Tag: diego armando maradona

  • Il ritorno di Zanetti e Cambiasso nella Seleccion

    Il ritorno di Zanetti e Cambiasso nella Seleccion

    Il c.t. Batista ha diramato la lista dei 23 convocati per l’amichevole che vedrà la seleccion affrontare gli iberici neo campioni del mondo. Nell’elenco figurano i due interisti epurati dal “regime” Maradona in occasione del Mondiale. Presumibilmente il trentasettenne Zanetti, fresco di rinnovo con l’Inter, sfoggerà la fascia da capitano anche in Nazionale.

    Durante la rassegna sudafricana l’Argentina aveva patito la mancanza di un frangiflutti dinanzi alla difesa, costringendo il solo Mascerano, attualmente in orbita di mercato Inter, agli straordinari. Anche la difesa aveva risentito di un vero leader, come è stato evidenziato in occasione della kermesse sudafricana quando, la retroguardia del pibe de oro, fu completamente asfaltata dalla forza d’urto teutonica. L’esclusione dei campioni d’europa, dunque, è da considerarsi il peccato sussurrato al boia che decapitò Diego Maradona, reo di aver portato all’insurrezione la stampa argentina. Dalle convocazioni si evince che Batista è un tipo sveglio, ha già imparato la prima lezione: ascoltare. La seconda è di certo più ardua: vincere.

  • Argentina: Maradona vicino al ritorno in panchina

    Quando c’è di mezzo Diego Armando Maradona nulla può darsi per scontato e dopo l’addio burrascoso all’Argentina con tanto di accuse al presidente Grondona e a Bilardo pare ci possa essere un riavvicinamento.

    Nei corridoi dell’Afa inizia a circolare la voce di una ipotetica schiarita tra le parti che fa pensare ad un ritorno in panchina del Pibe de Oro.

    Resta da decidere se Maradona riuscirà ad ottenere la riconferma di tutto il suo entourage o dovrà rassegnarsi a perdere i suoi uomini di fiducia.

  • Maradona lascia l’Argentina. Carlos Bianchi possibile successore

    Il faccia a faccia della notte tra Diego Armando Maradona e Grandona, rispettivamente selezionatore e capo della Federcalcio argentina, si è chiuso con una fumata nera chiudendo di fatto l’avventura alla guida delle Selecion del Pibe de Oro.

    La volontà di Grondona era quella di confermare Diego ma non il suo nutrito entourage, di tutt’altro avviso il parere del tecnico che oltre a difendere in toto il suo staff avrebbe proposto l’ingaggio dell’amico Oscar Ruggeri.

    La rottura, ancora non ufficiale, sarebbe insanabile e in Argentina iniziano a circolare i nomi dei possibili successori. E’ l’ex romanista Carlos Bianchi in cima alla lista mentre più defilata appare al momento la posizione di Sergio Batista che comunque potrebbe guidare l’Argentina nell’amichevole contro l’Irlanda dell’11 agosto.

  • Maradona – Argentina, accordo raggiunto fino ai Mondiali 2014

    I media argentini sono sicuri: Diego Armando Maradona ha trovato l’accordo con l’AFA, la federazione argentina, e guiderà la Seleccion fino ai Mondiali del 2014 che verranno disputati in Brasile. Troppo forte il richiamo della prossima edizione della Coppa America, quella del 2011 che verrà giocata proprio in casa in Argentina.

    Il prolungamento del matrimonio dovrebbe essere annunciato lunedì prossimo quando il Pibe de Oro e il presidente della federazione Julio Grondona si incontreranno metteranno nero su bianco. L’accordo di massima è stato già trovato, si tratta solo di mettere a punto gli ultimi dettagli.

    Piena fiducia a Maradona anche dai vertici dirigenziali dopo la delusione del Mondiale sudafricano con l’eliminazione umiliante subita ad opera della Germania (4-0) nei quarti di finale. Quella dei giocatori della nazionale Albiceleste e del popolo argentino non è venuta mai a mancare. Soprattutto quello dei tifosi che hanno dato grande dimostrazione d’affetto nei suoi confronti quando lo hanno applaudito a lungo e intonato cori in suo onore al rientro dell’Argentina dal Sudafrica.

  • Maradona – Argentina, avanti insieme fino al 2014?

