“Non giochero’ a Milano durante il lockout, non ci sono stati contatti con l’Olimpia”.
Così Danilo Gallinari, ala dei Denver Nuggets in NBA e stella della Nazionale di Simone Pianigiani, durante una conferenza stampa ad Atene dove è impegnato con l’Italia nel torneo dell’Acropolis in preparazione degli Europei che prenderanno il via il 31 agosto in Lituania, smentisce l’ipotesi di un ritorno nella sua città vista la serrata della National Basketball Association.
”Non ho mai pensato a questa idea. Da quando e’ scattato il lockout, la priorita’ e’ stata solo ed esclusivamente mantenersi in forma ma senza restare in Europa. E poi da Milano non mi ha chiamato nessuno. Ho parlato con mio padre, perché i contatti ci devono essere attraverso lui, ma nessuno lo ha chiamato. potrebbe essere un’idea carina tornare a Milano perché così ogni settimana potrei andare a vedere il Milan, però in ogni caso ogni discorso e’ rimandato alla fine degli Europei”.
“Sarà molto difficile andare a Londra direttamente dagli Europei perché per riuscirci bisogna andare in finale. E’ dura perché il girone dell’Italia è il più difficile, e ci sono tutte squadre forti, comunque noi dobbiamo migliorare partita dopo partita, a cominciare qui dal torneo di Atene, e poi vedremo cosa succede“.
L’analisi della stagione NBA termina oggi con l’ultima delle divisioni rimaste ovvero la Northwest, una Division molto competitiva, se si escludono i deludentissimi Timberwolves che potrebbe regalare alla Lega 2 delle formazioni più forti dei prossimi anni, gli Oklahoma City Thunder ed i Portland Trail Blazers. DENVER NUGGETS: 7. La nuova squadra di Danilo Gallinari ha saputo fare di necessità virtù: in ostaggio, per diversi mesi, delle richieste della sua super-star Carmelo Anthony, deciso a vestire la maglia dei New York Knicks “con le buone o con le cattive” essendo un giocatore in scadenza di contratto, la squadra del Colorado ha chiuso uno scambio sul finire del mercato di febbraio proprio con la franchigia della Grande Mela che ha permesso di salvare in qualche modo le potenzialità del team e di non fare la fine di altre squadre che sono state devastate, nella scorsa Estate, dalle partenze delle loro “Stelle” come i Cleveland Cavaliers (che perso LeBron James sono passati nel giro di pochi mesi da squadra con il miglior record della Lega a seconda peggiore formazione in NBA) ed i Toronto Raptors di Andrea Bargnani (che sono arrivati alla fine terz’ultimi). Proprio acquisendo Danilo Gallinari nello scambio con i Knicks i Nuggets hanno trovato il loro uomo franchigia e a Denver sono tutti contentissimi di un atleta come il “Gallo” definito da coach Karl e dai nuovi compagni di squadra “un giocatore incredibile il cui limite è solo il cielo”. Il roster dei Nuggets è atipico, perchè esaminandolo con attenzione si nota come tutti i giocatori siano di ottimo livello, permettendo a George Karl di avere sempre 12 giocatori intercambiabili tra loro che non alterano il livello della squadra, si potrebbe dire che il “secondo quintetto” di Denver non avrebbe niente da invidiare al primo e non sfigurerebbe neanche al confronto con gli altri starting-five delle altre formazioni della Lega: nessuna super-star ma tanti giocatori dello stesso livello. Tuttavia il team biancoceleste è stato spazzato via dai Thunder nel primo turno dei playoff con un secco 4-1, segno che comunque il lavoro da fare non manca per amalgamare al meglio il gruppo, rinnovato dopo la trade di Anthony. Nel futuro ci si aspetta che Gallinari possa diventare il leader della squadra per condurla verso traguardi prestigiosi, il talento non manca di certo all’italiano, ma è a livello mentale che il ragazzo deve crescere per dare dimostrazione agli scettici di essere in grado di diventare il punto di riferimento di una franchigia NBA ed il nostro augurio è che tutto ciò si realizzi. nba.comMINNESOTA TIMBERWOLVES: 3. Ennesima stagione da buttare per i T-Wolves che dopo l’addio di Kevin Garnett qualche anno fa sono perennemente in ricostruzione per avere la quadratura del cerchio che però non riesce ad essere trovata da parte della dirigenza. Eppure negli ultimi Draft il talento messo assieme da Minnesota attraverso buone chiamate di giocatori è notevole, resta la convinzione che questo gruppo di atleti giochi più per se stesso che per il bene della squadra e da questo derivano, alla fine, le cattive annate della franchigia di Minneapolis. La soluzione più idonea sarebbe quella di trovare un bravo allenatore che possa amalgamare al meglio questo gruppo di giocatori, giovani e talentuosi, per farli diventare