Al bando scaramucce e polemiche della vigilia. Il giorno del derby della Capitale è arrivato: Lazio e Roma si ritrovano davanti in una insolita cornice pomeridiana che di sicuro farà tornare indietro di qualche anno i nostalgici del calcio. La Lazio arriva da un momento delicato: due sconfitte nelle ultime tre gare intervallate da un pareggio interno contro il Torino, escludendo ovviamente il discorso Europa League.
E’ ancora aperta, tra l’altro, la ferita del 4-0 subito domenica scorsa a Catania. Un ko che ha scosso la squadra di Petkovic e fatto infuriare quei tifosi pronti a dimenticare tutto in caso di vittoria nel derby. Dall’altro lato la Roma, dopo qualche sconfitta di troppo, arriva dal bel 4-1 rifilato al Palermo. Una iniezione di fiducia piuttosto importante anche se i rosanero, ovviamente, non sono la Lazio e non bisognerà quindi cullarsi sugli allori. Tra i biancocelesti non ci saranno Ederson e Cavanda infortunato. Per il resto rosa al completo per Petkovic il quale dovrebbe schierare l’undici tipo.
Nel suo 4-5-1 troveranno spazio tra i pali Marchetti, in difesa Biava e Dias centrali con Konko e Lulic laterali. In mezzo al campo Hernanes, Ledesma e Gonzalez supportati da Candreva e Mauri con l’unica punta che è Klose. Dall’altro lato Zeman oltre a rinunciare ai due portieri Stekelenburg e Lobont deve fare a meno anche dello squalificato Destro. In difesa spazio per Piris con Castan ancora una volta in panchina mentre in mezzo al campo ci sarà il ritorno di De Rossi.
Nel suo 4-3-3 il tecnico boemo schiererà, davanti al portiere Goicoechea, un pacchetto arretrato composto da Marquinhos e Burdisso centrali con Piris e Balzaretti esterni. De Rossi, Tachtsidis e Florenzi agiranno in mezzo al campo con Lamela, Totti e Osvaldo terminali offensivi.
Un derby palpitante quello vinto dalla Lazio per 2-1 contro una Roma generosa ma pasticciona. I ragazzi di Reja hanno sfruttato l’episodio iniziale del rigore con espulsione per impostare una partita di copertura e concentrazione con poche sbavature difensive. Il resto lo hanno fatto i simboli biancocelesti in grande forma: Klose ha procurato il rigore che Hernanes ha realizzato, Mauri ha insaccato il gol vittoria su punizione di Ledesma. I giallorossi, sfortunati e messi male nell’occasione chiave ad inizio gara, hanno fatto vedere un grande orgoglio e la voglia di non mollare mai, ma hanno comunque evidenziato le solite beghe difensive e di concentrazione.
PAGELLE ROMA.
Luis Enrique 5 La partita gira subito malissimo e l’episodio iniziale ne condiziona tutto l’andamento, ma sia il rigore che il 2 a 1 nascono da errori ormai ripetuti troppe volte nel corso della stagione. Impreparato.
Borini 7 Riaccende le speranze romanista con un gol da rapace nel momento più nero del match. E’ un leone in mezzo al campo e sembra non sentire la fatica. Generoso.
De Rossi 6,5 La sua presenza come scudo davanti alla difesa è troppo importante per la squadra. Catalizza il gioco e spezza le incursione avversarie con lucidità e carisma. Imprescindibile.
Totti 6,5 Da vero capitano si batte con coraggio. Prende una marea di falli e cerca di dare geometrie ma non è facile con l’uomo in meno attaccare ad organico completo e trovare le vie della pericolosità. Garanzia.
Bojan 6,5 (dal 32′ s.t.) Entra e scuote la Roma con vivacità e due percussioni insidiose, una porta una punizione insidiosa, l’altra un fallo da giallo del già ammonito Biava, ma Bergonzi non vede.
Marquinho 6 (dal 12′ s.t.) Sostituisce Pjanic e fa meglio del bosniaco con una buona spinta sulla sinistra e qualche interessante cross.
