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  • NBA: Wade salva Miami, Belinelli affonda Boston. Crollo Knicks

    NBA: Wade salva Miami, Belinelli affonda Boston. Crollo Knicks

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    Indiana mantiene la vetta della Central Division vincendo a Toronto: i Pacers conducono la gara ma nel finale DeRozan rimette tutto in discussione. E’ Granger che si erge a protagonista con 2 triple che tagliano le gambe ai Raptors. Per lui 21 punti, importanti anche le 4 triple nel match di Paul Gerorge con il quintetto degli ospiti tutto in doppia cifra nei punti segnati (doppie doppie di Hibbert da 12 punti e 10 rimbalzi e di Collison con 10 punti e 12 assits). Ai canadesi non bastano i 22 punti di DeRozan ed i 21 di Andrea Bargnani.

    Dwyane Wade, Miami Heat | © Ronald Martinez/Getty Images

    Un canestro di Dwyane Wade a 5 secondi dal termine della partita permette a Miami di risolvere una gara più complicata del previsto contro Charlotte: i Bobcats a soprpresa controllano l’incontro per larghi tratti (nel primo tempo) ma vengono ripresi nel terzo quarto, poi si gioca sul filo dell’equilibrio fino al canestro dell’asso degli Heat che riscatta così un gara opaca da soli 10 punti. Per James invece 35 punti ai quali si aggiungono i 25 di Bosh. Per i Bobcats continua a splendere Diaw che sfiora un’altra tripla doppia con 16 punti, altrettanti rimbalzi ed 8 assist. Augustin chiude a 20 punti ed Henderson a 21.

    Vince anche Atlanta che spazza via Washington grazie a 6uomini in doppia cifra comprendenti le doppie doppie di Josh Smith (15 punti e 10 rimbalzi) ed Al Horford (11 punti e 10 rimbalzi). Inutili per i Wizards i 41 punti in combinata del duo Wall-Young.

    I Cavs espugnano Detroit ed ottengono la prima vittoria del nuovo progetto: Samuels segna 17 punti e la prima scelta assoluta Irving ne aggiunge 14 con 7 assist. Per i Pistons da segnalare i 25 punti di Ben Gordon ed i 23 del rookie Brandon Knight.

    Terza affermazione di fila per i Thunder che sbancano Memphis e si portano a quota 3 successi e nessuna sconfitta: decisivo il solito Kevin Durant con 32 punti ed 8 rimbalzi ed il canestro che decide in pratica il match a 35 secondi dalla fine prima della lunga sequenza di tiri liberi. Parte importante la ha James Harden che si dimostra ancora una volta il miglior alleato di Durant e chiude con 20 punti, male Westbrook che non riesce a segnare un canestro in ben 13 tentativi dal campo. Ai Grizzlies non servono i 24 punti di Randolph che nel finale ha tentato in tutti i modi di tenere viva la sua squadra.

    Terzo KO consecutivo per i Boston Celtics che cadono a New Orleans: i padroni di casa pareggiano il conto degli assenti illustri (per i Verdi il capitano Pierce) non potendo disporre di Eric Gordon, ma a sostituirlo degnamente ci pensa il nostro Marco Belinelli che piazza 13 punti (3/4 da 3 punti) e 6 rimbalzi. Jack (21 punti e 9 assist) e Landry (20 punti ed 11 rimbalzi) sono letali per Boston che ha in Allen il miglior giocatore con 15 punti.

    Successo agevole per gli Spurs che affondano i nuovi Clippers grazie alle sontuose prove di Ginobili (24 punti), di Blair (20) e del redivivo Jefferson (19 punti con 8/9 dal campo). Delude tra le fila di Los Angeles Chris Paul che chiude con 10 punti e 9 assist ma apparso lontano dalla forma migliore, il top scorer è il solito Blake Griffin con 28 punti e 9 rimbalzi.

    Philadelphia espugna Phoenix dominando il match dall’inizio alla fine. 6 i giocatori dei Sixers in doppia cifra tra cui Evan Turner che segna 12 punti, bene anche Holiday, Young ed Iguodala autori tutti di 15 punti a testa. Suns deludenti con un Nash che non va oltre i 4 punti con 2/11 dal campo (il migliore è Price) ed una situazione che non promette nulla di buono!

    Vittoria in scioltezza anche per i Nuggets di Danilo Gallinari (contro Utah) che chiude con 11 punti e 5 rimbalzi. Il top scorer di Denver è Nenè autore di 25 punti e 7 rimbalzi. Tra i Jazz 19 punti di Al Jefferson.

    New York crolla ad Oakland: dopo aver giocato discretamente per 3 quarti i Knicks affondano nell’ultimo periodo sotto i colpi di Brandon Rush (19 punti), letteralmente incontenibile. Assieme all’ex Pacers è decisivo Monta Ellis (22 punti), i 2 guidano i Warriors ad un parziale di 25-6 che sblocca il risultato dalla parità e consente di gestire il vantaggio nei minuti finali. Male Carmelo Anthony per gli ospiti, un pò meglio Stoudemire con 16 punti e 10 rimbalzi.

    Risultati NBA 28 dicembre 2011

    Toronto Raptors-Indiana Pacers 85-90
    Tor
    : DeRozan 22, Bargnani 21, Bayless 13
    Ind: Granger 21, George 18, West 14

    Charlotte Bobcats-Miami Heat 95-96
    Cha
    : Henderson 21, Augustin 20, Diaw 16
    Mia: James 35, Bosh 25, Chalmers 15

    Atlanta Hawks-Washington Wizards 101-83
    Atl
    : Johnson 18, Williams 17, Smith 15
    Was: Young 21, Wall 20, McGee 15

    Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 89-105
    Det
    : Gordon 25, Knight 23, Stuckey 11
    Cle: Samuels 17, Sessions 16, Jamison 15

    Memphis Grizzlies-Oklahoma City Thunder 95-98
    Mem
    : Randolph 24, Gay 19, Gasol 16
    Okl: Durant 32, Harden 20, Perkins 10

    New Orleans Hornets-Boston Celtics 97-78
    N.O.
    : Jack 21, Landry 20, Belinelli 13, Okafor 13
    Bos: Allen 15, Rondo 13, Bass 11

    San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 115-90
    S.A.
    : Ginobili 24, Blair 20, Jefferson 19
    Cli: Griffin 28, Butler 12, Williams 12

    Denver Nuggets-Utah Jazz 117-100
    Den
    : Nenè 25, Harrington 18, Lawson 15
    Uta: Jefferson 19, Burks 15, Millsap 13, Miles 13

