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  • Finale Champions League: a Milano il derby di Madrid

    Finale Champions League: a Milano il derby di Madrid

    Ci risiamo, la Finale Champions League 2015/16 che si disputerà sabato 28 maggio allo stadio San Siro di Milano, sarà nuovamente il derby di Madrid, come già accaduto 2 anni fa, tra il Real Madrid di Zinedine Zidane e l’Atletico Madrid del Cholo Simeone.

    Una finale che va contro i pronostici d’inizio anno, che vedevano Bayern Monaco e Barcellona tra le super favorite.

    Due squadre che arrivano a giocarsi la Finale Champions con cammini diversi, l’Atletico con il suo classico modo di giocare, ha saputo far fuori le sopracitate grandi Barça e Bayern, battendole entrambe al Vicente Calderon rispettivamente nei quarti ed in semifinale. Il Real invece ha sofferto nei quarti con il Wolfsburg, rischiando una clamorosa eliminazione, e non ha incantato contro il Manchester City, spuntandola alla fine grazie ad un gol di Bale, con deviazione di Fernando, nel ritorno al Santiago Bernabeu, dopo lo zero a zero in Inghilterra.

    A San Siro quindi la Finale Champions vedrà protagonisti i Colchoneros guidati dal tecnico Diego Simeone, che tornerà nello stadio che lo ha amato ai tempi dell’Inter, fautore del Cholismo, un tipo di calcio fatto di difesa rocciosa e ripartenze, che non delizia i palati fini del bel gioco ma che, come accaduto già due stagioni fa, ha saputo essere redditizio e fonte di gioie. Un gioco fatto di grinta, forza, corsa e quella voglia di non mollare mai, specchio del proprio allenatore, che anche in questa Champions ha permesso all’Atletico di annullare il gap tecnico con i giganti Barcellona e Bayern.

    Le Merengues invece arrivano a Milano con un debuttante in panchina, quello Zinedine Zidane, del quale molti hanno criticato la scelta per la poca esperienza, che ha preso in mano la guida del Real dopo l’esonero di Benitez e se pur con qualche fatica, sempre senza incantare, ha eliminato Roma, Wolfsburg e Manchester City.

    Nella Finale Champions di Milano quindi molto probabilmente assisteremo ad una sfida accesa tra l’estro dell’attacco del Real con Cristiano Ronaldo e Bale pronti a cercare di perforare la muraglia difensiva dell’Atletico. Dovranno fare attenzione anche i blancos perchè Griezmann è parso in gran spolvero e le sue letali ripartenze, dopo aver fatto male a Barcellona e Bayern potrebbero mettere in crisi i difensori di Zidane.

    C’è anche un curioso dato statistico, per la terza volta ci sarà una possibile rivincita a distanza di due anni, era successo tra Milan e Liverpool con i rossoneri che avevano vendicato il ko di Istanbul 2005, sconfiggendo i Reds ad Atene 2007. Era andata male invece al Manchester Utd che dopo la sconfitta di Roma con il Barcellona nel 2009, aveva nuovamente lasciato il trofeo ai Blaugrana nella notte di Wembley del 2011. A Lisbona 2014 Simeone aveva assaggiato il dolce sapore della vittoria sino al 93° quando arrivò il pareggio di Ramos e il successivo trionfo del Real nei supplementari.

    A Milano la Finale Champions sarà quindi la rivincita con successivo trionfo del Cholismo oppure Zidane dopo aver alzato la coppa dalle grandi orecchie da calciatore metterà nel proprio palmares un successo pesantissimo dopo pochi mesi di carriera da allenatore? Lo scopriremo in una magica notte italiana di maggio che già si preannuncia caldissima.

  • A1 femminile: A Imperia sfida di ricordi. In Sicilia c’è il derby

    A1 femminile: A Imperia sfida di ricordi. In Sicilia c’è il derby

    Non sarà un sabato come gli altri. Il passato che incontra il presente, Imperia che ritrova il suo ex tecnico Capanna e che proverà proprio contro colui che ha portato tante soddisfazioni in casa giallorossa a fare i primi tre punti della stagione. Gara di ricordi quindi anche per Motta e Pomeri, che hanno indossato quella calottina e ora sono a Cosenza, ma al momento del fischio d’inizio l’incantesimo finirà. Padova a Bologna per proseguire il suo cammino, sperando chissà, che magari Messina nel derby contro l’Ekipe Orizzonte trovi più di una difficoltà. L’Acquachiara attende alla Scandone il Rapallo e proverà a mettere in difficoltà le liguri, mentre il Bogliasco nell’impegno contro il Prato tenterà il colpo gobbo in trasferta.

    Marco Capanna nuovo tecnico del Cosenza
    Marco Capanna, tecnico del Cosenza

    La partita che si appresta ad essere più densa di emozioni, già nel pre, è quella che vedrà opposte alla ” Cascione ” di Imperia le padrone di casa allenate da Mercy Stieber a Città di Cosenza. Tecnico delle calabresi quel Marco Capanna che fino all’anno scorso sedeva sull’altra panchina e che entrerà nella sua vecchia casa per la prima volta da avversario. Non è mai facile tornare dove hai lasciato un pezzo di cuore, sarà una sensazione strana stare dall’altra parte ma è la vita e non si sa quello che essa riserverà. Imperia come mai in questi anni rosei, per la prima volta dopo cinque giornate, è in fondo alla classifica, società ridimensionata e tanta strada da fare verso la salvezza. Partire da una vittoria con Cosenza, che invece sta facendo il suo dovere, potrebbe essere un’iniezione di fiducia per le giallorosse, anche se di fronte ci sarà tutta la voglia di fare bene, da parte del tecnico e di tutte le giocatrici, volenterose di riscattare una prova opaca come quella mostrata contro il Prato sabato scorso. Tante motivazioni e allora non ci resta che dire palla al centro.

    Piscina dura, avversario comunque ostico, ma il Lantech Plebiscito Padova non deve temere la Rari Nantes Bologna.

