Tag: de rossi

  • Bayer Leverkusen-Roma: il pazzo 4-4 è servito

    Bayer Leverkusen-Roma: il pazzo 4-4 è servito

    Bayer Leverkusen-Roma è terminata con il punteggio di 4-4; gara strana, pazza, dai mille risvolti ed errori. Partita nella quale la Roma rinvia l’appuntamento con la vittoria, deve recitare il mea culpa la squadra di Garcia che, per colpa principalmente propria, butta alle ortiche un pezzo importante di qualificazione agli ottavi. Troppi errori individuali per De Rossi  e compagni a cui va attribuito il merito di essere stati in grado, nel primo tempo, di rimontare la doppietta di Hernandez proprio con capitan futuro.

    Hernandez, autore di una doppietta nel match Bayer Leverkusen-Roma
    Hernandez, autore di una doppietta nel match Bayer Leverkusen-Roma

    Nel secondo tempo è rabbiosa la Roma riesce con la ormai consueta magia di Pjanic a ribaltare la sfida in apertura di tempo e la rete di Iago Falque sembra far pendere l’ago della bilancia a favore della Roma, ma iniziano gli ultimi sei pazzi minuti della squadra di Garcia, che si abbassa lasciando campo ai giocatori di Schmit, bravo e fortunato Kampl a trovare il gol del 3-4 ma un minuto dopo, è Mehmeti ad approfittare della ennesima dormita della Roma approfittando del cross rasoterra di Wendell. Ora sono solo 2 i punti della Roma nel girone E di Champions League, ancora tre gare, tra cui quella al Camp Nou, per una squadra destinata a non poter più sbagliare se ci vuole essere ancora a febbraio.

    Subito Bayer subito brivido con Hernandez che impatta male di testa da ottima posizione, sulla linea dell’area piccola, e la palla va oltre la traversa. Al 3′ calcio di rigore per il Bayer Leverkusen: Calhanoglu, dalla fascia, effettua un cross ma Torosidis tocca la palla con il braccio destro, inizialmente Kassai fa proseguire ma l’assistente di porta fa cambiare idea al direttore di gara: batte Hernandez mandando la palla a sinistra in rete. Al 12′ bel lancio di Pjanic per Gervinho che scatta in posizione regolare ma Leno esce e spazza; al 16′ Salah per Pjanic, destro e respinta di pugno di Leno; al 19′ ancora Hernandez: pressing alto dei tedeschi che rubano palla a Digne con Hernandez il quale serve Kampl che lo lancia nello spazio, il messicano è in posizione regolare, tira, respinta di Szczsny ma la palla ritorna a Hernandez che di piatto supera il portiere della Roma. Al 29′ accorcia le distanze la Roma: calcio d’angolo di Pjanic respinta di Leno, colpo di testa di Manolas che serve De Rossi il quale stoppa di petto e supera il portiere di casa con un tocco sporco. Al 31′ cross di Bellarabi, da destra,Szczsny in uscita tocca la palla quel tanto che basta per mandare fuori tempo Hernanedz. Al 37′ De Rossi, porta la partita sul 2-2: punizione dalla destra di Pjanic, De Rossi salta e di ginocchio manda la palla nell’angolino, nulla da fare per Leno.

    Al 49′ grande intervento di Leno che alza la palla sopra la traversa; al 50′ piazzato di Pjanic, centrale, para Leno. Al 52′ grande slalom di Gervinho che prende in infilata i suoi avversari, arriva davanti a Leno che è bravo a respingere; al 53′ punizione di Pjanic e palla alla sinistra di Leno per il nuovo vantaggio della Roma. Al 62′ mancino di Naingollan, dal limite dell’area, Leno para a terra. Al 66′ Brandt si inserisce in velocità, controllo e tiro parato da Szczsny; al 70′ contropiede della Roma con Florenzi che entra in area di rigore, tira di destro ma Leno, con il polso destro, respinge la palla, che si impenna, e Iago Falque di testa centra la parte superiore della traversa. Al 72′ arriva il quarto gol della Roma: contropiede con Pjanic che lancia sulla fascia sinistra Gervinho il quale punta Tah, si accentra e serve Iago Falque, in area di rigore, che da solo, si sinistro, di prima, supera Leno. Al 75′ colpo  di testa di Papadopoulos, centrale, parato da Szczsny. All’84 Kampl, parte da destra, rientra sul sinistro e effettua un tiro a giro con la palla che va ad infilarsi nell’angolo alto alla destra di Szczsny, per il 3-4. Un minuto dopo il pareggio del Bayer in una partita infinita: cross rasoterra di Wendell e palla per Mehmedi che deve solo appoggiare la palla in porta. Al 90′ contropiede Bayer Leverkusen con Hernandez che tira dal limite dell’area e la palla esce di poco.

