Tag: dilettanti

  • In Calabria partita rinviata per… api!

    In Calabria partita rinviata per… api!

    Partita rinviata per… api! Sembra quasi uno scherzo, ma così non è. E’ accaduto ieri in Calabria, dove la gara tra Bocale e Marina di Gioiosa, formazioni impegnate nel girone B del campionato di Promozione, è stata rinviata dall’arbitro per via di uno sciame di api che si è sistemato all’interno dello stadio “Campoli”. Un rinvio più unico che raro dunque, con l’arbitro che ha atteso i consueti 45’ prima di dichiarare il rinvio del match per via anche dell’allergia alle punture delle api cui soffrirebbero alcuni giocatori della squadra ospite.

    Quando gli insetti erano stati allontanati era ormai troppo tardi per cominciare e l’arbitro, volendo applicare alla lettera il regolamento, ha optato per il rinvio. Il giorno prima, sempre sullo stesso campo, anche Interpiana e Palazzolo, squadre di Serie D, avevano dovuto fare i conti con le api: a differenza di ieri però la sfida, sebbene con un’ora e mezza di ritardo, ha avuto comunque inizio. Stavolta invece l’arbitro ha optato per non cominciare proprio la sfida, scatenando l’ira delle altre società del campionato di Promozione che già parlano di campionato falsato essendo la sfida tra Bocale e Marina di Gioiosa valida per il penultimo turno e tra tre giorni è in programma l’ultima gara del torneo, con le due squadre ancora in lotta rispettivamente per il primo posto e per i play off.

    Le api nella rete, foto tratta da reggionelpallone.it

    Ma le foto parlano chiaro: le api c’erano e giocare in quelle condizioni era veramente proibitivo, anche perchè erano davvero tante e il rischio per chi scendeva in campo era davvero enorme, specie in caso di allergie alle punture di questi insetti.  Dopo il curioso rinvio resta da trovare una soluzione: come fare per allontanare definitivamente gli insetti visto che era stato già fatto il giorno prima ma con pochi risultati? Una questione, ci verrebbe da dire, pungente…

    Il video delle api in campo:

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  • Incredibile, Hermes Toro-Matrice 47-0. Ospiti in campo per protesta

    Incredibile, Hermes Toro-Matrice 47-0. Ospiti in campo per protesta

    Una gara di calcio terminata 47 a 0: punteggio frutto di una protesta messa in campo, è proprio il caso di dirlo, dal Matrice, squadra di prima categoria molisana, girone B, dell’hinterland di Campobasso, ieri ospite della Hermes Toro, un’altra squadra nei pressi del capoluogo molisano.

    Il Matrice ha, così, deciso di scendere in campo, ieri, senza opporsi in alcun modo agli attacchi degli avversari, per inscenare una protesta contro l’annullamento della gara della scorsa settimana, vinta contro il Monteverde ma annullata per un errore tecnico del direttore di gara.

    L’arbitro, infatti, nel corso della gara disputata la scorsa domenica, il 30 Ottobre, aveva espulso per doppia ammonizione il calciatore Kevin Sacco, poichè aveva annotato erroneamente – in occasione del primo cartellino giallo comminato – sul proprio taccuino il nome di Sacco anzichè il nome del suo compagno di squadra Ricciuto.

    Applicando il regolamento alla lettera, nonostante la vittoria comunque ottenuta nonostante l’inferiorità numerica dal Matrice, la gara in questione dovrà essere ripetuta: una circostanza assolutamente non gradita al Matrice che, dunque, ha deciso di dare visibilità al suo disappunto.

    Un punteggio da record, dunque, con la media di un gol segnato ogni due minuti dal Toro, con i calciatori del Matrice nelle vesti di spettatori in campo, passivi ad ogni iniziativa degli avversari, con il conseguente passivo di ben 47 gol subiti che non servirà ad ottenere nulla di concreto, ma a dare – almeno – visibilità al malcontento della squadra.

    Chissà se, in futuro, in occasione di provvedimenti del regolamento non graditi, altre squadre – anche big – decideranno di seguire l’esempio del Matrice inscenando forme di protesta in campo così singolari.

  • Termeno in Eccellenza, questa volta i rigori sono “buoni”

    Termeno in Eccellenza, questa volta i rigori sono “buoni”

    Il Termeno è promosso in Eccellenza, dopo la ripetizione della gara con il Drò, nel derby spareggio del Trentino Alto Adige.

    Ma, aldilà della notizia di cronaca, l’aspetto più curioso della vicenda sta nel fatto che la gara è stata decisa anche questa volta dai calci di rigore. Per comprenderne, però, il lato curioso, è importante fare un passo indietro. La partita di ieri, infatti, era una ripetizione di quella giocata in precedenza, terminata sempre ai calci di rigore, in cui il portiere del Termeno si era reso protagonista di un singolare episodio, immortalato da innumerevoli video diffusi poi sul web.

    Il portiere, infatti, aveva esultato troppo presto (lasciando incustodita la sua porta) dopo che un calciatore del Drò aveva tirato il rigore  decisivo sulla traversa; il pallone, però, mentre il portiere esultava, rimbalzò sul terreno e poi finì direttamente in porta ed il tiro fu convalidato come gol regolare dal direttore di gara.

