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  • Mercato Inter, dalla Lazio in arrivo il vice Milito. Ecco Rocchi

    Mercato Inter, dalla Lazio in arrivo il vice Milito. Ecco Rocchi

    Avanti un altro! Prendiamo spunto dal popolare programma di Mediaset condotto proprio dall’interista Paolo Bonolis per aggiornarvi sulla situazione in casa Inter sul vice Milito. Nel giro di una settimana sono stati detti tanti, forse troppi nomi, alcuni fattibili, altri al limite nell’impossibile. E adesso ecco spuntare una nuova punta. Si tratta di Tommaso Rocchi, attaccante della Lazio, ai margini della squadra biancoceleste dopo l’arrivo di Petkovic. Si tratterebbe di un acquisto low cost, visto il contratto in scadenza a giugno e l’utilizzo con il contagocce in questa prima parte di stagione (appena 3 presenza in campionato e 154 minuti giocati!). Ma il giocatore laziale è davvero quello che serve a Stramaccioni? Siamo certi possa risultare più utile del giovane Livaja? I dubbi sono legittimi visto il rendimento della punta nelle ultime tre stagione.

    Il popolo nerazzurro avrebbe già espresso la propria opinione. Tante risate al momento dell’accostamento tra Rocchi e l’Inter. Preferirebbero un ritorno di Samuele Longo o la conferma di Marko Livaja.

    Potrebbe essere Rocchi il vice Milito © Dino Panato/Getty Images
    Potrebbe essere Rocchi il vice Milito © Dino Panato/Getty Images

    Le cifre – Conoscendo Lotito, difficilmente libererà l’attaccante gratuitamente, nonostante si possa liberare a parametro zero fra appena sei mesi e il suo scarsissimo utilizzo sotto la guida tecnica di Petkovic che gli preferisce Kozak e Floccari. Detto questo, il presidente laziale non potrà chiedere più di 500-600 mila euro per il cartellino dell’ex capitano biancoceleste, mentre l’accordo tra Inter e l’entourage della punta sarebbe già stato trovato sulla base di un contratto semestrale da 800 mila euro.

    Pro – Esperienza nazionale e internazionale, senso del gol e silenzioso vice Milito, pronto a scendere in campo quando chiamato in causa senza lamentarsi. Tommaso Rocchi potrebbe rivelarsi una buona riserva, da utilizzare quando l’argentino si ritroverà a riserva.

    Contro – L’età, gli infortuni e il periodo d’appannamento da tre stagioni. Non dimentichiamo infatti che si tratta di un classe ’77, ormai quasi al termine della carriera. I numeri guai muscolari ne hanno limitato le prestazioni negli ultimi campionato (52 presenze e solamente 12 gol).

    E il progetto? – Ci rimane un dubbio. Ma, in una stagione di transizione come questa con la Juventus già in fuga in campionato, non sarebbe più corretto puntare sui giovani? Livaja, nonostante qualche incertezza e qualche errore clamoroso, ha dimostrato di poterci stare nella rosa interista. Certo, non potrà diventare il trascinatore nella seconda parte di stagione, ma potrà accumulare la giusta esperienza per il proseguo della sua carriera. E perché non riportare alla base Samuele Longo? Dopo un inizio folgorante all’Espanyol sotto la cura di Pochettino, ha visto ridursi notevolmente il suo minutaggio con l’arrivo di Aguirre sulla panchina del club spagnolo. D’altronde, che stagione di transizione sarebbe se non si da un minimo di fiducia ai propri giovani?

  • Lazio basta Klose, Inter sfortunata

    Lazio basta Klose, Inter sfortunata

    Poteva e doveva essere la partita della svolta decisiva e della definitiva conferma della squadra di Stramaccioni, come anti-Juve, dopo la vittoria interna contro il Napoli, infatti, in molti si aspettavano una prestazione di carattere anche a Roma, con un successo che avrebbe consentito ai nerazzurri di riportarsi a -1 dalla vetta e di mettere pressione alla capolista, attesa oggi pomeriggio da un non facile interno casalingo contro l’Atalanta. Purtroppo per i tifosi della Beneamata sulla strada verso la vetta ci si è messo di mezzo Miroslav Klose, bomber di razza purissima che a Roma sta vivendo una seconda giovinezza e che all’81’, poco prima di uscire per crampi, con un guizzo regala i tre punti alla propria squadra e il momentaneo terzo posto insieme al Napoli.

    La partita-Una gara tutto sommato avara di emozioni. Stramaccioni arriva all’Olimpico, modificando il tanto apprezzato modulo a 3 e consegna le fasce a Pereyra e Nagatomo, relegando in panchina Juan Jesus e preferendo Cassano ad uno spento Palacio dell’ultimo periodo. Petkovic dal canto suo conferma il solito 4-1-4-1, reiserendo però Lulic tra i titolari ai danni di Candreva, mandato in campo solo nel secondo tempo, e ritrovando Klose come punta di diamante del proprio attacco.

    Il primo tempo come detto non regala molte occasioni da segnalare, gli unici guizzi sono dei tiri da fuori provati Ledesma ed Hernanes, il primo manda il pallone di poco a lato alla destra di Handanovic, il secondo spedisce troppo centrale e rende facile l’intervento del numero uno nerazzurro. Il modulo con Guarin sulla trequarti non porta i frutti sperati, tanto è vero che nella prima frazione i nerazzurri non rischiano nulla, ma non tirano mai in porta.

