Tag: didier deschamps

  • Fiorentina, il Marsiglia vuole Gilardino

    Fiorentina, il Marsiglia vuole Gilardino

    Alberto Gilardino potrebbe lasciare l’Italia per la Francia, molto stimato dal tecnico dell’Olimpyque Marsiglia Didier Deshamps, che lo vorrebbe fortemente in squadra. Per Gilardino si tratta di una bivio importante che giunge in una fase centrale della sua carriera, nel pieno della maturità calcistica. Deve, pertanto, valutare quale possa essere la migliore soluzione per il suo futuro: è stato, infatti, già contattato da Lazio e Genoa, oltre che dal club transalpino e si tratta di compiere una scelta fondamentale, considerando tutte le possibili variabili in gioco.

    La sua valutazione si aggira intorno ai 10 milioni di euro ma a Marsiglia potrebbe avere dei vantaggi in termini economici, percependo un ingaggio molto più elevato.

    Foto credits Tuttosport

  • “Con-te” o senza di te?

    “Con-te” o senza di te?

    Altro giro altra corsa, sembra ormai diventata una consuetudine per la Juventus che come l’anno scorso e quello precedente si ritrova a maggio a dover riprogrammare e a dover ricostruire un nuovo progetto e a dover scegliere una nuova guida tecnica che possa riportarla ai fasti di un tempo. Questa volta la scelta pare essere caduta su Antonio Conte, juventino di lungo corso, con un passato glorioso da capitano della Vecchia Signora e attuale tecnico del neopromosso in serie A, Siena. Dopo l’annata fallimentare dei bianconeri, che a meno di sorprese, chiuderanno il loro campionato al settimo posto e fuori da tutte le competizioni europee, il cambio in panchina appare più che mai certo. A quanto pare da indiscrezioni circolanti nell’ambiente, l’ex capitano idolo della curva zebrata è stato bloccato e l’unica causa del suo mancato annuncio ufficiale pare essere la volontà di Beppe Marotta di provare a convincere la rivelazione di quest’anno Villas Boas a sedersi sulla panchina della squadra più titolata d’Italia. Un’impresa titanica, senza le coppe e considerato anche il fatto che lo “Special Two” quest’anno ha stravinto tutto quello che poteva con il Porto e pare avere l’intenzione di giocarsi le proprie possibilità in Champions la prossima stagione, con la squadra dei Dragoes.

    Le strade portano quindi tutte all’indiziato principale, voluto dalla piazza, caldeggiato proprio ieri da Nedved e che non dispiacerebbe alla proprietà; con Conte, infatti, andrebbe ad accomodarsi sulla panchina un giovane tecnico italiano e juventino. L’allenatore salentino fu accostato anche due stagioni or sono alla panchina bianconera, ma alla fine l’allora presidente Jean-Claude Blanc decise di puntare su Ciro Ferrara, anche allora l’ex centrocampista aveva appena conquistato una sudata promozione con il Bari e aveva dato prova di essere un tecnico di carattere. Forse fu proprio il suo temperamento a spaventare l’ambiente di corso Galileo Ferraris, ma rispetto a due anni fa le cose sono cambiate, il presidente Agnelli, dopo aver assecondato Marotta la scorsa estate, ha deciso di prendere in mano la situazione, consigliato anche da Nedved, e di scegliere un giovane mister che possa finalmente far rivincere qualcosa d’importante alla sua Juventus, mettendogli a disposizione un tesoretto da 100 milioni per il mercato.

    Un progetto, quindi, a lunga scadenza che non preveda cambi a fine stagione come purtroppo spesso avviene in casa Juventus dal 2006 ad oggi. Da non sottovalutare però, un’altra voce proveniente dall’estero e che prospetterebbe il ritorno alla corte degli Agnelli di un altro pupillo dell’era Lippi, Didier Deschamps. Il francese non ha mai smentito il fatto di essersi pentito di aver abbandonato a suo tempo e l’amore che prova per i colori bianconeri sono ben noti. Corsi e ricorsi storici quindi, il passato che torna a bussare alla porta della squadra con più tifosi in Italia, un passato dal sapore di vittorie e che vuole riportare in cima alla serie A e non solo lo stendardo bianconero.

