Tag: Derrick Rose

  • Derrick Rose trascina Chicago, Bulls-Knicks 82-81 al cardiopalma

    Derrick Rose trascina Chicago, Bulls-Knicks 82-81 al cardiopalma

    L’NBA ritrova il suo migliore Derrick Rose, lontano dal parquet da 18 mesi dopo l’infortunio al ginocchio, che grazie ad uno spettacolare tiro acrobatico sul finale regala ai Bulls una rocambolesca vittoria sui Knicks (altro…)

  • NBA, Bulls Ko a Miami, derby di Los Angeles ai Lakers

    NBA, Bulls Ko a Miami, derby di Los Angeles ai Lakers

    E’ ripartito il campionato NBA con tre partite giocate nella notte. Tanta attesa per il ritorno sul parquet di Derrick Rose (altro…)

  • NBA, Derrick Rose operato. Fuori dagli 8 ai 12 mesi

    NBA, Derrick Rose operato. Fuori dagli 8 ai 12 mesi

    Notizie per niente positive in casa Chicago Bulls: il playmaker Derrick Rose, che si era infortunato nella sfida del primo turno dei playoff NBA contro i Philadelphia 76ers (serie persa dai “Tori” per 4-2) è stato operato al ginocchio sinistro per la lesione rimediata al legamento crociato anteriore. L’operazione è andata bene ma il responso dei medici per quanto riguarda il pieno recupero all’attività agonistica è stato impietoso: per lui si prevedono infatti dagli 8 ai 12 mesi di stop! 

    Una vera e propria mazzata per la squadra dell’Illinois che su Rose puntava tantissimo per tornare a vincere il campionato NBA e che proprio grazie al suo giocatore di punta nelle ultime 2 stagioni era riuscita ad ottenere il miglior record dell’intera Lega. La prima scelta assoluta del Draft 2008 però nell’ultimo torneo aveva dovuto rinunciare già ad una trentina di partite per alcuni guai fisici che lo avevano tormentato nel corso della regular season, problemi che però erano stati risolti in tempo per i playoff.

    Derrick Rose © Jonathan Daniel/Getty Images

    Ma proprio durante gara 1 del primo turno, giocata a Chicago contro i Sixers, nei minuti finali della sfida, con i Bulls in controllo della partita, Rose è ricaduto male dopo un’azione di gioco procurandosi la lesione al ginocchio. Sfortuna, ma anche un pizzico di imprudenza da parte dello staff tecnico, dato che in un match che si avviava tranquillamente alla conclusione con una vittoria coach Thibodeau avrebbe potuto benissimo toglierlo dal campo, evitando il triste epilogo cui è andato incontro Rose.

    Appurata la lesione al ginocchio dopo i primi esami, il numero 1 dei Bulls si era rassegnato a dover guardare da casa le prossime Olimpiadi di Londra che lo avrebbero visto sicuro protagonista in campo con la maglia degli Stati Uniti. Ma durante l’operazione i medici che hanno eseguito l’intervento hanno trovato anche un problema alla cartilagine del ginocchio, e questo ha provocato un allungamento dei tempi di recupero che prima erano stimati dai 4 ai 6 mesi.

    C’è il forte rischio a questo punto che l’M.V.P. della scorsa stagione possa saltare interamente il prossimo campionato se per il suo recupero ci vorranno 12 mesi. In caso contrario potremmo rivederlo in campo verso febbraio 2013, e magari potrà aiutare i Bulls nel finale di stagione.

  • NBA playoff, James trascina gli Heat, Bulls ok ma Rose va ko

    NBA playoff, James trascina gli Heat, Bulls ok ma Rose va ko

    Al via i playoff NBA 2012 con 4 partite disputate nella notte.

    I Chicago Bulls battono i Philadelphia 76ers ma la gioia della vittoria è mitigata dalla perdita di Derrick Rose che nel corso di un’azione di gioco sul finale di partita si procura una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Accompagnato in ospedale per gli esami di rito, l’esito non lascia scampo, per lui post season già finita dopo gara 1 di primo turno. Una vera sfortuna quella che ha attraversato (e sta tuttora attraversando) il talento di Chicago, M.V.P. della scorsa stagione ma che non ha avuto dalla sua parte la buona sorte in questo campionato (quasi 30 le partite saltate in regular season per vari problemi fisisci). E’ proprio lui a trascinare al successo i Bulls con una gara quasi da tripla doppia (23 punti, 9 rimbalzi e 9 assist), Hamilton e Deng aggiungono rispettivamente 19 e 17 punti e Noah chiude in doppia doppia (12 punti e 13 rimbalzi). Agli ospiti non bastano i 19 punti di Brand ed i 16 di Holiday, nonostante l’infortunio di Rose i Sixers non sembrano avere possibilità per il passaggio del turno.

