Tag: delio rossi

  • Fiorentina Milan un punto e tante polemiche

    Fiorentina Milan un punto e tante polemiche

    Il Milan torna da Firenze con la certezza di esser in salute ma anche con il grande rammarico di aver lasciato per strada tre punti importanti per la scalata alla prima posizione della classifica di serie A iniziata nel periodo prima della sosta con ben cinque vittorie consecutive.

    Fiorentina Milan per cabala e bookmakers doveva esser una partita favorevole ai rossoneri vittoriosi nelle ultime stagioni al Franchi che però questa volta potevano contare sull’apporto di Delio Rossi in panchina notoriamente un avversario ostico per Ambrosini e compagni.

    Boruc e Robinho – Fiorentina Milan | ©ALBERTO PIZZOLI/Getty Images

    La partita sopratutto nel primo tempo ha però mantenuto le attese con la Fiorentina in balia di un Milan tecnicamente perfetto ma forse troppo lezioso in zona gol. Seedorf, Robinho e Ibra per lunghi tratti hanno comandato il gioco rossonero riuscendo a metter a disagio il pressing ideato da Delio Rossi e liberando sempre un uomo al tiro. Le occasioni si ripetono e dopo 45′ il Milan conta zero alla casella gol segnati per qualche imprecisione di troppo ma pure per gravi errori della terna arbitrale che sorvola su due interventi di mano in area di rigore viola ma sopratutto annulla un gol regolarissimo a Seedorf al 19′.

    All’intervallo si vede la mano di Delio Rossi che carica i suoi ad un maggiore pressing in mediana e cerca di evitare gli alleggerimenti facili verso la difesa inserendo Silva al fianco di Gilardino al posto di un evanescente Cerci. I viola cosi sembrano più compatti e il Milan trova qualche difficoltà maggiore per presentarsi in zona gol. Nel miglior momento della Fiorentina però è Boruc a salire in cattedra chiudendo la porta viola con qualche intervento prodigioso. Allegri si gioca il talismano Pato che entra subito nel vivo del gioco e va vicinissimo al gol con conclusione dal limite che va a stamparsi sul palo con il complice intervento di Boruc che poi si supera su Emanuelson. Il finale serve per qualche altre recriminazione dei rossoneri con l’arbitro Mazzoleni per una trattenute dell’ottimo Nastasic su Pato.

    La Fiorentina trova un punto importantissimo che serve a dar morale e indica la strada da proseguire per Delio Rossi sopratutto per quanto fatto vedere nel secondo tempo. Il Milan è in salute ma deve evitare di specchiarsi troppo ed esser dunque più cattiva in zona gol.

    Le pagelle di Fiorentina Milan
    Boruc 7,5
    Per lunghi tratti è poco impegnato, nella ripresa però salva la sua porta con almeno tre interventi di pur istinto. Certezza.

    Pasqual: 6,5 In avvio Abate lo mette in difficoltà poi però diventa un valore aggiunto per la fase di spinta viola.

    Gilardino: 5 L’attaccante stenta a ritrovarsi. Sempre fuori dal gioco non entusiasma sia da unico attaccante che in coppia con Silva.

    Milan
    Antonini: 5
    Il Milan ha il solito problema sull’out sinistro. Lui ci mette tanta voglia ma è sempre troppo precipitoso.

    Ambrosini: 6,5 Il capitano sta riacquistando la forma dei giorni migliori e il suo peso specifico inizia a farsi sentire in mediana.

    Robinho e Ibra: 6 Tanto movimento ma scarsa incisività sotto porta.

