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  • Marsiglia – Inter 1-0, beffa Ayew al 93′

    Marsiglia – Inter 1-0, beffa Ayew al 93′

    L’Inter non riesce a replicare le gesta eroiche di Milan e Napoli fuori dall’Italia nella Champions League, e come accade praticamente sempre nelle ultime partite al primo tiro in porta viene punita. Ci sarà molto da discutere in merito a questo match, ma rimane l’amaro in bocca ad ogni tifoso nerazzurro nel vedere Ranieri rinunciare a giocarsi la partita, per ‘accontentarsi’ di un pareggio che alla fine sfugge via quasi per uno strano scherzo del destino.Pochi meriti ad un Marsiglia che non ha di fatto incantato ne emozionato, ma tantissimi demeriti ad un’Inter provinciale e assolutamente senza idee. A San Siro servirà un aiuto dal cielo.

    Grande sorpresa nella lettura delle formazioni con Ranieri che stupisce tutti schierando un 4-3-1-2 con Sneijder dietro le due punte Zarate e Forlan, lasciando in panca due big come Milito e Pazzini. In mediana spazio all’esperienza con Cambiasso, Stankovic e Zanetti. Nessuna novità per Deschamps che conferma i pronostici schierando Brandao in coppia con Ayew davanti e utilizzando il recuperato Diarra in mediana.

    PRIMO TEMPO – E’ dei padroni di casa il primo squillo, con il centrocampista francese Cheyrou a provare la conclusione dal limite dell’area nei primissimi minuti, calciando di poco a lato. Nerazzurri coperti e molto attenti in fase difensiva, ma assolutamente senza idee e con molti errori in fase di impostazione. L’occasione buona per far male capita ai nerazzurri al 11’: Cambiasso si invola sulla corsia laterale e serve un cross col contagiri a Forlan, l’uruguaiano calcia a botta sicura ma spreca trovando una parta decisiva di Mandanda. Strepitoso recupero di Zanetti su Morel con il capitano dell’Inter che riesce anche a mettere un buon pallone in area con Zarate che anticipa il portiere dell’OM ma calcia fuori.

    È il turno dei francesi che iniziano a esercitare una certa pressione, con Azpilicueta che al 20’ prova una gran conclusione da fuori area sfiorando la traversa. Pericolosissimo il Marsiglia alla mezz’ora sugli sviluppi di una punizione tagliata in area con Diawara che colpisce male, facendo tirare un sospiro di sollievo a Julio Cesar. Poca cattiveria sottoporta per i nerazzurri al 36’ su un ottimo inserimento di Cambiasso, Zarate riceve palla ma calcia fin troppo centrale e senza la giusta forza. Pessimo l’impatto dell’attaccante argentino sul match, con molti dribbling sbagliati e poca convinzione nelle giocate provate. Si chiude il primo tempo senza ulteriori emozioni e senza recupero.

    Andre Ayew | © BORIS HORVAT/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Cambio per Ranieri nella ripresa con l’ingresso di Nagatomo al posto di Maicon  che ha accusato un problema fisico. Qualche errore di troppo nell’Inter per Sneijder , che sbaglia appoggi e passaggi decisamente non difficili. Fase di gioco con moltissimi ribaltamenti di fronte, e altrettanti errori in fase di finalizzazione, senza vere azioni degne di nota. Cambio per Ranieri che al 19’ toglie uno spento Zarate inserendo un centrocampista di tanta corsa come Obi, con la squadra pronta a schierarsi con un 4-4-2 classico.  Da segnalare al 22’ la pesante ammonizione di Chivu che essendo diffidato salterà il match di ritorno a Milano. Primo cambio per Deschamps al 29’ con l’ingresso del secondo fratello Ayew, il più piccolo Jordan , che subentra al posto di Brandao. Ancora un’ottima occasione per l’Inter alla mezz’ora sugli sviluppi di un calcio di punizione con Stankovic che in area da due passi calcia al volo, colpendo senza forza e fin troppo centrale senza impensierire il portiere francese. Brividi per i nerazzurri con A. Ayew che sfiora il gol del vantaggio a 12 minuti dal termine, colpendo di testa e mandando il pallone di poco a lato.

    L’OM ha qualcosa in più nel finale e il solito Ayew si libera dal limite calcia benissimo e si vede negare il gol da una buona parata del portiere nerazzurro che devia in angolo.  Dallo stesso corner nel minuto finale ne scaturisce la doccia fredda  per i nerazzurri: Chivu perde la marcatura proprio su Ayew e gli permette di colpire di testa da due passi e portare i suoi in vantaggio. Gol al 93’ e la partita finisce a favore dei padroni di casa. Con la sesta sconfitta su 7 partite la panchina di Ranieri si fa sempre più cocente.

  • Inter Bologna 0-3, le pagelle. Moratti abbandona come Schettino

    Inter Bologna 0-3, le pagelle. Moratti abbandona come Schettino

    È ufficialmente concluso il ciclo della seconda grande Inter della storia. Dopo Helenio Herrera, e dopo Mourinho, termina probabilmente con questa stagione il ciclo delle vittorie nerazzurre. Stagione da Zeru tituli parafrasando il Vate di Setubal, ma anche con molte inspiegabili scelte di mercato e societarie (vedere la cacciata di Oriali). I nerazzurri in Inter Bologna hanno mostrato di essere tornata la vecchia squadra del passato, un melting pot di campioni male assemblati in mezzo al campo, che rincorrevano il pallone singolarmente senza una mezza idea di gioco. Anche perché che se ne voglia dire sull’età della squadra e sugli stimoli che mancano in questa squadra, sulla carta qualsiasi giocatore dell’Inter supera di livello qualsiasi del Bologna, e soprattutto del Novara. Morale della favola, senza un progetto e un buon modo di giocare non si vince nulla. Il cerchio si chiude, l’Inter continua ad affondare e prendere batoste, Ranieri continua sempre di più ad essere il capro espiatorio con colpe importanti ma non fondamentali per il declino, e il presidente cosa fa? Emula Schettino abbandonando la nave dopo aver sbagliato la manovra nel mese di gennaio, lasciando partire Thiago Motta e facendo “l’inchino” ai francesi.