    Miami disintegra New York, seppellita sotto uno scarto di ben 33 punti. Gara a senso unico, dominata dagli Heat grazie ad un LeBron James da 32 punti ed un Wade da 19. Assolutamente nulli i Knicks con Anthony in doppia doppia (11 punti e 10 rimbalzi) ma autore di una partita pessima con un plus-minus di -35! Il top scorer bluarancio è Smith con 17 punti mentre brutte notizie arrivano dall’infermeria: il rookie Shumpert, pedina fondamentale soprattutto in difesa per le eventuali marcature su James e Wade, si procura nel corso dei primi minuti del secondo tempo la rottura del legamento del ginocchio sinistro e la rottura parziale del menisco dello stesso ginocchio. Sarà operato immediatamente e per lui i tempi di recupero si aggirano tra i 6 e gli 8 mesi. In bocca al lupo allo sfortunato giocatore.

    Derrick Rose © Jonathan Daniel/Getty Images

    La sorpresa della notte arriva da Indianapolis dove gli Orlando Magic, dati per spacciati da molti esperti, sbancano il parquet dei Pacers con un parziale di 11-0 nel finale di gara. Sotto per 70-77 a 3 minuti dalla sirena sono decisive 2 triple consecutive di Jason Richardson (5 per lui in totale) che portano avanti i Magic sul 78-77. Indiana non ha più le energie per recuperare e cede nonostante i 19 punti di West ed i 17 di Granger. Orlando sorride con i 17 punti del già citato Richardson, i 17 punti e 9 assist di Nelson e la doppia doppia di Glen Davis.

    Nell’ultimo match della notte i Thunder faticano tantissimo contro i Mavericks ma alla fine ottengono un successo che vale doppio. Le tante difficoltà di Oklahoma City sono evidenziate dal tabellino dato che solo 5 giocatori riescono a segnare: Durant infila 25 punti, Ibaka 22 (per lui anche 5 stoppate), Westbrook 28 ed il rientrante Harden 19. Il resto lo scrive a referto Sefolosha (solo 5 punti) degli altri non riesce a segnare più nessuno. Dallas invece gioca di squadra e sfiora il colpaccio con i 25 punti di Nowitzki, i 20 di Terry ed i 17 di Marion. Partita decisa ad un secondo e mezzo dalla fine da Kevin Durant con il jumper del definitivo 99-98 nonostante la splendida marcatura di Marion (per il 35 dei Thunder anche parecchia fortuna con la palla che rimbalza su ferro e tabellone e poi si infila dentro).

    RISULTATI PRIMO TURNO NBA PLAYOFF 2012

    Chicago Bulls-Philadelphia 76ers 103-91
    Chi: Rose 23, Hamilton 19, Deng 17
    Phi: Brand 19, Holiday 16, Young 13

    Miami Heat-New York Knicks 100-67
    Mia: James 32, Wade 19, Chalmers 11
    N.Y.: Smith 17, Anthony 11, Davis 10

    Indiana Pacers-Orlando Magic 77-81
    Ind: West 19, Granger 17, Hill 11
    Orl: Nelson 17, Jason Richardson 17, Davis 16

    Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 99-98
    Okl: Westbrook 28, Durant 25, Ibaka 22
    Dal: Nowitzki 25, Terry 20, Marion 17

    LE SFIDE DEL PRIMO TURNO PLAYOFF:

    Eastern Conference:

    1) Chicago Bulls vs 8) Philadelphia 76ers serie 1-0 Bulls
    2) Miami Heat vs 7) New York Knicks serie 1-0 Heat
    3) Indiana Pacers vs 6) Orlando Magic serie 0-1 Magic 
    4) Boston Celtics vs 5) Atlanta Hawks serie 0-0

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 8) Utah Jazz serie 0-0
    2) Oklahoma City Thunder vs 7) Dallas M avericks serie 1-0 Thunder
    3) Los Angeles Lakers vs 6) Denver Nuggets serie 0-0
    4) Memphis Grizzlies vs 5) Los Angeles Clippers serie 0-0

  • NBA, All Star Game: Vince La Western Conference. Kevin Durant M.V.P.

    NBA, All Star Game: Vince La Western Conference. Kevin Durant M.V.P.

