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  • Europa League: vince il Napoli, pari Viola e Inter, caduta Torino

    Europa League: vince il Napoli, pari Viola e Inter, caduta Torino

    Una serata di Europa League dal gusto dolce-amaro. Il dolce arriva dal bel successo del Napoli in casa sullo Young Boys per 3-0 e dal pareggio della Fiorentina per 1-1 con il Paok che consegna ai viola il matematico passaggio del turno ai sedicesimi di finale. L’amaro arriva invece dall’Inter, dalla quale ci si aspettava una bella e convincente reazione dopo il ko di Parma, che non riesce a vincere in casa del St.Etienne e sopratutto dal ko ad Helsinki che complica la corsa al prossimo turno del Torino.

    Veniamo al racconto delle gare partendo dai due match delle 19.

    HJK HELSINKI – TORINO

    Brutta serata per il Torino ad Helsinki e qualificazione ai sedicesimi che si complica con i granata che scivolano al secondo posto della classifica del girone. Il Turnover di Ventura, in vista della sfida di domenica sera alla Roma, non paga ed una squadra senza grandi ambizioni e che fino a questa sera aveva 0 punti e 0 gol segnati, è riuscita ad imporsi. Le reti arrivano tutte nella ripresa, al 60° la sblocca il difensore ghanese Baah, il raddoppio arriva al 81° quando Moren sfrutta le gravi indecisioni della difesa granata per siglare il 2-0. Nel finale il solito Quagliarella accorcia le distanze ma non basta, i 3 punti vanno al Hjk.

    HJK HELSINKI – TORINO 2-1 (60° Baah (H), 81° Moren (H), 89° Quagliarella (T))

    Hjk Helsinki (4-5-1): Doblas; Sorsa, Moren, Baah, Lampi; Savage, Annan, Vayvrynen (75° Perovuo), Lod, Zeneli (85° Alho); Kandji (89° Heikkilä).

    Allenatore: Lehkosuo.

    Torino (3-5-2): Padelli; Glik, Jansson, Silva; Darmian, Benassi (64° El Kaddouri), Gazzi, Sanchez Mino, Masiello (71° Molinaro); Martinez (55° Larrondo), Quagliarella.

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Hunter (infortunato, il suo posto è stato preso da Kregel).

    Ammoniti: El Kaddouri (T), Annan (H).

     

    ST.ETIENNE – INTER 

    L’Inter non riesce a chiudere la pratica qualificazione, in casa del Saint Etienne i nerazzurri di Mazzarri sfoderano una partita dai due volti, un buon primo tempo nel quale Kuzmanovic si rende protagonista. Al 33° la buona prova dell’Inter viene concretizzata da Dodò che ribadisce in gol un miracolo di Ruffier su Palacio. Nella ripresa i padroni di casa hanno la bravura di pareggiare praticamente subito con Bayal Sall che sfrutta una dormita di Vidic su azione di corner e trova il gol. A questo punto l’Inter si sgretola e solo un ottimo Carrizo riesce a salvare il risultato e probabilmente la panchina di Mazzarri che ora però con il Verona non potrà permettersi altri errori.

    ST.ETIENNE – INTER 1-1 (33° Dodò (I), 50° Bayal Sall (S))

    Saint Etienne (3-4-3): Ruffier; Perrin, Bayal Sall, Pogba; Théophile-Catherine, Lemoine, Clément, Tabanou; Hamouma (67° Van Wolfswinkel), Erdinç (56° Diomande), Gradel.

    Allenatore: Galtier.

    Inter (3-5-2): Carrizo; Andreolli, Vidic, Juan Jesus; Mbaye, Kuzmanovic (82° Palazzi), Medel, Kovacic (74° Osvaldo), Dodò; Palacio, Bonazzoli (65°Obi).

    Allenatore: Mazzarri.

    Arbitro: Vincic.

    Ammoniti: Tabanou (S)

     

    Veniamo ora al racconto delle gare delle 21.05.

    Manuel Pasqual
    Manuel Pasqual

    FIORENTINA – PAOK 

    La Fiorentina ottiene quel punto che gli permette di conquistare la matematica qualificazione. Contro il Paok arriva un pareggio in rimonta ma che per tutte le occasioni create dagli uomini di Montella, va pure stretto. Dopo un primo tempo sostanzialmente dominato con un paio di palle gol semplici fallite da Mario Gomez, nella ripresa crescono i greci che al 81° dopo una bella giocata sulla destra trovano il vantaggio con Martens. La reazione viola è immediate e si concretizza con una splendida punizione trasformata da Pasqual al minuto 88.

