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  • Inter Lazio, Sneijder ancora in panca, Klose cerca vendetta

    Inter Lazio, Sneijder ancora in panca, Klose cerca vendetta

    Torna in campo stasera nel posticipo serale l’Inter di Ranieri alla ricerca della settima vittoria consecutiva in campionato, contro un’agguerritissima Lazio in stile derby romano. Esaltati dalla vittoria del derby, i nerazzurri hanno staccato il pass per i quarti di Coppa Italia (in programma mercoledì al San Paolo contro il Napoli) riuscendo a fare un discreto turn over per arrivare con le giuste forze fresche per la sfida odierna. Giro di boa per entrambe le squadre che chiudono con questo match il girone d’andata, mostrando da una parte le conferme per una Lazio che dopo aver sfiorato la quarta posizione la passata stagione si è saputa riproporre anche quest’anno per le posizioni che contano e dall’altra una rincorsa esagerata per i nerazzurri partiti in ritardo cronico,  riusciti solo grazie alle sei vittorie casalinghe a posizionarsi alle spalle dei biancocelesti. La sfida nella sfida è tra i due tecnici, con il passato giallorosso di Ranieri ancora fresco che trasforma questa partita tra due tifoserie gemellate in un quasi derby capitolino. Lo spettacolo è assicurato.

    Wesley Sneijder | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    INTER – Ranieri nella classica conferenza stampa alla vigilia del match si è detto infastidito dalle critiche relative al gioco poco divertente e molto concreto dei suoi uomini. L’obiettivo della sua squadra è quello di tornare perfettamente in piena corsa per il terzo posto, e perché no per il titolo, nonostante la Juventus non sembra volersi fermare. Rimangono i dubbi in merito al modulo da schierare e relative all’utilizzo di Sneijder, apparso in miglioramento contro il Genoa, ma senza i novanta minuti nelle gambe. Lo stesso tecnico ha spiegato come voglia far recuperare nel migliore dei modi con i tempi giusti l’olandese per evitare ricadute da infortuni e farlo tornare ad essere il fiore all’occhiello della sua squadra. Possibile dunque un 4-4-2 con in difesa i soliti noti: Lucio e Samuel al centro e Maicon e Nagatomo sulle corsie esterne. A centrocampo indisponibile per squalifica l’uomo mercato Thiago Motta, ci sarà spazio per Zanetti e Cambiasso più accentrati e Alvarez e Faraoni invece agiranno sulle fasce. Niente trequartista dunque dietro le due uniche possibilità in attacco, Milito con Pazzini.

    LAZIO – Reja dopo un periodo in cui la sua Lazio ha sofferto la stanchezza e molti cali fisici è tornato a sorridere dopo aver battuto il Verona (con non poche difficoltà) in Coppa Italia, e poi scacciando la crisi con un secco due a zero all’Olimpico contro l’Atalanta nel passato turno di campionato. Vincere contro l’Inter oggi vorrebbe dire staccare una diretta concorrente alla terza piazza del campionato, e avvicinarsi ulteriormente all’Udinese del bel gioco di Guidolin. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, Reja dovrebbe scegliere un 4-3-1-2 con Biava, il ritorno di Dias, Zauri e Radu davanti l’estremo difensore Marchetti. In mediana immancabili Ledesma, Gonzalez, e Lulic, con il profeta Hernanes leggermente più avanzato dietro le due punte. I dubbi maggiori sorgono per la scelta del partner di reparto di Klose, con Rocchi leggermente favorito su Djibril Cissè, che ormai sembra aver esaurito la dose di fiducia riservatagli da parte del tecnico biancoceleste. Attenzione all’estrema voglia di rivincita del panzer tedesco Miroslav Klose, che nel 22 maggio 2010 vide sfumare il sogno di vincere la Champions quando vestita la maglia del Bayern Monaco, proprio contro l’Inter nella storica finale di Madrid, vinta poi dagli uomini di Mourinho.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER LAZIO

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni, Zanetti, Cambiasso, Alvarez; Milito, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Obi, Sneijder, Zarate, Castaignos.
    Allenatore: Ranieri.

    LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Zauri, Biava, Dias, Radu; Gonzalez, Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Rocchi.
    A disposizione: Bizzarri, Diakitè, Stankevicius, Konko, Matuzalem, Del Nero, Cisse.
    Allenatore: Reja.

  • L’Inter mette la “sesta”, lo scudetto non è più un miraggio. Il miracolo di Ranieri

    L’Inter mette la “sesta”, lo scudetto non è più un miraggio. Il miracolo di Ranieri

    Dopo l’appellativo di normalizzatore, Ranieri conferma l’etichetta di uomo derby, riportando la vittoria nella Milano nerazzurra dopo quasi due anni. Proprio perché l’ultimo trionfo in una stracittadina per l’Inter porta la data 24 gennaio 2010, con in panchina Mou, il sapore di questa vittoria esalta in maniera particolare il popolo dei tifosi interisti. Nel mezzo l’era Benitez, Leonardo e quella di Gasperini, avevano palesato la supremazia dei colori rossoneri, spegnendo le luci nerazzurre a San Siro. L’arrivo di Ranieri serviva appunto a riportare quell’entusiasmo e quei risultati che mancavano ad una squadra che nei primissimi turni di campionato aveva un rullino di marcia da zona retrocessione.