    Miroslav Klose| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Miroslav Klose| © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Il secondo tempo si apre con la voglia di far meglio da parte di entrambe le squadre, gli ospiti rientrano in campo con un più compatto 4-4-2, con Zanetti arretrato sulla linea di difesa e Nagatomo spostato a sinistra a far coppia sull’out con Pereyra, l’Inter vuole portare il risultato a casa e fa entrare Palacio, che si piazza sulla fascia in una sorta di 4-2-3-1. I padroni di casa calano vistosamente e rischiano il tracollo più volte, la prima con Guarin che con un destro a giro da poco fuori area colpisce il palo. La seconda capita sui piedi di Cassano che in un’azione fotocopia a quella del compagno colpisce lo stesso palo, sulla palla si avventa Nagatomo, ma Marchetti si conferma ancora una volta decisivo e blocca il terzino giapponese. La partita sembra condursi stancamente verso lo 0-0 e invece all’81’ su una palla in profondità di Mauri, Klose s’infila nell’unico spazio concessogli e lascia partire un perfetto diagonale che s’insacca e batte sulla sua destra l’incolpevole Handanovic. Il guizzo di un campione dato troppo presto per finito e che regala 3 punti e aggancio al Napoli.

    Pagelle

    Klose 7,5 la Lazio non può prescindere dal suo bomber principe, vigile per tutta la partita, alla prima vera occasione colpisce come un falco lasciando di stucco la difesa avversaria.
    Ledesma 6,5 determinante il suo apporto in mezzo al campo, sa sempre cosa fare e da sempre una mano al compagno in difficoltà, uomo d’ordine e tatticamente impeccabile.
    Milito 4,5  non tocca una palla nel primo tempo e nel secondo si limita a qualche sponda, troppo poco per uno come lui che ci ha abituati a grandi prestazioni. Perde nettamente il duello a distanza con Klose.
    Cassano 5,5 lui predica ma i suoi compagni non lo seguono e di questo ne risente anche la sua prestazione, è l’uomo in più nerazzurro ma senza assistenza non può vincere le battaglie da solo.

    Gli highlights

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  • Lazio Inter: torna Klose, Stramaccioni cambia modulo

    Lazio Inter: torna Klose, Stramaccioni cambia modulo

    In attesa di conoscere il risultato della gara di domani che vedrà impegnata la Juventus sul proprio campo contro l’Atalanta, stasera scenderanno in campo all’Olimpico i nerazzurri di Stramaccioni. I ragazzi del giovane mister romano proveranno a sbancare Roma per mettere maggior pressione sulla capolista bianconera.
    Dal canto suo la squadra capitolina fa le prove da grande e proverà a battere l’Inter per accorciare ulteriormente le distanze proprio dai meneghini.

    Oltre al confronto fra due allenatori che stanno facendo un ottimo lavoro sulle rispettive panchine, quella di stasera è una sfida fra bomber di razza, da una parte il panzer Klose che ritrova il posto da titolare al centro dell’attacco biancoceleste, dall’altra il principe Milito che probabilmente sarà affiancato in attacco da Cassano, con Palacio ancora destinato alla panchina e Guarin ad agire alle spalle dei due.

    I cambi sostanziali saranno soprattutto in difesa, dove Stramaccioni sta pensando di abbandonare la difesa a 3 abbassando sulla linea dei difensori Nagatomo, con relativo spostamento a sinistra di Juan Jesus e Samuel e Ranocchia a completare il reparto. A centrocampo trio tutto sudamericano composto da Zanetti, Gargano e Cambiasso.

    Miroslav Klose| ©
    Miroslav Klose| ©gettyimages

    INTER (4-3-1-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus, Nagatomo, Zanetti, Gargano, Cambiasso, Guarin, Cassano, Milito.

    Panchina: Castellazzi, Belec, Silvestre, Pereira, Mbaye, Jonathan, Mariga, Duncan, Courinho, Palacio, Livaja.
    Detto della squadra nerazzurra, Petkovic  dovrebbe confermare il solito modulo, con Konko e Radu esterni bassi e la coppia Biava-Ciani, ancora confermata al centro, solo panchina per Dias che anche se ha recuperato non partirà dall’inizio. In cabina di regia come al solito Ledesma guiderà il centrocampo composto dai soliti quattro Mauri, Hernanes, Gonzalez e Candreva, quest’ultimo favorito ancora su Lulic.


    LAZIO (4-1-4-1): 
    Marchetti, Konko, Biava, Ciani, Radu, Candreva, Ledesma, Gonzalez, Mauri, Hernanes, Klose.

    Panchina: Bizzarri, Carrizo, Diakite, Dias, Scaloni, Lulic, Onazi, Brocchi, Cana, Floccari, Rozzi.

  • Vice Milito? Moratti apre il calciomercato, Sneijder partirà

    Vice Milito? Moratti apre il calciomercato, Sneijder partirà

    Il mercato dell’Inter ad oggi è decisamente ‘Sneijdercentrico’. Traduzione? Tutto ruota intorno al futuro del numero dieci olandese in chiara rottura con il club nerazzurro. Moratti è stato molto chiaro, o rinnovo con ingaggio decurtato o si vende. Inoltre il patron nerazzurro, a seguito della vittoria contro il Napoli, intercettato dai microfoni dei giornalisti sportivi ha garantito che qualcosa bolle in pentola per regalare un vice Milito a Stramaccioni, e che questa opzione resta la necessità primaria per il mercato di gennaio. In realtà una volta sistemato-scaricato-venduto Sneijder il piano di mercato dell’Inter per la prossima finestra di mercato diverrà più chiaro. Il primo passo è liberarsi dall’ingaggio fin troppo oneroso dell’olandese, soprattutto considerando come a questo punto nel braccio di ferro tra le parti, un accordo per ricucire il rapporto e con il conseguente rinnovo spalmato su più anni più che una possibilità concreta, sembra diventare una favoletta a cui nemmeno i bambini potrebbero credere più.

