Tag: davide ballardini

  • Bergamo fatale a Bisoli, Davide Ballardini scalpita

    Bergamo fatale a Bisoli, Davide Ballardini scalpita

    Potrebbero essere ore veramente decisive per il destino del tecnico del Cesena Pierpaolo Bisoli che è passato nell’arco di novanta minuti da essere nuovamente in sella alla sua squadra a rischiare di essere disarcionato pesantemente. Complice un match, quello odierno contro la dea che ricaccia a terra morale e classifica della squadra romagnola.

    Nei giorni che precedevano la gara con l’Atalanta c’era stato un duro faccia a faccia tra il D.S. Foschi e i giocatori prima e poi con l’allenatore. Il Cesena manifestava l’appoggio in pieno al tecnico ma chiedendo un nuovo inizio alla squadra che desse segnali di compattezza e orgoglio, fondamentale sarebbe stata proprio la prova di Bergamo. In parte il Cesena ha esorcizzato le sue paure portandosi avanti nella conduzione della partita contro una diretta concorrente alla salvezza, poi però la compagine di Bisoli si è sgretolata finendo sotto e subendo una rimonta incredibile da parte dei lombardi di Colantuono che hanno chiuso vincendo per 3-2.

    Davide Ballardini | Foto Twitter
    Davide Ballardini | Foto Twitter

    Nei giorni scorsi la società bianconera aveva già sentito Davide Ballardini che in linea di massima aveva trovato un accordo per il suo eventuale ingaggio tuttavia il Cesena voleva dare un’ultima possibilità al tecnico che ha riportato la squadra in Serie A.

    Nella giornata precedente tra le mura amiche il Cesena aveva rimediato un sonoro 0-3 contro il Genoa e la cosa non era piaciuta ne alla dirigenza e nemmeno ai tifosi che avevano iniziato a mal digerire le scelte del tecnico, anche se buona parte delle critiche sono dovute all’allestimento della rosa bianconera non ritenuta all’altezza della massima serie, così muovendosi su due fronti la società, con Rino Foschi nel ruolo di regista, aveva messo il piede in due scarpe dando appunto fiducia all’attuale tecnico e bloccando un papabile sostituto che di salvezze e rinascite delle squadre se ne intende, Davide Ballardini appunto.

    Adesso rimane solo da vedere come sia stata giudicata, al di là del risultato, la prova della squadra contro l’Atalanta ma certamente come spesso accade in questi casi si sente la necessità di qualcosa che rompa gli schemi e dia uno shock alla squadra per far ripartire il gruppo con una nuova linfa, si attendono ad ore le decisioni del Cesena anche se il rapporto con Bisoli sembra ormai compromesso.

  • Bologna: Pioli ai saluti, tocca a Ballardini salvare i felsinei

    Bologna: Pioli ai saluti, tocca a Ballardini salvare i felsinei

    Dopo la bruciante sconfitta contro il Catania la decisione della dirigenza del Bologna non poteva essere diversa da quella che si paventava ormai da qualche settimana.

    Il Bologna in una nota ufficiale dal proprio sito comunica:

    Il Bologna F.C. 1909 comunica di avere affidato la guida tecnica della prima squadra a Davide Ballardini, che ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2014. Ballardini, nato a Ravenna il 6 gennaio 1964, sarà affiancato dai collaboratori Carlo Regno (Fabriano, 4 settembre 1955) allenatore in seconda, Stefano Melandri (Ravenna, 15 dicembre 1963) collaboratore tecnico, Andrea Rinaldi (Modena, 20 febbraio 1963) preparatore atletico, Mario Paradisi (Acqualagna, 5 marzo 1959) preparatore dei portieri“.

    Davide Ballardini | © Valerio Pennicino / Getty Images
    Davide Ballardini | © Valerio Pennicino / Getty Images

    Il Bologna ha così sollevato dall’incarico della guida tecnica Stefano Pioli ed in merito a questo sempre attraverso il portale on-line ufficiale ringrazia l’ex-tecnico per la professionalità e la passione con la quale ha svolto il suo lavoro, ma che alla luce dei deludenti risultati ottenuti con rammarico si è dovuto prendere tale decisione.

    Pioli, dal canto suo dimostra la sua professionalità anche in questo momento ed ha reagito con signorilità:

    Sono stati 27 mesi vissuti con intensità, passione e ricchi di soddisfazione. Dal primo all’ultimo giorno, io e il mio staff abbiamo lavorato con serietà e professionalità. Abbiamo dato tutto e ricevuto tantissimo. Abbiamo conosciuto un ambiente e una tifoseria straordinaria, grazie a tutti. Grazie a tutti i giocatori avuti a disposizione in questo periodo, a tutti i collaboratori, team manager, staff sanitario, magazzinieri e a tutti i dipendenti del Bologna che ci hanno permesso di lavorare ogni giorno nel modo migliore possibile“.