    BAYER LEVERKUSEN – ROMA 4-4 (3′, 19′ Hernandez rig.; 29′, 37′ De Rossi; 54′ Pjanic; 72′ Iago Falque; 84. Kampl; 85. Mehmedi)

    BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1): Leno; Donati, Tah, Papadopoulos, Wendell; Kramer [65. Brandt], Toprak [79. Yurchenko]; Bellarabi [56. Mehmedi], Kampl, Calhanoglu; Hernandez  All: Schmit

    ROMA (4-4-2): Szczsny; Torosidis, Rudiger, Manolas, Digne; Florenzi [88. Iturbe], De Rossi, Naingollan, Pijanic; Salah [61. Iago Falque], Gervinho [85. Dzeko].  All: Rudi Garcia

    ARBITRO: Kassai (Ung)  Assistenti: Ring e Toth   Quarto Uomo: Berretyan   Addizionali: Bognar – Szabo

    Ammoniti: 23. Naingollan [R]; 34. De Rossi [R]; 36. Kramer [B]; 88. Wendell [B]

    Angoli: 4-6  Recupero: 0 + 3

  • Coppa Italia Primavera, trionfo Roma. Con la Juve basta lo 0-0

    Coppa Italia Primavera, trionfo Roma. Con la Juve basta lo 0-0

    La Coppa Italia Primavera va alla Roma. Grazie allo 0 a 0 nella finale di ritorno contro la Juventus disputata allo stadio Olimpico, i giovani giallorossi allenati da De Rossi, grazie al 2 a 1 ottenuto all’andata allo Juventus Stadium, portano a casa il prestigioso trofeo a 18 anni dall’ultima volta. Ad assistere al match oltre al tecnico della prima squadra Luis Enrique anche parte della società, in particolare Baldini, Fenucci e Sabatini. Ma la cornice è ben più ampia, con circa ventimila spettatori presenti sugli spalti. De Rossi si affida ad alcuni dei ragazzi più rappresentativi, su tutti Viviani e Piscitella i quali vantano anche presenze in prima squadra. Dall’altro lato Baroni schiera il trio formato da Spinazzola, Bouy e De Silvestro in appoggio all’unica punta Padovan.

    Juventus chiamata ad attaccare visto che per ribaltare la sconfitta dell’andata serve una vittoria per due reti a zero. Ma la prima grossa occasione è di marca giallorossa: al 18’ infatti Ciciretti avanza dopo un buon pallone conquistato a centrocampo e prova la conclusione dalla distanza che, smorzata da Gouano, si stampa sul palo. Roma che il gol lo trova al 26’, quando Politano, sfruttando al meglio un assist di Piscitella, insacca di sinistro, ma il guardalinee ravvisa un fuorigioco. La Juventus però non sta guardare e poco dopo la mezz’ora, complice anche un errore di Pigliacelli, portiere di casa, Bouy per poco non insacca, con Sabelli che è provvidenziale nello sventare la minaccia.

    Roma Primavera © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ed è proprio Bouy che ad inizio ripresa esce dal campo per far spazio a Beltrame. La formazione di Baroni entra in campo con un altro piglio mettendo in difficoltà la compagine di De Rossi il quale a sua volta getta nella mischia Cittadino al posto di Ciciretti. Il tecnico bianconero invece appena dopo si giocherà il tutto per tutto con l’ingresso in campo di Libertazzi per Padovan. Ma nonostante la Juve spinga è la Roma a sfiorare il vantaggio: Verre serve Tallo il quale da posizione molto invitante si vede sbattere la porta in faccia da Branescu, il quale si ripeterà poco dopo su Nego presentatosi a tu per tu. Frediani rileva uno stanco Politano e al 25’ la Juventus potrebbe passare: Chisbah sugli sviluppi di un calcio piazzato avrebbe la palla del vantaggio ma da posizione favorevole calcia a lato. L’ingresso di Ruggiero al posto di De Silvestro non cambia le cose per i bianconeri, con De Rossi che risponde togliendo Piscitella ed inserendo Leonardi. Gli assalti finali dei bianconeri sono vani: la Coppa è della Roma. Una serata però macchiata da un gesto poco edificante dei tifosi di casa che nel primo tempo hanno intonato cori contro Gianluca Pessotto.

    Il tabellino di Roma Juventus:
    ROMA (4-2-3-1): Pigliacelli; Sabelli, Orchi, Barba, Nego; Viviani, Verre; Politano (25’st Frediani), Ciciretti (10’st Cittadino), Piscitella (36’st Leonardi); Tallo. In panchina: Proietti Gaffi, Carboni, Rosato, Nico Lopez. Allenatore: De Rossi.
    JUVENTUS (4-2-3-1): Branescu; Untersee, Gouano, Rubin, Liviero; Appelt, Chibsah; De Silvestro (33’st Ruggiero), Bouy (1’st Beltrame), Spinazzola; Padovan (10’st Libertazzi). In panchina: Sluga, Schiavone, Margiotta. Allenatore: Baroni
    ARBITRO: De Benedictis di Bari

  • Roma Juventus, le pagelle. Grande Buffon, Totti serata no

    Roma Juventus, le pagelle. Grande Buffon, Totti serata no

    Una partita che regala occasioni e spettacolo vede l’impennata di quotazioni di una Roma in emergenza, ma forse ai migliori livelli di questa stagione. La Juventus conferma lo stratosferico stato di forma fisica e può continuare a sognare uno Scudetto che vede possibile ancora di più dopo la bella gara contro la Roma.

