Un vero smacco per i tifosi del Cosenza che, oltre a non poter seguire la propria squadra del cuore per il divieto di trasferta imposto dal Casms (il Comitato di Analisi per la sicurezza sulle manifestazioni sportive), non potranno assistere alla diretta televisiva in chiaro del derby contro il Catanzaro in programma domenica prossima allo stadio “Ceravolo”, dove il Cosenza potrebbe festeggiare la promozione in Prima Divisione con 3 giornate d’anticipo.
Diversamente da quanto fatto all’andata per i tifosi giallorossi dalla Rai (allora fu consentita la visione in chiaro su Rai Sport Più), i sostenitori rossoblu potranno guardare la partita solo a pagamento sulle frequenze dell’emittente televisiva pisana Conto Tv (sul canale ContoTV 1 sul satellite e sul digitale terrestre nelle zone coperte dal segnale) che ha acquistato i diritti in esclusiva, come conferma l’amministratore delegato Marco Crispino: “Sottolineo che non ci sarà alcuna partita in chiaro perché per eventi del genere la Rai deve comunicare un mese prima l’intenzione di trasmettere il tutto, cosa che non ha fatto. Per quanto riguarda le ragioni di ordine pubblico, invece, il problema non sussiste. Vale lo stesso principio adottato per i canali SKY. Un Roma-Lazio è ugualmente a rischio, ma la diretta (come per Catanzaro-Cosenza) sarà garantita comunque, soltanto che sarà a pagamento. Non si potranno prendere decisioni in senso contrario perché si andrebbe a ledere gli interessi di un’azienda”.
Nei giorni scorsi la Lega aveva messo in vendita i diritti della partita con una base d’asta a partire da 5000 euro più Iva. Circa tre mesi fa, il direttore di Raisport, Massimo De Luca, aveva affermato che la Rai era pronta a trasmettere anche il derby di ritorno, rincuorando così tutto il popolo cosentino, ma a distanza di 90 giorni è cambiato qualcosa.
Intanto, tramite un comunicato stampa, il Cosenza Calcio ha chiesto ai Prefetti delle due città e al presidente della Lega Macalli di consentire la visione in chiaro della partita almeno per quanto riguarda la provincia di Cosenza.
Due pesi e due misure insomma in questo calcio che oramai è solo business e non viene più considerato il vero spirito di questo sport.
A pagare sono sempre gli stessi e i tifosi del Cosenza questo lo sanno fin troppo bene. Stendiamo un velo pietoso…
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Niente diretta in chiaro per Catanzaro-Cosenza: diritti a Conto Tv
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Serie B: lotta promozione
Livorno
56Brescia
55Empoli
54Triestina
52Sassuolo
52Albinoleffe
51Grosseto
5035 Treviso Avellino Grosseto Vicenza Piacenza Cittadella Empoli 37 Modena Mantova Piacenza Treviso Ascoli Bari Vicenza 38 Salernitana Albinoleffe Bari Piacenza Frosinone Brescia Cittadella 39 Triestina Cittadella Ascoli Livorno Ancona Frosinone Rimini 40 Sassuolo Grosseto Mantova Ancona Livorno Rimini Brescia 41 Albinoleffe Sassuolo Triestina Empoli Brescia Livorno Ancona 42 ASCOLI Pisa Avellino Modena Parma Ancona Frosinone Si fa sempre più incandescente la lotta promozione in SerieB; con Bari e Parma ormai ad un passo dalla Serie A, 7 squadre si giocano 4 posti disponibili per poter raggiungere la massima serie attraverso i playoff. Il recupero della 35esima giornata in programma martedì sera alle 20:45 è fondamentale per Livorno e Brescia che potrebbero mettere una seria ipoteca alla partecipazione ai playoff: i toscani andranno a Treviso, fanalino di coda, in cerca dei 3 punti che ormai mancano da un bel pò dopo aver conquistato solo 7 pareggi nelle ultime 8 partite, i lombardi giocheranno in casa contro l’Avellino che, nonostante il penultimo posto in classifica, è in leggera ripresa.
L’Empoli avrà, sulla carta, il turno più difficile; gli uomini di Baldini saranno ospitati dal Grosseto che è rientrato nella lotta playoff in un derby che promette spettacolo.
La Triestina è ad un crocevia importante della stagione dopo la brutta sconfitta interna per mano del Grosseto; gli alabardati andranno a Vicenza per risollevarsi ma non sarà facile perchè la squadra veneta è costretta a far punti per non essere risucchiata nella lotta salvezza.
Infine Sassuolo e Albinoleffe giocheranno in casa rispettivamente contro Piacenza e Cittadella dopo gli scarsi risultati delle ultime giornate; gli emiliani non vincono da 7 turni (4 pari e 3 perse), i lombardi sono reduci da 2 sconfitte consecutive. -
NBA: Chicago espugna Boston
Risultati 18 aprile primo turno playoff:
Boston-Chicago 103-105
Bos Rondo 29, Pierce 23, Davis 18, Perkins 14, Powe 8
Chi Rose 36, Gordon 20, Thomas 16, Salmons 12, Noah 11
Chicago guida la serie 1-0Sorpresa Chicago nella partita d’apertura dei playoff che vince al “Garden” di Boston portandosi avanti nella serie 1-0; i Bulls hanno la meglio dopo un overtime sui campioni in carica dei Celtics grazie a Derrick Rose, 36 punti e 11 assist e ad un passo dalla nomina a rookie dell’anno.
