Tag: doping

  • Doping, Mutu: la Procura chiede un anno di stop

    La Procura antidoping del Coni ha chiesto un anno di stop per l’attaccante rumeno della Fiorentina Adrian Mutu, risultato positivo alla subitramina, una sostanza che annulla gli effetti della fame, ai controlli effettuati dopo le gare Fiorentina – Bari di Serie A del 10 gennaio e di Fiorentina – Lazio di Coppa Italia del 20 gennaio 2010.

    Non una cattiva notizia per il giocatore e la società viola considerato che il procuratore Ettore Torri non ha ritenuto valida la squalifica per cocaina ai tempi del Chelsea visto che si trattava di un controllo privato del club inglese. Dunque nessuna recidività per Mutu che ora, prima di intraprendere qualsiasi azione legale, aspetta di conoscere la sentenza definitiva del Tribunale nazionale antidoping che si pronuncerà tra qualche settimana. C’è l’ipotesi che la squalifica venga ulteriormente ridotta.

  • Ciclismo, doping: Valverde, il TAS conferma la squalifica in Italia

    Il ciclista spagnolo, Alejandro Valverde della Caisse d’Epargne non potrà correre in Italia fino al 10 Maggio 2011. Così ha decisoIl Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che ha confermato la squalifica di due anni, inflitta dal Tribunale Nazionale Antidoping .

    Tutto nasce dal controllo che la procura antidoping italiana aveva effettuato confrontando il Dna di una sacca ematica sequestrata durante l’Operacion Puerto, in Spagna, con il campione di sangue prelevato al corridore durante un controllo a sorpresa Coni-Nado al termine della tappa di Pratonevoso del Tour 2008. Dal confronto era emerso che la sacca apparteneva, effettivamente, a Valverde.

    Lo spagnolo si era appellato al Tas contro la decisione e l’Uci aveva rifiutato di estendere la squalifica al resto del mondo, in attesa della pronuncia del Tas. Con la sentenza odierna, il TAS, ribadisce che le prove presentate dal Coni ”non solo sono accettabili, ma rilevanti” e la sanzione comminata al ciclista spagnolo ”e’ proporzionata alla violazione delle norme da parte di Valverde. Tale decisione, dovrebbe portare, pertanto da parte dell’ UCI, all’ estenzione della squalifica del corridore a livello internazionale.

  • Il Coni sospende Mutu. Il rumeno positivo anche dopo Fiorentina – Lazio di Coppa Italia

    Il Coni ha sospeso in via cautelare l’attaccante della Fiorentina Adrian Mutu, risultato positivo alla sibutramina ad un controllo antidoping dello scorso 10 gennaio dopo la partita di campionato contro il Bari. Il rumeno è risultato positivo alla stessa sostanza anche 10 giorni dopo al termine della partita dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Lazio in cui segnò una doppietta portando i viola in semifinale.

    Intanto la mamma dell’attaccante si assume le responsabilità dell’accaduto dichiarando di aver portato in Italia lei stessa il farmaco comprato in un’erboristeria rumena. In difesa di Mutu intervengono anche i connazionali Chivu e Popescu che lo definiscono un ossessionato della linea e delle cure lassative visto che la sibutamina è utilizzato per curare l’obesità.
    A favore dell’attaccante il fatto che sul foglio illustrativo del farmaco non viene menzionata la parola subitramina e che viene venduto come prodotto naturale al 100%. Inoltre il precedente di una giocatrice di pallamano risultata positiva alla stessa sostanza e poi assolta perchè sulla confezione non era specificata la presenza della subitramina fa ben sperare per il giocatore e per la società viola. La subitramina è stata inserita nella lista nera solo pochi giorni fa dopo che in Italia ne era stata vietata la vendita ristretta solo sotto prescrizione di uno specialista.
    E’ strano pensare come un giocatore che ha già passato dei guai con sostanze stupefacenti (Mutu era risultato positivo alla cocaiana quando militava nel Chelsea e successivamente squalificato per 7 mesi) possa ricadere nello stesso sbaglio. Forse la sua colpa è stata la troppa sufficienza ad assumere il farmaco senza chiedere parere allo staff medico del suo club.