    Claudio Ranieri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SERIE B – Solo due mesi fa l’Inter ristagnava nelle ultime posizioni della classifica, con le serie preoccupazioni di Moratti e soci per la difficile rincorsa al posto nella prossima Champions League. L’arrivo di Claudio Ranieri aveva inizialmente sortito buoni effetti, prima contro il Bologna in campionato e poi contro il Cska di Mosca in Champions League. Successivamente esaurita la carica motivazionale il tecnico ha dovuto fare i conti con i numerosissimi acciacchi e una squadra rimaneggiata a centrocampo. Le sconfitte interne contro Napoli e Juventus sono state le più difficili da digerire per il popolo interista e sono corrisposte a una sterilità sottorete delle punte, con Milito in primis capace di sbagliare gol impossibili e aggiudicarsi il Bidone d’oro della stagione. Ranieri, nel frattempo con la sua esperienza e la sua calma serafica, continuava a ripetere ai suoi giocatori e ai giornalisti che lo criticavano di avere pazienza e di vedere nonostante gli scarsi risultati, una squadra in notevole crescita sotto l’aspetto fisico.

    6 VITTORIE – Sor Claudio sapeva di avere una fuoriserie in mano, ma comprendeva anche i limiti derivanti dalla partenza di una stella come Eto’o e un preparazione fisica e soprattutto tattica sbagliata ad inizio stagione, che aveva scombussolato molti equilibri all’interno della rosa nerazzurra. Il problema maggiore è stato proprio trovare la quadratura di uno dei reparti più forti degli ultimi anni: la difesa. Julio Cesar, Lucio, Samuel e Maicon sono state le colonne portanti del triplete e in questa stagione proprio la retroguardia nerazzurra era il reparto messo più sotto accusa per le troppe reti incassate. Il tecnico romano con il nuovo modulo 4-4-2 ha saputo riportare alla compattezza di un tempo un reparto colabrodo, supportato ovviamente dal doppio scudo composto da Thiago Motta e Cambiasso in appoggio alla difesa. Meriti anche per l’esplosione di Alvarez, che nonostante la prova non brillantissima nel derby ha saputo svegliarsi e cambiare il passo rispetto alle sue prime apparizioni. L’arma in più è stata sicuramente ritrovare e far rinascere come l’araba fenice un bomber di razza come il Principe Milito, capace, grazie al gol vittoria nel derby di andare a segno per tre turni consecutivi, ritrovando quel feeling col gol che gli mancava da troppo. Questi gli ingredienti principali con cui Ranieri ha costruito la sua scalata ai piani alti della classifica. Dati alla mano l’Inter mette a segno la sesta vittoria consecutiva, recuperando 9 punti dalla capolista in sei giornate, e portandosi a tre punti dal terzo posto dell’Udinese. Non c’è dubbio: la cura Ranieri funziona!

    SNEJDER, TEVEZ, FORLAN – Ora le incognite maggiori rimangono su come Ranieri riuscirà a far incastrare l’ingresso di Sneijder e Forlan nel nuovo modulo di gioco, scegliendo chi verrà sacrificato. Lo stesso tecnico non si dice preoccupato, scongiurando il problema dell’abbondanza. Volendo fare un pensiero anche al mercato in entrata, il possibile forfait di Stankovic per l’operazione che lo terrà fuori un paio di mesi, si traduce nella necessità di rinforzare il centrocampo più che l’attacco. Quindi l’acquisto di uno come Tevez pare allontanarsi secondo le stesse parole di Ranieri:

    “Tevez? Gli equilibri si sono compattati, nelle difficoltà questa squadra si è coesa di più e questo mi è piaciuto molto. La domanda è ‘quanto può dare questo ragazzo che non gioca da tanto tempo?’. Cercheremo con il presidente di analizzare al meglio la situazione”.

  • Milan Inter 0-1, le pagelle. Favola Milito

    Milan Inter 0-1, le pagelle. Favola Milito

    Il “Principe” Milito fa volare i nerazzurri. Il derby Milan Inter si conclude con la vittoria per 0-1 degli uomini di Ranieri grazie a una rete dell’argentino tornato ad essere un grande protagonista. I rossoneri falliscono la chance per superare la Juve di Conte, e pagano la giornata no di Ibrahimovic.

    Milan Inter, le pagelle

    MILAN

    Abbiati 6: non può nulla sul diagonale di Milito, si fa trovare pronto nel primo tempo quando Alvarez a due passi fallisce il possibile vantaggio nerazzurro.

    Abate 4,5: al rientro dopo 3 settimane dall’infortunio, parte bene contenendo l’argentino Alvarez nel primo tempo. Nella ripresa il liscio clamoroso che spiana la strada a Milito in occasione del gol.

    Nesta 6: uno dei migliori della propria squadra. Compie buoni interventi difensivi durante il match, rendendo praticamente nulli Pazzini e Milito nei primi 45′. Nel secondo tempo cala insieme ai suoi compagni ma chiude una partita dignitosa.

    Thiago Silva 6: il brasiliano illumina la scena a San Siro quando alla mezzora, dopo uno stop difensivo, parte dalla propria area spingendo per un contropiede che non troverà fortuna. Qualche errorino qua e là, ma anche per il verdeoro la prestazione è alla fine sufficiente.

    Zambrotta 5,5: gioca un’ora prima di lasciare il campo a Robinho. E’ col freno a mano tirato per tutto il tempo che rimane sul rettangolo di gioco, spaventato dalle discese di Maicon.

    Van Bommel 6: l’olandese va vicinissimo alla rete del vantaggio a un minuto dal termine del primo tempo, ma il suo tiro dal limite dell’area si stampa sulla traversa. Ottimi primi 45′ minuti, con grande pressing e bei lanci in avanti per le ripartenze rossonere. Meno convincente nella ripresa.

    Nocerino 5: prestazione opaca rispetto alle precedenti occasioni per il numero 22 rossonero. Salva il risultato al 39′ quando sbilancia Alvarez al momento del tiro, però il suo apporto in fase offensiva risulta nullo.

    Boateng 5,5: tenta un tiro a coefficiente altissimo nei primi minuti della gara. E’ sempre in prima linea quando si tratta di recuperare il pallone. Ha il demerito di calare vistosamente nel secondo tempo, con l’aggravante di una cattiveria fin troppo accesa.