    Buffon ipnotizza Totti, Roma Juventus 1-1 | ©Paolo Bruno/Getty Images

    PAGELLE ROMA.

    Stekelenburg 6 La brutta uscita che regala il gol di Chiellini è cancellata da almeno due grandi parate di cui una su Quagliarella al 90′.

    Taddei 7,5 E’ fra i migliori. Da terzino destro attacca costantemente con grandissima qualità e ottima corsa. Difende con attenzione anche se Luis Enrique lo vuole molto alto.

    Heinze 7,5 Non sbaglia mai nulla. Scivolate e anticipi perfetti nel corso di tutti i 90′.

    De Rossi 7 Da centrale difensivo non perde spessore, anzi imposta da dietro e la squadra se ne giova. In fase di contenimento è protagonista di spettacolari interventi in extremis.

    Jose Angel 6,5 Spinge discretamente a sinistra, ma la novità è che riesce a difendere molto bene. Fondamentale il suo recupero su Pepe nel secondo tempo.

    Pjanic 5 E’ in ombra. Non dà mai la fantasia richiesta, sbaglia semplici passaggi ed è nervoso.

    Viviani 5,5 Il ragazzo sente l’esordio e sbaglia qualcosa. Per il resto fa le cose semplici e le fa bene. C’è tempo per sbocciare.

    Greco 6 Una bella partita all’insegna dell’ordine tattico e della geometria. Tanta corsa e voglia di mettersi in mostra.

    Simplicio 6

    Totti 5 Il capitano è fuori giri. Sbaglia il rigore che poteva regalare la vittoria e un’altra buona occasione allo scadere. Lotta come un leone, ma stasera lo domina l’imprecisione.

    Lamela 6,5 Dà tecnica e cambio di passo. Salta bene l’uomo e la cosa in più è che difende con grinta e abnegazione.

    Osvaldo 5,5 Si abbassa molto per aiutare i compagni nella fase di ripiego, ma ne risente davanti. Sbaglia almeno due assist scegliendo il tiro e non punge fino in fondo.

    Luis Enrique 6 Una Roma disordinata, ma battagliera pareggia e convince. Non è il suo gioco quello visto con la Juve, ma è molto meglio di quanto visto fino ad ora.

    PAGELLE JUVENTUS.

    Buffon 8 Stellare. E’ il migliore del mondo. Il rigore parato vale 1 punto da solo.

    Lichsteiner 6 Spinge tanto ma non è sempre preciso. Comunque fa un lavoro di elastico invidiabile.

    Bonucci 6,5 Sulle palle aeree non va mai in affanno ed è sempre concentrato.

    Barzagli 7Contiene le folate romaniste con personalità. E’ il pilastro della difesa.

    Chiellini 7,5 Spinge sulla sinistra e si sgancia dalla difesa creando superiorità numerica e portando grande qualità. Il fisico gli permette di essere dirompente ed essere pericoloso in fase realizzativa. Il gol segnato non è un caso.

    Vidal 5 Serata no. Prima liscia clamorosamente regalando il gol e poi stende Lamela in area concedendo il rigore. In positivo la corsa a perdifiato e un bel tiro di poco fuori.

    Pirlo 6 Come al solito orchestra sapientemente l’azione juventina, ma perde qualche pallone di troppo e non è il solito cecchino.

    Marchisio 5,5 Non gioca una grande partita. Non si vede quasi mai e non riesce a trovare la posizione per dar fastidio alla difesa giallorossa.

    Pepe 6,5 Spinge a ritmi forsennati ed una minaccia costante con la sua velocità. Gli manca la precisione sotto porta e in rifinitura, ma l’impegno è encomiabile.

    Matri 5 Partita anonima. Non lotta più di tanto ed è schiacciato nettamente dai due centrali avversari.

    Estigarribia 5,5 Dopo le recenti ottime prestazioni non si ripete. E’ un pò in ombra, forse manca ancora un pò di personalità

    Quagliarella 6

    Giaccherini 6

    Conte 6 La sua squadra corre a mille all’ora e cerca sempre di vincere la partita senza badare a ostinati tatticismi. E questo fa bene ai suoi giocatori e al Campionato. Anche con la Roma conferma la solidità dei suoi insegnamenti.

