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  • Roma, Guarin rinforzo di centrocampo?

    Roma, Guarin rinforzo di centrocampo?

    La Roma di Luis Enrique inizia a sognare. Dopo le ultime prestazioni della squadra la dirigenza è intenzionata a regalare un rinforzo a centrocampo per il tecnico spagnolo. Si parla con insistenza del giocatore del Porto Guarin. Il mercato d’uscita invece registra nelle ultime ore la liason fra Juventus e Borriello, mentre Pizarro è sempre più lontano dalla capitale.

    MI MANDA VILLAS BOAS: il colombiano del Porto è il nome nuovo del calciomercato giallorosso. Il 25enne centrocampista è entrato nell’orbita Roma dopo che Luis Enrique ha individuato il reparto in mezzo al campo come quello che necessita di maggiori rinforzi. Guarin è un centrocampista dotato di grande forza, e tecnicamente valido con la palla fra i piedi. Non disdegna le incursioni offensive, e anche per questo l’asturiano è convinto che il giocatore del Porto sia un ottimo rinforzo per la sua Roma.

    Fredy Guarin | ©RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images

    PAROLA AL PROCURATORE: le voci che vogliono Guarin vicino al club giallorosso non vengono smentite dallo stesso procuratore del giocatore, il quale afferma che l’Inter e la squadra di Luis Enrique siano quelle più vicine al suo assistito. La trattativa potrebbe decollare già nella prossima finestra di mercato, quando il 2 gennaio i club inizieranno a sfidarsi nella battaglia del calciomercato.

    BORRIELLO-JUVE: nelle ultime ore l’attaccante ex Milan si è avvicinato al club bianconero di Conte. Dopo che Preziosi ha cercato di convincerlo a trasferirsi per la seconda volta a Genova, senza risultato, lo stesso presidente rossoblu ha ammesso che Borriello è ormai prossimo al trasferimento con la casacca juventina. La Roma avrebbe accettato l’offerta di prestito presentata da Marotta, che prevede il pagamento di un milione di euro a gennaio per il prestito e altri 8 milioni a giugno per l’acquisizione dell’intero cartellino.

    PIZARRO SALUTA: sembra al capolinea l’esperienza romanista del cileno Pizarro, il quale non ha più trovato spazio durante la gestione Luis Enrique. I numerosi infortuni subiti nelle ultime stagioni hanno trasformato il centrocampista leader della Roma di Spalletti in un oggetto misterioso. L’interesse intorno al giocatore non manca, con Spagna e Inghilterra pronte ad accogliere il cileno a braccia aperte.

  • Le pagelle di Lecce – Roma 1-2

    Le pagelle di Lecce – Roma 1-2

    LECCE

    Rispoli: 5 Si perde Vucinic in occasione del primo gol e ne fallisce uno sul finire del primo tempo. Incerto

    Giacomazzi: 6,5 Si danna l’anima inseguendo le maglie bianche dei capitolini. I suoi sforzi trovano il giusto riconoscimento quando segna il gol del pareggio, con un fantastica girata di testa su un cross proveniente dalla destra. Bandiera

    Olivera: 6 Nel primo tempo è l’anima dei suoi, tocca molti palloni e cerca di dare qualità alla manovra dei leccesi. Si rende pericoloso con qualche conclusione dalla distanza, ma si spegne nel finale. Volenteroso

    Corvia: 6,5 Il suo ingresso in campo cambia la partita per i suoi, che si iniziano ad affacciare in avanti con sempre maggior continuità. Solo un miracolo di Doni gli nega il gol. Strano come gli venga preferito Grossmuller dal primo minuto. Incompreso

    ROMA

    Doni: 7 Si produce in una serie di parate di altissimo livello, e ricorda al popolo romanista che prima del nuovo idolo Julio Sergio, il titolare era lui. Professionista

    Pizarro: 6,5 Era in precarie condizioni fisiche, ma stringe i denti e fa il suo per la causa romanista. Partita ordinata, senza sbavature. Bravo a trasformare il rigore all’ultimo minuto. Tenace

    Taddei: 5,5 È l’uomo sbagliato al momento giusto. Si fa trovare smarcato e gli vengono servite numerose palle gol, ma lui riesce nell’impresa di sbagliarle tutte. Sciupone

    Borriello: 6,5 Il centravanti azzurro è tra i più attivi della squadra di Montella. Corre e svaria su tutto il fronte offensivo, e nel finale procura il rigore della vittoria. Prezioso

  • La Roma passa a Lecce: vittoria di rigore

    La Roma passa a Lecce: vittoria di rigore

    Nel primo anticipo della 28esima giornata, la Roma espugna in extremis il “Via del Mare” con un rigore di Pizarro. I capitolini trovano il vantaggio nel primo tempo, grazie ad un Vucinic ispirato, ma soffrono nella ripresa, sino al momento in cui subiscono la rete del pareggio. Ultimo quarto d’ora all’attacco e gol che nasce da un’ingenuità degli uomini di De Canio. Montella porta a casa 7 punti in 3 partite, ma martedì in Ucraina la Roma dovrà fare meglio di stasera.