    Sono passati 12 giorni dalla pesante sconfitta con la Germania e conseguente eliminazione ai quarti di finale del Mondiale sudafricano e sul futuro di Maradona se ne sono scritte di tutti i colori. Prima le dichiarazioni sul suo “ciclo terminato” come ct dell’Argentina al rientro in patria con l’accoglienza da eroi che i tifosi della Seleccion hanno riservato ai propri beniamini, poi le presunte voci su un suo contatto, rivelatesi infondate, con i dirigenti del Napoli per un suo ritorno nella città partenopea, infine le indiscrezioni che volevano l’AFA, la federazione argentina, voler prolungare di un solo anno il contratto da selezionatore al Pibe de Oro fino alla fine della prossima Coppa America in programma proprio in Argentina nel 2011.

    E’ di oggi la notizia che il presidente della federazione, Julio Grondona, nei prossimi giorni incontrerà Maradona per proporgli il prolungamento del contratto fino al 2014. Ad annunciarlo è stato il portavoce dell’AFA Ernesto Cerquis Balio che ha anche assicurato di non aver mai preso in considerazione soluzioni alternative per rimpiazzare Diego. Quindi fiducia anche per i prossimi Mondiali che si terranno in “terra nemica”, in Brasile, ma prima bisognerà attendere la risposta del diretto interessato che dovrebbe arrivare nella prossima settimana, tra martedì e mercoledì. La palla passa nelle mani di Diego.

  • Notizia clamorosa dall’Argentina: il Napoli su Maradona

    La notizia è di quelle che ti fanno sobbalzare dalle poltrone e se trovasse fondamento farebbe esplodere l’entusiasmo di tutti i napoletani. Secondo quanto riporta oggi la rete tv di Buenos Aires Tyc Sports, il Napoli avrebbe contattato l’entourage di Diego Armando Maradona per capire quanto possa essere reale la possibilità che il Pibe de Oro torni all’ombra del Vesuvio a guidare, questa volta dalla panchina, la squadra che tanto ama.

    Tutto questo arriva il giorno dopo la presunta confessione clamorosa di Diego dell’addio alla Seleccion, definendo ormai chiuso il suo ciclo con la nazionale argentina nonostante i 10 mila tifosi che avevano accolto lui e la squadra al ritorno in patria dal Sudafrica con cori e festeggiamenti.
    Maradona in una delle tante conferenze stampa di questo Mondiale aveva lanciato messaggi d’amore al Napoli dichiarando di sognare di poter allenare un giorno la squadra partenopea e di rivedere il San Paolo nuovamente gremito come ai suoi tempi da coloro che tanto affetto gli hanno dato e che continuano a darglielo.
    Sarebbe fantastico per tutti i napoletani ma, si sa, i sogni che si avverano sono tremendamente pochi: anche se Maradona desse l’ok al trasferimento, come la mettiamo con i problemi riguardanti il Fisco italiano visto che il Pide de Oro vanta un debito con l’Erario di circa 35 milioni di euro e aumenta ogni giorno di 3.068,81 euro di soli interessi?

  • Maradona verso l’addio alla nazionale argentina: “Il mio ciclo è terminato”

    Ancora non c’è nulla di ufficiale ma da quanto si apprende dalle fonti argentine Diego Armando Maradona non sarà più il commissario tecnico della Seleccion. La tv argentina Cronica rivela che il Pibe de Oro avrebbe confessato il suo desiderio di lasciare il timone per dedicarsi completamente alla famiglia: “Il mio ciclo è finito, ha dato tutto quello che avevo. Adesso voglio stare con la mia famiglia“.

    Proprio ieri la nazionale argentina era ritornata in patria dopo l’eliminazione ad opera della Germania nei quarti di finale del Mondiale. Ad accogliere la squadra oltre 10 mila tifosi che hanno osannato Maradona dedicandogli cori nella speranza di convincerlo a restare al suo posto. Anche i giocatori (Tevez e Messi su tutti) pare abbiano cercato di convincere Maradona a non gettare la spugna in questo momento di difficoltà.
    L’Afa, la federazione argentina, fa sapere che il ct ancora non ha presentato le dimissioni (il contratto scade tra un anno) auspicando una sua permanenza alla guida della nazionale Albiceleste così da proseguire il rapporto con Maradona fino alla prossima Coppa America che si terrà proprio in Argentina nel 2011.

  • Trionfo in patria per l’Argentina e Maradona

    Il calcio è strano e il trionfo con cui l’Argentina ha accolto Maradona e la Selecion reduci dalla brusca e netta sconfitta contro la Germania ne è la dimostrazione lampante.