    FIORENTINA – PAOK 1-1 (81° Martens (P), 88° Pasqual (F))

    Fiorentina (4-3-3): Tatarusanu; Tomovic (86° Babacar), Rodriguez, Basanta, Pasqual; Kurtic, Pizarro, Lazzari (57° Marin); Cuadrado, Gomez, Vargas (70° Borja Valero).

    Allenatore: Montella.

    Paok Salonicco (4-3-3): Glykos; Kitsiou, Vitor, Katsikas, Spyropoulos (90° Tzavellas); Tzandaris, Tziolis; Salpingidis (71° Martens), Golasa, Pereira (46° Maduro); Athanasiadis.

    Allenatore: Anastasiadis.

    Arbitro: Delferiere.

    Ammoniti: Kitsiou (P).

     

    Johnatan de Guzman
    Johnatan de Guzman

    NAPOLI – YOUNG BOYS

    Grande ed importante successo del Napoli che sfruttando un super De Guzman, autore di una tripletta, conquista i 3 punti e ribaltano a proprio favore lo scontro diretto con lo Young Boys. Come detto il protagonista della gara è stato De Guzman che nel recupero del primo tempo ha sbloccato con un tiro cross agevolato dal vento e finito sotto la traversa. Nella riprese prima al 65° ha sfruttato una grande azione di Zapata, che gli ha fornito l’assist vincente, poi al 83° ha piazzato la zampata vincente contro una difesa svizzera incerta.

    NAPOLI – YOUNG BOYS 3-0 (45°+2, 65°, 83° De Guzman)

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Mesto, Henrique, Koulibaly, Britos (38° Ghoulam); Gargano, Inler; Mertens, De Guzman, Insigne (73° Callejon); Zapata (79° Higuain).

    Allenatore: Benitez.

    Young Boys (4-1-4-1): Mvogo; Hadergjonaj, Vilotic, Von Bergen, Rochat; Sanogo; Steffen, Gajic (60° Kubo), Bertone, Nuzzolo (60° Nicki); Hoarau (69° Afum).

    Allenatore: Forte.

    Arbitro: Hansen.

  • Europa League, tutto facile per l’Inter in Islanda

    Europa League, tutto facile per l’Inter in Islanda

    L’impegno sulla carta era agevole e nonostante un’Inter ancora lontana dalla migliore condizione fisica, l’ostacolo Stjarnan è stato superato agevolmente con un 3-0 che non lascia alcun dubbio e sostanzialmente ipoteca il passaggio alla fase a gironi di Europa League per i nerazzurri.

    Dodò
    Dodò

    In Islanda gli uomini di Mazzarri ci mettono quasi un tempo per sbloccarla con Icardi, ma poi nella ripresa realizzano altre due reti, con Dodò e D’Ambrosio, per il 3-0 finale.

    Per quanto riguarda le formazioni il tecnico livornese, che deve fare a meno di Nagatomo e Palacio non convocati, schiera il suo classico 3-5-2 con Jonathan e Dodò sugli esterni, Kovacic, Hernanes e M’Vila in mediana con Botta ad affiancare Icardi in attacco.

    Lo Stjarnan invece scende in campo con il 4-2-3-1 con Gunnarsson in avanti accompagnato dal trio Bjorgvinsson, Punyed, Finsen alle sue spalle.

    Pronti via e l’Inter ha subito una chance con Icardi ma il suo colpo di testa esce di poco sopra la traversa. Il pallino del gioco lo tengono i nerazzurri che però non sono lucidi nell’ultimo passaggio e non riescono a sbloccare il risultato. Prosegue l’attacco degli uomini di Mazzarri con un salvataggio sulla linea su conclusione di Ranocchia. Al 41° il gol arriva, Icardi controlla un pallone in area e batte il portiere. Si va al riposo con il vantaggio per l’Inter.

    Si riparte e subito arriva il raddoppio con Dodò che gira in rete di testa un bel cross di Jonathan. L’Inter potrebbe dilagare ma c’è troppa imprecisione e le reti rimangono due. Al 60° si svegliano gli islandesi che in un quarto d’ora si creano tre buone palle gol però non concretizzate. Dopo una gran giocata di Osvaldo fuori di poco, al 89° arriva la violenta conclusione di D’Ambrosio che fissa il risultato sul 3-0 finale per l’Inter.

