Tag: domenico pozzovivo

  • Poesia De Gendt sullo Stelvio. Rodriguez resiste in rosa

    Poesia De Gendt sullo Stelvio. Rodriguez resiste in rosa

    Il belga della Vacansoleil Thomas De Gendt vince la tappa regina dell’edizione 2012 del Giro d’Italia con un azione fantastica coronata con l’arrivo in solitario sulla Cima Coppi dello Stelvio.

    Ottimo secondo posto per Damiano Cunego con lo spagnolo dell’Euskaltel – Euskadi Miguel Nieve a chiudere il podio. Crollo definitivo di Ivan Basso in crisi negli ultimi km della Cima Coppi.

    Tappa d’altri tempi un totale di 217 km attraversando il Tonale (gran premio di 2a cat. 1883 m d’altezza), l’Aprica (1173m) e poi salendo sempre più in quota per scalare il Mortirolo (salita da 8.5 km al 10-12% di pendenza media con gli ultimi 2 km al 20%) e poi concludere sui 2757 m del passo dello Stelvio. La fuga di giornata parte sin da subito con protagonisti : Bono (Lampre), Serpa (Androni), Kreuziger (Astana), Frank (BMC), Rabottini (Farnese), Vande Velde (Garmin), Losada (Katusha), Caruso (Liquigas), Amador e Samoilau della Movistar, Clement e Slagter della Rabobank, Zaugg (Radioshack) e Carrara (Vacansolei). Di questi sul Mortirolo è lo svizzero Zaugg, vincitore del Giro di Lombardia 2011, a transitare per primo sulla vetta intitolata al grande Marco Pantani mentre nel gruppo dei big l’unico scatto degno do nota lo produce la maglia rosa Rodriguez con Hesjedal prontissimo sulle ruote dello spagnolo.

    La tappa diventa molto interessante sulla discesa del Mortirolo, Thomas De Gendt e Damiano Cunego allungano lasciandosi dietro tutti i big insieme al duo Euskaltel rappresentato da Izaguirre e Nieve. Nel gruppetto dei big non ci sono gregari ed il vantaggio di Cunego e De Gendt dilata in un amen raggiungendo i 5’ ai meno 30 dall’arrivo. Il passo dello Stelvio, la Cima Coppi del Giro 2012 viene attaccato con il belga De Gendt, Mikel Nieve e Damiano Cunego al comando, dopo 5 km attacca De Gendt che inizia la sua impresa con Hesjedal che deve affidarsi all’ultimo gregario rimasto, l’americano Vandevelde. Il duello De Gendt – Vandevelde viene nettamente vinto dal belga che porta il suo vantaggio oltre i 5’ rientrando in classifica generale, ai meno 2 km Hesjedal produce l’ultimo sforzo staccando Ivan Basso e Domenico Pozzovivo ma non Scarponi che riesce a staccare sia Hesjedal che Rodriguez nell’ultimo km ma non è finita perché la maglia rosa riesce a recuperare le ultime energie in corpo, riprendendo Scarponi, staccando Hesjedaldi quasi 10” e recuperando un minuto e mezzo al vincitore belga.

    Thomas De Gendt ©PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images

    Le dichiarazioni del vincitore De Gendt: “La salita del Mortirolo era molto pericolosa quindi volevo essere primo in discesa. Poi Carrara ha iniziato ad andare velocissimo, poi Nieve e il suo compagno hanno dato tutto e siamo arrivati a oltre tre minuti. Sia io sia Nieve volevamo la vittoria, poi sullo Stelvio ho sentito ottime sensazioni, anche grazie agli allenamenti che ho fatto in salita, e ci ho provato. Gli ultimi km sono stati difficilissimi, stavo morendo. Se posso vincere il Giro? Non credo di poter vincere con quel distacco. Forse sul podio…

    Purtroppo con il crollo di Ivan Basso e la poca attitudine di Michele Scarponi nelle cronometro, domani a Milano, la lotta per la vittoria finale sarà solo tra corridori stranieri con Heskedal favorito su Rodriguez con De Gendt ad insidiare il podio a Michele Scarponi.

    Ordine d’Arrivo

    1 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    6.54.41

    2 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +56

    3 MiKel NIEVE SPA EUSKALTEL – EUSKADI

    +2:50

    4 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER SPA KATUSHA TEAM

    +3:22

    5 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +3:34

     

     

     

     Classifica Generale

    1 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER SPA KATUSHA TEAM

    91.04’16”

    2 Ryder HESJEDAL CAN GARMIN – BARRACUDA

    +31

    3 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +1.51

    4 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    +2.18

    5 Ivan BASSO ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +3.18

    6 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +3.43

    7 Rigoberto URAN URAN COL TEAM SKY

    +4.52

    8 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +5:47

    9 Mikel NIEVE SPA EUSKALTEL – EUSKADI

    +5:56

    10 John GADRET FRA AG2R

    +6:43

  • Kreuziger d’orgoglio. Hesjedal ok, delude Basso

    Kreuziger d’orgoglio. Hesjedal ok, delude Basso

    Il ceco dell’Astana Roman Kreuziger vince la 19esima tappa con arriva sull’Alpe di Pampeago con un fantastico Ryder Hesjedal in seconda posizione e la maglia rosa Rodriguez a chiudere il podio di una tappa noiosissima sino ai 4 km finali.