    Emanuelson 5,5: paradossalmente meglio questa sera che in tanti altri incontri disputati nel girone d’andata. L’ex Ajax parte trequartista per terminare esterno di sinistra. Qualche buon lancio per i suoi compagni al momento delle ripartenze.

    Pato 6: Forse il più vivace dei suoi. Prova scatti decisi, si lancia negli spazi, più volte coglie impreparati Lucio e Thiago Motta. Pesa come un macigno l’errore dopo 10′ minuti quando fallisce una clamorosa occasione. Sostituito da El Sharaawy quando mancano 10 minuti dalla conclusione.

    Ibrahimovic 5,5: siamo abituati ad assistere a ben altre prestazioni da parte dello svedese. Nel primo tempo l’unica giocata pericolosa dell’attaccante rossonero è il colpo dello scorpione finito alto di poco sulla traversa.

    Robinho 5,5 (dal 66′): il verdeoro entra al posto di Zambrotta dopo il vantaggio di Milito. Non sfrutta una ghiotta occasione dopo un bel triangolo con El Sharaawy, buttando addosso a Julio Cesar.

    Seedorf 6 (dal 76′): un quarto d’ora è quanto Allegri concede all’olandese, che non ci pensa su due volte a calciare un tiro da 30 metri pericolosissimo, cogliendo preparato il portiere avversario.

    El Sharaawy 6 (dall’80’): primo derby per il Faraone. Entrato al posto di Pato, si fa notare per un ottimo scambio con Robinho, al quale serve un ottimo assist per firmare il pareggio ma il compagno di squadra fallisce l’occasione.

    diego milito ! © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    INTER

    Julio Cesar 6,5: il brasiliano è tornato sui suoi livelli abituali, e in più di una circostanza le sue parate offrono grande tranquillità al reparto arrettrato nerazzuro.

    Maicon 6,5: tre o quattro discese degne del nome di uno dei terzini più forti al mondo. La freccia destra è tornata.

    Lucio 6,5: è decisivo nell’annullare Ibra e fermare il connazionale Pato.

    Samuel 6: “The Wall” rappresenta un muro insuperabile per gli attacchi del forcin finale dei rivali.

    Nagatomo 6: nel primo tempo è in difficoltà come il resto della squadra. Nella ripresa si rende molto pericoloso con un tiro all’interno dell’aria milanista, che finisce centrale tra le mani di Abbiati.

    Zanetti 6,5: il capitano nerazzurro ha il merito di entrare nella rete decisiva del derby con il lancio al centro verso Milito ciccato da Abate. Suona la carica per i restanti 30 minuti dell’incontro.

    Cambiasso 6,5: il migliore a centrocampo, riesce a rintuzzare tutte le offensive dei rossoneri, sia in avvio di partita che nel secondo tempo.

    Thiago Motta 5: l’italo-brasiliano non vive una serata da ricordare a lungo, e si segnala per un battibecco avuto con Ibra al rientro degli spogliatoi nel primo tempo e per una manata rifilata a Pato durante i primi 45′ minuti della gara.

    Alvarez 5: sul suo voto pesa l’errore macroscopico al 39′, a tu per tu con Abbiati e la inconsistenza dimostrata durante tutto il derby.

    Milito 7: nel primo tempo inesistente, nella ripresa cambia marcia e sfrutta un errore clamoroso di Abate per portare 3 punti pesantissimi alla causa interista.

    Pazzini 5,5: in ombra durante tutti i 90′ (Forlan s.v. lo sostituisce durante i minuti di recupero).

    Sneijder 5,5: entrato per gli ultimi 15′ non convince nella posizione di centrocampista laterale di sinistra.

    Chivu 6: tiene abbastanza bene il campo arginando gli attacchi degli avversari.

    Tabellino Milan Inter 0-1

    Milan: Abbiati 6, Abate 4,5, Nesta 6, Thiago Silva 6, Zambrotta 5,5 (66′ Robinho 5,5), Van Bommel 6, Boateng 5,5, Nocerino 5 (76′ Seedorf 6), Emanuelson 5,5, Ibrahimovic 5,5, Pato 6 (80′ El Sharaawy 6).
    Panchina: Amelia, Bonera, Mexes, Ambrosini. Allenatore: Allegri 5

    Inter: Julio Cesar 6,5, Maicon 6,5, Samuel 6, Lucio 6,5, Nagatomo 6, Zanetti 6,5, Cambiasso 6,5, Thiago Motta 5, Alvarez 5 (66′ Chivu 6), Milito 7 (76′ Sneijder 5,5), Pazzini 5,5 (90′ Forlan s.v.). Allenatore: Ranieri 7

  • Milan Inter 0-1, Milito decide il derby

    Milan Inter 0-1, Milito decide il derby

    Finisce 0-1 il  derby fra Milan Inter. I nerazzurri superano i cugini grazie a un gol del “Principe” Milito, ancora una volta decisivo nella stracittadina. La squadra interista raccoglie tre punti fondamentali per la classifica, consolidando il quinto posto in classifica ma sopratutto portandosi a meno 6 dalla Juve (fermata sull’1-1 nel pomeriggio in casa col Cagliari) e a meno 5 dagli stessi rivali rossoneri. Sconfitta bruciante per Allegri, che nell’immediata vigilia pregustava la vittoria e il sorpasso in classifica ai danni dei bianconeri. Il Milan, dopo un buon primo tempo, è entrato in crisi una volta passato in svantaggio, senza riuscire a trovare il pareggio. I milanisti pagano la giornata non particolarmente esaltante dello svedese Ibrahimovic. Discreta la prova di Pato.