    Rari Nantes Bologna
    Rari Nantes Bologna

    Una qualità superiore da parte delle venete allenate da Posterivo, parse in forma nell’ultimo incontro e concentrate dall’inizio alla fine, quello che forse era mancato in altri frangenti. Continuare a vincere, questo deve essere l’obiettivo delle campionesse d’Italia in carica, anche se le felsinee di Grassi avranno tutti gli stimoli per poter fare una partita dignitosa. Meno sbavature possibili, attenzione alla fase difensiva, precisione e ordine davanti, è quello che chiede il tecnico alle sue giocatrici che spesso hanno regalato qualcosa di troppo alle avversarie in queste prime giornate. Sei punti rappresentano un bottino di tutto rispetto per le bolognesi che cercheranno di mettere il massimo impegno e di sfruttare questa gara come un prezioso allenamento. La loro crescita passa anche da qui.

    Niente passi falsi in vetta, non sono ammesse cadute ingiustificate, anche se Messina nel derby troverà un’Ekipe Orizzonte fastidiosa, squadra che non sta mollando un colpo, e che ha perso solo a Bogliasco, sapendosi però rialzare subito. Non sono un caso i 12 punti in classifica conquistati dalle etnee di Martina Miceli, anche se la forza di Messina non è in discussione. Mirarchi ha lavorato molto sulla difesa, dove Gorlero può davvero vivere sonni tranquilli, davanti le soluzioni sono diverse, laddove nel complesso la squadra è davvero competitiva e potrà dare fastidio al Padova fino alla fine. Un derby siciliano che promette emozioni, occhio all’Ekipe, anche se le padrone di casa partono con i favori del pronostico.

    Cresce l’Acquachiara, anche se le ragazze di Barbara Damiani si prendono qualche pausa di troppo durante il match, errori che derivano anche dall’inesperienza, il che è valso finora lo zero in classifica. Alla Scandone arriva il Rapallo di Antonucci, momentaneamente quarto in classifica in coabitazione con il Bogliasco.

    Carpisa Yamamay Acquachiara neopromossa in A1
    Carpisa Yamamay Acquachiara neopromossa in A1

    Limare le disattenzioni da parte delle giovani napoletane, anche se Rapallo potrebbe trovare nel gioco fisico delle padrone di casa qualche difficoltà. Sono superiori le liguri, la classifica parla chiaro in questo senso, anche se l’Acquachiara rispetto all’ultima gara contro il Bogliasco dovrà cercare di contenere meglio il centroboa avversario, visto che Casanova ai due metri è in grado di creare gli stessi problemi di Frassinetti. L’occasione per fare i primi tre punti, laddove invece per il Rapallo una vittoria a Napoli significherebbe farsi sotto insidiando anche il terzo posto occupato attualmente dall’Orizzonte.

    Nessuno pensava di vedere il Prato così in basso dopo cinque giornate. Sei punti conquistati dalle ragazze di Jacopo Bologna, un pò pochini se si pensa che le toscane a inizio anno dovevano essere la terza forza del campionato. E’ presto per parlare, ma la vittoria su un campo difficile come quello del Cosenza ha ridato loro certezze che si erano un pò smarrite per strada. Inizia adesso la stagione del Prato, pronta a risalire la classifica e a farsi sotto per le posizioni che contano. Di fronte ci sarà il Bogliasco, non un avversario semplice, sicuramente stimolante. Le ragazze di Sinatra non hanno convinto nell’ultima sfida casalinga e vengono da qualche prestazione sottotono, la sfida di sabato potrebbe essere quella della svolta, dove dovranno ritrovare sicurezza, mentalità e bel gioco.

  • A1 maschile: Bpm e Recco per la vetta, in coda Ortigia-Trieste

    A1 maschile: Bpm e Recco per la vetta, in coda Ortigia-Trieste

    E’ scontro al vertice a Busto, dopo venerdì Bpm Sport Management e Pro Recco, a braccetto in testa alla classifica, si sfideranno, l’una per dimostrare il suo predominio, l’altra per confermarsi degna candidata ai primi posti. Pronto ad approfittarne il Brescia, anche se a Savona non sarà una passeggiata, mentre il Posillipo vorrà ripartire dopo la debacle contro i Campioni d’Italia e prendersi i tre punti in casa contro un Sori ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale. Stesso obiettivo del Trieste, chissà se a Siracusa gli ospiti faranno il colpo grosso, nonostante l’Ortigia non voglia fare altri regali. Spicca il derby campano tra Canottieri Napoli e Acquachiara, chiudono la giornata Bogliasco – Lazio e Vis Nova – Florentia.

    C.C Ortigia di nuovo in A1
    C.C Ortigia di nuovo in A1

    Baldineti contro Pomilio, il passato contro il presente recchelino, perchè l’attuale tecnico della Bpm Sport Management, ligure, ha fatto la storia del club biancoceleste. Due realtà simili del nostro campionato, due presidenti che hanno investito molto nella pallanuoto, e non solo, come Tosi e Volpi, contro nell’anticipo di domani sera. Busto a sostenere i padroni di casa contro i campioni di tutto, 12 i punti per Razzi e compagni, a punteggio pieno proprio come gli avversari. Non sarà una sfida come le altre, la Bpm è una formazione con giovani di talento, mentre per la Pro Recco sarebbe superfluo ogni tipo di presentazione.

    Bpm Sport Management - foto web brunorosafoto
    Bpm Sport Management – foto web brunorosafoto

    Annientato il Posillipo una settimana fa, sintomo che quando i Campioni d’Italia giocano ce n’è davvero per pochi. Proveranno a concedere il meno possibile Lazovic, nuovo estremo difensore montenegrino, a Ivovic e compagni, anche se sarà difficile contro una retroguardia che sta mostrando sempre maggiore compattezza, come dimostrato anche nella partita di Champions contro il Galatasaray di ieri. Sarà compito di Petkovic, Jelaca e le altre bocche da fuoco dello Sport Management infrangere il muro davanti a Tempesti. Il tutto per beneficenza, visto che parte dell’incasso sarà devoluta a “ Mattone del Cuore”, opera dell’Associazione Onlus Olimpiadi del Cuore di Maria, fondata da Paolo Brosio per la costruzione del primo Pronto Soccorso ospedaliero di Medjugorje e al Progetto Orfani e Anziani abbandonati dei Comuni della Bosnia Erzegovina e delle periferie di Sarajevo, una grande iniziativa.