    Roma Juventus video highlights

  • Roma Juventus, un pari ricco di emozioni all’Olimpico

    Roma Juventus, un pari ricco di emozioni all’Olimpico

    Bellissima partita tra Roma Juventus che regalano tante emozioni a un Olimpico gremito. La Roma in emergenza dimostra grande carattere contro una Juventus in formissima. La partita è equilibrata e sempre viva. In ogni minuto i risultato può cambiare e regalare i tre punti da una parte o dall’altra. Il match è segnato da due uomini simbolo: Daniele De Rossi e Giorgio Chiellini.

    Chiellini riprende De Rossi, Roma Juventus 1-1 |©ALBERTO PIZZOLI/Getty Images
    PRIMO TEMPO. L’inizio è scoppiettante e dopo soli 6′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo conquistato dalla Roma Totti crossa in mezzo per De Rossi che da pochi metri riesce a deviare verso la porta un tiro debole, ma Vidal sulla linea liscia clamorosamente e regala il vantaggio ai giallorossi. La reazione della Juventus è rabbiosa. I bianconeri si riversano nella metà campo avversaria e ci provano prima con Matri e poi con Bonucci, ma la Roma si difende e punge in contropiede. Non ci sono tatticismi, ma la compagine capitolina soffre non poco le folate juventine. Al 31′ un gran tiro di Vidal finisce di poco al lato. I salvataggi in extremis di De Rossi e Heinze da una parte e di Chiellini e Lichsteiner dall’altra mantengono il risultato sull’1-0 anche se al 44′ Pepe avrebbe la palla buona per servire matri solo in area ma spreca la ghiotta occasione.

    SECONDO TEMPO. La seconda frazione di gioco comincia come la prima con le due squadre molto vivaci pronte ad accelerare. Si ripete un grande equilibrio spezzato al 16′ dal pareggio di Chiellini che sfrutta un tiro errato di Estigarribia e devia in porta di testa anticipando un incerto Stekelenburg. Neanche il tempo di esultare e 60 secondi dopo siamo già nell’area juventina quando Vidal stende Lamela: rigore per la Roma. Si presenta sul dischetto capitan Totti contro l’amico Gigi Buffon: il numero 10 romanista si fa ipnotizzare dal portiere della Nazionale e getta al vento la possibilità del vantaggio. La partita è vibrante con occasioni da una parte e dall’altra. Prima Quagliarella impensierisce Stekelenburg poi al 39′ è Simplicio ormai a tu per tu con Buffon a non trovare lo spazio per concludere. La Roma attacca con forza, ma lascia grandi spazi per ripartire alla Juve che ci prova con Giaccherini. Al 45′ Quagliarella ha una grande chance ma spara su Stekelenburg in uscita e nello stesso minuto Totti avrebbe l’opportunità di far gioire i suoi tifosi ma il suo mancino viene contrato dalla difesa avversaria. Il risultato finale è un giusto 1 a 1.

    Roma Juventus video highlights
    [jwplayer config=”180s” mediaid=”114379″]

  • Verso Roma Lecce, rientra Totti. Emozione Di Francesco

    Verso Roma Lecce, rientra Totti. Emozione Di Francesco

    La dodicesima giornata della Serie A offre come il posticipo il match Roma Lecce carico di intrecci nostalgici, sfide di rivalsa e tanta voglia di farsi notare. Gli ex sono molti infatti. A partire dall’allenatore salentino Eusebio Di Francesco. Per il  42enne pescarese quattro stagioni da calciatore nella Roma con 14 reti siglate, uno storico Scudetto vinto nel 2001 e soprattutto un grande affetto da parte della tifoseria. Dunque per l’allenatore al primo anno di A sarà una grande emozione tornare in quello Stadio Olimpico che ha solcato nell’apice della sua carriera. Altro grande ex è l’amministratore delegato romanista Claudio Fenucci. I suoi anni al Lecce hanno lasciato il segno ed è tuttora molto stimato in terra pugliese considerando i vari talenti che ha contribuito a scoprire: uno fra tutti quel Vucinic ex di entrambe le squadre.

    Eusebio Di Francesco | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Sul capitolo giocatori la lista si allunga. C’è Julio Sergio amareggiato da un ambiguo addio alla Roma: da pedina fondamentale con l’arrivo di Montella si trasformò in terza scelta nonostante prestazioni non eccessivamente deludenti. Anche domenica, però, sarà costretto a guardare dalla panchina per fare posto al secondo Benassi.