    Una partita divertente e spettacolare ma allo stesso tempo intensa e combattuta, un pò controcorrente rispetto alle solite Partite delle Stelle in cui la cosa primaria è offrire uno show indimenticabile agli spettatori, magari anche a discapito del risultato che spesso generava partite segnate già dall’inizio. Ed invece in questa edizione 2012 c’è stato il giusto mix tra tutti gli ingredienti, ovvero le giocate sensazionali nella prima parte di match e nel secondo tempo la voglia di vincere di entrambe le squadre che non ci stavano a perdere. Alla fine però, dopo un finale di gara davvero emozionante, l’ha spuntata la Western Conference che si è imposta per 152-149 sulla Eastern Conference. Kevin Durant è stato nominato M.V.P. della gara grazie ai suoi 36 punti che hanno trascinato la sua squadra ma non possiamo non citare uno stoico Kobe Bryant che quando il match si è fatto “duro” ha ricevuto un colpo che gli ha rotto il naso (stando a quanto dicono i ben informati). Il fenomeno dei Lakers però è rimasto in campo lo stesso a battagliare ed alla fine ha inciso in modo notevole sul risultato mentre dall’altra parte una menzione speciale va fatta per un irriducibile LeBron James, l’ultimo ad alzare bandiera bianca tra le fila del suo team e per il suo fido “gregario” Dwyane Wade capace di scrivere una sontuosa tripla doppia.

    Una partita, questa dell’All Star Game 2012, che verrà ricordata a lungo (solo 3 punti in meno rispetto al record assoluto) e che porta Kobe Bryant ancora di più nell’Olimpo del basket americano e mondiale dato che il numero 24 di Los Angeles supera il grande ed inimitabile Michael Jordan come miglior realizzatore nella storia della Partita delle Stelle. Proprio il Black Mamba mette a segno i primi 2 punti del match e dà il via ufficialmente alle ostilità. Grazie anche al contributo di Durant l’Ovest prende il largo in avvio e con qualche schiacciata di Blake Griffin si arriva sul 25-13 in cui Kobe e Kevin scrivono ben 19 punti in combinata. Wade e James riducono il divario ed al primo riposo si va sul 39-28.

    Gli 11 punti di vantaggio non soddisfano la Western Conference che in apertura di seconda frazione arriva sul +18, Deron Williams (molto più produttivo del titolare Derrick Rose) prova a mantenere in partita i suoi compagni ma prima Russell Westbrook (17 punti in appena 10 minuti) ed alla fine del primo tempo la tripla di Blake Griffin (evento più unico che raro) portano la selezione in maglia rossa ad un vantaggio di 19 punti (88-69).

    Kevin Durant, M.V.P. All Star Game NBA 2012 | © Ronald Martinez

    La ripresa si apre con l’Ovest che continua a martellare il canestro avversario ed il vantaggio arriva fin sopra i 20 punti, la fortuna della Eastern Conference è Derrick Rose che assieme a LeBron James inizia a recuperare punto su punto. I risultati sono evidenti e la Western Confernce inizia a sentire il fiato sul collo degli avversari. Sale anche il nervosismo con Wade che ferma con le cattive maniere Kobe Bryant proiettato verso canestro: naso sanguinante (sospetta frattura) e Mamba che resta però in campo per dare man forte alla sua squadra. L’Est rientra fino al provvisorio -7 prima che Chris Paul in cabina di regia guidi il suo team di nuovo a distanza di sicurezza (124-112 in chiusura di terzo quarto).

    Ultimo periodo davvero entusiasmante: James rimette piede in campo quando mancano 7 minuti alla fine con i suoi compagni sotto di 15 punti (merito di Kevin Love e delle sue giocate che portano la Western, teoricamente, ad affrontare nel migliore dei modi la parte finale della gara). Il prescelto però non ci sta ed inizia a bombardare il canestro avversario (2 triple di fantastica fattura) ed a 3 minuti dalla fine sono solo 3 i punti di distacco tra le 2 squadre.