    Pagelle Inter Bologna

    Julio Cesar 5 Prende 3 gol su 3 tiri, e come nelle ultime partite non mostra quella sicurezza che l’aveva contraddistinto in passato. Soprattutto considerando come tutte le conclusioni fossero rasoterra, e le prime due sul suo palo.

    Lucio 4,5 Regge la baracca meglio del suo dirimpettaio Ranocchia, ma compie degli errori clamorosi anche lui. Prima nel primo gol facendosi saltare da Ramirez,  poi nel finale spegne la luce: blackout totale. Si scontra con Ranocchia e si lascia sgusciare via Acquafresca coadiuvato da Nagatomo prima di vedere l’ex attaccante nerazzurro segnare la pesantissima rete del 3 a 0.

    Ranocchia 4 Inguardabile. Entra di diritto in tutti e tre i gol del Bologna. Nel primo si fa imbambolare dalla finta di Di Vaio, come lo stesso Nagatomo. Nel secondo compie un errore che nemmeno in terza categoria se ne vedono di tali, dimenticandosi di aver l’attaccante alle spalle e in vista di una vena impellente di altruismo regala di petto l’assist vincente proprio a Di Vaio. Nel terzo si fa portare a spasso come i suoi compagni da Acquafresca prima della conclusione. La domanda è: ma quando torna Samuel?

    Pazzini 4 Etereo. Rimane da accendere Rai 3 e vedere se appare nella prima fascia di Chi l’ha visto, perché stasera non è proprio sceso in campo.

    Forlan 4,5 Sostituire Eto’o con lui è davvero qualcosa che potrebbe risultare surreale anche agli occhi di un pittore come Dalì. Ma siamo matti? Stasera avrebbe avuto l’ennesima occasione di sbloccare la partita, ma prima calcia addosso a Gillet, e poi calcia in malo modo incrociando con la flemma di un bradipo addormentato.

    Di Vaio mattatore di Inter Bologna | ©Getty Images

    Gillet 7,5 Splendide le parate che tengono a galla la partita nel primo tempo e nella ripresa. Respinge di piede la schiacciata di testa di Maicon a inizio partita. Nella ripresa prima si allunga sulla conclusione sporca di Forlan, poi un vero e proprio volo d’angelo sul colpo di testa di Ranocchia. Spiderman

    Ramirez 6,5 Buona la partita dell’uruguaiano che non voleva sfigurare di fronte a sua maestà Forlan, ma se vogliamo dirla tutta gli toglie il culo dal trono! Manda fuori tempo Lucio e serve un assist d’oro per Perez che poi servirà Di Vaio nella prima rete.

    Mudingay 7 Roccioso e granitico in mediana recupera mille palloni e fa sfinire di corsa uno come Faraoni. Cerniera perfetta in mediana per permettere a Pioli di tenere davanti tre giocatori offensivi come Diamanti, Di Vaio e Ramirez.

    Di Vaio 7,5 c’è da dire che non aveva ancora mai segnato all’Inter con la maglia del Bologna, e quando gli capita un’occasione così ghiotta non se la fa scappare segnando addirittura una bella doppietta. Nel primo gol finta di sinistro manda in tilt la difesa nerazzurra e segna di destro. Nel secondo di astuzia anticipa Ranocchia addormentato e buca nuovamente Julio Cesar.

    Video highlights Inter Bologna 0-3
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  • Inter Bologna 0-3, sprofondo nerazzurro. Di Vaio firma l’impresa

    Inter Bologna 0-3, sprofondo nerazzurro. Di Vaio firma l’impresa

    Sei mesi di gestione Ranieri, e proprio da Bologna dove Ranieri aveva iniziato la sua avventura nerazzurra arriva l’ennesimo schiaffone a ribadire come l’Inter dei campioni sia solo un ricordo sbiadito. Il Bologna sbanca San Siro punendo l’Inter con un 3-0 pesantissimo ma al tempo stesso meritato, poiché nonostante i rossoblu con soli 3 tiri realizzino altrettanti reti, i nerazzurri non riescono mai a rientrare in partita, lanciando agli avversari un segnale chiaro ed inequivocabile: la fase difensiva è totalmente da dimenticare. L’immagine della disfatta dell’Inter è quella di Massimo Moratti che lascia anzitempo lo stadio, con la posizione di Ranieri che si fa sempre più difficile da decifrare. Marsiglia è alle porte e a questo punto più che la cura Ranieri servirà un pellegrinaggio a Lourdes per risolvere i problemi nerazzurri.