    IL TABELLINO
    FIORENTINA-MILAN 0-0
    Fiorentina (4-3-1-2):
    Boruc 7,5; De Silvestri 5,5, Gamberini 6, Nastasic 6,5, Pasqual 6,5; Behrami 6,5, Montolivo 5,5, Munari 5 (17′ st Kharja 6); Lazzari 5; Gilardino 5, Cerci 5 (1′ st S. Silva 6). A disp.: Neto, Romulo, Camporese, Salifu, Babacar. All.: Delio Rossi

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6; Abate 7, Nesta 6,5, Thiago Silva 7, Antonini 5; Aquilani 6, Ambrosini 6,5, Nocerino 6; Seedorf 6 (27′ st Emanuelson sv); Robinho 6(25′ st Pato 6,5), Ibrahimovic 6. A disp.: Roma, Bonera, Yepes, Van Bommel, Inzaghi. All.: Allegri
    Arbitro: Mazzoleni
    Ammoniti: Behrami (F), Aquilani (M)
    Espulsi: nessuno

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  • Milan incubo per i viola ma non per Delio Rossi

    Milan incubo per i viola ma non per Delio Rossi

    Il Milan di scena a Firenze dopo la sosta. Chiusa la parentesi azzurra il mondo pallonaro si rituffa sul campionato in incredibile tour de force fino alla sosta natalizia. Uno degli anticipi del sabato vedrà la Fiorentina del neo tecnico Delio Rossi sfidare un Milan in salute e voglioso di continuare nella prestigiosa sequela di risultati positivi.

    Gli ultimi anni per i viola affrontare il Milan è stato sempre un incubo, sconfitti sempre e con Pato protagonista. Il Papero, ironia della sorte, rientrerà proprio contro la Fiorentina e il popolo viola entusiasta della nuova guida tecnica è pronto a far gli scongiuri pur di stravolgere la cabala. In casa Milan si pensa invece al trend tutt’altro che favorevole con Delio Rossi uno dei pochi tecnici bravo ad ostacolare la forza rossonera conquistando ben tre vittorie nelle ultime cinque partite.

    Delio Rossi | ©Getty Images

    Sarà la prima Fiorentina di Delio Rossi che avrà al Franchi un battesimo difficile ma anche allettante. C’è curiosità nel vedere quali saranno gli accorgimenti tattici anche se molto dipenderà dalle condizioni di salute di Jovetic. Se il montenegrino non dovesse recuperare i viola dovrebbero schierarsi con il 4-3-2-1 con Gilardino vertice alto dell’albero di Natale Vargas e Cerci a supporto.

    In casa Milan la sosta ha permesso ad Allegri di recuperare gran parte degli uomini in infermeria. Torneranno a disposizione Mexes ma sopratutto Nesta e Pato. La formazione non dovrebbe discostarsi molto da quella che ha battuto il Catania prima della sosta con il possibile avvicendamento di Emanuelson e Nocerino a centrocampo e quello di Antonini con Zambrotta a sinistra. L’attacco con Ibrahimovic vedrà ancora una volta Robinho mentre Pato dovrebbe partire dalla panchina per poi giocare il big match di mercoledi a San Siro contro il Barcellona.

    Sarà sicuramente una partita vibrante con i giocatori viola vogliosi di riconquistare il calore del proprio pubblico e di ripagare la fiducia del nuovo allenatore. Sarà curioso oltretutto vedere l’atteggiamento di Riccardo Montolivo nei confronti dei probabili suoi nuovi compagni di squadra.

  • Fiorentina Mihajlovic un addio annunciato

    Fiorentina Mihajlovic un addio annunciato

    Si è chiuso ieri dopo appena un anno e mezzo il rapporto tra la Fiorentina e Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo dopo la bella esperienza sulla panchina del Catania era chiamato a raccogliere la pesante eredità di Cesare Prandelli sulla panchina viola ma forse il suo carattere autoritario e forse la poca predisposizione al dialogo con i tifosi hanno sin da subito reso complicatissimo il rapporto. Mihajlovic ha avuto però le spalle larghe assorbendo le critiche e cercando comunque di far tornare la Fiorentina su livelli consoni attraverso il gioco e la rimotivazione dei giocatori in organico. A differenza dell’era Prandelli infatti Mihajlovic ha dovuto convivere con un periodo di distacco da parte dei Della Valle e con tantissimi malcontenti all’interno dello spogliatoio. Emblematici sono i casi Montolivo, Vargas e Gilardino rimasti controvoglia in viola e messi alla gogna mediatica dalla società. Mentre fanno ancora rumore le parole di Frey e Donadel ex illustri che arrivati a scadenza hanno preferito voltar pagina.