    L’Ovest sembra in bambola nonostante le giocate di energia di Russell Westbrook, Deron Williams approfitta di ogni minimo errore e sigla il -1 per la selezione dell’Est (148-147 a 100 secondi dalla sirena). Griffin porta a 150 punti i suoi compagni con una schiacciata volante a 40 secondi dal termine. Carmelo Anthony va per il pareggio ma sbaglia, per sua fortuna Wade prende il rimbalzo e subisce fallo infilando entrambi i tiri liberi. A 18 secondi dalla chiusura siamo sul 150-149. Fallo sistematico su Bryant che realizza il primo libero ma sbaglia il secondo (151-149). Questa volta è Deron Williams a provare la tripla ma anche il suo tentativo non va a buon fine. Griffin subisce fallo ma come Bryant sbaglia un tiro libero lasciando ancora speranze al team della Eastern Conference ad un secondo dalla fine. La palla arriva a Wade che però prende un tiro completamente fuori equilibrio che non tocca neanche il ferro. Termina 152-149 e Durant a fine match viene eletto M.V.P. grazie ai suoi 36 punti e 7 rimbalzi. Sempre per la Western Conference importanti i 27 punti di Bryant, i 22 di Griffin, i 21 di Westbrook ed i 17 di Love. Dall’altra parte non basta LeBron James (36 punti), Wade chiude in tripla doppia (24 punti, 10 rimbalzi e 10 assist) e Deron Williams infila con 20 punti. Delude Howard che sebbene sul parquet di Orlando, dove gioca di solito, riesce a scrivere a referto solo 9 punti.

    WESTERN CONFERENCE-EASTERN CONFERENCE 152-149
    Western Conference: Durant 36-7-3, Griffin 22-8-3, Bynum 0-3-1, Bryant 27-1-1, Paul 8-5-12; Nowitzki 7-4-1, Westbrook 21-5-2, Love 17-7-1, Parker 6-2-4, Gasol 4-3-0, Aldridge 4-1-1, Nash 0-0-4
    Eastern Conference: Anthony 19-9-0, James 36-6-7, Howard 9-10-3, Wade 24-10-10, Rose 14-1-3; Deng 0-0-1, Hibbert 3-3-1, Rondo 2-2-8, Pierce 3-2-0, Bosh 7-2-1, Iguodala 12-4-2, Williams 20-3-4

    *In ordine nei tabellini sono evidenziati punti, rimbalzi ed assist.

    HIGHLIGHTS ALL STAR GAME:

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    TOP 10 ALL STAR GAME:

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  • All Star Game NBA, le divise Adidas e le scarpe di Howard e Rose

    All Star Game NBA, le divise Adidas e le scarpe di Howard e Rose

    Da venerdì 24 fino a domenica 26 febbraio ad Orlando andrà in scena l’All Star Week End NBA. Anche quest’anno saranno tantissime le super “Stelle” della Lega che daranno spettacolo per la gioia di tutti i fans che come al solito saranno numerosi.

    Adidas, che è il fornitore ufficiale della NBA, ha svelato le nuove divise e le scarpe per la 61esima edizione della partita delle Stelle, che si giocherà il 26 e che chiuderà l’evento. Nel match tra Eastern Conference contro Western Conference si sfideranno i migliori atleti in circolazione, da LeBron James a Kobe Bryant, passando per Kevin Durant, Dwyane Wade, Chris Paul, Derrick Rose e Blake Griffin per finire con Dwight Howard che avrà il sostegno del pubblico di Orlando visto che è il leader dei Magic. Pronti dalla panchina a dare man forte ci saranno il campione NBA in carica Dirk Nowitzki, Kevin Love, Chris Bosh, Deron Williams, Paul Pierce e LaMarcus Aldridge.

    Non c’è stata fortuna per gli italiani: Marco Belinelli è stato escluso a priori dalle votazioni mentre Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani, pur essendo stati inseriti tra i candidati a giocare l’All Star Game sono stati tagliati fuori dalla manifestazione per via degli infortuni patiti nell’ultimo periodo che li hanno messi KO.

    Le divise del 2012 sono state create appositamente per celebrare il 20esimo anniversario del memorabile All-Star Game NBA del 1992 disputato sempre ad Orlando. Le scarpe Adidas per questa edizione sono di color arancio in omaggio all’Orange County della Florida ed alle famose arance che si producono in questa zona.

    Le divise hanno alcune particolarità: le scritte “East” e “West” All-Star sono in stampatello come quelle del 1992. Le giacche e le maglie che verranno utilizzate dai giocatori hanno un motivo che richiama il disegno del parquet dell’Arena di Orlando. I colori blu e rosso delle divise, saranno esaltati dalle 3 strisce (marchio di fabbrica Adidas) argento e oro, e tutto ciò risalterà incredibilmente sul campo. I pantaloncini invece prendono ispirazione dal mondo del surf e sono realizzati in mesh altamente traspirante.

    Dwight Howard e Derrick Rose, atleti che rappresentano l’Adidas in tutto il Mondo, indosseranno una versione arancione delle loro nuovissime scarpe: le adiPower Howard 2 e le adizero Rose 2.5.