Boston paga l’assenza di Garnett ancora infortunato al ginocchio mentre protagonista negativo è Paul Pierce che prima fallisce il libero del sorpasso allo scadere dei tempi regolamentari, poi si fa stoppare il tiro del pareggio nell’overtime da Salmons.
Gara 2 in programma il 20 aprile sempre a Boston.Cleveland-Detroit 102-84
Cle James 38, Smith 13, Ilgauskas 12, West 12, Williams 12
Det Stuckey 20, Hamilton 15, Wallace 13, McDyess 10, Bynum 6
Cleveland guida la serie 1-0L’unica vittoria interna è quella di Cleveland, che non ha alcun problema a sbarazzarsi di Detroit grazie al solito Lebron James autore di 38 punti cui si aggiungono anche 8 rimbalzi e 7 assist e supportato dai compagni con Ilgauskas, West, Williams e Smith in doppia cifra.
Nei Pistons si salva solo Stuckey che cerca di tenere aggrappati i suoi fino alla fine del primo tempo ma i suoi 20 punti non bastano. Detroit è una squadra in crisi e lo dimostra la prestazione negativa di Prince che mette a referto solo 4 punti.James e compagni vanno sull’1-0.
Gara 2 in programma il 21 aprile sempre a Cleveland.San Antonio-Dallas 97-105
SA Duncan 27, Parker 24, Finley 19, Mason 13, Gooden 8
Dal Howard 25, Nowitzki 19, Bass 14, Barea 13, Terry 12
Dallas guida la serie 1-0Nel derby texano i Dallas s’impongono a San Antonio nella serie che sulla carta dovrebbe essere la più incerta e la più equilibrata. Trascinatore dei Mavericks Josh Howard, 25 punti 4 rimbalzi e 3 assist e buono l’apporto di Nowitzki con 19 punti. Per gli Spurs questa è una brutta sconfitta e dovranno cercare di rimettersi in carreggiata al più presto. Ottima comunque la prestazione di Tim Duncan, miglior marcatore dei suoi con 27 punti, 9 rimbalzi e 2 assist.
Gara 2 in programma il 20 aprile sempre a San AntonioPortland-Houston 81-108
Por Roy 21, Oden 15, Outlaw 9, Przybilla 8, Aldridge 7
Hou Brooks 27, Yao 24, Scola 19, Artest 17, Battier 7
Houston guida la serie 1-0Houston s’impone al “Rose Garden” di Portland lasciando 27 punti di scarto ai padroni di casa. Infallibile Yao Ming che non sbaglia un tiro (9/9 da 2, 6/6 ai liberi per 24 punti e 9 rimbalzi), mentre Aaron Brooks arriva a quota 27 punti 7 assist e 4 rimbalzi. Dall’altra parte c’è solamente Brandon Roy (21 punti) a provarci, con i Blazers che tirano con percentuali bassissime (9% da 3 punti) e vanno subito sotto nel primo quarto, senza riuscire ad avvicinarsi.
Gara 2 in programma il 21 aprile sempre a Portland. -
Fantacalcio:tutte le probabili formazioni
La Santa Pasqua fa anticipare la 31° giornata di Serie A al Sabato. I big match sono il derby di Roma, con Delio Rossi costretto a vincere per placare l’ira di Lotito, la Roma per continuare il sogno Champions, Genoa- Juve è un altra partita importante in chiave Champions per i liguri per continuare a sperare nella rimonta per i bianconeri.
Per il Fantacalcio consiglio di schierar Floccari voglioso di far bene al San Paolo contro i prossimi probabili compagni, Rosina del Toro per dar una scossa all’ambiente in lotta salvezza e Gilardino per arrivare a 20 gol.
Bologna-Siena: Marazzina con il gol di domenica si guadagna una maglia da titolare, Amoroso dovrebbe esser preferito a Volpi in mezzo al campo, Di Carlo si affida a Maccarone e Calaiò per i punti salvezza.
