Tag: ducati

  • Dovizioso si arrende, Marquez conquista il sesto mondiale

    Dovizioso si arrende, Marquez conquista il sesto mondiale

    Tutte le emozioni concentrate in pochi secondi, Marc Marquez rischia di cadere, va lungo ma si salva, passa pochissimo e questa volta è Andrea Dovizioso a finire lungo in frenata e ad appoggiarsi con la moto nella ghiaia.

    Il succo del Gran premio della Comunità Valenciana si concentra tutto qua, tutto a cavallo tra i giri 23 e 24, una duplice emozione (triplice se si aggiunge l’uscita di Lorenzo, tra quelle di Marquez e Dovizioso) che ha riacceso per un istante il sogno del Dovi ma che poi ha consegnato matematicamente il titolo a Marc.

    C’è da dire che quest’anno Marquez ha dovuto decisamente sudarsela ed il merito è stato di un grandissimo Andrea Dovizioso, vincitore di ben 6 gran premi, in sella ad una Ducati brillante come non si vedeva da anni.

    Un Mondiale che all’inizio sembrava sorridere alla Yamaha, in particolare a Vinales, vincitore di 3 gare nei primi 5 appuntamenti. Poi pian piano la casa di Iwata si è spenta ed è iniziata la gran stagione di Dovizioso che con la doppietta Mugello-Barcellona si è avvicinato alla vetta conquistata poi ad Assen. Il doppio successo di Marquez al Sachsenring e a Brno ed il secondo posto, dietro a Dovizioso, con il sorpasso e controsorpasso all’ultima curva in Austria sembrava aver indirizzato il mondiale verso Marc Marquez.

    A Silverstone però il motore della Honda numero 93 è andato arrosto e Dovizioso ne ha approfittato alla grande prendendosi successo e testa della classifica.

    Al rientro dopo la sosta estiva è tornato un MM93 in condizioni super e con una tremenda doppietta Misano-Aragon, ha nuovamente spedito l’avversario a 16 punti di distanza.

    Tutto finito, no, per lo meno per un altro gp Dovizioso ha provato a mettere i bastoni tra le ruote a Marquez e a Motegi ha rosicchiato altri 5 punti allo spagnolo.

    Il disastro del forlivese in Australia, con la contemporanea vittoria del rivale, ha praticamente chiuso i giochi lasciando al ducatista solo la speranza di un’impresa alimentata dal successo di Sepang che ha portato i due contendenti a giocarsi il titolo qua a Valencia.

    Serviva il miracolo a Dovizioso, un successo con un contemporaneo 12°, o peggio, posto per Marquez.

    Così non è stato ma certamente tutti i tifosi potranno ringraziare lo sconfitto per averci provato fino in fondo e celebrare il campione.

    Marquez porta a casa così il suo sesto titolo mondiale, uno in 125, uno in Moto2 e ben 4 (in soli 5 anni) in MotoGp.

    Un vero e proprio fenomeno che oltre alla classe, strepitoso anche oggi il salvataggio che gli ha permesso di non cadere quando ormai sembrava fatto, ha anche dalla sua la giovane età, parliamo di un classe 93, che nei prossimi anni potrebbe andare a scrivere ulteriori record nella storia del Motomondiale.

    CLASSIFICA FINALE MOTOGP 2017 (prime 10 posizioni)

    1° Marquez (Honda) 298 pt

    2° Dovizioso (Ducati) 261 pt

    3° Vinales (Yamaha) 230 pt

    4° Pedrosa (Honda) 210 pt

    5° Rossi (Yamaha) 208 pt

    6° Zarco (Yamaha) 174 pt

    7° Lorenzo (Ducati) 137 pt

    8° Petrucci (Ducati) 124 pt

    9° Crutchlow (Honda) 112 pt

    10° Folger (Yamaha) 84 pt

  • MotoGP, Misano: nelle prove è Marquez il più veloce, Rossi terzo

    MotoGP, Misano: nelle prove è Marquez il più veloce, Rossi terzo

    Valentino Rossi, pluricampione mondiale della MotoGP, a margine di un’analisi riguardo la prossima gara sul circuito di Misano, ha ripercorso le passate stagioni alla guida della Ducati.

    In proposito all’imminente GP di Misano, tredicesima gara del mondiale di MotoGP prevista per domenica prossima, Valentino Rossi, pilota del Yamaha Factory Racing, ha espresso le sue sensazioni in merito alla pista del GP di San Marino: “Misano è alle porte. E’ il mio Gran Premio casalingo, sarà un fine settimana importante. La pista mi piace, vado sempre veloce lì, soprattutto con la Yamaha. In passato sono sempre salito sul podio con la Yamaha. Andremo molto forte e cercheremo di fare del nostro meglio”.