     

    STJARNAN – INTER 0-3 (0-1) (41° Icardi, 48° Dodò, 89° D’Ambrosio)

    Stjarnan (4-2-3-1): Jonsson; Vemmelund, D. Laxdal, Rauschenberg, Arnason; A. Johannsson, Runarsson (69° Toft); Bjorgvinsson, Punyed, Finsen; Gunnarsson (69° Johansson).

    Allenatore: Sigmundsson

    Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Jonathan (75° D’Ambrosio), Hernanes (88° Kuzmanovic), M’Vila, Kovacic, Dodò; Botta (60° Osvaldo), Icardi.

    Allenatore: Mazzarri.

    Arbitro: Strahonja.

    Ammoniti: Vidic.

     

    Nell’altra gara disputatasi oggi il Dnipro riesce ad imporsi per 2-1 in rimonta sull’Hajduk Spalato. Vantaggio croato con Susic al 47° e rimonta degli ucraini con le reti di Kalinic al 50° e Shakov al 88°.

    DNIPRO – HAJDUK SPALATO 2-1 (47° Susic (H), 50° Kalinic (D), 88° Shakov (D))

  • Fabrizio Failla, quando la fantasia supera la realtà

    Fabrizio Failla, quando la fantasia supera la realtà

    Nella gara dei quarti di Coppa Italia disputata ieri allo Stadio Franchi tra Fiorentina e Roma, oltre alle cronache sportive legate all’impresa dei giallorossi di Zeman che hanno conquistato l’accesso alla semifinale, c’è un altro particolare di rilievo inerente alla cronaca del match, ma che trascende gli aspetti del campo. Parliamo della telecronaca dell’inviato da bordo campo per la Rai Fabrizio Failla che, dopo l’episodio della doppia espulsione diretta a Dodò e Cuadrado a seguito di uno scontro in campo tra i due, con tanto di spintoni dopo un fallo di gioco nel finale di gara. Ebbene, dopo l’espulsione, mentre i due guadagnavano la via che conduceva al tunnel degli spogliatoi, si è letteralmente “infuocato” il racconto di Failla.

    Primariamente è bene, però, distinguere la realtà dal racconto: le telecamere hanno inquadrato l’uscita dal campo dei due espulsi, mentre continuavano a litigare verbalmente, con Dodò che inciampa su un cartellone pubblicitario ma non cade in terra, mentre uno degli steward presenti dietro ai tabelloni, avvicinatosi per cercare di placare gli animi, cade all’indietro, ma si rialza senza problemi.

    Fabrizio Failla enfatizza cronaca in Fiorentina-Roma | foto dal web
    Fabrizio Failla enfatizza cronaca in Fiorentina-Roma | foto dal web

    Alla vista di ciò, il giornalista Rai, alzando non poco il tono della voce in senso enfatico ha iniziato a raccontare cosa stesse accadendo, adoperando termini quali “vergognoso, vergognoso” , sillabando l’aggettivo per sottolinearlo ancora di più, in riferimento al fatto che si fosse creato un parapiglia tra i giocatori delle due squadre, chiamando in causa il “tutti contro tutti”. In un primo momento, considerando che le telecamere Rai indugiassero con le riprese del campo di gioco senza inquadrare il “fuori campo” sembrava che la gravità dell’accaduto fosse corrispondente al racconto di Fabrizio Failla, che ha prontamente snocciolato anche un sermone sulla violenza in campo, sul messaggio negativo che trapelava dal comportamento dei due calciatori e sulle ripercussioni di ciò sulla violenza negli stadi.

    Parole senza dubbio giuste e corrette in assoluto ma, probabilmente, non appropriate alla descrizione di un episodio di campo che Failla ha volutamente enfatizzato rispetto alla reale portata, “rimproverando” perfino il collega-telecronista Alberto Rimedio che, invece, aveva cercato di ridimensionare l’accaduto, adoperando la parola “scintille” per descrivere il litigio tra Dodò e Cuadrado all’entrata nel tunnel degli spogliatoi. A quel punto, dunque, rivolgendosi al collega Rimedio, Fabrizio Failla ha voluto ribadire: “Alberto, non chiamarle scintille, non chiamarle scintille, chiamiamole come è giusto che ci sia il termine, violenza pura”, precisando di “non aver mai visto in vita mia una cosa del genere, con i calciatori che devono scendere negli spogliatoi per evitare le botte fra due atleti”.