  • Juve, ecco perchè Van Gaal è quello giusto

    Juve, ecco perchè Van Gaal è quello giusto

    La Juventus si trova ancora una volta davanti ad una scelta. Le 8 giornate alle fine del torneo saranno infatti l’ennesimo calvario per i tifosi bianconeri ormai abituati a veder esultare gli altri e a sentire i propri dirigenti parlare di rifondazione e ripartenza.

    A meno di clamorosi colpi di scena alla fine della stagione anche Del Neri saluterà la Vecchia Signora ed è per questo che è scattato, come in ogni stagione dell’era post Calciopoli il totoallenatore. In questi anni la Juventus ha provato varie strategie dalla “vecchia gloria” Deschamps, silurato per la follia di Blanc più che per i suoi demeriti, “all’esperto” Ranieri. Passando per la scelta “giovane” Ferrara “agli aziendalisti” Zaccheroni e Del Neri.

    I “papabili” adesso sembrano esser Luciano Spalletti, Antonio Conte, Roberto Mancini e un pò più defilato Gian Piero Gasperini, tutti allenatori validi e preparati ma per motivi diversi a mio giudizio non adatti al rilancio bianconero. La Vecchia Signora per ripartire veramente ha bisogno di un condottiero capace di sopportare le pressioni della piazza, riempire le lacune dirigenziale e sopratutto disposto alla lotta con la stampa.

    L’identikit porta dritti a Capello o Mourinho, tecnici che per ovvie ragioni non possono esser disponibili in questo momento e la JUve non ha tempo da perdere. Quello che si avvicina di più ai due è però Luis Van Gaal, l’orgoglio tecnico olandese scaricato dal Bayern Monaco ma con un curriculum di tutto rispetto.

    Van Gaal è un esteta, ama far giocare bene le sue squadre adattandosi però al materiale umano che ha a disposizione. L’esperienza in Italia e alla Juventus lo potrebbe caricare ancor di più e tutto questo andrebbe a vantaggio della società. Cambiare tanto per farlo non serve, o resta Del Neri o bisogna prendere il meglio in circolazione dando un taglio netto con le esperienze passate.

  • Il punto sulla Ligue 1: il Lille vince ancora ma Deschamps non molla

    Il punto sulla Ligue 1: il Lille vince ancora ma Deschamps non molla

    Diventa sempre più appassionante la Ligue 1, campionato spesso snobbato ma che diventa più combatutto col passare delle giornate. Dopo 28 turni a comandare la classifica c’è ancora il Lille che vince in rimonta nella trasferta di Brest col punteggio di 2-1, grazie alla rete dell’ivoriano Gervinho che serve anche l’assist a Sow per il gol della vittoria. A seguire da vicino la capolista c’è il Marsiglia di Didier Deschamps che conquista la quarta vittoria in cinque partite (unica sconfitta proprio con il Lille). Al Velodrome i marsigliesi battono i rivali parigini del Saint-Germain con un gol di Ayew che consente di restare a -4 dalla vetta e di scavalcare il Rennes che nel big-match contro il Lione quarto in classifica, non va oltre il pareggio e perde cosi la seconda posizione.

     

    Altre emozioni in zona salvezza dove il Lens vince per 4-1 sul campo del Montpellier e alimenta cosi le proprie speranze di non retrocedere. I giallorossi adesso sono a quattro lunghezze dall’Auxerre, a sua volta vincitore contro il Sochaux. Nel mezzo c’è il Monaco che non riesce a uscire dalla zona calda della classifica, perdendo in casa contro il Nancy. Sembrano passati secoli dalla finale di Champions League contro il Porto di Mourinho. Vittoria importante del Caen sull’ultima della classe Arles, con la squadra della bassa normandia che vanta ora 6 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.