    Phoenix Suns-Philadelphia 76ers 83-103
    Pho
    : Price 16, Warrick 14, Hill 14
    Phi: Young 15, Iguodala 15, Holiday 15

    Golden State Warriors-New York Knicks 92-78
    G.S.
    : Ellis 22, Rush 19, Lee 13
    N.Y.: Stoudemire 16, Walker 14, Fields 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, vincono Bargnani, Gallinari e Belinelli. Lakers e Bulls KO

    NBA, vincono Bargnani, Gallinari e Belinelli. Lakers e Bulls KO

    12 le partite giocate nella notte NBA, da sottolineare l’esordio stagionale con vittoria per i 3 italiani della Lega, con Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets che espugnano Dallas, Andrea Bargnani ed i Toronto Raptors che vanno a vincere a Cleveland e Marco Belinelli ed i New Orleans Hornets che nel finale sbancano il parquet di Phoenix.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Dopo un brutto avvio di partita i Nets si ricompattano e grazie al duo Deron Williams (23 punti, 8 rimbalzi ed 8 assist) Kris Humpries (21 punti e 15 rimbalzi) hanno la meglio sui Washington Wizards che pagano la brutta serata del leader John Wall (solo 13 punti per lui).

    D.J. Augustin ed il rookie Kemba Walker con 4 punti nel finale di gara ribaltano il risultato e permettono ai Bobcats di battere Milwaukee. Grande prova per Boris Diaw che va molto vicino alla tripla doppia con 9 punti, 11 rimbalzi e 9 assist mentre ai Bucks non bastano i 22 punti di Jennings.

    Buona la prima per Andrea Bargnani ed i Toronto Raptors che vanno a vincere a Cleveland. Il “Mago” è decisivo nel finale con 2 grandi giocate, alla fine per lui 13 punti, sono 7 i giocatori canadesi in doppia cifra tra i quali spiccano le doppie doppie di Amir Johnson (13 punti e 13 rimbalzi) e di Calderon (15 punti ed 11 assist). Delude la prima scelta assoluta dell’ultimo Draft Kyrie Irving che non va oltre i 6 punti segnati e per i Cavs è notte fonda.

    Il redivivo Turkoglu segna 23 punti e permette ai Magic di superare Houston. Bene anche Howard che infila 21 punti e torna a dominare a centro area. Per i Rockets da segnalare la doppia doppia di Kyle Lowry da 20 punti e 12 assist e la pessima gara della “Stella” Kevin Martin che sbaglia ben 9 delle 10 conclusioni tentate.

    Tutto facile per i nuovi Pacers contro Detroit: esordio convincente tra le fila di Indiana per David West autore di 11 punti e 12 rimbalzi (di cui 7 in attacco), doppie doppie anche per Hibbert (16 punti e 14 rimbalzi) ed Hansbrough (15 punti e 13 rimbalzi). Per i Pistons ottimo rientro sul parquet, dopo un anno di stop per infortunio, di Jerebko (17 punti).

    I Minnesota Timberwolves dimostrano che saranno un brutto cliente per qualsiasi avversario in questa stagione e fanno sudare i Thunder fino alla fine. La gara si decide negli ultimi 90 secondi quando a schiodare la parità ci pensano Perkins e Westbrook. Per Kevin Durant altra prova da oltre 30 punti segnati (33 per la precisione), 28 invece quelli di Westbrook. Per i Wolves non basta la coppia Love-Beasley (46 punti in combinata), esordio nella Lega promettente per Rubio.

    Gli Spurs si prendono una piccola rivincita sui Grizzlies che lo scorso anno eliminarono i texani dai playoff pur partendo molto sfavoriti. Decisivo Manu Ginobili ed i suoi 24 punti. Per Memphis non basta l’ottimo ritorno sul parquet di Rudy Gay autore di una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi.

    Altra delusione casalinga per i Dallas Mavericks che vengono distrutti dai Denver Nuggets di Danilo Gallinari (15 punti per l’Azzurro) e da un Ty Lawson incontenibile (27 punti). Buono l’apporto della panchina di Denver mentre ai texani campioni in carica sono inutili i 20 punti del tedesco Dirk Nowitzki.

    Sorride anche Marco Belinelli (10 punti per lui) dato che i suoi Hornets espugnano Phoenix grazie al neo arrivato Eric Gordon nel finale di gara. Per l’ex Los Angeles Clippers ci sono 20 punti ed il canestro decisivo a 5 secondi dalla sirena finale. Nelle fila dei Suns bene il solito Steve Nash con una doppia doppia da 14 punti e 12 assist e Robin Lopez con 21 punti.

    Portland si dimostra più forte delle avversità (ritiro di Brandon Roy qualche giorno fa, Oden ancora out per tutta la stagione, Aldridge in campo ma con problemi cardiaci) e batte i Sixers. I Blazers guidano sin dal primo minuto di gioco ma vengono recuperati da Williams ed Iguodala che però nel finale sbaglia la tripla del pareggio. Per gli ospiti nonostante la sconfitta c’è la superba prestazione del centro Spencer Hawes che dimostra di avere 2 mani fantastiche (per lui tripla doppia sfiorata con 10 punti, 14 rimbalzi e 9 assist).

    Sorpresa Kings che battono di autorità i più quotati Lakers nel derby californiano: Sacramento conduce il match sin dalla palla a 2, e ringrazia le prove di Thornton (27 punti) ed Evans (20 punti), per i gialloviola 29 punti di Bryant, 19 di Metta World Peace (il fu Ron Artest) ed un orrido 5% da 3 punti (1/19)!

    I Chicago Bulls pagano lo sforzo della partita giocata 24 ore fa contro i Lakers e perdono ad Oakland: i”Tori” dell’Illinois provano la grande rimonta nel finale di match, dopo una partita condotta sempre dai Warriors (da -19 a -6 nell’ultimo quarto), ma questa volta la fortuna non assiste la squadra di coach Thibodeau. Rose paga lo sforzo della sera prima chiudendo con 13 punti ma solo 4/17 dal campo, si conferma arma micidiale Deng con 22 punti e 10 rimbalzi. Per Golden State 26 punti di Ellis, 22 di Lee e 21 di Curry.