    Si trattò, però, di un grande errore arbitrale e, infatti, il giudice sportivo decise per l’annullamento e la ripetizione della gara, disputata ieri sera.

    Dopo l’ 1 a 1 nei tempi regolamentari e dei supplementari, la partita è terminata nuovamente con la roulette dei tiri dagli undici metri.

    Come in un film, in cui le storie dei protagonisti si intrecciano e decidono il destino degli eventi, stavolta Luca Rosati, il portiere del Termeno, è l’ eroe positivo della gara, parando il tiro decisivo dagli undici metri del Drò, e regalando la vittoria promozione alla sua squadra.

  • Ponsacco Calcio, Panerai risponde al sindaco

    Ponsacco Calcio, Panerai risponde al sindaco

    Riceviamo e pubblichiamo

    Carissimo Sindaco,

    ho preso atto della Tua lettera aperta, pubblicata ieri, venerdì, sui quotidiani “Il Tirreno” e “La Nazione”, e, pur ritenendo che certi temi debbano essere affrontati – con altri tempi e con altri modi – nelle opportune sedi, sono onorato di replicare quanto segue.

    Il sottoscritto, nell’anno 2006, iniziò a collaborare con l’ASD Mobilieri Ponsacco Calcio, fornendo un significativo contributo economico ad una società in difficoltà.

    Nell’anno successivo, con la squadra partecipante al campionato di Eccellenza, assunsi la Presidenza, in ragione del disimpegno assoluto della precedente dirigenza, provvedendo pressoché in prima persona, con l’ausilio di pochi, alla gestione del sodalizio, da quella stagione fino ad oggi, conquistando perfino la promozione in Serie D.
    Dal 2007 mi sono fatto portatore di pubblici appelli alle realtà territoriali, auspicando l’ingresso di nuovi soci, senza, però, che nessuno si facesse avanti.

    Ho cercato, quindi, sempre in ottica propositiva, di presentare nuove idee, come il progetto di realizzazione dello Stadio che, con il contributo anche dell’Amministrazione Comunale, avrebbe consentito l’autofinanziamento della società, nonché di dare maggior lustro, in ambito calcistico e non solo, alla cittadina di Ponsacco.
    Nonostante simili aperture, negli ultimi tre anni nessuno ha mostrato sincero e concreto attaccamento alla società sportiva, anche se la nuova dirigenza, insediatasi con me ormai quattro anni or sono, con impegno, buona volontà ed entusiasmo, ha sempre lavorato per costruire una società organizzata, efficace ed efficiente (ottenendo anche, mi sia consentito, significativi risultati sportivi).
    Nessuno si è proposto per entrare a far parte della società, nessuno ha dato seguito e credito al progetto-Stadio, come, costantemente, ho fatto presente all’Amministrazione Comunale, fino a manifestare – nello scorso dicembre – la volontà di abbandonare l’attività sportiva alla fine della stagione sportiva 2010/2011.
    Non risponde al vero, quindi, che ci sia stata indisponibilità, da parte mia, a farmi da parte nella gestione del club (peraltro, anche la trattativa con la famiglia Aringhieri, da Te citata, si è ridotta ad un solo incontro, naufragata nei giorni immediatamente successivi, senza essere approfondita), bensì costituisce circostanza pacifica il fatto che, da dicembre scorso, allorquando ho manifestato il mio disimpegno, nessuno si è proposto, né per subentrare alla carica di Presidente, né per entrare a far parte della società.
    In questo contesto, ho sicuramente gradito la proposta, pervenutami da amici santacrocesi, di dare vita ad una fusione che comprendesse varie realtà calcistiche locali, sia di prima squadra, sia di settore giovanile, che incontrasse, peraltro, non soltanto la disponibilità, ma perfino il sostegno partecipato dell’Amministrazione Comunale.

    Proposta che, dopo averne accertato la piena legittimità rispetto alla normativa FIGC, ho sottoposto alla dirigenza della società e sto valutando attentamente, non come causa, ma come conseguenza della situazione verificatasi a Ponsacco, di cui già ho riferito.
    Ti informo che se vorrai, e se mi inviterete, sono disponibile a presenziare alla vostra riunione del 20 giugno, orgoglioso di avere sempre agito per il bene di Ponsacco, dei suoi tifosi e dei colori rossoblù.
    Tanto ti dovevo.
    Antonio Passerai

  • Il rigore più pazzo del web era da annullare. Si rigioca Dro-Termeno

    Il rigore più pazzo del web era da annullare. Si rigioca Dro-Termeno

    L’episodio ha sicuramente contribuito a render famose Dro e Termeno due squadre dilettantistiche del Trentino Altoadige impegnate nello spareggio per la conquista dell’eccellenza. A far diventare la partita un tormento è un rigore tirato da Palma numero cinque del Termeno con il pallone che va prima a stamparsi sulla traversa per poi rotolare in rete a distanza di molti secondi e dopo ben cinque rimbalzi in campo.