    Delude Ivan Basso che ha comandato con la sua squadra la corsa sino all’allungo di Scarponi che ha messo in crisi sia il capitano della Liquigas che anche un po’ la maglia rosa Joaquin Rodriguez che ha comunque recuperato bene nel finale.

    La fuga di giornata nasce dopo appena 11 km con 17 uomini all’attacco: Malori (Lampre), Sella (Androni), Zeits (Astana), Santaromita (BMC), Pirazzi (Colnago), Cazaux (Euskaltel-Euskadi), Guardini (Farnese), Casar (FDJ), Ignatiev (Katusha), Hansen (Lotto), Ventoso (Movistar), Pauwels (Omega), Garate (Rabobank), Rohregger (RadioShack), Flecha (Sky), Benedetti (NetApp), Haedo (Saxo Bank). Il gruppo maglia rosa attacca il Manghen (2047 metri con un dislivello di 1521 metri. La pendenza media è del 7.4% con punte massime del 15) con la solita Liquigas davanti mentre davanti gli attaccanti riescono a superare la salita senza perdere praticamente nulla del vantaggio di oltre sette minuti. la selezione fra i fuggitivi arriva nella prima ascesa di Pampeago con Pirazzi e Casara fare il vuoto mentre nel gruppo continua la calma piatta.

    Roman Kreuziger ©TIM DE WAELE/AFP/Getty Images

    Ai meno 26 dall’arrivo allungo di Dario Cataldo, uomo classifica dell’Omega Pharma – Quick Step seguito dopo pochi km da Roman Kreuziger, capitano dell’Astana, ma fuori classifica a causa della crisi patita nella tappa di Cervinia. La progressione di Kreuziger è efficace e ai meno 5 km si ritrova in testa alla corsa mentre nel gruppo maglia rosa a sorprendere tutti è Michele Scarponi che finalmente piazza tre scatti consecutivi mettendo in difficoltà Pozzovivo, La maglia rosa Rodriguez, Ivan Basso con il solo Ryder Hesjedal a tenere le ruote del capitano della Lampre. Kreuziger riesce faticosamente ma con una grande azione ad impreziosire con una vittoria di tappa prestigiosa la partecipazione al Giro altrimenti disastrosa, mentre a stupire tutti è ancora una volta Hesjedal che stacca anche Scarponi diventando il favorito numero uno per la vittoria finale.

    Le Dichiarazioni di Kreuziger e Scarponi: “E’ la mia prima vittoria in un grande Giro, sono molto contento. Mi spiace molto per Cortina, perché sono venuto qui per fare classifica e non per vincere una tappa. E’ arrivata la gioia di un giorno e mi prendo questo. Senza Cortina? Non mi avrebbero lasciato andare…” – “Forse sono partito un po’ troppo presto. Io però volevo mettere in difficoltà i primi tre della classifica, ecco perché sono partito così in anticipo. Hesjedal sta andando davvero forte, mentre Rodriguez è un grande; si è gestito e mi ha ripreso alla fine. Domani è un’altra giornata, vedremo”

    Infatti adesso fra la maglia rosa ed il canadese, nettamente più forte di tutti i suoi avversari a cronometro, c’e’ la tappa di domani con il Mortirolo e lo Stelvio dove nessuno potrà più aspettare a partirei nostri Basso e Scarponi.

    Ordine d’Arrivo

    1 Roman KREUZIGER CZE ASTANA TEAM

    6.18.02

    2 Ryder HESJEDAL CAN GARMIN – BARRACUDA

    +19

    3 Joaquin RODRIGUEZ SPA KATUSHA TEAM

    +32

    4 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +35

    5 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +43

     

     

     

     Classifica Generale

    1 Joaquin RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    74.46’46”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +17

    3 Michele SCARPONI ITA LAMPRE – ISD

    +1.39

    4 Ivan BASSO ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.45

    5 Rigoberto URAN URAN COL TEAM SKY

    +3.21

    6 Domenico POZZOVIVO ITA COLNAGO CSF INOX

    +3.30

    7 John GADRET FRA AG2R

    +5.36

    8 Thomas DE GENDT BEL VACANSOLEIL

    +5:40

    9 Sergio HENAO COL TEAM SKY

    +5:47

    10 Damiano CUNEGO ITA LAMPRE – ISD

    +6:09

     

  • Il tappone a Rodriguez. Kreuziger out

    Il tappone a Rodriguez. Kreuziger out

    È la maglia rosa Joaquim Rodriguez a piazzare il primo acuto nel trittico verità in questa edizione non tanto emozionante della corsa rosa. Vittoria a Cortina d’Ampezzo per il capitano della Katusha con un buon Ivan Basso al secondo posto ed il canadese Ryder Hesjedal terzo.