    Non molla la presa l’An Brescia, prima in coabitazione proprio con le due formazioni che si affronteranno in anticipo. Guarderà la sfida in TV il tecnico bresciano Bovo, con la compagine lombarda pronta a scendere in acqua per staccare una delle due. Saranno di scena alla Zanelli di Savona i vice Campioni d’Italia, che recupereranno con ogni probabilità Del Lungo tra i pali, assente contro la Lazio, e potranno contare su una condizione in fase offensiva ottima. Il Savona non è partito male in questa stagione, i sette punti conquistati nelle prime quattro giornate lo proiettano a metà classifica, ma tra le mura amiche la truppa di Angelini tirerà fuori le unghie cercando di mettere in difficoltà l’avversario e rosicchiare punti alle squadre che la precedono.

    Campionato molto positivo anche per il Posillipo, e non sarà di certo una sconfitta, anche se pesante, contro la Pro Recco, ad abbattere i ragazzi di Occhiello, che hanno trovato un muro come Tempesti, ma che hanno comunque dimotrato di essere una formazione rodata, con un giusto mix di giovani affiancato da giocatori di esperienza.

    Paride Saccoia
    Paride Saccoia

    Saccoia e compagni alla Scandone dovranno riprendere il loro cammino, anche se di fronte avranno l’inconsapevolezza del Sori, formazione giovane che proprio venerdì scorso ha sfiorato di fare i primi punti della stagione nel derby con il Bogliasco. Qualche errore di troppo, la scelta sbagliata nei momenti topici del match, sono valsi la sconfitta alla squadra di Cavallini, ancora un pò acerba nella lettura del match. Giocheranno senza troppe pressioni, anche se la classifica non sorride di certo ai granata, ma il non aver nulla da perdere potrebbe essere un vantaggio a cospetto di una formazione, quella posillipina, che invece avrà un solo risultato da raggiungere: la vittoria.

    Finita una gara ne inizierà un’altra alla Scandone, dove alle 17.30 sarà il derby campano ad accendere la giornata. Canottieri Napoli contro Acquachiara, in una sfida dove, contro ogni pronostico, è proprio la squadra del Molosiglio la favorita. Lo dice la classifica, che parla chiaro, 9 punti contro i 4 della compagine allenata da Paolo De Crescenzo, partita un pò con il freno a mano tirato e in un periodo non certo positivo, dove alle sconfitte in campionato si sono unite anche quelle in Coppa, costate l’eliminazione.

    Massimiliano Migliaccio attaccante Canottieri Napoli
    Massimiliano Migliaccio attaccante Canottieri Napoli

    Servirà la prestazione per rialzarsi, ma contro una Canottieri quadrata e cinica non sarà semplice tornare alla vittoria. I giallorossi di Zizza hanno perso solo una gara, quella a Savona, dove non sono proprio scesi in acqua, mostrandosi molli, sfilacciati e senza idee. Un derby che vale molto, un treno da non far passare per l’Acquachiara, che perdendo entrerebbe in un tunnel, laddove non vincere non sarebbe un dramma per i padroni di casa, anche se i tre punti proietterebbero la Canottieri tra le grandi.

    Sono due i punti che dividono Rari Nantes Bogliasco e Lazio. I capitolini in Liguria cercheranno l’exploit contro una formazione che fa del carattere la sua forza. Bettini ha creato un gruppo forte di testa, come dimostrato anche nell’ultima sfida vinta contro il Sori dove, anche sotto nel punteggio, la squadra non si è mai data per vinta, trovando il bandolo della matassa proprio nel finale di gara. Alla Vassallo i biancoblù hanno già vinto contro il Trieste, mentre la Lazio fuori dalle mura amiche non ha mai raccolto niente. Rientrerà capitan Colosimo e sarà l’equilibrio a regnare sovrano. Una gara molto combattuta, aggressiva perchè anche i romani fanno dell’intensità il loro credo, allenati da Vittorioso, che sta cercando di forgiare un gruppo a sua immagine e somiglianza. Per il Bogliasco un’occasione per salire ancora in classifica e fare il salto di qualità, dopo un inizio positivo, per la Lazio invece la possibilità di sorpassare i liguri in classifica.

    Stemma Florentia
    Stemma Florentia

    La Rari Nantes Florentia non fa punti dalla prima giornata, dove i toscani di Vannini vinsero contro l’Ortigia. La prima vittoria della Roma Vis Nova invece è arrivata proprio la settimana scorsa e a farne le spese sono stati proprio i siciliani. Una gara importante per entrambe le squadre, visto che una vittoria permetterebbe a una delle due di dormire sonni tranquilli togliendosi dalla ” bagarre ” della lotta per non retrocedere. La spunterà chi sbaglierà meno, visto che le due formazioni giocheranno con la stessa verve agonistica, avendo come obiettivo una sola cosa.

    La ” Caldarella ” nel destino della Pallanuoto Trieste, che ancora non è riuscita a fare punti in A1. La neopromossa ci è andata vicina due volte, contro la Bpm e settimana scorsa contro la Canottieri Napoli, ma la sfortuna più di ogni altra cosa ha giocato contro alla formazione giuliana allenata da Piccardo. L’Ortigia in queste prime quattro giornate ha perso già due scontri diretti, contro Florentia e Vis Nova, pur ottenendo un punto che ha lasciato l’amaro in bocca contro il Savona. I biancoverdi di Gino Leone non dovranno farsi sfuggire anche questa occasione, scrollandosi di dosso quelle paure mostrate finora, eliminando i troppi errori commessi ma giocando con grinta e raziocinio. La vittoria in trasferta e su un campo difficile come quello di Siracusa invece sarebbe una bella iniezione di fiducia per i triestini.

     

     

     

  • Pallanuoto A1 maschile: Alla terza spicca il derby campano

    Pallanuoto A1 maschile: Alla terza spicca il derby campano

    Settimana piena per quanto riguarda l’A1 maschile, con i recuperi della seconda giornata andati in scena ieri, ma per alcune compagini, vedi quelle impegnate nelle Coppe nello scorso week, si tratta di una vera e propria ” full immersion ” di pallanuoto. Sei squadre a distanza di due tre giorni scenderanno nuovamente in acqua, perchè la terza giornata vede già in programma l’anticipo di domani sera, il match di cartello di questa terza di campionato, ovvero il derby campano tra Posillipo e Acquachiara, ma nulla distoglierà gli occhi dalle sfide del sabato, dove spiccano Lazio – Sori e Canottieri – Vis Nova, anche se l’imprevedibilità quest’anno sembra essere all’ordine del giorno.