    Il punto focale della questione, però, oltre alla decisa reprimenda dell’accaduto da parte di Fabrizio Failla è il fatto che, oltre ad esprimere “a caldo” e in diretta il suo giudizio personale sulla vicenda con le connesse implicazioni, agli occhi dello spettatore sarebbe stato preferibile e più efficace una cronaca “neutra” e dettagliata di cosa stava accadendo nello specifico, ancor di più perchè le telecamere – pochi secondi dopo – hanno letteralmente smentito il racconto di Failla, mostrando una situazione piuttosto “tranquilla”, con tanto di gesto d’intesa tra De Rossi e gli steward come a voler confermare che tutto era tornato alla normalità.

    Allo stato dei fatti, dunque, per Fabrizio Failla la sua fantasia ha superato la realtà…

    Video della cronaca di Fabrizio Failla in Fiorentina-Roma:

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  • Roma-Udinese, Zeman lancia Dodò

    Roma-Udinese, Zeman lancia Dodò

    Continuità. E’ questa la parola chiave in casa Roma dopo le vittorie nelle ultime due gare di campionato contro Genoa e Atalanta. Due successi che hanno permesso alla squadra di Zeman di risalire la classifica e fare il pieno di fiducia che era venuta a mancare dopo la sconfitta patita contro la Juventus. Ma dall’altro lato ci sarà un’Udinese ferita dalla cocente batosta di Coppa in casa dello Young Boys e che punta a riscattarsi così in campionato dove arriva dal sofferto successo casalingo contro la matricola Pescara. Zeman in vista di questa sfida deve far fronte a qualche problemi di troppo specie sulla corsia di sinistra difensiva: con Balzaretti e Taddei fuori toccherà a Dodò scendere in campo dall’inizio.

    Marquinhos invece sembra averla spuntata su Burdisso mentre in mezzo al campo Pjanic dovrebbe scalzare Florenzi. In avanti Totti recupera dall’infortunio e cosi per Destro ci sarà l’ennesima panchina. Per il resto poche sorprese con Tachtsidis preferito a Bradley in mezzo al campo Dall’altra parte Guidolin ha diversi grattacapi legati ad infortuni e squalifiche: Danilo dovrà scontare una giornata che gli è stata comminata dal giudice sportivo, Pinzi, Basta, Pasquale, Benatia e Muriel sono infortunati e non saranno della contesa. In avanti dovrebbe essere data nuovamente fiducia a Maicosuel che giocherà in appoggio a Di Natale. In mezzo al campo largo ad Allan e Pereyra mentre in difesa giocheranno Coda e Hertaux. Bianconeri che dunque si presentano parecchio rabberciati a questo incontro.

    Dodò
    Dodò © Giuseppe Bellini//Getty Images

    Le probabili formazioni di Roma-Udinese:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Dodò; De Rossi, Tachtsidis, Pjanic; Lamela,Osvaldo, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Burdisso, Bradley, Perrotta, Florenzi, Marquinho, Destro, Lopez. Allenatore: Zeman
    UDINESE (3-5-1-1): Brkic; Heurtaux, Coda, Domizzi; Faraoni, Pereyra, Allan, Lazzari, Armero; Maicosuel; Di Natale. In panchina: Padelli, Pawlowski, Angella, Berra, Gabriel Silva, Badu, Willians, Fabbrini, Barreto, Ranegie, Zielinski. Allenatore: Guidolin

  • Roma, arrivano Dodò, Bradley e Tachsidis

    Roma, arrivano Dodò, Bradley e Tachsidis

    Comincerà domani l’avventura 2012-2013 della Roma: la squadra guidata nella nuova stagione da Zeman verrà infatti radunata a Trigoria nella mattinata di domani per venire sottoposta a test fisici prima di partire per Riscone dove i giocatori giallorossi saranno impegnati nel raduno estivo fino al 17 luglio.

    Oltre al rientro dalle vacanze di Francesco Totti, domani tornerà a calcare il campo verde anche Erik Lamela il quale non ha tenuto nascosto il sogno di poter conquistare lo scudetto. Ma assieme a Lamela a prendere il volo per raggiungere la capitale ci sarà anche il terzino brasiliano Dodò che, attraverso Twitter, ha annunciato il suo arrivo in giallorosso, costato alla Roma 2 milioni di euro per anticiparne l´arrivo.