    Massimo Moratti apre al vice Milito © Claudio Villa/Getty Images
    VICE MILITO- Tralasciando per un momento la grana Sneijder, è utile tracciare un possibile identikit del giocatore che possa far tirare il fiato a Diego Milito. Già in estate era stato fatto un tentativo in extremis per cercare un sostituto ideale per il Principe, provando a bussare (senza risultati) alla porta della Lazio per Floccari. Considerando i soli Palacio e Livaja, entrambi non adattissimi nel ruolo di prima punta assoluta, Stramaccioni avrebbe convinto Moratti a rimettere mano al portafoglio per regalargli una prima punta classica, adatta alla staffetta con il numero 22 nerazzurro. I nomi che circolano sui maggiori quotidiani sportivi sono i soliti: Mauricio Pinilla, Huntelaar, Rolando Bianchi e ancora Sergio Floccari. Per Pinilla sarebbe un ritorno in nerazzurro, considerando come l’Inter l’abbia portato per prima in Italia, ma il prezzo richiesto da Cellino non sarebbe un ostacolo facile da sormontare. Huntelaar, con un passato rossonero non proprio felice, è tornato ad essere un ottimo attaccante d’area e sarebbe in scadenza di contratto nel 2013, quindi potrebbe essere acquistato ad un prezzo diciamo di saldo. Lo stesso discorso è valido per l’attaccante del Torino Bianchi, che non avrebbe ancora trovato l’accordo con i granata e con il contratto in scadenza il prossimo anno. Solo nei prossimi giorni si farà maggiore chiarezza sul possibile sostituto di Milito.

    PAULINHO E VERRATTI?- I sogni non proprio impossibili da realizzare si chiamano Paulinho e Verratti. Per entrambi il discorso è legato alla cessione di Sneijder, poiché con i soldi della vendita dell’olandese Moratti vorrebbe strappare al Corinthians il giocatore paulista già a gennaio. Il centrocampista carioca ha dichiarato di aver ricevuto l’offerta dell’Inter, ma che potrebbe valutare anche l’ipotesi di rimanere in patria ancora un altro anno. Si rivedono i fantasmi dell’affare Lucas con il Psg all’orizzonte. Proprio il club francese potrebbe aver trovato l’accordo sull’ingaggio per l’acquisto di Wesley Sneijder, con 6,5 milioni di euro per 3 stagioni. La situazione troverebbe conferma in una specie di dietrofront di Ancelotti, che avrebbe prima dichiarato il mercato del Psg chiuso, per poi smentire tutto con parole da interpretare: “Il nostro mercato è già finito, almeno questo è il programma. Poi però se Leonardo mi dicesse che c’è un accordo con un giocatore non mi arrabbierei: in fondo i programmi sono fatti per essere cambiati”. A questo punto come spiega la Gazzetta dello Sport, l’Inter aprirebbe le porte per la trattativa ai francesi anche in caso di una contropartita tecnica già individuata da Stramaccioni, che gradirebbe molto un regista puro come Verratti nel suo centrocampo ideale. Il natale ci dirà se arriveranno i regali di Moratti o se il periodo di austerity colpirà nuovamente i colori nerazzurri.

  • Inter spietata, sorpasso sul Napoli. Le pagelle

    Inter spietata, sorpasso sul Napoli. Le pagelle

    È un’Inter cinica e spietata, che soffre e nonostante tutto batte in casa propria per 2 a 1 un avversario mai domo come il Napoli. Stramaccioni senza Samuel reinventa Cambiasso centrale e affida le chiavi del centrocampo a Guarin, con il colombiano che caricato delle giuste responsabilità diventa l’uomo decisivo nel match. Al Napoli manca quel pizzico di lucidità e anche di fortuna sotto porta, perché nel complesso, la formazione partenopea non avrebbe certamente demeritato un pareggio. Rimane l’amaro in bocca agli uomini di Mazzarri puniti nelle due uniche occasioni del primo tempo, mentre c’è da fare i complimenti a Stramaccioni per aver ritrovato nei suoi uomini quella voglia di vincere, di soffrire e non mollare mai, come un collettivo unito e coeso. Si torna a sognare per la rincorsa alla Juventus, con un meno quattro in classifica e un punto in più proprio sul Napoli.

    LA PARTITA

    Tanta pretattica in conferenza stampa per Stramaccioni che alla lettura delle formazioni sorprende lasciando in panchina Silvestre e arretrando Cambiasso al centro della difesa. Spazio a Guarin e Pereira in mediana e davanti rimane fuori Palacio, con Milito e Cassano in coppia. Mazzarri conferma tutte le previsioni lanciando Insigne al fianco di Cavani.

    Fredy Guarin © Claudio Villa/Getty Images
    Parte col botto la formazione nerazzurra sugli sviluppi di un calcio d’angolo, al 8’ schema preparato dagli uomini di Stramaccioni che cercano Guarin sul secondo palo con il colombiano che di piatto colpisce a botta sicura battendo De Sanctis sul proprio palo. Il Napoli nonostante lo svantaggio non accusa il colpo, ma ha due chiari occasioni da gol non sfruttate, prima con Insigne e poi con Hamsik con entrambe le conclusioni di poco a lato. I nerazzurri soffrono e subiscono la supremazia territoriale del Napoli, ma nel momento più inaspettato grazie a una splendida percussione di Pereira, con l’assist confezionato da Guarin, arriva il raddoppio dell’Inter firmato Diego Milito: l’argentino con un destro vincente batte De Sanctis e firma la sua ottava rete stagionale, rompendo il digiuno con il gol. Inter cinica e spietata, con due tiri e due gol.