    PRESSING MILAN – I rossoneri di Allegri dominano i primi 40′ minuti del derby grazie a un possesso palla imbarazzante (68% contro il 32% nerazzurro) e mettendo in mostra un pressing deciso sugli avversari fin dalla metà campo interista. Al quarto minuto però un sussulto fa tremare la Curva Sud. Thiago Motta mette in rete sugli sviluppi di un calcio piazzato da destra colpendo di testa, ma il guardalinee segnala un fuorigioco che il replay da bordocampo evidenzia come inesistente. Sei minuti più tardi è Pato ad avere una delle più clamorose palle gol, ma dall’altezza del dischetto di rigore fallisce una facile occasione sparando alto. Cresce il Milan e gli uomini di Ranieri vengono schiacciati nella propria area. A centrocampo Boateng, Van Bommel e Nocerino riescono a portare un pressing altissimo che costringe i cugini a buttare il pallone lontano dalla propria area. Nel primo tempo Abate vince il duello con Alvarez, apparso troppo fumoso rispetto alle ultime partite. E’ proprio l’argentino però a trovarsi sui piedi il pallone del vantaggio al 39′, ma a tu per tu con Abbiati colpisce in maniera timida. Pato è propositivo, mostra corsa e scatti decisi. Il “Papero”, in una delle tante ripartenze rossonere, serve a Van Bommel un assist molto favorevole per concludere dal limite dell’area, ma il tiro dell’olandese si stampa sulla traversa. Nella ribattuta Emanuelson calcia al volo di sinistro e Julio Cesar si salva sul corner. Nel primo tempo Ibrahimovic si segnala soltanto per il colpo dello scorpione tentato al 32′ su calcio d’angolo, con il pallone che finisce alto di poco, e un diverbio a muso duro con Thiago Motta al rientro degli spogliatoi.

    diego milito ! © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    L’UOMO DERBY – Pronti via e l’Inter trova il gol che decide l’incontro. I nerazzurri sorprendono un Milan troppo sbilanciato in avanti, Zanetti spinge sulla destra lanciando improvvisamente verso il centro dove Abate cicca incredibilmente la palla permettendo a Milito di affondare fin dentro l’area di rigore e battere con un diagonale perfetto sul secondo palo Abbiati. E’ il 9′ della ripresa, l’Inter è momentaneamente a 6 punti dalla vetta. Il Diavolo accusa il colpo e la squadra di Ranieri conquista importanti porzioni di campo. Ricky Alvarez prova a farsi perdonare per l’errore del primo tempo, ma il suo tiro dal limite non impensierisce Abbiati. Allegri capisce che la sua squadra ha bisogno di una sterzata e al 66′ opta per un cambio offensivo: fuori Zambrotta, dentro Robinho, per un tridente d’attacco composto da Pato, Binho e Ibra. Nonostante il cambio, sono ancora gli uomini di Ranieri a spingere. Il giapponese Nagatomo prova a chiudere la partita con un potente tiro dentro l’area di rigore rossonera ma il suo tentativo è centrale. Prova a rispondere il Milan con Pato al 77′, il “Papero” però non è lesto nel trovare la deviazione vincente. Le tenta tutte Allegri e negli ultimi 10′ minuti del match prova le carte Seedorf (al posto di uno spento Nocerino) e El Sharaawy, che sostituisce Pato, che fin lì non aveva demeritato. Appena entrato l’olandese si rende pericolo con una bomba da 30 metri che impegna severamente Julio Cesar. Sugli sviluppi dell’azione Robinho calcia in bocca al connazionale da buona posizione dopo aver chiuso un bel triangolo con El Sharaawy. Inutile il forcing finale, per la verità piuttosto fumoso, dei rossoneri, l’Inter vince il primo derby dopo quasi due anni e riapre i giochi scudetto. Allegri deve digerire la prima sconfitta nella stracittadina dopo tre vittorie in altrettanti incontri.

  • Milan Inter, verso il derby. Rientra Sneijder, Allegri, tutto su Ibrahimovic

    Milan Inter, verso il derby. Rientra Sneijder, Allegri, tutto su Ibrahimovic

    Mancano due giorni al derby della Madonnina Milan Inter, autentico spartiacque della stagione. Una vittoria dei rossoneri ai danni dei cugini escluderebbe la squadra di Ranieri dalla lotta per lo scudetto, mentre una vittoria dell’Inter riaprirebbe i giochi per il titolo. Sneijder dovrebbe farcela ed essere della partita, mentre dall’altra sponda del Naviglio tutti gli occhi sono puntati sullo svedese Zlatan Ibrahimovic, decisivo nella passata stagione in entrambe le stracittadine.

    wesley sneijder | © getty images

    SNEIJDER RECUPERA? – I dubbi di Ranieri ruotano intorno all’utilizzo o meno del trequartista olandese. Qualora il calciatore nerazzurro non dovesse farcela, è probabile l’ingresso dal primo minuto dell’argentino Ricky Alvarez, in netta ripresa nelle ultime partite disputate dall’Inter. Per il resto la formazione che scenderà in campo per il derby non vedrà grosse novità rispetto all’ultimo match di campionato contro il Parma. Maicon ha recuperato dopo il problema muscolare accusato durante la partita contro i ducali e la sua presenza sulla corsia di destra non è in dubbio. Dall’altra parte confermato il giapponese Nagatomo, le cui prestazioni nell’ultimo mese e mezzo hanno destato un’ottima impressione all’interno del clan interista. A centrocampo il ballottaggio è tra Thiago Motta e Stankovic, con quest’ultimo che ha recuperato completamente dal precedente infortunio. Salvo sorprese, l’attacco nerazzurro del derby sarà guidato dalla coppia Milito-Pazzini. L’argentino è molto carico dopo il ritorno al gol contro il Parma, mentre l’ex doriano è alla ricerca del primo gol nel derby milanese. Torna in panchina l’uruguaiano Forlan. Si profila invece l’ennesima bocciatura per Zarate.

