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  • Napoli Chievo, Hamsik ancora in panchina. Dubbio Fernandez – Grava

    Napoli Chievo, Hamsik ancora in panchina. Dubbio Fernandez – Grava

    Il Napoli di Walter Mazzarri sarà di scena questa sera al San Paolo per chiudere, nel “Monday Night”, la 23esima giornata di serie A contro una delle squadre tabù degli ultimi anni, il Chievo di Mimmo Di Carlo.

    Cambiamenti in vista nell’undici iniziale partenopeo anche in considerazione dell’imminente ottavo di finale contro i il Chelsea non certo irresistibile degli ultimi tempi, vero spartiacque della stagione partenopea.

    Sfida da dentro o fuori per il Napoli che, se non dovesse agguantare i tre punti contro il Chievo questa sera, molto probabilmente dovrà dire addio a qualsiasi velleità di rimonta per il terzo posto, utile per la qualificazione in Champions League. Il reparto dove dovrebbero esserci le maggiori novità potrebbe essere quello difensivo dato che Mazzarri dovrà far fronte alla squalifica di capitan Cannavaro e decidere di dover concedere un turno di riposo anche a Campagnaro apparso fuori forma nelle ultime uscite; probabile lo spostamento di Aronica al centro del trio difensivo, con Britos sul centro-sinistra e il ballottaggio Grava-Fernandez per il posto sul centro-destra, con l’argentino in vantaggio. A centrocampo potrebbe tirare un po’ il fiato Gargano, con in campo la coppia della nazionale svizzera Inler-Dzemaili; sulle fasce turno di riposo anche per Maggio, con Zuniga a destra e Dossena a sinistra. Qualche dubbio in attacco, con Cavani e Lavezzi sicuri del posto e Pandev favorito su Hamsik

    Formazione tipo invece per Mimmo Di Carlo che spera di ripetere le imprese degli anni passati che hanno visto i veneti fare sempre bene al San Paolo e mettere in seria difficoltà i partenopei. Davanti a Sorrentino linea difensiva con Andreolli e Cesar al centro, Sardo a destra e Dramè a sinistra. A centrocampo Bradley al centro con Hetemaj e Rigoni interni. In attacco Thereau agirà alle spalle di Paloschi e Pellissier.

    Le probabili formazioni di Napoli-Chievo:

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Fernandez, Aronica, Britos; Zuniga, Inler, Dzemaili, Dossena; Pandev, Lavezzi; Cavani. Allenatore: Mazzarri.

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Cesar, Dramé; Hetemaj, Bradley, Rigoni; Théréau; Paloschi, Pellissier. Allenatore: Di Carlo.

  • Novara Chievo 1-2, Pellissier fa 100. Mondonico subito ko

    Novara Chievo 1-2, Pellissier fa 100. Mondonico subito ko

    Il posticipo della 21esima giornata Novara Chievo si è concluso con la vittoria degli uomini di Di Carlo bravi ad interpretare al meglio la partita e a sfruttare la giornata positiva di capitan Pellissier e dell’interessantissimo Thereau. Come avevamo anticipato nel prepartita il Novara affidato da qualche giorno a Mondonico si presentava rivoluzionato tatticamente rispetto al consueto 4-4-2 firmato Tesser. Il Mondo infatti si affida ad una difesa a tre cercando di proteggere meglio la porta di Ujkani, inserisce Rigoni tra i centrocampisti e in avanti si affida ai nuovi arrivati Mascara e Caracciolo. Diverso l’atteggiamento di Di Carlo che si presenta al Piola con un attacco pesante schierando Thereau alle spalle di Paloschi e Pellissier scegliendo poi un centrocampo dinamico e muscolare bravo a coprire ed impedire lo sviluppo della manovra dei padroni di casa.

