Tag: diritti tv

  • Diritti TV, si trova l’accordo tra Sky e Mediaset

    Diritti TV, si trova l’accordo tra Sky e Mediaset

    Spifferano dalle stanze della Lega di Serie A le voci, sempre più insistenti, per cui la guerra tra i due colossi televisivi, Sky e Mediaset, sembra arrivata ad una conclusione pacifica con un accordo tra le parti per l’assegnazione dei diritti Tv.

    Alla luce di questa armonia trovata tra le due concorrenti per l’assegnazione dei diritti televisivi, per le partite del nostro massimo campionato, la Lega a questo punto potrà procedere all’assegnazione dei suddetti diritti inerenti il triennio dal 2015 al 2018.

    L’assegnazione, secondo le indiscrezioni raccolte, avverrà in questo modo, il pacchetto per la piattaforma satellitare all’emittente di Murdoch (357 milioni annui), quello per il digitale a Mediaset (280 milioni). Mediaset inoltre si aggiudica anche  il pacchetto D, ovvero quello previsto con gli scontri diretti di 12 squadre per una cifra pari a 306 milioni.

    Con questa ripartizione, che trova sempre più conferme, l’incasso totale per la Lega sarebbe di 943 milioni a stagione, 114 in più dell’attuale triennio ma meno di quello che speravano ad inizio delle trattative , dove si paventava la possibilità di superare addirittura il miliardo di Euro.

    Considerando he la giornata odierna si era aperta con la proroga della scadenza per la presentazione dell’offerta dalle ore 12:00 iniziale alle ore 24:00 tutto faceva presupporre all’ennesimo incidente diplomatico tra le due offerenti, con addirittura il rischio che Mediaset vincesse la gara per il satellitare e Sky quella sul digitale terrestre scatenando un putiferio mediatico, questo accordo tra le parti paventato è da considerare come un buon successo per la Lega calcio che può incassare e ottenere ossigeno fresco da reinvestire nel calcio, anche se tra il dire ed il fare come sempre abbiamo visto, sembra ci sia un’eternità che privilegia troppo spesso sempre di più le grandi del nostro calcio a sfavore delle compagini di seconda e terza fascia che si trovano a spartirsi solo le briciole.

    Una telecamera appostata a bordo campo / Foto Web / Il Pallonaro
    Una telecamera appostata a bordo campo / Foto Web / Il Pallonaro

    L’intesa tra i broadcaster per i diritti Tv infatti, prevede che la Lega, previa autorizzazione delle authority, autorizzi  lo scambio dei diritti, che porterebbe a questo scenario finale: Mediaset rivenderebbe il pacchetto D a Sky che quindi continuerebbe ad avere l’intero campionato di Serie A, con l’esclusiva su 12 squadre (ma non la Roma, inizialmente inserita nel pacchetto D) e su interviste e telecamere negli spogliatoi, scongiurando proprio un delirio collettivo degli utenti costretti a modificare improvvisamente schede digitali o abbonamenti satellitari per seguire quanto pattuito alla sottoscrizione iniziale.

    Al pari di Sky a Mediaset resterebbe il pacchetto principale con le partite in casa e trasferta di otto squadre, tra cui Inter, Juve, Milan, Napoli e Roma. Alla fine di tutta l’operazione l’investimento complessivo di Sky, comprese le eventuali ma quasi scontate concessioni secondarie, ammonterebbe a 572 milioni e quello di Mediaset a 373.

    Ricordiamo che per il momento per questo accordo, non rientrano i diritti Tv per la Champions League.

  • Diritti Tv, dal 2015 per il tifoso da “divano” le cose si complicano

    Diritti Tv, dal 2015 per il tifoso da “divano” le cose si complicano

    Bevanda, snacks, poltrona, telecomando in mano e così dal sabato, talvolta anche il venerdì, sino alla domenica sera, ma negli ultimi anni si è spesso sforato anche al lunedì sera, il tifoso italiano, con un semplice abbonamento, era pronto a godersi tutti i match della Serie A. Nel triennio 2015-2018 molto probabilmente l’appassionato di calcio sarà costretto a modificare questo modo di vedere le gare.