    Salgono quindi a sei le panchine “saltate” fino a questo momento in questa stagione in Serie A. Il primo esonero è stato quello di Liverani al Genoa, sostituito da Gasperini e l’ultimo in ordine cronologico prima di Pioli, ad essere stato sostituito, è stato Petkovic licenziato per giusta causa dal presidente della Lazio Lotito e sostituito da Edy Reja.

    Davide Ballardini, ex-tecnico di Lazio, Cagliari e Genoa  avrà a disposizione un’altra chance per il suo rientro in Serie A, sperando che questa volta, qualora ottenesse la salvezza il Bologna possa dargli anche la continuità che merita dopo che anche la scorsa stagione quando prese in corsa il Genoa, in una situazione difficile di classifica, riuscì a salvarlo.

  • Il nuovo Genoa di Ballardini

    Il nuovo Genoa di Ballardini

    Le gradinate del Luigi Ferraris ed il suo popolo rossoblu continuano seriamente a stupirsi. Il Genoa delle ultime settimane ha praticamente cambiato pelle, trasformandosi da una squadra abulica ed agonizzante, ormai sull’orlo di una retrocessione annunciata, in una compagine che viaggia a velocità di crociera. I rossoblù anzi risalgono la china in classifica proprio nel momento in cui il calendario gli propone una serie di impegni quasi proibitivi. Non scontri diretti nella lotta per la salvezza, ma bensì squadre che giocano per l’alta classifica. Ma del resto chi consoce Davide Ballardini ha di conseguenza poco da stupirsi. Il meticoloso tecnico 49enne di Bertinoro è infatti abituato a subentrare a campionato in corso e a risolvere le situazioni più delicate di squadre spente nell’animo e con seri problemi di classifica.

    Ballardini | ©  Paolo Bruno/Getty Images
    Ballardini | © Paolo Bruno/Getty Images

    Il Presidente Preziosi nel corso della stagione aveva già dato il benservito a Gigi De Canio, diremo in maniera quasi inopportuna considerata la posizione di classifica, e a Gigi Del Neri, il cui approccio con la sponda rossoblu si è rivelato del tutto fallimentare, ma ha avuto il coraggio ancora una volta di cambiare il padrone della panchina della sua squadra, affidandosi, come aveva fatto già nel 2010/2011, a Davide Ballardini, che al momento ha dato una vitalità ed un gioco nuovo alla squadra genovese, addirittura in grado di recriminare a giusta ragione per una vittoria che non è arrivata nella delicata sfida di Palermo.

    Ballardini è un tecnico meticoloso, decisamente disciplinato e che conferisce un’anima allo stesso tempo elegante ed operaia alle proprie squadre. E’ cresciuto nella sua carriera di calciatore alle dipendenze di Arrigo Sacchi ed Osvaldo Bagnoli, ereditandone la mentalità organizzativa della squadra. Nel 2004/2005 ha portato ai margini della Serie B la gloriosa Sambenedettese, ma nel corso degli anni si è specializzato in salvezze a campionato in corso. Nel 2008 ha compiuto la sua prima impresa di rilievo sulla panchina del Cagliari, ereditato da Sonetti con appena 10 punti in classifica, nel 2009 invece ha ottenuto lo stesso risultato di prestigio alla guida del Palermo. Nel 2011 ha ripetuto la stessa salvezza questa volta in sella al Genoa. Tuttavia, le sue esperienze non sono invece da ricordare nel momento in cui gli è stata affidata una squadra dal principio del campionato, raccogliendo esoneri sulle stesse panchine di Cagliari e Palermo e poi successivamente della Lazio.

    Senza dubbio Ballardini è abituato e temprato a lavorare in tutte piazze estremamente difficili o quasi, in cui i Presidenti di turno hanno nel loro hobby preferito quello di licenziare e riassumere con la medesima facilità gli allenatori. Così come successo con Zamparini e Cellino ed in parte anche con Lotito. Preziosi in fatto di esoneri non è da meno rispetto agli altri suoi rappresentanti della categoria. Ma il suo Genoa con Ballardini alla guida ha persino ritrovato la solidità nel carattere ed un gioco di squadra anche apprezzabili. Per il momento il Presidente gli ha chiesto la salvezza, poi si vedrà. Il 4 giugno del 2011 lo stesso Preziosi lo silurò dopo un’ottima stagione, in cui il Genoa vinse anche i due derby contro la Samp, dettaglio da non trascurare, e con un anno di contratto ancora da onorare, ma Preziosi dichiarò a Radio Radio: “Non dico perché va via, meglio non parlare di certe cose”. Come dire, a volte ritornano anche se non si sa per quanto tempo.