    PRIMO TEMPO – Inizio senza troppe emozioni con le due squadre che partono con il freno a mano tirato. Il primo squillo della partita è nerazzurro con Sneijder che prova la sua azione personale, concludendo con un destro dal limite dell’area fin troppo centrale e facilmente neutralizzabile da Gillet. Cresce il ritmo dei nerazzurri che iniziano a spingere con continuità e al 18’ il risultato rimane invariato solo grazie a un parata straordinaria di Gillet su colpo di testa di Maicon, lasciato libero di saltare e schiacciare sugli sviluppi di un corner. È ancora sulla testa del terzino brasiliano l’occasione buona per portare i suoi in vantaggio alla mezz’ora, con il pallone che sfiora il palo. Solo un minuto dopo c’è un’altra ghiotta occasione per Forlan che, solo davanti a Gillet, si fa parare la conclusione grazie a un’uscita decisiva del portiere belga.

    Rispettando il miglior copione delle ultime partite l’Inter attacca tanto e alla prima occasione concessa viene punita: al 37’ Ramirez scarta Lucio, assist per Perez che serve in area Di Vaio, l’attaccante del Bologna mette a sedere Nagotomo e Ranocchia prima di battere Julio Cesar. Non bastasse arriva il gol del raddoppio un minuto dopo, su un semplice lancio lungo, con Ranocchia che commette un’ingenuità imperdonabile stoppando il pallone di petto e di fatto regalandolo a Di Vaio appena dietro di lui. L’attaccante rossoblu si trova solo davanti a Julio Cesar e senza pensarci su due volte calcia bucando per la seconda volta l’estremo difensore nerazzurro: Bologna 2 Inter 0. Il primo tempo si chiude con un verdetto evidente, i nerazzurri continuano a soffrire in maniera imbarazzante in difesa.

    Inter Bologna 0-3 | © Claudio Villa/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Si torna in campo con gli stessi ventidue uomini del primo tempo. Nei primi minuti è ancora il Bologna a fare paura davanti, nuovamente con Di Vaio che porta a spasso in area Ranocchia e prova la conclusione sporcata dal centrale nerazzurro che sfiora il palo lontano alle spalle di Julio Cesar. Inter inguardabile, con il reparto offensivo completamente scollegato dal centrocampo, e il risultato è un’azione costantemente lenta e farraginosa, frutta di un possesso palla sterile e senza finalità offensive. Mai come prima si sente l’assenza di un giocatore tecnico come lo era Thiago Motta, in grado dare le giuste geometrie e i giusti tempi di gioco alla manovra nerazzurra. Al 13’ ennesima palla gol sprecata dagli uomini di Ranieri, con Nagatomo che entra in area fornisce l’assist perfetto a Forlan che dall’altezza del dischetto calcia angolato ma senza la giusta forza, concedendo il tempo a Gillet di allungarsi in tuffo e negargli il gol.

    Stranissimo cambio con Ranieri che toglie un attaccante e inserisce un centrocampista: fuori Forlan e dentro Poli al 16’. Altro miracolo di Gillet che in tuffo al 21’ nega il gol a Ranocchia su uno splendido colpo di testa vicinissimo al palo, mantenendo la rete inviolata. Altro cambio per Ranieri che toglie Faraoni per Castaignos, mentre Pioli fa entrare Konè per Ramirez. Esce anche il man of the match Di Vaio alla mezz’ora lasciando il posto a un ex nerazzurro come Acquafresca. Nulla la reazione dell’Inter, e il presidente Massimo Moratti sicuramente infastidito abbandona lo stadio anzitempo. La punizione più severa arriva nel finale al 40’ con Acquafresca che in mezzo a tre difensori totalmente in bambola, trova lo spazio per calciare e infilare Julio Cesar sul secondo palo, regalando ai suoi tifosi un 3-0 inaspettato per qualsiasi bookmaker.

  • Inter Bologna, out Milito Ranieri lancia Forlan

    Inter Bologna, out Milito Ranieri lancia Forlan

    Vietato sbagliare. Ranieri sa che un altro fallimento contro il Bologna non gli costerebbe la panchina ma sarebbe altamente rischioso presentarsi all’appuntamento europeo contro il Marsiglia con gli strascichi polemici dell’ennesima sconfitta in campionato. I tempi delle sette vittorie consecutive sembrano essere estremamente lontani, e l’unico modo per uscire da questa crisi è fare risultato per non perdere di vista quel famoso terzo posto da cui dovrebbe partire la rifondazione Inter nella prossima estate. Il Bologna è un avversario ostico, considerando come gli uomini di Pioli fermi negli ultimi due turni causa neve per le condizioni proibitive del Dall’Ara, hanno di fatto giocato cinque partite senza mai perdere. Come nella sfida contro il Novara sulla carta la netta favorita è l’Inter, ma come il calcio insegna e soprattutto considerando il momento no dei nerazzurri questa sfida potrebbe rappresentare altre sorprese, senza fare gli scaramantici in vista della data odierna venerdì 17.

    INTER – Ranieri ha spiegato nella classica conferenza stampa alla vigilia della partita, come la sua squadra debba in qualche modo ritrovare quegli equilibri smarriti. In un certo senso è come se si fosse tornati ai suoi esordi sulla panchina nerazzurra, quando l’Inter costruiva molto e venisse punita al primo tiro in porta. Morale della favola? L’inserimento di Sneijder e Forlan non è ancora riuscito e il modulo che gli dava tutte le garanzie, il 4-4-2, senza uno come Motta è difficilmente realizzabile. Alla ricerca di una vittoria che possa in qualche modo liberare del carico psicologico i suoi ragazzi Ranieri potrebbe optare per un modulo ad una sola punta, il 4-4-1-1, o al limite il 4-3-2-1. Da segnalare le assenze importanti di Milito e Stankovic, entrambi alle prese con i sintomi influenzali, con Alvarez per un dolore al ginocchio, e Samuel a riposo per tentare un recupero lampo in vista della sfida contro il Marsiglia. Nel dettaglio in difesa, nella linea a quattro spazio a Lucio e Ranocchia al centro, con il rientrante Maicon a destra e Nagatomo a sinistra. In mediana bloccati al centro Cambiasso e Zanetti a fare schermo alla difesa mentre sugli esterni Faraoni e Forlan leggermente avanzato. Sneijder agirà alle spalle dell’unica punta Pazzini.