Juan 6 La sua partita è fatta di alti e bassi. Sul rigore si fa superare da Klose in velocità ma la disposizione della linea difensiva lo danneggia enormemente. Sul 2-1 di Mauri liscia il colpo di testa e lascia il laziale libero di battere a rete. Nel mezzo una partita di classe e sostanza. E’ miracoloso su Hernanes sventando il quasi certo 3 a 1. Innervosito dai cori razzisti della Curva Nord.
Pjanic 5,5 Non entra nel vivo del match fin quando si fa male. Non riesce ad incidere anche per la fatica dell’uomo in meno senza però commettere errori marchiani, ma ancora una volta ci si aspetterebbe di più dal suo talento.
Lobont 5,5 (dal 10′ p.t.) Entra a freddo e non può nulla sul penalty. Per il resto della gara una sola facile parata e il gol della vittoria il quale solo un grande colpo di reni sventerebbe.
Stekelenburg 5 La sua partita dura 7 minuti. La colpa in realtà è della difesa romanista scriteriata e della bravura di Klose.
Jose Angel 5 Ennesimo bocciatura per un giocatore ancora oggetto misterioso. Quando prova a spingere sulla fascia arrivato nella zona calda puntualmente si ferma e ricomincia da dietro. In difesa insicurezza costante.
Heinze 5 L’argentino ci mette la solita grinta, ma sbaglia il passaggio che innesca il rigore ed espulsione. Non è aiutato dalla brutta fase difensiva di Luis Enrique, ma si dimentica di impartire le marcature sul calcio piazzato che decide il match.
Taddei 5 Non ha la solita brillantezza in entrambe le fasi. Sulla rete di Mauri partecipa colpevolmente alla immobilità della difesa.
Simplicio 5 Sbaglia il passaggio che innesca il possibile contropiede del 3 a 1 laziale rimediato da Juan. Il resto è una continua ricerca della posizione in mezzo al campo senza grande gamba e fantasia.
Reja 6,5 La sua Lazio conferma il trend del campionato fatto di solidità e concretezza. Non esprime un gioco frizzante ma fa sempre le cose giuste con concentrazione e determinazione. Gli episodi aiutano a prendere i tre punti. Così si arriva in Champions.
Hernanes 7 Prima imbecca Klose che prende il rigore poi lo trasforma con freddezza. In mezzo al campo è il vero regista della Lazio e non smette mai di correre. Solo un grande recupero di Juan gli nega la gioia della doppietta. Fondamentale.
Klose 7 Con un’unica giocata praticamente segna il Derby in favore della Lazio: la zampata che toglie la palla dalle braccia di Stekelenburg e lo spinge al fallo è da fuoriclasse universale che ha mantenuto l’umiltà e la forma per lottare su ogni palla anche quando di giocabili ne arrivano poche. Decisivo.
Mauri 7 E’ l’ago della bilancia tattica che per tanto tempo è mancato alla Lazio. Trova un gol in spaccata con il pezzo migliore del suo repertorio: l’inserimento in area. Ritrovato.
Ledesma 6,5 Fa un grande lavoro oscuro in mediana e pennella la punizione del gol partita dimostrando ancora una volta di avere quantità e qualità.
Gonzales 6,5 E’ il maratoneta della Lazio. Corre e pressa ma se vede lo spazio prova a infilarsi negli spazi per fare male in zona gol.
Dias 6,5 Il suo gioco è talvolta irruento, ma il risultato è che nella sua zona non si passa mai.
Marchetti 6 E’ praticamente inoperoso.
Matuzalem 6 Dei due mediani è quello che si dovrebbe proporre di più, ma non sempre ha la gamba per sprintare in avanti e dunque preferisce tenere la posizione.
Garrido 6 Partita di grande ordine per il terzino sinistro che non concede nulla sulla fascia di competenza nonostante spinga molto poco.
Biava 5,5 Insieme a Dias forma il valico difensivo, ma a differenza del collega commette qualche fallo plateale di troppo e l’arbitro lo grazia dal rosso.
Scaloni 5,5 Lui il rosso lo prende, ma a poco dalla fine e dopo una partita di grande generosità e concentrazione difensiva.