    CALCIO D’INIZIO – Nel Lecce la sorpresa è Grossmuller, schierato al posto di Mesbah. Nella Roma, recupera Pizarro che parte titolare. Nei primi minuti è la Roma a gestire il pallone, senza però essere pericolosa, con un Lecce che aspetta di poter colpire in contropiede. Al 9′ sono i salentini a farsi vedere dalle parti di Doni, con una punizione di Oliveira che termina alta sopra la traversa. Continua il momento offensivo del Lecce, con Mexes bravo a chiudere sugli attacchi degli uomini di De Canio. Ma dal 15′ sale in cattedra Vucinic, che comincia a produrre gioco per i suoi, e la Roma va vicino al vantaggio con Cassetti, con un diagonale che sfila di poco al lato. Poi altre due occasioni per Taddei, sempre innescato da Vucinic, ma che il brasiliano non è bravo a finalizzare.

    ROMA IN VANTAGGIO – Al 30′ è il Lecce ad avere la palla buona per segnare, ma la mischia in aria romanista si conclude con la palla alta sopra la traversa. Passano tre minuti, e la Roma passa in vantaggio. Il solito Vucinic prende palla sulla metà campo, vince un contrasto e dal limite dell’aria trafigge Rosati con uno stupendo tocco d’esterno. La Roma continua a spingere, e costruisce un’altra occasione sprecata dal solito Taddei. Il Lecce reagisce, e al 39′ ha l’occasione per il pareggio con Rispoli, provvidenzialmente chiuso da Pizarro. Il primo tempo non regala altre emozioni, con la Roma che chiude in avanti.

    IL LECCE SI SVEGLIA – Inizia il secondo tempo e la Roma prova a farsi vedere davanti, ma dopo qualche minuto il Lecce prende il comando delle operazioni e inizia un forcing offensivo che produce ripetute occasioni, sia con Olivera (gran botta dalla distanza, fuori di un niente) sia con Corvia (subentato a Grossmuller nel finale del primo tempo) che va vicinissimo al gol con un gran colpo di testa (miracolo di Doni) e con un bel sinistro che sfila di poco alla destra del portiere brasiliano. Gli sforzi dei salentini vengono premiati al 75′, quando Giacomazzi segna il gol del pareggio con una bellissima girata di testa, su perfetto assist di Munari.

    FINALE ROMA – Dopo aver subito il pari, i giallorossi di Montella si rianimano e ricominciano a giocare come nel primo tempo. Girandola di cambi con Brighi e Menez che rilevano Taddei e Vucinic, mentre De Canio ci crede e manda dentro Chevanton per Rispoli. La Roma non riesce a sfruttare il maggior possesso palla, con De Rossi che ci prova dalla distanza, ma senza precisione. L’episodio che decide la gara arriva al 89′, quando Munari colpisce con le mani un colpo di testa di Borriello. Sul dischetto si presenta Pizarro, che trasforma il penalty non senza polemiche, poichè si ferma durante la corsa per tirare dagli 11 metri. Dopo 4′ minuti di recupero si conclude la partita. Festa Roma, rimpianti Lecce.

    IL TABELLINO

    Lecce: Rosati, Rispoli (78′ Chevanton), Gustavo, Fabiano, Brivio, Munari, Giacomazzi, Vives, Grossmuller (42′ Corvia), Olivera, Jeda. A disp: Benassi, Piatti, Donati, Mesbah, Bertolacci.

    Allenatore: De Canio.

    Roma: Doni, Cassetti (29′ Juan), Mexes, Burdisso, Riise, Pizarro, De Rossi, Vucinic (80′ Menez), Perrotta, Taddei (68′ Brighi), Borriello. A disp: Julio Sergio, Castellini, Simplicio, Caprari.

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Damato di Barletta. Assistenti: Viazzi e Liberti. Quarto uomo: De Marco

    Reti: 32′ Vucinic, 75′ Giacomazzi, 89′ Pizarro (rig.)