    Altra storia di ricordi è quella di Daniele Corvia romano cresciuto nel vivaio giallorosso. Il classe ’84 ha perso la grande occasione nella Roma. Giovane bruciato dal grande club o semplicemente giocatore da squadra piccola? E’ questa la domanda a cui Corvia, che giocherà titolare, cercherà di dare risposta domenica sera. Dal passato al futuro passando sempre per la Cantera giallorossa con Andrea Bertolacci, classe 1991, in prestito al Lecce. Anche l’azzurrino è nato a Roma, ma per lui non è escluso un futuro alla corte di Luis Enrique che notoriamente lancia i giovani. Il ragazzo di Spinaceto sarà nell’undici titolare e potrà sfidare il mito calcistico di ogni ragazzino cresciuto nella capitale sulla sponda giallorossa: Francesco Totti. Il Capitano tornerà titolare, infatti, insieme agli altri romani Rosi e De Rossi. Il numero 10 orchestrerà la squadra con l’aiuto dei due giovanissimi Bojan e Osvaldo. Sarà vera sfida da Derby, poi, con Massimo Oddo che fu capitano della Lazio e avversario di tante sfide entusiasmanti. Roma Lecce dunque, tanti intrecci, ma sopratutto tre punti fondamentali.

  • Genoa-Roma: le pagelle, Malesani fa 200

    Genoa-Roma: le pagelle, Malesani fa 200

    Un Genoa all’italiana batte una Roma sfortunata e ingenua. I giallorossi giocano un primo tempo di altissimo livello in cui producono svariate occasioni senza realizzarne. Il Genoa si difende bene e riparte organizzato segnando cinicamente il gol del vantaggio. Nel secondo tempo i liguri si difendono con dieci uomini dietro alla palla nei piedi romanisti e lo fanno con grandissima dedizione tattica e sacrificio. Nella ripresa gli attacchi della Roma sono sporadici o sterili e il gol fatto è frutto di un guizzo individuale di Borriello. Il Genoa poi chiude i conti con Kucka ancor più cinicamente e mettendo in luce tutta l’impreparazione della retroguardia capitolina.

    Alberto Malesani | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    PAGELLE GENOA. Frey 6.5 E’ sempre pronto e reattivo. Valore aggiunto. Mesto 5,5 Soffre tantissimo Josè Angel, ma aiuta sempre la squadra con raddoppi e diagonali difensive. Dainelli 6,5 Sul gioco aereo la prende sempre lui. Grande senso della posizione e altissima concentrazione. Moretti 6 Nonostante un primo tempo prepotente della Roma lì dietro non sbagli mai. Esce per infortunio durante l’intervallo. Antonelli 6 Partita prettamente di contenimento, ma giocata all’insegna della corsa e dell’attenzione difensiva. Veloso 6 E’ una diga in mezzo al campo. Potrebbe partecipare di più alla costruzione del gioco. Seymour 6,5 Il motorino del centrocampo genoano corre e lotta per quattro. Deve uscire per precauzione essendo ammonito M.Rossi 6 Anche oggi il capitano fa la solita partita di grande sostanza. E’ sempre il primo ad aiutare i compagni. Merkel 6,5 E’ l’uomo che riesce a dare qualità alla zona mediana. Si inserisce e tenta la conclusione sfiorando il gol di un niente. Jankovic 7 Non riceve molti palloni, ma quando entra in possesso è sempre pungente. Firma una grande gol sia bello che importante. Palacio 6,5 Il suo ruolo è fondamentale in questo Genoa. Regge da solo l’attacco. Quando riceve i rinvii dei difensori raramente spreca il possesso e quando riparte in velocità sembra imprendibile con le sue finte e i suoi passaggi millimetrici. Regala l’assist a Jankovic. Bovo 5 Sostituisce Moretti e rischia di buttare via la partita con un errore di sufficienza che regala il momentaneo pareggio alla Roma. Kucka 7 Entra a 34 minuti dalla fine, ma non si nota molto. Ha il grande merito di trovarsi sulla traiettoria del pallone e impattarlo per siglare il 2-1 che vale tre punti. Malesani 7,5 E son 200, una vittoria da vero stratega. Dopo un primo tempo di sofferenza dispone in modo diverso il centrocampo e neutralizza gli attacchi romanisti. E’ bravo e fortunato. PAGELLE ROMA. Stekelenburg 6 Non deve fare grosse parate, ma dà sempre sicurezza al reparto. Perrotta 6 Anche se fuori ruolo spinge bene nel primo tempo. Nel secondo cala vistosamente, ma è un mediano che gioca da terzino. Heinze 4,5 Sbaglia due volte sul primo gol del Genoa. Appare nervoso e deconcentrato. Burdisso 5 Cerca di tappare i buchi in cui si infilano i contropiedisti del Genoa e non sempre ci riesce. Sul gol vittoria genoano è il primo attore del presepio giallorosso. Josè Angel 6,5 E’ uno dei migliori. Spinge sulla sinistra con continuità e qualità. Talvolta converge e tira anche con il destro e dimostra di rimanere lucido in fase difensiva anche nelle difficoltà. Pizarro 5,5 E’ più impreciso del solito, ma è pedina importante della fitta ragnatela di passaggi della Roma. De Rossi 6,5 Gioca una grande partita. Fa il regista da difensore centrale. Delizia con aperture chirurgiche e allo stesso tempo chiusure da combattente. Gago 6 E’ in crescita. Oltre alle solite geometrie regala qualche buon inserimento e un pizzico di personalità in più. Lamela 5,5 Tocca pochi palloni. Non riesce ad entrare nel gioco e vive di qualche sprazzo in cui si intravede la classe. Bojan 5 Corre tantissimo, ma è un pò pasticcione e raramente riesce a saltare l’uomo. Borini 6 Guadagna la sufficienza grazie ad un gol segnato a porta vuota. Il resto è da buttare. Si affanna e ha polmoni da vendere, ma non è lucido e manca di qualità. Borriello 6,5 Quando entra si fa sentire con la fisicità della punta di peso. Il gol romanista è il frutto della sua caprbietà. Luis Enrique 4,5 Propone un calcio bello esteticamente quanto improduttivo. Il suo è un gioco alla spagnola annichilito dalla fine tattica italiana del collega Malesani. Probabilmente sbaglia anche la formazione schierando dal 1′ due punte leggere come Bojan e Borini in un attacco troppo giovane considerando anche Lamela.