Bologna (4-3-1-2): Antonioli; Zenoni, Britos, Moras, Lanna; Mingazzini, Mudingayi, Amoroso; Adailton; Marazzina, Di Vaio. A disposizione: Colombo, Terzi, Belleri, Mutarelli, Volpi, Bombardini, Osvaldo. All.: Mihajlovic
Siena (4-3-1-2): Curci; Zuniga, Portanova, Brandao, Del Grosso; Codrea, Vergassola, Galloppa; Kharja; Calaiò, Maccarone. A disposizione: Elefhteropoulos, Ficagna, Rossi, Jarolim, Coppola, Amoruso, Ghezzal. All.: GiampaoloChievo-Milan: Dinho ancora in panca, attacco formato da Pato Kaka e Inzaghi a centrocampo è ballotaggio Seedorf Bechkam con l’inglese favorito, in difesa Senderos al posto di Maldini. Di Carlo recupera Yepes e schiera la stessa formazione che ha compiuto l’impresa a Torino
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Morero, Yepes, Mantovani; Luciano, Rigoni, Pinzi; Colucci; Pellissier, Bogdani. A disposizione: Squizzi, Scardina, Mandelli, Italiano, Colucci, Langella, Esposito. All.: Di Carlo
Milan (4-3-1-2): Dida; Zambrotta, Senderos, Favalli, Jankulovski; Beckham, Pirlo, Flamini; Kakà; Pato, Inzaghi. A disposizione: Kalac, Darmian, Antonini, Ambrosini, Seedorf, Ronaldinho, Shevchenko. All. AncelottiFiorentina-Cagliari: Gila con Jovetic e Semioli per continuar la rincorsa al quarto posto, a centrocampo torna disponibile Felipe Melo sull’out di destra Prandelli recupera Comotto. Allegri con il duo Acquafresca Jeda tenterà di dar un dispiacere a Prandelli
Fiorentina (4-4-2): Frey; Comotto, Dainelli, Gamberini, Vargas; Kuzmanovic, Felipe Melo, Montolivo, Semioli; Gilardino, Jovetic. A disposizione: Storari, Zauri, Pasqual, Almiron, Donadel, Gobbi, Bonazzoli. All.: Prandelli
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Pisano, Lopez, Canini, Agostini; Fini, Conti, Biondini; Cossu; Acquafresca, Jeda. A disposizione: Lupatelli, Matheu, Astori, Parola, Lazzari, Matri, Ragatzu. All.: AllegriInter-Palermo: Ibra e Balotelli in attacco, Santon ancora schierato come vice Maicon con Samuel che ritorna al centro della difesa. Per Ballardini qualche dubbio a centrocampo tra Migliaccio e Bresciano
Inter (4-3-1-2): Toldo; Santon, Samuel, Cordoba, Maxwell; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Stankovic; Ibrahimovic, Balotelli. A disposizione: Orlandoni, Materazzi, Chivu, Vieira, Figo, Crespo, Cruz. All. Mourinho
Palermo (4-3-1-2): Amelia; Cassani, Carrozzieri, Kjaer, Bovo; Nocerino, Liverani, Migliaccio; Simplicio; Miccoli, Cavani. A disposizione: Ujkani, Balzaretti, Savini, Tedesco, Bresciano, Succi, Hernandez. All.: BallardiniLazio-Roma: Rocchi si gioca la panchina lasciando in panchina capitan Rocchi, tridente d’attacco formato da Pandev, Zarate e Foggia a centrocampo Brocchi torna disponibile. Spalletti non recupera Vucinic, Baptista Totti coppia d’attacco, Perrotta recuperato dovrebbe partire dalla panchina.
Lazio (4-4-2): Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Rozenhal, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Matuzalem, Foggia; Pandev, Zarate. A disposizione: Carrizo, De Silvestri, Cribari, Dabo, Manfredini, Mauri, Rocchi. All.: Rossi
Roma (4-2-3-1): Doni; Motta, Mexes, Panucci, Riise; Brighi, De Rossi; Taddei, Pizarro, Baptista; Totti. A disposizione: Artur, Juan, Cassetti, Tonetto, Perrotta, Menez, Montella. All.: SpallettiLecce-Sampdoria: Dopo la tribuna a sorpresa contro il Milan De Canio si affida a Castillo in tandem con Tiribocchi, Edinho e Zanchetta ancora in panchina. Mazzarri dovrà far a meno di Campagnaro e Accardi sqaulificato e di Stankevicius
Lecce (4-3-1-2): Benussi; Angelo, Fabiano, Esposito, Ariatti; Munari, Giacomazzi, Vives; Caserta; Castillo, Tiribocchi. A disposizione: Rosati, Schiavi, Giuliatto, Edinho, Konan, Zanchetta, Papadoupoulos. All. De Canio
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Gastaldello, Lucchini, Accardi; Padalino, Sammarco, Palombo, Franceschini, Pieri; Cassano, Pazzini. A disposizione: Mirante, Ferri, Da Costa, Ziegler, Dessena, Delvecchio, Marilungo. All.: MazzarriNapoli-Atalanta: Donadoni recupera Lavezzi e Cannavaro, Blasi torna in mezzo al campo dopo la squalifica Zalayeta ancora preferito a Denis. Doni e Cigarini sembrano recuperabili per Del Neri, Manfredini torna titolare in difesa
Napoli (3-5-2): Navarro; Santacroce, Cannavaro, Rinaudo; Grava, Pazienza, Blasi, Hamsik, Mannini; Zalayeta, Lavezzi. A disposizione: Bucci, Vitale, Montervino, Bogliacino, Amdoio, Pià, Denis. All.: Donadoni
Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Defendi, Guarente, Cigarini, Padoin; Doni;Floccari. A disposizione: Colombi, Capelli, Pellegrino, Parravicini, Valdes, Plasmati, Zaza. All.: DelneriTorino-Catania: Camolese vara la difesa a tre con Abate e Rubin esterni di centrocampo, attacco con Rosina alle spalle di Bianchi. Zenga si affida alla velocità di Morimoto
Torino (3-5-1-1): Sereni; Rivalta, Natali, Franceschini; Abate, Saumel, Dzemaili, Barone, Rubin; Rosina, Bianchi. A disposizione: Calderoni, Di Loreto, Dellafiore, Diana, Gasbarroni, Stellone, Ventola. All.: Camolese
Catania (4-1-4-1): Bizzarri; Potenza, Silvestre, Stovini, Capuano, Baiocco, Carboni, P. Ledesma, Tedesco; Mascara, Morimoto. A disposizione: Kosicki, Silvestri, Llama, Izco, Martinez, Paolucci, Spinesi. All.: ZengaGenoa-Juventus: Gli ex Sculli, Olivera e Palladino nel tridente schierato da Gasperini per continuare il sogno Champions. Ranieri ritrova Legrottaglie, rischiera Nedved e Camoranesi titolari dal primo minuto per Trezeguet ancora panchina.
