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  • Disfatta Inter al Piola, il Novara travolge Gasperini. Video

    Disfatta Inter al Piola, il Novara travolge Gasperini. Video

    Il Novara supera un Inter imbarazzante per 3-1 dominando in lungo e in largo la squadra nerazzurra per tutta la durata dei 90’. Apre Meggiorini, doppietta di Rigoni con gol della bandiera segnato da Esteban Cambiasso. Gasperini sforna la prima sorpresa, non c’è Pazzini ma Castaignos nel tridente d’attacco nerazzurro con Milito e Forlan e completare l’attacco, l’altra novità in difesa con il recuperato Chivu a completare il trio con Lucio e Ranocchia. Tesser recupera Meggiorini in avanti ma perde Pinardi che viene sostituito da Mazzarani.

    La notte del Novara ©Sportitalia.com
    Inizio assurdo per l’Inter, fraseggio inspiegabile in difesa fra Ranocchia, Julio cesar e Chivu con quest’ultimo che fornisce un assist al bacio per Meggiorini che colpisce a botta sicura con Julio cesar che ci mette letteralmente la faccia per salvare il risultato. Dopo 5’ minuti Gasperini torna con la difesa a 4, ma Il Novara è più presente in campo e nei contrasti si dimostra più duro ed incisivo, Sneijder vaga in mezzo al campo spaesato e davanti, combina qualcosa solo Forlan con Milito e Castaignos spettatori non paganti. Gli unici pericoli per il Novara arrivano da conclusioni da lontano di Sneijder mentre la squadra di Tesser è molto più pericolosa nelle ripartenze ed in una di queste, sblocca il risultato con Meggiorini, che finalizza un ottima azione di Mazzarani, autore dell’assist decisivo. Finisce un primo tempo dominato dal Novara con un Inter irriconoscibile ed a tratti, imbarazzante per errori e svagatezza mentale. La ripresa si apre con le novità di Obi per Forlan e soprattutto Pazzini per Castaignos con Gasperini che, ancora una volta dimostra di aver sbagliato l’undici iniziale. I cambi non danno però i frutti sperati con l’Inter che non riesce proprio ad ingranare e con il Novara che punge ancora in contropiede con mazzarani che solo davanti a Julio cesar tira in bocca al portiere brasiliano salvando per il momento la squadra nerazzurra dal tracollo. Entra Zarate ed esce Sneijder con Gasperini che si dimostra anche sfortunato con ranocchia che si fa male rimanendo in campo per onor di firma. Ujkani non compie un intervento mentre dall’altra parte è Morimoto che approfitta dell’infortunio di ranocchia per anticiparlo e con il difensore della nazionale azzurra che non può far altra che atterrarlo in area procurando il rigore e la sua espulsione. Rigoni chiude un match che sembra riaprirsi al 90’ con Cambiasso che realizza su un azione causale ma che viene nuovamente chiusa da un altro gol di Rigoni che forse segna la parola fine dell’avventura di gasperini in nerazzurro. [jwplayer config=”240s” mediaid=”97145″]

  • Pagelle Inter-Trabzonspor: Alvarez e Zarate bocciati

    Pagelle Inter-Trabzonspor: Alvarez e Zarate bocciati

    Pagelle INTER Julio Cesar 5 in realtà dovrebbe essere senza voto fino al gol di Celuska poiché praticamente gioca quasi 80 minuti da spettatore puro, senza rischiare nulla e senza essere mai chiamato in causa. Poi, sassata di Altintop, dove a salvarlo ci pensa la traversa, e sulla ribatutta sul tiro di Celuska sembra essere fin troppo poco reattivo, soprattutto considerando la velocità della conclusione, davvero non irresistibile. Dopo il gol di Pinilla dove ha ammesso le sue colpe ci si sarebbe aspettato un riscatto, e non una ricaduta da uno come lui. Delude. Sneijder 6,5 Riesce a dare il meglio di sé nonostante giochi largo nel tridente disegnato da Gasperini, e quando può si accentra per ricoprire la posizione del trequartista quasi cucita sulla sua pelle. Dai suoi piedi partono quasi tutte le azioni pericolose della partita, ma non riesce mai ad essere incisivo come dovrebbe. Inefficace anche sulle molte punizione battute, confermando la serata no. Accusa dolori alla coscia nel finale, ma nonostante tutto stringe i denti e continua a giocare.