    La Serie A, nel triennio sopracitato, si potrà vedere su tre piattaforme distinte: satellitare, digitale terrestre e su internet con diversi tipi di esclusive. Attualmente l’abbonato alla piattaforma satellitare (Sky) con un unico abbonamento può vedere tutte le gare del campionato, l’abbonato del Digitale terrestre (Mediaset Premium) può vedere le gare delle 12 compagini (le più importanti squadre per bacino di utenza e tifo in Serie A) di cui Mediaset ha acquisito i diritti. Con i nuovi pacchetti di esclusive la situazione cambierà notevolmente, da ciò che si può percepire al momento le esclusive sarebbero distribuite su tutte e tre le piattaforme, costringendo il tifoso, che vuole seguire tutte le gare, ad acquistare tre distinti abbonamenti, semplificando il tutto con un esempio, l’anticipo del sabato potrebbe essere l’esclusiva di Premium, il posticipo della domenica di Sky e il lunch match del pomeriggio della piattaforma internet.diritti tv

    Il 16 maggio, durante l’assemblea di Lega, dovranno esser ratificati i pacchetti che porteranno alle società enormi entrate, si parla di cifre intorno al miliardo di euro a stagione, poi vari operatori Tv potranno iniziare a proporre le loro offerte d’acquisto, tutto questo si dovrebbe concludere nel giro di una decine di giorni, al termine dei quali scopriremo chi avrà portato a casa i diritti per la trasmissione degli incontri della Serie A nel triennio 2015-2018.

    Quali sono le candidate a partecipare a quest’asta e conquistare i diritti tv? Ovviamente non può mancare Sky, che negli ultimi anni ha detenuto il predominio dei diritti, Mediaset Premium ma attenzione anche alla possibile new entry di Bein Sport, la pay tv sportiva del gruppo Al Jazeera, che potrebbe correre da sola o appoggiare Mediaset Premium. Tra le candidate si potrebbe inserire anche Fox Sport, altra società, come Sky, controllata dal magnate australiano Rupert Murdoch.

    Le società di calcio così facendo sperano di ottenere maggiori introiti dalle Tv, al tifoso spettatore e fruitore del servizio televisivo non resta che attendere per conoscere cosa lo attende. I tempi della visione totale delle gare, perlomeno per chi non può permettersi grandi spese, paiono però ormai esser finiti.

  • Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

    Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

    La complessa ed intricata ripartizione dei diritti Tv per il prossimo triennio 2012-2015 ha raggiunto una conclusione dopo una lunga e tirata assemblea di Lega fra i venti presidenti dei club di serie A.

    La decisione sarà ratificata nell’assemblea della prossima settimana ed, intanto, il presidente Maurizio Beretta ha illustrato i punti salienti che riguardano la presente stagione, nella quale saranno applicati i criteri previsti per il biennio precedente (2011-2012), con l’aggiunta di una sorta di “paracadute” da 30 milioni di euro per i tre club che retrocederanno in serie B: una cifra che ha conosciuto un sostanziale incremento considerando che, precedentemente, oscillava fra i 7 milioni ed i 22 milioni di euro.

    Nei due anni seguenti, invece, vi sarà una sorta di “bonus” connesso ai ricavi incrementali che verrà ripartito fra le prime dieci squadre in classifica. Per avere un quadro più chiaro e preciso è necessario, però, illustrare le cifre: il monte diritti tv per la presente stagione sarà pari a 840 milioni di euro, mentre nel prossimo biennio vi si aggiungeranno circa 17 milioni di euro che, appunto, verranno “distribuiti” seguendo la “top ten” della classifica finale di campionato cercando si attenersi,  così, ad un criterio meritocratico che determinerà, quindi, un nuovo obiettivo stagionale per molti club: non solo vincere lo scudetto, classificarsi fra le prime tre per raggiungere la Champions League ma, anche, ottenere una posizione fra le prime dieci per beneficiare della ripartizione del bonus.