  • Caso Mutu: staff medico ignaro. Una settimana per decidere se effettuare le controanalisi

    Secondo quanto riportato da Radio Blu il medico ufficiale della Fiorentina il dottor Manetti ha confermato che lo staff medico della società è estraneo alla somministrazione del farmaco contenente la sibutramina per Adrian Mutu e che quindi il giocatore avrebbe agito per un’iniziativa personale: “Non somministriamo sostanze illegali ai nostri effettivi” ha dichiarato il dottor Manetti.
    Il giocatore, risultato positivo al controllo antidoping effettuato dopo la partita vinta con il Bari dello scorso 10 gennaio, non si aspettava nulla di tutto ciò e ora ha una settimana di tempo per decidere se sottoporsi alle controanalisi o meno rischiando una squalifica da 1 a 4 anni.
    A momenti è atteso un comunicato ufficiale della società viola.

  • Mutu positivo all’antidoping. Adesso la sua carriera è a rischio

    Adrian Mutu ci ricasca. Un lancio Ansa di pochi minuti fa conferma che il calciatore della Fiorentina è stato trovato positivo all’antidoping durante la partita Fiorentina-Bari dello scorso 10 Gennaio. Il Coni, ha reso nota la notizia tramite un comunicato ufficiale che recita: “Nel primo campione analizzato, è stata rilevata la presenza di Metaboliti della Sibutramina”. La gara si concluse 2-1 per i viola e il calciatore romeno realizzò pure un gol. Mutu è recidivo (fu squalificato nel 7 mesi per cocaina in Inghilterra ai tempi in cui militava nel Chelsea) e in base al codice Wada rischia una squalifica da 1 a 4 anni.
    [via juvemania]

  • Doping: Flachi recidivo. L’attaccante del Brescia positivo alla cocaina

    Francesco Flachi è stato trovato di nuovo positivo a un metabolita della cocaina, la Benzoilecgonina, durante un controllo antidoping al termine della gara di serie B tra Brescia e Modena del 19 dicembre 2009. Questa volta l’attaccante del Brescia rischia la radiazione avendo già subito e scontato 2 anni di squalifica per esser risultato positivo ad un precedente controllo antidoping.

  • Russia: sotto accusa. Nazionale ubriaca prima dello spareggio e il Cska accusato di doping

    Il calcio russo sotto accusa, sembra che la Nazionale allenata di Guus Hiddink si sia abbandonata all’alcool ed a altri eccessi nella notte prima dell’importante spareggio contro la Slovenia valido per la qualificazione ai Mondiali in Sud Africa. Secondo una famosa trasmissione russa sarebbe da imputare a questo la vittoria con un sol gol di scarto che costò nella partita di ritorno in Slovenia l’eliminazione. La Duma sembra abbia aperto un inchiesta per vederci chiaro su questa misteriosa vicenda che potrebbe esser alla base della possibile rinuncia dello stratega olandese alla guida della Nazionale.

    Come se non bastasse l’Uefa ha sospeso due giocatori del Cska Mosca trovati positivi nei controlli post partita della partita di Champions League pareggiata per 3-3 contro il Manchester United. La società attribuisce la colpa ai medici della squadra per non aver rispettato a pieno il protocollo dell’Uefa in maniera di doping ma questa sera i russi nella delicata partita contro il Besiktas dovranno far a meno dei difensori Sergei Ignashevich ed Alexei Berezutsky

  • Ciclismo: squalifica esemplare per Da Ros. 20 anni per doping

    Il Coni ha comminato una squalifica esemplare al giovane ciclista azzurro Gianni Da Ros dopo l’inchiesta doping che portò alla luce il losco giro di affari che prevedeva lo smistamento delle sostanze nelle palestre. Il tribunale antidoping ha deciso in modo saggio di applicare la pena più alta nella lotta al doping squalificando Da Ros per venti anni.

    Gianni Da Ros era stato tratto in arresto l’11 marzo 2009 mentre era in ritiro con gli azzurri, a soli 23 anni era considerato un buon corridore e con il futuro assicurato ma queste attività extra agonistiche gli costeranno la carriera. Da subito infatti la federazione che la Liquigas, squadra per cui era tesserato, avevano preso le distanze dalle attività illecite di Da Ros deprecando il comportamento.

  • Ciclismo shock: Frank Vandenbrouke trovato morto in una camera d’albergo

    Una notizia sconvolgente ha scosso il mondo del ciclismo questa sera: l’ex baby fenomeno belga Frank Vandenbroucke è stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo in Senegal. Notizia che riporta immediatamente alla mente quel 14 febbraio 2004, quando nella stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini fu ritrovato il corpo senza vita di un’eroe tragico della storia di questo sport: Marco Pantani, morto solo.