  • Verso Genoa-Roma, è sfida Palacio-Lamela

    Verso Genoa-Roma, è sfida Palacio-Lamela

    Dopo il bel pareggio in casa della Juventus la squadra di Malesani si prepara al banco di prova di maturità contro la Roma (domani ore 20.45). Il Genoa ha totalizzato 9 punti in campionato e probabilmente l’organico è superiore al rendimento. I giallorossi sembrano aver superato lo schock della sconfitta nel derby e i 3 punti presi col Palermo hanno dato fiducia anche se rimangono delle perplessità di carattere tattico sulla disposizione in campo del team. Dunque grandi aspettative per questa sfida e soprattutto per il confronto tutto argentino e fantasia  tra Rodrigo Palacio e Erik Lamela.

    Erik Lamela | ©Getty Images
    QUI GENOVA. C’è grande entusiasmo nell’ambiente genoano per una squadra che sembra pian piano trovare la quadratura. Il grifone arriva al match con quasi tutto l’organico a disposizione. Fuori soltanto Kaladze che deve scontare l’ultimo turno di squalifica e Zè Eduardo operato di appendice. Il tecnico dei liguri si affiderà allo stesso modulo della partita di Torino. Un 4-3-1-2 fatto di tanta corsa, piedi buoni e organizzazione tattica. Dainelli e Moretti i centrali con mesto e Antonelli sulle fasce. A centrocampo insieme a capitan Rossi ci saranno Veloso e Seymour con lo spostamento di Merkel sulla trequarti dopo la grande prestazione contro la Vecchia Signora. Sempre in tribuna Kevin Constant dopo un inizio di stagione tutt’altro che brillante. Davanti il solito Palacio vicno a Caracciolo che potrebbe sostituire Jankovic in virtù del gol decisivo dello scorso turno. QUI ROMA. Mentre in Argentina si celebra l’impatto devastante di Lamela co lcampionato italiano a Trigoria è già tempo di calcio giocato. Il calciatore ex River Plate, comunque, dovrebbe essere riconfermato nell’undici titolare anche per le assenze nelle fila romaniste. Luis Enrique, infatti, deve rinunciare all’infortunato di lungo corso Francesco Totti: lo staff medico della Roma non vuole forzare il rientro e dunque il capitano potrebbe tornare addirittura dopo la sosta. Altra defezione è quella di Pjanic: il serbo è alle prese con problemi muscolari che non gli impediscono di giocare, ma potrebbe comunque essere risparmiato per precauzione. A centrocampo sicura la presenza della colonna De Rossi. Si giocano un posto Simplicio e Perrotta al fianco di Gago. Sul versante retroguardia Enrique potrebbe proporre la coppia di centrali argentini Burdisso-Heinze con Josè Angel e Cassetti. Attacco verosimilmente con Osvaldo e Bojan.

  • Roma-Palermo 1-0, le pagelle. Lamela si presenta

    Roma-Palermo 1-0, le pagelle. Lamela si presenta

    La Roma la spunta sul Palermo dopo una partita di grande sofferenza. Gli uomini di Luis Enrique giocano un primo tempo opaco illuminato soltanto dalla perla di Lamela. Nel secondo subiscono la velocità del Palermo e solo la scarsa concretezza sotto porta dei siciliani assegna i tre punti ai giallorossi. La squadra disposta male in difesa. I terzini sono sempre troppo alti e se De Rossi non riesce ad abbassarsi la Roma si ritrova a difendere con una paradossale difesa a due. La pessima prova odierna del centrocampo certamente non supporta la continua situazione di uno contro uno tra difesa giallorossa e attacco rosanero. Il Palermo gioca una buona partita. Difende discretamente ed è normale che conceda occasioni ai giallorossi in possesso di un parco attaccanti di primissimo livello. Con un pò di attenzione, però, potrebbe evitare qualche amnesia in più. Attcca con voglia, ma in modo disordinato. Eppure crea svariate occasioni da gol, anche clamorose, che gli attaccanti in giornata no non riescono a capitalizzare.