    Sinisa Mihajlovic | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Crediamo anche noi che allo stato attuale, dopo l’ennesimo faccia a faccia di ritorno da Verona la panchina di Mihajlovic era ormai delegittimata e l’esonero era l’unica soluzione plausibile. Da questa sera alle 18 inizierà l’avventura di Delio Rossi che avrà almeno inizialmente l’appoggio dei tifosi che oramai da diverso tempo lo acclamavano come il possibile “salvatore” ma toccherà anche alla società ritornare ad esser vicina alla squadra contribuendo a motivare il gruppo e magari intervenire a gennaio per dar rinforzi adatti al modulo di gioco del nuovo tecnico. Intanto arrivano le prime parole di Mihajlovic post esonero e seppur dispiaciuto evita polemiche “Mi dispiace per tutti i tifosi, anche quelli che mi hanno criticato. Ora analizzerò i miei errori, perché certamente ne avrò commessi. Lavorerò per evitare in futuro di ripetere gli errori”

  • Mihajlovic esonerato, Fiorentina a Delio Rossi

    Mihajlovic esonerato, Fiorentina a Delio Rossi

    E’ questione di ore, si attende solo un comunicato ufficiale da parte della società, ma Sinisa Mihajlovic di fatto non è più l’allenatore della Fiorentina. Al vertice odierno, all’indomani del ko di Verona, la dirigenza viola ha chiesto espressamente al tecnico serbo di rassegnare le proprie dimissioni , “proposta” che Sinisa ha rifiutato costringendo così la proprietà ad esonerarlo.

    Delio Rossi | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Il nuovo allenatore dei viola sarà Delio Rossi, che da tempo si era promesso ai Della Valle per assumere la guida tecnica del club gigliato a partire dalla prossima stagione rifiutando la corte di diversi club tra i quali quella serrata di Preziosi che lo avrebbe voluto alla guida del Genoa. Invece l’approdo di Rossi in riva all’Arno verrà anticipato di diversi mesi. Il sì “anticipato” è arrivato nel pomeriggio dopo un fitto colloquio telefonico tra il ds Pantaleo Corvino e l’ex tecnico di Lazio e Palermo che, stando alle ultime indiscrezioni, renderanno l’ingaggio ufficiale tra stasera e domani mattina. Per Delio Rossi un contratto della durata di due anni e mezzo con scadenza a giugno 2013. Puntualmente contestato ogni domenica, Mihajlovic, che non è mai entrato nelle grazie dei tifosi viola che invocavano a gran voce il nome di Delio Rossi, paga anche colpe non sue. Le responsabilità principali infatti sono da attribuire alla squadra che non ha dato tutto in campo forse anche per dare un segnale forte alla società di non seguire più l’allenatore serbo. Ora spetterà a Delio Rossi il compito di ricostruire e dare nuovo lustro ad un gruppo che aveva perso grinta e fiducia. Il tecnico romagnolo prende una squadra che ha 12 punti in classifica e che ha tutti i mezzi per puntare all’Europa. La sosta per le nazionali servirà al nuovo tecnico della Fiorentina per lavorare meglio con la squadra e cominciare a darle una propria fisionomia.

  • Mihajlovic in bilico, Firenze sogna Delio Rossi

    Mihajlovic in bilico, Firenze sogna Delio Rossi

    Quella di Verona potrebbe essere stata l’ultima partita di Sinisa Mihajlovic sulla panchina della Fiorentina. La sconfitta e la prestazione scialba rimediate con il Chievo hanno compromesso irrimediabilmente la posizione del tecnico serbo che avrebbe ormai le ore contate.