    TUTTI I RISULTATI

    Auxerre – Sochaux 2 – 0

    Brestois – Lille 1 – 2

    Lorient – Saint-Etienne 0 – 0

    Montpellier – Lens 1 – 4

    Tolosa – Nice 1 – 1

    Valenciennes – Bordeaux 2 – 2

    Lione – Rennes 1 – 1

    Caen – Arles 2 – 0

    Monaco – Nancy 0 – 1

    O.Marsiglia – PSG 2 – 1

  • Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    In una stagione che doveva essere quella del pronto riscatto e che invece ha dato poche certezze, alla Juventus di certo al momento c’è solo che Del Neri a fine stagione concluderà la sua avventura sulla panchina bianconera. Nell’arco della stagione il tecnico di Aquileia avrà anche seminato tanto ma ha raccolto una miseria, solo 42 punti che attualmente costringono i bianconeri fuori dalle coppe (il settimo posto può dare l’accesso in Europa League solo se il Palermo non vince o comunque non arriva in finale di Coppa Italia). Un gioco che stenta a decollare e la mancanza di solidità e compattezza di squadra, hanno convinto i piani alti della società ad un cambio di rotta a fine anno: via Del Neri, la dirigenza bianconera ha già cominciato a tessere le sue tele allacciando i primi contatti con i possibili candidati alla panchina della Vecchia Signora.

    Il maggior indiziato alla successione di Del Neri è Luciano Spalletti, campione in carica di Russia ma fresco di eliminazione negli ottavi di Europa League con lo Zenit San Pietroburgo. L’ex allenatore della Roma sembra in rotta con la società russa per un mercato al di sotto delle richieste del tecnico di Certaldo che pare voglia rientrare in patria a partire da giugno.
    Unico ostacolo è la forte penale che dovrà essere pagata in caso di rescissione dell’elevato contratto da oltre 4 milioni a stagione. Ragion per cui Spalletti spera che siano le due società a trattare direttamente per non incorrere nella sanzione.
    Settimana prossima, approfittando della sosta dei campionati per le nazionali, sarà in Italia, un’occasione imperdibile per Marotta per cercare di strappare un primo assenso al tecnico.

    Ma non c’è solo Spalletti nei pensieri bianconeri: in fila nella lunga lista ci sono Walter Mazzarri, che sta facendo cose meravigliose a Napoli, Roberto Mancini, che molto probabilmente a fine stagione chiuderà il suo rapporto con il Manchester City essendo in rotta con lo spogliatoio e che era stato vicino alla Juventus prima di emigrare in Inghilterra, l’emergente Andrè Villas Boas, tecnico del Porto e secondo molti erede di Mourinho, e Antonio Conte, attualmente allenatore del Siena e sponsorizzato da molte frange della tifoseria senza scartare le ipotesi Gian Piero Gasperini, corteggiato dalla Fiorentina e dal Palermo e Didier Deschamps, il tecnico della promozione in Serie A dei bianconeri l’anno seguente Calciopoli. Piste più fantasiose e poco praticabili invece i ritorni alla guida tecnica di Fabio Capello, blindato dalla FA, la federazione inglese, fino al 2012 e Marcello Lippi.

  • Ligue 1: crolla il Rennes, Lille solo in testa

    Se fosse successo in Italia si sarebbe detto “clamoroso al Cibali” ma i cugini d’oltralpe non possono sapere del grande Sandro Ciotti. Nella 27a giornata di Ligue 1 l’ex capolista Rennes perde in casa 2-0 contro l’Olympique Marsiglia, che potrebbe rivelarsi il vero ago della bilancia nella corsa al titolo visto che nel turno precendete i marsigliesi avevano ceduto in casa contro il Lille che adesso guarda tutti d’alto in basso, in virtù della rocambolesca vittoria per 2-1 contro il Valenciennes firmata ancora una volta da Hazard. Il campionato è ancora apertissimo con le prime quattro squadre racchiuse in 4 punti tra cui torna anche il Lione che vince 2-0 contro il Sochaux e inizia a puntare la testa della classifica, anche se gli impegni europei potrebbero condizionare le squadre di Deschamps e Puel.

    Non sfrutta l’occasione il Paris Saint-Germain che pareggia in casa 2-2 contro il Montpellier e perde forse definitivamente il treno per la vittoria finale, ma resta in corsa per un posto in Europa. In zona salvezza importantissa vittoria del Monaco che supera in trasferta per 1-0 il Bordeaux grazie alla rete di Adriano Pereira. Nella scontro salvezza tra Nizza e Auxerre è la squadra della Costa Azzurra ad avere la meglio con un gol di Mouloungu che porta cosi i rossoneri a +4 dal terz’ultimo posto. Piccola impresa della “cenerentola” Arles che pareggia per 3-3 contro il Lorient quando si trovava sotto di due reti.

