Tag: diego armando maradona

  • Adios Diego, mondo in lutto per la morte di Maradona

    Adios Diego, mondo in lutto per la morte di Maradona

    Una notizia tremenda ha sconvolto questo pomeriggio di fine novembre, intorno alle 17 il giornale argentino “El Clarin” ha twittato la notizia della morte di Diego Armando Maradona.

    Si è pensato, oppure forse sperato, fosse una Fake News (anche se la fonte era certamente molto seria ed attendibile) così però non è stato, il 2020 ha deciso di portarsi via la leggenda del calcio.

    Eternamente in lotta con Pelé per esser considerato il più forte calciatore della storia, Maradona sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio all’età di 60 anni.

    Immediato il cordoglio di numerose società e di milioni di tifosi che hanno espresso il proprio dolore tramite i vari social.

    Nato a Lanus il 30 ottobre 1960 da una famiglia povera, il giovane Diego si mise subito in luce da giovanissimo tanto da esordire a soli 16 anni con l’Argentinos Jrs, squadra con la quale rimase 5 anni prima di passare un anno al Boca Jrs.

    Nel 1982/83 lo sbarco in Europa al Barcellona dove, anche a causa di un gravissimo infortunio, non rese al massimo.

    La sua esplosione avvenne al Napoli, dove arrivò nella stagione 1984/85, Diego entro subito nel cuore dei tifosi, per non uscirne mai più, grazie al suo talento e alla sua classe che permisero ai partenopei di conquistare un primo storico Scudetto nel 1986/87 (con anche la Coppa Italia) una Coppa Uefa nel 1988/89 ed anche un altro Scudetto nel 1989/90.

    Maradona con la maglia del Napoli | Foto Twitter

    La sua storia calcistica con il Napoli si chiuse nel marzo 1991 quando fu trovato positivo all’Antidoping e subì una lunga squalifica.

    Le esperienze successive tra Siviglia, Newell’s Old Boy e Boca Jrs non furono certo indimenticabili, la squalifica subita, ancora per positività all’Antidoping, ad Usa94 mise fine alla carriera da calciatore del Pibe de Oro.

    Oltre ai club certamente Diego Armando Maradona sarà ricordato per le sue prestazioni in nazionale, a Messico 1986 con la sua classe trascinò l’Argentina alla conquista del titolo.

    Indimenticabile la sfida nei quarti di finale contro l’Inghilterra quando Maradona segnò il gol considerato da molti come il più bello di sempre, partendo da metà campo e saltando gli inglesi come birilli ed anche per la famosa “Mano de Dios” ovvero il tocco con il pugno, non visto dalla terna, che permise al “piccolo” Maradona di superare il portiere Shilton in uscita alta.

    Diego Armando Maradona bacia la Coppa del Mondo appena vinta | Foto Twitter

    Non certo dello stesso livello è stata la sua carriera da allenatore che l’ha visto anche sedersi sulla panchina dell’amata Argentina.

    Non vogliamo parlare della sua vita fuori dal campo, uno stile che però l’ha portato diverse volta a far stare in ansia i propri tifosi, è di qualche giorno fa la notizia di un’operazione effettuata e riuscita con successo per la rimozione un edema cerebrale.

    Diego quindi ci lascia, o forse va semplicemente a trovare quel Dio che gli aveva dato quell’immenso talento, quell’estro che aveva fatto innamorare milioni di tifosi in tutto il mondo e che lo aveva reso una vera e propria divinità agli occhi dei propri tifosi.

    Il destino tra l’altro ha voluto accomunarlo ad un altro fenomeno del calcio dotato di genio e sregolatezza, ovvero George Best, morto anche lui il 25 novembre, di quindici anni fa.

  • “Campionato io ti amo” e i 45 anni del bel calcio italiano

    “Campionato io ti amo” e i 45 anni del bel calcio italiano

    E’ giusto vivere di ricordi? In generale, la risposta di molti a questa domanda sarebbe un netto no, ma se fosse una domanda circoscritta all’ambito calcistico e di conseguenza rivolta ai tifosi allora, senza alcun dubbio, la risposta sarebbe “assolutamente si!“. L’ambizione dei tifosi vorrebbe sempre vedere le proprie squadre primeggiare per i titoli o per le posizioni più importanti della classifica ma i cicli, anche nel calcio, si aprono e si chiudono, ed è qui che riaffiorano i ricordi. Quando infatti la nostra squadra rientra in una “annata no” non c’è niente di meglio che rivivere le emozioni di un campionato conquistato dopo un avvincente testa a testa con la rivale, o semplicemente contemplare le gesta dei tanti fuoriclasse che hanno arricchito il nostro campionato.