Un derby anomalo ed emozionante regala la vittoria alla Lazio contro una bella Roma. Decisivo il rigore trasformato da Hernanes dopo 10 minuti seguito dal pareggio di Borini al 16′ e il raddoppio definitivo di Mauri al 59′. La Roma ha giocato 75 minuti in dieci uomini mantenendo sempre la partita in bilico e capitolando soltanto su una giocata in seguito ad un calcio piazzato. I giallorossi comunque hanno manifestato i soliti problemi di disorganizzazione difensiva e scarsa concentrazione nella propria area gettando alle ortiche un grande sacrificio profuso per rimediare all’inferiorità numerica. I biancocelesti invece possono gioire dopo una partita da subito in discesa ma niente affatto facile e giocata con grande ordine e determinazione. Edi Reja può dunque esultare sotto la Nord e godersi il terzo posto in solitaria.
IL PRIMO TEMPO. Pronti via e la Roma comincia con una discreta intensità e Borini dopo 4′ minuti scappa via a Biava che lo stende, il fallo è fischiato ma il giallo non arriva. Passano soltanto 7 minuti e Heinze sbaglia un appoggio facile in costruzione di gioco innescando il 3 contro 2 per la Lazio, Hernanes lancia Klose che anticipa Stekelenburg in uscita: calcio di rigore e cartellino rosso per l’estremo difensore olandese della Roma. Dagli undici metri Hernanes non perdona: è 1-0. La reazione della Roma è rabbiosa nonostante l’avvio devastante e Scaloni rimedia un giallo pesante. Al 16′ sugli sviluppi di una punizione di Totti, Juan coglie la traversa da posizione defilata e Borini si avventa sulla ribattuta mettendo a segno il gol dell’incredibile pareggio.
La partita ora è infiammata e le squadre si danno battaglia vera senza risparmiarsi colpi duri. Non c’è una grande qualità di gioco, ma l’alto livello agonistico regala spettacolo con la Roma che pressa alto e la Lazio che insidia in ripartenza. Da una situazione di questo tipo al 31′ nasce una grande occasione per la Lazio con Matuzalem che mette una palla insidiosa in area sulla quale prima Mauri e poi Klose non arrivano di un soffio. Due minuti più tardi la Roma si rende pericolosa sempre su un calcio piazzato sul quale De Rossi non arriva. Al 39′ ancora De Rossi sbaglia un disimpegno che insidia la retroguardia e al 46′ Mauri ha una golosa situazione, ma si spegne nell’area romanista con una simulazione punita col giallo. Il primo tempo finisce con un giusto 1-1.
IL SECONDO TEMPO. La seconda frazione di gioco si apre con ritmi più blandi rispetto alla prima anche perchè le squadre hanno speso molte energie. Al 12′ la Roma perde Pjanic per un infortunio muscolare al suo posto entra Marquinho. Due minuti più tardi ci prova Totti con un gran destro ma la palla sfila vicino al palo. Al 16′ arriva il raddoppio di Mauri che sfrutta una punizione di Ledesma dal lato destro per deviare in spaccata la palla e insaccare indisturbato la porta difesa da Lobont. La partita si incattivisce e si susseguono le interruzioni di gioco. Con la Roma votata all’attacco l’erroraccio di Simplicio al 20′ provoca l’ennesimo contropiede subito con Hernanes che si ritrova solo davanti a Lobont, ma Juan compie un vero e proprio miracolo deviando il pallone mentre il fantasista laziale sta ber battere il portiere giallorosso.
Le squadre sono molto stanche ma la Roma prova generosamente a raddrizzare la partita e la Lazio sfrutta le ripartenze. Dopo qualche folata biancoceleste al 39′ c’è l’occasione più importante per la Roma con Totti che in terzo tempo stacca di testa sul cross di Marquinho, ma la palla esce fuori di qualche centimetro. Due minuti più tardi Scaloni prende il secondo giallo e quindi il rosso per un fallo al limite dell’area sul neoentrato Bojan che appare molto vivace. Con la parità numerica la Roma tenta l’assalto finale e ancora Bojan scappa via al già ammonito Biava che lo stende fuori area ma Bergonzi ammonisce per simulazione l’attaccante spagnolo. Nei rimanenti quattro minuti di recupero non ci sono le forze tra i giallorossi per essere più di tanto pericolosi. La Lazio vince per 2-1.