    Pellissier fa 100 in Novara Chievo | ©Getty Images
    Novara Chievo, la partita. Parte meglio il Chievo che comanda il gioco per tutto il primo tempo e trova il meritato vantaggio con Pellissier, arrivato a quota cento con la maglia gialloblu, al 33′ legittimando la mole di gioco prodotta. Il Novara si fa vedere dalle parti di Sorrentino solo con un calcio di punizione dalla distanza battuto da Radovanovic, mentre nel finale prima Ujkani si supera su Therau poi Caracciolo spreca incredibilmente la rete del pari. Nella ripresa i padroni di casa aumentano l’intensità della manovra trovando discreti fraseggi tra Rigoni e Gemiti sulla sinistra e negli inserimenti di Mascara. Paci ha la più ghiotta occasione ma arriva in ritardo sul cross di Gemiti e il Chievo sornione ha la possibilità di chiudere il match grazie ad una bella triangolazione Pellissier, Sammarco Thereau che vale il raddoppio. Appena un minuto dopo Mascara trova il gol che potrebbe riaprire la partita, ma il Chievo controlla bene e porta a casa tre punti pesanti. Per il Novara adesso la situazione di classifica inizia ad esser difficilissima e ad acuire il momento no c’è la quasi rottura con i tifosi che hanno mal digerito l’allontanamento di Tesser.

    Novara Chievo 1-2, le pagelle
    Rinaudo: 5
    Chiamato da Mondonico a guidare l’insolita linea a tre di difesa sbanda clamorosamente.
    Morganella: 5 Parte bene sulla destra, poi cala terribilmente e si divora il gol del possibile pareggio.
    Rigoni e Mascara: 6 La salvezza del Novara passa dai loro piedi. Se riusciranno a migliorare l’intesa potranno esser d’aiuto a Mondonico.
    Caracciolo: 4 L’airone non sa più volare. Continua nel momento no iniziato con la maglia del Genoa.
    Bradley: 6,5 Il ruolo da playmaker affidatogli da Di Carlo gli calza a pennello. Perfetto nel guidare il pressing si fa apprezzare anche per la qualità d’impostazione della manovra.
    Thereau: 7 Trasformato da attaccante a trequartista il ragazzo dimostra di aver tanta qualità e temperamento.
    Pellissier: 7,5 Pellissier è il Chievo e il centesimo gol in maglia gialloblu ne è la conferma.

    Novara Chievo 1-2
    33′ Pellissier (C), 33′ st Thereau (C), 34′ st Mascara (N)
    Novara (3-5-2): Ujkani 6; Paci 5, Rinaudo 5 (22′ st Rubino 6), Lisuzzo 5,5; Morganella 5, Porcari 5,5 (46′ st Jeda sv), Radovanovic 6 (37′ st Jensen sv), Rigoni 6, Gemiti 6; Mascara 6, Caracciolo 4. A disposizione: Fontana, Garcia, Jensen, Pesce, Centurioni. All.: Mondonico
    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6; Sardo 6, Andreolli 6, Acerbi 6, Dramè 6; Luciano 6, Bradley 6,5, Hetemaj 6 (39′ st Cesar sv); Thereau 7 (39′ st Moscardelli sv); Pellissier 7,5, Paloschi 5,5 (32′ st Sammarco 6,5). A disposizione: Puggioni, Jokic, Vacek, Cruzado. All.: Di Carlo 7.
    Arbitro: Massa
    Ammoniti: Radovanovic, Porcari (N), Hetemaj, Dramè (C)

    Novara Chievo video highlights youtube

  • La Fiorentina cade con il Chievo, Mihajlovic al capolinea

    La Fiorentina cade con il Chievo, Mihajlovic al capolinea

    Dopo il barlume di luce che si era intravisto in questa settimana seguente la vittoria con il Genoa, la Fiorentina ricasca nel buio. I viola perdono a Verona 1-0 sprecando l’ennesima buona opportunità per rilanciare le proprie ambizioni di classifica battuti da un Chievo che ha strameritato la vittoria, un successo cercato e voluto quello della squadra guidata da Di Carlo che può finalmente tornare a sorridere sia per i 3 punti che ai clivensi mancavano dallo scorso 25 settembre, sia per la prestazione convincente offerta dai suoi uomini.

