Tag: davide astori

  • Addio a Davide Astori, il calcio piange il capitano viola

    Addio a Davide Astori, il calcio piange il capitano viola

    La notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere è arrivata da Udine nella tarda mattinata, il capitano della Fiorentina Davide Astori è stato trovato morto nella sua camera dell’albergo in cui era in ritiro pre partita la squadra viola.

    L’ufficio stampa della Fiorentina ha comunicato che non vedendo giungere Astori per la colazione, sono andati a chiamarlo nella propria stanza, il capitano viola dormiva da solo, facendo così la tragica scoperta.

    Ancora non sono chiare le cause di questa tragedia, si parla di un arresto cardiocircolatorio, probabilmente se ne saprà di più dopo l’autopsia che sarà effettuata in seguito.

    Resta purtroppo il fatto che un atleta, padre di una bambina di soli 2 anni, di soli 31 anni purtroppo non c’è più.

    La morte di Davide Astori ovviamente ha fatto scattare immediatamente il rinvio di Udinese-Fiorentina, la notizia è giunta poi allo stadio Ferraris di Genova dove Genoa e Cagliari stavano effettuano il riscaldamento pregara. Con i sardi Astori aveva giocato dal 2008 al 2014, ovviamente anche qua subito si è optato per il rinvio della sfida.

    Intorno alle ore 13 è arrivata la decisione, presa dal Presidente del Coni e commissario della Figc Giovanni Malagò, di rinviare tutte le rimanenti gare del 27° turno di Serie A e del 29° turno di Serie B.

    I social sono stati subito inondati dai messaggi di ricordo, di cordoglio, di condoglianze da parte di calciatori, di tifosi, di tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere o anche semplicemente tifare il calciatore e la grande persona che era il capitano viola Davide Astori. 

    Astori nella sua carriera aveva iniziato nelle giovanili del Milan, poi nel 2008, dopo Pizzighettone e Cremonese, aveva fatto il grande salto passando al Cagliari allenato da Massimiliano Allegri. Dopo sei stagioni in Sardegna, nelle quali si era pure guadagnato la maglia della nazionale, era arrivata la chiamata della Roma. Con i giallorossi Davide Astori giocò solo la stagione 2014-15, venendo poi acquistato dalla Fiorentina e divenendone, ad inizio dell’attuale stagione, il capitano.

    Astori ci lascia così, dopo 289 partite e 7 gol in Serie A e 14 presenze in nazionale con anche un gol segnato nella Confederations Cup 2013.

    Oggi non esistono maglie, non esistono bandiere, non esistono colori, oggi è semplicemente il giorno del lutto, del pianto, del saluto a Davide Astori.

     

  • Colpo di scena: Astori niente Lazio, il difensore va alla Roma

    Colpo di scena: Astori niente Lazio, il difensore va alla Roma

    Nel calciomercato non c’è mai da stupirsi ma la vicenda che ha coinvolto il difensore del Cagliari Davide Astori ha davvero del’incredibile con un colpo di scena davvero beffardo per la società che lo ha subito.

    Davide Astori
    Davide Astori

    La Lazio ha dovuto subire il no dal Cagliari all’offerta fatta per acquistare il centrale rossoblù ma la beffa più atroce è arrivata in serata quando è filtrata la notizia che Astori nella prossima stagione sarà un calciatore della Roma.

    Veniamo a fare un resoconto di questa incredibile vicenda.

    La Lazio ha seguito il calciatore per diverso tempo ed ha provato diversi tentativi economici sempre respinti dal Cagliari. Oggi le due parti sembravano essersi riavvicinate ma nel pomeriggio è arrivato il primo colpo di scena con il Ds del Cagliari Marroccu che ha così annunciato il rinnovo di contratto (il calciatore andava in scadenza nel 2015) di Astori:

    “Davide compie un grande gesto, raro nel mondo del calcio. Abbiamo rinnovato fino al 2017. Siamo molto orgogliosi e soddisfatti di questa scelta. Il mercato è lunghissimo. La Lazio? Diciamo che non è tra i club in prima fila e nell’immediato per Astori non abbiamo altre trattative. Ho sentito e salutato cordialmente il presidente Lotito.