    Risultati NBA 26 dicembre 2011

    Washington Wizards-New Jersey Nets 84-90
    Was: Young 16, Crawford 15, Wall 13
    N.J.: Williams 23, Humpries 21, Morrow 16

    Charlotte Bobcats-Milwaukee Bucks 96-95
    Cha: Augustin 19, Henderson 18, Walker 13
    Mil: Jennings 22, Bogut 17, Livingston 14

    Orlando Magic-Houston Rockets 104-95
    Orl: Turkoglu 23, Howard 21, Redick 20
    Hou: Lowry 20, Scola 19, Lee 15

    Cleveland Cavaliers-Topronto Raptors 96-104
    Cle: Sessions 18, Jamison 15, Gee 15
    Tor: DeRozan 15, Calderon 15, Barbosa 14, Davis 14

    Indiana Pacers-Detroit Pistons 91-79
    Ind: Granger 16, Hibbert 16, Hansbrough 15
    Det: Jerebko 17, Stuckey 17, Gordon 14

    Minnesota Timberwolves-Oklahoma City Thunder 100-104
    Min: Beasley 24, Love 22, Barea 14
    Okl: Durant 33, Westbrook 28, Harden 16

    Dallas Mavericks-Denver Nuggets 93-115
    Dal: Nowitzki 20, Kidd 12, Williams 12
    Den: Lawson 27, Miller 18, Harrington 18

    San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 95-82
    S.A.: Ginobili 24, Parker 15, Jefferson 14
    Mem: Gay 19, Gasol 13, Conley 11

    Phoenix Suns-New Orleans Hornets 84-85
    Pho: Lopez 21, Nash 14, Gortat 13
    N.O.: Gordon 20, Landry 14, Ariza 13

    Sacramento Kings-Los Angeles Lakers 100-91
    Sac: Thornton 27, Evans 20, Salmons 13
    Lak: Bryant 29, World Peace 19, Gasol 15

    Portland Trail Blazers-Philadelphia 76ers 107-103
    Por: Aldridge 25, Wallace 21, Matthews 16
    Phi: Williams 25, Iguodala 22, Holiday 13

    Golden State Warriors-Chicago Bulls 99-91
    G.S.: Ellis 26, Lee 22, Curry 21
    Chi: Deng 22, Rose 13, Watson 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    NBA, analisi Northwest Division. Thunder in rampa di lancio

    I favoriti d’obbligo della Northwest Division sono gli Oklahoma City Thunder. Gli ex Seattle Sonics hanno mantenuto un’andatura continua durante tutta la regular season 2010/2011 (quarto posto dietro a Spurs, Lakers e Mavs nella Western Conference) per poi avere una crescita esponenziale (o per meglio dire esplodere) sul finire del campionato quando ai playoff hanno raggiunto le Finali di Conference inchinandosi solo a Dallas che poi ha vinto il titolo. Sulla base di quanto già fatto vedere è naturale pensare che i Thunder (team molto giovane tra l’altro) possano ambire non solo a ripetere i risultati già ottenuti, ma forse anche a migliorarli andando così a fine stagione a giocarsi il titolo NBA. Un gradino sotto troviamo i Denver Nuggets di Danilo Gallinari ed i Portland Trail Blazers falcidiati da infortuni e ritiri. Minnesota potrebbe essere la sorpresa non solo della divisione ma anche della Lega se coach Adelman saprà gestire bene (come ha già fatto in carriera con Portland, Sacramento e Houston) un potenziale gruppo di giovani campioni. Poche speranze di primeggiare per Utah, che da febbraio ha avviato il processo di ricostruzione cedendo la stella Deron Williams e ponendo le basi di un luminoso (si spera) futuro.

    Danilo Gallinari & Kevin Durant | © Doug Pensinger/Getty Images

    DENVER NUGGETS: La squadra di Danilo Gallinari non avrà problemi a procurarsi il pass per la post season ma è probabile che poi la sua corsa si fermi a quel punto. Infatti altre squadre sembrano più attrezzate per la corsa al titolo. Era importante rifirmare il centro Nenè, cosa che è avvenuta, ma potrebbero pesare gli addii di Kenyon Martin, J.R. Smith e Wilson Chandler, bloccati in Cina da contratti firmati senza clausole d’uscita (come fatto invece da molti atleti che per il lockout hanno giocato momentaneamente in Europa). La loro assenza priva il roster della necessaria profondità a cui si è cercato di ovviare con gli acquisti di Rudy Fernandez e Corey Brewer. E’ arrivato Andre Miller dai Blazers, scambiato con Felton per dare spazio al talentuso Ty Lawson come playmaker (Miller farà il rincalzo, cosa che Felton non accettava). Danilo Gallinari ha ricevuto l’investitura di coach Karl come prima opzione offensiva del team quindi tutti i palloni passeranno dalle sue mani e vedremo finalmente il “Gallo” cosa saprà fare nelle nuove vesti di uomo franchigia. Molto importante anche la conferma di Afflalo che nel ruolo di guardia è una sicurezza. C’è poca copertura invece nel ruolo di ala grande dove probabilmente verrà spostato Nenè con Mozgov a fare il centro oppure Karl si affiderà ad un quintetto basso con Gallinari a fungere da power forward. Una citazione particolare la meritano i 2 rookie Kenneth Faried e Jordan Hamilton: se esplodono non ci sarà bisogno di pensare al ritorno dei già citati Smith, Chandler e Martin.

    ROSTER DENVER NUGGETS

    MINNESOTA TIMBERWOLVES: La chiave della stagione dei “Lupi” del Minnesota passa necessariamente da quello che il nuovo coach Rick Adelman (rilasciato dai Rockets e corteggiato dai Lakers ma che ha scelto i Timberwolves per sposare il progetto) saprà insegnare ai tanti giovane presenti nel roster: il talento non manca ed ogni ruolo pare ben coperto ragion per cui nessuno ha il posto assicurato (fatta eccezione per il leader Kevin Love, straordinario nella scorsa stagione). Il ruolo di play sarà diviso tra Ridnour, Barea (arrivato da Dallas con l’anello di campione al dito) e dal talentuoso spagnolo Ricky Rubio, finalmente pronto a giocare nella NBA dopo essere stato parcheggiato per 2 anni al Barcellona. In guardia invece ci saranno ad alternarsi Wes Johnson, Ellington e Webster, tutti atleti che per stazza potrebbero ricoprire anche il ruolo di ala piccola. Ed in questo ruolo probabilmente partirà titolare un potenziale fenomeno dalla testa però troppo “calda” ovvero Michael Beasley. Qualora l’ex Heat dovesse avere i suoi momenti di black out ecco pronta la seconda scelta assoluta Derrick Williams, un giocatore dal potenziale spaventoso. Love ha il posto assicurato in ala grande e per farlo rifiatare si alterneranno Randolph e Tolliver ed in alcune situazioni potremmo anche vedere il già citato Williams prenderne il posto e Michael Beasley pronto ad alternarsi con lui per dare pochi punti di riferimento agli avversari, vista la duttilità delle 2 ali a disposizione di Adelman. Come centro Darko Milicic parte favorito su Pekovic e Brad Miller (uomo di fiducia di Adelman che se lo porta in ogni squadra dove approda). Un roster di talento e molto profondo quello di Minnesota ma con un potenziale tutto da scoprire: è per questo che i T-Wolves potrebbero sia essere la sorpresa della stagione (magari approdando ai playoff) che rimanere ancora una squadra incompiuta. Sarà tutto nelle mani, ma soprattutto nella testa, di Rick Adelman, coach che in passato ha fatto meraviglie dal nulla. Figurarsi con tanto talento a disposizione…