    Chievo – Fiorentina | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images
    Su un terreno reso pesante dall’incessante pioggia che cade su Verona, le due squadre creano ben poco durante la prima frazione di gioco con Gilardino e Jovetic da una parte e Moscardelli e Pellissier dall’altra sono mal riforniti dai rispettivi compagni o sono annullati dalle difese avversarie. Mihajlovic rinuncia a Cerci e Vargas spediti in panchina per far posto a Romulo e Lazzari e dopo appena 25 minuti si trova a dover sprecare due cambi per gli infortuni occorsi a Cassani e Behrami, quest’ultimo già non al meglio della condizione e in dubbio fino all’ultimo, inserendo al loro posto De Silvestri e Munari. L’unico sussulto dei primi 45 minuti lo regala Jovetic che su calcio di punizione sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino. Nella ripresa il Chievo cresce e dà l’impressione di crederci di più e trova in Moscardelli l’uomo in più che inizia il suo personale duello con il gol: l’attaccante clivense, che avrebbe meritato di segnare, ci prova da ogni posizione, con tutti e due i piedi ma senza fortuna. Le occasioni create da Moscardelli sono solo il preludio al gol che giunge al 66′ quando la difesa gigliata si posiziona male su uno spiovente dalla destra, De Silvestri e Montolivo si perdono Rigoni che solo in area salta un Boruc in uscita un pò goffa e insacca in rete per il gol vittoria dei gialloblu. La Fiorentina si riversa in avanti alla ricerca del pari ma Munari di testa trova la grande risposta di Sorrentino. Poi nel finale la Viola rischia un passivo più pesante se la conclusione di Hetemaj non fosse finita sulla traversa e quella di Mandelli di poco a lato. Il Chievo con i 3 punti aggancia proprio la Fiorentina in classifica, la sconfitta invece potrebbe costare caro a Mihajlovic che, stando alle ultime indiscrezioni provenienti da Firenze, sarebbe ad un passo dall’esonero. Delio Rossi è già pronto per raccogliere l’eredità del tecnico serbo.

  • Chievo-Fiorentina, probabili formazioni. Mihajlovic rinuncia a Cerci e Vargas

    Chievo-Fiorentina, probabili formazioni. Mihajlovic rinuncia a Cerci e Vargas

    I clivensi per tornare alla vittoria, i viola per rilanciare le proprie ambizioni di classifica. Sarà questo lo scopo primario per Chievo e Fiorentina che si affrontano oggi al Bentegodi di Verona per l’undicesima giornata di Serie A.

    Sinisa Mihajlovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Chi sta peggio sicuramente è la squadra di mister Di Carlo reduce da 3 sconfitte consecutive e con una vittoria che ormai manca dallo scorso 25 settembre quando i gialloblu sconfissero il Genoa 2-1. La classifica si sta facendo sempre più pericolosa, il Chievo rischia di essere risucchiato in piena zona retrocessione. Di Carlo dovrà fare a meno di Cesar squalificato e Sardo indisponibile, per il resto squadra confermata con Sorrentino tra i pali, difesa composta da Frey, Mandelli, Andreolli e Jokic, a centrocampo Bradley, Rigoni e Hetemaj mentre Sammarco, trequartista, supporterà le due punte Pellissier e Moscardelli. In casa viola la vittoria con il Genoa di una settimana fa ha calmato un pò le acque con i tifosi che chiedono da tempo a gran voce la testa di Mihajlovic. Il tecnico serbo non ha convocato il centrocampista Kharja, punito per aver ripetutamente viaggiato, senza cheidere permesso alla società, verso Milano dove vive la famiglia. In attacco ci saranno senza dubbio Gilardino e Jovetic mentre Cerci si accomoderà in panchina dopo le ultime opache prestazioni; al suo posto Mihajlovic lancerà Romulo. Stessa sorte per Vargas, in mediana quindi spazio a Lazzari, match winner di 7 giorni fa, Behrami, anche se è in dubbio, e Montolivo. In difesa, davanti al portiere Boruc, Cassani, Gamberini, Natali e Pasqual. I 3 punti oggi darebbero nuova linfa alla squadra gigliata per puntare ad una qualificazione europea. Probabili formazioni Chievo – Fiorentina (ore 15:00) CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Mandelli, Andreolli, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Sammarco; Pellissier, Moscardelli. Panchina: Puggioni, Dramé, Vacek, Cruzado, Acerbi, Thereau, Paloschi. Allenatore: Di Carlo. FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari; Romulo, Gilardino, Jovetic. Panchina: Neto, De Silvestri, Nastasic, Munari, Cerci, Vargas, Silva. Allenatore: Mihajlovic.