    Wesley Sneijder ©Inter.it
    Pazzini 5,5 Queste dovrebbero essere le sue serate, dove il Pazzo entra in area e diventa devastante. Invece sbaglia moltissimi palloni, e quando ha l’occasione per metterla dentro svirgola clamorosamente mancando il tocco con il pallone. Spreca un’altra occasione quando viene fermato per un fuorigioco che non c’è, calciando praticamente sul corpo di Tolga in uscita.  Debutto nell’Europa che conta senza gol. Zarate 5 conferma ancora una volta con una pessima prestazione l’occhio lungo di Reja, che aveva deciso di escluderlo dal progetto Lazio perché non in grado di giocare in una big. Non gli riesce praticamente nulla, e ogni pallone che tocca lo perde, provando dribbling inutili e senza successo. Nel primo tempo mostra anche il suo egoismo puro non servendo l’assist per Pazzini libero sulla destra, cercando di infilarsi in mezzo ai due difensori avversari. Rimandato. Milito 5,5 Stesso voto di Pazzini, poiché nonostante i buoni movimenti e i buoni propositi mostrati con il suo ingresso in campo, anche il Principe è capace di divorarsi un gol fatto solo davanti a Tolga calciando male e facendosi parare la conclusione in due tempi. Sbaglia anche di testa un gol che due anni fa avrebbe fatto ad occhi chiusi. La doppietta contro il Palermo era solo un fuoco di paglia? La risposta alla domanda se Milito stia tornando ai suoi livelli è ancora un mistero. Solo il tempo ci saprà dire se l’Inter ha già sostituto di Eto’o in casa Alvarez 4 Leggero, molle, arrendevole, etc. tutti sinonimi di un giocatore che doveva essere il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva nerazzurra. Figuriamoci a questo punto verrebbe da dire. Giocatore senza ombra di dubbio di doti tecniche fuori dal comune, ma come insegna l’esperienza di Coutinho nella passata stagione in serie A senza cattiveria e grinta non si va avanti. Pagelle TRABZONSPOR Tolga 7,5 Man of the match, il migliore dei suoi in assoluto! Compie autentici miracoli e bellissime parate prima su Zarate nel primo tempo, poi su Pazzini nonostante un fuorigioco inesistente. Non bastasse nella ripresa toglie un gol fatto anche al Principe Milito, lasciandolo a bocca aperta. Nel finale chiude lo specchio della porta anche a Coutinho e con lui muoiono tutte le speranze nerazzurre. La partita della vita a San Siro: Idolo turco! Celuska 6,5 Ce..chi? Incredibile che abbia giocato anche nel Palermo sei mesi racimolando una presenza ufficiale e adesso sale all’onore delle cronache per aver demolito l’Inter in casa propria. Terzino destro che si fa trovare pronto e aiuta sia in fase di contenimento che di spinta. Rapidissimo e letale sulla ribattuta di Altintop, cerca e trova un gol chirurgico con la complicità della difesa nerazzurra. Vittek 6 Entra al posto di Paulo Henrique, e si fa notare fin da subito. Fisicamente devastante e con la fama di killer d’area fa subito a sportellate con Lucio senza risparmiarsi mai. Cambio azzeccassimo per l’allenatore che cercava un attaccante in grado di far fiatare la squadra, rallentare il gioco e tenere la palla. Altintop  5,5 Assolutamente inesistente per tutto il primo tempo, riesce a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto nella ripresa, e la prima palla buona che gli capita la stampa con tutta la forza sulla traversa. Dal suo tiro nascerà l’azione del gol del vantaggio turco.

  • Inter adesso è crisi nera. Trabzonspor letale, Champions in salita

    Inter adesso è crisi nera. Trabzonspor letale, Champions in salita

    Altra sconfitta per l’Inter nella prima di Champions League contro il modesto Trabzonspor e solita grana per Gasperini che alla sua terza partita ufficiale allunga la sua serie negativa in nerazzurro. Stavolta non reggerà nemmeno la scusa della difesa a tre, o come molti scriveranno domani la sfortuna poiché con un solo tiro i turchi riescono a segnare il goal decisivo mentre i nerazzurri  nonostante moltissime occasioni sprecano tanto. In queste occasioni più che parlare di sfortuna è umano parlare di mancanza di concretezza, di cattiveria, in una squadra che ora più che mai è orfana di un centrocampo di qualità (Obi e Alvarez non sono all’altezza) di Maicon e di un Eto’o che da solo l’anno passato segnò quasi 40 gol in una stagione. Il fantasma di Benitez inizia ad aleggiare sulla testa di Gasperini.

    © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Formazione rispettata per l’Inter con il cambiamento pronosticato in difesa per Gasperini che sceglie di schierare una linea a quattro, con Lucio e Ranocchia centrali e Jonathan e Nagatomo sulle fasce. Sneijder ancora una volta sacrificato sull’esterno dell’attacco con Pazzini e Zarate. Out Milito, Samuel e Stankovic per un affaticamento muscolare per il serbo. PRIMO TEMPO – Le prime fiammate nerazzurre partono direttamente dai piedi di Sneijder che sembra particolarmente ispirato, nonostante sia schierato comunque fuori ruolo, come esterno d’attacco.  Nerazzurri molto attenti in fase difensiva, ma con un ritmo di gioco troppo lento e compassato che favorisce la partita preparata dai turchi. Egoismo puro di Zarate al 18’ su errore della difesa del Trabzonspor, con l’argentino che recupera palla si invola verso l’area avversaria e non serve l’assist a Pazzini assolutamente libero sulla destra, finendo per perdere palla. Partita che intorno alla mezz’ora risulta essere assolutamente noiosa con pochissime azioni degne di nota e molti errori in fase di impostazione da entrambe le parti. Ritmo lento e poca qualità, dove se per i turchi ci si poteva aspettare una partita del genere, sicuramente era attesa una reazione migliore dell’Inter dopo la sconfitta di Palermo. Arrivano i primi applausi di San Siro al 32’ su una bella azione nerazzurra conclusa dal dribbling e tiro di Zarate, con Tolga che gli nega il gol sul suo palo. Occasionissima nell’azione seguente per Pazzini che manca il pallone nell’area piccola tentando la girata al volo. I nerazzurri sembrano aver ritrovato la giusta convinzione e si affacciano con molta più pericolosità e una discreta continuità, senza riuscire a trovare mai il guizzo vincente. Manca sempre il tocco finale in grado di mettere l’ultimo uomo nelle condizioni di segnare. Ultima conclusione degna di nota un bel tiro al volo dal limite dell’area nel finale di primo tempo da parte di Cambiasso che finisce di poco a lato. Le squadre vanno a riposo sul punteggio di 0-0. SECONDO TEMPO – Squadre che rientrano in campo con le stesse identiche formazioni, nonostante il portiere Tolga del Trabzonspor abbia accusato alcuni problemi nel finale di primo tempo. Turchi che mostrano una buona personalità, tenendo palla e affacciandosi avanti con pericolosità con un’Inter che invece sonnecchia e ricorda quella vista nei primi venti minuti del primo tempo. Gasperini vede i suoi in difficoltà e al 54’ cerca di dare una scossa con il doppio cambio Alvarez e Milito per Obi e Pazzini. Bellissima giocata del Principe Milito al 62’ che si libera di uomo con il suo dribbling a rientrare, per servire un pallone teso in area dove non arriva Alvarez in ritardo. Atteggiamento più offensivo per l’Inter che sente di dover vincere a tutti i costi questa partita per cancellare le critiche piovute sulla squadra dopo le ultime prestazioni deludenti. Fallisce un match point facilissimo al 71’ Milito che servito da Cambiasso in area da solo davanti a Tolga calcia a botta sicura ma si fa parare in due tempi la conclusione strozzando l’urlo di gioia della curva interista. Non passa nemmeno un minuto e l’attaccante argentino ha nuovamente l’occasione di fare male ai turchi colpendo un pallone di testa ma mancando nuovamente l’appuntamento col gol. La partita assume i toni dell’assurdo al 31′ del secondo tempo quando al primo vero tiro in porta dei turchi arriva il gol che gela il sangue a tutti i nerazzurri. Prima Altintop, perso dalla difesa interista in posizione di fuorigioco dubbia, fa partire una sassata che impatta sulla traversa e poi sulla ribattuta Celutska infila di sinistro Julio Cesar sul secondo palo, con un tiro decisamente non irresistibile. Trabzonspor 1 Inter 0. La reazione dell’Inter arriva in ritardo e sui piedi di Coutinho che tira al volo ma si vede negare il gol dalla solita parata di Tolga, migliore in campo dei suoi senza dubbi. Nient’altro da segnalare per un’Inter che rinuncia e chiude la partita con una sconfitta immeritata ma comunque amara. Zero punti e girone in salita.