    GP Misano - Valentino Rossi terzo nelle prove libere | © GABRIEL BOUYS / Getty Images
    GP Misano – Valentino Rossi terzo nelle prove libere | © GABRIEL BOUYS / Getty Images

    Il biennio passato alla guida della rossa di Borgo Panigale non sembra aver lasciato in Rossi un buon ricordo: “Alla fine del primo anno avevo già capito che non ci sarebbe stata nessuna possibilità di vincere, purtroppo sono rimasto lì anche per la seconda stagione. Dover continuare sapendo di non poter lottare per le buone posizioni è stato difficile, dovevo cercare di rimanere concentrato, cercando ovunque le motivazioni, se non ti diverti a fare 18 gare in cui non lotti per quello che vuoi, non è facile andare avanti”.

    LE ASPETTATIVE DI LORENZO: Grande ottimismo in vista della gara di Misano per il pilota spagnolo Jorge Lorenzo, compagno di Rossi al Yamaha Factory Racing: “Mi sento di nuovo forte come ero al Mugello prima dello schianto. La prestazione a Silverstone è stata davvero buona, l’unico punto debole era la velocità di punta rispetto ai nostri avversari, ma alla fine abbiamo ottenuto una grande vittoria contro Marc. Misano è una pista che mi piace molto e anche la Yamaha va bene lì. Il mio obiettivo è lottare per la vittoria ancora una volta. Poi, penseremo gara per gara, migliorando il nostro ritmo passo dopo passo”.

    PROVE LIBERE TARGATE MARQUEZ: Dominio indiscusso di Marc Marquez, pilota del Repsol Honda Team, durante la prima giornata di prove libere del GP di Misano. Il giovane talento di Cervera ha ottenuto il primo tempo in 1’34″200, a soli 33 millesimi di distacco l’altra Honda ufficiale di Dani Pedrosa, terzo Valentino Rossi con il tempo di 1’34″458, staccata di 76 millesimi l’altra Yamaha di Jorge Lorenzo.

  • Marquez in pole al Sachsenring, Rossi 3°. Out Pedrosa e Lorenzo

    Marquez in pole al Sachsenring, Rossi 3°. Out Pedrosa e Lorenzo

    Marc Marquez ha ottenuto la pole position del Gran Premio di Germania sul tracciato del Sachsenring, ottava tappa del Motomondiale 2013. Il pilota spagnolo si è imposto nella Q2 grazie al miglior tempo di 1:21.311, tempo molto vicino al record della pista di Casey Stoner nella stagione 2008 in 1.:21.067, conquistando la terza pole stagionale e prendendosi il vantaggio di poter partire davanti a tutti nella gara di domani, in cui molto probabilmente sarà l’unico portabandiera del team Honda Hrc, visto il quasi certo forfait di Daniel Pedrosa.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il numero 26 della Honda ha infatti rimediato una piccola frattura alla clavicola a causa di una brutta caduta nelle libere della mattina e precauzionalmente sarà tenuto a riposo per riprendersi al meglio. Il condizionale è d’obbligo visto quanto accaduto due settimane fa con Jorge Lorenzo ad Assen, che dopo l’operazione per il medesimo problema ha deciso ugualmente di correre portando a casa una buona quinta posizione. Questa volta però il maiorchino non farà parte della battaglia poichè la caduta nelle libere del sabato gl ha procurato lo spostamento della placca in titanio posta come supporto alla clavicola stessa. Operato durante la qualifica sarà costretto a saltare questo e forse anche l’appuntamento a Laguna Seca in programma settimana prossima.

    Tornando alla classifica dei tempi alle spalle di Marquez troviamo Cal Crutchlow staccato di soli 123 millesimi e Valentino Rossi che è ritornato in prima fila dopo 3 anni, dal GP di Le Mans del 2010. Il pesarese, decisamente a suo agio sulla pista tedesca, da sempre una delle sue preferite, ha scherzato a fine qualifiche con il compagno di team, reo a suo dire di avergli preso la scia nel suo ultimo tentativo e rubato la seconda posizione. Il Dottore sarà comunque uno dei protagonisti nella gara di domani visto anche l’ottimo passo gara messo in mostra nelle libere.

    Quarto un ottimo Stefan Bradl, protagonista come ad Assen nella prima parte di qualifiche, passate stabilmente nelle posizioni di vertice. Una brutta caduta a fine turno ha rallentato il passo del tedesco padrone di casa che comunque potrà dire la sua nella gara di domani. Un vero e proprio capolavoro è stato invece quello di Aleix Espargaro, quinto al termine delle qualifiche. Il pilota spagnolo non è più una sorpresa visto che è da inizio anno che è costantemente il più veloce tra le Crt, e anche su una pista in cui storicamente non è la moto più potente a fare la differenza, ha dimostrato di poter dare fastidio a molte MotoGP, e il suo distacco a solo mezzo secondo ne è la dimostrazione.