     

    TUTTI I RISULTATI

    Rennes-Marsiglia 0-2

    Arles-Avignon-Lorient 3-3

    Lens-Tolosa 0-1

    Nancy-Caen 2-0

    Nizza-Auxerre 1-0

    St.Etienne-Brest 2-0

    Sochaux-Lione 0-2

    Bordeaux-Monaco 0-1

    Lilla-Valenciennes 2-1

    Paris SG-Montpellier – 2-2

  • Manchester e Marsiglia si accontentano dello 0-0

    Manchester e Marsiglia si accontentano dello 0-0

    Non va oltre lo 0-0 il Manchester United al Velodrome di Marsiglia nell’andata degli ottavi di Champions League. Red Devils e OM non convincono e si giocheranno la qualificazione ai quarti nella gara di ritorno, prevista il 15 marzo, all’Old Trafford.

    Succede ben poco durante i 90′ minuti con i padroni di casa che si fanno vedere di più, si fa per dire visti i pochissimi tiri nello specchio della porta, dalle zone di Van der Sar. L’occasione migliore però è dello United e capita sui piedi di Fletcher a metà del primo tempo che impegna l’estremo difensore francese Mandanda.
    La squadra di Deschamps risulta superiore nel gioco ma fa troppo poco per scardinare la retroguardia dello United che non punge nonostante si presenti con Rooney, Berbatov e Nani in attacco.

    Tutto rinviato quindi tra 3 settimane a Manchester: il Marsiglia potrà giocare per due risultati su tre mentre gli uomini di Ferguson dovranno per forza segnare una rete in più rispetto all’avversario se non vorrano vedere la loro esperienza in Champions già chiusa con due mesi d’anticipo. Anche perchè la finale quest’anno è in terra inglese a Wembley, nell’Olimpo del calcio europeo.

    Il tabellino
    MARSIGLIA – MANCHESTER UNITED 0-0
    MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda; Fanni, Diawara, Mbia, Heinze; Cissé (70′ Cheyrou), Kaboré; Remy (79′ Valbuena), Lucho Gonzalez, A. Ayew; Brandao.
    Panchina: Andrade, Taiwo, Hilton, Abriel, J. Ayew.
    Allenatore: Deschamps
    MANCHESTER UNITED (4-1-4-1): Van der Sar; O’Shea, Smalling, Vidic, Evra; Carrick; Nani, Gibson (72′ Scholes), Fletcher, Rooney; Berbatov.
    Panchina: Kuszczak, Brown, Fabio, Rafael, Obertan, Hernandez.
    Allenatore: Ferguson
    Arbitro: Brych

  • Crisi Liverpool, Hodgson in bilico. Torna Benitez?

    Crisi Liverpool, Hodgson in bilico. Torna Benitez?

    La figuraccia rimediata nell’ultimo turno di Premier League in casa contro il fanalino di coda Wolverhampton potrebbe costare cara a Roy Hodgson che secondo i tabloid britannici avrebbe ormai le ore contate sulla panchina del Liverpool. Lo spettacolo indegno andato in scena ad Anfield Road la scorsa sera ha convinto i dirigenti dei Reds a sostituire il manager inglese per invertire la rotta e rimettere insieme i cocci di una stagione iniziata male e che potrebbe finire peggio. Il Liverpool infatti si trova attualmente al 12esimo posto in classifica a soli 3 punti dalla zona retrocessione, alle prese con un gioco che non è mai decollato ed il malumore dei big che vedendo ridimensionati i propri obiettivi potrebbero chiedere la cessione già in questa sessione di mercato.
    Troppo umiliante la situazione per il club più titolato d’Inghilterra che ha incassato la sconfitta numero 8 della stagione in campionato, la terza nelle ultime 4 partite.