    E’ proprio questa la missione che La Gazzetta dello Sport si pone, quella di far rivivere ai milioni di tifosi italiani 45 anni di quello che fino a un decennio fa era considerato “Il campionato più bello del mondo“, attraverso una collana di DVD: “Campionato io ti amo”. Si tratta di una collezione che racconta il meglio del nostro calcio attraverso stralci di alcune delle storiche trasmissioni RAI come “90° minuto”, “La domenica sportiva” e “Tutto il calcio minuto per minuto”. Ogni DVD inoltre sarà accompagnato da un libretto realizzato da Panini con le figurine dei giocatori campioni d’Italia, con gli articoli e le vecchie prime pagine de La Gazzetta dello Sport, infine non mancheranno le classifiche, i risultati, le formazioni, le statistiche e la classifica capocannonieri della stagione protagonista. Spazio anche per gli approfondimenti sul campionato cadetto.

    MANCHETTE_USCITA 01“Campionato io ti amo” debutta in edicola Lunedì 26 gennaio al costo di 1,99€ con il primo DVD che celebra la stagione 1984-’85, un’annata epica in cui una provinciale, il Verona, guidata da Osvaldo Bagnoli, mise dietro tutte le big d’Italia conquistando il primo (e finora l’unico) scudetto della sua storia. Quell’annata si contraddistinse anche per l’arrivo nella nostra Serie A di alcuni dei gioielli del calcio mondiale: da Maradona a Socrates o Rummenigge, dando il via agli anni più belli del calcio italiano.

    Con la seconda uscita (al costo di 5,99€) ripercorreremo è la stagione 1985/1986 e l’appassionante testa a testa tra Roma e Juve con i bianconeri che alla fine riuscirono ad avere la meglio sui rivali giallorossi. Quella stagione segnò anche l’inizio dell’avventura di Silvio Berlusconi alla presidenza del club milanese di sponda rossonera. Da quella stagione partì la fondazione di quella che qualche anno più tardi sarebbe diventata la corazzata italiana più titolata al mondo. Fu anche la stagione del capocannoniere Pruzzo e l’anno di Donadoni.

    La terza uscita (al costo di 10,99€) è tutta a tinte azzurre, dedicata al campionato 1986/87, l’anno dello storico scudetto del Napoli di Ottavio Bianchi e soprattutto di Diego Armando Maradona. Fu l’ultima stagione da giocatore di Michel Platini e quella del debutto in serie A di Roberto Baggio.

    Scopri tutti i dettagli della collezione sullo Store online de La Gazzetta dello Sport

  • Brasile 2014: le precedenti sfide tra Germania ed Argentina

    Brasile 2014: le precedenti sfide tra Germania ed Argentina

    Domenica sera, per la terza volta nella storia, a disputarsi la finale di un mondiale di calcio saranno Germania ed Argentina.

    Dopo Messico 1986 ed Italia 90, anche Brasile 2014 vedrà tedeschi ed argentini lottare nell’ultimo atto per alzare al cielo del Maracanà l’ambito trofeo.

    Le due finali che abbiamo citato però non sono gli unici precedenti tra le due nazionali, Germania-Argentina è una sfida che nella storia dei mondiali si è riproposta per ben sei volte, ci sarebbe anche Germania Est-Argentina del 1974 che porterebbe a 7 i precedenti, andiamo a ricordare queste sei partite.

    La prima volta che vide Germania, ai tempi era ancora denominata Germania Ovest, ed Argentina affrontarsi ai mondiali fu nei gironi eliminatori del torneo di Svezia 1958. Ad imporsi furono 3-1 i tedeschi che rimontarono l’iniziale vantaggio di Carbatta per l’Albiceleste dopo pochi minuti, grazie alla doppietta di Rahan e al gol di Seeler.

    Il 16 luglio 1966 in Inghilterra le due nazionali si ritrovarono nuovamente di fronte nei gironi ma non andarono oltre ad uno 0-0.

    Germania-Argentina 1986
    Germania-Argentina 1986

    20 anni dopo, in Messico, le due nazionali si trovarono nella finale, la Seleccion guidata da un super Maradona si portò avanti per 2-0 con le reti di Brown e Valdano. I tedeschi reagirono e a riuscirono a trovare la parità con le reti di Rumenigge e Voeller a dieci minuti dal termine. Passarono pochi minuti e Burruchaga imbeccato dal Pibe de Oro trovò il gol che permise all’Argentina di sollevare al cielo la coppa.

    Germania-Argentina 1990
    Germania-Argentina 1990

    Per vendicarsi i tedeschi dovettero attendere solo 4 anni, ad Italia 90 infatti si ripropose in finale nuovamente il duello tra tedeschi ed argentini e  a festeggiare stavolta fu la Germania, alla quale, in una partita molto brutta, bastò il rigore trasformato da Brehme per conquistare il trofeo nella notte di Roma.