    Lo stesso Astori aveva voluto dire la sua motivando la sua scelta di rinnovare:

    Sono da sei anni al Cagliari, ho avuto rispetto e ci tengo a darne. Sì, ci ho pensato a lungo, poi ho deciso di non andare in scadenza. Sono felice per il rinnovo e ringrazio il presidente Giulini: abbiamo preso assieme questa scelta.

    Questo è successo nel tardo pomeriggio, in serata è invece arrivata la notizia che ha lasciato l’amaro in bocca a tutti i tifosi biancocelesti: Davide Astori sarebbe in procinto, manca ancora l’ufficialità ma paiono ormai solo questione di ore all’annuncio, di firmare un contratto con la Roma.

    Walter Sabatini sarebbe riuscito nell’ennesimo colpaccio e avrebbe portato in giallorosso il difensore con un prestito oneroso da 2 milioni subito con diritto di riscatto al termine della stagione a circa 8 milioni di euro.

    In rete si è subito scatenata la protesta dei tifosi biancocelesti, intanto la Roma mette a segno un altro colpo beffando la Lazio come aveva fatto nel caso Iturbe con la Juventus.

  • Destro, 4 turni di stop. Nazionale a rischio?

    Destro, 4 turni di stop. Nazionale a rischio?

    La stangata era plausibile, ed era nell’aria: Mattia Destro dovrà osservare uno stop di quattro giornate in campionato a seguito della decisione del giudice sportivo Tosel per applicazione della prova televisiva in seguito all’episodio accaduto in Cagliari-Roma di domenica scorsa, quando l’attaccante giallorosso ha commesso un fallo (una manata) ai danni di Astori, non vista dal direttore di gara Davide Massa anche perchè dal suo referto di gara non risulta alcuna menzione in proposito all’episodio Destro-Astori. Tre giornate per la prova Tv ed una giornata per somma di ammonizioni, quattro in totale, appunto: niente Atalanta, Fiorentina, Milan e Catania. Nelle motivazioni che hanno portato alla decisione del Giudice Sportivo Tosel si evince il giudizio di condotta violenta in relazione alla volontarietà del gesto, della delicatezza della zona colpita (il capo) e dei concreti effetti del colpo inferto evidenziati dal brusco spostamento del capo di Astori.

    Destro, 4 turni di stop | foto da web
    Destro, 4 turni di stop | foto da web

    Una perdita pesante per la Roma di Garcia soprattutto nell’ottica del difficile inseguimento alla Juventus capolista, ora a quota +8, che costringerà i giallorossi a privarsi del loro attaccante più prolifico, a quota tredici reti in campionato (uno ogni 86 minuti). L’aspetto da sottolineare, poi, è che questa pesante squalifica giunge per Destro come un fulmine a ciel sereno, quando sembrava stesse attraversando un momento d’oro, che lo proiettava a pieno diritto tra le certezze di Cesare Prandelli in vista dei Mondiali di Brasile. In tal senso, però, alla luce del Codice Etico promosso e applicato dal commissario tecnico, se la squalifica di Destro sarà confermata anche dopo il ricorso contro la decisione del Giudice Sportivo presentato in queste ore dalla Roma, l’attaccante dovrà necessariamente saltare lo stage della Nazionale previsto a Coverciano per il prossimo 14 e 15 di Aprile.

    Questo non significa automaticamente che la convocazione di Mattia Destro possa essere a rischio, anche considerando il suo attuale momento di forma, ma che l’entourage di Prandelli dovrà considerare la sua posizione. Per ora, sembra probabile che Mattia Destro salterà lo stage di Coverciano ma il Club Italia potrebbe consentirgli di svolgere i test fisici previsti nella due giorni al termine delle quattro giornate di squalifica in modo da “aggirare il problema”. D’altronde non è possibile rinunciare tanto facilmente al capocannoniere del campionato.