    Erik Lamela | ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Stekelenburg 7 La parata su Zahavi nel primo tempo vale come un gol. E’ deciso e pronto nelle uscite e compie altre parate da portiere di altissimo livello. Cassetti 5 Torna da titolare dopo tanto tempo e si vede. Non sfigura nel primo tempo e all’inizio del secondo. Poi complice la stanchezza cala vertiginosamente finendo con svarioni e buchi difensivi. Juan 6,5 Anche lui torna dopo tanto, ma è ineccepibile. Nella difficoltà difensiva della Roma è sempre sicuro e attento. Burdisso 5,5 Partita di sostanza. Non brilla, ma è il solito lottatore grintoso. Spesso deve difendere con l’aiuto del solo Juan. Gara macchiata quando allo scadere lascia Miccoli libero di colpire a rete. J.Angel 5 Il ragazzo è troppo discontinuo. Si assenta dal match per lunghi tratti, poi infuria sulla fascia con belle discese, ma non basta. De Rossi 5,5 Prova sotto la sufficienza. Corre con grinta, ma è pasticcione e qualche volta lezioso. Gago 5 Oggetto misterioso. Non trova la posizione e fa sempre la giocata prudente. A volte sbaglia passaggi semplici e non riesce proprio a mettersi in mostra. Pizarro 5 Vaga senza meta. Impreciso e fuori forma. Ci si chiede perchè il mister non lo sostituisca. Lamela 7,5 Impatto letale con la Serie A. Otto minuti e gol da antologia. Delizia con qualche altra bella giocata che fa capire di che pasta è fatto. Rimane sì un pò fuori dal vivo del gioco, ma è il match winner. Borriello 6 Lotta come un leone. Non perde quasi mai il pallone e sa cosa vuol dire il sacrificio quando arrivano poche palle giocabili. Osvaldo 5,5 Dà il solito grande apporto fisico, ma sbaglia due gol clamorosi. Bojan 6,5 Entra con grande piglio. Salta uomini e tira. Forse poteva giocare qualche minuto in più. Luis Enrique 5,5 La sua squadra non convince. Vince quasi per caso rischiando tantissimo in casa e adotta una disposizione tattica, soprattutto in difesa, che si concilia poco col gioco del calcio cioè la difesa a 2. Tsorvas 6 Non può nulla sul gol. Per il resto il greco si disimpegna bene. Pisano 5,5 Non spinge con continuità e soprattutto senza qualità. Difende in modo approssimativo Silvestre 5,5 Non compie errori marchiani, ma lascia troppa libertà alle punte giallorosse soprattutto nelle due occasioni non capitalizzate di Lamela e Osvaldo. Migliaccio 5,5 Cerca di caricare i compagni, ma non è sempre perfetto nelle chiusure. Tanta grinta, ma anche tanti falli. Balzaretti 5 Prova a spingere, ma non lascia di certo i solchi sulla fascia. Si fa saltare da Osvaldo rischiando di far prendere il gol del ko. Barreto 5,5 Partita anonima. Fa moltissima quantita, ma non sempre è lucido nelle giocate. Della Rocca 5,5 Corre tanto e prova qualche inserimento senza successo. Acquah 6 E’ un pò disordinato, ma dà un bel dinamismo al centrocampo. Qualche volta si propone davanti con passaggi e inserimenti. Zahavi 5,5 Nel complesso la sua prestazione non è brutta: si muove tanto, prova il tiro e cerca i compagni con fortune alterne. Pesa, però, il gol mangiato anche grazie a un super Stekelenburg. Hernandez 5 Dà sempre l’impressione di poter sfondare con la sua velocità e possenza. Qualche volta lo fa, ma poi conclude o stoppa male il pallone. Lo 0 nella casella del Palermo è in buona parte colpa sua. Pinilla 6 Tiene in apprensione la difesa romanista. Non ha grandi occasioni, ma col suo movimento ne crea per i compagni. Miccoli 5,5 Entra e dà subito un altra caratura all’attacco siciliano, ma nonostante provi il tiro un paio di volte da discreta posizione la palla sfila sempre fuori. Al 92′ sbaglia il gol dell’ipotetico pareggio. Mangia 5,5 Nonostante il suo Palermo perda i tre punti non ha assolutamente demeritato. Il probelma è che entrambe le squadre giocano male. Bergonzi 6,5

  • Lazio-Roma senza Totti e Klose. Quale assenza è più importante?

    Lazio-Roma senza Totti e Klose. Quale assenza è più importante?