    Crollo del team Astana che in un sol colpo perde dalla classifica generale sia il ceco Roman Kreuziger che l’italiano Paolo Tiralongo, ambedue in grave difficoltà sulle pendenze del Giau.

    Si tenta l’impresa sin dai primi km con protagonisti Seeldrayers, Montaguti, Serpa Perez, Samoilau e la maglia azzurra Matteo Rabottini. Coraggioso l’attacco dei cinque, soprattutto di Rabottini che, grazie ai primi posti sulle prime due salite di tappa, consolida il primato nella classifica del Gran Premio di Montagna. La fuga non va in porto grazie al forcing dell’Euskaltel – Euskadi, decisa a ripetere con Nieve, l’acuto di Izaguirre a Falzes. Sullo Staulanza ecco l’attacco di Nieve con il gruppo a perdere i primi pezzi importanti con la debacle di Roman Kreuziger.

    Joaquim Rodriguez ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    È sempre la Liquigas che comanda ed i fuggitivi vengono definitivamente ripresi ai piedi del Giau dove inizia lo show di Ivan Basso: il capitano della Liquigas, finito il lavoro dei suoi gregari, si mette in prima persona a menare le danze scremando definitivamente il plotoncino della maglia rosa con gli unici a tenere il passo rappresentati appunto da Rodriguez, Scarponi, Rigoberto Uran, Domenico Pozzovivo e Ryder Hesjedal. Nell’ultimo km del Giau piccola crisi per Scarponi che perde un po’ di metri prontamente recuperati nella discesa finale che precede il traguardo di Cortina dove lo spunto veloce di Rodriguez ha la meglio sulla tenuta fisica di Ivan Basso.

    Le dichiarazioni di Ivan Basso: “E’ stata una tappa molto combattuta. Ci siamo dati battaglia fin dal Passo Duran, e credo sia stata una gran bella giornata di ciclismo per tutti. Szmyd? Era in difficoltà fin dal Duran, quindi ho dovuto prendere l’iniziativa fin dalle prime rampe del Giau. Ora la classifica si è mossa un po’, non tanto quanto avrei voluto, ma qualcosa è successo. Attaccheremo anche venerdì e sabato. Hesjedal? E’ un cattivo cliente, ma prima di domenica bisogna toglierlo da quella posizione. La mia discesa? Io sono prudente, ho 34 anni e tre figli, non credo sia il caso di attaccare come un folle per guadagnare solo 5 secondi. Scarponi? Non aveva una gran gamba, altrimenti mi sarebbe venuto dietro sul Giau“.

    In classifica generale crollo del duo Astana Kreuziger – Tiralongo con la sorpresa di Hesjedal che,  se dovesse tenere bene anche nelle prossime salite, diventerebbe il favorito per la vittoria finale considerate le sue ottime doti a cronometro.

    Ordine d’Arrivo

    1 Joaquim RODRIGUEZ  SPA TEAM KATUSHA

    4.02.00

    2 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +0

    3 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +0

    4 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +0

    5 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +0

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    74.46’46”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +30

    3 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1.22

    4 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1.36

    5 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +2.56

    6 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +3.04

    7 Domenico POZZOVIVO  ITA COLNAGO CSF

    +3.19

    8 Paolo TIRALONGO  ITA TEAM ASTANA

    +4:13

    9 Thomas DE GENDT  BEL VACANSOLEIL

    +4:38

    10 Sergio HENAO  COL TEAM SKY

    +4:42

     

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, vince Rodriguez

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, vince Rodriguez

    Oh, che tappone ragazzi! Direte voi: “Ma non è cambiato praticamente nulla in classifica generale!” Lo so, però vuoi mettere che da qua a domenica non abbiamo idea di chi potrà vincere questo Giro? Mettetevi comodi, che ci sarà da divertirsi.
    L’unico definitivamente saltato oggi è stato Roman Kreuziger, probabilmente scottato dalle imprese di Paolino Tiralongo, diventato capitano della Astana. Oggi non ce l’ha fatta a reggere il ritmo dei migliori, e lo salutiamo tanto caramente. Ciao Roman, ci rivediamo al Tour.

    Tralascio le fughe, che non hanno mai inciso sulla gara, invece concentriamoci sul gruppo. Quello che davvero continua a correre da padrone è Ivan Basso. Sarà che si sente bene, sarà che vuole far vedere chi comanda, ma anche oggi ha piazzato davanti i suoi e gli ha detto: “Pedalate come se non ci fosse un domani”. Detto, fatto. Praticamente la Liquigas ha messo un motorino davanti al gruppo, e gli altri si sono dovuti adeguare. Tutti gli altri gregari saltavano come se stessero su un campo minato, e l’unico che aveva ancora compagni di squadra era Ivan da Varese.