un nucleo vincente. L’unica nota positiva della stagione appena conclusa è stata Kevin Love, autore del nuove record di doppie doppie consecutive, un’ala grande dall’ottima propensione al rimbalzo e che non disdegna spesso e volentieri di mettere a referto i suoi 20 punti a serata. Anche lui però è parso molte volte giocare più per incrementare i suoi numeri che per aiutare veramente il team e qualche mese fa ha mandato un ultimatum alla dirigenza: o i Timberwolves diventano una squadra vincente oppure farà le valigie per andare a giocare in una franchigia con le potenzialità per vincere il campionato. Nell’ultima regular season Minnesota ha avuto il peggior record della Lega con sole 17 vittorie e ben 65 sconfitte ed ha avuto un pessimo finale di stagione con una striscia (ancora aperta) di 15 KO consecutivi. Tuttavia i motivi per sperare in un futuro più dignitoso ci sono tutti, resterà alla dirigenza fare le scelte migliori per riportare i T-Wolves al livello di qualche anno fa. OKLAHOMA CITY THUNDER: 9. Da molti viene definita la squadra del futuro (anche se il futuro è diventato già presente dato che in questa stagione i Thunder sono arrivati in Finale di Western Conference diventando una delle migliori 4 squadre della Lega). Dopo una regular season molto costante (55 vittorie e 27 sconfitte), senza eccessi negativi o positivi, nei playoff Oklahoma City ha eliminato nettamente i Nuggets di Gallinari (4-1) soffrendo invece contro i Grizzlies (4-3). Il momento della verità è arrivato contro i Mavericks che hanno dimostrato che ancora la squadra di coach Scott Brooks ha qualche lacuna da colmare, eliminata con un secco 4-1, dalle grandi giocate di Dirk Nowitzki. I Thunder sono destinati a diventare la principale antagonista dei Miami Heat nella corsa ai prossimi campionati NBA, Kevin Durant, la stella della squadra, con ogni probabilità sarà il giocatore di riferimento della Lega, atleta capace di segnare in ogni modo e da ogni posizione, con un’altezza ed un’apertura di braccia da fare paura per un’ala piccola come lui, dovrà progredire in difesa dove comunque sistematicamente ogni anno migliora il proprio gioco, ma sul talentuoso numero 35 sono pronti a scommettere molti esperti. A Seattle (da dove partì il progetto del team), dopo oltre 3 anni, ancora rimpiangono di non aver creduto nelle potenzialità della squadra, lasciata andar via forse con troppa facilità verso Oklahoma City e per molti tifosi Sonics vedere giocare Durant a questi livelli (a soli 22 anni è già stato il miglior marcatore della NBA nelle ultime 2 stagioni polverizzando il precedente record) provoca tanta amarezza lasciando una ferita, ancora aperta, molto più dolorosa di quello che sembra. Sicuramente chi non ha lottato, a suo tempo, per mantenere vivi i Seattle Sonics si starà mangiando le mani vedendo giocare i Thunder ed immaginando dove potrà arrivare la squadra che una volta portava i colori verde smeraldo ed oro. PORTLAND TRAIL BLAZERS: 8. La squadra più tartassata dagli infortuni senza ombra di dubbio, tuttavia i Blazers hanno disputato una stagione eccellente sfiorando le 50 vittorie complessive nonostante 2 dei 3 migliori giocatori del team non abbiano potuto dare (in parte uno e completamente l’altro) il loro apporto: parliamo di Brandon Roy, che dovrà valutare attentamente i suoi problemi alle ginocchia che potrebbero metterlo a rischio carriera e di Greg Oden, centro che avrebbe dovuto dominare la scena NBA così come fece Shaq O’Neal ma che per via di seri e gravissimi infortuni (anche per lui carriera a serio rischio) ha disputato solo un campionato dal 2007 (anno in cui fu chiamato con la prima scelta assoluta al Draft dalla squadra dell’Oregon). Il destino dei Blazers passa necessariamente da questi 2 giocatori che se riusciranno a rimettersi in sesto al 100% porteranno la franchigia veramente molto in alto (forse anche al titolo), un progetto partito nella stagione 2006 che sembrava il migliore dell’intera Lega ma che per la sfortuna accanitasi contro il team bianco-rosso-nero non ha mai preso il volo. In molti pensano, a Portland, che alla luce degli infortuni sarebbe stato meglio selezionare Durant nel 2007 piuttosto che Oden e chissà come sarebbero andate le cose nei campionati successivi. Tuttavia la storia ha scritto un copione diverso, ed in Oregon chiedono soltanto che gli infortuni diano un pò di tregua ad una squadra che ne ha veramente un disperato bisogno per poter esprimere tutte le sue potenzialità. UTAH JAZZ: 4. I Jazz sono partiti alla grande ma tutto è stato rovinato dall’addio da parte di Deron