    Claudio Ranieri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    BOLOGNA – Pioli dopo la lunga sosta dovuta al maltempo torna a far scendere in campo i suoi, e recupera diversi giocatori dalla lista degli indisponibili. L’unico a rimanere a casa è Loria, mentre sono nuovamente arruolabili Konè e Pulzetti, con quest’ultimo che potrebbe contendere il posto da titolare con Garics sull’esterno del centrocampo. Scelte confermate con un 3-4-2-1 molto simile a quello visto contro il Lecce, dove Pioli chiederà alla squadra di rimanere molto corta e sfruttare le ripartenze con le giocate di Ramirez e Di Vaio. Nel dettaglio questo l’undici titolare: Gillet tra i pali, con davanti a se Raggi, Portanova e Antonsson. In mediana l’esperienza e il fisico di uno come Mudingay affiancato da Perez al centro, mentre più larghi sulle corsie laterali agiranno Pulzetti, da un lato e Morleo, dall’altro. Rimane qualche dubbio davanti dove l’idea è quella di schierare due uomini alle spalle dell’unica punta, dove le giocate di Ramirez e l’assistenza di Taider dovranno risultare l’arma in più per rifornire assist vincenti verso il bomber rossoblu Marco Di Vaio, che è alla ricerca del suo primo gol all’Inter con la maglia del Bologna. Il ballottaggio rimane dunque tra Diamanti e Taider a contendersi un posto in due.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER BOLOGNA

    Inter (4-4-1-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Faraoni, Zanetti, Cambiasso, Forlan; Sneijder; Pazzini.
    A disp.: Castellazzi, Cordoba, Chivu, Obi, Palombo, Castaignos, Zarate.
    All.: Ranieri.

    Bologna (3-4-2-1): Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Pulzetti, Perez, Mudingayi, Morleo; Ramirez, Taider; Di Vaio.
    A disp.: Agliardi, Garics, Cherubin, Rubin, Diamanti, Kone, Acquafresca.
    All.: Pioli.

  • Crisi Inter, Moratti insoddisfatto e senza un progetto

    Crisi Inter, Moratti insoddisfatto e senza un progetto

    Diversamente dal comandante Schettino che abbandonò la sua nave mentre naufragava sulle coste dell’Isola del Giglio, il presidente nerazzurro Massimo Moratti, che di fatto ha visto affondare la sua Inter contro il Novara e nelle ultime partite, rimane al timone confermando al tempo stesso la fiducia a Ranieri.

    La crisi c’è, ed è evidente, con i numeri riguardanti il mercato in entrata e in uscita impietosi: considerando come dal glorioso 2010 ad oggi i nerazzurri abbiano incassato 90 milioni di euro dalle cessioni e ne abbiano investiti 70 portando a casa giocatori che poco o nulla si sono inseriti nell’ossatura di gioco della squadra attuale. Ranocchia, Pazzini e Nagatomo sono gli unici a rimanere nell’olimpo dei più utilizzati, dovendo scartare la lunga lista di promesse non mantenute, tra cui Jonathan, Biabiany, Coutinho, Alvarez, Zarate, Forlan, Castaignos, etc. Il ricambio generazionale non c’è stato, e l’Inter ha continuato a cullare l’ipotesi di poter tornare sul tetto del mondo con gli stessi eroi di Madrid del 2010, a due anni di distanza, non considerando come due anni nel calcio rappresentino un’eternità. Ha prevalso la logica del presidente tifoso, e non quella dell’imprenditore che riesce a fare una pura e tecnica analisi dei pro e i contro. I risultati tirando le somme sono evidenti e per uscire da questa spirale, c’è davvero bisogno di un progetto nuovo.

    massimo moratti |© Valerio Pennicino/Getty Images

    Moratti intervistato dai giornalisti ha spiegato il momento che sta vivendo in prima persona come presidente del club nerazzurro: “È chiaro che in questo momento molto soddisfatto non posso essere, però questa è una squadra che ha vinto tanto e se ha vinto tanto, tutto diciamo, significa che i giocatori erano messi insieme bene, ma soprattutto eccezionali singolarmente e molto bravi. Ai questi giocatori ci siamo abituati, ci siamo abituati anche al lato stilistico di ognuno di loro, perciò cambiarli non è facile, perché devi trovare giocatori allo stesso livello e vorresti quasi rivedere lo stesso giocatore da giovane. Quindi è abbastanza difficile trovare un modello al quale poco a poco riesci a cambiare nei pezzi, in modo di riavere subito quello che avevi prima. Quindi puoi e devi farlo con calma e, nella calma, ci sta anche ci siano dei periodi nei quali le cose non vadano bene. Questo è il periodo attuale, come lo è stato a inizio anno”.

