Per Dejan Stankovic la stagione finisce anzitempo, a causa dell’ infortunio rimediato nel corso della partita di sabato pomeriggio vinta dall’ Inter in casa contro la Lazio,una lesione di secondo grado all’adduttore della coscia sinistra.
Un infortunio che si è rivelato più grave del previsto, e lo costringerà a chiudere la stagione con un mese di anticipo, saltando le ultime quattro partite di campionato e di Coppa Italia. I tempi esatti di recupero non sono ancora stati comunicati, ma è difficile ipotizzare che possa rientrare prima di venti giorni, nella migliore delle ipotesi. Sul sito del club nerazzurro una nota informa della situazione del serbo: “ I controlli strumentali, programmati dal professor Franco Combi, direttore dell’area medica di F.C. Internazionale, hanno confermato l’importanza dell’infortunio che Dejan Stankovic ha accusato sabato 23 aprile ’11“.
Nella giornata di ieri, mentre i compagni si allenavano di rientro dai due giorni di riposo concessi, il serbo si è sottoposto già alla prima seduta fisioterapica. Per Leonardo, dunque, una brutta tegola, anche in considerazione dell’ ottimo stato di forma di Dejan Stankovic, il quale avrebbe potuto sicuramente dare una marcia in più al centrocampo nerazzurro, in un momento così delicato ed importante della stagione.
In vista della gara con il Cesena, le buone notizie provengono dal ritorno ad allenarsi in gruppo di Walter Samuel, mentre rimangono ancora in sospeso le presenze del portiere Luca Castellazzi, che ha lavorato in palestra, Thiago Motta, che ha svolto una seduta individuale, e di Wesley Snejider. L’olandese, però, ha lavorato con i compagni e pare ormai aver recuperato dall’ affaticamento di sabato scorso e dovrebbe essere a disposizione. A riposo, invece, sono rimasti Ivan Ramiro Cordoba e David Suazo.
Soddisfazione in casa nerazzurra dopo aver strappato un 1 a 0 pesante all’Olimpico in vista della gara di ritorno delle semifinali di Coppa. Analizziamo le parole dei due tecnici e di due giocatori per parte: Stankovic e De Rossi.
Il tecnico nerazzurro Leonardo, intervistato dai microfoni Rai, può finalmente tornare al sorriso dopo un periodo storto: “Era importante fermare questo flusso di risultati negativi, non è mai facile come sembra, tanti fattori ti fanno perdere tranquillità quando hai un momento complesso. La vittoria qui all’Olimpico non era per niente scontata, i ragazzi sono stati molto bravi. La gara era tra due squadre reduci da sconfitte, non era un match facile da affrontare per questa situazione, bisognava dare un’impronta alla partita e l’abbiamo fatto con un’ottima gestione dei 90 minuti. Ritorno di Mourinho? Io non ho alcuna preoccupazione, non ho mai pensato al futuro. Io vivo oggi, ma non perché questo cambi quello che succederà con me, io vivo il presente, ora penso a sabato, penso alle partite.”
Sulla partita e sulla prodezza di Dejan il tecnico interista commenta con queste parole: “Stankovic ha fatto un gol straordinario ma anche una grandissima gara, lui si diverte a giocare così, è un gol alla Dejan a condire una superba prestazione. Pandev? La nostra mossa era quella di farlo giocare in mezzo, ha fatto un lavoro straordinario a livello di intensità e presenza, è stato bravissimo a fare questo lavoro, ma anche Sneijder ha fatto una gran partita cercando gli spazi. Per quanto riguarda Milito, non credo proprio sia giù di morale. Lui ha fatto benissimo, veniva da un momento di infortunio ma ha fatto un ottimo lavoro. Ora in campionato dovremo cercare di mantenere una costanza, ci sono state queste ultime sconfitte che ci hanno tolto il ritmo ma adesso possiamo riprenderlo con lucidità in questo finale”.