    TUTTO INTORNO A IBRA – Il Milan punta tutto sul bomber di Malmoe. Lo svedese sta attraversando un periodo di forma eccezionale e con i suoi gol (12) sta trascinando i rossoneri in campionato e in Europa. Le statistiche parlano di un Ibrahimovic sempre decisivo da quando si è trasferito nella società di Via Turati. Suo il rigore che decise il primo derby di Massimiliano Allegri, e suo il gol che ha dato il via alla rimonta sui cugini durante la Supercoppa Italiana. Al fianco dello svedese partirà dal primo minuto Robinho. Pato, protagonista assoluto dell’ultimo giorno di mercato con il no al Psg che ha fatto saltare la trattativa per Tevez, partirà dalla panchina e potrà essere l’asso nella manica del tecnico livornese, memore della doppietta del “Papero” nel 3-0 dello scorso anno. Boateng agirà dietro le spalle dei due attaccanti, mentre in mezzo al campo si registra il rientro di Aquilani. In difesa sempre più concreto l’impiego del terzino destro Abate, mentre Nesta e Mexes si contendono una maglia da titolare al fianco del brasiliano Thiago Silva.

    I PRECEDENTI – L’Inter non vince il derby dal 24 gennaio 2010, quando sulla panchina nerazzurra sedeva ancora Mourinho. Da allora tre successi del Milan in altrettanti sfide. Gli interisti ricorderanno con piacere il 3-4 in casa dei cugini nel 2006, quando l’allenatore della beneamata era ancora Roberto Mancini, e lo 0-4 dell’era Mourinho nel 2009. I tifosi rossoneri invece hanno ancora negli occhi la sfida della stagione 2003/2004, con la storica rimonta dallo 0-2 al 3-2 finale. Invece il 3-0 dello scorso anno nel girone di ritorno lanciò i giocatori di Allegri alla vittoria in campionato, interrompendo la rimonta dei nerazzurri guidati da Leonardo.

    LA VITTORIA PER 3-4 DELL’INTER NEL 2006

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    LA VITTORIA PER 2-3 DEL MILAN NEL 2004

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  • Inter Parma 5-0, le pagelle. Milito è tornato il Principe

    Inter Parma 5-0, le pagelle. Milito è tornato il Principe

    Dopo aver raccolto le ceneri di una grande Inter, Ranieri ha saputo trasformare questa squadra in un’araba fenice, rinata e tornata grande. Le ambizioni scudetto dei nerazzurri sembravano essere velleità irraggiungibili solo qualche settimana fa dopo i sonori tonfi contro Napoli e Juventus, costringendo lo stesso tecnico Ranieri a iniziare a parlare di rincorsa alla zona Champions. Ora classifica alla mano con la sconfitta della Lazio sul campo del Siena il quarto posto è a un solo punto e in attesa delle partite di Juve e Milan la vetta è distante solo 5 punti. Considerando il derby della prossima settimana non pare più blasfemo fare certi tipi di discorsi.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    A questo punto i meriti di questa piccola impresa vanno a Ranieri in grado di centrare contro il Parma la quinta vittoria consecutiva, dimostrando di aver ridato nuova linfa a giocatori considerati da molti bolliti, come Milito che è tornato a splendere, e lanciando giovani che stentavano a inserirsi nei meccanismi di gioco, come Alvarez che inizia a mostrare giocate da grande campione. Contro il Parma l’Inter è tornata cattiva sottoporta realizzando ben cinque reti e riuscendo nuovamente come era già accaduto contro il Lecce a non subirne. Non sentire le assenze di Sneijder Forlan e Stankovic vuol dire tanto.

    PAGELLE INTER

    Maicon 7 Accende la fascia in attesa della sfida casalinga contro i cugini rossoneri. Alterna fase offensiva e difensiva con la stessa intensità, giocando una partita ai suoi livelli. Tantissima corsa, molti dribbling, infinite discese e un assist con il contagiri per Milito trasformato in rete proprio dal Principe.

    Faraoni 7 nonostante abbia pochissimi minuti per giocare, si fa trovare pronto e quando Ranieri lo butta nella mischia nei minuti finali del secondo tempo per concedere la standing ovation a Milito, lui entra in campo e risulta decisivo, segnando un gol di rara bellezza: tiro al volo da fuori area con traiettoria a scavalcare Mirante e a incunearsi sotto la traversa. La meglio gioventù!

    Alvarez 7,5 La prima mezz’ora di gioco dell’argentino è da urlo: dribbing, assist per i compagni e giocate da vero fuoriclasse che trasformano i vecchi buu di San Siro in scroscianti applausi. Serve un assist perfetto per il primo gol di Milito iniziando a convincere anche i più scettici e guadagnandosi la fiducia di Ranieri e dei compagni che lo cercano in continuazione. Scende nella ripresa, così Ranieri lo preserva per il derby.

    Milito 8 Welcome back Principe! Dopo aver vinto il bidone d’oro 2011 e aver sbagliato l’impossibile sotto porta, Milito torna a farsi bello e spietato nell’area di rigore realizzando una doppietta che gli mancava da secoli, e ritrovando quelle giocate del campione stile triplete. Pregevole la giocata con cui manda in tilt Brandao e poi subito dopo serve l’assist perfetto per Pazzini. Due gol e un assist, quale miglior modo per iniziare l’anno nuovo?

    PAGELLE PARMA

    Mirante 5 Ovviamente se prendi cinque gol il tuo voto ne risente, ma se sui gol di Milito e Pazzini si può dire incolpevole, non è così per il 2-0 di Thiago Motta, dove si tuffa in ritardo non riuscendo a chiudere lo specchio della porta. Sfortunato e un po’ fuori dai pali sul gol capolavoro di Faraoni.