Williams, punto di riferimento e super star della squadra: da quel momento (a febbraio) Utah ha attraversato una crisi senza fine, Jerry Sloan (che guidava il team da oltre 20 anni!) si è dimesso, dalle prime posizioni la formazione è andata alla deriva scendendo ogni settimana di posizioni nella griglia playoff della Western Conference fino ad uscirne fuori per chiudere con un brutto 11esimo posto (sulle 15 franchigie dell’Ovest). La dirigenza ha deciso di puntare tutto sulla ricostruzione partendo dai giovani ma al momento non si può dare un giudizio sulle potenzialità future della squadra di Salt Lake City. L’unica cosa certa è che per qualche anno i Jazz saranno una squadra da Lottery. LEGGI I VOTI DELL’ATLANTIC DIVISIONLEGGI I VOTI DELLA CENTRAL DIVISIONLEGGI I VOTI DELLA SOUTHEAST DIVISIONLEGGI I VOTI DELLA SOUTHWEST DIVISIONLEGGI I VOTI DELLA PACIFIC DIVISION
Sabato 25 e domenica 26 giugno lo Stadio Flaminio di Roma ospiterà l’NBA 5 United Tour 2011, che unisce tornei competitivi outdoor 5-contro-5 e attività ludiche e interattive di basket. adidas 5 united tour 2011Protagonista della 2 giorni romana sarà la stella NBA dei Denver Nuggets Wilson Chandler, compagno di squadra del nostro Danilo Gallinari prima a New York ed ora in Colorado. L’ala sarà disponibile presso lo Stadio Flaminio per le interviste sabato 25 giugno dalle ore 12.00. Katia Bassi, NBA Italy Managing Director, e le Orlando Magic Dancers saranno a loro volta disponibili per interviste e sessioni fotografiche. L’NBA 5 United Tour prevede giornalmente un incontro finale presso il Campo Centrale, oltre all’opportunità per gli spettatori di partecipare a varie attività di basket comprese le sfide “Footlocker 3-Point Shootout” e “adidas Slam Dunk”. La EA Gaming Area inoltre offrirà le ultime novità per quanto riguarda i video giochi.
Archiviata la sua stagione NBA 2010-2011, con l’eliminazione al primo turno dei playoff dei suoi Denver Nuggets (ai quali è arrivato a Febbraio dai New York Knicks dopo un mega scambio per avere la super star Carmelo Anthony) da parte dei Thunder, Danilo Gallinari torna in Italia per preparare gli Europei che prenderanno il via alla fine di Agosto in Lituania. Assieme ad Andrea Bargnani ed a Marco Belinelli dovrà formare il trio capace di trascinare la nostra Nazionale al livello più alto possibile.
Ecco le sue parole in vista della manifestazione continentale:
“La Nazionale mi mancava da tanto tempo e finora i tornei a cui ho preso parte non sono andati benissimo. Finita la stagione NBA, non vedevo l’ora di far parte del gruppo azzurro. Ci siamo sentiti con coach Pianigiani, ma dobbiamo ancora parlare di pallacanestro “vera”. Non abbiamo parlato di quale sarà il mio ruolo“.
Gallinari però non ha buone sensazioni in vista degli Europei:
“Non penso che le aspettative debbano essere troppo alte. Io ho giocato solo tornei continentali a livello giovanile. Il nostro è un gruppo nuovo e giovane mentre le altre squadre sono veri e propri arsenali per questo non ho aspettative altissime. Personalmente, penso che non avrò grossi problemi a riadattarmi al basket europeo. Ma in campo si va in 5, quindi sarà fondamentale creare subito la chimica di squadra”.
Traccia anche un bilancio della sua ultima annata in NBA:
“Ora sono in una squadra che si è stabilizzata fra le big. Mi trovo bene, la società è ottima. Certo le aspettative sono molto alte visto che da anni centrano i playoff, mentre a New York sono tanti anni che non si vince: lì c’è molta più pressione e hai 20 giornalisti ad ogni allenamento, mentre a Denver ne hai solo 2! Coach George Karl vorrebbe che diventassi la prima opzione offensiva della squadra, è una cosa che mi fa onore, non ho paura e lo ringrazio per la fiducia. Il passaggio da Denver a New York non è stato un problema. Io sono cresciuto in Italia dove c’è ancora il concetto di bandiera e di voler giocare il maggior numero di anni in una stessa squadra, in NBA questo è valido solo per le star, per questo avevo messo in conto un mio passaggio ad un’altra squadra. Certo il problema maggiore lo hanno avuto i miei genitori ed i miei amici perché New York è la città più vicina all’Europa, è facile da raggiungere, mentre a Denver non si arriva mai. Però mi sono trovato subito bene nei Nuggets“.
Sulla Finale NBA (al momento sul risultato di 2-2 tra Miami e Dallas) ha le idee chiare:
“Penso che Miami sia favorita. Avevo previsto gli Heat in finale, ma non pensavo Dallas potesse arrivare in fondo. Non avevo visto i Mavericks in grande condizione nell’ultima parte della regular season: poi, però, hanno cambiato marcia“.