    Mazzarri nella ripresa manda in campo Pandev, schierando le tre punte, togliendo Gamberini e schierando una difesa a quattro. È l’Inter a sfiorare la terza rete nei primi minuti del secondo tempo, con Cassano che servito da Pereira trova l’esterno del palo. Il Napoli dopo due miracoli di Handanovic accorcia le distanze : azione rocambolesca con una traversa, un paio di salvataggi sulla linea, e alla fine arriva il gol del 2 a 1 firmato Cavani, che da due passi beffa tutta la difesa nerazzurra. Dai replay si nota la posizione di partenza di Pandev in fuorigioco non segnalata. Nel frattempo Stramaccioni toglie Cassano e inserisce Palacio. Stessa sorte alla mezz’ora per Milito, che lascia il campo per Coutinho. Brividi nel finale con Pereira che rischia di mettere la palla nella propria porta, deviando goffamente un traversone di Cavani. Finale concitato con occasioni pericolose da una parte e dall’altra, e fino all’ultimo minuto partita apertissima. Triplice fischio e Inter che può esultare per una partita tutt’altro che facile.

    PAGELLE INTER-NAPOLI

    Handanovic 7 Spiderman. Vola su tutte le conclusioni dei giocatori del Napoli, e sull’occasione del gol nega la rete in almeno 3 occasioni, prima di vedersi beffare da Cavani

    Juan JEsus 6,5 Mezzo voto in meno per il nervosismo espresso nel finale. Decisivo in almeno un paio di recuperi su Cavani e soci azzurri.

    Guarin 7,5 Man of the match. È praticamente in ogni punto del campo. Lotta, si batte, trova una bellissima rete e confeziona l’assist (splendido) per il 2 a 0 di Milito

    Milito 7 Un cecchino. Gli arriva un pallone giocabile e lui non perdona, rompendo il digiuno che durava da quattro gare.

    Insigne 7 Il pericolo costante nella retroguardia nerazzurra. Costringe Ranocchia agli straordinari, e sfiora due gol da cineteca in un paio di occasioni.

    Gamberini 5 Non convince, soprattutto nell’azione in cui non tiene botta a Milito e gli concede il tiro che si trasformerà nel gol del 2 a 0.

    Cavani 6,5 El Matador lotta e ci prova per tutta la serata. Segna un gol di rapina e timbra il suo personale cartellino aggiungendo l’Inter alle sue vittime preferite in Serie A.

    INTER (3-5-2): Handanovic 7; Ranocchia 6.5, Cambiasso 6 , Juan Jesus 6,5; Nagatomo 6.5, Zanetti 6.5, Gargano 6, Guarin 7.5, Pereira 5.5; Cassano 6 (59′ Palacio 6), Milito 7 (’74 Coutinho 5,5).

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 6.5; Britos 6, Cannavaro 6, Gamberini 5 (46′ Pandev 6); Maggio 5.5, Behrami 6.5, Inler 5 (58′ Dzemaili 5.5), Zuniga 6; Hamsik 6 (83′ Mesto s.v.), Insigne 7; Cavani 6,5.

    Video Gol e Highlights Inter-Napoli
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  • Inter-Napoli, la sfida dei bomber: Cavani vs Milito

    Inter-Napoli, la sfida dei bomber: Cavani vs Milito

    Sale l’attesa per la sfida tra Inter-Napoli del posticipo serale della sedicesima giornata di campionato. Il match mostrerà a entrambe le compagini, quale delle due squadre, nella rincorsa allo scudetto potrà ambire al titolo onorevole di vera e unica anti Juventus. Un aiuto indiretto è arrivato dalla qualificazione bianconera agli ottavi di Champions, considerando come la Juventus, dovendo lottare su più fronti potrebbe inevitabilmente mollare un po’ la corsa nel campionato, lasciando spiragli di speranza per le altre due contendenti al titolo. Entrambe le squadre, sia Inter che Napoli hanno di fatto praticato un massiccio turn over nell’ultimo turno di Europa League di giovedì sera, con i partenopei che hanno rimediato una sconfitta contro il Psv, e i nerazzurri che si sono accontentati di un pareggio casalingo contro il modestissimo Nefcthi, dimostrando come la sfida di campionato fosse già nelle menti dei due tecnici. Mazzarri vs Stramaccioni, Cavani vs Milito, chi la spunterà?

    Diego Milito ©Claudio Villa/Getty Images

    INTER – Stramaccioni nelle vesti di pompiere, cerca di spegnere le polemiche nate dal mancato utilizzo di Sneijder, che ufficialmente è escluso per problemi muscolari, mentre ufficiosamente non gioca per il mancato rinnovo del contratto. Non bastassero le grane, peserà moltissimo l’assenza nel reparto arretrato di Samuel, che deve scontare un turno di squalifica inflitto dal giudice sportivo. A questo punto sono plausibili due ipotesi: la prima con l’utilizzo di Silvestre come centrale affiancato da Ranocchia e Juan Jesus, ma l’argentino non sembra essere nella miglior forma, soprattutto di fronte ad avversari come Cavani e Hamsik. La seconda vedrebbe Cambiasso scalare nella linea dei difensori, con il suo nuovo adattamento come centrale e in mediana spazio a Guarin al suo posto affiancato dall’ex di turno Gargano. Spazio sulla fascia per Nagatomo (apparso in buonissima condizione nelle ultime uscite) che dovrebbe insidiare un Zuniga non certo specialista nella fase difensiva. Davanti rientra Cassano, con l’ipotesi più concreta dell’utilizzo delle tre punte, con il talento di Bari vecchia affiancato da Palacio e Milito.