    Maurizio Beretta annuncia accordo su diritti Tv | © Vittorio Zunino/Getty Images

    A parte il 40% attribuito in parti uguali, gli altri due parametri sono stati, in questi mesi, oggetto di dibattito e aspre polemiche fra i diversi club: in particolare, il concetto maggiormente controverso ed intricato è stato quello del “bacino d’utenza” che, allo stato dei fatti, viene determinato per il 25% in base ai sostenitori del club, e per il 5% in funzione della popolazione del Comune in cui il club gioca. Fra i club maggiormente scontenti dall’applicazione di tali parametri, c’è il Chievo che ha intenzione di impugnare la decisione finale dell’assemblea e che aveva presentato una contro-proposta, finalizzata ad incrementare la percentuale di distribuzione “uguale per tutti” e di rivedere gli altri parametri di assegnazione. Oltre ai gialloblu veronesi, secondo quanto rivela il presidente Beretta, anche le “sei grandi” e l’Udinese avevano avanzato proposte alternative che, però, non sono state accolte.

    In virtù dell’attuale fotografia della situazione e non considerando la parte “extra” connessa alla composizione della classifica, per il prossimo triennio la Juventus incasserà dai diritti Tv circa 100 milioni di euro, ad Inter e Milan andranno circa 90 milioni a testa, a Roma e Napoli 65 milioni, alla Lazio 50, alla Fiorentina 45 milioni, ad Udinese e Palermo 40. Alla Sampdoria circa 37 milioni, al Genoa 35 milioni così come Cagliari, Bologna, Atalanta e Catania. Al Toro andranno circa 34 milioni, due in più del Parma, mentre Chievo e Siena ne otterranno, rispettivamente, 29 e 27. Il neo promosso Pescara, invece, sarà la “Cenerentola” con 24 milioni di euro.

  • Berlusconi condannato a 4 anni nel processo diritti tv Mediaset

    Berlusconi condannato a 4 anni nel processo diritti tv Mediaset

    Quattro anni di reclusione per “una evasione notevolissima” perpetrata tra il 2002 – 2003. È questa la sentenza di condanna emessa dai giudici del tribunale di Milano a carico di Silvio Berlusconi. Sentenza giunta in primo grado nell’ambito del processo per l’acquisizione dei diritti tv di Mediaset. All’ex premier sono stati inflitti anche tre anni di interdizione dai pubblici uffici.

    Il pronunciamento della corte milanese arriva dopo quasi dieci anni di indagini e sei anni di processo: un iter “lumaca”, ostacolato da richieste di ricusazione avanzate dai legali e l’istanza di astensione presentata dal giudice. In mezzo altri ostacoli, tra il Lodo Alfano e il conseguente ricorso alla Consulta, la richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia, i continui legittimi impedimenti dovuti alla carica istituzionale rivestita dall’allora Presidente del Consiglio. Il provvedimento, in ogni caso, non è ancora esecutivo essendo la sentenza di primo grado. Il dato che emerge, tuttavia, è la misura della condanna. Quattro anni. Due mesi in più rispetto a quanto chiesto nella requisitoria dalla pubblica accusa.

    Le accuse – I giudici milanesi, dunque, hanno ritenuto concreta la tesi costruita dal pm Flavio De Pasquale. Tesi secondo cui Mediaset, negli anni novanta, attraverso un sistema di prezzi gonfiati finalizzati alla frode, acquistava i diritti televisivi e cinematografici da intermediari e sub intermediari della major americane. Un gioco niente male, che ha consentito al padre del Biscione, sempre secondo l’accusa, un accumulo di fondi neri di circa 270 milioni di euro. A suo solo beneficio. La sentenza emessa dal Tribunale di Milano ha interessato anche gli altri imputati del procedimento sui diritti tv. Per il “socio occulto” Frank Agrama la condanna ammonta a tre anni di reclusione. Condanne anche per Daniele Lorenzano, produttore ed ex manager Fininvest (3 anni e 8 mesi), Gabriella Galetto, ex manager del gruppo in Svizzera (1 anno e 6 mesi). L’accusa di riciclaggio per Paolo Del Bue è stata derubricata e mandata in prescrizione. Assolto Fedele Confalonieri.