Montella invece senza peli sulla lingua non da meriti all’Inter e commenta in questo modo la sconfitta maturata in casa giallorossa: “Non credo che l’Inter abbia meritato la vittoria, siamo arrivati più volte vicini al gol, per loro è un tiro che fa la differenza. E’ difficile commentare un errore come quello di Vucinic sottoporta, l’allenatore può lavorare sull’aspetto psicologico di questi momenti non sull’aspetto tecnico, ma si vede che in questo momento non è tranquillissimo. Un calo? Noi abbiamo finito in crescendo rispetto all’Inter, con un pizzico di disordine abbiamo concluso la gara meglio dei nerazzurri. Spesso ci si sofferma sul risultato ma non sono d’accordo, a mio avviso non siamo sulle gambe e si è visto contro questa Inter”.
Nel finale conclude con un pronostico: “Al ritorno con un pizzico di fortuna possiamo ribaltare la situazione, basterebbe un 1-2 che per quanto ho visto oggi è possibile”.
Stankovic scherza sulla splendida rete che ha deciso l’incontro: “Un gol semplice, a porta vuota su respinta del portiere,non capita mai eh? (sorride, ndr). Avete visto una risposta della squadra impressionante, ora abbassiamo la tensione e pensiamo allo scontro quasi diretto contro la Lazio. Questa prova ci fa stare più tranquilli, tanto impegno e tanto gioco, siamo più sereni. Il gol è bellissimo, avevo notato Juan davanti a me, ma quando ho calciato ho visto immediatamente dove stava parcheggiandosi il pallone ed ho esultato un po’ prima”.
De Rossi invece a differenza del suo tecnico riconosce i meriti all’Inter, cercando però di pensare con positività alla gara di ritorno. Più difficile il discorso Champions League: “La prestazione è stata buona contro una squadra veramente forte, questi giocatori sono eccezionali, quando fanno possesso palla è sempre dura e ti fanno sembrare in difficoltà fisica. Poi Stankovic ha fatto un gran gol e gli va dato merito, queste giocate fanno parte del calcio. Ora vediamo allontanarsi tutti gli obiettivi rimasti, però c’è una speranza: in Coppa Italia è un po’ più concreta, possiamo vincere a Milano come fatto già altre volte, per la Champions la speranza invece è un po’ più debole, ma dobbiamo vincere qualche partita. Un rigore per l’Inter? L’ho toccata sicuramente, ma era molto vicino al corpo: non faccio l’arbitro, non sta a me valutare”.
Vittoria di misura ma meritata per i nerazzurri, che nella tana dei giallorossi, nella prima semifinale di Coppa Italia si impongono per 1 a 0, rompendo un periodo nero caratterizzato da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite. Forse il fattore determinante in questa sfida è stata la Stankoviccondizione fisica, con la Roma di Montella che soprattutto nel secondo tempo e nel finale ha evidenziato un calo preoccupante, non riuscendo mai ad essere veramente pericolosa, tenendo inoltre il campo con molte difficoltà. L’Inter non è certo guarita, perché anche questa sera ha mostrato una sterilità offensiva preoccupante, con molte occasioni sbagliate, e una scarsa vena realizzativa sia di Pazzini che di Milito. Per battere la Lazio e conservare il terzo posto servirà altro. Leonardo è avvertito.
Leonardo cambia le carte in tavola e lascia in panchina Pazzini, lanciando dal primo minuto Pandev a fare coppia con Milito, nessuna novità di formazione invece per i giallorossi guidati da Montella.
PRIMO TEMPO- Primo squillo nerazzurro al 1’ con Sneijder che prova una conclusione senza fortuna da fuori area, facilmente bloccata da Doni. Non passa nemmeno un minuto e arriva un’incomprensione tra Juan e Doni, favorendo il centrocampista nerazzurro che a porta vuota mette in rete il pallone. Gioia strozzata perché il goal è irregolare essendo viziato da un fallo del serbo e quindi annullato da Rizzoli.
Da un errore di Ranocchia nasce la prima grande occasione giallorossa: è assurdo il gol sbagliato da Vucinic, al 8’ servito da Borriello in area a colpo sicuro calcia malissimo e mette il pallone fuori, per la disperazione dei tifosi.