    Sull’ultima salita, però, comincia il divertimento. Schmidt, il gregario preferito di Basso, ha i crampi e non riesce a mettersi in testa, tocca allora al capitano. Sul Giau alla fine rimangono in 6, ovvero i pretendenti alla vittoria più Pozzovivo che è ancora giovane ma mi sa che nei prossimi anni bisogna tenerlo d’occhio, perché potrebbe regalare emozioni. Anche se è Lucano, anche se ha un cognome poco spendibile sugli striscioni e soprattutto troppo lungo. Tempo che urli: “Vai Pozzovivo” lui se n’è già andato, ha già scollinato e si sta mettendo la mantellina.

    Joaquim Rodriguez © LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Dicevo, sul Giau Basso si mette davanti a tirare, ma gli altri non si staccano. Né il canadese col cognome complicato, né la maglia rosa, né ScarponiRigoberto Uran Uran, che come ho già avuto modo di dire ha il nome di un personaggio dei cartoni animati e il cognome di un gruppo musicale degli anni ‘80, gli Uran Uran. 8 chilometri di salita e stanno tutti assieme. Tranne che negli 800 metri finali. Scarponi ha i crampi, e si stacca. In 800 metri becca 45 secondi, per dire cosa può succedere sullo Stelvio oppure all’Alpe di Pampeago. Se in 800 metri perdi 45 secondi, figurati cosa può accadere se uno attacca con convinzione.
    Per fortuna c’è la discesa, Scarponi si ricongiunge, Basso riesce a non farsi staccare, arrivano tutti assieme e allo sprint vince Rodriguez, fregandosene del fatto di avere la maglia rosa, anzi, ancora più convinto proprio per questo.

    Domani, pianura. Sono riusciti a trovare gli unici sprazzi di pianura in mezzo alle Dolomiti, per far riposare le gambe e dare un’ultima chance ai velocisti. Ovviamente, Cavendish è il favorito. Da Venerdì però non si scherza più. Montagne, montagne, cronometro. Tra l’altro la Crono riuscirò a vederla dal vivo, visto che passano a 300 metri da casa mia. Se la guardate in televisione, sono quello col cappello e i baffi. Non si sa mai, potreste intravedermi.

    Io e mio figlio vi salutiamo, andiamo a fare la ricognizione all’Alpe di Pampeago con il passeggino.

  • Rabottini che impresa! Rodriguez scatto rosa

    Rabottini che impresa! Rodriguez scatto rosa

    Fantastica impresa per Matteo Rabottini che si aggiudica di forza, cuore e soprattutto carattere la 15esima tappa con arrivo in salita davanti agli spagnoli “Purito” Rodriguez ed Alberto Losada, entrambi del team Katusha.

    Joaquim Rodriguez riconquista la maglia rosa a scapito del canadese Ryder Hesjedal che ha patito un po’ sia il freddo che la durezza della tappa negli ultimi km.

    Il capolavoro di Rabottini inizia al km 18, il corridore della Farnese Vini si stacca dal gruppo insieme al francese Guillaume Bonnafond (Ag2r La Mondiale). Sulla rampa verso il Gpm di Valico di Valcava (11.6 km. con media pendenza 8.1%) scattano Ulissi, Malori, Petrov, Pinotti, Pirazzi, Txurruka, Losada, Bruseghin, Carrara e Sella. Come nella tappa di ieri l’unico dei c.d. big a provarci seriamente è Damiano Cunego con il corridore della Lampre che indossa il simbolo rosa virtuale per molti km.

    Prima dell’attacco dell’altopiano di Pian Resinelli (7.8 km. con media pendenza 7.8%), Cunego perde il primato virtuale con il gruppo maglia rosa comandato come sempre dalla Liquigas – Cannondale di Ivan Basso. Davanti Losada stacca sia Pirazzi che Cunego con il gruppo maglia rosa che inizia a perdere pezzi importanti come Domenico Pozzovivo e la maglia rosa Ryder Hesjedal. Il primo attacco serio lo piazza Michele Scarponi ma è l’azione di “Purito” quella che fa veramente male con lo spagnolo autore di due km finali mozzafiato. Rabottiniviene ripreso ai 500m finali con tutti a prevedere l’inesorabile crollo del corridore italiano che invece, con uno scatto d’orgoglio e di forza, recupera le ultime forze in corpo per completare un impresa sicuramente d’altri tempi.

    Matteo Rabottini ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Rabottini: “E’ una sensazione stupenda! Ero venuto al Giro pensando e sperando di vincere una tappa e ci sono riuscito, è il giorno più bello della mia vita, anche se, quando ho visto arrivare quello della Katusha (Rodriguez, ndr) avevo perso le speranze e invece ce l’ho fatta. Una vittoria speciale con una dedica speciale al bambino che tra quindici giorni la mia ragazza darà alla luce”.