  • Napoli, si avvicinano Julio Cesar e Leandro Damiao

    Napoli, si avvicinano Julio Cesar e Leandro Damiao

    Ore frenetiche in casa Napoli per fornire al neo tecnico Rafa Benitez i tasselli richiesti per la sua nuova avventura all’ombra del Vesuvio. Tanto il lavoro per il D. S. (altro…)

  • Cagliari, assalto ai big. Prima crisi dell’era Cellino

    Cagliari, assalto ai big. Prima crisi dell’era Cellino

    Correva l’anno 1992 (esattamente il 30 giugno) quando l’imprenditore di Sanluri, Massimo Cellino, decise di acquistare il Cagliari. Fu subito amore, con la conquista di un posto in Uefa nella sua prima stagione da presidente del club sardo. Poi seguirono 16 campionati in Serie A (compreso quello attuale) e 5 campionati in Serie B. Numeri importanti per una società che ha vissuto sempre tra la massima serie e quella cadetta, senza trovare la continuità che ha contraddistinto l’era Cellino. Conti sempre in regola, nessun debito con le banche e stipendi pagati regolarmente. Tutte caratteristiche che ribattezzarono il club rossoblu come un’isola felice, dove è possibile far calcio in tranquillità, senza tante pressioni e con una società seria alle spalle. Le parole di ieri (27 dicembre n.d.r.) del dg Marroccu aprono alla prima vera crisi cagliaritana con Cellino patron.

    Preoccupazione di massa tra i tifosi sardi che tremano al solo pensiero di dover perdere in un solo mese tre pedine fondamentali della formazioni di Pulga e Lopez. Parliamo di Astori, Nainggolan e Pinilla.

    Cagliari in crisi. Addio Astori, Nainggolan e Pinilla in partenza? © Dino Panato/Getty Images
    Cagliari in crisi. Addio Astori, Nainggolan e Pinilla in partenza? © Dino Panato/Getty Images

    Il passato – Cellino nei suoi vent’anni di presidenza ha dimostrato di saperci fare sul mercato. Tanto studio, un pizzico di fortuna e tanti soldi risparmiati. Denaro poi investito nel sogno Stadio, mal visto dagli enti pubblici. Per il capoluogo sardo sono passati giocatori come Muzzi, O’Neill, Vasari, Suazo, Esposito e Zola, senza dimenticare Francescoli protagonista nella qualificazione alla Coppa Uefa nel 1993 e Lulù Oliveira autore di fantastiche prestazioni in campo europeo con la maglia rossoblu, oppure Matri, ceduto in un recente mercato invernale alla Juventus. Tutti giocatori che sono stati ceduti per tanti milioni e sostituiti degnamente da giovani dal futuro importante.

    Il presente – Adesso la crisi economica. Il “tesoretto” accumulato nel corso degli anni è andato disperso per la costruzione dello stadio (tra terreni acquistati a Elmas per la realizzazione del Karalis Arena e le spese effettuate per mettere su in pochi mesi l’impianto di Is Arenas), la società al momento non riceve nessun soldo dalla Regione per lo sponsor Sardegna ben in evidenza nelle maglie sarde e si è vista pignorata dei diritti tv di Sky dal Comune di Cagliari per vecchie ruggini sui canoni d’affitto del vecchio Sant’Elia. Gli stipendi dei giocatori sono bloccati da due mesi, serve liquidità per mettersi in regola e il mercato invernale sembra arrivare al momento giusto. L’addio di uno tra Astori, Nainggolan e Pinilla pare scontato.

    Destinazioni – La solita Juve, dopo aver acquistato Matri due anni fa è pronta a buttarsi sulla coppia AstoriNainggolan. I due giocatori sono già stati cercati nel recente mercato estivo, senza affondare il colpo. Stavolta però, la situazione potrebbe favorire un accordo tra i due club. Cellino, appena sei mesi fa ha stracciato una cessione da 15 milioni di euro per il difensore e ha rifiutato la stessa cifra per il centrocampista, per un totale di 30 milioni di euro. Difficilmente però il patron rossoblu abbasserà le valutazioni, concedendo forse un piccolo sconto se si dovesse inserire una contropartita tecnica giovane e di buone prospettive. Anche il Napoli è vigile sul caso Cagliari. De Laurentiis non ha mai nascosto la sua ammirazione verso il centrocampista belga e i rapporti con il presidente sardo sono buoni. Attenzione però al Milan. Galliani e Cellino si stimano e sono legati da una forte amicizia, sulla panchina rossonera siede un certo Max Allegri, allenatore che conosce bene i due giocatori avendoli allenati in Sardegna…

    Ma il giocatore che potrebbe lasciare con più probabilità il Cagliari è Mauricio Pinilla. Le sue qualità non si discutono, ma i soli due gol realizzati in questo campionato, le prestazioni ben al di sotto del suo potenziale e i continui guai fisici potrebbero spingere il cileno lontano dalla terra sarda. L’Inter è sempre interessata a lui come vice Milito e potrebbe tentare l’assalto nei prossimi giorni. Valutazione dai 5 agli 8 milioni di euro.