  • Inter-Trabzonspor ultime e probabili formazioni. Difesa a 4 e Sneijder

    Inter-Trabzonspor ultime e probabili formazioni. Difesa a 4 e Sneijder

    Servono risultati e urgentemente! Questo dev’essere stato il Gasperini pensiero negli ultimi due giorni a seguito della sonora sconfitta contro il Palermo. Nessun altro sport come il calcio offre occasioni di rivincita con soli tre giorni di tempo. Stasera infatti direttamente da San Siro, la nuova Inter targata Gasp fa il suo debutto stagionale in casa propria a Milano e nella cornice europea della Champions League contro una modesta squadra turca, il Trabzonspor (eliminata al terzo turno dal Benfica e ripescata per l’esculsione del Fenerbhaçe).  

    Vietato sbagliare è il messaggio lanciato poco implicitamente dal presidente nerazzurro Massimo Moratti ai suoi giocatori e in primis al suo tecnico, perché la partita contro il Palermo, come definiscono fonti vicine al numero uno interista, non sia stato affatto gradita, a prescindere dal risultato, ma soprattutto per le solite falle difensive evidenziate.

    INTER– Stasera più che mai Gasperini dovrà fare un’inversione di rotta, abbandonando il suo tanto amato modulo con la difesa a tre uomini, adattando la sua filosofia calcistica ad una formazione che fornisca più garanzie. I risultati e i numeri ovviamente non sono dalla sua parte, considerando prima di tutto le amichevoli estive, con le sonore sconfitte contro il Manchester City e contro il Chievo, evidenziando in seguito  le due prime batoste stagionali in partite ufficiali come la finale di SuperCoppa Italiana persa proprio contro il Milan e la prima di campionato contro il Palermo. Ognuno di queste partite è finita con un passivo mai inferiore ai tre gol, quindi si potrà ancora parlare di tempo degli esperimenti in casa nerazzurra se dovesse arrivare anche stasera un altro risultato negativo? Gasperini sembra aver capito il messaggio e stasera sembra voglia scendere in campo con un 4-3-3 più adeguato ai suoi uomini. Nella nuova difesa a quattro dovrebbero figurare Lucio e Ranocchia al centro, concedendo un turno di riposo a Samuel, con a supporto sulle fasce Jonathan e Nagatomo. A centrocampo rimangono i dubbi maggiori, poiché se il Gasp dovesse puntare sul rombo ci sarebbe spazio per Sneijder dietro le due punte, mentre con un centrocampo a tre, l’olandese slitterebbe in avanti, e in mediana ci sarebbero Cambiasso, capitan Zanetti e il ballottaggio tra Obi, Alvarez e Stankovic in lotta per una maglia. Davanti con l’ipotesi tridente dovrebbero giocare Pazzini, non utilizzato a Palermo , con Zarate e Sneijder ai lati; con l’ipotesi due punte potremmo vedere insieme l’accoppiata Pazzini Milito a scapito dell’ex laziale apparso davvero spento contro il Palermo.

    TRABZONSPOR- La squadra turca che di primo impatto può sembrare un avversario facile, potrebbe riservare non poche insidie ai nerazzurri. Il Trabzonspor guidato dallo squalificato Senol Gunes scenderà in campo con un  4-2-3-1, cercando di fare male all’Inter sfruttando le ripartenze dei suoi giocatori. Gunes tecnico molto abile (arrivò terzo con la Turchia nel Mondiale nippo-coreano del 2002) sta sciogliendo gli ultimi nodi sugli uomini da mandare in campo, soprattutto in vista degli indisponibili con il forfait del giocatore migliore, Burak Yilmaz.  Questi i possibili titolari: Tolga tra i pali,  Celustka, Giray, Glowacki, Cech a comporre il quartetto di difesa, con un centrocampo molto robusto per arginare le avanzate nerazzurre: Serkan, Colman, Zokora, Sapara . Attenzione nella zona avanzata del campo dove troviamo i nomi più altisonanti: Halil Altintop fratello gemello dell’Altintop in forza al Real Madrid e Paulo Henrique brasiliano prelevato dall’Atletico Mineiro in ballottaggio con Vittek, nome che riporta alla memoria la disfatta azzurra nei mondiali sudafricani, poiché proprio l’attaccante slovacco segnò la doppietta che condannò gli azzurri di Lippi.

    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Jonathan, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (Stankovic); Zarate, Pazzini, Sneijder.

    TRABZONSPOR (4-2-3-1): Tolga; Celutska, Glowacki, Giray, Cech; Serkan, Colman, Zokora, Sapara; Altintop, Henrique. All. Gunes.