    COMPLICE LA SFORTUNA – Il numero uno nerazzurro conferma la fiducia all’attuale tecnico interista, spiegando come nelle ultime sfide la squadra sia stata spesso anche sfortunata:”Claudio Ranieri è una persona molto per bene, che si è trovato un po’ in difficoltà all’inizio e poi avuto modo di esprimersi meglio, caricare la squadra e avere buoni risultati. Poi adesso è arrivata anche un po’ di sfortuna, partita di Roma a parte, che non è stata per niente sfortuna, ma che è stata estremamente brutta e basta. Quella contro il Novara è stata abbastanza sfortunata, come anche quella contro il Palermo, se vogliamo. Quindi certamente Ranieri non è stato neppure aiutato da questo e noi non siamo stati conseguentemente aiutati. Però, questo non cambia quello che può essere il programma”.

    PROGETTO – Moratti continua il discorso, ma sembra quasi infastidito dalla parola ‘progetto’: “Continuiamo a parlare sempre di progetto, che è una cosa che mi fa venire in mente sempre qualcuno che ti dice qualche cosa che succederà chissà quando… Ma che progetto? Il calcio lo viviamo ogni settimana con tutta la passione, la paura, il dolore e la felicità. Quindi parlare di progetto dà sempre un po’ fastidio. Io credo che ogni giorno siamo qui a cercare di fare in modo che arrivi la fine con qualche soddisfazione in più di quelle minime che ci sta dando adesso. E soprattutto stiamo lavorando molto per cercare di capire come costruire la squadra che invece possa riportarci ad avere più fiducia ancora di quella che pensavamo di avere all’inizio dell’anno. Mi sembrava non male questa squadra, poi invece purtroppo così non è… Ma più ho fiducia ancora negli anni prossimi, portando ragazzi giovani”.

    Senza i tre punti di Bologna ai tifosi non basteranno più le promesse di un futuro migliore, questo è certo.

  • Inter è crisi nera, Ranieri unico colpevole?

    Inter è crisi nera, Ranieri unico colpevole?

    Incubo Inter titolava stamattina la rosea. È crisi nera e i numeri parlano chiaro: nelle ultime cinque partite i nerazzurri (considerando anche la Coppa Italia) hanno di fatto perso 4 volte, raccogliendo l’unico punto con il rocambolesco pari del 4-4 contro il Palermo. La peculiarità è che proprio contro il Novara all’andata, con la sconfitta per 3-1 ci fu il capolinea del progetto Gasperini, e questa nuova sconfitta proprio contro l’ultima in classifica mette in seria discussione la permanenza di Ranieri sulla panchina nerazzurra.

    Moratti aveva tuonato dopo il clamoroso ko contro la Roma, spiegando come la stagione fosse ancora lunga, e proiettarsi ora a giugno non potesse che rappresentare un concetto antiproduttivo. Il tecnico, con gli stessi giocatori, sono tutti, nessuno escluso, sotto esame in vista della possibile rifondazione di fine stagione. Ovviamente prima di parlare di rifondazione rimane l’incognita sulla prossima partecipazione alla Champions League, poiché il rullino di marcia di questa squadra è più simile a quella di una neopromossa e fallire l’approdo alla competizione europea vorrebbe dire ridisegnare completamente tutti i possibili piani di investimento futuri.

    NOVARA DOCET – I tifosi nerazzurri vedranno nel Novara ormai la bestia nera più temibile, come lo stesso Valentino Rossi twittava nel corso del match scrivendo “ma i bianchi sono il Real Madrid non il Novara”. Puniti all’andata e affondati al ritorno, con la bellezza di 16 punti in classifica, il Novara si può permettere il ‘lusso’ di strapparne addirittura 6 solamente ai nerazzurri. Ranieri dovrà fare mea culpa e spiegare in qualche modo le continue rivoluzioni tattiche in corso di partita che di fatto ogni volta sconfessano le scelte iniziali: si parte con l’albero di natale a una sola punta e si finisce con tre punte, con un Forlan fuori ruolo, e fuori condizione a sostituire uno dei migliori in campo come Poli! Anche l’ingresso di Nagatomo ha evidenziato come sulla sinistra mancava quella spinta necessaria per la fase offensiva, considerando come l’assenza di Maicon aveva reso la fascia destra orfana delle sue classiche incursioni. L’enigma su Sneijder rimane quello più emblematico, con l’olandese che prima deve riuscire a parlare la lingua della squadra, e poi in assenza di uno come Thiago Motta e del 4-4-2 bloccato deve divenire il condottiero di questa Inter. L’ipotesi più plausibile è la partenza dell’olandese in estate con Ferguson pronto ad accoglierlo a braccia aperte.

    DI CHI LE COLPE? – A questo punto cercare il colpevole diventa un tiro al bersaglio vero e proprio, con Ranieri primo imputato in bella vista. In realtà il tecnico romano a parte gli errori su evidenziati è forse come lo stesso Gasperini il personaggio da criticare di meno. Si stanno evidenziando a lungo termine infatti, le scelte sbagliate fatte da due anni a questa parte dopo l’addio di Mourinho, che praticamente era in grado di dirigere tutto l’ambiente con poteri ampissimi. L’addio del vate di Setubal ha di fatto rotto quegli equilibri che si erano creati nella società e nello stesso spogliatoio. Il presidente tifoso Moratti è tornato quello delle vecchie stagioni nerazzurre, capace di prendere moltissime scelte sbagliate e centrare raramente l’affare in chiusura di mercato. Prima con Benitez un mercato e una progettualità assente hanno costretto Leonardo a cavalcare le ali dell’entusiasmo prima della caduta nel derby e in coppa. Poi l’anno dopo un dejà vu con la scelta in extremis di uno come Gasperini, (dopo i mille rifiuti di altri tecnici eccellenti) e un mercato fatto di seconde scelte, con l’addio di Eto’o, hanno costretto Ranieri a vestire i panni di Mr. Wolf per guarire un’Inter malata, in attesa di un mercato che di fatto ha regalato un secondo affare Forlan, dove l’ultimo arrivato Guarin non potrà essere schierato in Champions.