    FRANK Doveva essere l’anno della rinascita, l’anno del ritorno al ciclismo, perfino del ritorno alla vittoria, invece il 2009 è stato per Frank l’anno della fine, la fine di tutto. Come il suo alter ego italiano Marco Pantani, Frank Vandenbroucke è stato trovato senza vita in una camera d’albergo. Le vicende di questi due campioni sono per molti aspetti simili, e rappresentano la pericolosità di uno sport e di una società che sembrano sempre più impazziti e senza regole. Forti, fortissimi in gara, ma fragili ed indifesi una volta spenti i riflettori. Il doping è senza dubbio il regista malefico di queste storie, ma c’è anche dell’altro. Le luci della ribalta, soprattutto in uno sport come il ciclismo, sono un’arma a doppio taglio. Più vinci, più sei idolatrato, più c’è il rischio che se commetti un errore la gente ti attacchi un’etichetta indelebile. Loro due l’errore l’hanno commesso, e purtroppo ne hanno pagato le conseguenze con la vita. Proprio pochi giorni fa Vandenbroucke aveva dichiarato di volersi affidare al centro Mapei Sport per tornare ad essere veramente credibile, e togliersi di dosso l’etichetta di corridore dopato. Il prof.Aldo Sassi aveva accettato la sfida, ma purtroppo la notizia di quest’oggi spegne tutti i sogni. Per l’ex baby prodigio belga non ci sarà la possibilità di rivincita.
    Vandenbroucke si trovava in Senegal per un periodo di vacanza dopo le fatiche di una stagione che l’aveva addirittura visto vittorioso a La Boucle de l’Artois, rompendo così un digiuno che durava dal 1999. E’ stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo, sembra a causa di una embolia polmonare. Aveva soli 34 anni, proprio come Pantani!

    TENTATIVO DI SUICIDIO La vita di Frank Vandenbroucke era già stata sull’orlo della fuga qualche anno fa, quando il corridore belga tentò il suicidio. ”Ero depresso come non mai – ha dichiarato lo stesso Vandenbroucke –. Ho deciso di farla finita io…Sono andato a prendere la bottiglia di vino più caro della mia cantina, un Château Petrus del 1961. Ho fatto un brindisi. Ho scritto una lettera d’addio “Non c’è bisogno di un’autopsia, ho iniettato 10cc di Atractapid. Per favore non lasciate che apra gli occhi”. Ero solo – continua Vandenbroucke -. Ho messo su la maglia di campione del mondo, mi sono iniettato la sostanza e poi sono andato sul mio letto e ho aspettato di morire. Ero così felice. Non avrei più dovuto preoccuparmi. E’ stata mia madre che mi ha trovato il giorno dopo”. Il 6 Giugno 2007 il belga fu stato ricoverato in gravissime condizioni, ma Frank riuscì a ristabilirsi, a tornare alle corse, fino a desiderare una nuova vita. Ora però la tragica notizia, il belga se n’è andato per sempre, portandosi dietro le sue vittorie e la sua leggenda. A noi però rimane il solito sconforto di fronte all’ennesima, tragica, morte nel ciclismo!
    [via: sport.periodicoitaliano.info]

  • Falso doping: dopo l’archiviazione Cannavaro attacca i giornalisti

    Ha aspettato che la procura antidoping archiviasse per parlare, il capitano azzurro piu nervoso che mai attacca senza mezzi termini gli organi di informazione sportivi per aver montato un caso intorno al suo per la seconda.

    Cannavaro certo non le manda a dire “Mi girano veramente i coglioni – ha detto testualmente il capitano azzurro – uno viene punto da un’ape e si trova subito sul giornale come dopato ma la cosa che mi dà più fastidio è che per la seconda volta con troppa facilità il mio nome è stato associato al doping. Qualche giornale ha calcato troppo la mano”.

    L’ex Pallone d’Oro ha poi ricordato il primo episodio per cui fu accusato di doping, ai tempi del Parma, quando venne diffuso un filmato che lo ritraeva mentre si iniettava una flebo prima della finale di Coppa Uefa del 2005: “Quella volta feci una cazzata a farmi filmare, anche se la sostanza tuttora non è proibita. Questa volta la cazzata è della Juventus, ma mi è sembrato tutto esagerato. Spero che questo dubbio non mi segua oltre oggi, la mia carriera è stata esemplare e all’insegna delle regole