Al 16’ è ancora Vucinic, che sfrutta malissimo una ripartenza giallorossa cercando un passaggio a metà strada tra Taddei e Borriello finendo per non servire nessuno e favorire il contropiede nerazzurro. Episodio dubbio nell’azione seguente con Rizzoli che non vede un tocco di mano di De Rossi in piena area di rigore tra le proteste nerazzurre.
È sempre Roma al 25’ quando Cassetti serve un bellissimo pallone in area a Perrotta, anticipato in scivolata all’ultimo secondo da Lucio che alleggerisce dai guai l’area interista.
Al 45’ quando il primo tempo sembrava non regalare più emozioni Stankovic si inventa un gol impossibile e di rara bellezza. Il centrocampista serbo, servito da Cambiasso controlla un pallone difficile e da fuori area di esterno destro infila un pallone all’angolo opposto battendo un’incolpevole Doni.
Fischio di Rizzoli e squadre a riposo con due minuti di recupero.
SECONDO TEMPO- Stesse formazioni del primo tempo in campo nella ripresa. Brutto gesto di Vucinic al 47’ che colpisce al petto con una gomitata il difensore nerazzurro Lucio. Fallo non sanzionato da Rizzoli e quindi passibile per la squalifica da prova tv.
Rischio elevatissimo per la Roma al 53’ su una brutta uscita di Doni, anticipato da Sneijder che mette un pallone pericolosissimo in area, senza trovare però l’appoggio vincente di nessun attaccante nerazzurro, facendo tirare un sospiro di sollievo ai giallorossi. Sale il ritmo nei primi minuti della ripresa, con le squadre che si affrontano a viso aperto con azioni pericolose da una parte all’altra senza un attimo di pausa. Velocità di gioco elevata che va a vantaggio della Roma, che aumenta il pressing e schiaccia i nerazzurri nella loro metà campo cercando di assestare il colpo del pareggio.
Al 63’ Borriello viene sostituito per un colpo subito alla tempia, con l’ingresso del francese Menez a prendere il suo posto.
Al 70’ è evidente la lentezza della manovra nerazzurra, quando su una ripartenza con superiorità numerica gli uomini di Leo non sfruttano l’opportunità mancando l’affondo decisivo. La Roma negli ultimi dieci minuti sembra calare vistosamente dal punto di vista fisico, sbagliando molti palloni e rischiando sulle ripartenze nerazzurre.
Occasione sprecata da Pazzini al 89’ servito da solo in area davanti a Doni, calcia centrale favorendo la parata del portiere brasiliano. 4 minuti di recupero dopo il 90’ e Rizzoli manda tutti negli spogliatoi con l’Inter che merita la vittoria su una Roma fisicamente a pezzi.
Otto gol subiti in due partite, e l’Inter abbandona la Champions mostrando come l’idea di calcio allegria tanto sbandierata da Leonardo in concreto si realizza con un’impostazione difensiva imbarazzante. Troppo spesso quest’Inter ha subito molti gol magari nascondendo il difetto con una fase offensiva straripante da 3 gol a partita. Stasera nemmeno sarebbero bastati, perché per vincere la Champions serve prima di tutto non subire gol. Adesso Leonardo è davvero sotto accusa: scudetto compromesso, fuori dalla Champions e rimane solo la Coppa Italia. Con un possibile finale di stagione da zeru tituli i tifosi interisti sono passati dal paradiso all’inferno in 3 giorni.
PRIMO TEMPO- La partita inizia con il botto, nemmeno 30 sec e su un lancio di Cambiasso a servire Milito, Neuer esce di testa fuori area per anticiparlo. La palla arriva sul piede di Stankovic che approfitta della ribattuta del portiere tedesco e calcia al volo da 50 metri realizzando il gol più bello di questa edizione della Champions League. Una rete che ricorda il gol realizzato contro il Genoa con Amelia beffato sul rinvio. Lo Schalke non accusa troppo il colpo e si fa avanti senza paura in maniera pericolosa con il centrocampo dell’Inter che aiuta poco il reparto arretrato. Al 16’ arriva la doccia fredda per la squadra di Leonardo quando sugli sviluppi del calcio d’angolo Papadopouls completamente dimenticato dalla difesa interista colpisce di testa con Julio Cesar che respinge. Sul rimpallo Matip in area anticipa tutti e mette in rete riportando il punteggio sul pari. Continua il periodo no per la difesa nerazzurra con una media di gol subiti sicuramente non all’altezza di una squadra che vuole bissare il trionfo europeo della scorsa stagione.