    NAPOLI- Mazzarri tira un sospiro di sollievo per il recupero di Hamsik, che ha smaltito con tempi da record una lieve sindrome influenzale. Pochi dubbi per il tecnico dei partenopei che dovrebbe confermare in blocco la formazione scesa in campo nelle ultime gare: Spazio a Britos, con Cannavaro e Gamberini nella retroguardia, con Campagnaro che di conseguenza (complice la non migliore condizione fisica e le contemporanee buone prestazioni di Britos) dovrebbe accomodarsi in panchina. Per il centrocampo è recuperato Maggio dall’infiammazione al tendine dell’adduttore che l’aveva tenuto fuori contro il Pescara. Spazio quindi a Zuniga, Beherami e lo svizzero Inler che sembra essere in uno dei suoi momenti migliori insieme al compagno Hamsik. Davanti inamovibile il bomber azzurro Matador Cavani, con il ballottaggio tra Insigne e Pandev, che dovrebbe essere a favore del primo, e con il macedone pronto a subentrare a partita in corso.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-NAPOLI

    INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Silvestre, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Palacio, Milito, Cassano
    A disp.: Castellazzi, Belec, Pasa, Mbaye, Mariga, Benassi, Romanò, Duncan, Coutinho, Livaja, Guarin, Pereira.
    All.: Stramaccioni

    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Zuniga; Hamsik; Insigne, Cavani
    A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Campagnaro, Fernandez, Aronica, Dzemaili, Mesto, Donadel, Dossena, Vargas, Pandev. All.: Mazzarri

  • L’Inter vince ma non convince, l’autogol di Garcia salva Stramaccioni

    L’Inter vince ma non convince, l’autogol di Garcia salva Stramaccioni

    Dopo quasi un mese, dall’ultima vittoria allo Juventus Stadium, l’Inter torna a vincere contro il Palermo guidato da Gasperini, riprendendo la rincorsa ai piani alti della classifica. La squadra di Stramaccioni, vince ma non convince, con una sterilità offensiva preoccupante, mascherata solo dalla fortunata autorete firmata Garcia. L’assenza di Cassano pesa decisamente, e con un Milito sottotono e un Palacio fisicamente non al meglio, l’Inter davanti dimostra di avere molti più limiti di quanto si potesse immaginare. È decisamente sfortunato Gasperini, che aveva comunque disegnato una formazione che effettivamente ha concesso poco ai padroni di casa, ed è stata di fatto punita da un episodio sfortunato e sfavorevole. Sicuramente contro il Napoli, nel prossimo turno di campionato, l’Inter e Stramaccioni avranno bisogno di qualcosa in più rispetto alla fortuna.

    LA PARTITA

    Stramaccioni si affida alla fantasia schierando Coutinho sulla trequarti e rinunciando a Guarin in mediana. A sorpresa vince il ballottaggio sulla corsia laterale Pereira su Nagatomo, mentre non cambia nulla dietro. Gasperini conferma tutte le scelte, recuperando in extremis Von Bergen in difesa, e schierando Dybala come sostituto ideale al posto dello squalificato Miccoli.

    Sfortunato autogol di Santiago Garcia © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Le squadre partono al piccolo trotto, con un’Inter poco ispirata davanti e un Palermo che nonostante nei primi minuti non sia mai pericoloso, non rinuncia mai a giocare, con un buon fraseggio in mezzo al campo. Si sente l’assenza di un vero regista basso nelle file nerazzurre, con spesso Ranocchia costretto a impostare il gioco, con scarsi risultati. La partita non regala grandissime emozioni, e solo nel finale si vedono un paio di fiammate nerazzurre con Milito a cui manca solo la rete. Primo tempo che termina dunque a reti bianche.

    La ripresa ricalca il copione della prima frazione di gioco. L’Inter ha una buona occasione per portarsi in vantaggio, ma una buona occasione al quarto d’ora è sprecata da Ranocchia, che calcia un sinistro di poco alto sopra la traversa. Stramaccioni al 18’ rimescola le carte utilizzando un doppio cambio, con Milito che esce (visto le non ottimali condizioni fisiche) e subentra Guarin, mentre un po’ a sorpresa esce anche il capitano Javier Zanetti per Nagatomo. Sono subito protagonisti i nuovi entrati in un’azione pericolosissima, conclusa da Guarin, con un super Ujkani che annulla il match ball in tuffo. Alla mezz’ora la dea bendata si veste di nerazzurro e aiuta la squadra di casa: Ranocchia crossa dalla trequarti e trova l’involontaria deviazione di Garcia che ‘corregge’ il cross del difensore italiano nella propria porta. Inter in vantaggio e Palermo che accusa il colpo psicologico. Quattro minuti di recupero e i nerazzurri grazie un episodio favorevole tornano a vincere.

    PAGELLE INTER PALERMO

    GUARIN 6,5 Il miglior impatto sulla partita: entra sostituendo Zanetti e si prende subito tutte le responsabilità, non deludendo la fiducia di Stramaccioni

    RANOCCHIA 6,5 Presente ovunque. Chiude in ogni occasione in fase difensiva, e si prende la licenza di spingere davanti, sfiorando il gol in un paio di occasioni, e propiziando l’autogol di Garcia nel momento migliore dei suoi.

    MILITO 5 Il Principe non è in ottime condizioni e si vede. Lotta, cerca il gol, ma non è la sua giornata. Stramaccioni lo manda in panchina per primo.