  • Parma-Genoa 0-0, Bertolacci fermato dai pali

    Parma-Genoa 0-0, Bertolacci fermato dai pali

    Parma-Genoa, il match del lunch time della domenica termina con un pareggio a reti inviolate che si può considerare un buon punto rimediato per entrambe le formazioni, che per motivi differenti cercavano un risultato positivo che facesse punti-classifica. Il Parma di Roberto Donadoni avrebbe voluto riscattare i due stop  consecutivi rimediati contro Napoli e Fiorentina, che avevano interrotto un periodo proficuo in termini di risultati, oltre che di imbattibilità interna; il Genoa di Ballardini, invece, dopo il buon successo rimediato domenica scorsa con la Lazio ed il precedente pari a Torino con la Juventus voleva continuare la striscia positiva iniziata con il cambio di tecnico in panchina, utile a muovere la classifica delle zone basse. Lo 0-0, dunque, può accontentare entrambe le formazioni anche se, probabilmente, il Genoa avrebbe meritato qualcosa in più se non altro per le maggiori occasioni da gol costruite nel corso del match. La prima, al 12′ del primo tempo con Bertolacci su colpo di testa, ma il portiere Pavarini è stato abile a deviare in corner; nel primo tempo, da segnalare anche l’occasione al 37′ per il Parma con colpo di testa insidioso da parte di Belfodil, di poco fuori.

    Nel secondo tempo, al 48′ occasione per il Genoa con un grande tiro di Bertolacci che colpisce di collo esterno, indirizzandolo con precisione laddove Pavarini non sarebbe arrivato: la fortuna, però, non assiste la sua iniziativa personale e la palla si stampa sull’incrocio dei pali. Ancora Bertolacci protagonista al 57′ ed è ancora il palo a negargli la gioia del gol, su un bel diagonale di destro. Al 65′ il Parma prova a rispondere con Amauri, ma Frey devia in angolo così come al minuto 68′ quando Belfodil è impreciso a colpire di testa da posizione molto favorevole. Il Genoa continua a premere con buone combinazioni di Borriello e Bertolacci, e poi Ballardini inserisce Immobile al posto di Borriello per dare maggior velocità alla manovra offensiva nel finale: nulla da fare, la gara termina dopo quattro minuti di recupero a reti inviolate con uno 0-0 che muove la classifica di entrambe le formazioni, mettendo in mostra un ottimo Bertolacci, senza dubbio il migliore in campo fermato soltanto dai legni della porta di Pavarini.

    Parma-Genoa 0-0, Bertolacci fermato dai pali | © Marco Luzzani/Getty Image
    Parma-Genoa 0-0, Bertolacci fermato dai pali | © Marco Luzzani/Getty Image

    Parma-Genoa, le pagelle:

    Bertolacci 7 Attivo in zona offensiva, si propone anche con occasioni personali: la fortuna non lo assiste e colpisce due pali ma è senza dubbio il migliore in campo in assoluto

    Ninis 6.5 Buona prova propositiva, anche se subentra al posto di Mariga a gara in corso. Si fa trovare pronto e sforna buoni assist per Amauri e Belfodil che però non riescono a sfruttarli a dovere

    Biabiany 5.5 Delude la sua prova, poco presente nel vivo del gioco a parte qualche scatto in velocità che però non si rivela pericoloso

    Parma-Genoa, il tabellino: 

    Parma (3-5-2): Pavarini 6.5; Benalouane 6 (dal 62’ Coda), Paletta 6, Lucarelli 6.5; Gobbi 6.5 (dal 78’ Mesbah), Parolo 6, Mariga (dal 7’ Ninis 6.5), Valdes 6, Biabiany 5.5; Amauri 5.5, Belfodil 5. Allenatore: Roberto Donadoni

    Genoa (3-5-2): Frey 6; Manfredini 6.5, Portanova 6, Granqvist 6.5; Antonelli 6, Rigoni 6 (dal 67’ Vargas), Matuzalem 6.5 , Kucka 6, Pisano 5.5; Bertolacci 7 (dall’80’Olivera), Borriello 6.5 (dall’85’ Immobile). Allenatore: Davide Ballardini

    Ammoniti: Benalouane, Antonelli, Valdes.