    Profumo di derby in Campanialuongo3-m-crop

    Iniziamo a presentare l’incontro di domani, si gioca in anticipo, con diretta TV alle ore 20, nonostante le richieste acquachiarine di Paolo De Crescenzo di spostare il match visti i tanti impegni che la sua squadra ha dovuto affrontare in una settimana. Carpisa Yamamay Acquachiara che, dopo le fatiche di Coppa dove è uscita con le ossa rotte per il viaggio ma con la soddisfazione del passaggio del turno, si è rituffata ieri in acqua, dove ha vinto la sua partita con il Bogliasco, e domani sarà impegnata in una sfida diversa dalle altre. Sì, perchè RobertoZeno Posillipo – Acquachiara alla Scandone di sera avrà un fascino particolare, il remake della finale di Coppa Len della passata stagione vinto dai rossoverdi, ma anche il derby napoletano tra due formazioni che distano due punti, perchè se Saccoia e compagni hanno iniziato con due vittorie, l’Acquachiara all’esordio è stata fermata dalla Lazio sul risultato di parità. Tanti giovani in vasca, da una parte e dall’altra, Occhiello contro De Crescenzo, è atteso lo spettacolo con le bocce da fuoco bianco celesti da una parte pronte a scardinare una difesa posillipina pronta a chiudersi dietro e a regalare spettacolo con l’estro dei suoi interpreti davanti. Se ne vedranno delle belle.

    La ” Nannini ” è la tua vasca, Florentia: prova l’impresa

    Stemma Florentia
    Stemma Florentia

    A una settimana esatta dalla conquista dei primi tre punti la Rari Nantes Florentia di Vannini riceve la corazzata Brescia. Squadra in fiducia quella toscana che ha capito di poter contare su un collettivo e sulla forza dei singoli, in particolare sulla vena realizzativa della coppia Vasic – Gomes. Dall’altra parte gli uomini di Bovo, reduci dalle sfide di Coppa, contro il Sori hanno mostrato ottime cose davanti, parendo però un pò vulnerabili dietro, dove hanno subito troppe reti a causa di una fase difensiva un pò ” sui generis “. Occhio quindi alle qualità degli stranieri della Florentia che potrebbero creare più di un grattacapo a Del Lungo e soci. Bovo avrà strigliato i suoi, non contento della prestazione della compagine lombarda e nell’impostazione del pressing e della zona. Giocheranno senza pressione i toscani, che davanti al proprio pubblico non hanno nulla da perdere, sapendo che i valori in acqua sono ben definiti e che sulla carta il segno 2 è quello più papabile.

    La Bpm prova la tripletta, Trieste per continuare a crescere

    Logo Sport Management - foto web
    Logo Sport Management – foto web

    Ora quello che conta per il Trieste sarebbero i tre punti. La neopromossa deve sbloccarsi in questa A1 che non aspetta nessuno. La sfida contro la Bpm Sport Management è anche tra due allenatori molto carismatici come Baldineti e Piccardo, meticolosi, che credono molto nel lavoro e nel sacrificio. Due centroboa molto forti, da una parte e dall’altra, come Deserti e Popovic, ma a Busto la compagine di Baldineti vorrà portare a casa la terza vittoria consecutiva su altrettanti incontri. Un solo risultato quindi, laddove il Trieste proverà a dar fastidio agli avversari, contando sull’apporto di Elez, uscito infortunato dalla sfida casalinga contro il Posillipo. Crescere in trasferta dopo i miglioramenti mostrati una settimana fa, aumentare la pericolosità offensiva e allontanare gli spettri della prima partita giocata in terra ligure contro il Bogliasco. Provarci, questo dovrà essere l’obiettivo della Pallanuoto Trieste, crederci fino alla fine, per provare ad espugnare Busto.

    Canottieri: Occhio al Vis Nova

    Roma Vis Nova impegnata in casa del Posillipo
    Roma Vis Nova impegnata in casa del Posillipo

    La Canottieri Napoli vista ieri nel posticipo della seconda giornata a Savona è la brutta copia di quella spietata che eravamo abituati a vedere nella passata stagione. Troppo molle la compagine campana di Zizza per poter pensare di fare risultato alla ” Zanelli “, tanti errori e più di due tempi concessi agli avversari, a nulla è servita la crescita nel finale dei giallorossi. Non si può nemmeno pensare che il rendimento sia stato inferiore per l’assenza di Velotto, una pedina importante, ma non certo in grado di spostare gli equilibri di una gara a tal punto. Ci si aspetta una reazione quindi, già da sabato, dove alla Scandone arriverà il Vis Nova, in fiducia dopo la buona prestazione offerta contro lo Sport Management la scorsa settimana. Un pò di attenzione in più avrebbe potuto far prendere un’altra piega all’incontro, ma la formazione di Ciocchetti cercherà di fare lo scherzetto proprio alla Canottieri Napoli, che dovrà stare attenta da possibili scivoloni. Se la squadra scenderà in acqua come ieri potrebbe avere grossi problemi contro i romani.

    Lazio e Sori: Al Foro in palio i primi tre punti della stagione per i granatasori

    Per tre tempi contro il Recco è stata una grande Lazio, in grado di rispondere allo strapotere fisico, tecnico e tattico della corazzata ligure. Poi è venuta fuori la vena dei campioni, quella che da ormai qualche anno ha dimostrato di saper stendere chiunque. Vittorioso ha avuto buone risposte dai suoi, consapevole che giocando in quel modo contro formazioni normali potranno dare del filo da torcere a tanti, e lo sa bene l’Acquachiara, con cui i laziali hanno conquistato il primo punto della stagione. Soddisfazione ne ha avuta anche Alessandro Cavallini vedendo il suo Sori combattere fino alla fine contro una squadra del calibro del Brescia. 14 gol subiti, e quello ci può stare, ma i 10 gol fatti fanno capire quanto la formazione ligure non voglia recitare il ruolo di comparsa in questo campionato. Sarà una sfida combattuta, gol a gol immaginiamo, dove vincerà chi sbaglierà meno ma soprattutto dimostrerà di difendersi meglio dagli attacchi avversari. I portieri saranno determinanti.