    Silvio Berlusconi
    Silvio Berlusconi © Valerio Pennicino/Getty Images

    Gli imputati condannati dovranno inoltre versare la somma di 10 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, sull’intero procedimento, compreso il giudizio finale, pesa come un macigno la decisione della Corte Costituzionale che, di fatto, potrebbe far saltare tutto. In pratica, un responso su un presunto conflitto di attribuzione tra la Camera dei deputati e il palazzo di Giustizia. Nel marzo del 2010, i giudici milanesi si erano rifiutati di rimandare una udienza dedicata all’imputato Silvio Berlusconi, nonostante il premier fosse impegnato in attività di governo. Le toghe, in pratica, avrebbero dovuto attendere l’esito della Consulta prima di emettere una sentenza.

    Le reazioni – In merito alla condanna, un no comment secco è arrivato dai legali di Berlusconi. «Vogliamo prima leggere le motivazioni». Non dello stesso parere il fronte politico, che già subito dopo il verdetto si è spaccato sui quattro anni inflitti all’ex premier. Se, infatti, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, parla di «ennesima prova di un accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi», Antonio di Pietro, di Idv, difende la sentenza affermando che «nonostante tutte le leggi ad personam, alla fine, tutti i nodi sono venuti al pettine». Per il Pd, Dario Franceschini, ha stemperato il clima. «Le sentenze si rispettano, non si commentano» ha sottolineato il già segretario democratico. E intanto su tutti i siti internet dei più importanti quotidiani del mondo la notizia rimbalza imponendosi come “news” di primo piano.

  • Accordo Sky-Mediaset, la Champions anche su Premium

    Accordo Sky-Mediaset, la Champions anche su Premium

    Fine della contesa. Dopo una lunga ed estenuante trattativa quando ormai sembrava non esserci più nessun margine di negozazione, Mediaset è riuscita a trovare l’accordo con Sky per trasmettere sui propri canali dedicati le gare della Champions League per il prossimo biennio. Nella stagione 2012/2013 e 2013/2014 quindi la maggiore competizione europea per club che vedrà impegnate Milan, Juventus e, se dovesse superare il preliminare, anche l’Udinese, verrà trasmessa anche su Premium.

    L’emittente satellitare di Rupert Murdoch, che si era aggiudicata l’esclusiva nei mesi scorsi, ha ceduto in sublicenza alle reti controllate dalla famiglia Berlusconi i diritti televisivi della Champions ricevendo in cambio quelli dell’Europa League detenuti a sua volta in esclusiva da Mediaset. Le partite di Napoli, Inter e Lazio verranno trasmesse anche su Sky che si è riservata inoltre l’esclusiva delle trasmissioni in HD (Alta definizione) della Champions e ricevuto quelle dell’Europa League da Mediaset che ha mantenuto la trasmissione in chiaro della migliore partita del mercoledì di Champions e della migliore partita del giovedì di Europa League, entrambe andranno in onda su Italia 1.

    Nelle scorse settimane era divampata la polemica sui forum riguardo ai diritti tv, divenuti un vero e proprio giallo che ha allertato centinaia di migliaia di abbonati inducendo a pensare comprensibilmente che una delle due stesse mentendo: mentre Sky promuoveva attraverso spot pubblicitari l’esclusiva di tutta la Champions League, gli operatori Mediaset, per scongiurare l’esodo di massa verso la piattaforma televisiva concorrente e contenere le perdite derivanti da questa migrazione, offrivano considerevoli sconti sull’abbonamento e assicuravano ai clienti delusi dalla perdita della visione della Champions che avevano inoltrato domanda di disdetta dell’abbonamento di aver strappato l’accordo con l’emittente satellitare per continuare a trasmettere il massimo torneo calcistico europeo. Alla fine così è stato nonostante a molti queste rassicurazioni siano parse ingannevoli accusando la tv del Biscione di manovre scorrette della serie “disposti a tutto pur di non perdere clienti”. Di seguito la nota diffusa da Mediaset:

    «Questa programmazione è frutto di un accordo raggiunto tra Mediaset e Sky Italia che prevede uno scambio di diritti acquisiti separatamente dalla Uefa. L’accordo consente a entrambi gli operatori di rendere visibili ai propri telespettatori tutti gli incontri delle squadre italiane impegnate in Europa nelle prossime due stagioni».