Genoa (3-4-3): Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti; Rossi, Thiago Motta, Juric, Criscito; Sculli, Olivera, Palladino. A disposizione: Lamanna, Papastathopoulos, Modesto, Mesto, Vanden Borre, Milanetto, Jankovic. All.: Gasperini
Juventus (4-4-2): Buffon; Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Camoranesi, Marchisio, Nedved, Giovinco; Del Piero, Iaquinta. A disposizione: Chimenti, Mellberg, De Ceglie, Marchionni, Tiago, Poulsen, Trezeguet. All.: RanieriReggina-Udinese Ancora out Corradi sarà Ceravolo a prender il suo posto con Cozza e Brienza, finalmente torna a disposizione Vigiani che partirà dalla panchina. Marino potrebbe optare per un mini turnover concedendo un turno di riposo a Quagliarella, Pepe e D’Agostino.
Reggina (3-5:-1-1): Puggioni; Valdez, Santos, Lanzaro; Sestu, Barreto, Cozza, Barillà, Costa; Brienza; Ceravolo. A disposizione: Marino, Krajicik, Adejo, Vigiani, Di Gennaro, Rakic, Stuani. All.: Orlandi
Udinese (4-3-3): Handanovic; Lukovic, Domizzi, Zapata, Sala; Zimling, Obodo, Asamoah; Isla, Floro Flores, Sanchez. A disposizione: Belardi, Pasquale, Felipe, Inler, D’Agostino, Pepe, Quagliarella. All.Marino -
Mascara il re degli eurogol
Ancora una prodezza per lui. Scommettiamo che ci riprova domenica?
Mascara c’ha preso gusto. Dopo il gol capolavoro da centrocampo nel derby a Palermo vinto per 4-0, domenica si è ripetuto ad Udine con un destro terrificante da 40 metri che ha portato un punto prezioso alla classifica del Catania (guarda l’eurogol). E’ da un pò di tempo ormai che nn si vedono gol in giro di così pregevole bellezza; ci vuole coraggio ad inventare cose del genere e lui ne ha da vendere provando sempre a sbalordire tutti.
Si sta dimostrando la vera rivelazione del campionato avendo segnato 9 reti in 27 partite e portando il Catania nelle zone tranquille della classifica.
E’ un giocatore molto esile, veloce e tecnico ma anche grintoso e tutto cuore; lo si vede molto spesso tornare nella sua metà campo cercando di rubare palloni all’avversario, li davanti si fa trovare sempre pronto e calcia molto bene le punizioni.
Il tecnico degli etnei Walter Zenga si gode la sua punta di diamante commentando la sua ultima prodezza: “Siamo abituati ai gol di Mascara dalla distanza. Ci prova e ci riesce anche in allenamento, siamo contenti per lui ma anche per noi”.
Nato a Caltagirone il 22 agosto del 1979 e cresciuto a Comiso dove iniziò a giocare con la squadra del suo paese. Lì fu notato da Emanuele Massari, allenatore delle giovanili del Ragusa, che lo prese nella sua squadra. Appena sedicenne, esordì nel Campionato Nazionale Dilettanti con gli iblei, mettendo insieme 29 presenze e 5 reti in 2 stagioni.
Nell’estate del 1997 passò alla Battipagliese in serie C1 e in 3 stagioni collezionò 10 reti in 48 partite ma la sua squadra retrocesse per ben 2 volte. Malgrado il declassamento, l’allenatore dell’Avellino Aldo Ammazzalorso lo volle con sé dopo averlo incontrato in una partita contro la sua ex squadra, L’Aquila. Venne acquistato a parametro zero. L’allenatore italo-argentino iniziò a lavorare su di lui e lo fece giocare come centravanti. Lui giocò 29 partite e segnò 16 reti in C1, più 2 partite e 1 rete (l’unica dei suoi) negli spareggi per la B, persi contro il Catania. Al termine della stagione, gli è stato consegnato un Oscar del calcio siciliano a Vittoria.
Il presidente degli etnei Riccardo Gaucci diventò un ammiratore degli irpini, che riteneva un collettivo veloce, unito, ben organizzato e pieno di giovani talenti. Prese Ammazzalorso, seguito da altri tre giocatori. Mascara sarebbe stato il colpo di mercato, ma il calatino preferì salire di categoria passando prima alla Salernitana (con cui esordì in B il 26 agosto 2001 nel 2-0 contro la Sampdoria, segnando il suo primo gol), poi al Palermo. La sua esperienza rosanero fu poco fortunata: dopo un inizio strepitoso (alla sesta giornata era il secondo miglior cannoniere della categoria), un grave infortunio in amichevole contro la Nissa lo tenne fuori per mezza stagione e il secondo anno altri fastidi muscolari ne limitarono l’impiego.
Nel gennaio 2003 fu acquistato dal Genoa, dopo aver messo a segno 8 reti in 38 partite con i rosanero. Con i rossoblù continuò il periodo nero: al culmine di un anno travagliato, il Genoa retrocesse in Serie C1 (13 presenze e 2 gol per lui). I grifoni in estate vennero salvati grazie al “Caso Catania” ma non riuscirono a costruire una squadra competitiva.
Il 31 agosto 2003 passò al Catania, la squadra che lo aveva tanto cercato in passato. I tifosi lo soprannominarono affettuosamente Topolinik, per via dello scatto efficacissimo e per gli incisivi leggermente sporgenti, e ne apprezzarono l’attaccamento alla maglia. La sua stagione fu molto positiva: segnò 13 reti in 41 partite, risultando il capocannoniere (con Luis Oliveira) e il più presente in campo (con Guglielmo Stendardo) della sua squadra.