  • Parma-Genoa: tridente gialloblu, Borriello unica punta

    Parma-Genoa: tridente gialloblu, Borriello unica punta

    Alle ore 12,30 il match del pranzo domenicale per la quinta giornata del girone di ritorno sarà Parma-Genoa in programma allo stadio Tardini, una gara dai contenuti interessanti per le motivazioni delle due squadre. Il Parma di Roberto Donadoni, infatti, deve riprovare a riscattare le due sconfitte consecutive contro Napoli in casa (che ha violato il Tardini, prima imbattuto) e la Fiorentina in trasferta, ritrovando quella positiva continuità di risultati che lo hanno reso una delle squadre più interessanti di questo campionato. Dal canto suo, invece, il Genoa di Davide Ballardini è reduce da due risultati prestigiosi – che sono coincisi proprio con il ritorno del tecnico sulla panchina rossoblu subentrando a Gigi Del Neri – contro la Juventus quando il Grifone strappò il pareggio per 1-1 fra le polemiche legate alla direzione dell’arbitro Guida, ed il successo contro la Lazio di domenica scorsa tra le mura amiche di Marassi, ottenuto con un 3-2 proprio allo scadere, che hanno dato vigore ed entusiasmo ad un ambiente fiaccato dalle difficoltà di inizio stagione e preoccupato dalla pericolante situazione di classifica. Ora, l’obiettivo per i rossoblu è, dunquem quello di sfatare il tabù del match della domenica alle 12,3o, considerando che non riescono a vincerlo da più di un anno.

    Parma-Genoa: tridente gialloblu, Borriello unica punta | ©  Marco Luzzani/Getty Images
    Parma-Genoa: tridente gialloblu, Borriello unica punta | © Marco Luzzani/Getty Images

    Parma – Roberto Donadoni avrà le certe assenze di Rosi e Marchionni per squalifica, mentre Mirante e Santacroce daranno forfait a causa di infortunio, con il primo che sarà costretto ad un lungo stop di almeno quattro settimane. Al posto di Santacroce, invece, vi sarà spazio per Lucarelli mentre Paci prenderà il posto di Rosi e Ninis dovrebbe essere sulla fascia al posto di Marchionni. In difesa, il quartetto composto da Benalouane, Paletta, Lucarelli e Gobbi; in avanti, invece, vi sarà spazio per il tridente che completerà il modulo 4-3-3 con Amauri che dovrebbe partire in panchina e lasciare spazio a Biabiany, Beldodil e Sansone.

    Genoa – Anche in casa rossoblu, il tecnico Davide Ballardini dovrà fare i conti con le assenze di tre giocatori di peso, Jankovic, Rossi e Floro Flores, mentre la buona notizia viene dal rientro di Vargas a disposizione, partendo dalla panchina. Il modulo che il tecnico del Grifone potrebbe lanciare è il 3-5-1-1, confermando lo schieramento che ha battuto la Lazio e quell’atteggiamento prudente che è riuscito a mettere in gran difficoltà la squadra di Petkovic. La formazione dovrebbe prevedere l’unica punta Marco Borriello supportato da Bertolacci e dal folto centrocampo a cinque composto da Cassani, Kucka, Matuzalem, Antonelli e Moretti e la difesa a tre composta da Granqvist, Portanova e Manfredini e Frey in porta.

    Parma-Genoa, le probabili formazioni:

    Parma (4-3-3): Pavarini; Benalouane, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Ninis, Valdes, Parolo; Biabiany, Sansone, Belfodil. A disposizione: Bajza, Coda, Maceachen, Ampuero, Mesbah, Morrone, Strasser, Mariga, Boniperti, Palladino, Amauri. Allenatore: Roberto Donadoni.

    Genoa (3-5-1-1): Frey; Granqvist, Portanova, Manfredini; Cassani, Kucka, Matuzalem, Antonelli, Moretti; Bertolacci; Borriello. A disposizione: Tzorvas, Stillo, Ferronetti, Pisano,Bovo, Rigoni, Tozser, Vargas, Olivera, Immobile. Allenatore: Davide Ballardini.

    Allo stadio Tardini, alle 12,30 Parma-Genoa sarà diretta da Peruzzo della sezione di Schio, coadiuvato dai due guardalinee Rosi e Stefani, dal quarto uomo Faverani e dagli arbitri addizionali d’area Damato e Nasca.