    DYBALA 6,5 Il giovane talento argentino mette in mostra tutti i suoi colpi migliori, costringendo Samuel e soci agli straordinari. Da tenere d’occhio

    GARCIA 5 Il difensore rosanero è effettivamente sfortunato, ma l’autogol è davvero evitabile. Bastava una comunicazione più efficace con Ujkani per evitare la frittata difensiva che di fatto è costata la partita al Palermo.

    PISANO 6 Corre con discreta continuità, chiudendo spesso su un cliente scomodo come Javier Zanetti, riuscendo a mandare in ombra la prova del capitano nerazzurro. Latita in fase offensiva.

    Inter: Handanovic 6; Ranocchia 6,5, Samuel 6,5, Juan Jesus 6; Zanetti 5,5 (18′ st Nagatomo 6), Gargano 5,5, Cambiasso 6 (36′ st Mariga s.v), Pereira 5,5; Coutinho 5,5; Palacio 5,5, Milito 5 (18′ st Guarin 6,5).

    Palermo: Ujkani 5,5, Munoz 6, Von Bergen 6, Garcia 5; Morganella 5,5, Barreto 6, Kurtic 6, Pisano 6; Ilicic 6 (31′ st Budan), Brienza 6,5 (23′ st Giorgi), Dybala 6,5 (34′ st Zahavi).

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS INTER PALERMO

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  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 13 giornata

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 13 giornata

    Ciao a tutti ragazzi, tredicesima giornata di serie A che avrà il suo interesse maggiore nei due anticipi del sabato dove la Juventus ospiterà la Lazio dei miracoli di Vlado Petkovic ed il Napoli che tenterà di affondare il colpo di grazia ad un Milan che appare sempre più in crisi.

    Consigli Fantacalcio giornata 13 guida alla formazione
    Detto dei due anticipi di sabato, anche la domenica offre importanti spunti d’interesse con l’Inter che dovrà assolutamente riscattarsi in casa contro il Cagliari dopo la sconfitta di Bergamo e la bella Fiorentina di Montella che ospiterà proprio i nerazzurri guidati da mister Colantuono.

    Juventus-Lazio sabato ore 18:00
    Come al solito Antonio Conte non ha fatto trapelare nulla durante la settimana ma prevediamo una coppa d’attacco bianconera formata da Vucinic e Quagliarella e con Pogba in mediana a causa dell’assenza di Pirlo. Importanti assenze anche fra gli ospiti, con Mauri e Lulic squalificati, consigliamo di dare un turno di riposo alla retroguardia e di schierare esclusivamente Klose, Hernanes e Candreva.

    Napoli-Milan sabato ore 20:45
    la banda rossonera affronterà un Napoli decisamente euforico dopo le due rimonte consecutive contro Dnipro e Genoa. Cavani e Hamsik restano in uno stato di grazia mostruoso e giochiamoci anche la carta Insigne. Nel Milan diamo un ultima occasione a Boateng mentre è da inserire assolutamente Bojan oltre all’immancabile Faraone.

    Bologna-Palermo  domenica ore 15:00
    Partita molto importante per ambedue le compagini in campo, i rossoblù devono invertire il trend negativo e si affidano alla solita coppia DiamantiGilardino ma occhio anche al rientro di Morleo, alle incursioni di Taider e a Manolo Gabbiadini. Fra i rosanero consigliamo ovviamente Brienza e Dybala con Santiago Garcia ed Ilicic sugli scudi.

    Inter-Cagliari domenica ore 15:00
    Inter esplosiva in avanti con il trio CassanoMilitoPalacio, puntiamo anche su Nagatomo e sull’immancabile Cambiasso. Fra gli ospiti lasciamo a riposo tutto il reparto difensivo ma non rinunciamo a Cossu, Pinilla e Sau.

    Catania-Chievo ore 15:00
    Padroni di casa che non hanno segnato nella scorsa giornata, una rarità, spazio a Gomez e Marchese con Legrottaglie possibile bonus. Nel Chievo occhio a Luciano, Thereau ed alla possibile sorpresa Vacek

    Fiorentina-Atalanta ore 15:00
    A dispetto della solidità della formazione viola, ci aspettiamo tanti bonus e quindi lasciamo a riposo i rispettivi reparti difensivi con l’unica eccezione rappresentata da Pasqual e Rodriguez. Inseriamo tutti i giocatori offensivi delle rispettive squadre.

    Paul Pogba
    Paul Pogba, titolare contro la Lazio ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Siena-Pescara ore 15:00
    Non prevediamo tanti gol nonostante la difesa allegra del Pescara ma non rinunciamo ad Angelo, Rosina e Calaiò. Fra gli ospiti impossibile fare a meno del piede sinistro di Quintero oltre al ceco Weiss con la possibile sorpresa rappresentata da Nielsen.

    Udinese-Parma ore 15:00
    Partita indecifrabile con le due formazioni decisamente in palla e decise a raccogliere il bottino pieno. Dusan Basta ha recuperato dall’infortunio, occhio ad Allan oltre che a Totò Di Natale ed al primo possibile gol di Armero. Nel Parma dentro Rosi, Marchionni ed Amauri ed a riposo tutti gli altri.

    Sampdoria-Genoa domenica ore 20:45
    Derby della Lanterna che definire decisivo per le sorti future delle due squadre è dir poco. Possibili molti cartellini e qualche espulso, Sampdoria praticamente senza attacco e quindi preferiamo l’inserimento di Borriello ed Immobile.