    In Argentina si sperava nella vittoria finale facendo riferimento ai ricorsi storici e sopratutto al talismano Maradona. E sarà stato proprio il Pibe de Oro a far vedere meno nera la sconfitta accogliendo i 23 reduci dal Sudafrica.

    L’accoglienza a Buenos Aires faceva pensare ad una vittoria del mondiale e il più acclamato di tutti è sempre Diego esortato a non lasciare l’Argentina.

  • Maradona devastato pensa all’addio: “Se resto? Devo pensarci”

    • La tristezza di oggi è paragonabile a quella del giorno in cui ho lasciato il calcio, ma questa è più dura, perché la speranza di passare il turno era forte: potevamo finire fra migliori quattro squadre al mondo e avevamo tutti la stessa speranza. Ora mi fa male la delusione, ho quasi 50 anni, è una botta forte che non mi dà la forza per fare e dire altro

    Si presenta così Diego Armando Maradona in conferenza stampa dopo le 4 sberle subite dalla Germania nel pomeriggio che ha condannato la nazionale Albiceleste all’eliminazione dal Mondiale. Deluso, afflitto e dispisciuto per la brutta batosta, il ct passa ad analizzare il perchè della sconfitta:

    • Il primo gol ha cambiato la gara, lì è iniziata un’altra partita. Penso che noi gli abbiamo facilitato il gioco, in vantaggio la Germania ha iniziato ad avere idee che prima nel Mondiale non aveva avuto, ma questo non toglie la voglia, perché il risultato non riflette quello che è successo sul campo, né toglie il mio orgoglio di essere a capo di questi giocatori. Non voglio trovare giustificazioni, però. Ringrazio tutti i giocatori, come quelli che sono stati al nostro fianco. Io ho chiamato giocatori che guadagnano tanto e sono venuti qui per la gloria, li ringrazio tutti. Il sogno non si è realizzato ma abbiamo trovato un percorso che il calcio argentino deve rispecchiare anche in futuro. Io ho visto una partita in cui ho visto buone parate, in cui loro sono riusciti a metterla dentro e noi no. Ci è mancata solo la freschezza per convertire le azioni in gol, niente di più“.

    Poi aggiunge sul suo futuro alla guida della nazionale argentina:

    • Io posso andare via pure domani ma vorrei che questi ragazzi proseguissero a dimostrare come è il calcio argentino, senza misteri e lotte. Io devo pensare, parlare, con la mia famiglia e i giocatori e ho tante cose da valutare. Ma ho capito che il calcio che piace alla gente è questo, fatto di attacco, di gol, di spettacolo. La cosa migliore da fare a fine gara è stata di ringraziare i giocatori, non ho parlato del futuro, non era certo il momento. Io sono deluso perché rappresento il mio Paese in una gara di calcio e mi dispiace per come è andata“.

    Conclusione con dedica a Messi, il suo erede e che non si è dimostrato all’altezza:

    • Ha fatto un gran Mondiale anche se non ha segnato e vederlo piangere nello spogliatoi è satto brutto. Chi dice che non sente la maglia che porta addosso in nazionale è uno stupido“.
  • Argentina umiliata, una Germania devastante serve il poker a Maradona

    Argentina umiliata, una Germania devastante serve il poker a Maradona

    Una partita che entrerà sicuramente nella storia del calcio mondiale. A Città del Capo nei quarti di finale più nobili di questa Coppa del Mondo con ben 5 titoli Mondiali in campo e un’accesa rivalità figlia di tante battaglie, una strepitosa Germania mette in ginocchio l’Argentina schiantando la squadra allenata da Maradona con un perentorio 4-0 e approdando così in semifinale. Una prestazione da incorniciare per i tedeschi di Loew a partire da Klose, che con la doppietta messa a segno oggi entra ancora di più nella storia raggiungendo a quota 14 gol mondiali il connazionale Gerd Muller staccando Pelè e Just Fontaine e mettendo nel mirino Ronaldo, ora solamente una rete di distanza, per finire a Muller e Schweinsteiger. Ma è stata tutta la Germania a dimostrare una superiorità a dir poco imbarazzante.