Al minuto 33 è l’Inter a far esultare i suoi tifosi. Sneijder serve in area Cambiasso che di testa appoggia un pallone perfetto per Milito. Il bomber argentino che non segnava in Europa dalla finale di Madrid, gonfia la rete alle spalle di Neuer e conferma il suo ritorno in campo da assoluto protagonista. Inter 2 Schalke 1 con la curva che torna a cantare “Diego Milito facci un gol”.
Non c’è pace per la difesa nerazzurra con Edu al 40’ che calcia su Chivu, la deviazione sorprende Julio Cesar che para ma non riesce a bloccare il pallone e serve involontariamente l’attaccante brasiliano che in scivolata riesce a colpire nuovamente il pallone e segnare il gol del 2 a 2.
Evidenti i limiti difensivi di questa Inter nella prima parte di gara.
SECONDO TEMPO- Le squadre tornano in campo con le formazioni invariate. Al minuto 46 pallone perfetto di Sneijder per Milito che stoppa in corsa e solo davanti a Neuer calcia e manda il pallone di un soffio a lato del palo dando l’illusione del gol ai tifosi. Ancora Inter in avanti con Eto’o che dribbla in area e calcia a botta sicura. Neuer compie un miracolo e con una parata bellissima gli nega l’emozione del gol.
Al 52’ è ancora lo Schalke ad affondare il colpo decisivo nei confronti dell’Inter con Raul che beffa i due centrali nerazzurri e riesce a mettere il pallone alle spalle di Julio Cesar. Il bomber spagnolo firma il timbro numero 70 dei gol segnati nelle competizioni europee staccando di una rete Pippo Inzaghi. Tedeschi in vantaggio 3 a 2 in casa nerazzurra con Leonardo sempre più infuriato con la propria difesa.
La difesa nerazzurra continua a far regali alla squadra tedesca e al 57’ Ranocchia in evidente ritardo devia involontariamente in rete una palla di Jurado portando lo Schalke sul 4 a 2 con la qualificazione sempre più lontana per l’Inter.
Piove sul bagnato al 61’ quando Chivu già ammonito viene espulso per somma di ammonizioni con un fallo al limite dell’area lasciando i suoi in 10, in un momento delicatissimo della partita. Sempre avanti lo Schalke con Jurado che al 64’ da fuori area su azione insistita dei tedeschi colpisce il palo. Al 74’ Farfan mette in evidente imbarazzo la difesa nerazzurra che si salva solo con un miracolo di Julio Cesar e il palo su rimpallo di Ranocchia. Non passa nemmeno un minuto e Edu riesce a girarsi marcato dal difensore italiano e infilare la palla in rete per il 5 a 2 dello Schalke. La qualificazione è ormai solo un miraggio. L’Inter si arrende e lo Schalke fa girare palla consapevole di aver già oggi staccato il biglietto per le semifinali. Fischio finale e Game Over a San Siro.
Rieccoci qui cari fantallenatori. Archiviata la settimana dedicata alle Nazionali, rituffiamoci nel nostro amato fantacampionato. Di sicuro qualcuno dovrà fare i conti con qualche infortunio di troppo (v. Chiellini e Ilicic ad esempio), ma si sa che le Nazionali (così come le Coppe) spesso ci portano in dote situazioni negative. Ma tant’è. Cerchiamo di capire cosa potrà accadere alla ripresa con la 31a giornata.
Si parte, come di consueto, con i due anticipi del sabato. Alle 18.00 Brescia-Bologna e in serata l’attesissimo derby di San Siro tra Milan e Inter. Si prosegue domenica, con l’anticipo delle 12.30 tra Napoli e Lazio (altra gara molto attesa) e poi il programma delle 15.00, con l’altra grande sfida Roma-Juve a chiudere in posticipo il 31esimo turno. Questi i consigli del fantapallonaro.