    Sinisa Mihajlovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Nonostante le parole del responsabile della comunicazione sportiva del club gigliato Gianfranco Teotino al termine del ko del Bentegodi che scagionavano l’allenatore “Non ha colpe, siamo delusi dal comportamento di alcuni giocatori. Sinisa oggi non è in dubbio, è ancora l’allenatore della Fiorentina“, sembra che l’avventura di Mihajlovic alla guida dei viola sia giunta al capolinea. Domani ci sarà un vertice con i Della Valle per decidere il da farsi, la dirigenza della Viola non ha voluto prendere decisioni nell’immediato per vagliare tutte le soluzioni praticabili ma è evidente che da tempo esiste una spaccatura insanabile tra tifoseria e tecnico. Se avvicendamento deve essere, non c’è momento migliore di farlo in questi giorni e approfittare della sosta per le nazionali per consentire al nuovo tecnico di poter lavorare due settimane in più con la squadra in modo da farle assimilare i primi dettami tattici e oliare meglio i nuovi meccanismi. A Firenze si sogna Delio Rossi, nome che circola ormai da diverse settimane e che entusiasma più di ogni altro la tifoseria anche se dal diretto interessato è arrivata la pronta smentita di un presunto contatto con la dirigenza viola. Il tecnico ex Palermo potrebbe essere la scelta giusta per risollevare una squadra che stenta sia con i risultati che con il gioco. Domani se ne saprà di più, oltre a Delio Rossi si fa anche il nome dell’ex tecnico, tra le altre, di Sampdoria e Juventus Luigi Del Neri.

  • E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    A sei giorni dalla straccitadina della capitale che vede la Lazio contro la Roma si affollano i pronostici e le dichiarazioni dei protagonisti e degli addetti ai lavori. L’atmosfera è già febbricitante e la città si prepara alla grande sfida fatta di sfottò ed entusiasmi che possono condizionare l’intera stagione dei tifosi e delle squadre. Come ad esempio Delio Rossi, ex allenatore dei biancocelesti e accostatto alla panchina giallorossa in estate. Il tecnico riminese prevede una partita in cui la farà da padrone la voglia di vincere. “Non credo sarà una partita tattica– afferma Rossi- e le squadre giocheranno per superarsi”. Alla classica domanda sul pronostico il mister, che fece il bagno nella fontana del Gianicolo per festeggiare la vittoria del derby del Dicembre 2006, risponde inequivocabilmente Lazio. Perchè la squadra di Reja è più collaudata ed è avanti con la forma fisica e inoltre ha operato molto bene sul mercato. Ma ha parole d’elogio anche per la Roma quando afferma che nonostante il derby “il futuro è della Roma”.

    Osvaldo e Bojan | ©Paolo Bruno/Getty Images)
    La voce del mondo laziale arriva proprio da parte del suo timoniere Edi Reja. Il mister goriziano che non ha mai vinto un derby in carriera si dimostra ottimista. Vede la sua Lazio in crescita dal punto di vista fisico e psicologico. Reja spera che “il pubblico laziale si diverta di più di quello romanista” ma riconosce che anche i giallorossi stanno migliorando e arrivano alla partita con due vittorie alle spalle e tanto entusiasmo. Sull’altra sponda del Tevere Luis Enrique risponde in modo laconico ma deciso: “sono pronto per il derby e forza Roma”. A condire le parole dei due allenatori ci sono le dichiarazioni del gioiellino della Roma Bojan Krkic. Il giovane attaccante giallorosso ha le idee chiare sul derby capitolino: “è più del Clasico tra Real e Barça”. Il motivo principale è che il Camp Nou in occasione del derby è popolato praticamente solo da tifosi catalani. L’Olimpico invece si colora sia di biancoceleste che di giallorosso e questo secondo Bojan rende il match più intenso e spettacolare. E lui vuole vincerlo anche perchè “non è una partita che vale solo tre punti e vorrei poter edire di aver vissuto il derby romano”.

  • Bologna, Bisoli al capolinea. Contattato Ballardini, il sogno è Delio Rossi

    Bologna, Bisoli al capolinea. Contattato Ballardini, il sogno è Delio Rossi

    La sconfitta di Udine lascerà uno strascico importante a Bologna: l’avventura, dopo appena quattro mesi, di Pierpaolo Bisoli sulla panchina emiliana è ormai giunta al capolinea. In realtà il tecnico ex Cesena e Cagliari paga le quattro sconfitte rimediate nelle prime cinque gare di campionato disputate fino ad ora, in pratica il Bologna ha solo un punto in classifica che è stato conquistato con la Juventus uscendo indenne dallo Juventus Stadium. Pesanti i ko interni con Lecce e Inter che vanno ad aggiungersi a quelli in trasferta rimediati a Firenze e Udine.