    Una di queste è proprio la Ducati, sesta con Nicky Hayden che è risultato il migliore tra i piloti di Borgo Panigale sin dalle libere del venerdì. Naviga lontano invece Andrea Dovizioso che non è riuscito a fare meglio della nona posizione staccato di un secondo e due decimi. Tra le due Rosse troviamo la Yamaha di Bradley Smith e la Honda di Alvaro Bautista rispettivamente settimo e ottavo. Bene anche Claudio Corti e Danilo Petrucci che grazie ad un ottima Q1 sono riusciti a classificarsi con i piloti migliori chiudendo la classifica provvisoria in decima e 11esima posizione.

  • Lorenzo domina al Montmelò davanti alle Honda. Rossi 4°

    Lorenzo domina al Montmelò davanti alle Honda. Rossi 4°

    Jorge Lorenzo ha vinto il Gran Premio della Catalogna sul tracciato del Montmelò a Barcellona teatro del sesto appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota spagnolo, partito dalla terza casella della griglia, è scattato benissimo alla partenza guadagnando da subito la prima posizione ai danni del poleman Daniel Pedrosa, e ha poi cercato di imprimere il suo ritmo alla gara tentando una volata solitaria, senza però riuscire a staccarsi dalle spalle le due Honda di Pedrosa e Marc Marquez, che hanno tenuto il passo fino a pochi giri dalla fine quando il maiorchino ha aumentato il ritmo sfruttando, come al Mugello, il calo delle gomme dei due connazionali del team Hrc. Con un secondo abbondante di vantaggio Lorenzo ha così potuto amministrare il vantaggio arrivando in tutta tranquillità sotto la bandiera a scacchi che sullo stesso tracciato lo ha visto trionfatore per ben tre volte, tanti quanti sono i successi della stagione in corso dopo quelli ottenuti nel GP inaugurale di Losail e quello di due settimane fa al Mugello.

    Jorge Lorenzo
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari/Getty Images

    Dal canto suo Pedrosa, secondo al traguardo è sempre rimasto vicino al suo connazionale ma non ha mai dato l’impressione di poterlo attaccare anche perchè la Yamaha nell’ultimo settore prima del lungo rettilineo finale faceva davvero la differenza. Così quando le gomme hanno cominciato a cedere più che di Lorenzo lo spagnolo ha dovuto fare i conti con il suo compagno di squadra, arrembante alle sue spalle e anche in maniera eccessiva visto che ha rischiato di stendersi più di una volta, soprattutto alla curva Repsol in cui ha rischiato seriamente di centrare il compagno arrivando lungo e andando quasi fuori pista. Alla fine ha dovuto accontentarsi del terzo posto andando a completare un podio tutto spagnolo, anche se il duello tra i due Hondisti è stato l’unico ad infiammare la gara.

    Ha limitato i danni invece Valentino Rossi, che in una gara avara di sorpassi ma ricca di cadute è riuscito a piazzarsi in quarta posizione ai piedi del podio. Il pesarese, quinto nelle battute iniziali, ha ringraziato Cal Crutchlow che ha forzato troppo stendendosi alla “S” prima della Campsa lasciando via libera al Dottore che ha fatto gara a sè non riuscendo mai a tenere il ritmo dei primi tre. Alle spalle del numero 46 un ottimo Stefan Bradl che dopo aver battagliato a lungo con le Ducati è riuscito a piazzarsi immediatamente dietro ai piloti ufficiali, complice la caduta di Nicky Hayden alla curva Caixa, e al degrado accentuato delle gomme di Andrea Dovizioso, che all’ultimo giro ha ceduto la sesta posizione anche alla Yamaha di Bradley Smith, peggiorando di 15  secondi il tempo totale di Valentino Rossi dello scorso anno.

    Ottima anche la gara delle Crt che hanno chiuso nella top-ten grazie all’ottava posizione di Aleix Espargaro e alla nona di Colin Edwards, davanti alla Ducati Pramac di Michele Pirro. Ancora una brutta gara per Andrea Iannone, caduto alla curva Repsol cosi come Alvaro Bautista, caduto per la seconda gara consecutiva nel corso del primo giro, rischiando di ripetere l’incidente del Mugello nel tentativo di superare Valentino Rossi che per fortuna questa volta ha preferito girare più largo evitando l’impatto.

    Grazie a questo successo Lorenzo si riporta sotto in classifica generale a Pedrosa, molto costante a differenza degli altri anni ma distante ora solo sette lunghezze. Marquez è subito dietro a conferma del dominio spagnolo nel Motomondiale anche se la caduta del Mugello sta pesando e non poco nell’economia del mondiale. Rossi stanzia in quinta posizione approfittando della caduta di Crutchlow per guadagnargli qualche punto e portarsi alle spalle dei primi tre visto che ottenere la vittoria quest’anno sarà davvero molto difficile.