    Roma-Torino lunedì ore 20:45
    Solito nauseante discorso per quanto riguarda la formazione giallorossa, inserite tutti i giocatori dalla mediana in su e mandate in tribuna tutti gli altri. Nel Torino spazio a tutti gli attaccanti con Rolando Bianchi in pole.

  • Atalanta-Inter, Stramaccioni non rinuncia al tridente

    Atalanta-Inter, Stramaccioni non rinuncia al tridente

    La dodicesima giornata della Serie A 2012-2013 si chiude con il posticipo serale Atalanta-Inter. Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia si sfidano le due compagini nerazzurre. I padroni di casa allenati da Stefano Colantuono, proveranno a centrare la terza vittoria consecutiva, la quarta tra le mura amiche contro la squadra più in forma del momento: l’Inter di Andrea Stramaccioni. I nerazzurri di Milano sono reduci dalla vittoriosa trasferta di Belgrado, che ha rappresentato la decima vittoria consecutiva tra campionato e coppa ma soprattutto la decima vittoria su 10 trasferte stagionali. In questa stagione l’Inter ha sempre vinto fuori casa, ed anche a Bergamo la banda di Stramaccioni arriva per ottenere l’intero posta in palio. 3 punti per restare in scia di una Juventus, che ieri ha dilagato a Pescara allungando il vantaggio sui nerazzurri a +4.

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    Stramaccioni conferma il tridente © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    In casa Inter c’è grande entusiasmo per una squadra ed un allenatore che lavorano uniti nella stessa direzione. La vittoria di Torino ha esaltato l’ambiente nerazzurro ma deve rappresentare un punto di partenza e non un punto d’arrivo. Parola di Andrea Stramaccioni, mai come ora condottiero del Rinascimento interista. Anche in Europa i nerazzurri hanno confermato lo straordinario momento che attraversa tutto il gruppo. Gruppo che a Bergamo arriva senza Samuel e Ranocchia, assenze pesanti che si aggiungono a quelle di lungo corso di Sneijder, Chivu, Mudingayi giusto per citarne alcuni. Per Stramaccioni questo però non deve essere un alibi ma una spinta per scendere in campo con la giusta concentrazione. Senza dimenticare le condizioni precarie di Cambiasso, uscito malconcio dalla partita di Belgrado. Il centrocampista argentino dovrebbe comunque essere della partita e potrebbe giocare sia come centrale della difesa a 3 con Silvestre e Juan Jesus oppure come interno del centrocampo a 4. Stramaccioni, che di recente ci ha abituato alle sorprese tattiche dell’ultimo minuto, non ha ancora deciso come affrontare l’Atalanta, 3-4-3 o 4-3-3? Modulo a parte a centrocampo non c’è tanta scelta per Stramaccioni, che dovrebbe schierare Gargano e Guarin, apparso in splendida forma nelle ultime uscite. Sulle fasce invece confermati Zanetti e Nagatomo. In attacco pochi dubbi in casa Inter con il tridente delle meraviglie composto da Milito-Cassano-Palacio chiamato a confermare i numeri impressionanti di questo inizio di stagione.

    L’Atalanta di Colantuono attende l’Inter forte di una tradizione recente abbastanza positiva. Negli ultimi 5 confronti di Serie A andati in scena a Bergamo, gli orobici hanno perso solo una volta (0-2 stagione 2007/2008) vincendo 3-1 nel 2008/2009 quando sulla panchina dell’Inter vi era Jose Mourinho. Il bilancio viene completato da 3 pareggi, sempre per 1-1. Per quanto concerne l’undici anti Inter ci sono pochi dubbi in casa della Dea. Confermatissimo il 4-4-1-1, Consigli in porta e in difesa Stendardo-Manfredini centrali e Peluso e Raimondi sulle fasce. A centrocampo la spinta dagli esterni verrà fornita da Schelotto e Bonaventura coadiuvati dalla regia di Cigarini, affiancato ancora una volta da Carmona, giustiziere del Napoli 10 giorni fa. In avanti spazio al tango argentino con Maxi Moralez ad innescare German Denis.

    Probabili formazioni Atalanta-Inter

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Carmona, Cigarini, Bonaventura; Maxi Moralez; Denis.

    INTER (3-4-3): Handanovic; Silvestre, Juan Jesus, Cambiasso; Nagatomo, Guarin, Gargano, Zanetti; Palacio, Milito, Cassano.

  • La caduta degli invincibili, Juventus-Inter 1-3

    La caduta degli invincibili, Juventus-Inter 1-3

    Si interrompe alla 50esima partita dopo 49 risultati utili consecutivi l’imbattibilità in campionato della Juventus targata Antonio Conte (in realtà un risultato utile appartiene alla gestione Del Neri) che torna a conoscere il significato della parola sconfitta a distanza di 6 mesi dall’ultimo ko (finale di Coppa Italia contro il Napoli). Carnefice della Vecchia Signora è l’Inter di Andrea Stramaccioni, presentatosi a Torino con il tridente Milito, Cassano, Palacio, che firma l’impresa violando per la prima volta lo Juventus Stadium superando con pieno merito i campioni d’Italia per 3-1. Un risultato storico ottenuto in rimonta e giunto dopo alcune decisioni arbitrali a favore dei padroni di casa che rischiavano di condizionare l’esito dell’incontro e avvelenare ulteriormente, più di quanto non lo sia già, l’eterna sfida tra bianconeri e nerazzurri. Una vittoria che vale doppio tenendo in considerazione la classifica che ora vede l’Inter ad un solo punto di distanza dalla Juventus. La parola scudetto sulla sponda nerazzurra di Milano non è più utopia.