    Bogliasco, prova di maturità contro il ReccoStemma Pro Recco - foto twitter

    Non sarà certo la sfida da vincere per il Bogliasco di Bettini quella con la Pro Recco, infatti è pressochè scontato il risultato. Quello che si vuole vedere dopo la grande vittoria all’esordio e la reazione avuta contro l’Acquachiara al di là della sconfitta è la maturità della squadra bogliaschina. L’occasione per provare per provare alcune situazioni, integrare i nuovi e confrontarsi contro una formazione stellare. La Pro Recco dall’altra parte, come sempre, metterà alla prova la sua tenuta fisica e mentale soprattutto, in un periodo di carichi di allenamento intensi. La squadra di Pomilio contro la Lazio ha faticato nei primi tre tempi ma è uscita nell’ultimo parziale, contro il Bogliasco dovrà cercare di partire forte per non complicarsi la vita da sola.

    A Siracusa arriva il Savona. Ortigia: provarci è lecito

    C.C Ortigia di nuovo in A1
    C.C Ortigia di nuovo in A1

    L’Ortigia è ferma a zero dopo due partite, avendo perso lo scontro diretto contro la Florentia, ma la squadra di Leone avrà ancora tutto un campionato davanti per fare punti e raggiungere l’obiettivo salvezza. L’A1 è diversa dall’A2, richiede quella malizia necessaria per vincere alcune partite che viaggiano sul filo dell’equilibrio. Così è stato sabato scorso, così potrebbe essere anche contro il Savona, anche se i liguri sembrano essere una spanna sopra ai siciliani. I giovani di Angelini lo hanno dimostrato ieri contro la Canottieri, ma alla ” Caldarella ” la storia sarà diversa, piscina aperta, ecco che l’Ortigia potrebbe far valere il fattore campo, ma servirà la gara perfetta per aver la meglio su questo Savona.

  • Gioia Roma, Derby e secondo posto. Lazio Ko

    Gioia Roma, Derby e secondo posto. Lazio Ko

    Il Derby ha dato la sua sentenza, vince la Roma che con i gol del tanto atteso Iturbe e dell’inaspettato Yanga Mbiwa conquista il successo per due a uno, per la Lazio aveva momentaneamente pareggiato Djordjevic.

    Non è stata una gara spettacolare, anzi sino al minuto 73 ha dominato la noia nonostante il forte agonismo. Il gol di Iturbe è stato come togliere il tappo ad una bottiglia di champagne, la Lazio ha reagito e dopo 8 minuti ha pareggiato con il colpo di testa di Djordjevic. Addirittura l’inerzia sembrava spostarsi verso i biancocelesti ed invece Yanga Mbiwa al 85° ha girato in rete di testa il perfetto calcio di punizione di Pjanic. 

    L'esultanza di Yanga-Mbiwa | Foto Twitter
    L’esultanza di Yanga-Mbiwa | Foto Twitter

    Merito a Garcia che ha saputo fare i cambi giusti, togliendo uno spento Totti per un vivace Ibarbo e Pjanic per Keita, che hanno cambiato la gara.

    La Lazio ha mostrato tanta stanchezza e può recriminare sull’occasione fallita nei primissimi minuti da Klose che avrebbe potuto dare una svolta alla sfida.

    La Roma quindi si aggiudica matematicamente il terzo posto mentre la Lazio dovrà andare a Napoli, con due risultati su tre, per cercare di difendere il terzo posto.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli recupera Biglia e schiera i suoi con un 4-2-3-1 che vede Lulic spostarsi sulla linea dei difensori, con Mauri insieme a Candreva e Felipe Anderson alle spalle di Klose.

    Garcia risponde con il 4-3-3 con Holebas sulla fascia in difesa, Keita preferito a Pjanic a centrocampo e con Florenzi spostato nel tridente d’attacco insieme a Totti ed Iturbe.

    La partenza vede una Lazio decisamente brillante con Klose che al 5° con il colpo di testa in tuffo fallisce il vantaggio, a due passi dalla porta. I giallorossi sembrano soffrire l’aggressivo inizio della Lazio, ma grazie alla grinta di Florenzi creano una potenziale chance al 11°. La gara sale di tensione con i contrasti che si fanno aggressivi e con l’equilibrio che la fa da padrone e le occasioni che latitano. Il finale di frazione si accende appena ma il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte, senza cambi, ma con la speranza di vivere 45 minuti più emozionanti. L’inizio sembra promettente per lo spettacolo, al 47° infatti una bella azione biancoceleste viene conclusa dal diagonale di Basta fuori di poco. E’ un’illusione perchè poi le squadre tornano a studiarsi, senza prendersi troppi rischi. Lulic rischia di prendere il secondo giallo per un fallo su Totti e allora Pioli non rischia e lo toglie per Cavanda. Al 69°, sul corner successivo ad una bella giocata di Florenzi, Ibarbo ha una chance enorme a centro area, ma calcia fuori. L’ingresso di Ibarbo però vivacizza la Roma e al 73° su un contropiede è proprio il colombiano a servire un assist perfetto a Iturbe che sotto porta anticipa la difesa e segna il vantaggio. La Lazio sembra incassare il colpo ma poi reagisce e al 81° Felipe Anderson pennella il cross in area, Klose fa la sponda e Djordjevic da due passi pareggia. Le emozioni mancate nel primo tempo riappaiono nel finale, al 85° infatti la Roma ritrova il vantaggio con un colpo di testa vincente di Yanga-Mbiwa su punizione di Pjanic. La Lazio reagisce, ci prova ma non crea niente di pericoloso e dopo 5 minuti di recupero sono i giallorossi a far festa, per gli uomini di Garcia è secondo posto matematico mentre la Lazio dovrà giocarsi il tutto nel prossimo turno a Napoli. 

     

    LAZIO – ROMA 1-2 (73° Iturbe (R), 81° Djordjevic (L), 85° Yanga-Mbiwa (R))

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Lulic (55° Cavanda); Parolo, Biglia (78° Cataldi); Candreva, Mauri (76° Djordjevic), Felipe Anderson; Klose.

    Allenatore: Pioli.

    Roma(4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Keita (68° Pjanic), De Rossi (85° Doumbia), Nainggolan; Florenzi, Totti (61° Ibarbo), Iturbe.

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Totti (R), Lulic (L), Gentiletti (L), Biglia (L), Torosidis (R), Klose (L), Iturbe (R), Florenzi (R)

  • Juventus-Torino, Pirlo decide il derby ma la Roma risponde

    Juventus-Torino, Pirlo decide il derby ma la Roma risponde

    Juventus-Torino, terminata con il punteggio di 2-1, è stato un derby spettacolare. La squadra di Allegri è passata in vantaggio con Vidal; poi a ristabilire la parità ci ha pensato Peres ma, in pieno recupero, un tiro rasoterra angolato di Pirlo ha permesso alla capolista di portare via i tre punti.