     

     

  • Doppietta Sykes a Donington. Melandri bene a metà

    Doppietta Sykes a Donington. Melandri bene a metà

    Tom Sykes si è aggiudicato entrambe le manche del Gran Premio d’Europa sul circuito di Donongton Park, quinto appuntamento del Mondiale Superbike. Sul tracciato di casa il pilota della Kawasaki ha fatto bottino pieno conquistando sul tracciato di casa pole e doppia vittoria dominando praticamente da incontrastato per tutti i 46 giri totali  del GP mostrando una superiorità davvero netta rispetto agli avversari che non hanno potuto far altro che osservare la verdona scappare e fare da lepre.  Il team di Kobe ha centrato una doppietta che mancava dal lontano 2000 quando il test rider  Hitoyasu Izutsu firmava un bis sulla pista di Sugo in Giappone, frutto questo del grande lavoro del team che sta a poco a poco risolvendo il problema dell’usura degli pneumatici, vero e proprio tallona d’achille in passato della ZX10R . Il binomio che si è dimostrato imbattibile in Superpole è ora anche molto efficace sul passo gara e si sta lanciando come uno tra i più seri candidati alla vittoria finale, accarezzata e abbandonata lo scorso anno dal britannico per solo mezzo punto in favore di Max Biaggi.  Con questa doppietta Sykes centra l’ottava vittoria nelle derivate di serie e si lancia in classifica generale all’inseguimento di Sylvain Guintoli.

    Tom Sykes
    Tom Sykes © Mirco Lazzari/Getty Images

    Il francese oggi ha ottenuto un terzo e un secondo posto mantenendo ancora salda la testa della classifica, prendendosi la soddisfazione di aver battuto il suo compagno di squadra Eugene Laverty, settimo e terzo. Il leader del Mondiale ha ancora una sola vittoria in stagione ma è terribilmente continuo e sarà difficile scalzarlo dalla sua posizione. Bene a metà Marco Melandri che in gara 1 ha centrato una importante seconda posizione salvo poi scalare in gara 2 con il quinto posto. Malissimo ancora una volta la Ducati con Carlos Checa che ha deciso di non correre la seconda gara dopo aver terminato 12esimo nella prima manche.

    GARA 1 – Fin dalla partenza, Sykes ha fatto capire che oggi le Aprilia potevano ben poco contro lo strapotere della Kawasaki, dominando in lungo e in largo fino al traguardo. Dietro il pilota inglese si piazza Marco Melandri che con una gara sontuosa piazza la sua BMW al secondo posto davanti a un Sylvain Guintoli comunque molto positivo dopo la brillante partenza. Il pilota francese dell’Aprilia ha concluso la gara davanti a Jonathan Rea dopo un bel duello che ha infiammato il pubblico sugli spalti. Quinto posto per l’altra Kawasaki del francese Baz, che ha preceduto Davide Giugliano ed Eugene Laverty, quest’ultimo arrivato settimo dopo una lotta serrata con Melandri a caccia della seconda posizione. Disastro Ducati con Michel Fabrizio arrivato in decima posizione davanti ad Ayrton Badovini, a seguire Checa, Canepa e Neukirchner. Le Rosse di Borgo Panigale hanno accusato un ritardo imbarazzante dai piloti di testa concludendo la prima manche notevolmente attardati.

    GARA 2 – La seconda manche inizia subito con una sorpresa: Carlos Checa infatti, viste le prestazioni aluqanto scadenti della Ducati sul tracciato inglese di Donington, non prenderà parte alla gara per preservare la spalla che dopo la caduta sul circuito di Phillip Island gli ha procurato diversi problemi. Ma a parte questo il leight motiv della gara non cambia con Sykes che fa subito l’andatura e con un ritmo forsennato va a prendersi 5 secondi di vantaggio sulla concorrenza nei primi 8 giri. Alle sue spalle Guintoli tenta una timida reazione che non gli consente di tenere il codone della Kawasaki numero 66, ma tanto basta per prendersi un margine rassicurante sul gruppetto degli inseguitori e conservare la seconda posizione.

    Alle spalle di primi due ormai sicuri della posizione è vera lotta per l’ultimo gradino del podio tra Laverty, Melandri e l’ottimo Giugliano che ancora una volta è bravo ad inserirsi tra i primi con l’Aprilia clienti. Anche se l’esperienza del ravennate e dell’irlandese nel finale di gara fa la differenza con il pilota dell’Aprlia che riesce ad avere la meglio di un soffio sulla Bmw che prima del traguardo, alla “Esse”, compie un diritto perdendo la posizione anche ai danni del connazionale chiudendo quinto.