    Ammoniti: De Rossi, Rispoli, Perrotta e Brighi

  • Le verità di Ranieri “i miei problemi Pizarro e Borriello”

    Le verità di Ranieri “i miei problemi Pizarro e Borriello”

    Claudio Ranieri così come il suo collega Delio Rossi dopo aver somatizzato il divorzio dalla sua Roma racconta le sue verità all’Espresso con la lealtà di chi può esser criticato sotto il profilo tecnico ma non come uomo.

    L’ormai ex tecnico giallorosso sviscera il caso Roma in ogni sua componente parlando degli argomenti più spinosi quali il rapporto con Totti, ai problemi con Pizarro fino alle incomprensioni con Borriello. “Con il capitano non ho mai litigato – dice Ranieri – Francesco è la bandiera della Roma e nello spogliatoio è probabilmente molto più solo di quanto non appaia.

    Sul cileno invece “David da tempo aveva problemi al ginocchio. Più lo di fendevo, dandogli il tempo di guarire, più trovavo insinuazioni continue sui giornali. Siccome non sono un’idiota l’ho preso molte volte da parte: hai dei problemi con me? Risposta: No mister, nessun problema. Non mi guardava mai negli occhi. Io sono diverso, per me la sincerità è fondamentale

    L’ex rossonero era l’ultima grana Borriello voleva giocare sempre, ma non è che nel Milan fosse costantemente titolare. Lo faccio partire dal 1′ con il Napoli e non vede un pallo ne, due giorni dopo analizziamo la gara, glielo faccio notare e mi risponde: Ero stanco mister, venivo da tre partite consecutive. Allora non capisco, forse sono tardo io: se sei stanco perché dovrei farti giocare anche la quarta e la quinta partita consecutiva?”.

    Difende con le unghie il suo lavoro e quello del preparatore atletico “Era semplicemente avveniristica, ma quando non conosci l’argomento, sproloqui per convenienza, malafede o pigrizia. Capanna è un luminare, gli hanno attribuito anche il premio di categoria. Penso che questa squadra non ha bisogno di altri alibi, deve vincere tirando fuori tutto meno le scuse, altrimenti non ne usciranno e il mio gesto si rivelerà del tutto inutile

    Parole d’elogio invece per Burdisso “E’ tra quelli che mi è rimasto nel cuore. Un giorno parlai con la squadra: ‘Ho una convinzione, si gioca bene in base a come ci si allena, e lui pronto: ‘o mister, si gioca come si vive. Burdisso non si nasconde, ti guarda negli occhi sempre

  • Ranieri tuona: “Alla Roma ero l’unico parafulmine”

    Ranieri tuona: “Alla Roma ero l’unico parafulmine”

    Claudio Ranieri ormai ex tecnico giallorosso dopo le dimissioni successive alla sconfitta contro il Genoa, si toglie qualche sassolino dalla scarpa nell’intervista del Tg1 a cura di Donatella Scarnati: “Nel calcio c’è il Paradiso e c’è l’Inferno, uno può scegliere dove stare tra i due. Qui, rispetto all’Inghilterra, è l’Inferno – ha spiegato il tecnico romano che ha vissuto entrambe le esperienze- Io voglio allenare ancora l’Inghilterra mi affascina, ma mi piace anche il campionato italiano” quasi a non voler precludersi ogni possibilità in altre squadre della Serie A.

    Sulle sue dimissioni subito dopo il rocambolesco 4 a 3 con il Genoa, Ranieri usa parole chiare: “Ho cercato fino in fondo di stimolarli ma quando pur vincendo 3-0 al primo gol si bloccavano ho capito che solo il mio sacrificio poteva sbloccarli”.

    Nel seguito dell’intervista c’è un attacco frontale alla sua ex squadra, spiegando cosa realmente non andasse dal suo punto di vista, con parole abbastanza forti: “Alla Roma, quest’anno, ero diventato l’unico parafulmine. Ora ci sono loro, la squadra, a dover dimostrare tutto”.  Il discorso continua e Ranieri non le manda di certo a dire: “Quest’anno sono prevalsi gli interessi personali su quelli della squadra, quando parlavamo nello spogliatoio, tutti d’accordo che ci dovesse essere turnover. Poi in campo alcuni giocatori quando sono stati sostituiti… Anche ora che non ci sono più io, però, qualcuno in panchina dovrà andare”.

    Il tecnico romano continua spiegando in parole povere il suo modus operandi, riferendosi ancora una volta al calcio inglese di cui risulta evidente la sua ammirazione: “Non ero un campione e il mio motto era ‘non mollare mai’. È un po’ lo spirito del calcio inglese, i giocatori sono leoni e li devi frenare”.