Ed alle domande sul basket italiano e sulla sua squadra del cuore, l’Olimpia Milano, Danilo risponde così:
“Mi auguro che Milano torni a vincere in Italia e a fare bene in Europa, quest’anno, da tifoso, mi aspettavo di più dall’Armani Jeans. Ci sono stati cambiamenti durante la stagione, penso che ora si debba dare la possibilità e la tranquillità di lavorare ad un coach come Sergio Scariolo. Ha dimostrato di essere un allenatore di prim’ordine, bisognerà dargli la possibilità di sviluppare i proprio progetti. Per lo scudetto invece Siena è favorita, c’è ancora tanta distanza tra le 2 finaliste. Cantù è la squadra che ha mostrato il basket più bello però, ed ha meritato di andare in finale“.
Un pensiero alla fine viene dedicato anche al caos calcio-scommesse scoppiato in questi giorni ed anche su questo argomento Gallinari è molto chiaro:
“Fin da piccolo ho sempre creduto nello sport animato dal lavoro e dalla meritocrazia. Pensare che da qualche parte c’è dell’altro ad alterare un risultato è davvero molto triste”.
3 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno dei playoff.
Miami è la terza squadra dell’Est ad accedere alle semifinali di Conference: in gara 5 battuti i tenaci Sixers che giocano tutto il match punto a punto ma devono arrendersi nel finale al maggior tasso tecnico degli avversari. James chiude quasi in tripla doppia mettendo assieme 16 punti, 10 rimbalzi ed 8 assist, Wade ne aggiunge 26 con 11 rimbalzi e 7 assist, Bosh chiude con 22 punti ed 11 rimbalzi. Importante dalla panchina il contributo di Chalmers che segna 20 punti con un ottimo 6/12 da 3. Non bastano a Philadelphia i 22 punti e 10 rimbalzi di Iguodala ed i 22 punti di Brand. Per Miami ora ci saranno i Celtics in una sfida che si preannuncia caldissima ed affascinante.
Rischiano grosso i San Antonio Spurs che riescono a portare a casa gara 5 della serie contro i Grizzlies solo grazie ad un vero e proprio miracolo. L’autore dell’incredibile canestro che riacciuffa i Grizzlies sulla sirena e che regala l’inerzia della partita ai padroni di casa nel supplementare è Gary Neal che buca la retina da distanza siderale impattando l’incontro. In overtime Memphis accusa il colpo e San Antonio non rischia più nulla portando la serie sul 3-2 sempre però in favore dei Grizzlies. Ginobili è autore di una prova da 33 punti, 6 rimbalzi, 6 assist, 4 recuperi e 10/18 dal campo, Parker aggiunge 24 punti, mentre Duncan si deve accontentare di 13 punti e 12 rimbalzi stretto nella morsa del duo Randolph-Gasol: i 2 lunghi di Memphis dominano in area con l’ala che piazza 26 punti ed 11 rimbalzi ed il centro, fratello minore di Pau Gasol dei Lakers, che combina per 11 punti e 17 rimbalzi. Conley guida sapientemente la squadra vicino all’ennesimo colpaccio con 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Gara 6 è in programma in Tennessee venerdì 29 aprile, ai Grizzlies non conviene giocare con il fuoco e devono necessariamente chiudere la serie in casa per non ritornare sul parquet degli Spurs a giocarsi gara 7.
Uno straordinario ed incredibile Kevin Durant guida la rimonta dei Thunder negli ultimi minuti contro i Nuggets di Danilo Gallinari che deve assistere impotente allo show messo in piedi dal numero 35. Sono 14 i punti messi a segno (dei 41 totali) negli ultimi 3 minuti dal fenomeno di Oklahoma City che porta avanti la sua squadra (appunto negli ultimi 3 minuti di gioco) quando questa è sotto per 91-82. Un repertorio di canestri così vario ed imprevedibile che lo rendono, offensivamente, il giocatore più forte della Lega (come dimostrano i 2 titoli marcatori vinti nelle ultime 2 stagioni). Ci pensa poi la difesa a blindare i 3 punti di vantaggio sui tiri da oltre l’arco di Smith (che si prende la stoppata proprio da Durant) e poi di Afflalo. Il nostro Gallinari segna 11 punti ma ha la macchia sulla sua prestazione di non aver saputo contenere Durant, lui che sarebbe il più adatto per doti fisiche ed atletiche a limitarlo, il top scorer dei Nuggets è Afflalo con 15 punti, Martin ne aggiunge 14 con 10 rimbalzi. La super prestazione della stella dei Thunder ha dato ancora una volta prova di quale sia la reale differenza tra le 2 squadre: Denver è una squadra con almeno 12 giocatori di ottimo livello ma nessuna star a cui affidare la palla che scotta nei minuti finali (come si faceva con Carmelo Anthony), Oklahoma City ha invece questa possibilità e il più delle volte risulta decisiva. Durant oltre ai 41 punti piazza 5 rimbalzi e 2 stoppate, giornata no invece per Westbrook che chide con 14 punti ma ben 12 conclusioni sbagliate, importante Harden dalla panchina con 12 punti e soprattutto Ibaka in difesa che chiude con un solo punto dal campo ma piazza 8 rimbalzi e ben 9 stoppate (decisive quelle nel finale di match). Per i Thunder ora ci sarà qualche giorno di riposo dopo aver chiuso la serie molto in anticipo (in molti davano una possibile gara 7, prima del via ai playoff, tra queste 2 squadre dicendo che era senza dubbio la sfida più equilibrata tra tutte). Guarderanno con attenzione gara 6 tra Grizzlies e Spurs, dato che la vincente nelle semifinali di Conference se la vedrà proprio con i giovani ex Seattle Sonics che tiferanno senza dubbio per Memphis dato che qualora questi ultimi si qualificassero, i Thunder avrebbero il vantaggio del fattore campo (cosa che non ci sarebbe se passasse invece San Antonio).