  • L’Inter torna a vincere a San Siro contro un piccolo Chievo

    L’Inter torna a vincere a San Siro contro un piccolo Chievo

    Arriva il primo gol stagionale nerazzurro a San Siro e in concomitanza arrivano anche i primi 3 punti casalinghi. Ranieri inizia la scalata in classifica e questa vittoria porta sicuramente morale nello spogliatoio interista. Buona la prova contro il Chievo, con gli uomini di Ranieri che riescono a chiudere la partita senza subire gol per la seconda partita consecutiva, ritrovando quella solidità difensiva che all’inizio della stagione sembrava essere come svanita. Le prossime partite in trasferta contro l’Atalanta e in casa contro i rivali storici della Juventus diranno se le ambizioni dello scudetto nerazzurre evidenziate da Ranieri siano solo fantasia o qualcosa di più concreto.

    Inter | © Claudio Villa/Getty Images
    Nessuna novità nelle formazioni per i nerazzurri con Ranieri che conferma i pronostici scegliendo la coppia offensiva composta da Pazzini e l’argentino Maurito Zarate parso in grande forma nelle ultime uscite. Nessun turn over in difesa con Lucio e Chivu  titolari, mentre a centrocampo riposa Stankovic con l’ingresso di Thiago Motta. Le novità maggiori sono per il Chievo con Di Carlo che sceglie Vacek al posto di Rigoni e lancia dal primo minuto Paloschi in coppia con Pellissier. PRIMO TEMPO – Partono con velocità e un buon ritmo entrambe le squadre con i nerazzurri che si affidano alle giocate di Sneijder e alle accelerazioni e i dribbling di un ispirato Zarate, mentre il Chievo sfrutta le buone giocate di Pellissier che riesce a far salire bene la squadra e permettere gli inserimenti dei centrocampisti. Praticamente mai chiamati in causa entrambi i portieri alla mezz’ora con una partita giocata soprattutto a centrocampo, a perderci è in particolar modo lo spettacolo. L’Inter gioca con un ritmo decisamente basso permettendo al Chievo di organizzare sempre la difesa e rendere inefficaci le avanzate nerazzurre. Primo brivido proprio intorno alla mezz’ora con un gran tiro di Sneijder dal limite dell’area che impatta sul supporto della porta vicino al palo coperto da Sorrentino. Sempre l’olandese pericolosissimo al 32’ su punizione riesce a trovare l’angolo giusto ma Sorrentino si tuffa e gli nega il gol. Sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente arriva uno stacco imperioso di Thiago Motta che lasciato fin troppo libero di saltare da Bradley, schiaccia di testa e porta i suoi in vantaggio, rompendo il digiuno del gol nerazzurro a San Siro. Arrembaggio nerazzurro subito dopo il gol con Maicon che con le sue discese sulla corsia destra è davvero devastante. Il risultato non cambia e le squadre vanno a riposo sul risultato di 1-0 per i nerazzurri. SECONDO TEMPO – Squadre in campo nella ripresa senza cambi, con i nerazzurri che partono col freno a mano tirato mantenendo un ritmo di gioco molto lento simile a quello della prima frazione di gioco. Il primo pericolo della ripresa arriva dalla solita discesa di Maicon che riesce a trovare lo spazio per far partire un gran destro di poco a lato intorno al minuto 12. Sempre il brasiliano è il più attivo dei suoi al 20’ quando confeziona una bellissima azione scambiando con il compagno Pazzini al limite dell’area che gli permette di calciare ma senza trovare lo specchio della porta. Ranieri applica il turnover sostituendo Sneijder con Stankovic facendo tirare il fiato all’olandese in vista delle prossime sfide. Il copione della partita non cambia con i nerazzurri che cercano di mantenere alta la concentrazione, difendendo il risultato limitando le offensive del Chievo e sfruttando le accelerazioni di Maicon davvero in condizione oggi. Devastante il terzino brasiliano che scende sulla fascia per circa 60 metri e poi fa partire l’ennesimo gran destro che impatta sulla traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Sorrentino già battuto. Per il Chievo le risposte arrivano da Moscardelli che si rende subito pericoloso impegnando Julio Cesar con un gran sinistro dal limite dell’area. Ottime occasioni nei minuti finali prima per Stankovic poi per Castaignos ma entrambe sprecate, i nerazzurri si accontentano dell’1-0 e portano in cascina i primi 3 punti casalinghi.