    ROSTER MINNESOTA TIMBERWOLVES

    OKLAHOMA CITY THUNDER: Basterebbe solamente avere a disposizione Kevin Durant (futuro dominatore della Lega) per rendere qualsiasi squadra NBA come contendente al titolo. In più i Thunder aggiungono al proprio asso una roster giovane, pieno di talento e molto attrezzato in ogni reparto. La chiave della stagione di Oklahoma City sarà però Russell Westbrook: se l’atletico playmaker si metterà a disposizione del fenomeno Durant allora pare lecito poter sognare. Se invece il regista di OKC si ostinerà a giocare per conto suo come ha già fatto nella Finale di Western Conference dello scorso torneo contro Dallas allora si dovranno prendere le relative contromisure dato che in quell’occasione i Thunder furono spazzati via con un secco 4-1 lasciando la strada spianata verso il titolo ai Mavs. Avendo a disposizione un talento come Durant, Westbrook dovrà capire che deve lasciargli tutto lo spazio che necessita visto che il vincitore delle ultime 2 classifiche dei marcatori è uno dei pochissimi atleti in grado di fare la differenza in una partita. Se il play comprenderà di essere il suo gregario allora le cose potranno mettersi davvero bene per la più giovane franchigia della NBA che potrebbe bruciare le tappe e portarsi già a casa il titolo a giugno. Per il resto Perkins (notevolmente dimagrito per non accusare più problemi al ginocchio derivanti dall’eccessivo peso) è una sicurezzaa centro area, formando una coppia di difensori eccezionale con l’altro gioiellino Ibaka. Sefolosha aggiungerà altra difesa nel ruolo di guardi ma Harden preme per prenderne il posto in squadra avendo mostrato miglioramenti incredibili. Dalla panchina tanta sostanza con i lunghi Collison, Aldrich e Mohammed, Cook avrà l’arduo compito di far rifiatare Durant in ala piccola mentre Maynor sarà il ricambio di Westbrook. Dopo la Finale di Conference dell’ultima stagione i Thunder puntano decisamente a migliorarsi e nel mirino ora c’è la Finale NBA dove Durant vorrà dimostrare la sua superiorità su LeBron James (dato che gli Heat sono i favoriti dell’altra Conference) per diventare il giocatore numero 1 della Lega.

    ROSTER OKLAHOMA CITY THUNDER

    PORTLAND TRAIL BLAZERS: Se esistesse una realtà alternativa, dove la sfortuna non fosse contemplata, probabilmente i Blazers avrebbero già vinto almeno un titolo NBA negli ultimi 2 anni e in questa stagione proverebbero a riconquistarlo, partendo come favoriti d’obbligo. E’ la sfortuna infatti che ha segnato il progetto di Portland fin dalla nascita, anno 2006, con le scelte al Draft di Brandon Roy e LaMarcus Aldridge a cui si è aggiunta la chiamata del centro Greg oden nel 2007. Considerando le potenzialità non ci sarebbe stata squadra in grado di opporsi, anche vedendo poi negli anni seguenti le ottime scelte in sede di mercato per completare il roster. Invece in Oregon ogni mattina ci si sveglia con il timore di dover combattere quotidianamente con qualsiasi tipo di disgrazia. Poche settimane fa la stella della squadra Roy ha annunciato il suo ritiro a soli 27 anni, Greg Oden ha dichiarato di dover saltare la sua quarta stagione nella Lega (sulle 5 totali da quando è entrato a farne parte, anche lui in odore di ritiro a soli 23 anni!) ed Aldridge, unica star rimasta ai Trail Blazers, soffre di alcuni problemi cardiaci che potrebbero costringerlo a fermarsi non si sa quanto in futuro (vedere per questo anche il caso Jeff Green dei Celtics). Per ora il lungo di Portland è ritornato a giocare ma la situazione è in via di definizione e nulla pare certo. Nonostante tutto i biancorossoneri hanno una formazione da playoff (dovrebbero assestarsi attorno alla settima posizione ad Ovest), con Felton in cabina di regia, Matthews in guardia, Batum in ala piccola, Gerald Wallace ala grande e proprio Aldridge come centro. Se il numero 12 dovesse dare forfait sono pronti a sostituirlo i veterani Camby e Thomas (però sempre più in parabola discendente). Sesto uomo di lusso sarà Jamal Crawford che ha scelto i Blazers nel mercato di questi giorni per riavvicinarsi alla sua Seattle, città in cui è nato. Servirà l’apporto di tutti per sopperire alla sfortuna e quindi ci si aspettano dei progressi dal gran tiratore Luke Babbitt, mentre Craig Smith sarà il ricambio per i lunghi. Playoff alla portata dunque ma probabilmente non si andrà oltre il primo turno. Sperando che in un futuro non troppo lontano tutta la sfortuna patìta in questi anni possa controbilanciarsi e regalare tante soddisfazioni ai tifosi di Portland.

    ROSTER PORTLAND TRAIL BLAZERS

    UTAH JAZZ: Utah probabilmente chiuderà la Division all’ultimo posto: dopo 22 anni consecutivi alla guida tecnica della squadra (dal 1988, la permanenza più lunga di un allenatore su una panchina di un team di uno sport americano) Jerry Sloan ha lasciato tutti nello scorso febbraio, lasciando la conduzione al vice Tyrone Corbin. Sloan ha rinunciato all’incarico perchè le intenzioni della dirigenza di Salt Lake City erano quelle di ricostruire da 0 una franchigia dal futuro vincente, opzione che però non era gradita all’esperto head coach (autore di 15 partecipazioni consecutive ai playoff con i Jazz dal 1989 al 2003) che ha ringraziato cordialmente e si è fatto da parte. Stagione da lottery per Utah che spera di accaparrarsi un’altra scelta alta al prossimo Draft e continuare la ricostruzione. Le potenzialità del gruppo sono notevoli ma bisognerà lasciare maturare i tanti giovani con calma e senza pressione. Solo così potranno essere rinverditi i fasti dell’era Stockton-Malone (2 Finali NBA di fila perse contro i Bulls di Michael Jordan). I nomi interessanti nel roster dei Jazz sono quelli di Davin Harris (buon playmaker), di Derick Favors (ala grande dall’indiscusso talento), di Gordon Hayward (incredibile tiratore) e dei veterani Paul Millsap ed Al Jefferson. Dall’ultimo Draft è arrivato il turco Enes Kanter lungo di cui si dice un gran bene, a cui è stato aggiunto Alec Burks, talento notevole utilizzabile in diversi ruoli nel backcourt. C.J. Miles avrà ancora il ruolo di sesto uomo di lusso mentre gli esperti Josh Howard e Raja Bell porteranno esperienza ad un team giovane e di prospettiva.