    Valore morale – Ma, c’è sempre un ma. Il direttore generale Marroccu ha precisato come i giocatori abbiano dimostrato grande attaccamento alla maglia, firmando un accordo per tagliare parte dell’ingaggio e soprattutto, hanno chiesto di non essere ceduti. Nessuno vuole abbandonare la società in un momento di crisi.

    L’ultimo dubbio – La conferenza shock di Marroccu è arrivata all’improvviso, nel periodo natalizio. Se tutto ciò fosse stato creato ad arte per “svegliare” i vari enti che bloccano ogni sogno, ogni speranza della società rossoblu di avere un proprio stadio? Le parole del dg sono state chiare “ci sentiamo abbandonati da tutti”. Chiaro riferimento alla Regione Sardegna che non paga lo sponsor da due anni, al Comune di Cagliari che ha pignorato i diritti tv Sky per canoni d’affitto non pagato e i vari enti comunali, provinciali e regionali che cercano di mettere le bastoni tra le ruote a Cellino sulla questione stadio.

  • Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

    Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

    Un fulmine a ciel sereno scuote l’ambiente rossoblu. La conferenza stampa annunciata il giorno di Santo Stefano per la mattina seguente ha destato non poche preoccupazioni intorno al tifoso sardo e le aspettative sono state anche peggiori di quanto si potesse pensare. Il direttore generale Francesco Marroccu ha annunciato dei clamorosi problemi finanziari per il Cagliari. Boom! Il dg preme a sottolineare che la società non è al momento indebitata con alcuna banca e che i guai economici nascono dal crollo drastico al fondo di risparmio maturato da Cellino nel corso dei suoi vent’anni di presidenza. Investimenti sbagliati, questione stadio, soldi sulla sponsorizzazione dalla Regione che tardano ad arrivare e il pignoramento dei diritti televisivi da parte del Comune di Cagliari, hanno portato a questa situazione di importante crisi economica.

    Come se non bastasse, il cammino in campionato della squadra sarda non è dei migliori, ad un punto dalla zona retrocessione e una stagione vissuta tra alti e bassi con l’aggiunta dell’avvicendamento sulla panchina tra Ficcadenti e il duo Pulga-Lopez.

    La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images
    La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

    IngaggiMarroccu parla chiaro, segni di una società trasparente su tutti i fronti. Dichiara che i giocatori non percepiscono lo stipendio da due mesi e che da veri professionisti avrebbero accettato anche una piccola riduzione dei propri ingaggi per venire incontro ad una dirigenza sempre presente, sottolineando l’alto valore morale dei ragazzi presenti in rosa. Ma a questo punto, non viene esclusa la cessione di un big tra Astori, Nainggolan e Pinilla che permetterebbe di sistemare i conti almeno fino al termine del campionato, quando si rischia di ritrovarsi in un vero e proprio rinnovamento della rosa.

    I problemi – Il guaio più importante è arrivato dallo stadio. Cellino ha investito 18 milioni. Poco più della metà (circa 10 milioni) li ha spesi nell’acquisto dei terreni ad Elmas (comune a pochi passi da Cagliari) dove sarebbe dovuto sorgere il Karalis Arena, impianto definitivo per la società rossoblu ma bloccato a causa delle denunce arrivate dalla Sogaer, ente che gestisce l’aeroporto cagliaritano, che lamentava la vicinanza tra la pista d’atterraggio e il punto dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio. Soldi buttati. Infine altri 8 milioni di euro sono stati spesi per la costruzione dell’attuale impianto di Quartu Sant’Elena, ma che ad oggi non ha portato un profitto nelle casse del Cagliari, vista anche la recente “trasferta casalinga” a Parma nella sfida contro la Juventus che avrebbe potuto portare al record di paganti (era già stato annunciato il tutto esaurito) ed invece ha comportato una perdita di 300 mila euro.