    In campo a festeggiare alla fine fu proprio il Termeno che si avvantaggiò del rigore convalidato dall’arbitro erroneamente. Il giudice sportivo, ha infatti decretato la ripetizione dell’incontro dopo il ricorso presentato dal Dro.

    GUARDA IL VIDEO

  • Dalla serie D al Chievo l’exploit di Zampaglione

    Dalla serie D al Chievo l’exploit di Zampaglione

    Da Grosso a Torricelli fino ai campioni del mondo Grosso e Materazzi sono tanti gli esempi di giocatori cresciuti nei dilettanti per poi trovare la ribalta nazionale conquistando la serie A. Questa volta a balzare alle cronache è Domenico Zampaglione, un ragazzo di Calabria esploso definitivamente in questa stagione con la maglia della Valle Grecanica nel girone I della serie D.

    Dicono che il gol non conosca categoria e allora ci possiamo sbilanciare dicendo che il Chievo acquistando Zampaglione ha fatto un affare, il ragazzo classe ’86 infatti in questa stagione ha messo a segno per 31 reti in 36 partite. Cresciuto nell giovanili della Reggina, dopo qualche anno tra alti e bassi in serie C2 con la Vibonese ha iniziato a far palare di se con la maglia dell’Hintereggio (seconda squadra di Reggio Calabria), in questa stagione ha però trovato la definitiva consacrazione incuriosendo il Chievo Verona e il ds Sartori bravo a scovare i suoi colpi in ogni categoria.

    Zampaglione nasce da esterno sinistro ma come evidenzia il grande bottino di gol può agire bene anche da seconda punta sprigionando le sue qualità in area di rigore. Il calabrese ha firmato un biennale con opzione per il terzo anno e raggiunto da ntacalabria.it ha cosi commentato “sono contento per la firma del contratto ed adesso mi appresto a fare ritorno a casa. Qui a Verona mi hanno trattato ed accolto tutti bene. Sicuramente se prima ho fatto bene – ha dichiarato il bomber – adesso devo fare di più per meritarmi la fiducia che mi viene accordata”.

  • “Doblete” Perugia, dopo la Promozione arriva la Coppa Italia

    “Doblete” Perugia, dopo la Promozione arriva la Coppa Italia

    Il Perugia è la squadra vincitrice della Coppa Italia di Serie D, dopo aver battuto nella giornata di ieri, la Turris per 1 a 0, nella finale disputata a Lanciano, in provincia di Chieti.

    I Perugini di Pierfrancesco Battistini hanno segnato il gol partita al 41′ del primo tempo, con Corallo su punizione, complice una leggera deviazione di un difensore della squadra campana. Il successo di Coppa Italia segue la vittoria del campionato di categoria, già celebrata domenica scorsa con tre giornate d’anticipo, che consentirà alla squadra Umbra di giocare nella Seconda divisione di Lega Pro nella prossima stagione, ritornando, così, fra i professionisti.

    La vittoria e la promozione, però, assumono un ruolo ben più importante date le tribolate vicende societarie che hanno coinvolto e stravolto la società negli ultimi anni. In ordine cronologico, l’ultimo episodio negativo risale alla mancata iscrizione dello scorso anno della squadra alla Prima Divisione di Lega Pro, a causa del fallimento della società, con la conseguente iscrizione in serie D.

    Precedentemente, però, le vicende societarie sono spesso balzate agli onori delle cronache, altalenando successi sportivi a disastri gestionali.

    Dagli anni ’90 in poi, la squadra presieduta da Luciano Gaucci assume un ruolo da protagonista, anche in serie A.

    Nel campionato 99/2000, guidata da Carlo Mazzone, è “responsabile” dello scudetto Laziale, sconfiggendo nell’ormai celeberrimo diluvio la Juventus di Carlo Ancelotti all’ultima giornata. L’anno seguente, Gaucci ingaccia Serse Cosmi, allenatore emergente che, insieme al presidente Gaucci, permette alla squadra di arricchirsi di giovani talenti ancora sconosciuti, scoperti in provincia e nei campionati di serie C, ma che avranno un futuro importantissimo negli anni successivi: il campione del Mondo Fabio Grossi, Marco Materazzi, Fabrizio Miccoli, Fabio Liverani, Davide Baiocco, così come gli stranieri Ze Maria e Vryzas.

    Nel primo campionato della gestione Cosmi la squadra ottiene un sorprendente decimo posto, ma negli anni successivi riesce ancora a migliorarsi, conquistando un ottavo posto nel 2001-’02, mentre l’anno successivo, sfiora la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato la Juventus, ma venendo eliminata dal Milan. Con Serse Cosmi la compagine perugina assapora anche la dimensione europea, qualificandosi per la Coppa Intertoto classificandosi per l’Intertoto e vincendo la competizione sui tedeschi del Wolfsburg, qualificandosi in Coppa UEFA. Nonostante questa parentesi europea, però, arriva l’esonero di Cosmi dopo la retrocessione in B ed iniziano i seri problemi economici, che costringeranno la squadra a non poter iscriversi al campionato di serie B, iscrivendosi, invece, al campionato di C1, ma sotto la guida di una nuova amministrazione societaria, con a capo Vincenzo Silvestrini.