    Ora dopo aver nuovamente cavalcato l’ondata di entusiasmo frutto delle sette vittorie consecutive i nerazzurri sono di fatto crollati al suolo con le ultime pessime prestazioni, mostrando i limiti di una gestione che ha pensato a sistemare i conti del fair play finanziario senza scrupoli cedendo giocatori anche nell’ultima tranche di mercato, senza ascoltare la voce di chi la squadra la dirige.

    Crisi Inter, di chi la colpa?

    • Moratti (49%, 166 Voti)
    • Giocatori (39%, 132 Voti)
    • Ranieri (12%, 40 Voti)

    Totale Votanti: 338

  • Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Inter Novara 0-1, le pagelle. Caracciolo bestia “nerazzurra”

    Quattro partite e un solo punto raccolto dall’Inter, questo racconta la sfida con la favola del Novara di Mondonico che scende in campo con ordine e riesce a strappare con le unghie e con i denti i tre punti in un campo ostico se non impossibile per una neopromossa. Ranieri ha scelto di giocare con un modulo più abbottonato lasciando spazio ai due trequartisti Sneijder e Alvarez con l’unica punta Milito, ma nel primo tempo ne è venuto poco o nulla di buono. Nella ripresa scelte sconfessate con Pazzini al posto di Alvarez e si ritorna al modulo a due punte. Dopo essere stata colpita e affondata come spesso accade ultimamente, la difesa nerazzurra ha mostrato i suoi evidenti limiti senza la giusta copertura della linea dei centrocampisti. Ancora stravolgimenti dopo il gol di Caracciolo con l’uscita di un buon Poli per far spazio a uno spaesato Forlan con il nuovo modulo a tre punte. A questo punto un po’ per la sfortuna (vedere la traversa di Sneijder) un po’ per la fretta e la troppa voglia di fare gol in mezz’ora di gioco anche con l’uomo in più per l’espulsione di Radovanovic l’Inter ha mostrato tutta la sua approssimazione. Imprecisa e frettolosa, questi sono i due aggettivi che potrebbero descrivere la squadra di Ranieri nella partita di ieri. Viceversa un Novara cinico e spietato con un Caracciolo che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite realizzando gol davvero da cineteca. Ranieri per curare l’Inter a questo punto dovrà tirar fuori un vero e proprio numero di magia.

    PAGELLE INTER

    Chivu 4,5 Ha sempre detto che odia giocare da terzino e che si sente più un centrale e puntualmente lo dimostra con le sue prestazioni sul campo che le sue dichiarazioni sono fondate. Permette a Caracciolo di stoppare la palla dal limite dell’area lasciandogli libero l’angolo per calciare e battere Julio Cesar. Spinge più nel primo tempo e nella ripresa Nagatomo fa molto meglio di lui in fase offensiva. A questo punto perché non schierare  sin dal primo minuto il nipponico?

    Poli 6 Forse il migliore in campo dei suoi. Corre recupera palloni e ha il giusto tempo degli inserimenti. Si vede negare un rigore da Russo inspiegabilmente quando viene atterrato in area da Garcia, con l’arbitro che fa cenno di rialzarsi. Lascia il campo per Forlan nella ripresa .

    Sneijder 5,5 L’olandese è un oggetto misterioso, perché invece di integrarsi nei meccanismi di gioco della squadra gioca praticamente da solo. È sfortunato nel finale quando colpisce la traversa che avrebbe potuto regalare il gol del pari, ma mostra un’imprecisione figlia della voglia di riprendersi il suo posto da leader che ora non ha.

    Forlan 4,5 Lui e Sneijder in teoria dovrebbe essere le armi in più per la sua squadra, ma il loro  inserimento nei meccanismi della squadra è abbastanza lontano. Viene fischiato dal pubblico in un paio di cross sbagliati malamente. Gioca troppo lontano dalla porta e non gli riesce nulla di buono. Irriconoscibile.

    Pazzini 4,5 Entra nella ripresa per dare peso all’attacco ma praticamente è come se non fosse entrato mai in campo. Non è nel suo momento migliore e quando ha sui piedi la palla del possibile pari, da un metro la calcia troppo centrale facendosi neutralizzare la conclusione.

    PAGELLE NOVARA

    Ujkani 6,5 è sempre pronto e reattivo, e dalla sua parata su un tiro di Lucio nasce l’azione della ripartenza che porterà al gol di Caracciolo. Nel finale tiene a galla il risultato impedendo a Pazzini di mettere in rete da due passi.

    Radovanovic 5 In mediana non demerita dove insieme ai suoi compagni cerca di fermare le continue avanzate nerazzurre. Poi compie un’autentica stupidità quando già ammonito calcia via il pallone allontanandolo, attirando l’attenzione di Russo che non può che ammonirlo di nuovo, con conseguente espulsione per doppio giallo.

    Garcia 5,5 Viene graziato dall’arbitro per l’intervento sciagurato che falcia in piena aera Poli. Per il resto tiene a bada gli attaccanti nerazzurri con diligenza.

    Caracciolo 7 L’airone vola alto quando vede nerazzurro. Stop e tiro a giro da vero campione per segnare un gol da ricordare, e per regalare ai suoi una vittoria storica a San Siro.

  • Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Terza sconfitta nelle ultime quattro partite per l’Inter. Definirla crisi sarebbe davvero riduttivo a questo punto. Sconfitta che lascia il segno, con i nerazzurri che perdono in casa contro il fanalino di coda Novara, di fatto perdendo ulteriore terreno nella rincorsa al terzo posto con la Lazio staccata di sei lunghezze. Caracciolo si conferma la bestia nera dell’Inter e Mondonico può sorridere visto che la sua squadra aveva realizzato solo due punti in trasferta prima di questo match, mentre i nerazzurri  mostrano un rullino di marcia da retrocessione: un punto in quattro partite. La panchina di Ranieri balla.

    PRIMO TEMPO – Primo squillo nerazzurro al 9’ sugli sviluppi di un’azione corale nerazzurra finalizzata da una bella conclusione dal limite dell’area di Sneijder che si vede negare il gol da una pronta respinta di Ujkani. Buona Inter nei primi minuti che tiene palla, cerca il fraseggio stretto con i suoi centrocampisti e costringe come era da copione il Novara a schiacciarsi con tutti gli uomini dietro la linea del centrocampo. Al 14’ problemi fisici per Dellafiore  che lascia il campo e costringe Mondonico a giocarsi il primo cambio con l’ingresso di Morganella. Ancora pericolosa la squadra nerazzurra al 25’ sulla corsia sinistra: bella combinazione tra Chivu e Sneijder con l’olandese che da posizione defilata mette dentro un tiro cross che attraversa tutta l’area senza trovare il tap in vincente di Milito, sfiorando il palo. Rischia moltissimo l’Inter su una ripartenza del Novara, con Julio Cesar costretto a un’uscita spericolata su Caracciolo per togliergli dai piedi il pallone. Molti dubbi su una decisione arbitrale al 35’ con Poli che viene letteralmente abbattuto da Garcia  in area prima di riuscire a calciare, ma Russo fa cenno di proseguire tra le numerose proteste nerazzurre. Il primo tempo si chiude senza regalare troppe emozioni, con due minuti di recupero.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa altro cambio per Mondonico che manda in campo Pesce al posto di Porcari, mentre Ranieri inserisce Pazzini al fianco di Milito togliendo Alvarez. Ottima verticalizzazione di Cambiasso al 7’ con l’inserimento con i tempi perfetti di Milito che entra in area salta un uomo e calcia, indirizzando troppo centrale la conclusione con Ujkani ben piazzato. I nerazzurri spingono molto, ma senza trovare mai l’affondo vincente e come spesso accade nel calcio su uno splendido contropiede è il Novara a essere letale. La doccia fredda arriva per l’Inter al 11’ dai piedi di Caracciolo che inventa un gol bellissimo: l’airone stoppa la palla tra Lucio e Chivu e da fuori area fa partire un tiro a giro sul palo lontano a battere Julio Cesar, confermandosi la bestia nera dei nerazzurri. La risposta dell’Inter arriva subito con una buona conclusione di Stankovic che calcia forte dal limite dell’area sfiorando il palo. Ranieri al 16’ si gioca il tutto per tutto inserendo Forlan al posto di Poli, schierando tre punte per cercare di ribaltare il risultato, mentre Mondonico pochi minuti dopo si copre togliendo Gemiti e inserendo Paci. Paradossalmente nonostante l’Inter si riversi nella metà campo avversario è il Novara ad avvicinarsi nuovamente al gol con un grande anticipo di Julio Cesar su Caracciolo.

    Al 33’ Morganella impegna in una parata in tuffo il portiere nerazzurro su una gran conclusione al volo ad incrociare. Novara in dieci al 34’ con Radovanovic che allontana il pallone dopo un fallo di Nagatomo dal limite dell’area: il serbo era già ammonito  e con il secondo giallo si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Sfortunata la squadra di Ranieri che nel finale con Sneijder impatta la traversa con un destro violentissimo dal limite dell’area. L’ultima occasione capita sui piedi di Pazzini che da un passo calcia centrale facendosi neutralizzare la conclusione, con Ujkani che blocca il pallone e deve solo aspettare il fischio finale che regala i tre punti al Novara e condanna l’Inter a un punteggio inaspettato alla vigilia.

  • Inter Novara, Stankovic e Forlan le sorprese di Ranieri

    Inter Novara, Stankovic e Forlan le sorprese di Ranieri

    Cancellare e dimenticare totalmente la brutta sconfitta subita all’Olimpico nell’ultimo turno di campionato è l’obiettivo principale degli uomini guidati da Ranieri. Inter Novara che si giocherà oggi pomeriggio alle 15, sarà nuovamente un crocevia della stagione nerazzurra, ricordando come nel girone d’andata la sconfitta per 3-1 costò il posto e la panchina all’allora tecnico Gian Piero Gasperini.

    Dopo aver ottenuto le sette vittorie consecutive la banda Ranieri di fatto ha come mollato i remi in barca, perdendo a Lecce, racimolando un rocambolesco pari contro il Palermo e rimediando una dura lezione proprio a Roma. Rialzarsi diventa fondamentale e obbligatorio per rimanere incollati a un terzo posto più lontano, con una Lazio in versione lepre che scatta e si distanzia di 6 punti, mentre l’Udinese incassato lo stop contro il Milan subisce un leggero rallentamento. Occhio anche alle spalle perché la Roma di Luis Enrique è sempre in agguato e potrebbe rappresentare un’altra rivale per la corsa alla zona Champions.