     

     

    Nei quarti di finale del mondiale casalingo del 2006 la Germania ottenne un altro successo sull’Argentina. Una vittoria tutt’altro che semplice ottenuta prima con la rete di Klose al 80° che andò a pareggiare il vantaggio siglato da Ayala al 49°, e poi con un super Lehmann che nella sfida dagli undici metri andò a respingere le conclusioni di Ayala e Cambiasso.

    Altri 4 anni e a Sudafrica 2010 le due compagini si ritrovarono di fronte sempre nei quarti di finale ed in quell’occasione fu trionfo della Germania di Low che battè nettamente l’Argentina guidata da Maradona per 4-0, con tre gol nella prima mezz’ora di Muller, Klose e Friedrich e la rete al 89° ancora di Klose.

    Al Maracanà quindi sarà  settima sfida che varrà anche come “bella” visto il successo a testa ottenuto nelle precedenti finali, con la Germania che proverà a tenere aperta la striscia di 3 successi sull’Albiceleste che invece cercherà di interrompere la serie negativa ottenendo così il successo nella casa dei “nemici” brasiliani.

     

  • Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il giorno dopo la decisione della Commissione Disciplinare della FIFA che ha inflitto a Luis Suarez, per il morso rifilato a Chiellini durante Italia-Uruguay, una squalifica di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e 4 mesi di inibizione dai campi da calcio con il ritiro dell’accredito che non consentirà all’attaccante di stare vicino ai compagni di squadra nel proseguimento del Mondiale, cominciano arrivare le reazioni dal mondo del calcio, uno di questi è proprio l’altro protagonista della vicenda, ovvero Giorgio Chiellini.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini

    Il difensore della Nazionale italiana e della Juventus ha voluto affidare al proprio sito ufficiale le sue opinioni sulla vicenda Suarez:

    Dentro di me ora non ci sono sentimenti di gioia, di vendetta o di rabbia contro Suarez per un incidente che è accaduto in campo ed è finito lì. Rimangono solo la rabbia e delusione per la partita persa. Al momento il mio unico pensiero è per Luis e la sua famiglia, perché si troveranno ad affrontare un periodo molto difficile. Ho sempre considerato inequivocabili gli interventi disciplinari da parte degli organi competenti, ma allo stesso tempo credo che la formula proposta sia eccessiva. Spero sinceramente che gli sarà consentito, almeno, di stare vicino ai suoi compagni di squadra durante le partite perché tale divieto è davvero alienante per un giocatore.

    Dunque Chiellini, colui che ha subito il morso dal Pistolero, perdona l’avversario e ritiene pesante il provvedimento per Suarez, ma quella del difensore toscano non è stata l’unica reazione, c’è stata anche quella più pesante del presidente dell’Uruguay José Mujica che ha voluto esprimere la propria opinione sulla vicenda e come riporta “La Gazzetta dello Sport”, lo ha fatto tramite i microfoni della trasmissione “De Zurda” condotta da Diego Armando Maradona e Victor Hugo Morales:

    Siamo furiosi perché la Fifa usa due pesi e due misure. Sono anziano e ne ho viste tante in vita mia, ma questa volta si è passato il limite. Si vedono di continuo falli e gesti ben più gravi, ma si permettono di trattarci con i piedi solo perché siamo un Paese piccolo e contiamo poco.

    Diego Armando Maradona
    Diego Armando Maradona

    La stessa Gazzetta riporta anche le parole di Maradona, il Pibe de Oro ha chiaramente mostrato il suo appoggio a Suarez, indossando anche una maglietta con su scritto “Luisito estamos con vos” (Luis siamo con te):

    Non capiscono nulla, si sono voluti accanire contro Luis in maniera spietata. E’ chiaro che la Fifa abbia voluto penalizzare l’Uruguay perché se usasse lo stesso metro di giudizio con tutti le partite terminerebbero cinque contro cinque.

    Per Suarez però i problemi non si limiteranno alla squalifica, l’Adidas ha deciso di sospendere gli spot con Luis Suarez, e come riporta l’Ansa, la società tedesca ha fatto sapere riconsidererà il rapporto con il giocatore al termine del mondiale.

     

  • La Gazzetta celebra Maradona “Non sarò mai un uomo comune”

    La Gazzetta celebra Maradona “Non sarò mai un uomo comune”

    Maradona “Non sarò mai un uomo comune” è questo il titolo del cofanetto celebrativo del più forte giocatore di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Curata da Gianni Minà per la Gazzetta Dello Sport e prodotta da Rai Eri con la collaborazione di GME, la collana, in eslusiva mondiale, è in edicola a partire dal 18 ottobre, e per ogni lunedì, in allegato alla Gazzetta Dello Sport (a 10,99 euro oltre al prezzo del quotidiano).

    La collana, per la cui realizzazione sono state selezionate le immagini più suggestive direttamente dagli archivi Rai, comprende 11 DVD che ripercorrono la carriera del Pibe de Oro in tutta la sua completezza, dagli esordi in Argentina, ai primi anni con il Napoli, allo storico primo scudetto, al trionfo di Messico ’86, con tutti i successi e le cadute del più grande calciatore di tutti i tempi.