    Gara opaca per Davies, soltanto sesto e sparito dai radar dopo il doppio centro di Aragon, cosi come per Loris Baz che con la stessa moto di Sykes non fa una grande figura chiudendo in settima posizione. Buona invece la prestazione di Nicolò Canepa che con l’unica Ducati superstite riesce a chiudere tra i primi dieci davanti a Cluzel e Fabrizio. Fuori dalla top-ten Rea, anche lui protagonista di un dritto.

  • Pedrosa vince sotto la pioggia a Le Mans. Marquez rimonta, Rossi cade

    Pedrosa vince sotto la pioggia a Le Mans. Marquez rimonta, Rossi cade

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio di Francia, quarto appuntamento della stagione 2013 della MotoGP. Sul circuito di Le Mans lo spagnolo ha centrato il secondo successo stagionale bissando la vittoria di due settimane fa sul tracciato di casa a Jerez balzando in cima alla classifica del mondiale con 83 punti. Il pilota della Honda dopo un avvìo di campionato in sordina ha ottenuto il suo secondo successo consecutivo, primo tra i piloti di testa ad aver raggiunto questo traguardo che pur mancando tante gare al termine lo proietta decisamente tra i maggiori candidati alla vittoria finale, che sarebbe la prima della carriera.

    Daniel Pedrosa
    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari/Getty Images

    Sotto la pioggia battente “Camomillo” ha fatto decisamente la differenza interpretando al meglio le condizioni del tracciato che poco prima della partenza è stato reso bagnato da un breve temporale. Pioggia che tra l’altro ha regalato una gara davvero emozionante e ricca di sorpassi e colpi di scena, come quello che ha portato la Ducati di Andrea Dovizioso a giocarsi la vittoria per gran parte della corsa, con una GP12 che come al solito si è dimostrata efficacissima con condizioni di pista estreme, meno in condizioni miste poichè quando la pista ha cominciato ad asciugarsi la Rossa di Borgo Panigale ha cominciato ad accusare problemi di trazione e usura gomme che hanno portato il forlivese a chiudere la gara ai piedi del podio alle spalle di Cal Crutchlow e Marc Marquez. Sarebbe potuta andare meglio al Dovi, soprattutto se avesse continuato a piovere ma di certo il risultato di oggi gli darà una grande iniezione di fiducia per il prosieguo della stagione.

    Applausi anche per gli altri due piloti saliti sul podio, Crutchlow e Marquez. Il britannico merita una menzione particolare per aver corso una gara da infortunato, poichè la caduta nelle ultime libere del sabato gli ha procurato la frattura del piatto tibiale, ma a giudicare dai risultati sia in qualifica con pista asciutta che in gara con il bagnato nessuno ne avrebbe mai sospettato. Il risultato è stato reso ancora più importante dal fatto di aver tenuto alto il nome della Yamaha nel giorno in cui le due moto del team ufficiale hanno fatto decisamente flop, con Lorenzo settimo e Rossi 12esimo. Mentre lo spagnolo nonostante una partenza ad handicap che lo ha relegato a centro gruppo è riuscito ad esibirsi in una grande rimonta che lo ha portato dalla nona alla terza posizione finale. Il giovane rookie della Honda non aveva mai provato una  MotoGP su pista bagnata, ma ci ha messo davvero poco a trovare il ritmo giusto per andare più forte di tutti e alla fine i giudizi per la sua gara non possono che essere positivi, considerando anche il fatto che da inizio anno è stato l’unico pilota che è andato a podio in tutti i GP, non male per un ragazzo al primo anno nella top-class.

    Molto bravo è stato anche Nicky Hayden che ha portato la seconda Desmosedici a ridosso delle prime posizione, quinto proprio alle spalle del suo compagno di squadra e davanti alla Honda di Alvaro Bautista, mentre ritornando ai due piloti ufficiali di casa Yamaha la gara francese è stata nettamente da dimenticare. Jorge Lorenzo era stato il più veloce nel warm-up e anche la partenza aveva fatto sperare in una gara tra i protagonisti. Invece lo spagnolo ha perso lentamente di consistenza trovandosi in netta difficoltà tecnica con una M1 che oggi ne aveva decisamente meno della Honda. Decisamente più bruciante invece la gara di Valentino Rossi che a pochi giri dal termine si stava giocando il podio con Dovizioso salvo poi incappare in una brutta scivolata che gli ha fatto perdere la possibilità di agguantare il secondo podio stagionale dopo quello ottenuto in Qatar nella gara inaugurale. A differenza del maiorchino il Dottore deve mangiarsi le mani per aver gettato al vento da solo la possibilità di un buon risultato, oggi alla sua portata. Da segnalare anche la buona gara di Michele Pirro, ottavo, e quella di Andrea Iannone che ha chiuso proprio davanti a Rossi ma alle spalle di Bradley Smith e Stefan Bradl.