  • Diritti tv Champions 2013 Sky o Mediaset. Chi mente?

    Diritti tv Champions 2013 Sky o Mediaset. Chi mente?

    Scoppia il giallo riguardo i diritti tv Champions 2013. L’esclusiva sui match della massima competizione europea per club è stata pubblicizzata dall’emittente di Rupert Murdoch nelle scorse settimane ma aveva generato molta confusione visto che Mediaset Premium inizialmente inseriva nella propria offerta agli abbonati la visione della stessa competizione. La polemica nata tra le due piattaforme ha visto come principali vittime i rispettivi abbonati. Da una parte l’abbonato Sky, dopo aver visto le iniziative pubblicitarie proposte dall’emittente satellitare si domandava come fosse possibile che un’esclusiva potesse essere condivisa con un’altra piattaforma, dall’altra l’abbonato Mediaset Premium è stato confuso dall’esclusiva Sky si esclusiva Sky no.

    A questo punto facciamo chiarezza noi e vi diciamo che l’esclusiva della Champions League 2012/2013 apparterrà a Sky. Mediaset Premium perderà i diritti criptati condivisi proprio con Sky fino alla scorsa stagione ma tornerà ad avere i diritti in chiaro (appartenenti negli ultimi anni alla Rai) quindi ciò significa che ogni mercoledì verrà trasmessa su Canale 5 (o Italia 1) la partita settimanale che vedrà impegnata la Juve e il Milan (e l’Udinese se dovesse superare il terzo turno preliminare) e la partita settimanale (quella del mercoledì sera) trasmessa in chiaro non potrà essere trasmessa da Sky in contemporanea ma solo in differita. Inoltre i canali in chiaro di Mediaset proporranno le solite rubriche contenenti gli highlights delle altre partite. Sky in definitiva trasmetterà in esclusiva tutte le partite della prossima Champions League tranne una partita a settimana ogni mercoledì sera che verrà trasmessa solo in chiaro su Canale 5. Discorso a parte è la finale della Champions League 2012/2013, che sarà trasmessa sia su Sky sia in chiaro sulle reti Mediaset, che inoltre garantirà la trasmissione in chiaro anche delle eventuali gare di semifinale coinvolgenti club italiani ma disputate di martedì (insieme a Sky).

    Questa è l’ipotesi maggiormente accreditata al momento ma non è da escludere che Mediaset acquisti una parte dei diritti della Champions League proprio da Sky. Questo perchè la cassetta della posta Mediaset è intasata da numerose richieste di disdetta dell’abbonamento inviate soprattutto dai tifosi di Milan, Juve ed anche Udineseovvero quei tifosi le cui squadre del cuore avranno l’onore di scendere sui migliori campi Europei. A questi aggiungiamo anche i veri appassionati di calcio che non hanno nessuna intenzione di guardarsi la sola partita del mercoledì. Come dargli torto. D’altro canto unica nota positiva al momento per i dirigenti Mediaset è il fatto che molti tifosi di Inter, Lazio e Napoli (le tre squadre italiane che saranno impegnate nell’Europa League 2012/2013 trasmessa da Mediaset Premium) pur di vedere il giovedì sera la propria squadra del cuore sono disposti a non rescindere l’abbonamento rinunciando conseguentemente alle magie di Messi e Cristiano Ronaldo. Cosa non si fà per la propria fede?