Con la smobilitazione della società rossazzurra, il presidente Gaucci portò a Perugia tutti i pezzi pregiati, tra cui anche Mascara, che aveva comunque dichiarato la sua volontà di rimanere in Sicilia. In Umbria, l’ala sinistra realizzò appena 4 reti in 37 partite, soffrendo la concorrenza in una rosa fin troppo ampia.
La radiazione dei grifoni biancorossi, nell’estate 2005, consentì a Mascara il rientro in Sicilia. Il ritorno in maglia rossazzurra fu aiutato anche all’opera di convincimento di Davide Baiocco, passato dal Perugia al Catania poco prima del suo compagno di squadra. Lui non deluse, contribuendo con 14 gol e ottime prestazioni alla promozione della squadra in Serie A, ottenuta il 28 maggio 2006. La sua partita più spettacolare fu quella contro il Mantova, in cui realizzò una tripletta. I tifosi gli attribuirono anche un soprannome altisonante, Mascarinho, accostamento forse azzardato al campione brasiliano Ronaldinho. Le ottime prestazioni gli valsero la vittoria del suo secondo Oscar del calcio siciliano.
L’esordio nella massima serie avvenne il 10 settembre contro il Cagliari. A Milano, contro l’Inter, segnò anche una rete spettacolare che portò all’illusorio vantaggio della sua squadra. Il resto del campionato fu però negativo: fu espulso tre volte nelle prime dodici giornate, giocò varie gare sottotono e fu afflitto da vari guai muscolari. In tutto giocò 28 partite segnando 6 reti.
La seconda stagione fu ancora più deludente: 4 reti in 35 presenze. Dopo la doppietta contro l’Udinese, rimase a digiuno di gol per il resto del campionato.
Nella stagione 2008-2009 ha segnato il gol della vittoria contro il Genoa, alla prima giornata di campionato. Il 16 novembre 2008 il Catania vince 3-2 contro il Torino grazie alla sua tripletta, la prima in serie A e la sua seconda in assoluto. Per il Catania è la 100° vittoria in Serie A. Il 1 Marzo della stessa stagione agonistica ha siglato, con uno spettacolare tiro al volo da centrocampo, il momentaneo 0 – 3 nello stadio dei rivali di sempre del Palermo, nello storico derby concluso poi sul risultato di 0 – 4 per gli etnei. Due giornate dopo è riuscito a riproporre una simile prodezza contro l’Udinese nella partita finita 1 – 1 con un tiro da 39 metri che si insacca sotto il sette alla sinistra di Emanuele Belardi.
A 30 anni per lui potrebbero aprirsi le porte della Nazionale; lui ci spera ma dichiara di pensare solo a fare gol per il Catania portandolo alla salvezza il prima possibile e, perchè no, anche ad un piazzamento in Europa magari passando dall’Intertoto. -
Tegola Juve: Sissoko stagione finita
Continua la serie impressionante di infortuni in casa bianconera
Costa molto caro il derby di Torino alla Juventus che perde per infortunio uno dei pilastri del centrocampo, Mohamed Sissoko. Il centrocampista maliano ha riportato un trauma al piede sinistro provocandogli una frattura alla regione metatarsale.
In una nota apparsa sul sito ufficiale del club si legge: “Le radiografie effettuate al termine della gara presso il C.T.O di Torino hanno evidenziato che tale frattura è al quinto metatarso ed è composta. Le modalità terapeutiche e i tempi di recupero saranno valutati nei prossimi giorni”. Le prime indiscrezioni parlano di 2 mesi di stop e quindi per lui stagione finita.
Una brutta tegola per Ranieri che, a pochi giorni dalla sfida decisiva in Champions League con il Chelsea, perde il faro del centrocampo bianconero. -
Serie A: il derby va alla Juve, battuto il Torino
I bianconeri si aggiudicano il derby della Mole per 1-0 grazie al gol di Chiellini
Chi pensava che la Juventus avesse la testa altrove (gara di ritorno degli ottavi Champions Con il Chelsea) si deve ricredere: nonostante Ranieri mandi in campo una formazione rimaneggiata, senza Trezeguet, Del Piero, Nedved e Sissoko tenuti a riposo, i bianconeri s’impongono nel derby con il Torino, a cui non basta un super Sereni, il migliore in campo e una gara giocata senza paura per evitare la sconfitta.
Gol partita di Chiellini che con una zuccata a 10 minuti dal termine riporta il vantaggio dell’Inter a +7.
Ranieri ridisegna una Juve completamente diversa rispetto alle indicazioni della vigilia. Del Piero e Trezeguet siedono in panchina, così come Nedved e Sissoko, mentre Marchionni dà forfait all’ultimo per un problemino muscolare. In campo dal primo minuto, dunque, Giovinco, Salihamidzic, Iaquinta, Amauri e il rientrante Zebina, che prende il posto di Grygera.
Tutto confermato in casa granata con Novellino che sceglie gli uomini migliori: Dzemaili vertice alto di centrocampo, Corini regista, e coppia d’attacco formata da Stellone e capitan Rosina.
Lo spettacolo offerto dalle due curve è eccezionale: la voglia di essere padroni calcistici della città di Torino è tanta.