    Per non parlare poi delle mancate entrate dalla Regione Sardegna negli ultimi due anni. La scritta che campeggia nelle maglie rossoblu al momento non ha portato alcun soldo nelle casse del club rossoblu. Ed infine, la non meno importante polemica con il Comune di Cagliari con tanto di pignoramento dei diritti tv a causa di canoni d’affitto non pagati dal 1980 ad oggi. Soldi che sarebbero serviti al patron sardo per pagare gli stipendi ai giocatori.

    E adesso? – Il mercato invernale potrebbe portare a grosse sorprese. Come detto poco sopra, il sacrificio di un big sarebbe d’aiuto per il pagamento degli ingaggi fino al termine della stagione, ma questo comporterebbe un ridimensionamento tecnico della rosa a disposizione di Pulga e Lopez. La retrocessione in Serie B sarebbe molto pesante per le casse del Cagliari, che vedrebbe ridursi drasticamente le entrate e si troverebbe costretta a svendere gran parte della rosa.

    Una situazione mai vissuta in casa Cagliari. I tifosi rossoblu chiedono l’ennesimo miracolo al presidente Cellino.

  • Cannavaro squalificato. A Napoli si cambia modulo? Ma quel Silvestre…

    Cannavaro squalificato. A Napoli si cambia modulo? Ma quel Silvestre…

    La situazione in casa Napoli è preoccupante. La possibile penalizzazione di un punto e la squalifica di Paolo Cannavaro per nove mesi per gli scandali derivanti dal calcioscommesse, starebbe portando grossi grattacapi nella società partenopea. Tornare sul mercato oppure cercare soluzioni interne? Conferma del modulo tattico oppure passaggio alla difesa a quattro? Gennaio ormai è alle porte e così anche l’apertura del calciomercato. Le opzioni sono tante, ma vanno studiate con cura perché la squadra al momento lotta su tre competizioni (campionato, Europa League e Coppa Italia) e non può sbagliare nulla se vuole arrivare a fine stagione con la possibilità di portare a casa almeno un trofeo. L’imprevisto Cannavaro rischia di cambiare enormemente i piani del Napoli che in sede di mercato.

    Budget invernale– Conti in ordine, squadra pressoché completa. De Laurentiis avrebbe preferito evitare investimenti a gennaio, se non per l’acquisto di un giocatore in grado di dare il salto di qualità alla formazione partenopea.

    Walter Mazzarri
    Mazzari senza Cannavaro potrebbe optare per la difesa a 4 © Giuseppe Bellini/Getty Images

    La sostituzione – In caso di conferma della squalifica ai danni di Paolo Cannavaro, che fermerebbe il giocatore per tutta la stagione (e parte della prossima), il Napoli sarà costretto ad intervenire sul mercato per trovare un difensore in grado di prendere il posto del capitano partenopeo, diventato indispensabile nello scacchiere tattico di Mazzarri con la sua esperienza e soprattutto per la carica che riesce a dare ai compagni. Il nome più gettonato per la sua sostituzione è Matias Silvestre, difensore argentino che non gode della massima stima di Stramaccioni all’Inter ma che ha dimostrato negli anni di Catania e Palermo la sua bravura. Un prestito secco potrebbe accontentare entrambe le squadre.

    Non è da escludere però un investimento nel reparto difensivo con Astori del Cagliari in prima fila. Bisognerà vedere se Cellino sarà disposto a lasciar partire un elemento indispensabile per la formazione sarda a campionato in corso. Esclusi, perlomeno a gennaio, gli acquisti di Benatia e/o Danilo dall’Udinese.

    Soluzione interna – Perché non trovare una soluzione all’interno della società? Si potrebbe puntare su Bruno Uvini, difensore brasiliano arrivato quest’estate a Napoli e poco utilizzato dal tecnico Mazzarri (solo 90 minuti in Europa), oppure non sarebbe del tutto scellerata una promozione di un Primavera con i grandi.

    Cambio modulo – E se invece si optasse per il cambio tattico con il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4? Non è da escludere, viste le ottime prove offerte dalla formazione campana quando schierata in un 4-3-3 che permetterebbe di far giocare contemporaneamente Hamsik, Insigne, Pandev e Cavani, non perdendo equilibrio in difesa e in mezzo al campo. Mazzarri ci pensa e se non dovesse arrivare un sostituto di Cannavaro, sembra la soluzione più gettonata. Anche i tifosi sarebbero ben lieti di vedere i 4 tenori contemporaneamente in campo.