    © Dino Panato/Getty Images
    Il presidente del club Albano Guaraldi ieri, in seguito alla sconfitta con l’Udinese, aveva dichiarato di volersi prendere una notte per decidere ma, nonostante ancora non siano giunte conferme dallo stesso numero uno bolognese, le dichiarazioni dello stesso di oggi pomeriggio non lascerebbero dubbi: “L’esonero di Bisoli non è confermato, al momento sono molto impegnato. Non ci sono notizie, quando ci saranno ve le comunicheremo“. Il destino dell’allenatore è già segnato, si attende solo di trovare l’accordo con il nuovo allenatore per ufficializzare l’esonero che dovrebbe arrivare domani: in vantaggio su tutti c’è Davide Ballardini, già contattato, che ha chiesto un biennale, in lizza ci sono anche Stefano Pioli, esonerato a tempo di record dal presidente del Palermo Zamparini addirittura prima che iniziasse il campionato, e Pasquale Marino, che in Serie A ha guidato Catania, Udinese e Parma; si è fatto anche il nome di Luigi De Canio, ultima stagione a Lecce, ma lo stesso ha negato contatti con la società felsinea. Il sogno però è Delio Rossi che, tuttavia, è in attesa di altre chiamate e non sarebbe attratto particolarmente dalla sfida Bologna.

  • Gasperini esonerato. Inter, a chi la panchina?

    Gasperini esonerato. Inter, a chi la panchina?

    Che Gasperini avesse ormai terminato la sua avventura all’Inter lo si era intuito ampiamente già ieri sera al termine della partita persa a Novara per 3-1 dalle dichiarazioni del presidente Massimo MorattiNon ha la squadra in mano, lasciamo trascorrere la nottata“, che di fatto lo avevano messo già alla porta, e dall’assenza sua e del suo staff alla Pinetina dove i calciatori stamattina ha svolto regolare allenamento, ma l’ufficialità del divorzio è giunto solo ad ora di pranzo.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Sul sito ufficiale dell’Inter è comparso infatti il comunicato dell’esonero di Gasperini: “La Società ringrazia Gian Piero Gasperini per l’impegno dimostrato nello svolgimento dell’incarico, manifestando il proprio rammarico per l’interruzione del rapporto tecnico“. La squadra è stata affidata temporaneamente alla coppia Baresi – Bernazzani che hanno diretto il loro primo allenamento. Nel frattempo i vertici nerazzurri stanno decidendo in queste ore il candidato alla successione dell’ex tecnico del Genoa: in pole c’è Claudio Ranieri, attualmente opinionista e commentatore tecnico Rai, che però non è gradito da una parte della tifoseria per i suoi trascorsi alla Juventus quando con Mourinho furono protagonisti di battibecchi e di veleni reciproci. Secondo le ultime indiscrezioni Moratti avrebbe in agenda già nel pomeriggio un incontro con l’ex allenatore della Roma, se dovesse sfumare Ranieri resta in piedi l’ipotesi Delio Rossi, anche lui senza panchina ma per sua scelta rifiutando prima l’incarico al Genoa e poi il ritorno a Palermo dopo l’esonero di Pioli, che rappresenterebbe l’ideale al momento per le idee e modulo che propone molto più congeniali all’Inter vista negli ultimi anni. Meno probabili invece le situazioni interne che portano a Luis Figo e Beppe Baresi (che dovrebbe rimanere a fare il vice) oppure quelle “romantiche” che portano a Walter Zenga, nome caldeggiato vivamente dalla tifoseria ma che non scalda troppo il cuore del presidente, e Roberto Baggio. A Moratti l’ardua scelta….