    Ma a Mediaset non può bastare il fatto di non perdere i molti e numerosissimi tifosi delle tre squadre impegnate in Europa Legue e per evitare un’emigrazione di massa verso la concorrenza stanno contattando tutti gli utenti che hanno fatto richiesta di disdetta offrendo sconti sul piano abbonamento e garantendo che verrà trovato un accordo per la trasmissione dei match di Champions anche su i loro canali. Secondo alcune indiscrezioni Mediaset sarebbe disposta a cedere addirittura con un anno di anticipo i diritti del Motomondiale, che comunque dal 2014 sarà un’esclusiva Sky. Ritornando invece alla nostra ipotesi iniziale e supponendo la sua attuazione possiamo invece dedurre che la partita del mercoledì sera essendo trasmessa in diretta solo in chiaro provocherà dati Auditel record e qualche lamentela degli abbonati Sky che, abituati a vedere le partite in HD ed ultimamente anche in 3D, rivendicheranno lo spot pubblicitario recitante “tutte le 128 partite della prossima Champions League in esclusiva solo su Sky“… ma proprio tutte?

  • Diritti tv, da Karen Murphy scacco matto a Sky

    Diritti tv, da Karen Murphy scacco matto a Sky

    Il maschilista mondo del calcio rischia di esser messo in crisi da Karen Murphy la coraggiosa proprietaria del Red White & Blu Pub un locale di Portsmouth dal quale venivano trasmesse le partite della Premier League utilizzando schede e codifiche di gestori esteri.

    La Murphy dopo aver ricevuto una salatissima multa per aver trasmesso una parita del campionato inglese usufruendo di un decoder ed una scheda greca più economici rispetto ai tariffari britannici imposti da Sky e Espn ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea che oggi le ha dato ragione emettendo tale verdetto

    “Una normativa nazionale che vieti l’importazione, la vendita o l’utilizzazione di schede di decodificazione straniere è contraria alla libera prestazione dei servizi e non può essere giustificata né con riguardo all’obiettivo della tutela dei diritti di proprietà intellettuale, né dall’obiettivo di incoraggiare l’affluenza del pubblico negli stadi. I privati quindi hanno diritto a utilizzare le loro schede ovunque nei 27 paesi”.

    Una sentenza che farà giurisprudenza liberalizzando ulteriomente i mercati e stravolgendo gli scenari di ogni paese facendo partire ipoteticamente una caccia all’offerta migliore in barba alle esclusive di Sky e Mediaset Premium nel nostro paese.

  • Rai e La7 riportano il basket italiano in chiaro

    Rai e La7 riportano il basket italiano in chiaro

    Il basket italiano torna ad essere visibile a tutti: la Legabasket ha infatti ufficializzato il passaggio dei diritti tv del massimo campionato a Rai e La7. Le 2 emittenti si divideranno, nei prossimi 2 anni, la trasmissione delle partite in chiaro. Per la Rai ci sarà il match clou della giornata con la trasmissione del posticipo di domenica sera, quello delle ore 20.30. Per La7 invece resta l’anticipo del sabato pomeriggio delle ore 18.00. Da ricordare che la data di inizio del prossimo campionato è fissata per il prossimo 9 Ott0bre.

    legabasket.it
    La Rai inoltre, acquisendo il pacchetto Gold, si è garantita anche la copertura esclusiva dei playoff che sono previsti per il 29 aprile. La7, invece trasmetterà gli eventi della Legabasket, ovvero Supercoppa Italiana (la partita sarà Siena-Cantù il primo di Ottobre), All Star Game (in programma l’11 marzo) e le Final 8 di Coppa Italia (dal 16 al 19 febbraio) e potrà trasmettere in differita le finali scudetto (almeno 4 ore rispetto alla diretta della Rai). Valentino Renzi, presidente di Lega, ha inoltre spiegato un’ulteriore novità:

    • “I nuovi accordi nazionali permettono ai singoli Club di commercializzare direttamente con le tv locali nuove opportunità mai avute in precedenza come la diretta areale delle gare in trasferta del proprio club non trasmesse a livello nazionale“.

    In parole povere le reti locali potranno trasmettere “live” le gare in trasferta della squadra del proprio territorio. Sicuramente una buona notizia per tutti gli appassionati che almeno per i prossimi 2 anni potranno avere a disposizione i migliori match della Legabasket.