    L’avvio del match ha visto una Juventus in palla e meglio disposta in campo, molto brava a pressare i portatori di palla del Torino fino al rigore causato da un fallo di mano di El Kaddouri, Vidal è stato bravo in entrambi i casi in

    Una fase del match Juventus-Torino
    Una fase del match Juventus-Torino

    quanto il direttore di gara Orsato aveva fatto ri calciare il penalty; ma nel momento di massima difficoltà, ecco la risposta della squadra di Ventura con il pareggio siglato da Peres che ha preso palla nella propria area facendosi una lunga sgroppata lungo l’out di destra di 78 metri, con tre avversari saltati prima di scagliare un destro fulmineo che ha lasciato di sasso Storari; la gara è diventata molto più equilibrata e anzi è cominciata a pendere dalla parte degli ospiti che però hanno avuto la colpa di non assestare la mazzata decisiva.

    JUVENTUS-TORINO 2-1 15′ Vidal su rig., 22′ Bruno Peres, 47′ st Pirlo

    JUVENTUS (4-3-1-2): Storari, Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra, Pogba, Pirlo, Marchisio (18′ st Pereya), Vidal, Tevez (37′ st Ogbonna), Llorente (13′ st Morata. A disp: Rubinho, Audero, Pepe, Mattiello, Coman, Giovinco. All: Allegri.

    TORINO (3-5-2): Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Vives (7′ st Benassi), Gazzi, El Kaddouri (46′ st Sanchez Mino), Darmian; Amauri, Quagliarella (27′ st Larrondo). A disp: Castellazzi, Padelli, Molinaro, Bovo, Perez, Farnerud, Martinez, Jansson, Silva. All: Ventura

    Arbitro: Orsato

    Ammoniti: Glik, Gazzi, Pogba, Lichtsteiner, Amauri, Moretti

    Espulso: Lichtsteiner per somma di gialli al 32′ st.

    Nel posticipo serale la Roma ha sconfitto 4-2 l’Inter riportandosi cosi a tre lunghezze dalla capolista Juventus.

    La prima occasione del match capita alla squadra di Garcia al 19′: tiro di Ljajic dal limite dopo una galoppata di Gervinho sulla destra, Handanovic respinge; due minuti dopo i padroni di casa passano in vantaggio: Ljajic dalla destra crossa al centro, palla tesa e veloce che termina sui piedi di Gervinho che la spinge in rete. Al 36′ occasione per l’Inter grande parata di De Sanctis all’angolino destro su tiro di Kuzmanovic; al 36′ la squadra di Mancini ha pareggiato: calcio d’angolo battuto dalla destra, svetta Ranocchia che incorna di testa e segna la rete del pareggio.

    Al 46′ nuovo vantaggio della Roma: Holebas dal limite lascia partire un siluro di sinistro che si insacca in rete. Al 57′ il nuovo pari fissato da Osvaldo che, riceve palla al limite dell’area e lascia partire il tiro che viene deviato da Astori, De Sanctis spiazzato e palla in rete; dopo soli tre minuti la squadra di Garcia è nuovamente avanti: Totti in area serve Pjanic che si trova all’altezza del dischetto e lascia partire il tiro che entra in porta. Al 92′ la quarta rete con una perfetta punizione di Pjanic che si insacca alle spalle di Handanovic.

    ROMA-INTER 4-2 21′ Gervinho (R), 36′ Ranocchia (I), 2′ st Holebas (R), 12′ st Osvaldo (I), 15′ st Pjanic (R), 47′ st Pjanic (R)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Astori, Holebas; Pjanic, Keita (18′ st De Rossi), Nainggolan; Gervinho, Totti (39′ st Iturbe), Ljajic (18′ st Florenzi). A disp.: Skorupski, Lobont, Cole, Strootman, Paredes, Yanga-Mbiwa, Emanuelson, Somma, Destro. All.: Garcia

    Inter (4-3-3): Handanovic; Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, Dodò (37′ st Icardi); M’Vila (22′ st Kovacic), Medel (37′ st Obi), Kuzmanovic; Palacio, Osvaldo, Guarin. A disp.: Carrizo, Berni, Andreolli, Mbaye, D’Ambrosio, Krhin, Donkor, Bonazzoli. All.: Mancini

    Arbitro: Mazzoleni

    Ammoniti: Keita (R); Ranocchia, Palacio, Guarin (I)

    Note: 16′ st allontanato l’allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, per proteste

     

  • Menez ed Obi, il Derby di Milano finisce in parità

    Menez ed Obi, il Derby di Milano finisce in parità

    Entrambe le squadre volevano portare a casa i tre punti, per il prestigio, per il morale e per la classifica. Alla fine nel Derby della Madonnina è uscito fuori un pareggio, sostanzialmente giusto, che alla fine però non pare servire molto a nessuna delle due compagini.

    Il Milan di Pippo Inzaghi, non ha saputo sfruttare il vantaggio maturato nel primo tempo e anche dopo aver subito il pareggio ha avuto un’occasione clamorosa per ritrovare il successo.

    La prima dopo il ritorno di Mancini sulla panchina nerazzurra tutto sommato è stata positiva anche se l’Inter con il nuovo modulo a tratti è parsa in difficoltà, in particolare Kovacic che non è quasi mai entrato in partita.

    Veniamo al racconto della gara.

    Inzaghi scegli un 4-4-1-1 con Mexes al centro della difesa, Rami terzino, Bonaventura ed El Shaarawy sugli esterni, Torres di punta supportato da Mexes.

    Mancini invece schiera i suoi con un 4-3-3 che vede Juan Jesus e Ranocchia centrali di difesa, Kuzmanovic-Obi-Guarin in mediana, Kovacic-Icardi-Palacio a formare il tridente d’attacco.

    Jeremy Menez
    Jeremy Menez

    La gara parte su buoni ritmi su entrambi i fronti, al 8° l’Inter ha una super occasione con l’errore di Muntari che permette ad Icardi di presentarsi davanti a Diego Lopez, il portiere del Milan salva. I rossoneri avrebbero potenziali occasioni ma Torres sbaglia totalmente i passaggi e allora è ancora l’Inter a farsi vedere al 11° con una conclusione di Guarin bloccata dal portiere in due tempi. Al 23° la gara si sblocca, perfetta ripartenza dei rossoneri, palla ad El Shaarawy che crossa in mezzo, arriva la girata di Menez che batte Handanovic. Il gol aumenta le sicurezze del Milan e blocca un po’ l’Inter che sostanzialmente non riesce quasi mai a rendersi pericolosa. Nel finale di tempo i nerazzurri provano a rialzare i ritmi ma senza mai trovare occasioni, si va al riposo sul 1-0 per il Milan.