    In classifica generale Rodriguez, come detto, si riprende la maglia rosa con Hesjedal che perde quasi un minuto mente c’e’ da registrare purtroppo, la giornata no di Domenico Pozzovivo. Prova positiva comunque di Michele Scarponi ed Ivan Basso che sembrano i più titolati pretendenti per indossare la rosa a Milano, situazione che assolutamente non proverà il lussemburghese Frank Schleck, presentatosi sin dalla Danimarca in ritardo di condizione e ritiratosi dopo pochi km dal via.

    Domani giorni di riposo per la carovana rosa in attesa dell’ultima durissima settimana con il passo Giau, il Mortirolo e l’arrivo, sempre affascinante, sullo Stelvio.

    Ordine d’Arrivo

    1 Matteo RABOTTINI  ITA FARNESE VINI

    5.15.30

    2 Joaquim RODRIGUEZ  SPA KATUSHA TEAM

    +0

    3 Alberto LOSADA  SPA KATUSHA TEAM

    +23

    4 Sergio Luis HENAO  COL TEAM SKY

    +25

    5 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +25

     

     

     

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    65.11’07”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    +30

    3 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS – CANNONDALE

    +1:22

    4 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +1:26

    5 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +1:27

    6 Michele SCARPONI  ITA LAMPRE – ISD

    +1:36

    7 Beat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +1:42

    8 Sergio Luis HENAO  COL TEAM SKY

    +1:55

    9 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +2:12

    10 Sandy CASAR  FRA FDJ

    +2:13

     

  • Il Giro d’Italia con il Bambino in braccio, tutto facile per Rodriguez El Purito

    Il Giro d’Italia con il Bambino in braccio, tutto facile per Rodriguez El Purito

    Poco da dire, c’era uno che doveva vincere, e ha vinto. Un arrivo disegnato per Joaquim Rodriguez, che non si fa sfuggire l’occasione e sprinta all’arrivo di Assisi. Tappa, maglia rosa, benedizione dei frati francescani e a questo punto credo che gli abbiano dato in premio anche un set di pentole col fondo fuso alto un centimetro.

    Molto belli gli ultimi chilometri, in mezzo alle dolci colline umbre. Io ho vissuto in Umbria per diversi anni, e le colline umbre hanno questa particolarità: all’inizio dici “Ah che belle le dolci e verdi colline umbre“, dopo qualche tempo dici “Queste dolci e verdi colline umbre, insomma, mica male“, dopo qualche mese vorresti radere al suolo le dolci e verdi colline umbre e fare una spianata di cemento ed ecomostri messi in fila. Molto belle le colline però, diciamoci la verità, che noia!

    "Purito" Rodriguez ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    La tappa, dicevo, diventa emozionante negli ultimi chilometri. A scattare ci provano in tanti: Pozzovivo, Tiralongo, un olandese della Rabobank, Fausto Coppi redivivo, Giovanni da Procida, Ermenegildo Zegna, due coccodrilli e perfino un orango tango. Ma tutti sappiamo chi alla fine avrebbe vinto, ovvero Rodriguez. Nota di colore: viene soprannominato “El purito“, ovvero il sigaro, perché durante un allenamento in salita si affiancò ad alcuni compagni e, per far vedere quanto era facile per lui pedalare, mimò di fumare un sigaro. La sera, per punizione, gli fecero fumare veramente un sigaro intero. Gli è andata ancora bene, diciamo che il sigaro avrebbe potuto fare una fine molto meno nobile se avesse trovato dei compagni di squadra molto più incazzosi.

    Da domani si ricomincia, tappa di pianura prima di affrontare ben altre montagne che non siano le dolci colline umbre. La tappa più lunga, di trasferimento, probabilmente ci sarà da sonnecchiare per tutti e 256 i chilometri prima della volata. Direi anche che se lo meritano, questi ragazzi che pedalano tutto il giorno. Non pensate tanto ai campioni, quelli che vincono le tappe, pensate ai gregari di seconda fascia, quelli che pedalano fino alla fine come gli altri ma fanno il triplo della fatica. È a loro che va il mio pensiero, a questi operai della fatica, e quando penso a loro mi chiedo: se esiste la reincarnazione, quale terribile peccato devono scontare questi ragazzi? Cosa avranno fatto di così orribile nelle vite precedenti per macinare ogni giorno chilometri senza mai avere un sussulto di gloria? A loro va il mio augurio, che un giorno, forse a causa di un genocidio di gruppo, riescano a vincere almeno una tappa. Ciao ragazzi, siete i miei eroi.
    Io e mio figlio vi salutiamo, andiamo a raccogliere due fiori sulle verdi e dolci colline umbre. E a studiare un piano per spianarle definitivamente.