Risultati playoff NBA del 27 aprile 2011
Miami Heat-Philadelphia 76ers 97-91 Mia Wade 26, Bosh 22, Chalmers 20 Phi Iguodala 22, Brand 22, Young 13
San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 110-103 (overtime) S.A. Ginobili 33, Parker 24, Duncan 13 Mem Randolph 26, Conley 20, Young 18
Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 100-97 Okl Durant 41, Westbrook 14, Harden 12 Den Afflalo 15, Martin 14, Lawson 13, Felton 13
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 4-1 Heat (Heat qualificati) Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 4-0 Celtics (Celtics qualificati) Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 2-3 Hawks Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 4-1 Bulls (Bulls qualificati)
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 3-2 Lakers San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 2-3 Grizzlies Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 3-2 Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 4-1 Thunder (Thunder qualificati)
3 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno dei playoff.
Memphis batte per la terza volta gli Spurs, si porta sul 3-1 ed è vicina all’eliminazione della testa di serie numero 1 della Western Conference. Nel quarto periodo il vantaggio arriva anche sull’ordine dei 20 punti, protagonisti della vittoria Conley con 15 punti ed Arthur con 14. Per San Antonio ci sono 23 punti di Parker e 14 di Ginobili, male tutto il resto.
Dallas si riporta avanti 3-2 nella serie contro i Blazers. Straordinaria la prova di Nowitzki, 25 punti, e Tyson Chandler che chiude a quota 14 punti e 20 rimbalzi. Portland trova Miller in buona giornata che chiude con 18 punti, Wallace ne aggiunge 16 ma sono insufficienti.
Denver si aggiudica gara 4 e segna il punto della bandiera nella serie contro Oklahoma City. Lawson con 27 punti, Gallinari con 18 e Smith con 15 trascinano i padroni di casa, ai Thunder non bastano i 31 punti di Durant e i 30 di Wstbrook. Gara emozionante, con Westbrook che sbaglia sulla sirena il tiro dell’overtime. Ad Oklahoma City i Thundr ora possono chiudere la serie.
Risultati playoff NBA del 25 aprile 2011
Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs 104-86 Mem Conley 15, Arthur 14, Allen 12 S.A. Parker 23, Ginobili 14, Neal 11
Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers 93-82 Dal Nowitzki 25, Terry 20, Marion 14, Chandler 14 Por Miller 18, Wallace 16, Batum 12, Aldridge 12
Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder 104-101 Den Lawson 27, Gallinari 18, Smith 15 Okl Durant 31, Westbrook 30, Ibaka 13
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 3-1 Heat
Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 4-0 Celtics (Celtics qualificati)
Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 1-3 Hawks
Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 3-1 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 2-2
San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 1-3 Grizzlies
Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 3-2
Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 3-1 Thunder
4 le partite disputate nella notte NBA valide per il primo turno playoff.
Indiana vince contro Chicago e trova almeno il punto della bandiera (3-1 nella serie) ma rischia di perdere l’ennesima gara nei minuti finali dopo aver condotto per tutto l’arco del match. A circa 5 minuti dalla fine i Pacers sono sul +16, ma la grande rimonta dei Bulls si concretizza sul -1 a pochi secondi dal termine. Granger viene mandato in lunetta e non sbaglia (+3 per i padroni di casa) che nell’azione seguente lasciano il tiro del possibile pareggio a Boozer che però sbaglia. Granger eroe della serata con 24 punti e 10 rimbalzi, Hibbert sostanzioso con 16 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate, agli ospiti non basta la grande prova di Noah da 21 punti e 14 rimbalzi, Rose ne mette 15 (con 10 assist) ma si fa vedere solo nella rimonta finale poi non concretizzata. La serie ora torna a Chicago per gara 5, per i Bulls meglio chiudere i giochi al più presto onde evitare possibili sorprese.
Memphis si aggiudica gara 3 e passa a condurre la serie contro gli Spurs per 2-1. Decisivo, come al solito, Zach Randolph, che mette la tripla del +5 a 40 secondi dalla fine del match. San Antonio segna subito il -3 ma sulla sirena il tiro di Ginobili per il pareggio non trova il canestro anche a causa dell’ottima marcatura della difesa dei padroni di casa. Randolph e Gasol distruggono a centro area i pariruolo avversari: Randolph deposita 25 punti (e come già detto al tripla decisiva), Gasol arriva a quota 17. Per i neroargento Ginobili scollina fino a 23 punti, Parker ne aggiunge 16 e Duncan fa quello che può contro i lunghi di Memphis mettendo assieme una doppia doppia da 13 punti ed 11 rimbalzi (con 5 stoppate). Gara 4 per la squadra di Popovich sarà probabilmente decisiva per le sorti della serie.