Primo tempo a dir poco vibrante, ricco di occasioni da una parte e dall’altra con un Torino capace di rispondere colpo su colpo ai tentativi bianconeri. E’ Matteo Sereni, però, il protagonista assoluto dei primi 45 minuti: Giovinco impegna l’estremo difensore granata dopo appena 2 minuti con un destro dal limite dell’area, mentre 60 secondi più tardi è Iaquinta a mettersi le mani nei capelli per il miracolo dell’ex portiere della Lazio.
Il Torino rialza la testa e comincia a prendere in mano le redini del gioco: sugli sviluppi di un corner, la difesa di Ranieri si dimentica in area Stellone, ma il colpo di testa dell’attaccante termina incredibilmente sopra la traversa (7′) e al 12′ Barone impegna Buffon con un siluro dal limite. Le due squadre allentano la pressione e il ritmo di gioco cala vistosamente. Al 26′ Iaquinta grida nuovamente al gol ma la sua gioia viene strozzata da una parata colossale di Sereni che vola a respingere il perfetto colpo di testa dell’attaccante bianconero. Palla che danza sulla linea, ma il guardalinee vede bene e non concede, giustamente, il gol. I giocatori in campo tirano il fiato e l’ultima emozione la regala Marchisio, al 41′, con una bordata con Sereni che riesce a respingere in quanche modo
La ripresa è decisamente meno divertente: giocatori stanchi, soprattutto quelli di Novellino, che dopo pochi minuti perde per infortunio Rosina. Poche le occasioni da gol, la più nitida capita ancora ai bianconeri che però si trovano nuovamente di fronte un super Sereni che prima respinge un colpo di testa di Mellberg e poi riesce a toccar di quel tanto che basta il tentativo di Salihamidzic che si stampa sul palo.La partita cambia con l’ingresso in campo di Nedved al …. che prende il posto di un Giovinco poco tonico. Il ceco corre avanti e indietro, recuperando palloni e impostando il gioco. A 9 minuti dal novantesimo, arriva la rete che decide questo bellissimo derby: su una punizione calciata proprio da Nedved, la difesa granata si dimentica Chiellini che, da pochi passi, anticipa l’intervento del portiere bucando Sereni con un perfetto colpo di testa.Il Toro è in ginocchio e non servono a niente i 4 minuti di recupero: il derby della Mole si tinge di bianconero. Ranieri, dopo le polemiche di questa settimana, si porta a casa 3 punti fondamentali per continuare la rincorsa a Mourinho: una vittoria che permetterà ai bianconeri di preparare con il morale alto l’attesissima sfida di martedì con il Chelsea. Una partita che vale una stagione intera.IL TABELLINO
TORINO-JUVENTUS 0-1
Torino (4-4-2): Sereni 6.5, Colombo 5.5, Natali 6, Dellafiore 6, Pisano 6, Abate 6.5, Corini 6 (30′ st Saumel 5.5), Dzemaili 6, Barone 6.5 (26′ st Gasbarroni 6), Stellone 5, Rosina 5.5 (6′ st Ventola 6). In panchina: Calderoni, Ogbonna, Rivalta, Bianchi. All. Novellino.
Juventus (4-4-2): Buffon 6, Zebina 5 (14′ st Ariaudo 6), Mellberg 6.5, Chiellini 7, Molinaro 6, Salihamidzic 5, Poulsen 5.5 (39′ st Sissoko sv), Marchisio 6.5, Giovinco 5.5 (23′ st Nedved 6.5), Amauri 5, Iaquinta 6,5. In panchina: Manninger, Tiago, Del Piero, Trezeguet. All. Ranieri.
Arbitro: Farina
Marcatori: 36′ st Chiellini (J)
Ammoniti: 22′ Marchisio (J), 30′ Corini (T), 48′ st Saumel (T)
Espulsi: –per la sintesi clicca qui
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Orgoglio Mourinho, self control Ranieri, sarcasmo Spalletti
Domani si torna in campo ma continuano le polemiche
Claudio Ranieri non vuole più parlare della polemica con Mourinho: “Penso solo al derby, mi autocensuro, preferisco non dire ciò che penso”. Il tecnico bianconero vuole dedicare anima e corpo al derby di domani sera con il Torino: “Siamo pronti per la stracittadina, le polemiche dei giorni scorsi non hanno influito minimamente sulla nostra marcia di avvicinamento. Ogni derby è affascinante e quello di Torino è molto atteso. Mi aspetto un avversario molto carico e molto aggressivo, e poi qui non contano le posizioni di classifica, come in tutti i derby: in quei novanta minuti si azzera tutto. E si lotta alla pari. Ci sono buoni giocatori nel Torino e li rispettiamo”.
José Mourinho, alla vigilia della partita con il Genoa a Marassi, torna sulle polemiche scoppiate dopo Inter-Roma: “Io arrabbiato? No, anzi. Sono orgolioso di me. Quello che ho detto e’ quello che avrei voluto dire”. E a chi gli chiede se l’eventuale eliminazione dalla Champions League possa provocare un suo addio anticipato alla panchina nerazzurra (si parla del ritorno di Mancini) il tecnico risponde così: “Ho detto che tra 87 giorni saluterò tutti voi, solo perché le mie vacanze non saranno sicuramente in Italia. Insieme al mio staff, lavoro tutti i giorni per pianificare la prossima stagione e non lo faccio sicuramente per preparare qualcosa per un altro allenatore”.