    Maradona "Non sarò mai un uomo comune"
    Maradona “Non sarò mai un uomo comune”

    Il primo DVD, dal titolo “La verità di Diego“, contiene il video con l’ultima straordinaria intervista inedita di Gianni Minà a Diego Armando Maradona, girata quest’anno a Dubai. Nel DVD il Campione argentino racconta l’esperienza alla guida della Nazionale argentina, il nuovo calcio dei top player, le sue valutazioni su un mondo del pallone in crisi di onestà, la nuova avventura negli Emirati Arabi e le altre vicende legate alle più recenti stagioni della sua vita descrivendosi come “trasparente, diretto e non comprabile“.

    Il secondo volume invece, dal titolo “Una vita da Goal – I primi anni in Italia e il trionfo nel Mondiale messicano” narra dei primi trionfi del Pibe de Oro con la maglia del Napoli e l’esperienza del trionfo a Messico ’86 con la maglia della nazionale argentina.

    Gli 11 dvd della collana MARADONA “Non sarò mai un uomo comune”, ognuno in vendita a 10,99 euro oltre al prezzo del quotidiano, saranno in edicola con La Gazzetta dello Sport con questo calendario:

    18 ottobre: LA VERITÀ DI DIEGO – Intervista esclusiva di Gianni Minà, Dubai 2013
    28 ottobre: UNA VITA DA GOL – I primi anni in Italia e il trionfo nel Mondiale messicano
    4 novembre: EL PIBE DE ORO e il primo scudetto di Napoli
    11 novembre: NOTTE PER UNO SCUDETTO – Con le grandi voci e la musica di una città
    18 novembre: IL NAPOLI DI DIEGO CONQUISTA L’EUROPA (e cancella la beffa del Milan di Sacchi)
    25 novembre: FESTA PER UN ALTRO SCUDETTO – Quello del 1990
    2 dicembre: IL CALCIATORE DEL SECOLO ED IL SUO MONDIALE STREGATO – Italia 90: dalla vittoria sull’Italia alla sconfitta con la Germania
    9 dicembre: COL PIANTO IN GOLA – Caduta, riscatto e sfregio ad un campione (USA ‘94)
    16 dicembre: MARADONA C’EST MOI – Fra pallone d’oro e Raffaella Carrà
    23 dicembre: MAESTRO ISPIRATORE DI SOGNI – Bilancio di una vita spericolata
    30 dicembre: NON SARÒ MAI UN UOMO COMUNE – La seconda vita di un mito

    Sul sito del quotidiano è possibile preordinare l’intera raccolta o, in alternativa, i DVD singoli dopo la loro uscita ufficiale. Un modo per ripercorrere le gesta di un fenomeno che ha scolpito la parola Calcio nel libro dei più grandi giocatori di tutti i tempi.

  • Maradona vs Pelè, è questione di centimetri: “Ha il pene più piccolo”

    Maradona vs Pelè, è questione di centimetri: “Ha il pene più piccolo”

    Pelè contro Maradona, Maradona contro Pelè: la rivalità tra i due più grandi campioni della storia del calcio è, ormai, una faccenda ben nota anche a coloro che di pallone ben poco si interessano. Attorno alle due leggendari figure, però, l’interesse è sempre elevato, in particolare quando sono gli stessi due ex campionissimi ad accendere i riflettori su tale astio, con schermaglie colorite e pepate che, il più delle volte, vengono “provocate” dall’argentino Maradona che, coerentemente con il suo carattere fumantino, non perde occasione di rivolgere qualche frecciatina pungente al brasiliano che, il più delle volte, diviene una battuta al veleno. Dopo averlo volontariamente dimenticato, qualche tempo fa, nell’elencazione dei “più forti calciatori di tutti i tempi” – in cui incluse se stesso, Lionel Messi e Alfredo Di Stefano – questa volta il confronto attiene un aspetto non strettamente legato al talento calcistico, ma prettamente “anatomico”.

    Maradona vs Pelè, questione di centimetri  | © AFP/Getty Images
    Maradona vs Pelè, questione di centimetri | © AFP/Getty Images

    Diego Armando Maradona, durante un convegno organizzato da due ex glorie del football mondiale e sudamericano – Romario (ex attaccante della nazionale verdeoro) e Chilavert (ex portiere della nazionale paraguayana) ha deciso di mostrare ai presenti una foto in bianco e nero risalente agli anni ’70 e che ritrae Pelè e Franz Beckenbauer sotto la doccia, all’interno degli spogliatoi, nel dopo partita. Uno scatto che mostra, inevitabilmente, i due calciatori completamente nudi e che ha fornito lo spunto a Maradona per sottolineare maliziosamente le differenze dimensionali tra O’ Rey ed il tedesco, esclamando senza mezzi termini: “Chi è il più grande dei due? Questo è certamente il più piccolo…”

    Superfluo sottolineare che colui che fosse in difetto fosse proprio Pelè e che tale battuta abbia suscitato grande ilarità tra i presenti che, probabilmente, non si aspettavano di assistere ad un simile siparietto fuori programma, ben presto rimbalzato al di fuori della sala conferenze per sottolineare ancora una volta quanto forte sia la rivalità tra le due “prime donne” del calcio mondiale di tutti i tempi.