    L’adizero Rose 2.5, quarta scarpa dedicata all’M.V.P. Derrick Rose è la scarpa da basket più leggera mai indossata dal fuoriclasse dei Chicago Bulls e lo supporterà anche nella seconda parte della stagione e nella difficile sfida dei prossimi playoff. La tomaia comprende la tecnologia SPRINTFRAME ed un’area SPRINTWEB ulteriormente allargata per ridurre il peso e garantire il massimo controllo. La cavigliera dotata di tecnologia GEOFIT garantisce una calzata perfetta per il massimo comfort.

    Dwight Howard indosserà a sua volta le adiPower Howard 2, create appositamente per assecondare la potenza e l’esplosività del giocatore più votato da tutti i fans NBA per questo All Star Game. La scarpa messa a disposizione del centro degli Orlando Magic ha la suola con un motivo che richiama il vetro frantumato per ricordare ai tifosi la potenza di Howard e i tanti tabelloni rotti nella sua eccezionale carriera. La tecnologia ALIVE garantisce la migliore ammortizzazione per il suo stile di gioco altamente esplosivo. La firma di Dwight sul tallone, il numero di maglia a metà della scarpa e la linguetta con il logo “dh” completano la personalizzazione.

    Adidas Originals domina al di fuori del campo con le AR2.0. Sulla scia della famosa adi-Rise, la AR2.0 si ispira all’iconica Forum Mid, ma con un look più moderno, caratterizzato dalla suola vulcanizzata, la tomaia in pelle verniciata e lo strap sopra la linguetta. Anche la AR2.0 è basata sui colori navy/arancio in omaggio all’ All-Star Game NBA di Orlando.

    LE DIVISE ALL STAR GAME NBA 2012 E LE SCARPE ADIDAS DI HOWARD E ROSE

  • NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    NBA, All Star Game: Bargnani e Gallinari out, trionfo per Howard

    La NBA ha ufficializzato i quintetti di partenza in vista dell’All Star Game 2012 che si disputerà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. La votazione è stata fatta tramite voto popolare, i giocatori che hanno raccolto più preferenze nei rispettivi ruoli avranno il diritto di scendere in campo come titolari (a meno di infortuni dell’ultim’ora), mentre la prossima settimana, giovedì 9 febbraio, verranno scelte le riserve.

    Tra i magnifici 10 (5 per la selezione dell’Ovest e 5 per quella dell’Est) non figurano nè Andrea Bargnani, nè Danilo Gallinari che curiosamente sono finiti entrambi al nono posto nelle votazioni del loro ruolo (il Mago ha raccolto poco più di 152mila preferenze tra le ali della Eastern Conference, il Gallo invece ha ottenuto circa 110 mila voti tra i forward della Western Conference).

    Ovviamente ci sarà la possibilità per loro di essere chiamati dalle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni i 30 allenatori NBA a cui spetterà il compito di completare i 2 roster ma difficilmente i nostri connazionali riusciranno a partecipare all’evento: dovranno essere scelte 7 riserve per parte ed a tuttora sono altri i candidati favoriti tra le ali secondo esperti ed analisti del basket d’oltreoceano. Ad Ovest gli ultimi 2 posti tra i cosiddetti “forward”dovrebbero giocarseli (il condizionale è d’obbligo) mostri sacri del calibro di Kevin Love (Minnesota Timberwolves), Pau Gasol (Los Angeles Lakers), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks) ed il sempre più migliorato LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers). Ad Est invece la lotta vedrà protagonisti Kevin Garnett (Boston Celtics), Paul Pierce (Boston Celtics), Chris Bosh (Miami Heat), Amar’è Stoudemire (New York Knicks) e l’outsider Luol Deng (Chicago Bulls) autore di una grande stagione finora con i Bulls.

    Per quanto riguarda invece i giocatori già selezionati c’è da dire che la città di Los Angeles monopolizza il quintetto della Western Conference visto che i Lakers sono rappresentati dal solito Kobe Bryant (secondo atleta più votato, alla 14esima apparizione consecutiva come titolare all’All Star Game, eguagliati Shaquille O’Neal, Jerry West e Karl Malone) e dal centro Andrew Bynum, mentre i Clippers aggiungono il playmaker Chris Paul e l’ala grande Blake Griffin. Il ruolo di ala piccola invece è appannaggio di un altro super atleta, quel Kevin Durant stella sempre più luminosa degli Oklahoma City Thunder, capocannoniere della Lega nelle ultime 2 regular season.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Il quintetto della Eastern Conference vedrà invece protagonista la città di Miami che porta i 2 fenomeni Lebron James e Dwyane Wade. Lo stato della Florida si conferma di prim’ordine per quanto riguarda i talenti ed aggiunge l’idolo locale degli Orlando Magic Dwight Howard (centro) che è stato anche il giocatore più votato da tutti i fans. Completano la squadra l’ala piccola dei New York Knicks Carmelo Anthony ed il sensazionale playmaker dei Chicago Bulls Derrick Rose, lo scorso anno M.V.P. della stagione NBA.