Luciano Spalletti risponde alle provocazioni di Mourinho: “Ci ha fatto una gufata pazzesca, dimostrazione di poca serenità”. Il tecnico giallorosso dice la sua sulle polemiche innescate nei giorni scorsi dall’allenatore dell’Inter: “Le parole di Mourinho mi hanno un po’ sorpreso, perché domenica dopo la partita mi ha abbracciato e augurato di qualificarci contro l’Arsenal, poi però ci ha fatto una gufata tremenda e cattiva parlando di zero titoli. Io so che se non arrivo quarto e non vinco niente avrò fallito a livello personale, ma lui con questo comportamento ha fatto vedere di aver perso sicurezza e serenità”.
L’allenatore portoghese aveva inoltre invitato Udinese e Torino di presentarsi con la Primavera in campo contro Roma e Juventus in vista di uno scandalo che stava per arrivare: “E’ una grave offesa alla classe arbitrale, – ha detto Spalletti – è stata la sua frase più brutta perché ha fatto un’accusa precisa. Ha detto che io pago per andare in tv? Non mi sembra il caso di adire le vie legali. Posso dirgli solo che questo è il nostro campionato, difficile e carico di pressioni, questo lo so meglio di lui”.
Infine sulla squalifica comminatagli dalla disciplinare per aver rivolto insulti al quarto uomo: “La squalifica è giusta, non dovevo avere quella reazione. E’ la terza squalifica della mia carriera e mi dispiace, ora si va avanti cercando di stare più attenti”.
Tornando a parlare di calcio giocato, la prima squadra a scendere in campo domani alle 16 è proprio la Roma che vedrà di fronte l’Udinese all’Olimpico. Il tecnico giallorosso rinuncia a Totti con la speranza di recuperarlo per la sfida di ritorno con l’Arsenal; questi i convocati: Aquilani, Artur, Baptista, Bertagnoli, Cicinho, De Rossi, Diamoutene, Doni, Filipe, Juan, Loria, Menez, Mexes, Montella, Motta, Panucci, Pizarro, Taddei, Tonetto, Vucinic.
Alle 18 scende in campo l’Inter che, dopo la batosta subita in Coppa Italia contro la Sampdoria, torna a Marassi contro il Genoa di Gasperini.
Mourinho predica prudenza: “Sarà una partita importante. Il Genoa gioca bene, in modo veloce e adattato alle caratteristiche dei suoi giocatori. È una squadra di gran qualità, gioca un bel calcio, senza pressione perché la loro unica pressione è solo quella di giocar bene. La loro attuale posizione in classifica li permetterà di arrivare in zona Uefa e, forse, anche in Champions League. Gioca con grande gioia e tranquillità e questo è positivo per loro”. Sulla formazione: “In difesa ci saranno gli stessi giocatori che c’erano in campo contro la Sampdoria, oltre a Nicolas Burdisso e Davide Santon, a centrocampo tornano Cambiasso e Stankovic, in porta Julio Cesar e in attacco ci sarà Ibrahimovic. A chiudere il sabato degli anticipi è la Juventus che vorrà fare suo il derby; Per quanto riguarda la squadra che intende mettere in campo, Ranieri dice: “Credo che tutti vorrebbero giocare queste partite e chiaramente chi non giochera’ magari sara’ deluso. Ma se ne fara’ una ragione”. Grygera non sarà del match a causa di un pestone, mentre Nedved, così come Chiellini, potrebbe essere in campo fin dal primo minuto. -
Moggi: Mourinho ha paura
L’ex direttore generale della Juventus continua a sparare a zero sul tecnico portoghese
Luciano Moggi torna a parlare riguardo le polemiche che hanno interessato l’Inter e i presunti favori arbitrali di cui starebbe beneficiando. “Mourinho ha paura di perdere il campionato. Alla fine la squadra vincerà perché è superiore alle altre. Questo testimonia com’è fatto il calcio: esistono delle guerre tra le società che non hanno nulla a che vedere con gli arbitri. Nessun direttore di gara viene comprato, alle squadre forti arrivano i favori senza essere richiesti, spontaneamente. Il più forte resta sempre il più forte”. E aggiunge: “Prima all’Inter si utilizzava Telecom, adesso le polemiche escono spontaneamente. Poi guarda caso la Juve va a Roma contro la Lazio e nell’incertezza gli annullano un gol. I dirigenti della Juve stanno zitti perché sono educati, diventano simpatici mentre l’Inter, che nel frattempo vince, diventa una squadra antipatica a tutti, e oggi sta provando qualcosa di cui un tempo accusava i bianconeri. Bisogna essere forti anche in questo. E quando dicevo che mi difendevo…”.
Poi un pensiero va al derby di campionato contro il Torino: “La Juve ha giocato ogni tre giorni, la sfida contro la Lazio non era fondamentale. E’ stata penalizzata in tutto, pure nel calendario, di più non si può. E’ chiaro comunque che il derby è una partita che sfugge a ogni pronostico”. E i granata? “Evidentemente Cairo non ha investito bene. E’ appassionato, sta facendo il possibile, ha perso il vizio di fare tutto da solo. Stanno cercando di risollevarsi e mi sembra che ci stiano riuscendo. Ma sabato la partita sarà complicata”. -
derby: interviste ai tecnici
E’ un derby, il n.269, che può sancire l’addio del Milan allo scudetto. Ma non quello di Ancelotti al Diavolo: “Per quanto mi riguarda, ci sono zero possibilità che sia il mio ultimo derby. Quello che pensa la società dovete chiederlo alla società. Mi auguro che non sia l’ultimo di Beckham“. Mourinho non ha escluso, in un futuro, di potere allenare il Milan: “Io, invece, non andrò mai all’Inter -ha detto Ancelotti- ho la mia storia e ci tengo”.