    ROSTER UTAH JAZZ 

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    NBA, Belinelli rimane agli Hornets. Nenè rinnova con Denver

    Buone notizie per Marco Belinelli: la guardia italiana, che milita in NBA nei New Orleans Hornets, ha deciso di prolungare l’avventura in Louisiana per un’altra stagione accettando l’offerta che qualche settimana fa il General manager Dell Demps aveva recapitato all’agente del giocatore della Nazionale Azzurra. Belinelli potrà così tornare ad allenarsi con i compagni dato che in questi giorni era impossibilitato ad unirsi alla squadra per via della mancanza della copertura assicurativa. Per lui un contratto da 3,4 milioni di dollari, decade ora il possibile interessamento dei Chicago Bulls che avevano pensato al “Beli” per rinforzare gli esterni ed ovviare la carenza di tiratori puri nel roster che al momento presenta il solo, specialista tra l’altro, Kyle Korver. Marco nella scorsa stagione, la prima con gli Hornets, ha disputato il suo migliore campionato NBA tenendo una media di 10,4 punti a partita in quasi 25 minuti di impiego sul parquet (ottima la percentuale nel tiro da 3 punti con un lusinghiero 41%).

    Marco Belinelli, New Orleans Hornets | © Stephen Dunn/Getty Images

    Risolto il capitolo Belinelli ora la dirigenza della Louisiana sta cercando di imbastire una trade per lo scontento Chris Paul che ha già dichiarato di non volere nè restare, nè tantomeno firmare il rinnovo contrattuale con New Orleans con il forte rischio per la franchigia di perderlo a fine anno gratuitamente dato che il playmaker diventerà free agent. I Lakers si sono tirati fuori dopo che il commissioner David Stern ha bloccato la trade già conclusa qualche giorno fa, ora anche i cugini dei Clippers sono molto risentiti dal rifiuto della loro offerta da parte di Stern (attualmente anche Presidente degli Hornets visto che il team appartiene alla NBA) che pretende la “luna” per un giocatore che a fine stagione andrà via a parametro 0. Il General Manager Demps pare stufo delle continue ingerenze del commissioner che vanificano il suo buon lavoro in sede di mercato. A ben vedere Demps era riuscito ad ottenere il massimo sia dai Lakers che dai Clippers, ecco spiegata la sua delusione. Anche perchè un famoso detto recita “chi troppo vuole, nulla stringe” ed a New Orleans a fine campionato rischiano seriamente di restare con un pugno di mosche in mano, così come successo un anno fa a Cleveland Cavaliers e Toronto Raptors (con James e Bosh che partirono alla volta di Miami) senza ricevere nulla in cambio.

    Chi sorride invece è Danilo Gallinari che nei prossimi giorni ritroverà negli allenamenti dei Denver Nuggets il centro Nenè: il giocatore, che pareva destinato ad accordarsi con i New Jersey Nets o in alternativa con gli Houston Rockets ha deciso di accettare un nuovo contratto con la squadra del Colorado. Per lui cifre importanti, 5 anni a 67 milioni di dollari. La riconferma del brasiliano rilancia le ambizioni dei Nuggets che poi qualche ora più tardi hanno chiuso un altro accordo, con i Dallas Mavericks per 2 giocatori: a Denver sbarcano il tiratore spagnolo Rudy Fernandez e l’ala piccola Corey Brewer, i campioni in carica ricevono invece solo una seconda scelta futura. Chiari gli obiettivi delle 2 squadre, in Colorado vengono prese 2 valide alternative a J.R. Smith e Wilson Chandler, bloccati in Cina dagli accordi firmati durante il lockout, a Dallas invece dopo gli acquisti di Odom e Carter si cerca di rientrare sotto la soglia del salary cap per uniformarsi alle nuove regole del contratto collettivo.

    Per quanto riguarda gli altri affari e le altre voci di giornate c’è da segnalare l’accordo tra Kwame Brown, ex centro dei Bobcats, ed i Golden State Warriors che sfumato DeAndre Jordan (rifirmato dai Clippers) hanno deciso di puntare sull’ex prima scelta assoluta dei Wizards. Contratto faraonico e forse anche immeritato per lui che in NBA ha deluso (e di molto) tutte le aspettative, 7 milioni di dollari per un solo anno. Mentre scemano le possibili voci su un possibile approdo di O.J. Mayo ad Indiana (scambio con Josh McRoberts), proprio i Pacers hanno offerto un biennale da 10 milioni di dollari a Jamal Crawford. A lui però sono interessate anche New York (favorita), Portland e Sacramento.

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    Sarà un anno importante per i giocatori italiani impegnati in NBA. Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari saranno chiamati a dimostrare tutto il loro valore in un campionato che non si prospetta per nulla facile.

    Belinelli, Gallinari e Bargnani | © foto tratta dal web

    Il “Mago”, che qualche giorno fa ha ricevuto la consacrazione del suo nuovo head coach Dwane Casey (che ha preso il posto del disastroso Jay Triano) il quale ha espressamente dichiarato alla stampa specializzata che Bargnani sarà la prima opzione offensiva dei Toronto Raptors, dovrà necessariamente risollevare le sorti di un team che nell’ultima stagione ha profondamente deluso riuscendo a racimolare appena 22 vittorie a fronte di ben 60 sconfitte, terminando la regular season al terz’ultimo posto tra le 30 franchigie del campionato. Estremamente soddisfatto di lui, del suo potenziale offensivo e delle sue doti di leader all’interno dello spogliatoio mostrate in questi primi giorni di training camp, è proprio coach Casey che ha paragonato il lungo italiano al tedesco Dirk Nowitzki, campione in carica con i Dallas Mavericks che proprio Casey conosce molto bene essendo stato fino a qualche mese fa il primo assistente dell’allenatore Rick Carlisle nella squadra texana. Nel 2010-2011 il 26enne romano ha chiuso con la media di 21,4 punti e 5,2 rimbalzi a partita, uno score notevole che però non ha aiutato molto il suo team. Queste le dichiarazioni del “Mago” alla stampa locale dopo gli allenamenti di ieri:

    “Tutto il lavoro è concentrato sulla difesa: è l’aspetto che dobbiamo migliorare di più dopo l’ultima stagione. Lo scorso anno siamo andati molto male, il coach ora ci sta chiedendo di fare di più, ognuno deve dare un contributo extra. In attacco mi sento a mio agio, mi piace il modo in cui vengo utilizzato nei primi schemi che abbiamo provato, da ala grande. Abbiamo giocatori che possono ricoprire il ruolo di centro, è sempre positivo avere centimetri e chili in mezzo all’area!”