  • Pole per Marquez a Le Mans. 3° Dovi, solo 8° Rossi

    Pole per Marquez a Le Mans. 3° Dovi, solo 8° Rossi

    Marc Marquez ha conquistato la pole position del Gran Premio di Francia, quarto appuntamento della stagione della MotoGP. Sul circuito di Le Mans il pilota spagnolo ha siglato la sua seconda pole position stagionale fermando il cronometro sul miglior tempo di 1:33.187 beffando di pochi millesimi, 30 per la precisione, il suo connazionale Jorge Lorenzo che si è dovuto accotrentare della seconda posizione. La Yamaha del maiorchino è stata in tutti i settori più veloce della Honda del giovane rookie, ad eccezione del solo primo intermedio, fatto paradossale poichè il tallone d’achille della casa dei tre diapason sembrava essere l’ultimo settore, precisamente l’ultima curva dove la Honda può sfruttarne la migliore accelerazione in uscita. Si riproporrà quindi sicuramentei il duello che ha visto protagonisti i due piloti nell’ultima gara a Jerez con la “spallata” che ha fatto tanto discutere e che ha fatto storcere il naso a Lorenzo.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Mentre il terza posizione alle spalle di Honda e Yamaha si è piazzata a sorpresa una Ducati, quella di Andrea Dovizioso, che un ultimo giro straordinario è riuscito a conquistare la terza casella a soli quattro decimi dalla prima posizione, decisamente meno rispetto agli standard della moto di Borgo Panigale che comunque ha dimostrato di avere un buon feeling su questo tracciato dove si è sempre ben comportata. Complice anche il meteo che ha mantenuto basse le temperature  del tracciato il forlivese è riuscito a togliersi una bella soddisfazione centrando per la prima volta in stagione la prima fila.

    Alle sue spalle partiranno il suo ex compagno di squadra Cal Crutchlow, Stefan Bradl e Daniel Pedrosa. Il britannico è stato autore di una grande prestazione considerando la brutta caduta nelle quarte libere, caduta che gli ha procurato anche perdita di sangue dal naso, ma nonostante ciò, avuto l’ok da parte della clinica mobile, è sceso in pista con il coltello tra i denti conquistando una importantissima quarta posizione, tanto per le statistiche quanto per il morale. Mentre invece non si può di certo dire la stessa cosa per Pedrosa, visibilmente deluso a fine sessione per la sesta posizione . Anche lo spagnolo è stato vittima di una caduta all’inizio dell’ultima sessione, la Q2, nella curva in cui anche Marquez è stato tradito dalla stessa buca, che praticamente gli ha reso difficile il prosieguo della sessione relegandolo all’ultima casella della seconda fila

    Qualifiche da dimenticare per Valentino Rossi staccato di ben 8 decimi dalla pole e dal compagno di squadra in seconda posizione. Il pesarese non è riuscito a trovare il ritmo sin da subito e a sfruttare la gomma morbida per migliorare la prestazione negli ultimi 15 minuti di sessione, a differenza anche di quanto accaduto negli anni passati in Ducati, dove su questo tracciato ha sempre ottenuto le migliori prestazioni. Partirà alle spalle di Alvaro Bautista e davanti a Bradley Smith. Ultima fila per la Ducati di Nicky Hayden e per le Crt di Aleix Espargaro e Randy De Puniet.

  • Lorenzo in pole a Jerez. Rossi 5° con caduta

    Lorenzo in pole a Jerez. Rossi 5° con caduta

    Jorge Lorenzo ha conquistato la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito di Jerez de la Frontera, prima tappa europea della MotoGP e terza gara della stagione. Il campione spagnolo dopo essere stato il più veloce in ben tre dei quattro turni di libere a disposizione ha dominato anche la sessione di qualifica “regalandosi” la prima posizione nel giorno del suo 26esimo compleanno grazie al tempo di 1:38.673, tempo già stratosferico di suo ma che risulta ancora ben lontano dall’1:38.189 fatto segnare dallo stesso spagnolo nel 2008 che ancora oggi persiste come record della pista. Ma non sarà di certo questo a rovinare una giornata pressochè perfetta del maiorchino che sul tracciato di casa ha festeggiato la seconda pole della stagione dopo quella ottenuta in Qatar al GP inaugurale.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images
    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Dominio iberico in terra spagnola perchè alle spalle di Lorenzo troviamo i connazionale della Honda Dani Pedrosa e Marc Marquez. Il primo ha già vinto due volte su questo tracciato e si trova decisamente più a suo agio rispetto al compagno di squadra, che quì non ha ancora conosciuto la parola vittoria.I due sono stati autori di due delle tante cadute del turno ma nonostante questo sono riusciti a piazzarsi in prima fila rispettivamente a 247 e 298 decimi che separano gli uomini del team Hrc dalla migliore delle Yamaha, che sembra avere decisamente un altro passo rispetto alla gara di Austin e prorpio per quaesto non sarà facile batterla.