  • Assisi benedice Rodriguez, tappa e maglia rosa per “Purito”

    Assisi benedice Rodriguez, tappa e maglia rosa per “Purito”

    Era il favorito numero uno della decima tappa ed ha confermato le aspettative lo spagnolo del team Katusha Joaquim Rodriguez che, sul traguardo di Assisi, vince una tappa dai contenuti artistici meravigliosi conquistando anche la maglia rosa.

    Finale mozzafiato sul pavè del centro storico di Assisi con “Purito” che precede il polacco Huzarsky e con il campione italiano Giovanni Visconti, a chiudere il podio.

    Dopo pochi km dalla partenza di Civitavecchia inizia la classica fuga di giornata con cinque iniziali protagonisti: Bonnafond, Minguez, Failli, Brandle e Keizer), che diventano poi sei nel finale quando agli attaccanti si aggiunge anche Clement (Rabobank). Il gruppo lascia fare tenendo a “bagno maria” i coraggiosi attaccanti, che non guadagneranno mai più di cinque minuti (vantaggio massimo di 4’50”) e venendo definitivamente ripresi, a 7 km dall’arrivo.

    L’arrivo è molto spettacolare con gli ultimi 4 km veramente duri con il “Muro” di S.Damiano che presenta una pendenza media dell’11%  con punte sino al 15%. L’attacco decisivo di Joaquim Rodriguez non avviene però sul Muro ma sul pavè finale del centro storico, il primo ad attaccare è Paolo Tiralongo che però non riesce a tenere duro come fece a Porto S.Elpidio, piantandosi praticamente subito. Dietro è bagarre con Vicioso che apre la strada al suo compagno e capitano della Katusha Rodriguez, lo scatto di “Purito” è impressionante non lasciando alcuna speranza di vittoria a un comunque buono Giovanni Viscontiche per la prima volta in questo Giro si è fatto notare davanti al gruppo.

    "Purito" Rodriguez ©LUK BENIES/AFP/GettyImages

    Le dichiarazioni di Rodriguez: “Devo dire grazie alla mia squadra, siamo stati gli unici a voler fare la corsa fin dai primi km. Fondamentale è stato avere un direttore sportivo italiano che mi ha spiegato bene il finale, e meno male che lo ha fatto perché altrimenti ci avrei provato da più lontano e forse non sarei arrivato. Ora serve tenere, soprattutto nell’ultima settimana, non sarà facile“.

    Con la vittoria e l’abbuono conquistato, Joaquim Rodriguez è la nuova maglia rosa del Giro con il canadese della Garmin Ryder Hesjedal, relegato in seconda posizione a 17” dallo spagnolo. Tra i big della classifica, poche le variazioni: il migliore è  Roman Kreuziger, quarto a 32” dalla maglia rosa. Poi Ivan Basso, sesto a 57, Michele Scarponi, 11esimo a 1’11”, e Domenico Pozzovivo, 12esimo a 1’12”. Più indietro Frank Schleck, che oggi perde pochi secondi e ora è 13esimo a 1’15” con Damiano Cunego  15esimo, a 1’37” da Rodriguez.

    L’arrivo dell’undicesima tappa sarà a Montecatini Terme, il percorso di gara non presenta particolari insidie fatta eccezione per la sua lunghezza con i suoi 255 Km. Sarà quindi molto probabilmente un affare per le ruote veloci con il campione del Mondo Mark Cavendish, favorito numero uno a meno di altre rovinose cadute.

    Classifica Generale

    1 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    26.16’53”

    2 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – CANNONDALE

    +17

    3 Paolo TIRALONGO  ITA ASTANA PRO TEAM

    +32

    4 Roman KREUZIGER  CZE ASTANA PRO TEAM

    +52

    5 Benat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +52

    6 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS

    +57

    7 Damiano CARUSO  ITA LIQUIGAS

    +1:02

    8 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +1:03

    9 Eros CAPECCHI  ITA LIQUIGAS

    +1:09

    10 Rigoberto URAN URAN  COL TEAM SKY

    +1:10

  • Il giro d’Italia con il bambino in braccio, Ventoso vince in volata

    Il giro d’Italia con il bambino in braccio, Ventoso vince in volata

    Devo dire la verità, sono stato fregato. Pensavo che ieri sarebbe stata una tappa inutile, l’avevo scritto l’altro giorno, e invece si è rivelato un finalone di quelli da seguire con attenzione. Una volta ripresa la classica fuga di giornata, sulla salitella finale parte Joaquim Rodriguez, uno dei pretendenti alla maglia rosa, e sorprende tutti. Mentre alcuni stavano tranquillamente passeggiando, quello, probabilmente cogliendo il mio suggerimento di qualche giorno fa di attaccare quando nessuno se l’aspetta, attacca e rischia di farcela. Per ripigliarlo si mette a tirare Pozzovivo, vincitore di ieri, insieme ad alcuni degli uomini di classifica, alcuni marines e le teste di cuoio francesi prontamente richiamate per bloccare questa azione. Viene ripreso a 5 chilometri dall’arrivo malmenato, legato mani e piedi, inserito in un sacco e buttato nel più vicino cassonetto.