    La gestione Silvestrini, però, nel 2007 termina, ed il Perugia viene rilevato da Leonardo Covarelli, militando nella Prima divisione di Lega Pro, girone A. Tuttavia,  al termine di un campionato in cui si classifica undicesima, il 20 maggio 2010 emergono gravissime problematiche finanziarie anche per la società di Covarelli, cosìche il Tribunale di Perugia accoglie l’istanza di fallimento della società.

    Al fallimento, nel Luglio del 2010, segue la nascita della società dilettantistica A.S.D. Perugia Calcio, guidata da Roberto Damaschi, con la presenza in veste di consulente e consigliere speciale l’ allenatore Walter Novellino. Ecco, così, che si ritorna al presente: è questo il Perugia che ha vinto matematicamente il campionato di serie D il 10 Aprile 2011 (appena cinque giorni fa) battendo per 3-2 il Castel Rigone, ed è questa la squadra che ha vinto la Coppa Italia di D, compiendo un “bis” storico, finora riuscito soltanto a poche altre squadre: il Como, il Sorrento e la Juve Stabia.

    L’attuale presidente Damaschi ha dichiarato così la sua soddisfazione per i traguardi appena raggiunti: “Volevamo questo traguardo ed oggi coroniamo un sogno inseguito per un’intera stagione che non è stata facile”.

    Nonostante la sua antica e gloriosa precedente storia, iniziata nel 1905, questa Coppa Italia Dilettanti è il primo trofeo Nazionale che il Peugia conquista: ecco perchè per i tifosi e per l’ambiente perugino ora è lecito sperare in una nuova rinascita che permetta di dimenticare le grandi difficoltà attraversate negli ultimi anni.

  • Giocatore colpito da infarto, partita sospesa e persa a tavolino

    Giocatore colpito da infarto, partita sospesa e persa a tavolino

    Qualche volta l’applicazione del regolamento dovrebbe prevedere qualche eccezione, sopratutto quando si parla di calcio non professionistico e dove all’agonismo forse si potrebbe preferire l’aspetto sociale e l’integrazione. Una partita di seconda categoria in Toscana tra la squadra locale del Cinquale e il Monzone è stata sospesa dall’arbitro dopo che un giocatore degli ospiti si è accasciato al suolo vittima di un infarto.

    I capitani delle due squadre vedendo la gravità della situazione hanno di comune accordo chiesto all’arbitro di sospendere la partita, il giocatore, ventenne Nicola Pasquini, versa ancora in coma farmacologico presso l’ospedale Massa.

    Ma il giudice sportivo non ha voluto sentire ragioni attribuendo la sconfitta a tavolino ad entrambe le squadre con l’aggiunta di 300 euro di multa. Queste le motivazioni: “Pur comprendendo le motivazioni che hanno portato alla sospensione della gara per un episodio particolarmente drammatico, si sia formato un orientamento giurisprudenziale consolidato dalla commissione disciplinare della Toscana che impone in tali circostanze la perdita della gara per entrambe le squadre”

  • Torneo delle Regioni 2010: trionfano Toscana, Lombardia e Abruzzo

    Con una grande festa di sport, davanti ad un pubblico festante sia a Domodossola che a Verbania, si è conclusa la 49^ edizione del Torneo delle Regioni che ha visto sfidarsi per oltre una settimana sui campi delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola le rappresentative Juniores, Allievi e Giovanissimi di tutti i Comitati regionali della Lega Nazionale Dilettanti. Una manifestazione che ha segnato una svolta storica nel curriculum già prestigioso della più antica kermesse LND, per la prima volta infatti tutte le categorie giovanili sono state radunate in un unico concentramento ed ai microfoni di Paolo Paganini, che ha commentato la finale Juniores in diretta per RaiSport Più, è arrivato il plauso più grande proprio dal presidente Carlo Tavecchio, nonché vice presidente vicario della Federcalcio: “Devo congratularmi con tutte le formazioni protagoniste dell’edizione 2010, perchè in oltre 100 partite nel concentramento piemontese (quasi altrettante se ne sono svolte in Umbria per il Calcio Femminile ed il Calcio a 5) non si sono registrati eccessi deprecabili dal punto di vista disciplinare, inoltre abbiamo dimostrato che nei nostri campionati l’integrazione ed il fair play sono una realtà consolidata nei fatti e non nelle parole”. Il numero uno dei Dilettanti ha spaziato a tutto campo sull’universo dilettantistico e giovanile, tracciando anche le prossime sfide che interessano il calcio professionistico: “Il successo di questa edizione del Torneo delle Regioni testimonia la vitalità del nostro mondo che ha messo in vetrina, grazie alla formula innovativa, il meglio delle categorie Junioes, Allievi e Giovanissimi. Da questi giovani dovrebbero ripartire i club delle serie superiori senza guardare oltre confine; ciò permetterebbe loro di acquistare in qualità, ma soprattutto rappresenterebbe il miglior antidoto alla crisi economica”. Volgendo, infatti, lo sguardo in alto, Tavecchio non ha esitato nel rilanciare la proposta di riforma dei campionati: “Il numero delle squadre professionistiche in Italia è sproporzionato rispetto a quelle che sono le reali possibilità del movimento italiano, è necessario intervenire quanto prima, magari anche bloccando i ripescaggi, per sfoltire in modo efficace l’attuale organico a rischio collasso”.