    Passiamo ai numeri: come già detto chi ha avuto più preferenze è stato Howard con 1milione e 600mila voti, a ruota segue Kobe Bryant (1milione e 550mila), sul gradino più basso del podio ecco Derrick Rose (1 milione 514 mila), che butta fuori dalla Top 3 LeBron James (1milione e 360 mila). Kevin Durant (1milione e 345mila) supera un mostro sacro come Dwyane Wade (1milione e 334mila).  Più staccati tutti gli altri, Chris Paul arriva ad 1milione e 130 mila voti, poi Andrew Bynum con 1 milione e 51mila voti precede Carmelo Anthony (1milione e 41mila). Chiude Blake Griffin con 870 mila preferenze.

    Gli allenatori che guideranno i 2 team di All Star, invece, si sapranno il 15 febbraio: i coach delle 2 squadre in vetta alla rispettiva Conference per quella data, avranno il diritto di sedersi sulle panchine.

    Nella speranza di poter vedere per la prima volta nella storia un giocatore italiano scendere in campo nell’All Star Game ecco i 2 quintetti selezionati dal voto dei tifosi:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

  • NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    NBA, i preconvocati del Dream Team per le Olimpiadi

    La NBA ha reso noto l’elenco dei giocatori preconvocati in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: al momento la lista comprende 20 elementi, nei prossimi mesi però questo numero sarà destinato a scendere fino ad arrivare ai 12 definitivi che avranno il compito di portare in alto la Nazionale degli Stati Uniti ai prossimi Giochi in terra inglese.

    LeBron James & Dwyane Wade, Miami Heat | © Mike Ehrmann/Getty Images

    I nomi sono stati ufficializzati dal Presidente della Federazione basket statunitense Jerry Colangelo. L’allenatore sarà sempre Mike Krzyzewski (che alla guida degli U.S.A. ha già conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 2008 ed il primo posto ai Mondiali del 2010) coadiuvato dagli assistenti Jim Boeheim, Mike D’Antoni e Nate McMillan (gli ultimi 2 rispettivamente allenatori di New York Knicks e Portland Trail Blazers).

    Al momento le squadre più rappresentate con questi preconvocati sono i Los Angeles Clippers, che possono annoverare le convocazioni di Chris Paul, di Blake Griffin e di Chauncey Billups, ed i Miami Heat che contribuiscono con i soliti Big Three LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. In totale sono rappresentate 14 delle 30 squadre della Lega.

    Le Olimpiadi prenderanno il via il 27 luglio e termineranno il 12 agosto e si disputeranno, come già detto, a Londra. Per la Nazionale di basket degli stati Uniti in bacheca ci sono già 13 ori. Tra i Big della NBA non manca nessuno e la scelta è comunque stata estremamente difficile visto l’alto livello di competitività del massimo campionato americano. Sotto la guida di coach Krzyzewski la Nazionale a stelle e strisce ha, fino ad ora, collezionato ben 48 vittorie ed una sola sconfitta.

    Ovvio che saranno proprio loro, i grandi campioni della NBA, ad avere lo status di favoriti ma in un torneo che si disputerà in così poco tempo le insidie non mancheranno e probabilmente la prima squadra antagonista sarà la Spagna di Sergio Scariolo che può vantare atleti di fama internazionale dei quali quasi tutti militano proprio nella Lega americana.

    Questo l’elenco completo dei preconvocati:

    LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers); Carmelo Anthony (New York Knicks); Chauncey Billups (Los Angeles Clippers); Chris Bosh (Miami Heat); Kobe Bryant (Los Angeles Lakers); Tyson Chandler (New York Knicks); Kevin Durant (Oklahoma City Thunder); Rudy Gay (Memphis Grizzlies); Eric Gordon (New Orleans Hornets); Blake Griffin (Los Angeles Clippers); Dwight Howard (Orlando Magic); Andre Iguodala (Philadelphia 76ers); LeBron James (Miami Heat); Kevin Love(Minnesota Timberwolves); Lamar Odom (Dallas Mavericks); Chris Paul (Los Angeles Clippers); Derrick Rose (Chicago Bulls); Dwyane Wade (Miami Heat);Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder); and Deron Williams (New Jersey Nets).