  • Genoa-Lazio: Petkovic con Klose, Ballardini lancia Borriello

    Genoa-Lazio: Petkovic con Klose, Ballardini lancia Borriello

    Il pomeriggio di campionato presenta alle ore 15 il match Genoa-Lazio allo stadio Marassi di Genova, che vedrà di fronte due squadre in un buono stato di forma ed alla ricerca di punti pesanti anche se per diversi obiettivi da raggiungere: la Lazio è galvanizzata dal passaggio del turno in Coppa Italia contro la Juventus e proverà a conquistare i tre punti per reggere il passo del Napoli che ha vinto ieri sera contro il Catania, conoscendo, poi, anche il risultato della Juventus contro il Chievo. Il Genoa di Ballardini, invece, dopo il positivo esordio del tecnico con il pareggio della scorsa settimana contro la Juventus – fra le feroci polemiche arbitrali nei confronti del direttore di gara Guida – cerca conferme importanti anche a Marassi, tra le mura amiche, in particolar modo per testare sul campo anche i rinforzi di mercato che la società ha operato se non altro per tentare di risalire la classifica e portarsi fuori dalla zona “calda” del terzultimo posto con soli 18 punti.

    Genoa – La squadra di Ballardini sarà priva dello squalificato Antonelli e troveranno spazio in difesa i due nuovi arrivati Manfredini e Portanova, gli ex capitani di Atalanta e Bologna, oltre che gli altri due rinforzi Cassani sulla fascia e Matuzalem a centrocampo. Nessun volto nuovo, invece, nella coppia d’attacco che dovrebbe essere dal primo minuto composta dai due campani Ciro Immobile e Marco Borriello, considerando i problemi fisici di Floro Flores, indisponibile, e soprattutto per premiare il gol determinante di Borriello realizzato allo Juventus Stadium pur subentrando dalla panchina.

    Genoa-Lazio, Petkovic si affida a Klose | © Paolo Bruno/Getty Images
    Genoa-Lazio, Petkovic si affida a Klose | © Paolo Bruno/Getty Images

    Lazio – In casa Lazio, Vladimir Petkovic sarà costretto a rinunciare al Profeta Hernanes, infortunatosi nella gara di Coppa Italia di martedì scorso, oltre che agli squalificati Biava e Dias nel reparto difensivo che, dunque, lasceranno spazio al terzetto composto da Ciani, Cana e Radu; in attacco, invece, pare probabile la presenza dal primo minuto di Miroslav Klose, apparso in precarie condizioni fisiche nel match di Coppa Italia ma in fase di recupero: in alternativa, comunque, scalpita Sergio Floccari, attualmente in “stato di grazia” in fase realizzativa. Nessun volto nuovo dal primo minuto tra i biancocelesti considerando che il club di Lotito è stato uno dei meno attivi sul mercato di Gennaio e che l’unico rinforzo giunto è il portoghese Pereirinha che partirà dalla panchina.

    In ogni caso, il tecnico Vladimir Petkovic alla vigilia di Genoa-Lazio ha voluto sottolineare l’importanza del match che sarà “molto duro ed importante” soprattutto perchè il Genoa ha la necessità di far punti e si mostrerà certamente volenteroso ed aggressivo.

    Genoa-Lazio, le probabili formazioni:

    Genoa (3-5-2): Frey; Granqvist, Portanova, Manfredini; Cassani, Kucka, Matuzalem, Rossi, Moretti; Immobile, Borriello. A disposizione: Tzorvas, Donnarumma, Ferronetti, Berolacci, Nadarevic, Pisano, Said, Olivera, Jorquera, Tozser. Allenatore: Davide Ballardini.

    Lazio (3-5-1-1): Marchetti; Ciani, Cana, Radu; Konko, Gonzalez, Ledesma, Mauri, Lulic, Candreva; Klose. A disposizione: Bizzarri, Scarfagna, Cavanda, Diakite, Stankevicius, Brocchi, Pereirinha, Rozzi, Kozak, Floccari. Allenatore: Vladimir Petkovic.

    Allo stadio Marassi di Genova, Genoa-Lazio sarà diretta dal signor Paolo Tagliavento di Terni, coadiuvato da Di Fiore e Giordano, dai giudici di porta Manganiello (al posto di Giannoccaro designato inizialmente) e Velotto, e dal quarto uomo Tonolini.