    FINALE GIOVANISSIMI

    TOSCANA – CAMPANIA 1-0
    TOSCANA (4-4-2): Trezza; Ambrogetti (36′ st Feola), Russo Introito, Cecchi, Cianferoni; Anedda, Massai (34′ st Ziani), Filippelli, Sartini; Papini (36′ st Passaglia), Dell’Ovo. A disp. Leri, Grilli, Pecchioli, Russo, Scaglia. All. Bartalucci.
    CAMPANIA (4-4-2): Napolitano; Zambrano, Maisto, Gifuni, Salzano; Masi, Rivieccio (30′ st Scarpinati), Del Giudice, Romano (1′ st Perna); Cesarano, Piccolo (5′ st Petricciuolo). A disp. Bocchino, Catapano, D’Abbronzo, Degli Innocenti, Di Guida, Rega. All. Nedi.
    ARBITRO: Croce di Novara.
    ASSISTENTI: Rossi e Cominoli di Verbania.
    MARCATORE: st 26′ Cecchi.
    NOTE: ammoniti Filippelli e Sartini.

    DOMODOSSOLA (VCO) – Trionfo toscano nella finale del Torneo delle Regioni, la squadra di Bartalucci supera la Campania nella ripresa legittimando una prestazione di grande qualità. Rammarico per i campani, apparsi meno brillanti rispetto alle prestazioni mostrate nel corso degli ultimi giorni. Gara condizionata dal forte vento che sferza Domodossola sin dalle prime ore del mattino, ma che non incide sull’intensità mostrata dai ventidue giocatori in campo. La prima occasione è di marca toscana, con Papini che di testa non riesce a trovare lo specchio della porta, ma è clamorosa la chance fallita dai campani pochi minuti dopo. Piccolo si libera bene sulla destra e lascia partire un gran tiro che Trezza disinnesca con uno splendido intervento in tuffo. Dopo il rischio corso, è la Toscana a prendere in mano le redini del gioco, sfruttando la pericolosità degli avanti Papini e Dell’Ovo, su cui la difesa azzurra non riesce a trovare la giuste contromisure. Ottima la fase offensiva dei toscani, meno la mira, con Papini che calcia a lato dopo una splendida progressione in solitaria. Tocca poi a Napolitano sventare la punizione di Cianferoni in angolo, pochi istanti prima di essere graziato da Sartini nell’occasione più pericolosa del primo tempo. La Toscana si distende bene in velocità, Papini dalla destra mette al centro un pallone perfetto che Sartini che in corsa cerca di prendere in controtempo il portiere campano ma la sua conclusione esce di poco a lato. Il leit-motiv della gara non cambia nemmeno dopo l’intervallo ed i primi cambi di Nedi, la Toscana gioca meglio e si rende pericolosa sulle fasce laterali. Sartini pesca a centro area Papini che perde l’attimo per calciare di prima, controlla il pallone e viene murato da Maisto a centro area. La Campani soffre in difesa, ma quando ha l’opportunità di pungere sa fare male. Tutte le iniziative partono dai piedi di un ispirato Cesarano, bravo a servire i compagni in profondità, ma per due volte Masi si fa anticipare dalle uscite di Trezza. I toscani, però, hanno in mente solo la vittoria, ma quando Napoletano compie un vero e proprio miracolo sul diagonale di Dell’Ovo, lo spettro della maledizione inizia ad aleggiare sullo stadio “Cerotti”. A spezzare l’incantesimo quando tutto sembrava far pensare ai supplementari è Cecchi, bravissimo ad arrivare per primo sulla respinta corta di Napolitano su punizione di Cianferoni. Con le spalle al muro la Campania prova a rimettersi in corsa con la conclusione da posizione laterale di Masi su cui Trezza si supera di piede. Prima del triplice fischio finale la Toscana rischia di raddoppiare ma Sartini non infierisce sulla Campania calciando a lato a tu per tu con Napolitano. A gara finita esplode la gioia della Toscana, campione nazionale nella categoria Giovanissimi.