  • Inter, con il Chievo Ranieri non pensa al turnover

    Inter, con il Chievo Ranieri non pensa al turnover

    Ranieri ha risollevato il cammino europeo dei nerazzurri vincendo prima contro il Cska Mosca in terra sovietica e in seguito nell’ultimo turno di coppa contro il Lille in Francia. Come ha recentemente dichiarato il portiere Julio Cesar, l’Inter ha realizzato più punti in due partite di Champions che in sei turni di campionato. Ed è questo il dato preoccupante che deve far riflettere e soprattutto preoccupare gettando un occhio alla classifica che vede i nerazzurri penultimi in classifica. L’inizio traumatico di Gasperini con 0 vittorie ha sicuramente inciso in maniera evidente sull’attuale classifica, ma Ranieri come ha più volte dichiarato Moratti è stato chiamato appositamente per “curare” i malanni di questa rosa e farla tornare a volare in fretta.

    Claudio Ranieri | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    La vittoria contro il Lille ha portato sicuramente una buona dose di fiducia e morale in casa nerazzurra, ma il modo in cui sono arrivati questi 3 punti deve far assolutamente riflettere. È evidente, come già successo nelle ultime uscite stagionali, come l’Inter inizi bene per poi crollare fisicamente nei secondi tempi. In Francia i nerazzurri hanno “respirato” in mediana grazie agli importantissimi rientri di Thiago Motta e Sneijder che hanno appunto portato corsa e un po’ di ossigeno fresco in un reparto fin troppo logoro. Proprio l’olandese che è entrato da protagonista nell’azione del gol nerazzurro contro il Lilla, è l’arma in più su cui Ranieri ha deciso di far ripartire la sua squadra. Attenzione però all’effetto rilassamento considerando inoltre come l’Inter in questa stagione sia ancora a secco a San Siro: l’ultimo gol segnato risale alla sfida della passata stagione contro il Catania con marcatore Yuto Nagatomo. Alla domanda su chi scenderà in campo l’unico in grado di dare una risposta certa è proprio Claudio Ranieri che, nella tradizionale conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Chievo, lascia aperti molti dubbi e conferma come non sia ancora il momento di fare un massiccio turnover: “Turnover? Non sono dell’avviso di farne poi così tanto… Qualcosina domenica, qualcosina mercoledì… Strada facendo qualche giocatore girerà: quelli più in forma, comunque, non sono orientato a toglierli. Pazzini? È tra quelli più in forma. Quindi giocherà? Chissà…”. Il Chievo guidato da Mimmo Di Carlo presenta una squadra corta e veramente efficace nelle ripartenze, con Pellissier davanti che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite. Unico dubbio per gli indisponibili Sardo e Sammarco con Frey spostato sulla fascia in difesa e Cruzado al posto del trequartista italiano. I 3 punti per i nerazzurri sono più che indispensabili per iniziare un percorso di risalita della classifica, per alzare il morale, e una vittoria casalinga potrebbe rappresentare una panacea davvero inaspettata. Per quanto riguarda l’Inter e la formazione che scenderà in campo ci sono molti ballottaggi da sciogliere. Buone le possibilità che giochi Zarate apparso in buona forma contro il Lille, e soprattutto in vena di assist dopo che il presidente Massimo Moratti gli avrà ricordato la sua clausola bonus nel contratto. In difesa dovrebbe tornare a giocare centrale Chivu affiancato da Lucio. A centrocampo se dovesse riposare Thiago Motta largo a Obi, con Stankovic lanciatissimo da titolare sin dal primo minuto.