    Sbrigata la formalità Rodriguez, ci si prepara per la volata. Grazie allo strappo alcuni velocisti sono fuori gioco, ma c’è ancora lui, Marcone Cavendish, che si prepara in qualche modo a fare un sol boccone degli altri. E invece.
    All’ultima curva, su un asfalto viscido come una lastra di ghiaccio cosparsa di burro e coperta di olio motore (non so se rendo l’idea), succede una specie di polpetta di ciclisti. Uno si scansa, Pozzato per evitarlo va sopra a Goos che ha appena frenato, altri tra cui l’australiano arrivano letteralmente a ruota e per terra si forma un tappetino di corridori bestemmianti. Verranno tutti seppelliti in terra sconsacrata.

    Giro D'Italia 2012 | © LUK BENIES/AFP/GettyImages

    I superstiti si lanciano in volata, tra loro anche la maglia rosa che non capisce neanche lui perché si trova in piedi sui pedali in mezzo ad altri che pedalano come dei dannati, ma visto che si trova nel mezzo, pedala. Da dietro arriva Francisco Ventoso che canticchiando “Passeggiando in bicicletta, accanto a te” supera tutti e vince la sua seconda tappa al Giro in carriera.

    Oggi tappa nervosa, con arrivo ad Assisi. Speriamo che non cadano per terra bestemmiando come appena successo, altrimenti i frati del convento potrebbero prenderli in ostaggio e costringerli a fare voto di castità, povertà e penitenza per scontare i santi tirati giù dal cielo. A parte gli scherzi, la salita verso Assisi non è male. Niente di incredibile, è vero, ma stai a vedere che qualcuno, con la scusa di partire prima per non trovare traffico all’ingresso in basilica potrebbe provare a fare un numero.

    Io e mio figlio vi salutiamo, andiamo a tirare su qualche corridore che è ancora rimasto steso per terra dalla caduta di ieri. Dice che se li lasci per terra poi mettono radici e viene fuori un albero di velocisti, noi volevamo coltivarne qualcuno in vaso.

  • Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, Pozzovivo fa il pirata

    Il Giro d’Italia con il bambino in braccio, Pozzovivo fa il pirata

    Si chiude la tre giorni Marchigianabruzzesecampana, e si chiude con un grande numero di Pozzovivo, giovane ciclista che entra subito tra quelli che potrebbero vincere questo Giro d’Italia. Non credo che ci riuscirà, però già così è un bel risultato.

    Tutti hanno aspettato l’ultima salita, ovviamente, e proprio lì se ne è andato Domenico, con una progressione che sembrava avesse messo un motorino nei pedali. Continuava a guadagnare secondi, tanto che invece dell’antidoping a fine gara hanno controllato che non avesse con sè un formatore di buchi spazio temporali, grazie al quale è riuscito a guadagnare 40 secondi in pochi metri. Se non si fosse fermato a mangiare un panino con la cotoletta alla fine della salita, probabilmente avrebbe vinto di slancio anche la tappa di domani.
    Gli altri sono rimasti comunque in gruppo, quelli forti diciamo, quindi non ci sono stati grossi stravolgimenti.

    Giro D'Italia 2012

    La maglia rosa è sempre sulle spalle di quel canadese dal cognome impronunciabile. Ho riflettutto sul perché non fossero mai esistiti forti corridori canadesi e ho posto questa domanda al consolato canadese in Italia dal quale mi hanno risposto: “Provaci tu ad allenarti in mezzo alla neve con una biciclettina da corsa, e poi vedrai come mai”. Bisogna dire che i canadesi non brillano per gentilezza, evidentemente, e che hanno anche poco da fare al consolato visto che rispondono alle mie domande senza costrutto.
    Nota di colore del giorno: ho scoperto che Rigoberto Uran, colombiano del team SKY e loro uomo di classifica, di cognome fa Uran Uran. Sembra un gruppo degli anni Ottanta, adesso aspetto solo che ci sia un corridore che di cognome fa Pandau Allet, e ricaschiamo in pieno in mezzo a una rivalità musicale che credevamo sepolta da anni. Che poi, dico io, come si fa a chiamare un figlio Rigoberto? A questo punto chiamalo Braccobaldo, se proprio lo vuoi far vivere male.