    Che sarebbe stata una giornata trionfale per i tedeschi lo si capisce sin da subito perchè i Panzer passano già in vantaggio al 3′ con un colpo di testa di Muller su cross perfetto di Schweinsteiger. Argentina punita alla prima disattenzione difensiva e che ci mette un bel pò prima di riorganizzarsi: mancano le idee a centrocampo, Messi è annientato dalla marcatura asfissiante di un incredibile Schweinsteiger e Di Maria e Tevez non riescono a supportare a dovere Higuain.
    E la Germania, che gioca sulle ali dell’entusiasmo, sfiora il raddoppio con Klose: è Muller che serve un preciso assist per il compagno di club al Bayern Monaco che non centra il sette di poco. Con il passare dei minuti l’Argentina torna in se e comincia a velocizzare le proprie trame offensive ma Messi e compagni trovano difficoltà a scardinare il bunker tedesco. Il primo tempo finisce con l’ammonizione a Muller che gli costerà la semifinale.

    Nella ripresa si assiste ad un’altra Argentina che preme sull’acceleratore alla ricerca del pareggio ma la difesa messa in campo da Loew è perfetta e consente alla Seleccion soltanto tiri dalla distanza e centrali che non creano particolari pericoli al portiere Neuer.
    La Germania è di una solidità unica e riparte con una tale facilità in contropiede da far paura. Lahm è un motorino instancabile su tutta la fascia, Muller è ovunque: è proprio quest’ultimo a sdradicare il pallone di forza dai piedi di un avversario e lanciare Podolski che poi serve a Klose l’appoggio comodo per il 2-0 tedesco al 68′. Raggiunto il francese Just Fontaine a 13 reti. E’ il crollo dell’Albiceleste. I tedeschi sono un’orchestra sinfonica perfetta e dilagano con Friedrich 6 minuti più tardi: Schweinsteiger decide di fare il Maradona della situazione e si beve quasi tutta la difesa argentina servendo al difensore l’assist del 3-0. Tutto bello, tutto perfetto. Persino la Merkel, il cancelliere tedesco, è estasiata dalla performance della sua squadra.
    Le telecamere vanno ad inquadrare uno sconsolato Maradona proprio mentre la Germania cala il poker: Argentina sbilanciata e Klose che ne approfitta per battere Romero per la seconda volta. Con questa rete il goleador tedesco raggiunge il connazionale Gerd Muller a 14 reti nella classifica cannonieri della storia dei Mondiali. Secondo bomber di sempre, solo Ronaldo ha fatto meglio con 15.

    La Germania dimostra di essere la nazionale più forte del momento: unica squadra ad aver vinto contemporaneamente il titolo di campione d’europa di categoria Under 17, 19 e 21, a dimostrazione della potenzialità immensa del settore giovanile, nei Mondiali del 2002 venne bloccata dal Brasile in finale, in quello del 2006 giocato in casa si inginocchiò in semifinale al cospetto dell’Italia che poi sarà campione del Mondo, nell’ultimo europeo di due anni fa venne sconfitta in finale dalla Spagna e lo spettacolo che sta offrendo in questo Mondiale si è visto rare volte.
    E ora i tedeschi hanno l’occasione di riscattarsi avendo l’opportunità di giocare la semifinale contro le Furie Rosse che saranno impegnate stasera nell’altro quarto di finale contro il Paraguay.
    Per una nazione che fa festa ce n’è un’altra che piange: l’Argentina della speranza torna a casa, Maradona è stato sconfitto, Messi termina l’avventura in questa Mondiale senza aver siglato una rete. In tanti lo avevano detto ma nessuno l’avrebbe immaginato così.
    Che dire, Komplimente Deutschland!

    Il tabellino
    ARGENTINA – GERMANIA 0-4
    3′ Mueller (G), 68′ Klose (G), 74′ Friedrich (G), 89′ Klose (G)
    ARGENTINA (4-3-1-2): Romero; Otamendi (70′ Pastore), Demichelis, Burdisso, Heinze; Mascherano, Rodriguez, Di Maria (76′ Aguero); Messi; Tevez, Higuain.
    A disposizione: Pozo, Andujar, Clemente Rodriguez, Gutierrez, Samuel, Garce, Bolatti, Veron, Aguero, Palermo, Milito.
    Ct: Maradona.
    GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Friedrich, Mertesacker, Boateng (72′ Jansen); Khedira (78′ Kroos), Schweinsteiger; Mueller, Ozil, Podolski; Klose.
    A disposizione: Wiese, Butt, Badstuber, Tasci, Aogo, Marin, Trochowski, Gomez, Kiessling.
    Ct: Loew.
    Arbitro: Irmatov (Uzbekistan)
    Ammoniti: Otamendi, Mascherano (A), Mueller (G)
    Espulsi:

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