  • Napoli con il Chievo per confermarsi grande

    Napoli con il Chievo per confermarsi grande

    L’euforia in casa Napoli, dopo il travolgente 3-1 rifilato al Milan nel posticipo di domenica sera, non cessa a diminuire. I tifosi sanno che questo potrebbe essere un anno importante per la squadra di Mazzarri il cui obiettivo è migliorare il terzo posto nella classifica finale raggiunto nella scorsa stagione ed essere, al tempo stesso, la mina vagante del girone, definito di ferro, della Champions League tornata dalle parti del San Paolo dopo 21 lunghi anni di attesa.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Il pareggio di Manchester contro la corazzata City ha dato quella carica emotiva agli azzurri che hanno preso coscienza della propria forza, forza che ha consentito di sbarazzarsi poi qualche giorno più tardi dei rossoneri campioni d’Italia in carica con estrema facilità. Stasera, nel turno infrasettimanale della quarta giornata di Serie A, ci sarà da superare l’ostacolo Chievo: a Verona, però, i partenopei hanno sempre incontrato qualche difficoltà di troppo, lo scorso anno andarono incontro ad un brutto ko (2-0) che ne ridimensionò, in parte, le ambizioni scudetto, nella stagione 2008-2009 dovettero arrendersi 2-1 nonostante la rete di Lavezzi mentre due anni fa espugnarono il Bentegodi soltanto nel finale grazie ad una rete dello stesso Pocho che non sarà del match stasera, non convocato dal tecnico partenopeo perchè non al meglio della condizione. Con Lavezzi mancheranno anche Campagnaro e Dossena, quest’ultimo colpito da un grave lutto familiare per la perdita del padre. Mazzarri sopperirà a queste assenze con l’inserimento di Fernandez in difesa, Zuniga esterno di sinistra e Pandev, che farà così il suo esordio per la prima volta da titolare dopo essere subentrato nelle due precedenti sfide, nel trio d’attacco, formato da Hamsik e, da colui che ha affondato da solo il Milan, Cavani. L’unico dubbio per il tecnico toscano è il mezzo al campo dove Gargano, autore di una splendida gara con i rossoneri, e Dzemaili si contenderanno una maglia al fianco dell’inamovibile Inler. In casa Chievo le acque non sono del tutto tranquille: il pari subìto in rimonta dal neopromosso Novara e la sconfitta di Parma non fanno stare per niente rilassato il tecnico Di Carlo. I clivensi sono costretti ad affrontare la delicata sfida orfani del loro bomber Pellissier, il tecnico ancora non ha deciso se sostituirlo con Moscardelli o Paloschi, autore del gol, inutile, contro i ducali mentre dovrebbe essere certa la presenza dell’attaccante francese Thereau. Per il resto la formazione dovrebbe essere quella “tipo” con Sardo, Andreolli, Cesar e Jokic sulla linea difensiva, Bradley, Rigoni e Hetemaj in mediana e Sammarco ad agire tra le due linee di centrocampo e attacco. In palio ci sono punti importanti per la corsa salvezza, in caso di sconfitta il Chievo dovrebbe far fronte ad una delle peggiori partenze di campionato se non la peggiore da quando i veneti calcano i campi di Serie A.

  • Atalanta, Colantuono resta. Al Chievo torna Di Carlo

    Atalanta, Colantuono resta. Al Chievo torna Di Carlo

    Il clima di incertezza derivante dallo scandalo scommesse e comunque la voglia di continuare insieme nella bella avventura cominciata nella scorsa stagione ha contribuito a far derimere le controversie tra l’Atalanta e Colantuono firmando un biennale.