Portieri. Abbiati, Julio Cesar o nessuno dei due? Dico la mia. Io penso che l’Inter parta leggermente favorita e quindi darei fiducia al brasiliano. Eviterei, invece, i portieri dell’altro derby di giornata, quello tra Catania e Palermo. Sorrentino e Mirante non dovrebbero avere problemi. Darei un turno di riposo a Buffon.
Difensori. Mi ispira molto Maicon e qualcuno del Chievo. Potendo fare due nomi, dico Sardo e Mantovani. Occhio a Kaladze e al possibile bis di Zaccardo, già a segno domenica scorsa con la Sampdoria. Azzardo una bomba di Riise su punizione.
Centrocampisti. Stankovic potrebbe essere uno dei grandi protagonisti. Jimenez è l’ex di turno, Marco Rossi è da tenere in grande considerazione. Olivera e Taddei gli ultimi due nomi da segnalare.
Attaccanti. Tralasciando i grandissimi nomi, Maxi Lopez da una parte e Miccoli dall’altra potrebbero regalare qualche bonus, ma anche Floro Flores ed Acquafresca potrebbero dire la loro. Di Michele dovrebbe tornare in campo proprio contro la sua Udinese. Fateci più di un pensierino. Toni segnerà il classico gol dell’ex?
Attendo i vostri commenti e le vostre richieste. Un saluto dal fantapallonaro.
Quarta partita per leonardo e quarta vittoria per il brasiliano sulla panchina interista, questa volta a farne le spese è il Bologna di malesani che viene battuto nettamente per 4-1. Stankovic, Milito e doppietta dell’ onnipresente Eto’ o mentre il gol della bandiera per il Bologna è firmato da Gimenez.
Leonardo il rombo con Stankovic vertice alto e Thiago Motta vertice basso del centrocampo con davanti il duo Milito – Eto’ o, mentre Malesani si presenta a san siro con il solo Di vaio davanti con Ramirez in appoggio. È un Inter che parte a mille, pressing a tutto campo che non permette nessun tipo di manovra alla squadra rossoblù e prima palla gol con Milito che non sfrutta una sponda di Lucio mandando sul palo da posizione ravvicinata. È solo però questione di minuti per il vantaggio neroazzurro che arriva al 20’ con Stankovic che insacca su assist di Eto’ o, gol tuttavia viziato da una netta posizione di fuorigioco del serbo. Passano 10 minuti e nuovo errore di impostazione del Bologna che permetta a Milito di involarsi in porta, dribbling su Portanova e sinistro che batte Viviano impotente. Sussulto Bologna con il suo giocatore principe, Di Vaio che sfugge a Lucio ma non riesce ad insaccare grazie alla bella parata di Castellazzi in angolo. Nel recupero Maicon taglia come il burro la difesa del Bologna servendo a Thiago Motta la possibile palla del 3-0 che non viene però sfruttata dal brasiliano sebbene in buona posizione di battuta. Finisce così il primo tempo con la squadra di leonardo assoluta padrona del campo con tuttavia il vizio dell’ irregolarità del primo gol di Stankovic in netta posizione irregolare.
Nessun cambio in casa nerazzurra mentre per il Bologna dopo 3 minuti entra Gimenez al posto di Mudingayi. La squadra di Malesani sembra più convinta ed infatti si presenta al tiro diverse volte, in maniera molto pericolosa prima con Gimenez che davanti a Castellazzi spara alto, poi con Di Vaio che su punizione manda di poco a lato e poi due volte con Gimenez, una con Perez ed Ekdal ma senza mai impegnare seriamente Castellazzi. L’ Inter controlla e quando decide di accelerare sono guai per la difesa rossoblù, Eto’ o duetta alla grande con Milito che di tacco serve al camerunense la palla splendida del 3 a 0. Etò’ o non è sazio e al 72’ su punizione sigilla il poker la squadra campione d’ Italia e del mondo. Nei minuti finali Gimenez sigilla il gol della bandiera su azione in mischia in area.
Bella vittoria per la squadra di Leonardo che festeggia nel migliore dei modi il record di capitan Javier Zanetti che con 519 presenze eguaglia Beppe Bergomi che verrà superato, con ogni probabilità, mercoledì sera nel recupero contro il Cesena.