  • Juventus-Genoa: Pirlo out, in avanti Quagliarella-Vucinic

    Juventus-Genoa: Pirlo out, in avanti Quagliarella-Vucinic

    Juventus-Genoa è il secondo anticipo del sabato di campionato, con la prima della classe che scenderà in campo conoscendo già il risultato della Lazio, inseguitrice in campionato oltre che rivale nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, in programma all’Olimpico il prossimo martedì 29 Gennaio. In ogni caso, in coerenza con la filosofia-Conte, la Juventus dovrà avere l’obiettivo massimo contro i rossoblu, per preservare il distacco in cista del momento più caldo della stagione che, con l’arrivo di Febbraio, porterà anche gli impegni di Champions League. Con gli occhi puntati alle tribune dello Juventus Stadium per cercare di scorgere la presenza più che probabile di Nicolas Anelka – che domani dovrebbe sostenere le visite mediche – la Juventus recupera per la gara di questa sera qualche uomo importante, in particolare nel reparto offensivo, falcidiato dagli infortuni la scorsa settimana. In campo dal primo minuto dovrebbe scendere Fabio Quagliarella, al rientro ed in cerca di un gol che gli manca dal mese di Novembre, al fianco di Mirko Vucinic, mentre Sebastian Giovinco in fase di recupero siederà in panchina con  Alessandro Matri. Ancora assente Andrea Pirlo, a riposo in vista del probabile ritorno in Coppa Italia contro la Lazio, ma il suo posto sarà occupato da Pogba, in stato di grazia in questo periodo: a completare la mediana vi saranno, poi, Marchisio e Vidal. In difesa il terzetto Barzagli-Bonucci-Caceres davanti  a Buffon fresco di rinnovo contrattuale, mentre i dubbi di Conte riguardano le fasce: se la presenza di Lichtsteiner è certa, il ballottaggio potrebbe essere tra De Ceglie e Padoin, con il secondo favorito.

    Juventus-Genoa, Conte punta ancora su Pogba | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Juventus-Genoa, Conte punta ancora su Pogba | © Valerio Pennicino/Getty Images

    In casa Genoa, invece, la novità è proprio il tecnico, con Davide Ballardini che debutta (ma si tratta di un ritorno a distanza di due anni, ndr) dopo aver sostituito Gigi Del Neri, ed ha il compito di cercare di risollevare umore e classifica dei rossoblu, attualmente terzultimi in serie A. La formazione del Grifone di questa sera sarà orientata a cercare una prestazione fatta d’intensità e ritmo, così come lo stesso Ballardini ha spiegato alla vigilia di questo Juventus-Genoa: l’unico modo per impensierire i bianconeri. Nel modulo 4-4-2, eredità del suo predecessore, in porta giocherà Frey, nella difesa a quattro vi saranno Granqvist e Manfredini centrali e sulle fasce Pisano e Moretti; a centrocampo Kucka e Matuzalem centrali con Rossi e Bertolacci a completare il reparto, mentre in avanti pare probabile che la presenza della coppia Immobile-Borriello, entrambi campani ed entrambi ex juventini, che avranno qualche stimolo in più dell’ordinario nello scendere in campo contro la Signora, anche se al posto di Borriello non è da escludere che Ballardini possa decidere in extremis di schierare Floro Flores.

    Juventus-Genoa, le probabili formazioni:

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio, Padoin; Vucinic, Quagliarella. A disposizione: Storari, Rubinho, Peluso, Isla, Marrone, Giaccherini, De Ceglie, Matri, Giovinco. Allenatore: Antonio Conte

    Genoa (4-3-1-2): Frey; Pisano, Granqvist, Manfredini, Moretti; Rossi, Matuzalem, Kucka; Bertolacci; Borriello, Immobile. A disposizione: Tzorvas, Donnarumma, Bovo, Sampirisi, Nadarevic, Tozser, Olivera, Antonelli, Floro Flores, Said. Allenatore: Davide Ballardini.

    Allo Stadium di Torino, Juventus-Genoa sarà arbitrata dal signor Guida di Torre Annunziata.

  • Esonerato Del Neri. Pronto il Ballardini-bis

    Esonerato Del Neri. Pronto il Ballardini-bis

    E sono tre! Il Genoa cambia ancora staff tecnico, esonerando Gigi Del Neri e chiamando Davide Ballardini. Fatali per l’ex blucerchiato le due sconfitte consecutive contro Cagliari (in trasferta) e Catania (in casa). Subentrato tre mesi fa a De Canio, l’allenatore veneto non è riuscito a far sua la squadra, conquistando solamente 8 punti in 13 partite. Poca roba per Preziosi, patron ambizioso che dopo l’addio di Gasparini nel 2010, non è riuscito a trovare il tecnico giusto per far decollare il progetto dei grifoni. I continui cambi in panchina e le sessioni di mercato caratterizzate da piccole rivoluzioni non aiutano, ma adesso a preoccupare maggiormente è la classifica, che vede i rossoblu fermi al diciottesimo posto (e se non fosse per la penalizzazione del Siena, il grifone si ritroverebbe una posizione più sotto).

    “Se dopo tutte queste sconfitte Del Neri è ancora lì, vuol dire che la mia fiducia è eterna”, con questa frase, detta non tanto tempo fa, Preziosi si dimostra per l’ennesima volta incoerente.