     

    Joel Obi
    Joel Obi

    Si riparte senza cambi e la prima occasione è per il Milan al 52° con la conclusione, deviata, di Bonaventura che esce di pochissimo. L’Inter risponde con un bello schema da corner, al 55°, ma la palla dopo un pericoloso batti e ribatti in area finisce ad Icardi che calcia altissimo. Al 61° arriva il pareggio, Nagatomo corre sulla fascia, riceve e mette subito il cross basso, Zapata respinge male ed Obi, dopo aver controllato dal limite, lascia partire un rasoterra non potente ma preciso. Le due squadre provano ad alzare i ritmi ma commettono tanti errori nei passaggi. Al 75° El Sharaawy si trova dinanzi ad Handanovic ma il suo tiro incoccia la traversa. Passano 4 minuti e l’occasione capita all’Inter con Icardi che servito da Guarin pizzica la parte alta della traversa. La gara sembra indirizzata verso il pareggio senza emozioni ma al 94° Poli ha la palla buona, lascia partire il tiro che però dopo una deviazione della difesa, finisce sul fondo. Non c’è praticamente più tempo, il Derby finisce in parità.

     

    MILAN – INTER 1-1 (1-0) (23° Menez (M), 61° Obi (I))

    Milan (4-4-1-1): Diego Lopez; Rami, Zapata, Mexes, De Sciglio; Bonaventura, Essien, Muntari (75° Poli), El Shaarawy; Menez; Torres (72° Honda).

    Allenatore: Inzaghi.

    Inter (4-3-3): Handanovic; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Dodò; Guarin, Kuzmanovic, Obi (72° Hernanes); Kovacic (94° M’Vila), Icardi (88° Osvaldo), Palacio.

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Guida.

    Ammoniti: Mexes (M), Obi (I), Bonaventura (M), Juan Jesus (I).

  • Genova freme per il Derby della Lanterna

    Genova freme per il Derby della Lanterna

    Una competizione nella competizione, il Derby della Lanterna è una rivalità continua, il pensiero comunque a quello che hanno fatto i cugini, subito dopo aver seguito e patito per i propri colori, sentire il cuore palpitare all’impazzata e sentirlo morire in un istante. Questo è il derby di Genova, un derby che si concretizza in novanta minuti ma che non finisce mai.

    Genoa e Sampdoria sono pronte, tirate e posizionate in classifica nel modo migliore per offrire uno spettacolo incredibile, e poi ci sono i tifosi, quelli in grado di costruire un’atmosfera incredibile, con coreografie mozzafiato e cori di scherno originali e mai banali. Sarà una partita spettacolare, emozionante e imprevedibile così come è Genova, capace di stupire gli stessi genovesi in alcune circostanze nel bene e nel male.

    Coreografia Genoa | Foto Twitter
    Coreografia Genoa | Foto Twitter

    La Lanterna è pronta a tingersi dei suoi colori, ad illuminare con il suo faro la metà genovese che uscirà vittoriosa dal confronto e che fino al re-match poi girerà per la città con la possibilità di guardare il cugino dall’alto in basso e non conterà la classifica di Serie A, perché vincere entrambi i derby equivale a vincere lo scudetto cittadino.

    Coreografia Sampdoria | foto twitter
    Coreografia Sampdoria | foto twitter

    Nelle ultime stagioni più che a partite di calcio si è assistito a duelli rusticani, ma è sintomo anche questo di quanto la tensione sia alta sia in campo che fuori per l’importanza della posta in palio ed al pubblico piace così, perché anche se si esce sconfitti si deve uscire dal campo avendo dato tutto. Il cuore di ogni tifoso presente batte all’unisono e impazzisce se la palla entra nella porta giusta o smette di battere per alcuni secondi se finisce dietro le spalle del proprio portiere.

    Mihajlovic e Gasperini conoscono perfettamente come è vissuto il Derby della Lanterna e sanno quanto le tifoserie ci tengono quindi è certo che avranno preparato al meglio questa partita, sapendo però anche che spesso i derby sono decisi da chi non ti aspetti, da chi magari entra dalla panchina e vuole lasciare un segno indelebile nella memoria dei tifosi. Come nel caso di Boselli nella stagione 2010/11 che per la memoria rossoblù rimarrà come il gol che ha fatto retrocedere la Sampdoria, anche se non è vero, la Samp perderà la gara decisiva più avanti. O come nel caso di Icardi, giovane promessa blucerchiata nella stagione 2012/13 che realizzò la rete del definitivo 3-1 per la Sampdoria e che sbatté temporaneamente in ventesima posizione il Grifone. Oppure come nella stessa partita, vivere giornate da incubo, come capitò a Cesare Bovo che realizzò un’autorete per il Genoa e che ancora oggi è ricordato con sfottò dal popolo blucerchiato.

    Genova è pronta anche a cambiare il look, come da tradizione, si vedranno scalinate e muraglioni tinti dei colori dei vincitori. Spesso capita infatti che chi vince, giusto per continuare a ricordarlo al cugino, durante i festeggiamenti della notte trovi ispirazione per colorare parte della città di rossoblù o blucerchiato.

    Un esempio delle scalinate di Genova
    Un esempio delle scalinate di Genova

    La febbre da Derby della Lanterna è già cominciata e il Grifone è pronto ad alzarsi in volo, tirare fuori gli artigli per fermare il marinaio che a sua volta ha spiegato le sue vele e ha pronte le sue salve di cannone.

  • Supercoppa Europea: Real Madrid-Siviglia il derby spagnolo che vale la coppa

    Supercoppa Europea: Real Madrid-Siviglia il derby spagnolo che vale la coppa

    La stagione di calcio europea assegnerà questa sera il primo titolo, nel “Millenium Stadium” di Cardiff, il Real Madrid di Carlo Ancelotti sfiderà in un derby tutto spagnolo il Siviglia di Unai Emery per decidere chi alzerà al cielo gallese la Supercoppa Europea.