    Brandao 4,5 Non poteva immaginare un debutto peggiore. Anche perché se in una partita subisci un passivo così pesante gran parte dei demeriti è della coppia di centrali. Lui entra colpevolmente in un paio dei cinque gol subiti, dimenticandosi totalmente la marcatura di Milito sul 3-0, e facendosi mettere a sedere sempre dal Principe sull’azione del gol di Pazzini.

    Biabiany 6 Il migliore dei suoi. La voglia di rivalsa c’è tutta, anche la corsa e la grinta con cui affronta la partita. Serve un assist perfetto per Giovinco con la partita ancora sull’1-0, ma il piccolo attaccante spreca clamorosamente. Per il resto non demerita.

    Giovinco 5,5 Dovrebbe spaccare in due la difesa nerazzurra con la sua velocità, con i suoi dribbling e con le sue accelerazioni, ma si ricorda di farlo solo al 26’ del secondo tempo non trovando il gol della bandiera. Si capisce che non è la sua serata quando nel primo tempo di testa ad un passo dalla porta, libero da marcature si divora il gol del possibile pareggio.

    HIGHLIGHTS INTER PARMA 5-0

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  • L’Inter asfalta il Parma 5-0, Milito e Pazzini avvertono il Milan

    L’Inter asfalta il Parma 5-0, Milito e Pazzini avvertono il Milan

    Presentarsi al prossimo derby segnando cinque gol al Parma supera di gran lunga qualsiasi delle più rosee aspettative, lanciando un chiaro segnale ai cugini rossoneri, l’Inter è tornata ad essere una squadra pericolosa per chiunque. I nove gol segnati e zero subiti nelle ultime due partite sono un chiaro segnale di come la squadra di Ranieri abbia trovato la giusta quadratura, riuscendo a far esprimere al meglio i suoi interpreti, facendo tornare a segnare gol a raffica a Milito, evidenziando miglioramenti esponenziali di un Alvarez davvero “Maravilla” e lasciando spazio per il primo gol capolavoro di Marco Davide Faraoni. Il Milan è avvisato.

    Diego Milito, Inter | © Claudio Villa

    Ranieri non sottovaluta la sfida contro i gialloblu, evitando di pensare troppo al derby sceglie la formazione migliore schierando dal primo minuto i diffidati Thiago Motta e Maicon confermando le previsioni scegliendo un 4-3-1-2 con Alvarez alle spalle di Pazzini e Milito. Colomba mette in campo un 4-4-2 non cambiando nulla rispetto alle previsioni iniziali.

    PRIMO TEMPO – Buona la manovra nerazzurra nei primi dieci minuti, con un Alvarez letteralmente scatenato, dribbling e giocate di classe per deliziare i suoi tifosi. Il gol sembra nell’aria, e infatti, arriva al minuto 13’ su una bella progressione insistita di Zanetti che lascia ad Alvarez, con l’argentino che da sinistra serve un assist perfetto per Milito. Il Principe anticipa tutti e mette in rete, cancellando in questo modo l’hannus horribilis appena passato, iniziando quello nuovo con il gol. Ancora Inter con un Alvarez scatenato che mette a sedere un difensore e serve un assist perfetto  per Pazzini che calcia al volo mandando il pallone in curva.

    Notte fonda per il Parma, l’Inter domina totalmente trovando il 2-0 al 18’ con Thiago Motta che da fuori area sfrutta un rimpallo e calcia al volo battendo Mirante che sicuramente ha le sue colpe sul gol. L’occasione per riaprire la partita per il Parma, arriva al 20’ con una ripartenza di Biabiany che serve ad un solissimo Giovinco davanti a Julio Cesar il pallone sulla testa. La ‘formica atomica’ incredibilmente sbaglia un gol facilissimo mettendo il pallone di poco a lato. Ancora Giovinco al 29’ su punizione trova una pronta respinta di Julio Cesar a negargli il gol. Dopo qualche guizzo dei gialloblu, al 41’ arriva il terzo gol dell’Inter, con Milito che trova la doppietta battendo Mirante di testa grazie a uno splendido cross di Maicon dalla trequarti. Nessun minuto di recupero e primo tempo che termina sul 3-0 per i nerazzurri.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio e nella ripresa le squadre tornano in campo con gli stessi uomini del primo tempo. Colomba al 10’ cambia qualcosa inserendo Pellè al posto di Modesto, disegnando un Parma più offensivo con il tridente davanti. Non passa nemmeno un minuto che i nerazzurri calano il poker con Milito che in velocità mette a sedere Brandao e serve un assist per Pazzini che con un tocco sotto scavalca Mirante e mette la sua firma nel tabellino dei marcatori decretando il 4-0. La partita non cambia con l’Inter che congela inevitabilmente i ritmi di gioco e il Parma continua a non creare nulla di pericoloso davanti. Grande azione di Giovinco al 26’ che praticamente salta tutta la difesa nerazzurra entra in area e  calcia sfiorando il palo alla destra di Julio Cesar prendendosi anche gli applausi di San Siro. Ranieri nel frattempo toglie uno spento Alvarez per inserire  un più fresco Coutinho.

    Siparietto particolare al 28’ con Zanetti nel tentativo di anticipare Gobbi in scivolata colpisce il pallone e manda la palla nella propria rete, con il guardalinee che annulla l’autogol per posizione di offside del centrocampista emiliano. Standing ovation per Milito al 30’ quando Ranieri lo toglie per far entrare Faraoni, schierando Coutinho seconda punta. Proprio Faraoni al 34’ trova un gol da incorniciare calciando al volo da fuori area scavalcando Mirante e colpendo la parte bassa della traversa facendo impazzire tutto lo stadio nerazzurro. La gara non regala ulteriori emozioni nel finale con un lungo possesso palla nerazzurra in attesa del fischio finale che arriva dopo due minuti di recupero, lanciando nel migliore dei modi possibile i nerazzurri verso il derby.