Portland invece impatta la serie contro i Mavericks (2-2) grazie al ritorno ad altissimi livello della stella Brandon Roy. Gara assurda, al limite del pazzesco con Dallas avanti di 23 punti a 2 minuti dal termine del terzo periodo (64-41), ma qui riemergono i Blazers dal loro stesso abisso guidati dal loro numero 7 che piazza 18 dei suoi 24 punti (in soli 23 minuti di gioco) proprio nel periodo finale segnando praticamente tutti i punti finali, prima con un gioco da 4 punti che regala la parità alla sua squadra a quota 82 ad un minuto dal termine e poi segnando il canestro della vittoria a 39 secondi dalla sirena. La difesa dei padroni di casa tiene e Portland porta a casa un successo preziosissimo per come si erano messe le cose, ai Mavs non bastano i 20 punti di Nowitzki, la partita è stata l’emblema della storia degli ultimi anni della franchigia texana, dato che Dallas rischia di essere seriamente la più forte squadra incompiuta della storia della NBA al pari dei Jazz quando persero 2 finali contro i Bulls di Jordan.
Oklahoma City blinda la serie contro i Nuggets e si porta sul 3-0: fantastica la prova del trio Thunder Durant (26 punti), Westbrook (23 punti, 9 rimbalzi ed 8 assist) ed Ibaka (22 punti, 16 rimbalzi e 4 stoppate). Per Denver invece c’è un J.R. Smith scatenato che nel finale a suon di triple riporta i suoi in partita (15 punti per lui alla fine) ma non basta, anche Martin e Nenè arrivano a 15 punti, mentre Afflalo ed Andersen arrivano a quota 13. Male Gallinari che chiude con 6 miseri punti ed 1/6 dal campo. La serie ormai sembra segnata, in gara 4 però ci si aspetta l’orgoglio della squadra del Colorado che non merita certamente lo sweep.
Risultati playoff NBA del 23 aprile 2011
Indiana Pacers-Chicago Bulls 89-84 Ind Granger 24, Hibbert 16, Price 10 Chi Noah 21, Deng 16, Rose 15, Boozer 15
Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs 91-88 Mem Randolph 25, Gasol 17, Conley 14 S.A. Ginobili 23, Parker 16, Duncan 13
Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks 84-82 Por Roy 24, Aldridge 18, Miller 14 Dal Nowitzki 20, Terry 13, Marion 12
Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder 94-97 Den Smith 15, Martin 15, Nenè 15 Okl Durant 26, Westbrook 23, Ibaka 22
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 3-0 Heat Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 3-0 Celtics Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 1-2 Hawks Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 3-1 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 2-1 Lakers San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 1-2 Grizzlies Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 2-2 Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 3-0 Thunder
4 le partite disputate nella notte NBA, match validi per il primo turno dei playoff.
Memphis sbanca San Antonio e ribalta il fattore campo favorevole agli Spurs: la squadra del Tennessee ringrazia i suoi lunghi, ovvero Randolph e Marc Gasol che dominano in area al cospetto delle torri avversarie. Sono 25 i punti messi a segno da Randolph che aggiunge anche 14 rimbalzi, mentre Gasol si ferma a 24 con 9 rimbalzi. Decisivo però il tiro da 3 di Shane Battier che regala la prima vittoria nella storia dei playoff ai Grizzlies dopo 12 gare andate a vuoto. Per i neroargento ha pesato tanto l’assenza di Ginobili, inutili i 20 punti di Parker ed i 16 di Duncan. Gara 2 è in programma mercoledì 20 sempre in Texas, ma per i padroni di casa è già un match fondamentale sperando nel recupero di Ginobili.
Vince, ma soffre oltremodo, Boston contro i Knicks: decisivo Ray Allen (24 punti) con un tiro da 3 ad 11 secondi dalla fine che regala il vantaggio alla sua squadra. Nell’ultima azione Anthony prova a rispondere con la tripla del contro-sorpasso ma il tiro si ferma sul ferro. Ennesima rimonta subita nel quarto periodo per New York e tanta delusione dopo una gara giocata molto bene contro i più quotati avversari. Fattore importante della partita la difesa di pierce su Anthony che limita il numero 7 a soli 15 punti segnati, mentre Stoudemire (28 ed 11 rimbalzi) domina contro i lunghi biancoverdi ma deve arrendersi anche lui nel finale. Da valutare l’infortunio di Billups per i bluarancio, la sua eventuale perdita vorrebbe dire strada spianata per i Celtics verso le semifinali di Conference. Intanto già domani si torna in campo per gara 2.