    Pronti via la Juve si porta in vantaggio dopo appena 18 secondi dal fischio d’inizio con Vidal ma l’azione, ben costruita, è viziata dalla posizione di fuorigioco di Asamoah il quale poi serve al centro dell’area il cileno che non deve far altro che appoggiare in rete. L’avvio schock manderebbe in confusione chiunque e infatti per un buon quarto d’ora un’Inter frastornata è stata preda della Juventus rischiando di subire il colpo del ko con Marchisio, fermato dal miracolo Handanovic. Dopo la sfuriata iniziale, la Juve perde tonicità e, complice la giornata no dei suoi attaccanti Vucinic e Giovinco e l’elevata percentuale di imprecisione nei passaggi, concede campo all’Inter che non riesce però a rendersi pericolosa se non con un una conclusione a giro dal limite dell’area di Cassano che da l’illusione del gol. Veementi poi sono state le proteste di Stramaccioni quando al 35′ il direttore di gara Tagliavento grazia Lichtsteiner, già ammonito, per un fallo stupido quanto inutile per la zona del campo in cui è stato commesso (il primo giallo, comunque, era stato concesso troppo generosamente). A “punire” il terzino svizzero ci ha pensato Alessio che lo ha sostituito con Caceres per non correre il rischio di trovarsi a giocare in inferiorità numerica contro un’Inter che nel secondo tempo si rivelerà in una condizione fisica migliore rispetto all’avversario. Prima della fine del primo tempo, che si chiude con il risultato di 1-0, è Vidal ad avere sui piedi la palla del raddoppio ma il cileno prima trova la grande risposta di Handanovic e poi sulla respinta da posizione defilata non inquadra lo specchio della porta.

    Milito e Barzagli in Juve-Inter | © AFP/Getty Images

    Nella ripresa il vice di Conte lascia negli spogliatoi un acciaccato Vucinic toccato duro nel primo tempo inserendo il danese Bendtner che combinerà poco, o nulla, nei 45 minuti in cui doveva dimostrare di potersi meritare un posto da titolare. La maggiore freschezza fisica dell’Inter è evidente e al 60′ la pressione nerazzurra da i suoi frutti: sugli sviluppi di uno schema di un calcio di punizione dal limite Milito casca a terra in area dopo una leggera e ingenua trattenuta di Marchisio. Tagliavento, su segnalazione del giudice di porta Orsato, concede il rigore che lo stesso attaccante argentino trasforma. Ribaltato il fattore psicologico, Stramaccioni azzecca i cambi irrobustendo il centrocampo con l’ingresso di Guarin al posto di uno spento Cassano ridisegnando l’Inter secondo un 3-5-2 speculare a quello della Juventus. Mossa che si rivelerà vincente perchè è proprio da una iniziativa del centrocampista colombiano che l’Inter si porta in vantaggio: Vidal nel cerchio di centrocampo regala la sfera al neo entrato che brucia in progressione Chiellini e scaglia un violento destro sul quale Buffon si oppone, il portiere però respinge sull’accorrente Milito che insacca alle sue spalle. La Juve cerca di riprendersi e va vicinissima al pari con due conclusioni dalla distanza di Pirlo e del neo entrato Quagliarella che baciano il palo alla sinistra di Handanovic prima di crollare e subire la terza rete che porta la firma di Palacio tenuto in gioco da Asamoah, il quale non sale tempestivamente con il resto della linea difensiva, che chiude definitivamente il match.

    PAGELLE JUVENTUS-INTER

    Marchisio 5,5: Spento e reduce ancora da qualche acciacco il centrocampisca ha sui piedi l’opportunità di chiudere la partita già nei primi 15′ quando per ben due volte si presenta solo davanti Handanovic. Commette l’ingenuità sulla trattenuta a Milito che porta al rigore dell’1-1.

    Giovinco 5: Viene rimandato all’ennesimo esame di maturità, parte bene provandoci ma i risultati non sono soddisfacenti per le qualità della Formica Atomica.

    Asamoah 5,5: Parte devastante servendo, in netta posizione di fuorigioco, l’assist per Vidal dopo appena 18″ che porta al vantaggio bianconero. Sulla sinistra è buon duello con capitan Zanetti che, piano piano, riesce a prendere le sue misure. Sul finale si addormenta tenendo in gioco Palacio per la reta dell’ 1-3 finale.

    Inter

    Juan Jesus 6: Una delle scoperte più belle di questa Inter, corre, lotta, chiude. Difficile passare dalle sue parti.

    Cambiasso 6,5: Padrone del centrocampo non perde un pallone. Quando la squadra è in difficoltà si presenta per ben due volte al tiro.

    Milito 7,5: Signori il Principe è tornato. Autore di 2 reti, uno siu rigore che si era precedentemente procurato, uno siu respinta di Buffon. E pensare che lo davano per giocatore sulla via del tramonto….

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 5.5, Bonucci 5.5, Chiellini 5; Lichtsteiner 4.5 (38′ Caceres 5.5, 78′ Quagliarella 6), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 5.5, Asamoah 5.5; Vucinic 5 (46′ Bendtner 5), Giovinco 5.
    Allenatore: Alessio 5.

    INTER (3-5-2): Handanovic 7; Juan Jesus 6, Ranocchia 5.5, Samuel 6.5; Zanetti 6.5, Cambiasso 6.5, Gargano 5.5, Nagatomo 7; Cassano 5 (69′ Guarin 7), Milito 7.5 (80′ Mudingayi sv), Palacio 6.5.
    Allenatore: Stramaccioni 8.

    VIDEO HIGHLIGHTS JUVENTUS-INTER 1-3

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