  • Nasce il Palermo di Mangia, Inter ko. Gasp da rivedere

    Nasce il Palermo di Mangia, Inter ko. Gasp da rivedere

    Notte amara per l’Inter di Gasperini che al Barbera prende quattro dal Palermo e inizia nel peggiore dei modi la stagione appena iniziata. L’avvertimento di Moratti nei confronti della difesa a 3 forse non è stato ben recepito, e se Mourinho nella sua prima stagione alla Pinetina capì che l’adattamento a un modulo non suo era necessario, Gasp dovrà mostrare sicuramente di più di quello visto stasera per non essere ricordato come il sosia di Benitez. Difesa colabrodo, gioco approssimativo, e scelte davvero discutibili (vedere il cambio di Zarate al 33’): queste i capi d’imputazione a suo carico.

    Devis Mangia ©Marcello Paternostro/Getty Images
    Vediamo nel dettaglio lo svolgimento della partita: Guardando le formazioni balza subito all’occhio nella panchina nerazzurra la figura di Sneijder che viene lasciato a riposo probabilmente in vista della sfida di Champions, mentre per il Palermo la novità è l’arretramento di Migliaccio al centro della difesa al posto di Cetto, con l’inserimento di Della Rocca a centrocampo. PRIMO TEMPO- Parte subito forte il Palermo, con un pressing alto, aggredendo fin da subito i primi portatori di palla nerazzurri. Avvio difficile per l’Inter con un brutto errore di Zarate che al 5’ cerca di dribblare Miccoli e perde la palla vicino la propria area, il numero 10 salentino serve Abel Hernandez che di testa schiaccia e vede negarsi il gol da una bella parata di Julio Cesar. Difesa nerazzurra troppo fragile, con le imbucate di Hernandez che mettono davvero i brividi alla squadra di Gasperini.  Davvero sterile la manovra offensiva nerazzurra con le uniche conclusioni degne di nota, di Cambiasso e Forlan,  entrambe lontane dai pali del greco Tzorvas. Segnali di preoccupazioni per Gasperini che nemmeno alla mezz’ora del primo tempo manda a scaldare Sneijder vista la pessima prestazione di Zarate. GOAL È nel momento più buio al 33’ che l’Inter trova la luce con un gol di Milito che porta i suoi in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un pallone rimpallato, dal limite dell’area Stankovic  trova una gran botta e Milito di astuzia colpisce il pallone deviandolo e anticipando il portiere rosanero: Palermo 0 Inter 1. Nemmeno il tempo di festeggiare e Zarate viene sostituito per far posto a Sneijder.
    Il ritorno del Principe Milito ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Il primo tempo si chiude con i nerazzurri in vantaggio. SECONDO TEMPO- La squadre tornano in campo con il Palermo che sostituisce l’italiano Della Rocca inserendo Acquah, mentre per l’Inter scendono in campo gli stessi uomini. Partono subito forte i giocatori rosanero, sulla stessa riga del primo tempo. GOAL Doccia fredda per i nerazzurri, al 3’ minuto con Miccoli che viene servito da Acquah solo davanti a Julio Cesar e mette con assoluta freddezza il pallone alle spalle del portiere carioca. Tutto da rifare Palermo 1 Inter 1. Al 6’ l’Inter si riaffaccia davanti con Forlan che serve Milito, che a porta vuota calcia a botta sicura ma trova una ‘strana’ deviazione di Migliaccio che colpisce il pallone con un braccio. L’arbitro non ritiene sanzionabile l’azione e fa proseguire come niente fosse tra le proteste nerazzurre, assegnando solamente calcio d’angolo.
    La gioia dopo il gol di Miccoli ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    GOAL Sugli sviluppi del corner Silvestre butta giù in piena area Samuel e stavolta il direttore di gara non ammette repliche assegnando un calcio di rigore che Diego Milito trasforma senza troppi problemi. Palermo 1 Inter 2. GOAL Partita assurda, con il Palermo che si affaccia davanti al 9’ ed è devastante ancora una volta con una verticalizzazione di Ilicic a trovare Miccoli, che entra in area e serve un solitario Hernandez che mette in cassaforte il pareggio portando la partita nuovamente sul pari: Palermo 2 Inter 2. Difesa nerazzurra assolutamente inguardabile. Al 26’ molte proteste rosanero su un brutto fallo di Samuel che essendo già ammonito avrebbe meritato il secondo giallo e la relativa espulsione mentre Brighi lo grazia tra i fischi del pubblico. GOAL E’ Fabrizio Miccoli a mettere il sigillo decisivo a questa partita al minuto 40’ quando su punizione pennella una traiettoria imprendibile e porta i suoi in vantaggio battendo Julio Cesar: Palermo 3 Inter 2. GOAL L’umiliazione per i nerazzurri arriva nel finale al 43’ con un tiro da fuori di Pinilla che Julio Cesar ‘battezza’ fuori e invece incredibilmente la palla centralmente entra in rete. Ingenuità clamorosa per un portiere di tale calibro. Lezione del Parlermo avanti 4 a 2. GOAL Proprio quando la partita sembra finita è Sneijder ad accendere le speranze per i suoi servendo un pallone perfetto a Forlan che da solo davanti a Tzorvas non sbaglia e scarica il pallone in rete, portando l’Inter sul 3 a 4. Arrembaggio finale dei nerazzurri ma il Palermo regge all’impatto e porta a casa un risultato importantissimo. Finale Palermo batte Inter 4 a 3.