    Real Madrid & Siviglia
    Real Madrid & Siviglia

    Quello di questa sera il 4° derby di Supercoppa Europea dopo quelli italiani, disputati in gare di andata e ritorno, tra Milan e Sampdoria con il successo dei rossoneri nel 1990 e Milan-Parma disputata nel gennaio-febbraio 1994 con il successo dei gialloblù emiliani. Il 3° derby che è valso la Supercoppa si è giocato in gara unica, il 25 agosto 2006 ed ha visto in campo una delle protagoniste di questa sera ovvero il Siviglia che in quell’occasione sconfisse nettamente per 3-0 il Barcellona.

    Sia Real Madrid che Siviglia hanno conquistato una volta questo trofeo ed hanno perso una finale, la gara del Millenium Stadium spezzerà quest’equilibrio.

    I blancos che a maggio hanno conquistato la “decimaChampions League partono senza dubbio con il ruolo di favoriti e l’allenatore italiano sembra intenzionato a schierare tutte le sue stelle compresi i nuovi acquisti: il colombiano James Rodriguez ed il centrocampista, campione del mondo con la Germania, Toni Kroos. Oltre ai due citati a centrocampo, dove mancherà lo squalificato Xabi Alonso, agiranno Bale ed il croato Modric. La porta sarà difesa da Iker Casillas che davanti a se avrà una difesa a 4 composta da Carvajal, Pepe, Sergio Ramos e Coentrao.

    Il Siviglia vincitore della scorsa Europa League, che cercherà di arginare la potenza delle Merengues, perso Rakitic andato a vestire la maglia del Barcellona, confiderà nel talento dell’attaccante colombiano Bacca che in un 4-2-3-1 sarà supportato alle spalle dal trio Reyes-Denis Suarez-VitoloKrychowiak e Carriço formeranno il duo in mediana, mentre in difesa davanti al portiere Beto si schiereranno Coke e Moreno sugli esterni con Fazio e Nico Pareja coppia centrale.

    SUPERCOPPA EUROPEA REAL MADRID-SIVIGLIA, le probabili formazioni.

    REAL MADRID (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Bale, Kroos, Modric, James Rodriguez; Cristiano Ronaldo, Benzema.

    Allenatore: Ancelotti.

    SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Coke, Fazio, Nico Pareja, Alberto Moreno; Krychowiak, Carriço; Reyes, Denis Suarez, Vitolo; Bacca.

    Allenatore: Emery.

    Arbitro: Clattenburg.

  • De Rossi resta o parte? le grandi d’Europa alla finestra

    De Rossi resta o parte? le grandi d’Europa alla finestra

    Dopo le parole dei giorni scorsi del direttore generale della Roma Franco Baldini, la posizione di Daniele De Rossi nello spogliatoio giallorosso è ancor di più sotto un’immaginaria lente di ingrandimento, per scrutarne i movimenti, le reazioni e scavare in profondità il rapporto con il tecnico Zdenek Zeman, ancor di più in una settimana tanto sentita per l’ambiente capitolino, che conduce direttamente al Derby con la Lazio. Nonostante le premesse di certo non positive con cui è iniziata la settimana, Daniele De Rossi cerca di rimanere sereno, voltando pagina rispetto alle tensioni con il tecnico boemo e cercando di non pensare a quell’esternazione del dg Baldini che, di fatto, lo ha cancellato dalla lista degli incedibili. Il periodo attuale, però, non pare essere particolarmente fortunato per lui e, dopo il problema alla caviglia che lo ha tenuto in panchina con il Palermo (che ha dato spunto a Zeman per sottolineare che il fastidio poteva essere “sopportabile”, ndr), durante l’allenamento di ieri pomeriggio a Trigoria, il centrocampista è uscito dal campo prima del termine della seduta a causa di un virus gastrointestinale, ma la sua presenza con la Lazio non pare essere in dubbio, almeno non a causa di questo problema.

    In tutta questa intricata vicenda, l’aspetto più importante da considerare, e sottolineare, è il basso profilo mantenuto dal centrocampista, che ha mostrato ancora una volta grande maturità e senso di responsabilità per non turbare l’ambiente con le proprie questioni personali, soprattutto in un momento tanto delicato ed importante: è rimasto in silenzio, ad osservare ed ascoltare con attenzione tutte le voci che lo hanno riguardato ma, a tempo debito, sarà sicuramente sua l’ultima parola anche se sarebbe stato auspicabile che un rapporto d’amore (perchè è di questo che si tratta nel caso di un giocatore che da sempre veste la stessa maglia) tanto intenso potesse avere un epilogo diverso e che un patrimonio tanto importante per il club godesse di una maggiore tutela da parte della società. I tifosi, dal canto loro, si sono espressi in maniera più che netta sulla questione esponendo uno striscione dal messaggio perentorio: “Baldini, Sabatini, Zeman: DdR non si tocca”. Ddr sta, naturalmente, per Daniele De Rossi che, in cuor suo, avrà apprezzato di certo.

    Daniele De Rossi | © Mario Carlini/Getty Images

    Dal canto suo, De Rossi non  può far altro che analizzare ciò che si muove attorno a lui, in parallelo con quanto farà la società: nello scorso mese di Febbraio aveva deciso di rinnovare con la Roma per cinque stagioni, ritenendo che “alla Roma c’è tutto quello di cui ho bisogno” ma l’uragano Zeman ha spazzato via le sue certezze, mettendolo in discussione tatticamente ma anche come professionista: è questo ciò che lo ha maggiormente ferito ed irritato ed è questo aspetto che rende quasi insanabile lo strappo, aggravato ancor di più dal fatto che la dirigenza non gli ha mostrato vicinanza, nè tantomeno chiarezza e trasparenza nel gestire la situazione.

    Le offerte per De Rossi non mancano, in particolare dalle grandi d’Europa: il Manchester City potrebbe ritornare alla carica, ed il suo procuratore Sergio Berti è stato avvistato proprio a Manchester, dove la squadra di Mancini ha affrontato l’Ajax, ed oggi potrebbe continuare la sua permanenza Oltremanica recandosi a Londra, sponda Chelsea. In alternativa, anche il Psg potrebbe compiere passi importanti in direzione De Rossi, con lo sceicco  Nasser Al Khelaifi che pare particolarmente interessato all’operazione. Baldini, dunque, potrebbe avere diverse offerte da “valutare”.