E’ il derby della Champions League quello tra Roma e Lazio. I giallorossi a 38 punti al sesto posto si giocano lo scontro diretto e probabilmente l’ultima opportunità, pratica e psicologica, per lottare per il terzo posto e per scacciare le bufera su Luis Enrique e la sua Roma immatura. I biancocelesti condividono il terzo posto con l’Udinese e devono fare di tutto per difenderlo. A 45 punti ormai l’obiettivo è alla portata e la vittoria nel Derby servirebbe a spazzare via le polemiche delle dimissioni di Reja e della eliminazione dalla Europa League.
ROMA – Nella gara delicata per antonomasia Luis Enrique non cambia atteggiamento e ripropone il consueto 4-3-1-2. Stekelenburg tra i pali con il contestatissimo Rosi a destra, Taddei sulla sinistra e Juan in coppia con Heinze centrali di difesa. A centrocampo torna Daniele De Rossi dopo la clamorosa esclusione contro l’Atalanta. Al suo fianco non ci sarà lo squalificato Gago, ma il solito Pjanic e la sorpresa Marquinho che soffia il posto a Simplicio. Dietro alle punte rientra dalla squalifica ad hoc il capitano Francesco Totti. In attacco straconfermato il Borini Nazionale insieme a Erik Lamela. Come noto assente Osvaldo per squalifica.
LAZIO –Edi Reja ritrova il modulo che ama di più: il 4-2-3-1. Marchetti in porta con il baluardo Dias e Biava centrali. Emergenza sulle fasce considerando le pesanti assenze di Radu, Konko, Zauri e Lulic. Giocano Garrido a sinistra e Scaloni a destra. A centrocampo la Lazio deve fare a meno della quantità di Brocchi e Cana infortunati e schiera Ledesma e Matuzalem in mediana. Il terzetto dei trequartisti è composto dal Profeta Hernanes in zona centrale, dall’acciaccato Gonzalez sulla destra e dal ritrovato ago della bilancia Stefano Mauri. Unica punta l’inamovibile bomber Miroslav Klose.
PROBABILI FORMAZIONI ROMA – LAZIO
ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Heinze, Juan, Taddei; De Rossi, Pjanic, Marquinho; Totti; Borini, Lamela.
A disposizione: Curci, Jose Angel, Kjaer, Perrotta, Greco, Simplicio, Bojan.
Allenatore: Luis Enrique.
Roma e Lazio ancora una volta l’una contro l’altra nella gara che da sempre infiamma la capitale. Se i fasti di un tempo quando le due squadre si giocavano lo Scudetto oggi non ci sono più, la sfida anche in questa stagione non deciderà soltanto la supremazia cittadina ma quale tra le due cugine ha le carte in regola per aspirare al terzo posto che vuol dire Champions League.
SPONDA ROMA. I giallorossi arrivano al match decisivo dopo una settimana a dir poco burrascosa. La brutta sconfitta per 4-1 in casa dell’Atalanta col caso De Rossi escluso contro i bergamaschi per un discutibile provvedimento disciplinare (causa un lieve ritardo alla riunione tecnica pre.partita in albergo) che ha tenuto banco sui media romani e nazionali e che ha spaccato in due tifosi e opinionisti, i derossiani e gli enriquiani per così dire. Sta di fatto che la decisione di tener fuori il n.16 ha innervosito ambiente e squadra ed ha ottenuto il sostegno un pò goffo della società. Vedere i rossi presi stupidamente da Osvaldo e Cassetti per credere. Ma non basta, durante la settimana si sono susseguite dichiarazioni come quella di Gabriel Heinze che pur adottando un diplomatico politichese ha fatto capire di essere sconcertato per l’accaduto, ponendosi sulla sponda derossiana per l’appunto. Comunque stavolta De Rossi ci sarà con tutta la sua grinta e determinazione per vendicare la sfida-beffa dell’andata. Recuperato a pieno titolo anche capitan Totti che è al suo Derby numero 30 e punta Delvecchio e Da Costa a quota 9 gol nella speciale classifica della stracittadina.