    Il Derby capitolino di domenica prossima molto probabilmente sarà orfano di Francesco Totti e Miroslav Klose. Per il Capitano e numero 10 giallorosso l’assenza è ormai certa. l’ecografia di ieri ha dato responso negativo infatti e la lesione alla coscia destra necessita di un lavoro di fisioterapia più lungo del previsto. Per quanto riguarda il tedesco di origine polacca, invece, lo staff medico laziale deciderà l’impiego o meno del calciatore entro le prossime 48 ore. Il problema è una distrazione al legamento collaterale del ginocchio sinistro.

    Miroslav Klose | ©Paolo Bruno/Getty Images
    In ogni caso se entrambe le stelle dovessero mancare la partita sarà privata di due fattori determinanti e due fonti di spettacolo. Da una parte il Totti trascinatore e chiave emotiva per i novelli calciatori giallorossi della stracittadina. Dall’altra tutta l’esperienza di Klose capace di girare il derby verso la sponda laziale nello spazio di una zampata o una frustata di testa. Dunque il condottiero contro il rapace, la bandiera contro l’uomo dei tre punti. In generale due campioni enormi. Difficile pesare l’importanza delle due assenze considerando il valore assoluto dei due calciatori.
    Francesco Totti | ©Getty Images
    In questo senso si è espresso un vecchio volpone del calcio italiano come Eugenio Fascetti, decretando un sostanziale pareggio tra l’importanza delle due defezioni. Non è dello stesso avviso il veterano della serie A e romano di fede giallorossa, Carlo Mazzone. Secondo Er Magara , infatti, il forfait di Totti potrebbe pesare enormemente nelle fila della Roma. La squadra, sottolinea Mazzone, è ancora fragile sotto il profilo psicologico e dell’esperienza e la stella romanista avrebbe potuto colmare in parte di questo gap. Da segnalare però il dato storico che racconta di un Totti non sempre sereno nel corso dei derby capitolini. Per contro, il risvolto della medaglia dell’ultima stracittadina decisa proprio da una doppietta del Capitano. Sul versante Klose invece un solo risvolto, e anche positivo, essendo la punta alla sua prima nella sfida tra i due club della capitale.Il Nazionale tedesco è stato praticamente sempre decisivo fin qui per la Lazio. L’impressione è che l’impianto tattico di Reja dipenda inevitabilmente da un terminale offensivo capace di finalizzare gli attacchi con esili margini di errore e in grado di far salire la squadra o di farla rifiatare quando le lacune del gioco e la stanchezza vengono a galla.

  • E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan

    A sei giorni dalla straccitadina della capitale che vede la Lazio contro la Roma si affollano i pronostici e le dichiarazioni dei protagonisti e degli addetti ai lavori. L’atmosfera è già febbricitante e la città si prepara alla grande sfida fatta di sfottò ed entusiasmi che possono condizionare l’intera stagione dei tifosi e delle squadre. Come ad esempio Delio Rossi, ex allenatore dei biancocelesti e accostatto alla panchina giallorossa in estate. Il tecnico riminese prevede una partita in cui la farà da padrone la voglia di vincere. “Non credo sarà una partita tattica– afferma Rossi- e le squadre giocheranno per superarsi”. Alla classica domanda sul pronostico il mister, che fece il bagno nella fontana del Gianicolo per festeggiare la vittoria del derby del Dicembre 2006, risponde inequivocabilmente Lazio. Perchè la squadra di Reja è più collaudata ed è avanti con la forma fisica e inoltre ha operato molto bene sul mercato. Ma ha parole d’elogio anche per la Roma quando afferma che nonostante il derby “il futuro è della Roma”.

    Osvaldo e Bojan | ©Paolo Bruno/Getty Images)
    La voce del mondo laziale arriva proprio da parte del suo timoniere Edi Reja. Il mister goriziano che non ha mai vinto un derby in carriera si dimostra ottimista. Vede la sua Lazio in crescita dal punto di vista fisico e psicologico. Reja spera che “il pubblico laziale si diverta di più di quello romanista” ma riconosce che anche i giallorossi stanno migliorando e arrivano alla partita con due vittorie alle spalle e tanto entusiasmo. Sull’altra sponda del Tevere Luis Enrique risponde in modo laconico ma deciso: “sono pronto per il derby e forza Roma”. A condire le parole dei due allenatori ci sono le dichiarazioni del gioiellino della Roma Bojan Krkic. Il giovane attaccante giallorosso ha le idee chiare sul derby capitolino: “è più del Clasico tra Real e Barça”. Il motivo principale è che il Camp Nou in occasione del derby è popolato praticamente solo da tifosi catalani. L’Olimpico invece si colora sia di biancoceleste che di giallorosso e questo secondo Bojan rende il match più intenso e spettacolare. E lui vuole vincerlo anche perchè “non è una partita che vale solo tre punti e vorrei poter edire di aver vissuto il derby romano”.