La controprova, tra l’altro, non è nei piani immediati del tecnico emiliano: “Le voci sul mio futuro comunque non mi hanno dato alcun disturbo e ho tempo ancora un anno e tre mesi per rinnovare, quindi c’e’ tempo. Non e’ una priorita’”.
Esauriti i discorsi futuri o futuribili, Ancelotti torna al presente e non nega che, più di altri, quello di domenica sera è un derby pesante, che vale doppio: “Sono convinto che possiamo ancora vincere lo scudetto. Abbiamoa ncora molte carte da giocarci. Ma la nostra rincorsa al titolo passa per la vittoria nel derby –spiega chiaramente Ancelotti– sara’ una partita diversa dall’ultima volta. L’Inter cambiera’ atteggiamento rispetto all’andata e noi dovremo trovare altri accorgimenti. L’altra volta hanno utilizzato le due ali, stavolta non credo sara’ cosi’. Dovremo comunque essere intelligenti e giocare sui loro difetti”. Tattica perfettamente riuscita nelle ultime due occasioni: “Non credo però che ci siano favoriti, come ha dimostrato l’andata”.
Rispetto all’andata, ad ogni modo, Ancelotti non avrà a disposizione Kakà e Gattuso: senza entrambe le sue colonne, il Milan ha sempre perso: “Allora li portiamo al campo di sicuro -risponde scherzando il mister rossonero- Comunque sono convinto che possiamo vincere, perché stiamo giocando bene, cosa che non siamo riusciti a fare sempre nel girone di andata. Siamo in un buon momento di forma. Le difficoltà con le piccole? Paghiamo il fatto di non avere avuto determinate caratteristiche negli attaccanti e’ stato limitante. Non ci ha permesso di attaccare in modo diverso. Gli otto punti di ritardo vengono dal fatto che loro hanno gestito meglio alcune partite. Inter e Milan hanno caratteristiche diverse e magari in certe gare la fisicita’ puo’ essere piu’ importante della tecnica. Ma, per esempio, Pato e Ronaldinho hanno fatto gli stessi o più gol di Ibrahimovic e Adriano, quindi sono ugualmente efficaci”C’è tempo e voglia anche di dedicare due o tre pensierini a Mourinho, che da Appiano Gentile non gli ha riservato parole zuccherose: “Qualche difetto ce l’ha pure lui, nessuno e’ perfetto. Ma non lo dico. Ha detto che non esclude di potere allenare il Milan? Mi sembra una cosa normale, l’ambizione di guidare una grande squadra e’ legittima. Io non potrei pero’ allenare l’Inter- ha sottolineato Ancelotti– sarebbe contro la mia storia, che penso sia una bella storia e ci tengo. Il derby è anche questo Ancelotti contro Mourinho. Senza favoriti”. Mourinho ha ancora una volta puntato sul discorso arbitrale tirando in ballo, tra l’altro, nientemeno che capitan Maldini: il timore del portoghese, sempre pronto a rialzare la temperatura psicologica dei match, è che in nome dell’ultima recita nella “sua” partita, il capitano rossonero possa godere di un trattamento di favore. “Mourinho puo’ stare tranquillo– ha risposto Ancelotti- Rosetti e’ il migliore arbitro in circolazione, non solo in Europa”
Mourinho:
“Metterei la firma per perdere il derby e vincere il campionato“. Josè Mourinho preferisce la vittoria finale a un successo contro il Milan. “Non mi ha dato nessun fastidio perdere all’andata e se il campionato finisse domani ci metterei la firma per perdere con il Milan e vincere subito il campionato“. Il tecnico portoghese ha convocato Maicon, ma non ha voluto rivelare se lo utilizzerà dall’inizio oppure no.
Meglio pensare alla vittoria finale, quindi: “Io sono convinto di vincere questo campionato. Ma ci sono comunque delle grandi difficoltà da superare in ogni partita. E’ un cammino difficile e si possono perdere punti facilmente. Il Milan, la Juve e la Roma sono le squadre più forti, ma anche tutte le altre diventano un problema al momento di affrontare l’Inter: aspettano la prima della classe per metterla in difficoltà. Non è un campionato così lineare come qualcuno dice. Non è solo l’Inter che può perdere questo scudetto… “.
Maicon convocato per il derby. Per il difensore dell’Inter, alle prese con un problema muscolare alla coscia destra, si tenterà il recupero. Gli esami, d’altronde, non hanno evidenziato stiramenti o altre lesioni importanti. “Non parlo però della sua assenza o presenza – ha detto Mourinho -. Non dico nulla di formazione. Oppure la do tutta e poi vado subito via. Decidete voi” – le parole del portoghese rivolte ai giornalisti. “Resto? Allora niente domande sulla formazione. La squadra, comunque, l’ho già decisa. Non mi servono test dell’ultimo minuto…“.
“Io non perdo tempo a parlare di Ancelotti, io non critico il suo modo di lavorare come ha fatto lui. Se lui ha tempo da perdere per parlare di me, io non perdo il mio parlando di lui…” – ha detto Mourinho, che ha anche commentato l’ulttmo derby di Maldini, lanciano indirettamente un appello a Rosetti. “Mi spiace che per lui sarà l’ultimo derby, ma durante i 90′ di domani dovrà essere trattato come un giocatore normale. Se farà fallo da rigore dovrà essere fischiato il rigore, se meriterà un giallo o un rosso l’arbitro dovrà farlo“.o
fonte sportmediaset