Osservato speciale poi è Fabio Borini, il calciatore in forma Nazionale e il più temuto dai laziali di questi tempi. La sensazione è che i quattro romani e romanisti (Totti, De Rossi, Rosi, Greco) vivranno la partita in modo convulso e sarà importante che trasformino la tensione in energie positive. Dunque il Derby si preannuncia come una partita spacca stagione per una Roma sesta a 38 puntiche deve assolutamente vincere lo scontro diretto. Luis Enrique si gioca stagione e onore dato che la vittoria contro i biancocelesti potrebbe far sorridere l’ambiente romanista anche in assenza di grandi traguardi raggiunti e contare nelle valutazione di fine stagione. In attesa della continutà la Roma americana aspira almeno alla gloria di breve termine.
SPONDA LAZIO. In casa biancazzurra la situazione non si può certo definire pacifica. La Lazio viene da una deludente eliminazione dalla Europa League e soprattutto dalla vicenda delle dimissioni poi ritirate di mister Edi Reja. Il nome di Gianfranco Zola ha serpeggiato per una intera settimana considerando anche il black out di Palermo, poi però la magia dei risultati ha rimesso tutto nel verso giusto. La vittoria contro la Fiorentina ha riportato in sella Reja, rilanciato le ambizioni laziali e sedato le ire del presidente Claudio Lotito. La Lazio che divide il terzo posto con l’Udinese a quota 45 è una squadra che vuole arrivare fino in fondo.
Nonostante il gioco non sempre brillante la squadra di Reja si è rivelata tra le più solide e concrete del campionato. Soprattutto grazie al suo bomber, leader e vero fuoriclasse Miroslav Klose che decise la gara d’andata con un gran gol in zona cesarini. Importante il feeling con la stracittadina del recuperato Stefano Mauri mentre il mattatore di tante sfide Tommaso Rocchi è infortunato. Altro simbolo nell’eterna sfida è Cristian Ledesma che dovrà fare lavoro doppio per schermare una difesa in piena emergenza ma col solito Dias a far da padrone. Il Profeta Hernanes ha già promesso una grande prestazione e rinnoverà la sfida tra sudamericani col romanista Lamela.
La Lazio dunque arriva favorita, ma il Derby è una partita speciale e spesso i pronostici non possono considerare le variabili incalcolabili di una partita ad altissimo tasso emotivo.
I simboli di una città storicamente sono croce e delizia della stracittadina capitolina e così ancora una volta Francesco Totti riempie le pagine del pre-Derby. Stavolta per un piccolo infortunio, un pestone all’alluce ricevuto da Cicinho nell’allenamento di ieri. Comunque il n.10 giallorosso oggi si è allenato regolarmente e sta facendo un lavoro specifico di fisioterapia, il tutto fa pensare che la Roma non debba rinunciare al suo leader nella delicatissima sfida contro i cugini biancocelesti.
I NUMERI DI TOTTI NEL DERBY. La presenza del Capitano potrebbe essere una grossa leva psicologica per i compagni oltre che tecnica considerando anche le statistiche. Totti ha disputato 29 Derby di Campionato (4 in Coppa Italia) collezionando 8 reti appena dietro a Marco Delvecchio e Da Costa nella speciale classifica. Dieci volte ha conquistato i tre punti e altrettante dieci è uscito sconfitto, 9 sono invece i pareggi. Importante considerare che tutte le volte che il Capitano ha griffato con un gol la sfida contro i biancocelesti la Roma non ha mai perso. E infatti l’ultima vittoria giallorossa vide la sua doppietta con un gol su punizione e uno su rigore. In occasione dell’ultima sconfitta nel girone d’andata della stagione in corso, invece, fatalmente il Capitano non era in campo per un infortunio muscolare.
Stavolta invece ha fatto di tutto per essere presente compreso il giallo preso di proposito contro il Parma per saltare la trasferta in casa dell’Atalanta e non rischiare di saltare l’eterna sfida, Cicinho permettendo. Anche perchè le tre giornate di squalifica per Osvaldo, nonostante il ricorso da presentare, rischiano di creare una carenza di peso nell’attacco romanista. Comunque con il Borini in forma ottimale visto negli ultimi tempi e nella gara di ieri della Nazionale, la Roma potrà contare su un fase offensiva di grande livello con motivazioni importanti ed una grande voglia di far felici i tifosi e di avvicinare i cugini più avanti in classifica.