  • Inter, il dopo Gasperini da Ranieri a Van Gaal

    Inter, il dopo Gasperini da Ranieri a Van Gaal

    La disfatta contro il Novara di ieri sera sembra aver convinto la società ad esonerare Gian Piero Gasperini per cercare quella scossa necessaria a ricaricare l’ambiente evitando di incorrere nell’ennesima stagione deludente, come avvenne con Benitez.

    E’ chiaro che l’ex tecnico del Grifone ha solo una parte di colpe, la principale forse è quella di aver accettato una panchina difficile senza garanzie di interventi adeguati nella rosa e sopratutto senza il completo appoggio dalla parte della dirigenza.

    Il sostituto di Gasperini sarà il quarto tecnico del dopo Mourinho. Proprio lo Special One sembra esser il freno inibitore di tutti i tecnici che perdono il confronto all’interno dello spogliatoio e con i tifosi.

    I nomi del post Gasperini sono tanti e questo dimostra ancora una volta l’incertezza societaria: si va dalla scelta interna e a tempo Figo Baresi, fino alle ipotesi Luis Van Gaal. I bookmakers danno per favorito Claudio Ranieri tecnico esperto e subito pronto a calarsi in una realtà difficile. COntro Ranieri però ci sono i tifosi memori del passato bianconero e degli scontri con Mourinho.

    Per temperamento ma considerato senza esperienza ci sarebbe l’ipotesi Delio Rossi rimasto a spasso proprio per aspettare la grande occasione. La più gettonata tra i tifosi è invece l’ipotesi interna con Baresi e Figo, sia per l’alchimia che il portoghese ha sui giocatori che per la possiiblità di non impegnarsi a lungo potendo scegliere poi a fine anno un tecnico carismatico come Guardiola o Capello.

    Nel summit post partita tra Branca e i giocatori sembra uscito fuori il nome di Luis Van Gaal a riposo dopo l’addio al Bayern Monaco. Lo stratega olandese avrebbe il temperamento necessario per sedersi in panchina ma vorrebbe garanzie per il futuro e sopratutto un intervento corposo nel mercato invernale.

  • Zamparini silura Pioli, Palermo a Mangia

    Zamparini silura Pioli, Palermo a Mangia

    Tanto tuonò che piovve. A Palermo le avvisaglie di una rivoluzione si erano avute sin dall’inizio della nuova stagione, Pioli chiamato per far dimenticare ai tifosi l’amato Delio Rossi e guidare il nuovo progetto rosanero aveva da subito dimostrato di non aver un carattere cosi forte da contrastare l’ira del presidente Zamparini.

    ©Paolo Bruno/Getty Images
    L’eliminazione dall’Europa League poi ha dato il colpo di grazie e in casa rosanero si è continuato a guardare avanti in attesa di un evento propizio. Lo sciopero della serie A sembrava aver dato una nuova chance all’ex tecnico clivense, ieri sera invece a conclusione del mercato è arrivato l’annuncio ufficiale che ha colto di sorpresa l’allenatore “Non ho alcuna voglia di parlare in questo momento. – ha detto Pioli a Mediagol – Mi è stato comunicato questo provvedimento e ne ho presso atto. La notizia dell’esonero mi è stata comunicata soltanto da pochissimo tempo. Io ovviamente sono ancora a Palermo dove comunque ho intenzione di rimanerci per tutto l’anno. Non credo di muovermi dalla città”. La squadra è stata affidata a Devis Mangia arrivato in estate dal Varese insieme a Sogliano per guidare la compagine Primavera ma come lo stesso Zamparini ha confessato all’Ansa il sogno resta sempre quello di convincere Delio Rossi a tornare. Per l’allenatore dei terribili ragazzi del Varese Primavera c’è però una chance per restare come guida tecnica: battere l’Inter nel posticipo della “prima” giornata. La squadra fortemente rinnovata dovrà adesso ritrovare nuovi stimoli e convinzioni facendo tornare a sognare il popolo rosanero. Pare che in conclusione di mercato ci sia stato anche un diverbio tra Sogliano e Zamparini con il ds che in un primo momento sembrava volesse rassegnare le dimissioni.