Oklahoma City porta a casa gara 1 contro i Nuggets sfruttando il talento dei suoi 2 uomini principali, Kevin Durant (41 punti e 9 rimbalzi) e Russell Westbrook (31 punti, 6 rimbalzi e 7 assist), autori di 72 punti dei 107 totali di squadra. La prima partita di Danilo Gallinari nei playoff è purtroppo una sconfitta, non bastano i suoi 18 punti alla truppa di coach Karl. In gara 2, in programma sempre ad Oklahoma City mercoledì 20, urge trovare una soluzione contro le magie di Durant, altrimenti sarà vita dura per la squadra del Colorado.
La sorpresa di giornata arriva però da Los Angeles dove i campioni in carica si fanno battere dagli Hornets privi di West e con le rotazioni ridotte. Gara di spessore da parte degli ospiti che tengono sempre il controllo della gara, aiutati all’inizio dagli 8 punti di Marco Belinelli (10 per lui alla fine). Eroe di serata Chris Paul, autore di una prova incredibile da 33 punti, 14 assit, 7 rimbalzi e 4 recuperi, una delle migliori prestazioni singole di sempre per un giocatore nella post season. Il playmaker degli Hornets spezza la gara nel quarto periodo mettendo 17 punti, infilando il canestro avversario a ripetizione. Anche sfortuna per New Orleans che già ridotta all’osso dagli infortuni, perde anche il lungo Gray per un brutto infortunio dopo una gara eccellente (12 punti). Per i Lakers si salva Bryant con 34 punti. Gara 2 è in programma mercoledì 20, per i gialloviola urge portare in parità la serie, Hornets che invece cercheranno il nuovo colpaccio, ma alla luce del nuovo infortunio sembra obiettivamente difficile, ora più di prima, riuscire a passare il turno.
Risultati playoff NBA del 17 aprile 2011
San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 98-101 S.A. Parker 20, Duncan 16, Hill 15 Mem Randolph 25, Gasol 24, Conley 15
Boston Celtics-New York Knicks 87-85 Bos Allen 24, Pierce 18, Garnett 15 N.Y. Stoudemire 28, Anthony 15, Billups 10
Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 107-103 Okl Durant 41, Westbrook 31, Maynor 12 Den Nenè 22, Gallinari 18, Felton 12
Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets 100-109 Lak Bryant 34, Artest 16, Bynum 13 N.O. Paul 33, Landry 17, Jack 15
LE SERIE DEI PLAYOFF
EASTERN CONFERENCE:
Miami Heat (2)-Philadelphia 76ers (7) serie 1-0 Heat Boston Celtics (3)-New York Knicks (6) serie 1-0 Celtics Orlando Magic (4)-Atlanta Hawks (5) serie 0-1 Hawks Chicago Bulls (1)-Indiana Pacers (8) serie 1-0 Bulls
WESTERN CONFERENCE:
Los Angeles Lakers (2)-New Orleans Hornets (7) serie 0-1 Hornets San Antonio Spurs (1)-Memphis Grizzlies (8) serie 0-1 Grizzlies Dallas Mavericks (3)-Portland Trail Blazers (6) serie 1-0 Mavericks Oklahoma City Thunder (4)-Denver Nuggets (5) serie 1-0 Thunder
Questo il programma completo dei playoff NBA con le date e gli orari delle 8 serie valide per il primo turno. Ricordiamo che le serie sono giocate al meglio delle 7 partite. Alcuni orari non sono stati ancora resi noti dalla NBA.
EASTERN CONFERENCE
1-Chicago Bulls vs 8-Indiana Pacers:
gara 1: Chicago Bulls-Indiana Pacers sabato 16 aprile a Chicago, ore 1:00 p.m. (ore 19.00 in Italia)
gara 2: Chicago Bulls-Indiana Pacers lunedì 18 aprile a Chicago, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 3: Indiana Pacers-Chicago Bulls giovedì 21 aprile ad Indianapolis, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 4: Indiana Pacers-Chicago Bulls sabato 23 aprile ad Indianapolis, ore 2:30 p.m. (ore 20.30 in Italia)
*gara 5: Chicago Bulls-Indiana Pacers martedì 26 aprile a Chicago, orario da definire
*gara 6: Indiana Pacers-Chicago Bulls giovedì 28 aprile ad Indianapolis, orario da definire
*gara 7: Chicago Bulls-Indiana Pacers sabato 30 aprile a Chicago, orario da definire
2-Miami Heat vs 7-Philadelphia 76ers:
gara 1: Miami Heat-Philadelphia 76erssabato 16 aprile a Miami, ore 3:30 p.m. (ore 21.30 in Italia)
gara 2: Miami Heat-Philadelphia 76ers lunedì 18 aprile a Miami, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 3: Philadelphia 76ers-Miami Heat giovedì 21 aprile a Philadelphia, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
gara 4: Philadelphia 76ers-Miami Heat domenica 24 aprile a Philadelphia, ore 1:00 p.m. (ore 19.00 in Italia)
*gara 5: Miami Heat-Philadelphia 76ers mercoledì 27 aprile a Miami, orario da definire
*gara 6: Philadelphia 76ers-Miami Heat venerdì 29 aprile a Philadelphia, orario da definire
*gara 7: Miami Heat-Philadelphia 76ers domenica 1 maggio a Miami, orario da definire
3-Boston Celtics vs 6-New York Knicks:
gara 1: Boston Celtics-New York Knicks domenica 17 aprile a Boston, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 2: Boston Celtics-New York Knicks martedì 19 aprile a Boston, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 3: New York Knicks-Boston Celtics venerdì 22 aprile a New York, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 4: New York Knicks-Boston Bruins domenica 24 aprile a New York, ore 3:30 p.m. (ore 21.30 in Italia)