    Danilo Gallinari avrà un compito ancora più difficile: per l’ala dei Denver Nuggets l’obiettivo minimo è quello di entrare nuovamente nei playoff (lo scorso anno la squadra del Colorado fu estromessa dai giovani e talentuosi Oklahoma City Thunder al primo turno con un secco 4-1). La missione non sarà però poi così semplice dato che i Nuggets hanno perso molti giocatori, alcuni veramente fondamentali, sul mercato e dispongono attualmente solo di 8 giocatori nel roster. Si cercherà di trattenere qualche “big” che attualmente è free agent: in primis il centro Nenè Hilario e poi l’utile e duttile guardia Arron Afflalo. Più difficile la situazione di J.R. Smith e Wilson Chandler che hanno firmato dei contratti annuali in Cina senza clausola d’uscita per la fine del lockout ed a meno di clamorosi tagli da parte delle loro squadre cinesi saranno costretti a terminare la stagione in Asia. Gallinari, 15,6 punti e 4,9 rimbalzi di media ad incontro nello scorso torneo tra Knicks e Nuggets, si è dimostrato già in ottima condizione nei primi giorni di training camp tutto frutto del lavoro svolto in Italia negli ultimi mesi con l’Olimpia Milano, squadra che lo aveva temporaneamente tesserato e dalla quale ha dovuto separarsi per ritornare agli ordini di coach George Karl che lo ha eletto come principale terminale offensivo delle “Pepite”. Gallinari si è dimostrato ottimista, ecco le sue parole ai giornalisti di Denver:

    “Ho giocato gli Europei con la Nazionale, poi sono rimasto in Italia con l’Olimpia. Sono state 2 esperienze preziose, entrambe mi hanno regalato molte emozioni . Giocare per Milano e per la maglia azzurra lascia sensazioni speciali. Sarà una stagione incredibile, tosta, senza un attimo di pausa. Io sono pronto per un’annata da protagonista. Sono contento di essere una pedina importante per la società e sono felice del fatto che il coach creda molto in me. La squadra non è al completo, quindi è difficile capire dove possiamo arrivare. Senza Nenè perdiamo molto sotto canestro ma abbiamo comunque un buon settore lunghi”

    Chi invece ha una situazione particolare è Marco Belinelli, al quale i New Orleans Hornets hanno fatto pervenire un rinnovo di contratto da 3,5 milioni a stagione, ma la guardia italiana ancora non ha dato una risposta alla dirigenza del suo team dato che essendo free agent con restrizione potrebbe approfittare della situazione per andare a giocare in una grande squadra (si parla sempre dei Chicago Bulls). Tuttavia gli Hornets potrebbero ugualmente trattenerlo pareggiando l’offerta contrattuale più alta che perverrà a Marco. Intanto però il “Beli” temporaneamente non potrà, per via di questa situazione, partecipare al training camp di New Orleans dato che senza contratto decade anche la necessaria copertura assicurativa. Per lui nell’ultima stagione 10,4 punti di media in Louisiana. In un team che ha già perso David West (andato ad Indiana da free agent) e che rischia di perdere la “Stella” Chris Paul per poco o nulla (per lui ci sono i Clippers), Belinelli diventerebbe uno dei giocatori più importanti nel roster ed avrebbe molto spazio sul parquet ed una “visibilità” (per altre squadre interessate) molto maggiore.

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  • NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    La NBA ha ufficializzato per intero il calendario per la regular season 2011/2012. Finora era stato reso noto solo il primo turno che prevedeva (e tutt’ora prevede) 5 gare nella sera del 25 dicembre, giorno di Natale. Il primissimo match della nuova stagione metterà di fronte al Madison Square Garden di New York i padroni di casa dei Knicks contro gli eterni rivali dei Boston Celtics (squadra che tra l’altro ha eliminato la franchigia della “Grande Mela” negli ultimi playoff, precisamente al primo turno).

    Nba | foto tratta dal web

    Il via è fissato per le ore 12.30 negli Stati Uniti, le 18.30 in Italia quindi sarà una sfida che visto l’orario permetterà a molti appassionati di seguirla interamente in diretta. A seguire (ore 14.40 in America, le 20.30 in Italia) la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA tra i padroni di casa dei Dallas Mavericks campioni in carica ed i vice campioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che proverà anche quest’anno un nuovo attacco al titolo. Poi si passerà alle 3 gare notturne con i Los Angeles Lakers del pluricampione Kobe Bryant che ricevono i Chicago Bulls dell’ultimo M.V.P. stagione Derrick Rose alle ore 23.00 italiane, gli Oklahoma City Thunder dell’asso Kevin Durant che attendono la visita degli Orlando Magic dell’uomo mercato Dwight Howard (ore 2.00 in Italia) e per finire il derby californiano tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers (orario 4.30 di notte), 2 formazioni in rampa di lancia dopo aver “accumulato” tantissimo talento negli ultimi Draft. Una prima giornata dunque molto interessante e con tanti spunti tecnici, da seguire molto attentamente per capire i nuovi rapporti di forza all’interno della Lega.

    Per quanto riguarda i 3 italiani che giocano oltreoceano l’esordio in vista del nuovo campionato è fissato per il giorno seguente, il 26 dicembre: all’una di notte nel nostro Paese i Toronto Raptors di Andrea Bargnani sfideranno a Cleveland i rinnovati Cavaliers dei rookie Irving e Thompson (rispettivamente prima e quarta scelta assoluta all’ultimo Draft), poche ore più tardi (alle 2.30) Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets faranno visita ai campioni in carica dei Dallas Mavericks e del fenomenale Dirk Nowitzki. A mezz’ora di distanza poi il via alla gara tra i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (che dovrebbe essere riconfermato in queste ore dal team della Louisiana). Il primo “derby italiano” della stagione andrà in scena a New Orleans il giorno dell’Epifania, 6 gennaio 2012, con gli Hornets di Belinelli che ospiteranno i Nuggets di Gallinari. Il primo confronto invece tra Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani si terrà a Denver il 27 gennaio mentre Belinelli sfiderà Bargnani il 29 febbraio quando i Raptors giocheranno a New Orleans. In tutto i “derby Azzurri” programmati per la stagione 2011/2012 saranno 7 e saranno ovviamente tutti da seguire.