  • Maradona “Ci mette la faccia” e Napoli va in estasi

    Maradona “Ci mette la faccia” e Napoli va in estasi

    Diego Armando Maradona torna a Napoli accolto da un fiume in piena di tifosi e una sala gremita di giornalisti: “Ci metto la faccia, non ho ammazzato nessuno” queste le parole d’apertura della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la Sala Masaniello ubicata in Corso Umberto I a Napoli dopo aver oltrepassato con l’ausilio delle forze dell’ordine e della sicrezza un muro di persone entusiaste di poter guardare negli occhi il Pibe de Oro. L’arrivo di Maradona è fissato per le ore 16 e 30 di ieri 25 Febbraio 2013 all’Hotel Royal Continental di Via Partenope (il lungomare del capoluogo partenopeo), assalito da giornalisti e photo-reporter arrivati per l’occasione si è segregato nella sua stanza senza concedere interviste, salvo regalarsi ai tifosi affacciandosi dal balcone della camera.

    Un pò di cronaca. Il volo diretto Dubai-Roma Fiumicino arriva con 40 minuti di ritardo, ma ad attenderlo all’aeroporto c’è il suo legale Angelo Pisani che lo conduce a Napoli dopo più di due ore di tragitto e circa una trentina di autovetture (di tifosi) intenzionati a seguire Maradona fino a Napoli. Fuori l’albergo l’aria è mite ed i tifosi presenti si divertono ad impiegare il tempo tra cori, telecamere e macchine fotografiche. Alle 16 e 45 ecco spuntare la macchina con Maradona e il panico prevale su tutto: repentino ed efficace il lavoro della sicurezza che trascina di forza il Pibe de Oro nella hall dell’albergo dove viene nuovamente assalito da giornalisti, operatori e photo-reporter: entra in camera per non uscire più, salvo regalarsi ai tifosi fermi in strada affacciandosi dal balcone della sua camera; l’unica eccezione è stata concessa ad Alessandro Siani e Giuseppe Bruscolotti (ex calciatore del Napoli) con il quale è stato a cena proprio ieri sera.

    Maradona a Napoli - © Ph. A.Moraca
    Tifosi in Via Partenope – © Ph. A. Moraca

    Appuntamento fissato questa mattina alle ore 11:00 presso la Sala Masaniello ubicata in Corso Umberto I a Napoli ma la conferenza non inizia prima delle ore 12:00 per ovvi motivi. Strada bloccata, tifosi che invadono il quartiere e il massiccio lavoro delle forze dell’ordine hanno permesso che Diego Armando Maradona si recasse presso il luogo stabilito, mentre l’emozione traspare palese sul volto dei presenti. Introducono la conferenza stampa i suoi legali Angelo Pisani e Angelo Scala:

    “Qualcuno ha detto che Diego non poteva venire in Italia, ma è tutto falso. E’ una vicenda che risale alla fine degli anni ’80 ma la richiesta del Fisco è nulla perchè non sussiste il fatto. Maradona non è un evasore tant’è vero che a Gennaio 2013 è stata emanata una sentenza che dichiara non ammissibile quella del ’94. Diego non ha mai ricevuto un accertamento ufficiale dal Fisco italiano”.

    Diego Armando Maradona e Angelo Pisani - Conferenza Stampa - Ph. A. Moraca
    Diego Armando Maradona e Angelo Pisani – Conferenza Stampa – Ph. A. Moraca

    A dar man forte alle vicenda l’altro avvicato, Angelo Scala che paragona la situazione di Diego Armando Maradona ad una vicenda kafkiana, condannato cioè ad un risarcimento di 40 milioni di euro (6 milioni il debito verso il Fisco cui si aggiungono 34 milioni di interessi tutti in euro, ndr) senza aver mai ricevuto notifica di ciò, così come successe per Careca e Alemao assolti poi in primo e in secondo grado. Ma lo stesso trattamento non è stato riservato a Maradona tant’è vero che questa vuole essere una causa contro il sistema finanziario italiano di cui ognuno è vittima.