    Alle spalle dei primi tre troviamo Cal Crutchlow con la Yamaha Monster del team Tech 3  che ha preceduto il suo team-mate Valentino Rossi. Entrambi i piloti della casa dei tre diapason sono stati protagonisti di due scivolate negli ultimi minuti della sessione a dimostrazione di quanto si fosse al limite e in crisi con le gomme, additate da qualche pilota come principale causa delle tante scivolate di giornata, anche se il pesarese, prima di vedere praticamente distrutta la sua M1 stava trovando il ritmo per poter rientrare almeno nei primi tre e nonostante la quinta posizione finale, fissata comunque come obiettivo prima delle qualifiche, cercherà di far valere la sua tradizione particolarmente favorevole su questo circuito che lo ha visto trionfatore otto volte, per cercare di correre una gara da protagonista.

    Alvaro Bautista ha completato la seconda fila classificandosi in sesta posizione, mentre ad aprire la terza fila sarà Nicky Hayden con la prima delle Ducati per la prima volta in stagione davanti al compagno Andrea Dovizioso, molto in difficoltà con le gomme e a oltre un secondo dalla prima posizione. Tra i due uomini in rosso partirà un agguerritissimo Stefan Bradl che ha conquistato di forza la Q2 ai danni della Crt di Aleix Esparagaro, estromesso per soli 3 centesimi. Hector Barberà chiuderà invece la top-ten davanti ad un eroico Andrea Iannone che nonostante una caduta prima delle qualifiche che gli ha procurato un brutto infortunio al ginocchio ha avuto la forza di montare in sella alla sua Ducati e firmare l’11esimo miglior tempo.

  • GP Austin, Marquez vince ed entra nella leggenda. Rossi solo 6°

    GP Austin, Marquez vince ed entra nella leggenda. Rossi solo 6°

    Marc Marquez ha vinto la prima edizione del Gran Premio degli Stati Uniti sul nuovo circuito di Austin, secondo appuntamento del Motomondiale. Il pilota spagnolo ci ha messo davvero poco a diventare grande e ha dimostrato di avere la stoffa del campione confermandosi velocissimo su un circuito praticamente nuovo a tutti e sul quale non ha avuto rivali. Il giovane rookie della Honda ha praticamente scritto la storia del motociclismo su questo circuito conquistando la prima vittoria nella classe regina dopo appena due gare dall’inizio del campionato diventando il pilota più giovane ad aver centrato questo obiettivo a soli 20 anni e 63 giorni, battendo un mostro sacro della categoria come Freddy Spencer il cui record persisteva da ben 25 anni. Un bel segnale per un campionato che si preannuncia molto serrato e che ha visto oggi aggiungersi un altro pretendente per la lotta finale. Marquez infatti alla sua prima stagione nella top-class comanda già la classifica con 41 punti in coabitazione con il connazionale Lorenzo

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Peter Lim/Getty Images

    Daniel Pedrosa ha provato fino all’ultimo ad infastidire il “Cabroncito” tentando l’allungo iniziale dettato anche da una scelta di gomma differente rispetto a quella del suo più giovane compagno di squadra, morbida contro dura, scelta che non ha pagato perchè Marquez ha montato si una gomma meno efficace ma è stato in grado di mandarla in temperatura grazie anche alla sua guida molto aggressiva che tanto ha ricordato quella del suo predecessore Casey Stoner. Così, dopo 13 incollato al codone della Honda del suo team-mate, Marquez ha affondato il colpo con un sorpasso tanto aggressivo quanto ragionato che a nove giri dal termine lo ha portato per la prima volta a guidare una gara di MotoGP, mentre Pedrosa dal canto suo ha cercato timidamente una reazione che non ha portato nulla di concreto, anzi, per la seconda volta ha dovuto arrendersi alla superiorità del numero 93 che in queste due gare ha ristabilito le gerarchie nel box Hrc.

    Sul podio Jorge Lorenzo che ha completato un trio tutto spagnolo. Il maiorchino difficilmente oggi avrebbe potuto fare di più su un circuito che sin dai test si è rivelato più adatto alle caratteristiche della Honda e cosi il campione del mondo in carica ha limitato i danni centrando l’obiettivo minimo alle spalle dei due ufficiali, che poi si è tradotto nel 100esimo podio della carriera, un bel traguardo per un pilota che anche nelle difficoltà trova sempre dei motivi per poter sorridere. Cosa che purtroppo ancora non sta riuscendo al suo compagno di squadra Valentino Rossi che dopo aver ben impressionato all’esordio compie un passo indietro non riuscendo a ripetere la prodigiosa rimonta del Qatar. Il pilota di Tavullia ha dovuto lottare, più che con gli avversari, con i problemi di anteriore della sua M1 rischiando più volte la caduta tra le curve del tracciato texano, che non gli ha regalato più del sesto posto finale.