    Per completare il discorso sul calendario c’è da ricordare che ogni team deve disputare 48 incontri con squadre della propria Conference e solamente 18 con avversarie della Conference opposta. L’unico momento nel quale i giocatori potranno per così dire “tirare il fiato” sarà durante l’All Star week end, che quest’anno si giocherà ad Orlando (All Star Game il 26 di febbraio).

    QUI IL CALENDARIO NBA 2011/2012 

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  • Gallinari, in Eurolega la sua ultima partita con Milano

    Gallinari, in Eurolega la sua ultima partita con Milano

    Questa sera, al Forum di Milano, nella sfida di Eurolega contro il Real Madrid, Danilo Gallinari giocherà la sua ultima partita in maglia biancorossa. A causa infatti dell’interruzione del lockout NBA tutti i giocatori che avevano temporaneamente firmato dei contratti con le squadre europee (con l’ovvia clausola d’uscita) pur avendo accordi in essere con le franchigie statunitensi, faranno ritorno nei team di appartenenza.

    Danilo Gallinari, Emporio Armani Milano | © JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

    Sarà una partita molto importante sia per il giocatore, che prima di fare rientro ai Nuggets vorrebbe lasciare alla città ed ai suoi compagni una vittoria contro una delle formazioni più forti attualmente nel “Vecchio Continente”, sia per la squadra che necessita di un successo per proseguire nelle speranze di qualificazione alle Top 16 dopo le ultime 2 sconfitte consecutive che hanno quasi compromesso l’approdo alla seconda fase della massima competizione per club.

    Se con il Maccabi Tel Aviv il KO era stato anche preventivato vista la forza dei vice campioni d’Europa, la sconfitta subìta 2 settimane fa contro il Partizan Belgrado, in casa e per giunta dopo essere stati avanti nel terzo quarto anche di oltre 20 punti, ha lasciato il segno sui giocatori che domenica hanno ceduto anche in campionato contro la Pepsi Caserta.

    L’Emporio Armani si trova dunque con le spalle al muro, attualmente occupa il quinto posto nel proprio girone ed ha la necessità assoluta di non poter perdere più in casa. Proprio per questo motivo servirà l’apporto del pubblico presente stasera sugli spalti che dovrà essere l’uomo in più sul parquet per spingere i propri beniamini alla vittoria. Ultima gara in Europa anche per 2 giocatori avversari: Serge Ibaka, che stava iniziando ad ambientarsi nel sistema di gioco del Real, e Rudy Fernandez, recuperato in extremis per l’importantissima sfida, un problema in più per la difesa dell’Olimpia viste le qualità balistiche del neo acquisto dei Dallas Mavericks. Coach Scariolo perde invece Ioannis Bourousis, che nell’allenamento di martedì ha subito una distorsione al ginocchio sinistro. All’andata vinse il Real Madrid 85-78, con 17 punti di Fernandez e 21 dell’ex Teramo Jaycee Carroll ma Milano gettò al vento nel giro di 3 minuti un vantaggio di 13 punti (e non è la prima volta che succede quest’anno).

    Sicuramente, tornando al “Gallo”, questo sarà l’ultimo appuntamento europeo prima di far ritorno negli Stati Uniti, poi si farà di tutto per poterlo schierare anche nella sfida casalinga di domenica in campionato contro Cremona (con eventuale partenza per Denver il giorno dopo, lunedì 5 dicembre). Ma questa ipotesi non è per nulla certa. Si spera che, se addio deve essere, almeno possa essere ricordato a lungo dai tifosi biancorossi, magari con una vittoria netta e rotonda con Danilo grande protagonista!

  • Bargnani verso Siena, Bologna tenta Kobe Bryant

    Bargnani verso Siena, Bologna tenta Kobe Bryant

    La firma, nella giornata di ieri, di Danilo Gallinari con l’Olimpia Milano potrebbe presto portare ulteriori sviluppi nel marcato delle nostre squadre di basket. L’ala dei Denver Nuggets giocherà nel campionato italiano fino a quando il lockout NBA non avrà fine. Ma questa operazione “Ritorno” potrebbe proseguire ed arrivare a compimento nei prossimi giorni dato che la Montepaschi Siena ha intenzione di ingaggiare Andrea Bargnani, prima scelta assoluta dei Toronto Raptors al Draft del 2006. La trattativa non è facile, ma tra qualche giorno si potrebbe aprire qualche spiraglio per Siena dato che un accordo per porre fine al lockout NBA pare veramente fantascienza in questo momento. Da qui Bargnani, per tenersi in forma, allenato e disputare partite di livello per mantenere il suo standard di rendimento, potrebbe prendere la strada che porta in Toscana dove la squadra Campione d’Italia e terza classificata nell’ultima Eurolega (battuta in semifinale solo dal Panathinaikos poi trionfatore nella Finalissima) lo accoglierebbe a braccia aperte. Ma non c’è solo Bargnani ad entusiasmare il pubblico ed i tifosi del grande basket italiano: la Virtus bologna sarebbe pronta ad offrire un ricco contratto alla Star NBA Kobe Bryant, asso dei Los Angeles Lakers. Il patron Sabatini sta cercando sostegno fra le istituzioni cittadine , finora la proposta è ferma ad un totale di 3 partite casalinghe (contro Roma, Milano e Cremona) con un compenso di 600mila euro per partita di cui il patron delle V-Nere è disposto a pagare la metà (con il compenso assicurativo già coperto). Queste le parole del Presidente:

    • Abbiamo cominciato a trattare con l’agente di Kobe lunedì scorso per fargli giocare con la nostra maglia 3 gare in casa. Ho fatto questa proposta e allo stesso tempo ho chiesto di convocare un tavolo istituzionale a Bologna per avere un sussidio, io mi accollo il 50% del costo imprenditoriale. Quanto siamo disposti ad aspettare? Con le belle donne bisogna avere pazienza e per una star come lui siamo disposti ad attendere, anche perché il lockout sembra che si prolunghi. L’idea sarebbe di avere Bryant fino al 13 novembre, ma se anche Ginobili volesse venire a Bologna sarebbe ben accetto. Il progetto gioverebbe molto all’immagine del nostro campionato e del nostro Paese“.