    La società su cui pesa la spada di Damocle sarà difficile concentrarsi sulla campagna di rafforzamento in vista della prossima stagione e per questo forse la continuità dello staff tecnico può ottemperare in qualche modo il disagio. Quindi dopo Pioli al Palermo un’altra panchina traballante si sistema e domani potrebbe anche esser il giorno del ritorno al Chievo di Mimmo Di Carlo.

    L’allenatore starebbe trattando in queste ore la risoluzione del contratto con la Sampdoria e poi sarebbe pronto a ripartire dalla piazza che lo ha consacrato al grande calcio.

  • Da Cassano-Pazzini alla lotta salvezza, la parabola discendente della Samp

    Da Cassano-Pazzini alla lotta salvezza, la parabola discendente della Samp

    Ad agosto nemmeno il più sfegatato dei tifosi genoani avrebbe scommesso su una possibile retrocessione dei cugini doriani. Ora che sono passati sette mesi la Sampdoria è in caduta libera con 4 sconfitte consecutive alle spalle e tre soli punti dalla zona retrocessione. Andiamo a ripercorrere le tappe di una stagione cominciata nell’entusiasmo generale e che rischia di finire nel peggiore dei modi.

    PRELIMINARI – La Samp comincia la stagione sul più prestigioso dei palcoscenici, quello della Champions League, grazie al 4° posto ottenuto nella stagione precedente. Per accedere alla fase a gironi gli uomini dell’allora tecnico Di Carlo, l’uomo del dopo Delneri, devono sconfiggere il Werder Brema (curiosamente anche i tedeschi sono attualmente in lotta salvezza). Nella gara in Germania i blucerchiati perdono 3 a 0 fino a pochi secondi dal termine quando Pazzini segna un gol buono ad alimentare le speranze per la gara di ritorno, dove la “Doria” si vede restituire il favore di un gol all’ultimo minuto. Ai supplementari passano i tedeschi con gol di Pizarro.

    INIZIO CAMPIONATO – Nonostante la cocente delusione per l’eliminazione in Champions il campionato della Sampdoria comincia bene, grazie alla coppia offensiva formata da Cassano e Pazzini e da una squadra che sembra giovare per intero della presenza dei due campioni in attacco. Dopo 8 giornate la squadra genovese occupa l’8° posto. Il 29 ottobre però arriva il primo elemento di rottura nella stagione della Samp con l’allontanamento dal gruppo di Cassano, per un acceso diverbio tra il talento barese e il presidente Garrone. Da quel momento in poi Cassano non vestirà più la maglia numero 99 della Samp. Passano le giornate e i doriani cercano di andare avanti, spinti da un immenso Pazzini che adesso fa coppia con Pozzi, non proprio la stessa cosa che giocare con il “genio” di Bari vecchia. Alla 2a giornata di ritorno Palombo e compagni sono al 10° posto in classifica, ma la campagna acquisti del presidente Garrone priva la squadra del suo elemento migliore: il “Pazzo” prende la strada per Appiano Gentile e a Genova arrivano Biabiany, Maccarone e Macheda.

    CRISI PROFONDA – Senza i suoi punti di riferimento in avanti la Sampdoria va allo sbando e complice anche l’infortunio di Palombo, i blucerchiati perdono 8 partite su 10. Nel mezzo anche il cambio di allenatore, con la squadra affidata alle cure di Cavasin, tecnico ritenuto esperto per quanto riguarda la lotta salvezza. I dati dei nuovi arrivati parlano da soli: 2 reti in tre, messe a segno entrambe da Maccarone e una Samp che non sembra in grado di reagire alla nuova situazione di classifica.

    Adesso arrivano due sfide fondamentali per la permanenza in A: la trasferta di Verona contro il Chievo e l’importantissimo spareggio salvezza in casa contro il Lecce. Poi la gara col Milan e altre due sfide che la Samp non si può permettere di sbagliare contro Bari e Brescia. La salvezza blucerchiata passa dagli scontri diretti che fino a 7 mesi fa sembravano impensabili. E chissà se Garrone non si stia un pò pentendo di aver lasciato partire Pazzini con 6 mesi di anticipo…

  • Garrone duro su Pazzini: “Ha fatto di tutto per andare via”