    Davanti al Dottore i due “clienti” Cal Crutchlow e Stefan Bradl che hanno corso una gara relativamente tranquilla senza mai essere impensieriti dai rispettivi avversari, con il britannico che dopo i suoi “classici lunghi” di inizio gara è riuscito a ritrovarsi e chiudere degnamente alle spalle dei magnifici tre, mentre il tedesco si è limitato ad una gara ordinata senza sbavature che lo ha portato a raccogliere una ottima quinta posizione. Mentre dietro è stata vera lotta tra Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista con il forlivese che si è preso la soddisfazione di battere una moto nettamente superiore su questo tipo di tracciato. I problemi della Ducati ci sono e si vedono tutti ma il talento del Dovi h fatto la differenza e li ha limitati nettamente. Anche perchè Nicky Hayden, da molto più tempo nell’ambiente di Borgo Pamigale, non è andato oltre la nona posizione e si è ritrovato con 11 secondi di ritardo dal compagno di squadra.

    Bene Andrea Iannone, riuscito a rientrare nella top-ten con la Ducati del team Pramac e vincitore della piccola sfida in famiglia con Ben Spies, ancora in difficoltà nonostante si corresse sul tracciato di casa. Lo statunitense non è riuscito a fare meglio della 13esima posizione, preceduto anche dal debuttante Bradley Smith sulla Yamaha del team Monster, e dall’ottimo Aleix Espargaro, 11esimo e nettamente il migliore delle Crt.

     

  • Marquez domina le libere a Austin. Rossi 5° a 2″

    Marquez domina le libere a Austin. Rossi 5° a 2″

    Non c’è stata storia in queste prime libere del Gran Premio degli Stati Uniti. Marc Marquez alla sua seconda gara nella classe regina sta continuando a stupire e sul circuito di Austina ha dominato a mani basse entrambi i turni di prove rifilando distacchi abissali alla concorrenza. Lo spagnolo sin dalle prime tornate si è preso la vetta della classifica e non l’ha mai mollata umiliando gli avversari con un ritmo davvero insostenibile, basti pensare che il compagno di squadra Daniel Pedrosa, in seconda posizione, ha beccato oltre mezzo secondo di distacco ma ha dovuto compiere un giro pressochè perfetto per mantenere questo distacco. Al contrario il connazionale numero 93 ha messo in serie una serie di giri veloci con una naturalezza impressionante che non ha mai messo in discussione la leadership di questo primo turno di prove.

    Marc Marquez
    Marc Marquez © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Rispecchiate dunque le previsioni della vigilia con le Honda nettamente più veloci sia nel guidato ma anche sul rettilineo dove il motore della RC213V ha fatto nettamente la differenza rispetto a tutte le altre. Al Terzo posto infatti si è piazzata la Honda clienti di Stefan Bradl che però ha accusato a fine sessione un ritardo di oltre un secondo, a dimostrazione della prova super del rookie di casa HRC. Per trovare la prima Yamaha dobbiamo scivolare fino alla quarta piazza dove troviamo il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo a un secondo e sei decimi di ritardo dalla vetta. Alle sue spalle il compagno di team Valentino Rossi che è subito seguito a pochi decimi di distacco dalla Yamaha clienti di Cal Crutchlow. Il team della casa dei tre diapason è cosciente che dovrà correre una gara tutta in difesa per limitare al massimo i danni poichè la prestazione della Honda in generale su questo circuito pare essere irraggiungibile.

    Si è difeso nettamente bene Andrea Dovizioso in settima posizione con la prima delle Ducati ma ad oltre due secondi dalla prima posizione. Il forlivese ha dovuto fare i conti con alcuni problemi sulla sua Ducati che lo hanno costretto a restare ai box per gran parte della sessione ma alla fine è riuscito a difendersi al meglio restando davanti alla Honda Gresini di Alvaro Bautista che sembra il pilota più in difficoltà tra quelli motorizzati giapponesi. Nona posizione per Nicky Hayden che ha preceduto la Ducati clienti di Ben Spies che ha chiuso la top-ten a due secondi e sei decimi dalla vetta. E’ andata peggio ad Andrea Iannone che non è riuscito a fare meglio della 15esima posizione alle spalle anche di tre CRT. Fa meglio di lui, ma di poco, Bradley Smith, decisamente poco a proprio agio sulla Yamaha Monster  del team Tech 3, in 12esima posizione.