    Domani inizia una nuova fase della mia vita, la mia carriera prende una nuova direzione ha spiegato su Twitter il calciatore vado in Italia, alla Roma, una squadra che ha sempre creduto in me, ci ha scommesso, e mi ha continuato a cercare nonostante il brutto infortunio. Dopo mesi tristi, posso avere la gioia di tornare a fare quello che amo ed è il momento di prepararsi per la nuova stagione ed impegnarmi al massimo per recuperare il tempo perso. Mi impegnerò sul campo, sono contentissimo di questa scelta. Forza Roma!

    Panagiotis Tachtsidis © Maurizio Lagana

    Ma per domani il tecnico boemo potrebbe avere tra i suoi giocatori anche Bradley e Tachsidis; infatti Sabatini sta cercando di concludere nel minor tempo possibile le trattative con i due calciatori per poterli aggiungere alla lista dei convocati di domattina. Nella giornata di ieri il ds romanista si è recato a Genova per incontrare il ds del Genoa Capozucca per parlare proprio del regista Tachtsidis, il quale ha disputato nella passata stagione un’ottima annata con il club veronese in Serie B facendosi notare proprio da Zeman che ha spinto il ds romano a forzare l’acquisto. E Sabatini sembra esserci riuscito in quanto l’accordo tra le due società pare concluso e dovrebbe arrivare con la formula della comproprietà in cambio di 1,5 milioni o del giocatore Bertolacci.

    Discorso completamente diverso invece per l’americano Bradley, in forza al Chievo nella passata stagione, che dovrebbe essere acquistato dalla Roma con 3 milioni di euro e un giocatore tra Greco, Brighi, Guberti, Stoian o Piscitella. Al giocatore invece andrebbero 800 mila euro all´anno e la possibilità di andare in tournée in America a fine luglio dove, con Totti, presenterà la nuova divisa da trasferta.

    Altro buon acquisto questa volta per il settore giovanile è l’arrivo al 90% di Gianmarco Nesta, il nipote del rossonero Alessandro, classe 2000.

  • Roma, Baldini vola in Brasile per Castan e Dodò

    Roma, Baldini vola in Brasile per Castan e Dodò

    La Roma continua a muovere il mercato e questa volta a muoversi è il ds Franco Baldini che è approdato in Brasile per concludere due importanti operazioni. La prima riguarda José Rodolfo Pires Ribeiro, conosciuto come Dodò, giovane terzino sinistro nato nel 1992. Il talento brasiliano era già stato adocchiato dalla Roma ma ora il ds è volato in Brasile per verificare le condizioni fisiche del ragazzo, il quale ha subito l’intervento chirurgico dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio destro.

    A quanto pare Dodò sbarcherà tra qualche giorno in Italia, nonostante il contratto con il Corinthians scada il 31 luglio, proprio assieme a Baldini che lo porterà a Roma dove il terzino si sottoporrà alle visite mediche con la squadra giallorossa.

    Ma il ds della società romana potrebbe tornare con un doppio colpo di mercato: nella stessa squadra di Dodò, Baldini ha puntato gli occhi su Leandro Castan, difensore brasiliano classe 1986. Il ragazzo potrebbe essere quindi il colpo di mercato per dare una dritta alla difesa centrale giallorossa di Zdenek Zeman ma non solo; Leandro è ben conosciuto nel calcio brasiliano come l’attaccante mancato per le sue doti e per la sua gran precisione con il piede sinistro. Non a caso le ripartenze del Corinthians passavano sempre da lui e, a volte, si finiva per scoprire la difesa ed azzardare qualche attacco in più proprio con Leandro.

    Leandro Castan © NELSON ALMEIDA/AFP/GettyImages

    Il difensore, egoista al punto giusto sotto porta e intelligente nella fase difensiva, ha disputato durante la sua carriera anche un campionato europeo vestendo la maglia della squadra svedese dell’Helsingborgs, scendendo però in campo solamente 4 volte ed andando a segno nel match di Coppa Uefa contro il Psv. Dopo l’esperienza non proprio positiva con l’Helsisngborgs, Castar decide quindi di tornare in patria, vestendo la maglia del Grêmio Barueri con la quale disputa due buone stagioni. L’annata seguente sceglie di cambiare squadra e approda tra le fila del Corinthians nel 2010, dove conquista da subito la maglia da titolare.