    I tifosi hanno invocato a gran voce un ritorno di Benitez fresco di rescissione del contratto che lo legava all’Inter dopo aver conquistato il Mondiale per Club ad Abu Dhabi con i nerazzurri. Il tecnico spagnolo, al momento rinchiusosi in un silenzio nella sua casa di Liverpool, aveva lasciato Anfield per guidare la squadra campione d’Europa ma gli scarsi risultati raggiunti in campionato e uno spogliatoio che non lo ha mai amato e che ha risentito della perdita di Mourinho approdato a Madrid, avevano fatto sì che le strade dell’allenatore e dei nerazzurri si dividessero immediatamente dopo la finale dell’ex Intercontinentale disputata e vinta contro il Mazembe. L’affascinante ipotesi Benitez non è l’unica: sempre secondo i media britannici ci sarebbe anche Deschamps in corsa per sedere su una delle panchine più ambite d’Europa.

  • Scandalo doping: Zidane e Deschamps sul banco degli imputati

    Scandalo doping: Zidane e Deschamps sul banco degli imputati

    Nel 1998, quando la Francia si laureò campione del mondo, “le analisi del sangue” di alcuni giocatori “avevano valori anormali“, soprattutto quelle di Zidane e Deschamps.

    Sono degne de “Il codice da Vinci” le dichiarazioni, rilasciate in anteprima a “Le Parisien”, da Jean-Pierre Paclet, medico della nazionale transalpina nel 2004 e nel 2008. Nel suo libro in uscita, “L’implosion”, che già si preannuncia best-seller in patria, rivela segreti scottanti circa: l’ammutinamento dei Bleus in occasione dei Mondiali, il tradimento ordito ai suoi danni dall’ex CT Domenech e il ricorso al doping dei due idoli francesi, vecchie glorie della nazionale del ’98.

    Ho detto quello che tutti sanno. Non ho inventato nulla

    La tesi del medico circa i due assi transalpini è lapidaria e inconfutabile in quanto certifica da documenti più che attendibili. Paclet si prodiga, inoltre, a prosciogliere i calciatori da ogni responsabilità puntando il dito contro la Juventus:

    Non dico che (Zidane e Deschamps) siano responsabili. Io dico che potrebbero essere stati esposti (al doping) mentre giocavano per la Juve

    Il delatore provvede a scagionare anche il suo predecessore, Jeran-Marcel Ferret, medico in carica al tempo dei fatti:

    Ha dovuto fare i conti con la sua coscienza, ma alla fine la ragion di stato ha prevalso. E’ stata più forte di tutto

    Insomma, tante colpe ed un unica colpevole: la Juventus.

    Zeman una volta disse: “La grande popolarità del calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi“. Il problema è che nel calcio non si pensa a divertire il pubblico, ma solo a vincere. Finché l’unica premura di calciatori e società non sarà quella di intrattenere il pubblico col bel gioco ci sarà sempre un’altra calciopoli o un altro scandalo legato al doping. Nacque come un gioco, ora è solo un business: “Gente…il calcio è morto, adesso rincorrono solo un pallone“.

  • Fly Emirates regala Honda al Milan. Huntelaar verso Marsiglia

    Il mercato in casa rossonera vive di trattative e operazioni low cost in attesa che qualche cessione faccia entrare nelle casse rossonere la liquidità necessaria per intraprendere qualche discorso più interessante. Oltre ai soliti Oddo, Kaladze e Jankulovsky la cui uscita è indispensabile per il tetto stipendi il “sacrificio” sembra destinato ad esser Huntelaar.

    Il giovane attaccante olandese sembra esser entrato nelle grazie di Deshamps e il Marsiglia per accontentarlo pare sia pronta a sborsare i 16/17 milioni richiesti dal Milan. Con questo budget toccherà poi a Galliani completare l’organico prendendo il tanto agognato terzino sinistro e il centrocampista centrale.

    Per l’attacco Luis Fabiano è la prima scelta ma potrebbe esserci un altra operazione di ampio raggio e a metà strada tra il piano tecnico di Allegri e un operazione di marketing. Vi avevamo parlato nei giorni scorsi dell’interesse rossonero per Keisuke Honda e oggi i quotidiani nipponici aumentanto le indiscrezioni inserendo Fly Emirates nella trattativa.

    Il nuovo sponsor rossonero, infatti, ha preso di buon grado l’interesse per il fantasista nipponico intravendendo un ottima operazione di marketing sia per i rossoneri che per la compagnia aerea.