  • Diritti Tv Serie A c’è l’accordo

    Diritti Tv Serie A c’è l’accordo

    Era necessaria una svolta, dopo sei lunghi mesi di “tira e molla”, di screzi, dichiarazioni al veleno, frecciatine e quant’altro e, fortunatamente, la svolta è arrivata. La questione diritti Tv, la “guerra intestina” fra big del calcio e medio – piccole è giunta ad una conclusione, abbastanza pacifica e diplomatica.

    © CARLO BARONCINI/AFP/Getty Images
    Nel corso dell’Assemble di Lega, infatti, le società hanno approvato all’unanimità i principi cardine del nuovo bando di gara dei diritti televisivi, relativi al periodo 2012-2015. La svolta nella trattativa, che appariva assolutamente intricata e complessa, è stata garantita dal “passo indietro” operato dalle big che hanno accettato di inserire nell’accordo collettivo alcuni punti che, in origine, volevano gestire autonomamente, come la questione relativa alle interviste prima della gara, alle immagini dagli spogliatoi e alla presenza dei giornalisti a bordocampo. Da discutere, in queste ore, è invece la questione relativa alla determinazione dei bacini d’utenza delle società, sulla quale nei mesi scorsi si erano registrati i maggiori screzi, con forti contrasti fra big e medio piccole in relazione alle modalità di calcolo della quota dei supporters, che dovrebbe, poi, fungere da parametro di riferimento per la suddivisione della torta da 200 milioni di euro. Anche se tale questione non è stata ancora definita, dunque, resta fondamentale il passo avanti compiuto quest’oggi e pare che le intenzioni dell’intera assemblea di Lega siano di chiudere al più presto l’intera vicenda, per ripartire con il piede giusto in vista della nuova stagione, ormai alle porte. Questo il pensiero anche del presidente della Lega serie A, Maurizio Beretta, che ha confermato la volontà di “ripartire con buona volontà, mettendo da parte le ragioni del dissenso che, invece, avevano prevalso in passato“. Le buone intenzioni sembrano esserci, ora si attende l’attuazione di tali propositi costruttivi.

  • Sky minaccia la serie A, senza credibilità saltano i diritti tv

    Sky minaccia la serie A, senza credibilità saltano i diritti tv

    Lo scandalo scommesse nel mondo del calcio, oltre ad aver ripercussioni sulle sorti dei campionati, sui soggetti coinvolti e sulla credibilità del calcio stesso, avrà implicazioni anche sull’assegnazione dei diritti televisivi: lo ha annunciato la Tv Sky in un comunicato molto chiaro e diretto, naturalmente finalizzato a tutelare i propri interessi economici. Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia vuole sottolineare proprio l’importanza della gravità dei fatti accorsi, per un’azienda che negli anni ha investito tantissimo in questo sport. Per questo, affinchè il giocattolo – come spesso si dce -“non si rompa”, è assolutamente essenziale una ripulitura di tutto il movimento che restituisca la credibilità ormai offuscata da tante vicende di certo non “edificanti”.

    Secondo l’ad di Sky, è essenziale non rompere quel patto di fiducia che si crea fra chi tifa e chi gioca: se questo accade inevitabilmente si spegne la passione del tifoso, in parallelo alla credibilità di chi va in campo e chi lavora per raccontare tali emozioni – come i giornalisti in tal caso – non può farlo in modo autentico.
    Sky Italia, in un Paese “malato di calcio” ha investito negli anni sull’autenticità di queste emozioni e per questo agirà per preservare gli abbonati stessi, come lo stesso ad ha dichiarato: se il calcio non darà un segnale forte per ripristinare la sua credibilità, l’azienda Sky agirà di conseguenza, rivalendosi sul calcio stesso: il potere contrattuale dell’Azienda, d’altronde non è trascurabile dato che ogni anno i due terzi degli introiti complessivi del calcio provengono proprio dai diritti televisivi che Sky paga alle società.