*gara 5: Boston Celtics-New York Knicks mercoledì 27 aprile a Boston, orario da definire
*gara 6: New York Knicks-Boston Celtics venerdì 29 aprile a New York, orario da definire
*gara 7: Boston Celtics-New York Knicks domenica 1 maggio a Boston, orario da definire
4-Orlando Magic vs 5-Atlanta Hawks:
gara 1: Orlando Magic-Atlanta Hawks sabato 16 aprile ad Orlando, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 2: Orlando Magic-Atlanta Hawks martedì 19 aprile ad Orlando, ore 7:30 p.m. (ore 1.30 in Italia)
Gara 3: Atlanta Hawks-Orlando Magic venerdì 22 aprile ad Atlanta, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
Gara 4: Atlanta Hawks-Orlando Magic domenica 24 aprile ad Atlanta, ore 7:00 p.m. (ore 1.30 in Italia)
*gara 5: Orlando Magic-Atlanta Hawks martedì 26 aprile ad Orlando, orario da definire
*Gara 6: Atlanta Hawks-Orlando Magic giovedì 28 aprile ad Atlanta, orario da definire
*gara 7: Orlando Magic-Atlanta Hawks sabato 30 aprile ad Orlando, orario da definire
WESTERN CONFERENCE
1-San Antonio Spurs vs 8-Memphis Grizzlies:
gara 1: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies domenica 17 aprile a San Antonio, ore 1:00 p.m. (ore 19.00 in Italia)
gara 2: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies mercoledì 20 aprile a San Antonio, ore 8:30 p.m. (ore 2.30 in Italia)
gara 3: Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs sabato 23 aprile a Memphis, ore 7:30 p.m. (ore 1.30 in Italia)
gara 4: Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs lunedì 25 aprile a Memphis, orario da definire
*gara 5: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies mercoledì 27 aprile a San Antonio, orario da definire
*gara 6: Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs venerdì 29 aprile a Memphis, orario da definire
*gara 7: San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies domenica 1 maggio a San Antonio, orario da definire
2-Los Angeles Lakers vs 7-New Orleans Hornets:
gara 1: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets domenica 17 aprile a Los Angeles, ore 3:30 p.m. (ore 21.30 in Italia)
gara 2: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets mercoledì 20 aprile a Los Angeles, ore 10:30 p.m. (ore 4.30 in Italia)
gara 3: New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers venerdì 22 aprile a New Orleans, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 4: New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers domenica 24 aprile a New Orleans, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
*gara 5: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets martedì 26 aprile a Los Angeles, orario da definire
*gara 6: New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers giovedì 28 aprile a New Orleans, orario da definire
*gara 7: Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets sabato 30 aprile a Los Angeles, orario da definire
3-Dallas Mavericks vs 6-Portland Trail Blazers:
gara 1: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers sabato 16 aprile a Dallas, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 2: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers martedì 19 aprile a Dallas, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 3: Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks giovedì 21 aprile a Portland, ore 10:30 p.m. (ore 4.30 in Italia)
gara 4: Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks sabato 23 aprile a Portland, ore 5:00 p.m. (ore 23.00 in Italia)
*gara 5: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers lunedì 25 aprile a Dallas, orario da definire
*gara 6: Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks giovedì 28 aprile a Portland, orario da definire
*gara 7: Dallas Mavericks-Portland Trail Blazers sabato 30 aprile a Dallas, orario da definire
4-Oklahoma City Thunder vs 5-Denver Nuggets:
gara 1: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets domenica 17 aprile ad Oklahoma City, ore 9:30 p.m. (ore 3.30 in Italia)
gara 2: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets mercoledì 20 aprile ad Oklahoma City, ore 8:00 p.m. (ore 2.00 in Italia)
gara 3: Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder sabato 23 aprile a Denver, ore 10:00 p.m. (ore 4.00 in Italia)
gara 4: Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder lunedì 25 aprile a Denver, ore 10:30 p.m. (ore 4.30 in Italia)
*gara 5: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets mercoledì 27 aprile ad Oklahoma City, orario da definire
*gara 6: Denver Nuggets-Oklahoma City Thunder venerdì 29 aprile a Denver, orario da definire
*gara 7: Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets domenica 1 maggio ad Oklahoma City, orario da definire