    Per Baldini dunque si spera che il giovane brasiliano sia nell’annata giusta per fare bene, visto il percorso molto altalenante fino ad ora disputato. Notizia buona per la Roma è che il giocatore ha origini italiane e il consolato italiano a San Paolo rilascerà a Castan il passaporto in modo da essere tesserato con lo status di comunitario.

    VIDEO LEANDRO CASTAN

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  • Zeman Roma 13 anni dopo. Adesso il mercato

    Zeman Roma 13 anni dopo. Adesso il mercato

    Ave Zeman, bentornato a casa. Il Re di Roma dopo un esilio lungo 13 anni è di nuovo nel suo regno, pronto a guidare l’impero giallorosso alla riconquista del Bel Paese. Ne è passata di acqua sotto i ponti del Tevere prima di rivedere il suo padre spirituale nella terra natale. E’ sbarcato ieri, ufficialmente, ma non ci azzardiamo certo a dire che se ne sia mai andato da qui, sentimentalmente parlando. Il capolavoro realizzato a Pescara è stato propedeutico per rientrare nel calcio dei grandi, fra cui Zeman recita un ruolo di protagonista assoluto, da Oscar del calcio, e non quelli di Sportitalia (senza alcuna vena polemica, sia ben inteso). Chi avrebbe mai pensato solo 12 mesi fa, all’atto di insediamento degli americani, che l’anno successivo si sarebbe rivisto colui che fece divertire (e non solo) Roma e l’Italia sedersi nuovamente sulla panchina giallorossa? Pochi, forse nessuno, e se qualcuno rispondesse di sì potrebbe a diritto competere sullo stesso piano di Nostradamus o del Polpo Paul.

    Ieri servizio completo. Si inizia con l’autografo su di un contratto biennale, rovesciando così i pronostici che davano il boemo intenzionato a legarsi per un solo anno alla società giallorossa. Stretta di mano con Silvio Baldini e poi via, verso il luogo del delitto. Una passeggiata sopra l’erba di Trigoria, amore a prima e seconda vista del boemo, con già in mente gli allenamenti e le corse dei nuovi e vecchi atleti. E’ ormai pomeriggio inoltrato, sul Colosseo scende il sole per far posto alla sorella Luna, le macchine ritornano a casa ascoltando alla radio una canzone di Venditti, fra queste anche l’auto con sopra Zeman, forse, grande amico del cantautore romano.

    zdenek zeman | © Graham Chadwick /Allsport

    Primo giorno di scuola e di calciomercato a Roma. Nella chiacchierata con il ds Sabatini sul prato di Trigoria non crediamo che si sia parlato di matriciana o del nuovo film di Carlo Verdone. In porta Stekelenburg dovrebbe essere confermato al 100%, dal momento che gode della fiducia del boemo. Non si può dire lo stesso per chi gioca davanti al portiere olandese. In difesa non convincono in tanti. Kjaer tornerà senza rimpianti in Germania, non venendo riscattato, scelta quasi obbligata nei confronti di chi è stata una delle maggiori delusioni di questa stagione. C’è poi il nodo Juan-Heinze. Entrambi aspettano la risposta del nuovo tecnico, con il brasiliano che ha già informato la dirigenza di voler proseguire la sua avventura a Roma. Con ogni probabilità Zeman chiederà a Sabatini Marco Capuano, allenato quest’anno al Pescara e titolare nell’Under 21. La trattativa pare però bloccata dalle parole del ds Delle Carri, che ha escluso la partenza del difensore classe ’91. Sempre al centro della difesa i giallorossi sono vicinissimi a Leandro Castan, per il quale Sabatini ha offerto al Timao una cifra vicina ai 4 milioni di euro. Per la corsia di sinistra la Roma ha bloccato il ventenne Dodò, anche lui del Corinthians, che andrà a sostituire lo spagnolo Jose Angel.