    GIOVANISSIMI
    E’ la Toscana ad aggiudicarsi il primo titolo nella lunga ed intensa giornata di chiusura del Torneo delle Regioni 2010. Nella categoria Giovanissimi la selezione guidata da mister Bartalucci si è laureata Campione d’Italia battendo in finale la Campania grazie alla rete di Cecchi, siglata al 26′ della ripresa. Sul campo del Curotti di Domodossola le due formazioni hanno dato vita ad una gara piacevole, specie nel primo tempo, ricca di agonismo e di spunti interessanti. Nella Toscana in evidenza Andrea Massai del San Michele e Tommaso Papini dell’Olimpia Firenze: ottimi movimenti e chiara visione di gioco per entrambi. Sugli scudi sale anche Cecchi che ha il merito di realizzare il gol decisivo: punizione dal limite di Cianferoni; il pur bravo Napolitano non trattiene e Cecchi si avventa come un falco spedendo la palla nel sacco. Nella Campania strappa gli applausi Salvatore Cesarano del Virtus Vesuvio, vero faro della squadra guidata dal tecnico Nedi, che ha disputato tutto il torneo ad altissimi livelli di rendimento. In pieno recupero la Toscana potrebbe chiudere l’incontro in doppio vantaggio, ma Filippelli a tu per tu con Napolitano calcia clamorosamente a lato.

    ALLIEVI
    Ricca di emozioni la gara per la categoria Allievi che ha messo di fronte Lombardia ed Emilia Romagna, le due selezioni che sono giunte all’epilogo distinguendosi per volume di gioco e numero di reti segnate. In particolare i lombardi di mister Bonacina possono vantare un ruolino di marcia impeccabile con cinque vittorie in altrettante partite giocate. Sul fronte opposto gli emiliani hanno schierato il bomber Antonino Spica, classe 1993 del Medicina, capocannoniere assoluto del 49° Torneo delle Regioni con 5 centri all’attivo. La Lombardia ha conquistato meritatamente la vittoria giocando in scioltezza e proponendosi in avanti con una frequenza impressionante. L’immagine della squadra si rispecchia nella straripante prestazione di Doudou Mangni, il colored nato in Italia da genitori ivoriani ed ora in forza all’Olginatese, che ha deliziato il pubblico con prepotenti falcate, dribbling e colpi da sotto, dimostrando di essere fisicamente e tecnicamente completo pur fallendo oggi numerose e nitide occasioni. La rete del vantaggio lombardo arriva al 33′ del primo tempo con Casiraghi, che di controbalzo corregge in gol il cross realizzato da Perrucchini dal vertice sinistro dell’area emiliana. Nella ripresa la gara si fa più gagliarda e ricca di emozioni. L’Emilia si proietta con coraggio in attacco alla ricerca del pareggio, trovando anche il gol con Ferrara dopo 8 minuti. Ma l’arbitro annulla per fuorigioco. I lombardi non rinunciano a giocare e proseguono con le incursioni dalle parti di Griggio, trovando il colpo del ko sino a due minuti dal termine quando Casiraghi sul calcio di punizione. Sulla traiettoria del tiro si frappone Splendore che tocca il pallone, comunque già diretto in rete.

    JUNIORES
    Degno epilogo per la categoria regina del Torneo delle Regioni, nella finale che ha opposto le Rappresentative Juniores di Abruzzo e Veneto. Da una parte i ragazzi di Maurizio ‘Ezio’ Cialini decisi a farsi consegnare sul campo quel titolo conquistato d’ufficio nella passata edizione. La Lega Nazionale Dilettanti, infatti, decise di risarcire simbolicamente l’Abruzzo, duramente colpito dal sisma del 6 aprile del 2009, assegnandogli il trofeo 2009. Emozione e commozione per l’ingresso in campo dei giovani abruzzesi che hanno steso uno striscione per ricordare il dramma vissuto dalla città del L’Aquila e dall’intera regione. Probabilmente nel ricordo di quella tragica esperienza hanno giocato con una grinta e una determinazione senza pari che ha imbrigliato un Veneto apparso sicuramente meno brillante rispetto agli standard cui ci aveva abituato durante le giornate del torneo. La squadra guidata dal Loris Bodo ha faticato nel costruire occasioni in grado di mettere in difficoltà la retroguardia abruzzese. Abruzzo invece ispirato dal talentuoso Manlio D’Amico, centrocampista classe 1991 del Castel di Sangro, che si è proposto come vera spina nel fianco dei veneti. Dal suo piede parte il corner per Acquaviva che, lesto a sfruttare una clamorosa svista di Mastellotto ed a spedire il pallone alle spalle di Bragnagnolo, consente ai neroverdi di trovare il meritato vantaggio. L’Abruzzo continua a macinare gioco con gli avversari apparsi frastornati ma, nonostante la grintosa spinta non riescono a monetizzare le numerose occasioni create. Nella ripresa Bodo prova a rimescolare le carte e nel dare la carica ai suoi spedisce in campo l’ottimo Davis Mensah. L’attaccante del Castelnuovo Sandrà riesce a dare maggiore velocità ed incisività alla manovra del Veneto che sfiora il pareggio in almeno tre nitidi episodi. L’Abruzzo soffre il ritorno dei veneti ma cerca con grande agonismo e determinazione di fare ordine e di difendere l’esiguo vantaggio. Al 32′ Massa compie il miracolo sulla conclusione ravvicinata di Soave e forse consegna ai compagni le chiavi del match. Nei restanti minuti il Veneto si lancia all’arma bianca con i ragazzi di Cialini visibilmente affaticati che non riescono a chiudersi e a ripartire all’attacco. Ma il fortino abruzzese resiste alle scosse. Resiste nel nome del popolo aquilano. Resiste per rendere onore alla sua terra. Resiste, insiste e alla fine riesce anche a raddoppiare allo scadere con il sigillo di Felice che chiude la partita. Quella conquistato sul campo di Verbania è il quinto titolo Juniores per gli abruzzesi che raggiungono Piemonte Valle d’Aosta e Lazio, portandosi così a due lunghezze proprio dal Veneto (secondo nell’albo d’oro con sette trionfi, due in meno della Toscana).