    Spiegando come in questa stagione non sia stato recepito il messaggio e di conseguenza il Ranieri pensiero: “Ecco, per quest’anno di Roma sono dispiaciuto perché non tutti i giocatori hanno avuto questo spirito”.
    Alla domanda sul suo più grande sbaglio di questa stagione risponde con un sorriso amaro: “Non essermene andato a giugno, forse?…”.

    Ranieri inoltre non crede all’ipotesi di uno spogliatoio che gli remasse contro, o che voleva “farlo fuori” in gergo calcistico: “Non ci credo. Ci sono giocatori che con un allenatore danno il 110 per cento, e con un altro non entrano in sintonia. Certo: sono dell’idea che un buon allenatore debba sapere sfruttare al meglio le caratteristiche di ciascun giocatore. Però, quando ero giocatore io, mi sforzavo di capire cosa voleva il mio tecnico”.

    Ultime parole sul ‘caso Pizzarro’ che sicuramente ha lasciato spiazzato e amareggiato il tecnico romano. Soprattutto vedendo come il cileno, sia tornato a disposizione della squadra solo dopo le dimissioni di Ranieri.  L’amarezza rimane nelle parole del tecnico, ma Ranieri spiega come il mancato utilizzo a Genoa sia stato dettato solo da un problema fisico: “Avevamo deciso che giocasse col Genoa, la sera avevo parlato con lui, era tutto ok. Poi la mattina alle 11, il medico mi ha detto che aveva la schiena bloccata. Non voglio credere che l’abbia detto perché non voleva giocare. Entrerebbe in gioco la professionalità, la società che ti paga, i tifosi. Non sarebbe più una questione di allenatore”.

    Ranieri continua il discorso sul centrocampista cileno,  giustificando la sua stagione negativa e non credendo che la sua assenza dai campi da gioco sia stata dettata da motivi extra calcistici: “Ha avuto una stagione travagliata: durante la preparazione ha lavorato il 3 per cento rispetto al resto della squadra, poi ha avuto un dolore al ginocchio che per lui è un problema cronico. Lui è sempre stato un punto di riferimento: no, io devo per forza pensare bene. Certi discorsi non potrei accettarli, ne va della professionalità”.


    (Fonte: Corriere dello Sport)

  • Le pagelle di Bologna – Roma 0-1. Bene Pizarro, Mexes…

    Le pagelle di Bologna – Roma 0-1. Bene Pizarro, Mexes…

    Pagelle Bologna
    Viviano: 6,5
    Non può nulla sul gol, la sua partita è comunque ampiamente sufficiente

    Casarini: 4,5 Fa un errore imperdonabile sul gol e lo paga per il resto della partita

    Della Rocca: 6,5
    E’ uno dei più attivi, sembra l’unico ad aver confidenza con il pallone

    Ramirez: 6 il giovane talento gioca troppo ad intermittenza.

    Pagelle Roma

    Cassetti: 6,5 Soffre poco in fase difensiva e si propone con buona continuità

    Mexes: 5,5 (7 per la partita, 4 per l’ammonizione) gioca da leader ma prende una ammonizione per proteste e con una diffida sulle spalle….

    Pizarro: 7
    Montella lo scongela e la Roma riprende ritmo e possesso palla

    De Rossi: 7
    Con il cileno al fianco sembra un altro giocatore è libero di muoversi in attacco

    Borriello: 5 Avrà segnato pure 25000 mila gol da un pò non vede la porta

    Banti: 3 Quest’anno i falli di mano lo perseguitano ma lui ci mette molto del suo.

    IL TABELLINO
    BOLOGNA-ROMA 0-1

    45′ De Rossi
    Bologna (4-3-1-2): Viviano 6,5; Casarini 4,5, Esposito 5,5, Cherubin 6, Rubin 6 (43′ st Morleo sv); Mutarelli 5,5 (25′ st Siligardi 6), Mudingay 6, Della Rocca 6,5; Ramirez 6,5; Meggiorini 5 (25′ st Paponi 6), Di Vaio 5. A disp.: Lupatelli, Britos, Radovanovic, Buscè. All.: Malesani 5,5
    Roma (4-2-3-1): Doni 6; Cassetti 6,5, Burdisso 6, Mexes 5,5, Riise 5,5; De Rossi 7, Pizarro 7; Taddei 5,5, Simplicio 6 (34′ st Brighi sv), Vucinic 6 (38′ st Menez sv); Borriello 5 (28′ st Totti 5,5). A disp.: Julio Sergio, Juan, Rosi, Greco. All.: Montella 6
    Arbitro: Banti
    Ammoniti: De Rossi, Mexes (R); Paponi, Ramirez (B)
    Espulsi: –