    A centrocampo il nome che più circola in questi giorni è quello di Marco Verratti. Anche su questo fronte il ds Delle Carri è stato piuttosto chiaro, ribadendo come il faro abruzzese resterà un altro anno a Pescara. Ciò nonostante il saluto dello stesso giocatore, affidato a Facebook, al tecnico dopo l’addio alla squadra (“un giorno ci ritroveremo”), e un’offerta vicino agli 8 milioni di euro presentata dai giallorossi ai vertici della società abruzzese. Probabile il ritorno alla base di Florenzi, quest’anno protagonista in Serie B con la maglia del Crotone, e l’addio invece al lento Gago, che non verrà riscattato dal Real Madrid.

    Per l’attacco largo alla fantasia di Lamela, il quale potrebbe diventare il vecchio Totti del nuovo corso Zeman. Probabile anche la conferma di Borini, mentre è ancora in stand-by la situazione di Caprari (il Pescara ha dalla sua la possibilità di acquisire metà del suo cartellino). Da non sottovalutare giovani come Piscitella e Junior Tallo, sebbene attualmente sia l’uruguaiano Nico Lopez ad avere le chances più alte di vestire la maglia della Prima squadra nella prossima stagione. Ancora prematuro invece qualsiasi discorso legato a Bojan. Il Barcellona infatti ha la possibilità di riacquistare il calciatore versando alle casse della Roma 17 milioni di euro, ma al momento nulla lascia pensare che i blaugrana siano interessati a riprendere Bojan, che potrebbe invece rilanciarsi con la cura del boemo. Zeman Roma, 13 anni di assenza e sentimento.

  • Roma ad un passo da Dodò

    Roma ad un passo da Dodò

    La Roma ritrovata dopo le due vittorie con Palermo e Genoa pensa ora al Milan e al treno Champions League, ma come di consueto il ds Walter Sabatini lavora sul mercato in vista di un futuro competitivo.

    Il nuovo nome è quello di José Rodolfo Pires Ribeiro in arte Dodò. Terzino sinistro classe 1992 in forza al Corinthians e presente nel gruppo del Brasile Under 20. L’accordo col giocatore sarebbe stato già raggiunto dalle parti e mancherebbero soltanto le firme. Il ragazzo secondo indescrezioni giornalistiche sarebbe  sbarcato a Roma nella giornata di oggi per concludere l’intesa. Il giocatore avrebbe dichiarato su internet “non sono sicuro se rimarrò al Corinthians”.

    Walter Sabatini | foto dal web

    CONOSCIAMO DODO’. Calciatore di fascia dal piede mancino che può ricoprire i due ruoli di esterno basso e alto. Le sue caratteristiche principali sono una ottima tecnica individuale unita ad una spiccata rapidità ed un fisico brevilineo con 77 cm di altezza per 69 kg di peso. Nonostante la giovane età (20 anni) ha dimostrato già una buona personalità ed esperienza nell’interpretare il ruolo di terzino soprattutto.

    Tutte qualità che anche un club come il Manchester United aveva notato qualche tempo fa provando ad opzionare il ragazzo. Poi però l’affare è sfumato. La Roma invece sembra intenzionata a portarlo alla corte di Luis Enrique anche perchè nel giocatore si ritrova il profilo richiesto da Sabatini per il mercato giallorosso. E cioè giovane di prospettiva ma con un curriculum già di alto livello. Infatti Dodò ha vinto il Mondiale Under 17 disputato in Cile nel 2009 e ha collezionato 3 presenze con la Nazionale minore brasiliana Under 20. A livello di club il terzino sinistro non ha trovato grandissimo spazio nel Corinthians con appena 4 presenze nella stagione 2009/2010. Quando invece è passato in prestito al Bahia nella stagione in corso è diventato subito titolare inamovibile collezionando 15 presenze nel Brasilerao con un gol all’attivo, fino all’infortunio del 16 Novembre.

    La rottura del legamento crociato del ginocchio destro lo ha tenuto fermo fino ad oggi e si prevede il rientro in campo per Maggio. Intanto Dodò  sta svolgendo la riabilitazione all’interno delle strutture del Corinthians, e come le indiscrezioni riportano il “nuovo Roberto Carlos” si troverebbe a Roma. Chissà che non sia l’ennesimo colpo alla Sabatini.

    La scheda
    Nome e Cognome Josè Rodolfo Pires Riberio
    nome d’arte Dodò
    Data di nascita 6/02/1992
    Ruolo terzino destro
    Nazionalità brasiliana
    Squadra d’appartenenza Corinthians
    Dicono di lui: Roberto Carlos “sarà il mio erede”

    Video Dodò le migliori azioni del nuovo acquisto Roma
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