  • Cagliari-Napoli, partenopei a caccia di punti scudetto

    Cagliari-Napoli, partenopei a caccia di punti scudetto

    La quattordicesima giornata di Serie A prosegue con la sfida Cagliari-Napoli che andrà di scena questa sera (alle ore 19) allo stadio di Is Arenas di Quartu Sant’Elena. Dopo mesi di lavori e ritardi nell’apertura dell’impianto, la società rossoblu potrà contare sul tutto esaurito per una partita che richiama migliaia di tifosi da tutta la Sardegna. E’ nota infatti la rivalità tra le due squadre (i tifosi sardi ancora ricordano il trattamento ricevuto a Napoli durante lo spareggio per la permanenza in serie A tra Cagliari e Piacenza nel 1997) che ha trasformato questa sfida quasi in un derby (anche se per il tifo partenopeo è una partita come tutte le altre). Alla vigilia del match si è aggiunta però la polemica di un giornalista campano, redattore per la Gazzetta dello Sport che ha paragonato lo stadio di Is Arenas ad una topaia. Uscita decisamente fuori luogo.

    QUI CAGLIARI – I rossoblu arrivano alla sfida con le assenze di Astori (squalificato) e Cossu (infortunato). Al posto del difensore della Nazionale giocherà Ariaudo (ripresosi da un infortunio al piede che l’ha tenuto lontano dal campo per quasi un mese), mentre a sostituire il trequartista sardo sarà uno tra Ekdal e Thiago Ribeiro. Dubbia anche la presenza di Pinillache si sarebbe fermato durante l’allenamento di rifinitura. Piccoli problemi per Pulga che non si preoccupa troppo avendo a disposizione un ottimo gruppo e giocatori in grado di non far rimpiangere chi non potrà scendere in campo. La formazione cagliaritana scenderà in campo con l’ormai collaudato 4-3-1-2. Agazzi in porta, davanti a lui la coppia centrale Rossettini-Ariaudo e gli esterni Pisano e Avelar, a centrocampo Conti si posizionerà davanti alla difesa con gli interni Dessena e Nainggolan. Sulla trequarti è ballottaggio tra Ekdal e T.Ribeiro, mentre in attacco affianco al confermatissimo Sau dovrebbe scendere in campo Nenè.

    Andrea Cossu
    Il Cagliari dovrà fare a meno della fantasia di Cossu © Enrico Locci/Getty Images

    QUI NAPOLI – Pesanti assenza anche tra i campani che dovranno fare a meno di Cavani e Pandev. Il bomber uruguaiano è stato fermato dal giudice sportivo per somma di ammonizioni, mentre il macedone è alle prese con un fastidio muscolare. Anche il difensore Campagnaro non sarà della partita. Mazzarri proporrà il classico 3-5-1-1 con De Sanctis in porta, linea difensiva composta da Gamberini, Cannavaro e Britos. A centrocampo spazio agli esterni Maggio e Zuniga con gli interni Inler, Dzemaili e Behrami. Hamsik stazionerà sulla trequarti in sostegno all’unica punta Insigne. Ancora panchina per Vargas in campionato che gode della fiducia del tecnico livornese solo in occasione delle partite di Europa League.

    I PRECEDENTI – Il Cagliari in casa contro il Napoli non vince dal 19 aprile 2009 (vittoria per 2-0), ottenendo successivamente due pareggi e una sconfitta. L’ultima sfida tra le due squadre si è giocata al San Paolo con la larga vittoria partenopea per 6-3.

    ANALISI TATTICA – La squadra rossoblu fa del possesso palla la sua arma migliore, grazie agli ottimi palleggiatori presenti in mezzo al campo. Fondamentale per il Cagliari è la spinta dei terzini (Pisano da una parte e Avelar dall’altra) che permette di aprire le difese avversarie. Sau in attacco permette di dare profondità alle manovre della formazione rossoblu. Il Napoli, senza Pandev e Cavani sarà tutto da scoprire. Insigne da vivacità e velocità in attacco che però mancherà di concretezza con l’assenza del bomber uruguaiano. A centrocampo le verticalizzazioni di Inler e gli inserimenti senza palla di Dzemaili potranno creare non pochi problemi alla retroguardia rossoblu.