  • NBA, analisi Central Division. Pericolo Pacers per i Bulls

    NBA, analisi Central Division. Pericolo Pacers per i Bulls

    Nello scorso campionato NBA i Chicago Bulls hanno dominato (anche un pò a sorpresa) dalla prima fino all’ultima giornata la Central Division (abissale il distacco con i Pacers secondi classificati con 25 vittorie in meno), ma in questo torneo proprio i giovani di Indianapolis potrebbero impensierire, e non poco, i “Tori” dell’Illinois. Milwaukee sembra a prima vista di un livello inferiore mentre Detroit e Cleveland proseguiranno la loro ricostruzione iniziata qualche mese fa e sono destinate ad un altro anno da comprimarie.

    Derrick Rose & Joakim Noah, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    CHICAGO BULLS: Dopo l’ottima stagione 2010/2011, conclusa al primo posto della Eastern Conference in regular season a cui va aggiunto un grande cammino nei playoff dove i rossoneri si sono inchinati solo agli Heat nella Finale di Conference, i Chicago Bulls sono chiamati alla riconferma. Il roster è rimasto immutato, unica aggiunta è quella di un grande giocatore (anche se in fase calante) come Rip Hamilton dai rivali dei Pistons che aggiunge grande pericolosità dal perimetro. Per il resto coach Thibodeau (maniaco della difesa) affiderà le chiavi della squadra al sensazionale Derrick Rose, il più giovane M.V.P. della storia della NBA (premio ottenuto nell’ultima stagione), che sicuramente farà la differenza anche nel campionato ormai alle porte. Sarà affiancato nel ruolo di guardia proprio da Hamilton, con Deng e Boozer ad occupare i 2 spot di ala e Noah pronto a sgomitare a centro area. Dalla panchina sarà importante il contributo di Korver, Brewer, Butler, Asik e Gibson, in pratica un secondo quintetto, segno che a Chicago stanno pensando in grande. L’obiettivo per i Bulls è innanzitutto ripetersi nella divisione e poi riuscire a dare filo da torcere agli Heat nei playoff, sperando di far rivivere ai tifosi le stesse emozioni dei tempi di Michael Jordan.

    ROSTER CHICAGO BULLS

    CLEVELAND CAVALIERS: Anno di transizione per Cleveland che si appresta a vivere la seconda stagione di delusioni dopo l’addio di LeBron James. I motivi per essere ottimisti su un futuro migliore nei prossimi campionati ci sono tutti, dato che dall’ultimo Draft sono arrivati 2 giovani dall’enorme potenziale come Kyrie Irving (prima scelta assoluta) a cui sarà affidato immediatamente il ruolo di playmaker. In ala grande ci sarà Tristan Thompson chiamato con la quarta scelta assoluta, a completare il roster il veterano di lungo corso Varejao, l’esperto Anthony Parker e l’israeliano Casspi, arrivato da Sacramento per tappare il buco in ala piccola. Dalla panca saranno utili Sessions e Jamison, con un occhio di riguardo al turco Erden, adatto al lavoro sporco a centro area. L’obiettivo sarà migliorare il pessimo record dell’ultimo torneo (Cavs fanalino di coda della Lega) anche se un’altra scelta tra le top 3 al prossimo Draft non guasterebbe per essere ancora più futuribili.

    ROSTER CLEVELAND CAVALIERS

    DETROIT PISTONS: Della squadra che nel 2004 mise in ginocchio i Los Angeles Lakers e vinse il titolo NBA non è rimasto quasi nulla (solo Ben Wallace ormai in netto declino e Tayshaun Prince, rinnovato da pochi giorni e forse tenuto nel roster per infondere ai nuovi il vero spirito di quei Pistons formidabili di metà anni 2000). Dal draft è arrivata una point guard come Brandon Knight, abile a giocare sia come playmaker che come guardia pura. Dividerà il minutaggio in campo con Stuckey, anche lui rifirmato da poco, mentre le ali saranno proprio Prince ed il secondo anno Greg Monroe. Solo Wallace per il ruolo di centro (urge un rinforzo) mentre dalla panchina usciranno il temibile tiratore Ben Gordon, il lungo Villanueva e lo svedese Jerebko al rientro dopo un lungo stop. Detroit è destinata ad un record perdente, sarebbe inoltre auspicabile un’altra scelta molto alta per proseguire il progetto di ricostruzione.