    FINALE ALLIEVI

    LOMBARDIA-EMILIA ROMAGNA 2-0
    LOMBARDIA (4-2-3-1): D’Innocenzi; Valladares, Gentili, Bonassi, Bergamelli; Trabatti (39′ st Boschiroli), Corrente; Mangni (30′ st Tallarita), Casiraghi, Perrucchini; Giangaspero. A disp. Alberti, Besana, Caffi, Cavalleri, Dehò, Messa, Teti. All. Bonacina.
    EMILIA ROMAGNA (4-4-2): Griggio; Marinucci, Melegari, Ravaglia (38′ st Sottile), Frazzi (6′ st Splendore); Siliquini, Alessandri Bonetti (20′ st Naldi), Ferrarini, Ferrara (35′ st Celotti); Laghi (16′ st Paltrinieri), Spica. A disp. Alinovi, Benedetti, Gasparri, Barbini. All. Trapella.
    ARBITRO: Ibrahim di Torino.
    ASSISTENTI: Cena di Chivasso e Ferrari di Verbania.
    MARCATORI: pt 34′ Casiraghi; st 37′ Casiraghi.
    NOTE: ammoniti Alessandri Bonetti, Trabatti, Marinucci. Calci d’angolo 4-4.

    DOMODOSSOLA (VCO) – La Lombardia vince il titolo Allievi, battendo 2-0 l’Emilia Romagna e mostrando fino alla fine quanto di buono fatto vedere in tutto il torneo. La vittoria è stata meritatissima, il collettivo di Bonacina ha giocato meglio, sprecando una valanga di occasioni e schiacciando per lunghi tratti un’Emilia Romagna che solo a sprazzi ha fatto vedere la solidità che l’aveva portata fino in finale.
    Nella Lombardia non c’è in attacco Tallarita, al suo posto gioca l’eroe della semifinale Giangaspero. Memore del primo tempo di black out contro il Veneto in semifinale, la Lombardia comincia la partita molto concentrata e attenta, il vento è un fattore e nel primo tempo la squadra di Bonacina lo ha alle spalle. Dopo un’occasione per l’Emilia Romagna al 10′, in cui Laghi viene fermato al momento del tiro da Gentili, i lombardi iniziano a premere sull’acceleratore. Fra il 17′ e il 24′ la squadra di Bonacina ha quattro clamorose occasioni che non sa concretizzare. Comincia Mangni, che approfitta di un errore di Ravaglia e conclude di sinistro, esaltando il riflesso di Griggio. Tre minuti più tardi Ferrarini rischia l’autorete di testa e sugli sviluppi del corner, Giangaspero fa gridare al gol solo ma Siliquini allontana il suo colpo di testa sulla linea. In ultimo è Corrente che prende palla ai venti metri e scocca un destro violento che sibila di poco alto. Anche se la pressione lombarda cala parzialmente, l’Emilia Romagna non riesce a uscire in modo razionale dalla sua metà campo, Spica e Siliquini (i più talentuosi) sono isolati e fuori dal gioco. La supremazia territoriale della Lombardia sfocia nel vantaggio al 34′: Perrucchini sfugge sulla sinistra a Marinucci e crossa al centro, dove Casiraghi ha tutto il tempo per controllare e tirare in porta, eludendo anche il disperato recupero di Ravaglia. Ad inizio ripresa la gara decolla. L’Emilia Romagna va vicinissima al pari in due occasioni: Siliquini calcia a botta sicura dal limite e Gentili di testa toglie la palla dalla porta. Sul successivo angolo Ferrara insacca da fuori, ma Ibrahim annulla per un fuorigioco emiliano considerato attivo. La squadra di Trapella attacca in massa, ma lascia troppi spazi in contropiede. La Lombardia non sa approfittarne e spreca clamorosamente altre quattro occasioni per chiudere la gara: Mangni è eccezionale a scattare e andare vi al marcatore, ma in fase conclusiva è scellerato. Al 24′ poi ci vuole un grande intervento di Griggio per fermare il diagonale violento di Casiraghi. Scampata la paura anche l’Emilia rimette il naso davanti e Spica, fin qui in ombra, in 30″ sfiora il pari in ben due circostanze: prima D’Innocenzi gli dice di no da distanza ravvicinata, quindi su corner il colpo di testa è a lato di poco. Al 37′ però la squadra di Bonacina esorcizza i fantasmi di rimonta, segnando il 2-0: Casiraghi batte da sinistra una punizione velenosa, Splendore nel tentativo di deviare spiazza Griggio qual tanto che basta per il gol. Spica colpisce il palo nel recupero, ma per l’Emilia Romagna è troppo tardi.