  • Forlan, scelta giusta per Gasp? Lo United torna su Snejder

    Forlan, scelta giusta per Gasp? Lo United torna su Snejder

    Con un notevole ritardo, vista l’operazione Eto’o chiusa solo pochi giorni fa, inizia a decollare anche il mercato nerazzurro negli ultimi scampoli di mercato estivo. Ma in casa Inter iniziano a evidenziarsi i primi veri dubbi sul buon rapporto tra Massimo Moratti e il nuovo tecnico Gianpiero Gasperini.

    ©Inter.it
    I punti della discordia? Uno su tutti il nuovo modulo con la difesa a tre uomini, che come si è visto nelle ultime amichevoli offre davvero poche coperture, lasciando l’Inter con un passivo di 10 gol in sole 3 partite. Ovviamente anche Gasperini inizia a soffrire la cosiddetta ‘Sindrome Benitez’, con i risultati che non arrivano in parallelo alle richieste fatte dal tecnico sul mercato. Lavezzi, Tevez e Palacio i nomi caldi sulla lista dei desideri dell’allenatore nerazzurro, che ha richiesto specificamente uno o due esterni per mettere in moto il suo amato 3-4-3. La risposta di Moratti? Vendere Eto’o, non più disposto a sacrificarsi sull’esterno, e sostituirlo con un’altra prima punta come Diego Forlan. Sicuramente Gasperini non potrà dirsi soddisfatto considerando come ‘il Toro’ Forlan, dia il meglio di sé se schierato con uno o due trequartisti alle sue spalle e in un attacco a due punte. La discordia tra il presidente e il Gasp continua con l’indicazione impertinente di Moratti che in una recente intervista ha dichiarato come un giocatore del calibro di Pazzini non si possa lasciare in panchina, vista la quantità di gol in grado di realizzare. Dal punto di vista tattico sorgono i primi dubbi, considerando come Forlan non sia la classica punta d’area, ma ami molto svariare nello spazio, e cercare il fraseggio stretto con i compagni di reparto. L’ipotesi migliore per far rendere al meglio il nuovo acquisto nerazzurro sarebbe quello di schierare una formazione con due punte e un trequartista puro a supporto, o altrimenti farlo partire da sinistra, con Sneijder a destra costretto a fare un logorante lavoro di copertura. Ovviamente rimane ancora una volta aperto il dualismo Milito Pazzini, con l’argentino favorito per quanto riguarda gli scambi nello stretto, e il pupillo di Moratti invece in grado di dare una marcia in più con i palloni alti serviti dalle fasce. Una bella gatta da pelare per Gasperini. UNITED ULTIMO ASSALTO -Sneijder è un ulteriore pomo della discordia, considerando come lo stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti abbia usato un sibillino “non fatemi parlare” sul dovuto utilizzo dell’olandese nel suo ruolo preferito dietro le punte. La colpa del tecnico? Troppe volte aver schierato uno dei migliori trequartisti al mondo, se non il migliore come regista di centrocampo, o esterno puro d’attacco, alimentando il suo scontento e la voglia di lasciare i nerazzurri. In una recente intervista a un emittente olandese Nos Tv Sneijder ha dichiarato: “Resto all’Inter, non penso che me e andrò a questo punto del mercato. Il Manchester United? Tutto è possibile, ma non credo che questa volta accadrà qualcosa”.  Parole che lasciano ancora aperta una porta ai Red Devils per sferrare l’ultimo attacco prima della chiusura del mercato. La conferma di tutto ciò arriva direttamente dalle parole del vice si Sir Alex Ferguson “Alex crede ciecamente nella forza della nostra rosa – ha dichiarato il tecnico in seconda dei Red Devils, Meulensteen -, ma un giocatore del calibro di Wesley Sneijder può sempre servire a qualsiasi squadra”. Il discorso non finisce qui, e infatti se la speranza è l’ultima a morire i tifosi nerazzurri non saranno di certo tranquilli dopo queste ultime dichiarazioni di Meulensteen sul loro numero 10: “Tutto è possibile, se un club e un giocatore vogliono fortemente una cosa, tutto è possibile. Un giocatore come Wesley non può non adattarsi alla perfezione al gioco della nostra squadra”. Dichiarazioni tratte da EurosportNews.com