    ROSTER DETROIT PISTONS

    INDIANA PACERS: I giovani ed agguerriti Pacers sono pronti a dare battaglia. Ritornati ai playoff nello scorso campionato dopo 5 stagioni di buio, Indiana vuole riprovare a stupire tutti e punta ad un deciso miglioramento delle prestazioni dell’ultima stagione. I motivi per pensare in positivo ci sono tutti, a partire dal quintetto, molto competitivo con Darren Collison in regia, Paul George spostato nel ruolo di guardia, il leader Danny Granger come ala piccola, il centro Hibbert a dare sostanza in area e, ciliegina sulla torta, David West, preso come free agent da pochi giorni soffiato alla concorrenza dei Celtics. Con lui Indiana compie un salto di qualità notevole e copre l’unico ruolo in cui era latente. Pronti dalla panchina per dare un grande contributo l’ex Spurs George Hill, il difensore Danthay Jones ed il talentuoso Tyler Hansbrough. L’obiettivo per i Pacers sarà quello di superare il primo turno playoff ottenuto nella passata stagione.

    ROSTER INDIANA PACERS

    MILWAUKEE BUCKS: Coach Skiles per salvare la panchina dovrà necessariamente portare i Bucks ai playoff. Qualsiasi altro risultato che non contempli la post season non gli eviterà l’esonero dopo la deludente ultima annata. E’ riuscito a salvare il posto ma ora la dirigenza si aspetta i risultati. E’ probabile che con la giusta dose di entusiasmo Milwaukee potrà ambire ad uno degli ultimi posti disponibili per la post season, magari battagliando con i Philadelphia 76ers. L’asse play-centro è ben strutturato con Jennings e Bogut, è arrivato un discreto realizzatore come Stephen Jackson che ha già condotto i Charlotte Bobcats ai playoff, in ala grande Gooden offre comunque discrete garanzie. Poi troppi esterni tra cui dovrà necessariamente essere scelto un titolare (Delfino, Dunleavy, Ilyasova, Mbah a Moute). Panchina invece da migliorare leggermente, magari con un sostituto decente per il centro australiano che negli anni passati ha comunque saltato diverse partite per infortunio. Se riescono a trovare la quadratura del cerchio nel gioco offensivo i Bucks non sono da sottovalutare.

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    NBA, Chicago rinnova il contratto a Derrick Rose

    I Chicago Bulls giocano d’anticipo e per evitare i problemi che hanno contraddistinto nelle ultime stagioni e negli ultimi tempi alcune franchigie, ricattate in pratica dalle proprie Stelle ansiose di cambiare maglia, hanno trovato un’intesa con il loro giocatore simbolo, Derrick Rose, uno dei più forti giocatori nel panorama NBA attuale, eletto nello scorso torneo M.V.P. della stagione.

    Derrick Rose, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    L’ex giocatore di Memphis University, prima scelta assoluta al Draft del 2008 chiamato proprio dai Bulls che ebbero una gran fortuna a vincere la lottery, ha rinnovato per altri 5 anni la sua permanenza in Illinois, cosa che non gli dispiace affatto essendo proprio nativo di Chicago, potendo avere, così, vicino la sua famiglia.

    L’accordo appena trovato frutterà al fortissimo playmaker dei “Tori” ben 95 milioni di dollari per 5 stagioni, ovvero 19 ogni singolo anno. Chicago ha potuto usufruire, per prolungare il contratto al suo giocatore, della “Derrick Rose Rule”, una nuova clausola inserita nel nuovo contratto collettivo stilato qualche giorno fa da proprietari ed atleti. In pratica con questa clausola, che prende il nome proprio del numero 1 dei Chicago Bulls (in quanto pensata e stipulata facendo riferimento al suo caso) al termine del contratto da rookieun giocatore ha la possibilità di prolungare con la stessa squadra occupando il 30% del cap (prima il limite era il era il 25%) se è stato titolare per 2 volte all’All-Star Game ed è stato inserito per 2 volte nel miglior quintetto della stagione, o ha vinto il premio di M.V.P.

    L’estensione avrà inizio dalla stagione 2012/2013 e permetterà ai Bulls di basare tutto il loro progetto di rinascita sul loro playmaker che già lo scorso ha trascinato i rossoneri ad un record di 62 vittorie e 20 sconfitte, miglior record della Lega e di portare la sua squadra fino alle Finali di Conference, perse poi contro i Miami Heat. In conferenza stampa l’accordo è poi stato sancito dalla reciproca soddisfazione di entrambe le parti, dei Bulls che hanno la sicurezza di poter disporre del loro fenomeno per parecchi anni e di Rose che si assicura un futuro da Superstar.