    PROBABILI FORMAZIONI CAGLIARI-NAPOLI
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Rossettini, Ariaudo, Avelar; Dessena, Conti, Nainggolan; Ekdal; Sau, Nenè. Allenatore: Pulga
    Napoli (3-5-1-1): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Insigne. Allenatore: Mazzarri.

  • Cassano e Stramaccioni fermati dal giudice sportivo

    Cassano e Stramaccioni fermati dal giudice sportivo

    Cassano e Stramaccioni squalificati. La lunga coda di polemiche nel post partita di Inter-Cagliari non è passata inosservata al giudice sportivo che ha fermato per un turno il tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni (espulso nei minuti finali), per aver contestato troppo energicamente una decisione dell’arbitro (il rigore non concesso al 90′). E’ andata peggio invece al talento di Bari Vecchia, Antonio Cassano, fermato per due giornate da Gianpaolo Tosel reo di aver rivolto frasi ingiuriose a Giacomelli a gara concluse, nel sottopassaggio che porta negli spogliatoi. Non è ancora risaputo se la società interista presenterà ricorso contro quest’ultima decisione. In caso contrario, l’ex attaccante di Roma e Milan salterà la trasferta di Parma e l’incontro casalingo contro il Palermo.

    Solo un’ammenda da tre mila euro per l’allenatore del Siena Serse Cosmi, espulso nel finale del primo tempo, per aver “manifestato platealmente il disappunto per il comportamento in campo dei propri calciatori, colpendo con un violento calcio un contenitore di bevande, con un violento pugno la panchina e gettando al suolo la giacca che indossava“, in occasione della palla gol sprecata dall’attaccante Calaiò (chissà che Cosmi non faccia pagare la multa al proprio giocatore). Ammonizione più diffida per Giampiero Ventura, tecnico del Torino, beccato dalle telecamere in un plateale “è vergognoso” in occasione del rigore concesso alla Roma. Frase che, secondo quanto detto dal mister granata, era riferita all’errore difensivo nel concedere quell’opportunità.

    Andrea Stramaccioni
    Stramaccioni, fermato per un turno dal giudice sportivo © Claudio Villa/Getty Images

    Tra i collaboratori, squalificato per un turno Massimo Carrera (allenatore della Juventus prima del ritorno di Angelo Alessio) per aver contestato una decisione arbitrale con una frase ingiuriosa verso il direttore di gara.

    OLTRE CASSANO – Tra i giocatori squalificati, le squadre che hanno avuto la peggio sono sicuramente Palermo e Pescara. I rosanero, che ospiteranno il Catania per il derby siciliano nella prossima giornata, dovranno fare a meno di Ujkani, Barreto e Labrin. Forse più importanti le squalifiche per gli abruzzesi (che ospiteranno la Roma per la prima gara della gestione Bergodi). Il nuovo mister dovrà sostituire Cascione, Capuano e Zanon, tre potenziali titolari. Gli altri giocatori fermati dal giudice sportivo sono: Cigarini (Atalanta), Taider (Bologna), Astori (Cagliari), Hetemaj, Sardo (Chievo Verona), Pizarro (Fiorentina), Gargano (Inter), Cavani (Napoli), Parolo (Parma).

    LE SOCIETA’ – Sono tre i club multati da Gianpaolo Tosel. Il Catania dovrà pagare quattro mila euro per la presenza di fumogeni accesi nel proprio settore. Il Milan invece dovrà sborsarne tre mila per il comportamento avuto dai propri tifosi a Napoli ed infine il Bologna, due mila euro di multa, a causa di un tifoso che ha insultato l’arbitro.

  • Moratti contro la classe arbitrale, la Juve risponde “no comment”

    Moratti contro la classe arbitrale, la Juve risponde “no comment”

    E’ bastato un rigore non concesso al 90′ di una bella partita tra Inter e Cagliari per scatenare la reazione di Moratti contro l’arbitro Giacomelli e innescare una serie di polemiche che colpiscono anche la Juventus. Ma andiamo con ordine. I nerazzurri in casa contro i sardi, si ritrovano nei minuti finali a dover cercare il gol vittoria che permetterebbe di accorciare la distanza in classifica dai bianconeri, fermati sabato sera dalla Lazio sullo 0-0. Scocca il novantesimo minuto, siamo sul 2-2, Ranocchia viene atterrato in area rossoblu da Astori, l’arbitro ci pensa e decide di far proseguire l’azione negando un calcio di rigore (piuttosto netto) ai ragazzi di Stramaccioni, espellendo l’allenatore interista per proteste e beccandosi i fischi di tutto San Siro.