  • Inter, autogol di Moratti. Gasperini come Benitez

    Inter, autogol di Moratti. Gasperini come Benitez

    Questa mattina quando ho sentito le dichiarazioni di Moratti stentavo a crederci. Possibile che un presidente esperto e finalmente vincente cada ancora una volta nei tranelli dei giornalisti destabilizzando il suo spogliatoio e sopratutto il tecnico? Scorrendo le varie testate le dichiarazione del patron nerazzurro era tutt’altro che una boutade e cosi mi è stato subito chiaro che per Gasperini il lavoro all’Inter sarà naturalmente duro ma contro i mulini a vento visto che la sua posizione è già messa in discussione.

    ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Moratti prima di Mou conquistò l’appellativo di mangia allenatori e dopo il ben servito dello Special One è andato alla ricerca del sostituto senza però mai aver chiara l’idea di come dovesse giocare la sua Inter. Benitez era troppo buono per uno spogliatoio duro da gestire, Leonardo dopo le prime fatiche ha mollato e il bravo Gasperini si è trovato in sella dopo una estenuante ricerca ad altri allenatori completamente diversi per caratteristiche tecniche e comportamentali. Il vero mistero è il modulo. Moratti ingaggiando Gasperini sapeva della sua predisposizione al 3-4-3? Sapeva dell’utilizzo del 4-3-3 in sole determinate occasioni? Sa che nei tre attaccanti uno solo ricopre il ruolo di punta mentre i due sugli esterni sono per caratteristiche orientati al sacrificio. A tal proposito è chiaro che giocheranno sempre uno tra Milito e Pazzini ma solo in determinate occasioni tutte e due insieme e Forlan? Se il curriculum dell’uruguaiano è di tutto rispetto e il costo dell’operazione è più che vantaggiosa dal punto di vista tecnico qualche dubbio lo lascia. Nell’Uruguay Forlan fa la punta centrale, atipica per la sua predisposizione al sacrificio, ma parte da centrale con Cavani e Suarez ai lati e con compiti di copertura. All’Inter partirà da esterno sinistro, al fianco di uno tra Milito e Pazzini, e il dubbio è se riuscirà a garantire la copertura e la dinamicità che Gasp chiede ad un suo esterno tipico. Se comunque per classe e predispozione Forlan ci proverà in quel ruolo e Gasperini modificherà in parte il suo credo tattico il secondo dubbio amletico è intorno alla posizione di Sneijder. L’olandese durante il precampionato è stato sempre provato tra i tre di centrocampo, poi in Supercoppa italiana ha giocato addirittura da seconda punta e da allora è diventato un mistero non prendendo parte alle altre amichevoli. Dove giocherà Sneijder? Inter oggi Poli e Forlan

  • Allarme Inter, altro ko contro il Chievo. Video

    Allarme Inter, altro ko contro il Chievo. Video

    Forse siamo un pò maliziosi ma lo sciopero dei calciatori è stato una manna dal cielo per l’Inter di Gasperini ancora troppo distratta dalle sirene di mercato e con una condizione fisica alquanto deficitaria. L’amichevole di ieri sera contro il Chievo sa da un lato ha dimostrato il ritrovato feeling con il gol di Milito e confermato il rapporto privilegiato di Pazzini, dall’altro ha ancora una volta indispettito i tifosi che a tre giorni della chiusura di mercato hanno poche certezze e vedono una squadra camaleontica nel modulo ma con risultati non del tutto soddisfacenti.