    Garrone duro su Pazzini: “Ha fatto di tutto per andare via”

    Il presidente Doriano si è sfogato con i giornalisti di Sky in merito al caso Pazzini, e in particolare alla sua cessione. Parole amare per Garrone che spiega come non c’erano possibilità di trattenere il giocatore che aveva espressamente dichiarato di voler andar via: “Non c’è nessuno, a meno che non sia un folle, che tenga un giocatore che vuole andare via e che ha fatto di tutto per andare via. Questa è la ragione per cui è andato via Pazzini- ha spiegato ai giornalisti GarroneSi continua a dire sui media che questa situazione della Samp è la conseguenza dell’uscita di Pazzini. Ma in realtà Giampaolo Pazzini com’era a gennaio, a dicembre e com’è stato da quest’estate alla Sampdoria, sarebbe stato meglio far giocare Cristicic, sia ben chiaro”. Parole di un presidente che è stato tradito dai suoi giocatori migliori.

    Discorso a parte per il caso Cassano, di cui Garrone non vuole sentire più parlare. Il presidente doriano infatti chiude l’argomento con un pizzico di amarezza, mostrando una delusione evidente per i fatti accaduti: “ La storia di Cassano non è il caso di ripeterla. Io sarò fatto diverso da altri ma resto come sono sempre stato nella vita. Ci sono momenti in cui la dignità e il comportamento della gente è fondamentale rispetto a qualsiasi altra cosa, anche se ci possono essere delle conseguenze negative come ci sono state”.

    Dopo le ultime sconfitte, e la serie di risultati negativa che hanno portato la Sampdoria in piena zona retrocessione, sono arrivate le contestazioni dei tifosi, sempre in merito alla decisione di vendere Pazzini alla società nerazzurra di Massimo Moratti: “Sono amareggiato perché credo che tutti quelli che contestano non hanno capito che Pazzini non si poteva tenere e continuano a protestare su questo – ha ribadito il presidente blucerchiato – tra l’altro, è incomprensibile come i tifosi non capiscano che Pazzini non si poteva più tenere, tanto che l’hanno applaudito quando è venuto a giocare a Genova, mentre Cassano l’hanno fischiato”

    Sull’esonero del tecnico Di Carlo, Garrone aggiunge: “Dal punto di vista umano mi dispiace molto ma a questo punto si guardano i risultati ottenuti“. La Sampdoria infatti nelle ultime giornate aveva ottenuto una media punti da retrocessione. Il paradosso sta nel fatto che la società blucerchiata dopo aver sfiorato l’ingresso in Champions League con la sconfitta bruciante contro il Werder Brema, è praticamente crollata in una spirale discendente. L’addio di Del Neri, il litigio di Cassano con Garrone e la sua successiva esclusione hanno rovinato gli equilibri di un gruppo che nella scorsa annata aveva dimostrato di poter giocare un ottimo calcio e competere con le big. L’ulteriore partenza di Pazzini in direzione Milano nerazzurra è risultata essere decisiva per distruggere i sogni dei tifosi blucerchiati.

    Esonerato Di Carlo, che è stato utilizzato come capro espiatorio dalla tifoseria con uno striscione polemico durante la partita contro il Cesena recante scritto “Di Carlo Vattene” Garrone ha scelto come sostituto per la panchina doriana Alberto Cavasin :“La scelta arriva valutando tutti gli allenatori disponibili a prendere un incarico in questo momento. Si ritiene che la sua storia, la sua professionalità e il suo temperamento vadano bene in questo momento. E’ evidente che spero che questo sia sufficiente per risollevare la squadra”.

    Sicuramente la scelta di un nuovo tecnico darà una scossa psicologica alla squadra, ma le responsabilità di questa discesa in classifica non sono tutti attribuibili al tecnico ex Chievo, considerando anche come i sostituti arrivati per l’attacco, non siano stati in grado di sostituire la coppia dei gemelli del gol Cassano -Pazzini. Come troppo spesso accade nel mondo del calcio, è l’allenatore a pagare per gli errori  o le scelte sbagliate delle società!

    (Fonte: Eurosport)