    Una ricchissima avventura a gettone consentirebbe a Bryant, cresciuto in Italia negli anni in cui il padre Joe calcava i parquet nostrani, di tornare nella sua “seconda patria”, cosa di cui non ha fatto mai mistero in numerose interviste dato che ha sempre dichiarato di voler chiudere la sua strepitosa carriera in Italia. In attesa di avere sviluppi su queste trattative i tifosi di basket del nostro campionato possono continuare a sognare…

  • Gallinari: “Un onore tornare a Milano e lavorare con Scariolo”

    Gallinari: “Un onore tornare a Milano e lavorare con Scariolo”

    Danilo Gallinari è entusiasta dell’accordo raggiunto ieri con l’Olimpia Milano. Queste le su dichiarazioni che testimoniano la felicità e la soddisfazione dell’ala piccola (ancora sotto contratto con i Denver Nuggets ma libero di decidere il suo futuro almeno finchè non verrà fatto qualche passo avanti nella situazione di lockout che blocca il campionato NBA):

    • Sono felice dell’opportunità che l’Olimpia mi ha offerto per ritornare in campo con la squadra con la quale ho vissuto esperienze indimenticabili. Spero di poter dare ai tifosi milanesi quante più soddisfazioni possibili e ricambiarli dell’affetto con cui mi hanno seguito anche una volta approdato nell’NBA. Non riesco a stare senza giocare. Dopo una settimana di vacanza devo toccare il pallone se no impazzisco. Ho bisogno della competizione e starne senza per tre mesi impazzirei. Questo è uno dei motivi che mi hanno portato a scegliere Milano“.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    L’atleta azzurro si dice elettrizzato all’ipotesi (eventualmente) di poter sfidare Bargnani e Bryant casomai scegliessero anche loro di cimentarsi nel campionato di serie A in attesa di soluzioni al lockout NBA:

    • Ci sono tante idee, tante possibilità incredibili. Se succedesse sarebbe un campionato unico, un anno particolare. Per Kobe sarebbe un’esperienza incredibile tornare in Italia per la prima volta. Sarebbe un’esperienza super per lui. Sarebbe un campionato dal livello altissimo“.

    I complimenti del “Gallo” vanno anche al suo nuovo allenatore, Sergio Scariolo, fresco campione d’Europa alla guida della Spagna nell’Europeo di Lituania:

    • E’ un allenatore che ha vinto tanto e quindi per me sarà prima di tutto un onore lavorare con lui. Sarà una bella esperienza iniziare questo percorso assieme. Io come al solito mi metterò a completa disposizione del tecnico. Pronto a fare quello che lui vuole, dando il massimo. Sono contento iniziare questa esperienza con lui, con una squadra forte e con giocatori forti“.

    Complimenti ricambiati prontamente proprio da Scariolo:

    • Come ho avuto l’occasione di dire più volte nel corso di queste ultime settimane, l’unico giocatore per cui avremmo considerato un’eccezione alla regola di non acquisire giocatori “a tempo” era ed è stato Danilo Gallinari. Abbiamo fiducia di poter ricevere da lui, anche se a tempo determinato, tutto l’impegno, la sincera dedizione e la capacità di entrare in un gruppo che sta muovendo i suoi primi passi, cercando di diventare una squadra nel senso più nobile della parola. Danilo Gallinari per il suo passato e l’amore per la maglia dell’Olimpia era l’unico giocatore che avrebbe potuto darci queste garanzie. Siamo ovviamente molto contenti che Danilo sia con noi e il fatto che il breve termine coincida con l’obiettivo di qualificarsi per le Top16 di Eurolega ha ovviamente rappresentato una motivazione in più per concludere questa operazione“.

    A Sky Sport 24 sono giunte anche le prime dichiarazioni del presidente della Federazione italiana di basket Dino Meneghin:

    • La firma di Gallinari per Milano, l’ipotesi prospettata da Sabatini per far giocare alcune partite a Bologna a Kobe Bryant, di un Bargnani verso Siena, è sintomo che le nostre squadre sono attive. Bisogna approfittare dello stop nell’NBA per portare in Italia molte stelle di prima grandezza. Quello del “Gallo” è un grandissimo acquisto per Milano ed io spero che non sia solo un fatto di pochi mesi, perchè sarebbe bello vederlo giocare da noi e non in televisione. E’ giovane, ha voglia di giocare, di non stare fermo. Il suo arrivo è importantissimo per la società, per la citta’ per i tifosi che l’aspettano a braccia aperte“.

    Il numero 1 del basket italiano spende anche 2 parole sulla possibile trattativa Virtus Bologna-Kobe Bryant:

    • E’ il miglior giocatore del mondo ed è giusto che abbia questi prezzi. Io sono contento che Sabatini abbia coinvolto la città. Perché io sono convinto che per poter vedere, seppur per poche partite, un campione come lui, ci sarebbe la fila fuori dal palazzetto e sarebbe necessario montare degli schermi fuori perché l’impianto di Casalecchio di Reno non sarebbe in grado di contenere tutta la gente che vorrebbe assistere allo spettacolo“.
  • Gallinari torna a “casa”. Ufficiale accordo con l’Olimpia Milano

    Gallinari torna a “casa”. Ufficiale accordo con l’Olimpia Milano

    Danilo Gallinari torna a Milano dove giocherà nell’Olimpia, almeno fino al termine del lockout NBA. L’ala piccola dei Denver Nuggets ha deciso così di tornare in patria dopo la fumata nera e il conseguente allontanamento delle parti sulla questione del nuovo contratto collettivo che ha scosso (e fatto saltare, almeno per ora) la stagione del campionato americano di basket.

    © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images
    Il “Gallo” dovrebbe cosi aggregarsi alla sua “nuova” squadra nella giornata di Giovedì, raggiungendo il gruppo in Spagna per ultimare la preparazione in vista della nuova stagione. Sarà l’unico giocatore “a tempo” dell’Olimpia Milano, secondo quanto affermato dal coach Sergio Scariolo, fresco vincitore dell’Europeo con la Spagna, che non ha nessuna intenzione di prendere temporaneamente altri giocatori, fatta eccezione per il numero 8 ex dei Knicks,  cestista di grande talento ma soprattutto dotato di uno straordinario legame affettivo con il pubblico che lo ha sempre osannato, come l’anno scorso quando tornò da avversario in vista dell’amichevole tra New York e Milano. Ci sono tutti i presupposti per una grande stagione affianco a Fotsis, Bourousis, Radisevic e Cook, alcuni dei suoi nuovi compagni con cui dovrà misurarsi per disputare un campionato impegnativo ma in particolar modo un difficile girone di Eurolega che li vedrà  battagliare contro Real Madrid, Efes e Maccabi. Finchè ci sarà il lockout Oltreoceano, i tifosi dell’Armani Jeans Milano potranno dormire sonni tranquilli…