    ©Valerio Pennicino/Getty Images
    L’amichevole contro il Chievo quadrato e già pronto per la nuova stagione è stata un campanello dall’allarme per la coesione dei reparti ma anche per la difesa ancora una volta perforata per tre volte grazie alle reti di Thereau e la doppietta di Moscardelli. Dopo il vantaggio iniziale di Milito e il gol nel finale di Pazzini utile solo a render meno netto il passivo. Domani dovrebbe esser il giorno di Forlan e Poli ma all’Inter serve qualche sforzo della società in difesa per colmare le lacune e dar a Gasperini più possibilità di scelta. [jwplayer config=”120s” mediaid=”93581″]

  • Juve, è subito Vidal. Milan e Inter riscoprono Cassano e Milito

    Juve, è subito Vidal. Milan e Inter riscoprono Cassano e Milito

    L’Inter continua ad avere un rapporto privilegiato con il Trofeo Tim vincendolo per la settima volta su undici edizioni disputate. Le tre

    ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    big del campionato italiano hanno ancora una volta entusiasmato Bari dando vita a tre partite interessanti e ricche di spunti per leggere la salute di Inter, Milan e Juve. Iniziamo con la nostra analisi dal Milan ultima classificata e con un solo gol all’attivo. Le attenuanti per Allegri ci sono tutte, dall’assenza dei sudamericani fino alla lunga lista di infortunati. Analizzando i contenuti della partita a Bari ancora una volta emerge un volitivo Cassano autore del gol contro la Juventus e di tante buone giocate che fanno ben sperare per il futuro. Le note negative sono l’ennesima prova poco convincente di Taiwo in difesa e l’involuzione di Antonini che sono più di un allarme per l’annoso problema sugli esterni. La Juventus scopre Arturo Vidal e il cileno non poteva aspettarsi debtutto migliore. Vidal oltre al gol contro i rossoneri ha fatto vedere le sue immense qualità nel leggere la partita adempiendo, dopo solo due giorni di allenamento, ai dettami tattici di Conte e dimostrando di potre creare una bella cerniera di centrocampo con Pirlo. Proprio dall’ex milanista arriva la seconda nota lieta, disposto come non mai a contenere illumina il gioco e regala ancora una volta un assist a Vucinic per quello che potrebbe esser un lieto lietmotiv della stagione. Per ultimo analizziamo i vincitori e non possiamo che citare Diego Milito. Il principe dopo un anno anonimo ha voglia, complice anche il rapporto con Gasperini, di riprendersi i nerazzurri facendo dimenticare il prima possibile la partenza di Eto’o. Il gol al Milan è un tuffo lungo due anni quando Milito aveva abituato i suoi tifosi ad esser devastante ad ogni minima occasione. Ancora una prova positiva di Obi a centrocampo. [jwplayer config=”240s” mediaid=”92483″]

  • Diego Milito: fra Genoa e Galatasaray

    Diego Milito: fra Genoa e Galatasaray

    A volte ritornano, ed i tifosi del Genoa se lo augurano davvero nel caso di Diego Milito, el Principe Nerazzurro, divenuto grande in maglia rossoblu prima di partire alla volta dell’ Inter, nell’era Mourinho che lo consacrò come uno dei marcatori più prolifici degli ultim anni.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Gli acciacchi fisici, però, lo scorso anno lo hanno frenato, e ne hanno appannato la decisività e la freddezza in zona gol. Ecco perchè el Principe triste potrebbe voler cambiare aria, tornando laddove è esploso, per riassaporare il calore di Marassi che da sempre lo ha adorato come un entità divina. Un ritorno che sarebbe clamoroso, il terzo dal 2005 ad oggi, una calamita la città di Genova per Diego Milito. Un ritorno che, però, resta molto difficile così come ha precisato anche il presidente Enrico Preziosi, che non vuole illudere i tifosi rossoblu, alla luce della complessità della trattativa da condurre. I margini di svolgimento della trattativa, potrebbero incanalarsi nello scambio fra Palacio e Milito, appunto, anche se mister Gasperini, che fece esplodere a Genova Milito, non sembra intenzionato a lasciarlo partire. In questa intricata situazione, spunta, però, l’interessamento del Galatasaray per Milito, soprattutto in seguito all’ amichevole fra Inter e Galatasaray, terminata per la cronaca 0 a 0, che ha permesso un contatto ravvicinato fra le due dirigenze. Fatih Terim, tecnico dei turchi, vorrebbe Cambiasso per completare il suo centrocampo (che si è già rinforzato con Felipe Melo), ma l’argentino ha declinato la proposta. Ecco, dunque, che i fari del Galatasaray si sono accesi sulla punta argentina, che l’Inter potrebbe decidere di cedere per sferrare, poi, l’attacco a Tevez del Manchester City, per il quale sarebbe necessario un esborso molto cospicuo: 45 milioni di euro.