    Diego Armando Maradona  – Conferenza Stampa – Ph. A. Moraca
    Diego Armando Maradona – Conferenza Stampa – © Ph. A. Moraca

    La parola dunque al diretto interessato che apre la conferenza stampa con queste parole:

    “Ci metto la faccia, non ho ammazzato nessuno. Ecco perchè sono qui. L’aria di Napoli ce l’ho in tutto il corpo, era tempo che volevo essere qui e vederla di nuovo. Quando sono tornato in Italia le precedenti volte la Finanza è venuta fin dentro la mia stanza d’albergo a prendersi gli orecchini. Non capisco perchè il Fisco voglia 40 milioni di euro da me: se ce li avessi non lavorerei più e farei una vita più bella di quella di Ferlaino”.

    Prosegue ancora senza interruzioni:

     

    “Meritavo solo di essere in campo la domenica e far felice i napoletani. Ringrazio tutta la gente che da Roma a Napoli mi ha accolto come uno di famiglia e vengo qui per chiedere giustizia. Molti dicono che la giustizia non esiste ma io credo di si: voglio tornare in Italia e portare mia nipote a Napoli per farle vedere cosa ha fatto il nonno e circolare libero”.

    Ultime parole prima delle domande dei giornalisti:

    “Non sono qui per chiedere la panchina di nessuno. Voglio solo giustizia e poter camminare libero per l’Italia senza essere braccato dalla Finanza. Un argentino non può risolvere i problemi degli italiani, ma la mia è un’ingiustizia così come è capitata a tanti italiani. Ringrazio in particolare i napoletani perchè l’amore e l’affetto che hanno per me non è cambiato. Loro hanno memoria. Una memoria che qualcuno vuole cancellare”.

    Spazio dunque a domande ed indiscrezioni da parte dei giornalisti presenti in sala, tra aneddoti e pronostici circa il big match tra Juventus e Napoli:

    “Ieri ho pianto quando ascoltavo i cori dei tifosi, vuol dire che io sono una rappresentanza per questa città. Il Napoli deve essere a caccia dei bianconeri perchè il campionato non è finito e la Juventus deve sudarsi lo scudetto. La Juventus non è più forte del Napoli ma è più pratica. Chiedo ai giocatori azzurri di non aver paura di vincere”.

    Qualche domanda circa un possibile futuro a Napoli:

    “Avrò del tempo per parlare con De Laurentiis ma non sto pensando alla panchina del Napoli, mancherei di rispetto a Mazzarri. Conosco e rispetto il codice etico del calcio: Mazzarri sta facendo un grandissimo lavoro e non bisogna mettergli pressione. Ma non credo che il Presidente mi affidi questo onere”.

    Diego Armando Maradona - Conferenza Stampa - © Ph. A. Moraca
    Diego Armando Maradona – Conferenza Stampa – © Ph. A. Moraca

    Qualche parola contro Pelè, il dolce ricordo della madre defunta e la benevolenza per Lionel Messi che non disdegna di esternare, così come la simpatia per Lorenzo Insigne che “è candidato a diventare un grande giocatore”. Fantasticando un po’, giocherebbe oggi alle spalle di Cavani e al fianco di Hamsik che “è bravissimo ma dovrebbe fare più gol”. Ancora, puntualizzazioni circa l’intolleranza che la stampa del nord elargiva contro il Napoli in occasione dei due scudetti “così come fa con Cavani oggi” e parole di un padre di famiglia verso i giovani napoletani e non, con l’invito a praticare sport e a tenersi lontani dalla droga che miete vittime anche in Argentina.

    La conferenza stampa termina alle ore 13 e 20 dopo aver ringraziato pubblicamente tutti, firmato autografi, concesso fotografie: all’ultima domanda “Cosa vuol dire essere Maradona?” risponde: “Essere Maradona vuol dire non essere Careca o Alemao”.

  • Maradona torna a Napoli, cosa accadrà col Fisco?

    Maradona torna a Napoli, cosa accadrà col Fisco?

    La notizia era stata accennata nel mese di Gennaio, quando si era diffusa la notizia – poi fermamente smentita da parte dell’Agenzia delle Entrate – che grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione non vi fosse più alcun conto in sospeso tra il Fisco italiano e Diego Armando Maradona, ed oggi si ha la conferma: El Pibe de Oro tornerà a Napoli, dopo otto anni dall’ultima apparizione che risale al lontano 2005, quando giunse a Napoli per la gara d’addio al calcio del suo ex compagno di squadra Ciro Ferrara. L’atterraggio sul suolo italiano è previsto alle 12.35 di oggi, all’aeroporto di Fiumicino, con il volo degli Emirates proveniente da Dubai, prima del trasferimento “verso Sud”, in direzione Vesuvio e, in particolare, la suite dell’Hotel Royal di Napoli. Una scelta non casuale, un luogo significativo, se non altro perchè gli permette di compiere una sorta di viaggio nella memoria, indietro nel tempo di ben ventinove anni, considerando che si tratta della stanza in cui trascorse la sua prima notte napoletana nel lontano 5 Luglio 1984 il giovane Diego Armando Maradona, prima di diventare il calciatore più amato e venerato di tutti i tempi in maglia partenopea. La sua permanenza a Napoli avrebbe dovuto portarlo anche al bagno di folla dello stadio San Paolo, il suo “tempio”, dove Venerdì sera alle 20.45 è il programma il match più atteso dell’anno, ossia lo scontro diretto per la corsa-scudetto fra Napoli e Juventus, ma tale circostanza pare poco probabile considerando che nel suo “programma di viaggio” dovrebbe essere prevista una visita al Comune di Napoli, una conferenza stampa e la ripartenza già nella serata di domani.