    MORATTI – Inquadrato dalle telecamere, il presidente dell’Inter si lascia andare ad un “vaffa” diretto verso l’arbitro al momento del rigore non concesso alla propria squadra. Un Moratti scatenato, che a fine partita impone un silenzio stampa ai tesserati nerazzurri per protesta nei confronti degli errori arbitrali e probabilmente per evitare risposte scomode alle domande dei vari giornalisti. Ma lo stesso patron interista, all’uscita dallo stadio si ferma a parlare con i cronisti e critica con estrema durezza l’attuale classe arbitrale, rea di aver sbagliato nelle ultime tre partite a sfavore dell’Inter, riferendosi alla partita contro la Juventus a Torino (“vinta per grazie divina” secondo Moratti), contro l’Atalanta a Bergamo (per il rigore dubbio concesso ai bergamaschi) e appunto quella contro il Cagliari.

    Massimo Moratti
    Moratti, contro la classe arbitrale © Claudio Villa/Getty Images

    Ad una provocazione di un giornalista “Presidente, lei vede un disegno o dei semplici errori?“, Massimo Moratti risponde stizzito continuando a criticare l’incapacità della classe arbitrale, temendo probabilmente il ripetersi di alcune situazioni che, secondo il patron, potrebbero ricollegarsi a Calciopoli.

    INTER – Nella pagina iniziale del sito ufficiale dell’Inter è apparsa subito la foto dell’intervento tra Ranocchia e Astori. Provocazione contro la decisione di Giacomelli oppure semplice informazione giornalistica?

    LA REAZIONE JUVENTINA – Il club bianconero (forse sentendosi coivolto) decide di rispondere alle critiche del presidente nerazzurro sui torti arbitrali con un “no comment” in evidenza nella home page del sito ufficiale della squadra, invitando i visitatori a cliccare su un collegamento che permette di accedere alla relazione integrale del procuratore federale Stefano Palazzi riguardante la sentenza di Calciopoli Bis sulle intercettazioni telefoniche tra i dirigenti nerazzurri e i designatori arbitrali di quel periodo, tutto finito in prescrizione. Era necessaria questa risposta provocatoria?

    LA SFIDA INFINITA – Solite critiche e solite reazioni. Le due squadre non smettono di punzecchiarsi, tra vecchi ricordi di Calciopoli e attuali errori arbitrali. Inter-Juventus è anche la sfida tra Moratti e Agnelli, due personaggi che non riescono a rispettarsi e a trovare una tregua ed ogni occasione diventa giusta per portare avanti la propria battaglia.

    L’OPINIONE – Premettendo che da questo momento si parla in modo generico sulle big. Perché permettere ad una società, che riceve tanti soldi dalle emittenti televisive, di poter imporre il silenzio stampa? E il rispetto verso le persone che permettono questo ampio giro di soldi intorno a questo sport? Sarebbe stato più opportuno metterci la faccia ed evitare queste proteste, che colpiscono soprattutto il tifoso della squadra e magari far capire che l’arbitro ha sbagliato esattamente come ha fatto Milito a porta vuota durante la gara. Errori umani, valutazioni errate che su 38 partite di campionato, più o meno si equivalgono (soprattutto per le big). Altrimenti, cosa dovrebbero fare le squadre di bassa-media classifica, che spesso neanche vengono prese in considerazione quando subiscono dei torti arbitrali?

    A questo punto, se per ogni errore arbitrale bisogna mettere in dubbio la regolarità del campionato, robotizziamo gli arbitri e facciamo in modo che ogni partita fili liscia senza alcuna sbavatura. Attenzione però, potrebbe essere un’arma a doppio taglio e non rimarrei sorpreso nel vedere le cosiddette squadre top ritrovarsi con una decina di punti in meno rispetto ad un campionato arbitrato senza nessun aiuto tecnologico. Facile ricordarsi gli episodi a sfavore, più difficile farlo per quelli a favore!