    FINALE JUNIORES

    VENETO – ABRUZZO 0-2
    VENETO (4-3-3): Bragagnolo; Rizzi (15′ st Zanatta), Zebele (37′ st Squizzato), Grigoletto, Grava; Mastellotto, Sartori (6′ st Galato). Pauletto; Del Din (18′ st Mensah), Soave, Abrefah (31′ st Pinato). A disp. Bertolin, Berro, Saccon, Sambo. All. Bodo.
    ABRUZZO (4-3-3): Massa; Spinello (24′ st Di Paolantonio), Ferrante, Aurini, Acquaviva; De Collibus (12′ st Lenart), Signorelli, Battista (27′ st Tucci); Calvarese, Carchesio (5′ st Liguori), D’Amico (40′ st Felice). A disp. Merlini, Di Sante, Luongo, Pompilio. All. Cialini.
    ARBITRO: Poser di Aosta.
    ASSISTENTI: Fusco e Spolaore di Torino.
    MARCATORI: pt 20′ Acquaviva; st 44′ Felice.
    NOTE: ammoniti Grigoletto, Soave.

    VERBANIA -Come nella passata stagione, il Torneo delle Regioni nella categoria Juniores finisce in Abruzzo. Ad un anno esatto dal terremoto che sconvolse la regione, costringendo l’edizione 2009 ad uno spareggio con il Piemonte, la squadra di Cialini si conferma campiona regolando con un gol per tempo un Veneto coraggioso quanto sfortunato. Nella splendida cornice dello stadio “Pedroli” di Verbania va in scena una finale per palati fini, le squadre scendono in campo con schieramenti speculari e pronte per regalare spettacolo al numeroso pubblico accorso all’evento. Gli spettatori non resteranno delusi, visto che nei primi minuti è il Veneto a sfiorare il vantaggio. Un errore di Aurini a centro area libera Soave, conclusione potente ma che sfila alla sinistra della porta difesa da Massa. Gli abruzzesi rispondono immediatamente cercando la porta dalla distanza, ma le conclusioni in serie di D’Amico Carchesio e Signorelli non creano problemi dalle parti di Bragagnolo. Di ben altro pericolo l’occasione che capita sui piedi di Mastellotto, il centrocampista raccoglie un rimpallo al limite dell’area e calcia prontamente, il tiro che ne esce è, però, strozzato, e facile preda del portiere abruzzese. L’Abruzzo ci crede maggiormente e trova il meritato vantaggio con il migliore dei suoi, Acquaviva, che sfrutta un buco di Mastellotto e trova il tempo per battere da pochi metri un incolpevole Bragagnolo. La difesa schierata da Cialini regge all’onda d’urto della risposta veneta, Soave è ben imbrigliato e non trova spazi a centro area, mentre lo stesso non si può dire dei veneti, che poco prima dell’intervallo rischiano di combinarla grossa quando Grigoletto, deviando un cross di Battista, mette nei guai il proprio portiere che si salva prontamente in angolo. La situazione disperata costringe la squadra di Bodo ad una ripresa all’arrembaggio, di cui ne approfitta di conseguenza l’Abruzzo in contropiede, con Bragagnolo bravo a salvare su D’Amico. Ma il Veneto non ci sta e si rende pericoloso dalle parti di Massa, prima con un insidioso cross di Mastellotto su cui nessun compagno riesce ad intervenire e poi con un’incursione di Mensah salvata da Aurini con una splendida chiusura. Quando non ci arriva la difesa, ci mette una pezza Massa, che con un’incredibile respingendo d’istinto una conclusione sottoporta di Soave. Nel momento di massima pressione dei veneti, arriva il chirurgico raddoppio dell’Abruzzo, Di Paolantonio dalla sinistra mette al centro un pallone che raggiunge Felice, conclusione secca e precisa che supera Bragagnolo imparabilmente. A questo punto le speranze del Veneto si spengono, e l’Abruzzo controlla senza problemi sino al triplice fischio finale, salutato dall’ovazione abruzzese per il secondo titolo consecutivo nella categoria Juniores.
    [via: lnd]

  • Torneo delle Regioni 2010: oggi le semifinali

    Si avvia alla conclusione il prestigioso torneo organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti per le categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi quest’anno di scena in Piemonte. Veneto e Campania con due squadre a testa tra le migliori quattro fanno da protagoniste ma per portare a termine il lavoro fatto dovranno sfidare le altre regioni agguerrite. Nella categoria Giovanissimi il ruolo di gazzella spetta sicuramente al Lazio capace di chiudere il girone a punteggio pieno, tra gli Allievi e i Juniores sembra esser più livellato lo spessore delle partecipanti.


    • Semifinali Juniores:

    Veneto – Umbria
    Abruzzo – Trentino Alto Adige

    • Semifinali Allievi:

    Veneto – Lombardia
    Emilia Romagna – Campania

    • Semifinali Giovanissimi:

    Toscana – Lazio
    Sardegna – Campania