  • Inter Parma, probabili formazioni. Pazzini e Milito in avanti

    Inter Parma, probabili formazioni. Pazzini e Milito in avanti

    Smaltite le scorie delle vacanze natalizie e post epifania, torna in campo nell’anticipo serale l’Inter alla ricerca della quinta vittoria di fila stagionale contro l’insidiosissimo Parma di Colomba. Attenzione a non sottovalutare un avversario in grado di far cadere il Napoli e l’Udinese, soprattutto in un momento in cui i nerazzurri stanno vivendo il loro momento migliore, con la fine della sosta sorgeranno molti dubbi sulle reali condizioni dei giocatori.

    Milito e Pazzini | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Altra insidia per gli uomini di Ranieri è rappresentata dal pensiero fisso della prossima sfida di campionato, in cui dovranno scendere in campo proprio contro i cugini rossoneri del Milan in un derby che si preannuncia come al solito spettacolare. Il mercato di riparazione intanto impazza e buoni risultati sul campo potrebbero rendere Moratti più incline a regalare i giusti innesti per far quadrare il più possibile l’Inter che Ranieri sogna.

    INTER – Nonostante le dichiarazioni di rito in conferenza stampa, attraverso le quali Claudio Ranieri ha cercato di non parlare del prossimo derby, com’è naturale che sia, il tecnico romano ha lanciato un occhio alla stracittadina. Tutto ciò è evidente dalla lista dei convocati, dove risultano assenti top player del calibro di Sneijder, Stankovic, Chivu e Forlan, tutti rigorosamente a riposo per recuperare al meglio in vista del Milan. Peseranno anche nella scelta degli undici titolari anche le diffide di Maicon e Thiago Motta, con quest’ultimo probabilmente destinato a rimanere in panchina per evitare di saltare il big match del prossimo turno. Quindi per il modulo tattico la scelta ricade ancora sul classico 4-4-2 con i due esterni larghi: retroguardia classica formata da quattro uomini con Lucio e Samuel al centro e Nagatomo a sinistra e Maicon a destra. In mediana, mancando Thiago Motta, dovrebbe scalare al centro Zanetti in aiuto del compagno argentino Cambiasso, mentre sulle corsie laterali agiranno Faraoni (per coprire le sortite offensive di Maicon) e Alvarez apparso uno dei migliori nelle ultime uscite stagionali. Pochi dubbi in attacco dove i giocatori sono contati e con l’assenza di Forlan il tandem offensivo sarà composto da Pazzini e Milito.

    PARMA – Se per i nerazzurri la crisi sembra passata, il discorso è diverso per gli emiliani con 19 punti in 16 gare il tecnico Colomba sprona i suoi a cercare di conquistare i tre punti anche su un campo difficile come quello di San Siro per cominciare al meglio il nuovo anno. Lo stesso tecnico del Parma ha ammesso di non sentirsi in discussione nonostante gli ultimi risultati facciano traballare non poco la sua panchina. Colomba per quanto riguarda l’aspetto tattico dovrebbe scendere in campo per dare battaglia ai nerazzurri con un 4-4-1-1 con tutti gli uomini a disposizione. In difesa possibile esordio per Brandao in ballottaggio con Santacroce, affiancato da Paletta con Zaccardo e Gobbi ai lati. Centrocampo a quattro con al centro Galloppa e Morrone, mentre sugli esterni agiranno Modesto e il rapido ex di turno Biabiany in cerca di rivalsa proprio contro i suoi vecchi compagni. Più avanzati arrivano i pericoli maggiori per la retroguardia nerazzurra, con due clienti scomodi come Giovinco e Floccari. Curiosità con Massimo Gobbi che stasera festeggerà il traguardo delle 200 partite in Serie A, dopo essere stato acquistato dal Parma nel 2010 da svincolato.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER PARMA

    INTER (4-4-2) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Motta, Cambiasso, Alvarez; Milito, Pazzini.
    A disposizione: 
    Castellazzi, Ranocchia, Obi, Faraoni, Poli, Coutinho, Zarate.
    Allenatore:
     Ranieri.

    PARMA (4-4-1-1) Mirante; Zaccardo, Santacroce, Paletta, Gobbi; Biabiany, Morrone, Galloppa, Modesto; Giovinco; Floccari.
    A dispozione:
     Pavarini, Musacci, Brandao, Valiani, Pereira, Palladino, Pellè.
    Allenatore: 
    Colomba.

  • Malesani esonerato, fatale il 6-1 al San Paolo

    Malesani esonerato, fatale il 6-1 al San Paolo

    Malesani non è più l’allenatore del Genoa. Il tecnico veronese paga a caro prezzo la sconfitta per 6-1 subita dai suoi uomini al San Paolo l’altra sera. Il presidente Preziosi ha affidato il nuovo incarico a Pasquale Marino.

    Il ruolino di marcia del Grifone nelle ultime nove partite recitava quattro successi e cinque sconfitte. Evidentemente non sono bastati a Malesani i 21 punti fin qui ottenuti, 14 dei quali tra le mura casalinghe. In questo avvio di campionato il Genoa non ha conosciuto mezze misure, pareggiando soltanto in tre occasioni (in questa speciale classifica ha fatto meglio soltanto l’Inter con due pareggi). Attualmente la squadra si trova al 10° posto in classifica, distante tre punti dal sesto posto occupato proprio dal Napoli.