    Ballardini torna sulla panchina del Genoa ©  Paolo Bruno/Getty Images
    Ballardini torna sulla panchina del Genoa © Paolo Bruno/Getty Images

    IL RUOLINO DI GIGI – Due vittorie (contro Atalanta e Bologna), due pareggi e ben nove sconfitte. La posizione in classifica è di quelle preoccupanti con la salvezza che dista 3 lunghezze. Oltre ai pochi punti conquistati, anche il gioco espresso dalla squadra di Del Neri non ha convinto Enrico Preziosi che ha deciso così di affidarsi al tecnico che ha portato i rossoblu al decimo posto nella stagione 2010/2011.

    PEGGIO DI DE CANIO – L’arrivo di Del Neri venne accolto tra l’entusiasmo del patron e quello più timido del pubblico (a causa della sua precedente esperienza nella sponda opposta di Genova), ma è riuscito a far peggio di De Canio, che conquistò 9 punti in 8 gare ad inizio stagione.

    BALLARDINI BIS – Ecco quindi il ritorno dell’ex tecnico di Cagliari, Palermo e Lazio. I tifosi rossoblu hanno un buon ricordo dell’allenatore che nel 2010/2011 portò il Genoa ad una tranquilla salvezza. Fu il primo successore dell’era post-Gasperini, l’unico in grado di confermare il grifone a buoni livelli. Ballardini ha firmato un contratto fino a giugno ed in caso di salvezza la sua conferma è assicurata. L’impresa non è delle più facili a causa del livello tecnico della squadra che non è di molto superiore rispetto alle altre squadre poco sopra il grifone.

  • Panchine roventi a Cagliari e Chievo, Ficcadenti e Di Carlo verso l’esonero

    Panchine roventi a Cagliari e Chievo, Ficcadenti e Di Carlo verso l’esonero

    Arrivati alla sesta giornata di Serie A di questa nuova stagione cominciano già le polemiche sugli allenatori: dopo Sannino, esonerato nella scorsa settimana per lasciare posto a Gasperini approdato alla guida del Palermo, concluse le partite del week end a rischio sono Ficcadenti e Di Carlo. Il primo, allenatore del Cagliari, si trova in una situazione di certo non favorevole dopo la sconfitta subita con la neopromossa Pescara: l’1-2 di ieri ha infatti mosso definitivamente Cellino il quale non vuole continuare ad essere il fanalino di coda della classifica. In sei partite i sardi hanno totalizzato solamente due punti, frutto dei pareggi rispettivamente contro il Palermo e l’Atalanta: nelle restanti gare infatti sono usciti sempre sconfitti dal campo con risultati e prestazioni da dimenticare. Proprio per questo l’idea è quella di dare una scossa a tutta la squadra e di cambiare la guida di essa: i primi nomi che compaiono sulla lista di Cellino sembrano essere Edy Reja, ex tecnico della Lazio, e Delio Rossi, tanto discusso nella passata stagione per l’episodio con il suo giocatore Ljajic.

    Quel che è certo è che i vertici del Cagliari sono alla ricerca di una persona in grado di dare una svolta a questa squadra, in modo tale da cominciare a guadagnare punti importanti per scrollarsi di dosso l’ultimo posto. Da non sottovalutare è l’ipotesi di promuovere Diego Lopez, attuale allenatore della primavera, il quale a detta di molti porterebbe quel qualcosa in più all’interno della squadra; altri papabili sostituti si identificano poi in Daniele Arrigoni, Alessandro Costacurta e soprattutto in Davide Ballardini.

    Massimo Ficcadenti © Enrico Locci/Getty Images

    Altra panchina a rischio è quella veronese del Chievo: in queste ore si sta infatti discutendo il lavoro svolto fino ad oggi da Domenico Di Carlo in quanto l’unica vittoria dall’avvio del campionato non sta accontentando il presidente Luca Campedelli. A peggiorare la situazione è stata poi la partita di ieri dove i gialloblu si sono arresi con un pesantissimo 4-1 al Palermo: questa sconfitta è andata ad aggiungersi alle altre quattro subite con Parma, Lazio, Juve e Inter ma soprattutto ha dato dei segnali negativi vista la mancata grinta e la poca determinazione messa in campo.