    Oggi tappa pianeggiante, corta, inutile. Ci sono dei ciclisti che hanno già prenotato la sdraio con l’ombrellone, per quanto sarà inutile seguire la tappa finché non arriveranno alla volata. Considerando poi che alcuni velocisti che potevan contrastare Mark Cavendish si sono fratturati o ritirati per diversi motivi, potrei forse già scrivere adesso la cronaca della tappa di domani. Il testo sarà all’incirca così: “Non è successo nulla”. Il mio eroe Taylor Phinney ieri è arrivato con soli 21 minuti di ritardo, e gareggia per la maglia nera. Al momento è quart’ultimo in classifica generale, ma so che con un piccolo sforzo può arrivare tranquillamente ultimo. Vai Taylor, siamo tutti con te!
    Io e mio figlio vi salutiamo, andiamo a prendere un’orzata aspettando che passi questa inutile tappa di lunedì.

  • “Pollicino” Pozzovivo sorprende tutti. Hesjedal in rosa

    “Pollicino” Pozzovivo sorprende tutti. Hesjedal in rosa

    Quando si dice “nelle botti piccole c’e’ il buon vino”, tale proverbio non può essere più azzeccato per descrivere la fantastica vittoria di Domenico Pozzovivo nell’ottava tappa della Giro 2012.

    Con la stessa esultanza di Sebastian Giovinco, Pozzovivo precede sul traguardo di Lago Laceno lo spagnolo Intxausti di 22” ed il connazionale Joaquim Rodriguez (che regola il gruppo dei migliori) di 26”.

    L’arrivo più meridionale del 2012 presenta un tappa dai contenuti molto interessanti, si attendeva la battaglia fra i big della classifica generale che tuttavia si sono controllati, l’unico a faticare è stato Damiano Cunego che ha ceduto ai meno 5km dall’arrivo riuscendo però a rientrare nel falsopiano finale. L’ultima salita viene affrontata dal gruppo praticamente compatto, è sempre l’Astana che prende le redini del comando nei primi chilometri ma, a 8 km dal traguardo si fa vedere Basso con il suo fido scudiero Sylvester Szmyd a menare il gruppo. Il grande numero di Pozzovivo è rappresentato ulteriormente dalla selezione che riesce a fare scattando proprio quando il polacco della Liquigas teneva alta l’andatura. È il tratto più duro al 12%, ai meno 7 dal traguardo che spiana la strada al corridore lucano che trasforma in realtà, ciò che non riuscì al grande Marco Pantani nel 1998 a cui furono fatali i 4km pianeggianti finali del falsopiano di Lago Laceno.

    La carovana rosa ©CLAUS FISKER/AFP/GettyImages

    Le dichiarazione di Pozzovivo all’arrivo: “Ci ho provato, si avvera un sogno. I cinque chilometri finali non finivano mai. Quando sono partito mi sono detto ‘o la va o la spacca’, sentivo che era il mio giorno e lo e’ stato. Ringrazio i miei concittadini che sono venuti e i tifosi del mio fans club“.

    Dopo la prima settimana del Giro si tirano un po’ le prime somme fra i protagonisti: Ivan Basso si è ripreso da subito, dopo la defaillance di Rocca di Cambio si è messo davanti al gruppo portando anche Damiano Caruso in maglia bianca; Scarponi ha dimostrato grande gamba sull’ascesa di Porto s.Elpidio relegando un deludente, sino a questo momento, Damiano Cunego ad un ruolo di comprimario di lusso; sprazzi positivi sia per Franck Schleck che per Roman Kreuziger ma fra gli stranieri, il più in forma sembra essere lo spagnolo del team Katusha, “PuritoRodriguez.

    La maglia rosa rimane sulle spalle del canadese Ryder Hesjedal che ha lottato, sofferto e resistito sulla salita riuscendo a recuperare nel falsopiano finale. Con il terzo posto e gli 8” d’abbuono conquistati Joaquim Rodriguez fa un bel balzo in avanti nella classifica generale piazzandosi adesso in seconda posizione a 9” dal canadese della Garmin.

    Il lunedì della corsa rosa sarà all’insegna delle ruote veloci, si parte da San Giorgio del Sannio e si arriva a Frosinone dopo 166 km pianeggianti con Mark Cavendish a tentare il tris con il solo Sasha Modolo (dopo gli abbandoni di Farrar, Hushovd e Bennati), a tentare di contrastare il dominio del campione del Mondo britannico.

    Classifica Generale

    1 Ryder HESJEDAL  CAN GARMIN – BARRACUDA

    20:25:28

    2 Joaquim RODRIGUEZ OLIVER  SPA KATUSHA TEAM

    +9

    3 Paolo Tiralongo  ITA TEAM ASTANA

    +15

    4 Roman KREUZIGER  CZE TEAM ASTANA

    +35

    5 Benat INTXAUSTI  SPA MOVISTAR

    +40

    6 Ivan BASSO  ITA LIQUIGAS

    +40

    7 Damiano CARUSO  ITA LIQUIGAS

    +45

    8 Dario CATALDO  ITA OMEGA PHARMA

    +46

    9 Frank SCHLECK  LUX RADIOSHACK – NISSAN

    +48

    10 Dario CAPECCHI  ITA LIQUIGAS

    +52