    Malesani |©Marco Luzzani/Getty Images

    L’esonero era nell’aria già dalla sconfitta contro il Cesena del 27 novembre scorso. Nonostante fosse deluso dalla gestione della rosa, Preziosi aveva scelto di proseguire il rapporto con l’allenatore, decretando di fatto lo stato di crisi. Prove tecniche di licenziamento sono state rilevate dopo le due sconfitte casalinghe contro Milan e Inter. Al terzo, pesantissimo, ko è scattato l’esonero ufficiale.

    Un idillio mai nato quello fra Malesani e il presidente rossoblu. La prima partita di campionato aveva segnato subito una profonda frattura fra presidenza e tecnico, quando l’Atalanta riuscì a sorprendere tutti e portarsi sullo 0-2 dopo pochi minuti con la doppietta di Maxi Moralez. Preziosi scelse di abbandonare la tribuna alla fine del primo tempo, per sottolineare il proprio totale disappunto.

    Al suo posto è stato chiamato Pasquale Marino, fermo ai box dopo le recenti esperienze poco felici con Parma e Udinese, entrambe terminate con un prematuro esonero. L’ex Catania è un fedelissimo del 4-3-3, modulo con il quale è salito alla ribalta nazionale quando allenava ai piedi dell’Etna. La rosa del Genoa sembra potersi adattare alle idee tattiche di Marino, sebbene manchi una boa centrale di peso (se si esclude Caracciolo). Negli ultimi giorni si è parlato con insistenza di un possibile ritorno del Principe Milito al Luigi Ferraris. In forte ascesa anche le quotazioni di Alberto Gilardino, non più al centro del progetto viola come ai tempi della gestione Prandelli.

  • Inter Lecce, le pagelle: Alvarez formato “Maravilla”

    Inter Lecce, le pagelle: Alvarez formato “Maravilla”

    Dopo essere stata a lungo cinica e spietata, vincendo le ultime partite con risultati stretti realizzando magari un solo tiro in porta in novanta minuti e portando a casa i tre punti, con una sonora vittoria in Inter Lecce. I nerazzurri tornano a segnare a raffica regalando un natale più dolce al suo tecnico, a Moratti e a tutti i tifosi nerazzurri. Nonostante la partita si metta subito in salita con i salentini che passano in vantaggio con lo scatenato Muriel, gli uomini guidati da Ranieri non si arrendono e si riversano a testa bassa nella metà campo avversaria. Più forti della sfortuna (4 pali colpiti in meno di 10 minuti) i nerazzurri agguantano il pareggio nel primo tempo con un gran gol di Pazzini bravo ad anticipare Gabrieli. Nella ripresa Alvarez accende il navigatore servendo passaggi teleguidati per Milito, e Nagatomo anche se non trova la terza rete stagionale ne fa segnare due con altrettanti assist a Cambiasso e proprio ad Alvarez. La squadra sembra essere sulla buona strada, ora Ranieri attende con ansia sotto l’albero i primi regali dal mercato di gennaio.

    PAGELLE INTER LECCE

    Nagatomo ancora Man of the Match Lecce Inter | ©Claudio Villa/Getty Images
    Nagatomo 8 Man of the match. Come il vino buono, migliora con il tempo, e lui nella fattispecie gara dopo gara, tirando fuori prestazioni da vero campione. È in serata e se nel primo tempo tiene leggermente il freno tirato, nella ripresa accende il turbo sulla sinistra mandando in completo tilt la difesa salentina. Condisce la serata perfetta con due assist bellissimi per Cambiasso e per Alvarez. Ancora inchini al Meazza.

    Alvarez 7,5 Ennesima occasione concessagli da Ranieri, scendendo in campo dal primo minuto. Non delude e fa tutto quello che gli dice il tecnico romano, correndo tantissimo ripiegando e trovando la sua posizione ideale. Stupenda la verticalizzazione per Milito e altrettanto inaspettato il gol in un momento in cui sembrava non riuscire più a correre per i crampi. I tifosi aspettano altre prove del genere da lui.

    Thiago Motta 5,5 Sembrava essere sceso in campo per fare un favore a Ranieri, assolutamente stralunato e fuori dal gioco ha sbagliato una quantità di passaggi record. Vedere la palla persa a centrocampo sull’azione del gol di Muriel. Svogliato

    Milito 6,5 Il miglior modo per chiudere un’annata così storta e maledetta era finalmente ritrovare quel gol che mancava da troppo tempo e spezzare quella specie di sortilegio che gli facesse sbagliare ogni tiro anche sottoporta. Rimangono i dubbi sul suo futuro dopo le dichiarazioni di Preziosi.

    Ferrario 4,5 è l’immagine di una difesa che sembra davvero allo sbaraglio, completamente fuori tempo nell’azione del 2 a 1, e colpevole in tutte le altre reti con la complicità di un reparto che faceva acqua da tutte le parti

    Giacomazzi 5 Sale agli onori delle cronache solo per aver dato una brutta gomitata sul viso di Maicon, e per la successiva lite scatenata a seguire. Quando si dice grinta sudamericana si attende altro da lui.

    Muriel 6,5 Gli arriva mezzo pallone davanti e lui da vero fenomeno, mette a sedere tutta la difesa nerazzurra calciando sul primo palo un rasoterra che beffa uno come Julio Cesar. Mette in difficoltà Lucio e Samuel con la sua velocità e con gli scambi stretti con Di Michele, ma non riesce più a pungere nella ripresa.

    Corvia 4,5 Entrato nel finale avrebbe l’occasione di rimettere la partita sui binari giusti in due chiarissime occasioni gol, ma spreca nella prima, facendosi murare il tiro da un prontissimo Julio Cesar e nella seconda, ritardando la conclusione e calciando di molto alto sopra la traversa, buttando alle ortiche una palla d’oro servita da Di Michele. Cattura in questo modo tutta l’ira di Cosmi.

    Inter Lecce video highlights
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