Terminata la quattordicesima giornata, andiamo ad analizzare chi sono stati i migliori e i peggiori del weekend:
Sul gradino più alto dei “Lisci” collochiamo il Palermo, una squadra viva e piena di giovani che sta dando lezioni di calcio a gran parte delle squadre di Serie A. Impressionante la facilità e la scioltezza con cui i rosanero hanno distrutto una Roma in formissima, che veniva da una striscia positiva di 8 risultati utili consecutivi tra campionato e coppa. Merito non solo di Delio Rossi (che in cuor suo ha vinto quasi un derby), ma anche di ragazzi come Ilicic: sì, citiamo lo sloveno ancora una volta per ricordare come questo calciatore si sia ambientato alla perfezione nello spogliatoio siciliano e nonostante non sia una punta di peso, ma un trequartista, ha realizzato 6 reti in 14 partite. Ora Zamparini non dovrà guardarsi solo dal trattenere Pastore… i grandi club prendano nota.
Seconda piazza per 2 giocatori, autori ieri di una tripletta importante per le loro rispettive squadre: da una parte Totò Di Natale (alla sua seconda tripletta stagionale, dopo quella realizzata al Lecce qualche settimana fà), dall’altra Dejan Stankovic, e per il serbo è la prima tripletta in carriera. Da apprezzare il gesto tecnico nel secondo gol friulano del talento napoletano, che calcia verso la porta un tiro velenosissimo che l’ex De Sanctis non può deviare per evitare il gol: palla all’incrocio e standing ovation bomber Totò. Passando a Stankovic, ieri il serbo ha preso in mano la squadra conducendola alla vittoria contro un grandissimo Parma, nonostante il risultato pesante (5-2); decisive le 2 reti tra il 18′ e il 19′ segnate dall numero 5 nerazzurro, due gol in fotocopia sporcate dai difensori ducali che hanno messo fuori tempo Mirante.
Piazza d’onore per Samir Handanovic, un altro sloveno nei “Lisci” della nostra speciale classifica. Il portiere dell’Udinese si è reso protagonista di un altro rigore parato, questa volta ai danni di Hamsik, risultando poi decisivo poichè un’eventuale rete dal dischetto poteva spianare la strada a una rimonta napoletana. Invece Samir compie l’ennesimo salvataggio dagli undici metri, così come accadde contro l’Inter quando parò il rigore a Eto’o (poi messo dentro sulla ribattuta dello stesso camerunense), con Barreto contro il Bari e con Di Michele contro il Lecce. E’ lui il nuovo “pararigori” del nostro torneo.
Tra gli “Sbalasci” collochiamo al primo posto Hamsik, deludente e impacciato nella brutta sconfitta patita ieri dal suo Napoli sul campo dell’Udinese. Nonostante abbia segnato il gol della bandiera dei suoi, si è reso protagonista di episodi negativi come l’errore dal dischetto che poteva portare il Napoli sul 2-3 ma, ancor prima di questo, non ha intercettato un calcio d’angolo apparentemente innocuo di Di Natale lisciando la palla andata poi in fondo al sacco. Dopo la partita perfetta di domenica scorsa contro il Bologna, “Marechiaro” inanella un’altra prova deludente.
Altro “Sbalascio” per il Bari; la squadra pugliese non riesce più a vincere dalla quinta giornata (2-1 contro il Brescia) ed è lontano parente della squadra ammirata lo scorso anno, risultata poi la più brillante e sorprendente dell’intero torneo. Neanche contro il Cesena, diretta concorrente per la salvezza, i galletti sono riusciti a vincere, ed adesso è veramente crisi; Ventura ha le ore contate…
Terzo posto tra i peggiori per Marco Motta, terzino (o non terzino) della Juventus. E’ solo una di una serie catastrofiche di prove negative per il difensore bianconero, sempre impreciso, che sembra essere veramente in “bambola”; insomma, è l’anello debole di questa nuova Juve. Può sembrare un paradosso, ma il giovane Sorensen è pronto a soffiargli il posto (in attesa di Grygera ovviamente…)