    INTER – Ranieri ha di fatto mescolato un po’ le carte in tavola dopo la sconfitta romana, dovendo rinunciare a Samuel per infortunio (meno gravi di quanto sembra), al nuovo acquisto Guarin ancora fermo in infermeria e a Maicon che dovrà scontare il turno di squalifica. In allenamento sono stati provati diversi moduli, con il 4-3-1-2 che sembra poter offrire maggiori garanzie di copertura, visti gli otto gol presi in sole due partite. Tra i rientri più importanti ci sono quelli di un senatore come Stankovic, e uno come Forlan che deve ancora dimostrare il suo vero valore in maglia nerazzurra.

    Nel dettaglio in difesa c’è un ballottaggio aperto per un posto al centro, dove Ranocchia e Cordoba si giocano una maglia al fianco di Lucio. Sulle corsie esterne Chivu a sinistra e il capitano Zanetti al posto di Maicon. In mediana la linea a tre dovrebbe vedere Cambiasso al centro con Poli e Stankovic ai lati, mentre più avanzato nel ruolo di trequartista torna titolare Sneijder a supporto delle due punte Milito e Forlan. Pazzini dovrebbe rimanere in panchina poiché è stato recentemente colpito da un’influenza.

    NOVARA – Mondonico non ha molto da sorridere vista la lunga lista di indisponibili che conta i nomi di Ludi, Marianini, Coser e Morimoto. Non bastasse la classifica parla da sola con il Novara fermo a quota 13 punti, ultima ruota del carro di questo campionato. Motivazioni opposte dunque per una squadra che cerca punti salvezza utili a staccarsi dal fondo, ma sa, che di fronte troverà un avversario nettamente superiore almeno sulla carta.

    Per battere i nerazzurri serve una grande partita e Mondonico va verso la conferma di nove undicesimi della formazione vista contro il Cagliari: linea a quattro dietro con al centro Lisuzzo e Centurioni, mentre Dellafiore e Garcia agiranno sulle corsie laterali. A centrocampo rimane il dubbio tra la scelta di Radovanovic (che stringe i denti per la pubalgia) e Pesce, con Gemiti e Morganella più larghi. Più avanzati davanti dovrebbero agire Rigoni e Mascara a supporto dell’unica punta l’airone Caracciolo, che più volte ha saputo punire i nerazzurri realizzando reti importanti con le squadre in cui ha militato. Se Mondonico dovesse schierare le due punte, spazio a Jeda in coppia con Caracciolo, ed ad accomodarsi in panchina dovrebbe essere Mascara.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER NOVARA

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Cordoba, Chivu; Poli, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Forlan, Milito. A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Palombo, Alvarez, Nagatomo, Pazzini. All.: Ranieri

    Novara (4-3-2-1): Ujkani; Dellafiore, Lisuzzo, Centurioni, Garcia; Morganella, Pesce, Gemiti; Rigoni, Mascara, Caracciolo. A disp.: Fontana, Paci, Rinaudo, Radovanovic, Porcari, Rubino, Jeda. All.: Mondonico

  • Inter, Forlan, Poli e Palombo nella lista Champions. Fuori Guarin

    Inter, Forlan, Poli e Palombo nella lista Champions. Fuori Guarin

    Archiviato il rocambolesco pareggio di ieri sera contro il Palermo, l’Inter di Ranieri butta l’occhio alla prossima Champions League, comunicando all’Uefa le nuove liste di giocatori utilizzabili nella competizione europea. A differenza di quelle consegnate all’inizio della stagione calcistica, questa volta si potevano inserire solo 3 nuovi nuovi di giocatori nella lista dei 25.

    C’è pero da ricordare come in estate la lista nerazzurra contasse solo 24 giocatori, visto il pasticcio firmato Branca e soci per il caso Forlan, con l’uruguaiano non inseribile poiché aveva già giocato il primo turno preliminare con l’Atletico Madrid. La nuova lista ne conta solo 23, poiché le partenze dettate dal mercato di riparazione sono state quattro, con gli addii di Thiago Motta, Jonathan, Coutinho e Caldirola. Quindi i nuovi nomi inseriti nella lista sono stati quelli di Forlan, di Poli che ieri ha giocato un’ottima partita e dell’ultimo arrivato Angelo Palombo. L’escluso di lusso dunque è Cordoba. Rimane fuori anche il giovane olandese Luc Castaignos.

    Diego Forlan | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    I nerazzurri questa volta non dovrebbero avere particolare problemi in attacco come nella fase a gironi quando con il pasticcio Forlan e i continui acciacchi di cui soffriva Diego Milito ad inizio stagione, erano arruolabili i soli Giampaolo Pazzini e Mauro Zarate, quest’ultimo fu decisivo nella trasferta di Mosca siglando il 2-3 definitivo nella vittoria che fu crocevia poi del cammino nerazzurro in Champions seguente la sconfitta all’esordio a San Siro contro i turchi del Trabzonspor.

    Ovviamente rimane fuori anche l’acquisto più illustre del mercato di gennaio, Fredy Guarin, poiché avendo già giocato nelle competizioni europee con il Porto, dovrà aspettare il prossimo anno per vestire la maglia nerazzurra nelle partite di coppa.

    Ecco la lista Champions nerazzurra:

    Portieri: Julio Cesar, Castellazzi, Orlandoni;
    Difensori: Maicon, Lucio, Ranocchia, Samuel, Chivu, Nagatomo, Faraoni;
    Centrocampisti: Zanetti, Stankovic, Sneijder, Alvarez, Palombo, Poli, Cambiasso, Obi, Crisetig;
    Attaccanti: Pazzini, Forlan, Milito, Zarate