    Maradona torna a Napoli | © MARWAN NAAMANI AFP/Getty Images
    Maradona torna a Napoli | © MARWAN NAAMANI
    AFP/Getty Images

    Sul suo viaggio napoletano, però, grava ancora l’incognita dei 40 milioni di euro di contenzioso con il Fisco italiano che, dunque, potrebbe essere ragione per cambiare idea all’ultimo minuto e rinunciare al viaggio, oppure potrebbe essere la ragione dell’ennesimo blitz della finanza sulle tracce di Maradona, pronta a sequestrare qualche bene in suo possesso, come già accaduto in passato con orologi di valore, anelli e orecchini, poi venduti all’asta. A tal proposito, però, sembra che il pericolo cartelle esattoriali questa volta sia un’ipotesi remota, anche perchè tutto ciò che gli doveva esser notificato è già in sua conoscenza.

    Nonostante ciò, sussiste sempre qualche “timore” per Diego Armando Maradona ed il suo entourage ed, in tal senso, bisogna leggere il parere contrario dei suoi legali argentini al viaggio italiano, per evitare che simili episodi possano ripetersi, anche se stavolta Diego Armando Maradona sembra deciso a riabbracciare “la sua gente, la gente di Napoli che amo come lui stesso ha dichiarato.

    Ovviamente, il gioco delle parti continuerà ancora, con Diego Armando Maradona che ama riconoscersi nel ruolo della vittima perseguitata da Equitalia e dall’Agenzia delle Entrate “senza che ne abbiano le prove” – secondo quanto sostiene lo stesso Maradona ed il suo team di avvocati italiani ed argentini – e, dall’altra parte, il Fisco italiano che non ci sta a far passare questo messaggio, documentando in maniera dettagliata quelle che sono state le mancanze dell’ex numero dieci argentino nei confronti dell’Erario.

  • Maradona sarà al San Paolo per Napoli-Juventus?

    Maradona sarà al San Paolo per Napoli-Juventus?

    Ancora una volta il San Paolo di Napoli vedrà i suoi spalti gremirsi all’inverosimile. Nella notte del 1° marzo a Fuorigrotta infatti arriva la Juventus capolista di Antonio Conte ed il Napoli tenterà l’ultimo assalto alla leadership dei bianconeri nel campionato italiano. Anche se ogni qual volta i torinesi scendono dalle parti di Napoli quasi sempre l’impianto partenopeo registra il pubblico delle grandi occasioni indipendentemente dalle esigenze della classifica. Ma un motivo in più ci sarà per essere tra i fortunati ad essere riusciti ad acquistare un tagliando per Napoli-Juventus. Infatti, sugli spalti dell’impianto partenopeo potrebbe essere presente nelle vesti di tifoso d’eccezione nientemeno che Diego Armando Maradona. Anche se le voci in merito negli ultimi giorni si rincorrono frenetiche. Ancora non è chiaro se Maradona sarà presente al San Paolo o per meglio dire se potrà esserlo, a causa della trentennale pendenza esistente tra il Pibe de Oro ed il Fisco italiano.

    Andando a ritroso in questa lunga vicenda, bisogna risalire addirittura al 1992 con Dieguito che era ormai già andato via dall’Italia e con il Fisco che gli aveva richiesto circa 60 miliardi delle vecchie lire per non aver dichiarato tutto quanto Maradona aveva guadagnato dal 1984 al 1991, il periodo cioè della sua permanenza in Italia. Tra varie lungaggini burocratiche ricorsi e quant’altro la vicenda pare essersi conclusa nei mesi scorsi, in cui Maradona è stato dichiarato non colpevole.

    Diego Armando Maradona torna a Napoli? | ©Julian Finney/Getty Images
    Diego Armando Maradona torna a Napoli? | ©Julian Finney/Getty Images

    Maradona ha espresso chiaramente il proprio desiderio di poter assistere alla partitissima che deciderà le sorti di questo campionato italiano, per tornare respirare l’aria del suo stadio e per poter stare insieme alla sua gente. Diego manca dal capoluogo partenopeo dal 2001, quando un pool di oltre 100 professionisti napoletani provò a difenderlo dalle accuse a titolo gratuito. Per contenere il gran numero di tifosi accorsi ci vollero le transenne. Poi in un’altra occasione, nel 2009, ma non a Napoli ma bensì a Merano, gli hanno sequestrato 2 Rolex ed un orecchino, soltanto quest’ultimo per un valore di 25.000 euro. Equitalia ha braccato in lungo ed in largo la frontiera per non permettere al Pibe de Oro neanche di avvicinarsi a Napoli ed al nostro paese. Una forma restrittiva apparsa in verità esagerata e fuori dai canoni abituali.