    Ecco dunque che sul web spopolano i primi nomi anche se, a detta dell’interessato Di Carlo, il Chievo non avrebbe parlato di esonero: si vocifera che il club veneto abbia contattato Delio Rossi, già in trattativa con il Cagliari, ma abbia pensato anche a Ballardini, Malesani e Delneri, ma si dice anche che la società voglia aspettare il risultato e le prestazioni del match della prossima settimana. Sabato i veronesi dovranno affrontare la Sampdoria la quale è riuscita a mettere in piedi un avvio positivo grazie alle vittorie con Pescara, Siena e Milan, portandosi al quinto posto in classifica: di certo i ragazzi di Ciro Ferrara vorranno riprendersi dalla sconfitta subita domenica contro il Napoli già da questo imminente impegno. Dall’altra parte se Di Carlo dovesse fallire nuovamente, le possibilità che Campedelli scelga di togliergli la guida del Chievo diventano altissime dato che al presidente gialloblu non sta di certo bene il terzultimo posto in classifica davanti solamente a Cagliari e Siena.

  • Cagliari, Ballardini licenziato “per giusta causa”. Cellino show

    Cagliari, Ballardini licenziato “per giusta causa”. Cellino show

    Cellino non finisce di stupire. Il presidente del Cagliari si è inventato il licenziamento per giusta causa. Tempistica perfetta verrebbe da dire, facendo un salto nel parlamento italiano, dove la riforma del lavoro sta dividendo fazioni politiche e sindacati. A farne le spese il tecnico Davide Ballardini, esonerato, pardon licenziato, dalla società sarda. L’ex allenatore del Palermo non ha voluto commentare l’accaduto, mentre il vulcanico Cellino ha rimandato qualsiasi domanda in merito ai suoi legali, senza però lasciare i giornalisti presenti a mani vuote. Infatti ha rivelato che il ravennate non è il primo ad essere stato licenziato, tale privilegio spetta ad un altro allenatore insospettabile.

     

    MISTERO – Il licenziamento di Ballardini per giusta causa rimane un mistero. Dai due protagonisti non è trapelata alcuna informazione utile per risolvere una vicenda che contiene delle unicità particolarmente interessanti. Non capita tutti i giorni che un tecnico venga licenziato in tronco dalla propria società, in Sardegna però vige il motto nothing is impossible, sopratutto se ci si trova nei pressi di Viale La Playa (sede del Cagliari ndr). Uno spiraglio di luce all’interno del groviglio sardo potrebbe aprirsi nei prossimi giorni, quando è attesa una risposta ufficiale da parte degli avvocati che curano gli interessi della società rossoblu.

    DIFFERENZE – Per coloro che si chiedono la differenza tra esonero e licenziamento, la risposta è abbastanza semplice. Nel caso Ballardini fosse stato esonerato avrebbe comunque continuato a percepire regolarmente lo stipendio fino al termine naturale del contratto. Nello specifico il tecnico ravennate aveva stipulato un accordo biennale, 800 mila euro per il primo anno e un milione di euro per la stagione successiva. Essendo stato invece licenziato in tronco, l’allenatore ravennate da adesso non percepirà alcuna mensilità dal Cagliari, e sarà libero di cercarsi un nuovo club senza passare prima attraverso la rescissione consensuale.

    davide ballardini | © Dino Panato/Getty Images

    PENSIERO CELLINO – Il presidente dei sardi non è apparso particolarmente preoccupato per il licenziamento di Ballardini. All’Ansa Cellino ha dichiarato di avere ben altri pensieri, primo fra tutti quello dello stadio (attualmente una buona fetta del Sant’Elia è stata dichiarata inagibile e la guerra con il comune non ha ancora avuto un happy ending per il numero uno rossoblu). Un disinteresse plateale quello mostrato nei confronti dell’ex tecnico del Cagliari, approdato per la terza volta in Sardegna e ancora oggi ricordato come l’allenatore della salvezza miracolosa (stagione 2007-2008 ndr). Queste le dichiarazioni di Cellino rilasciate all’Ansa: “a me di Ballardini non importa niente, si figuri se penso a lui ora, siamo praticamente senza stadio”. 

    SONETTI  DOCET – Il presidente del Cagliari ha infine svelato un aneddoto risalente a qualche anno fa, quando sulla panchina sarda c’era Nedo Sonetti, il decano degli allenatori. Cellino ha affermato che il licenziamento di Ballardini non è poi un evento eccezionale, considerato che anche Sonetti ricevette medesimo trattamento dalla società rossoblu.

    TRIBUNALE – Ballardini licenziato per giusta causa, recita così la notifica inviata al Tribunale del Lavoro di Cagliari dal club isolano. Ora il tecnico ravennate potrà decidere di impugnare il provvedimento davanti allo stesso Tribunale del capoluogo sardo, aprendo così una guerra legale contro la sua ex società. Chi la spunterà?