    Adesso l’avvocato di Maradona Angelo Pisani dovrà decidere se il suo assistito potrà recarsi al Napoli per vedere la partita contro al Juve da uomo libero, quindi senza incorrere in provvedimenti nei confronti delle forze dell’ordine. Anche se la paura maggiore delle stesse forze dell’ordine e delle istituzioni potrebbe essere un’altra, cioè quella che con Maradona al San Paolo la capienza dello stadio dovrebbe essere quasi raddoppiata per contenere il gran numero di tifosi che vorrebbero semplicemente salutarlo. Ma del resto lo stesso Diego dice: “Mi hanno fatto e mi stanno facendo tutto questo soltanto perché mi chiamo Maradona”.

  • Maradona libero dal Fisco ma Agenzia Entrate smentisce

    Maradona libero dal Fisco ma Agenzia Entrate smentisce

    Sembrava ormai finita la battaglia fra il Fisco italiano e Diego Armando Maradona alla luce della notizia diffusa in merito al pronunciamento odierno della Commissione Tributaria che, secondo l’avvocato di Maradona Angelo Pisani, avrebbe confermato la nullità degli accertamenti fiscali compiuti nel periodo 1984-1991, ossia gli anni della militanza di Maradona in Italia con la maglia del Napoli. Appariva, così, come la fine di una lungo braccio di ferro, in cui il Fisco italiano reclamava dapprima 40 milioni di euro, poi ridotti a 32,4 milioni, e riuscì a confiscare – con blitz ripetuti in occasione delle sue visite in Italia – due Rolex d’oro, un orecchino del valore di 4 mila euro poi venduto all’asta per 25 mila euro, ed i cachet della partecipazione dell’ex Pibe de Oro a diverse trasmissioni televisive.

    Il legale di Diego Armando Maradona, dunque, aveva espresso soddisfazione per la decisione della Commissione Tributaria, che viene estesa anche a Careca e Alemao, due ex compagni di squadra di Maradona negli anni napoletani, e che in qualche modo “cancellerebbe” il debito verso il Fisco italiano, rendendo possibile il ritorno di Maradona “da uomo libero” e senza l’incubo della cartelle pazze di Equitalia. In tal senso, sempre secondo quanto riporta il legale di Maradona, pare probabile che l’ex Pibe de Oro, che attualmente si trova a Dubai, potrebbe decidere di recarsi a Napoli, probabilmente in compagnia delle sue figlie, per il prossimo primo Marzo, per il bagno di folla dello Stadio San Paolo in occasione dell’attesissimo big match di campionato contro la Juventus. Una circostanza che, ovviamente, potrebbe rappresentare una grande spinta emotiva per la squadra e per l’intera città che non ha mai smesso di amarlo e non ha mai dimenticato gli anni dei successi a cavallo tra la fine degli anni ottanta e novanta.

    Maradona vince battaglia col Fisco | © Alex Livesey/Getty Images
    Maradona vince battaglia col Fisco, ma Agenzia Entrate smentisce | © Alex Livesey/Getty Images

    L’aspetto singolare, però, è che nonostante l’annuncio del legale di Maradona, la Commissione Tributaria ha smentito proprio in questi minuti l’annullamento del debito: “la Commissione tributaria centrale non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il signor Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano” e la stessa Agenzia delle Entrate si è riservata di tutelare la propria posizione e la propria immagine dalla diffusione reiterata di notizie false ed infondate, proprio come quella annunciata quest’oggi dal legale di Maradona, il quale aveva anche “rilanciato” la volontà di intraprendere un’azione risarcitoria (per la cifra di 40 milioni di euro) proprio contro la stessa Agenzia delle Entrate per i danni patrimoniali, personali e d’immagine subiti dal suo assistito.

    In attesa di comprendere, quindi, quali saranno i prossimi sviluppi alla luce della smentita della Commissione Tributaria rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal legale di Maradona, si registrano anche le parole del sindaco di Napoli Luigi De Magistriis che, questa mattina, ha rilasciato un’intervista radiofonica a Radio 24 in cui auspicava la possibilità di un ritorno a Napoli da parte di Maradona per “festeggiare insieme alla città una grande vittoria”. Una vittoria che, in barba ad ogni tentativo scaramantico, sempre secondo De Magistriis potrebbe essere proprio lo scudetto, qualora la rincorsa degli uomini di Walter Mazzarri alla Juventus dovesse concludersi positivamente.