  • Roma: Pizarro sarà in campo

    Claudio Pizarro ha svolto regolarmente l’ultimo allenamento e sarà in campo domani per la partita casalinga contro il Cagliari, l’ultima in casa per la squadra giallorossa che ancora è in corsa per lo scudetto.
    Il messaggio di Claudio Ranieri ai giocatori della Roma è chiaro: dimenticare la partita con l’inter di mercoledì e pensare solo all’impegno di campionato, gara cruciale se si vuole nutrire ancora qualche speranza per il titolo.

    Tuttavia la squadra è ancora scossa dalle polemiche di questi giorni, ma l’allenatore sta spronando i calciatori a reagire nel modo giusto. L’allenamento si è svolto in un clima sereno. De Rossi ha spronato più volte la squadra: il centrocampista è uno di quelli che vuole giocarsi fino in fondo la stagione. I rossoblù sono una formazione che nel girone di ritorno non è stata all’altezza del girone d’andata ma se si lascia spazio possono essere molto insidiosi. Nell’ambiente romano tutti lo sanno bene e sono pronti a dare battaglia per poter inseguire il sogno scudetto.

  • Serie A, 31 giornata: il Pagellone di Crazy Diamond

    Serie A, 31 giornata: il Pagellone di Crazy Diamond

    Come ogni lunedi, torna il pagellone di Crazy Diamond, la rubrica del Pallonaro che vuole, in chiave ironica e femminile sopratutto, racchiudere gli appuntamenti interessanti della giornata.


    MILAN 5.5 i “ragazzi” di Leonardo pare abbiano già finito la benzina. D’altronde si sa che le auto d’epoca bevono come una spugna

    ISTERISMO INTER 5
    Io non li capisco questi. Perdevano sempre e piangevano; poi iniziarono a pareggiare ogni domenica e sbraitavano; ora vincono e si lamentano..più che una squadra sembra un talk show di Cucuzza…

    MICCOLI 7.5 Intendiamoci, a me non piace. Ma se in nazionale vanno i più in forma perchè Fabrizio Miccoli nemmeno in amichevole? Posto che se viene convocato Pepe possono andare anche Gigi d’Alessio e Anna Tatangelo

    IL PALERMO 8 Ma sto Palermo? Bello e concreto, stramerita la Champions. Bravo Delio Rossi, dai che se l’anno prossimo arrivi in finale forse Zamparini non ti licenzia

    FABIO GROSSO 4.5
    A nove giornate dal termine possiamo dirlo: la juve per lui è solo una palestra in vista del Mondiale. Ne avevamo il sentore sin dall’inizio, solo speravamo almeno fosse quello di calcio, non di lancio della quaglia

    FELIPE MELO 7 Solo gli stupidi non chiedono mai scusa. E a volte chiedono scusa anche gli stupidi. Mourinho e Balotelli, ce la faranno?

    MOURINHO E BALOTELLI 5
    Già. Dai che secondo me ce la fanno, è tutto un teatrino alla “Uomini & Donne”. Solo che alla fine quando Mou dichiara a Balo che vuole sia l’uomo della sua vita lui rifiuta e scappa con Muntari

    PIZARRO 8
    Stagione strepitosa per il regista cileno. Peccato che sia lento, basso, bruttino e scartato da tutte le “grandi”, perchè a vederlo giocare sembrerebbe proprio un gran centrocampista. Sbaglierò io..

    D’AGOSTINO 5
    “La Juve non mi ha voluto? Peggio per lei..”.In effetti l’Udinese sta andando alla grandissima…

  • Roma, vittoria scudetto. Inter battuta 2-1 e giallorossi ora a -1 in classifica

    La Roma rientra ufficialmente nella corsa scudetto battendo 2-1 l’Inter all’Olimpico e portandosi ad un solo punto di distanza in classifica dai nerazzurri. Di De Rossi nel primo tempo e di Toni nella ripresa le reti dei giallorossi mentre il pareggio dei nerazzurri con Milito era durato solo 7 minuti.

    Grande prestazione dei giallorossi dopo una lunga, cruenta ed estenuante battaglia, quasi come se fossero dei gladiatori, che nel primo tempo giocano con un’aggresività straordinaria riuscendo ad imbrigliare il centrocampo della squadra di Mourinho e creare le occasioni migliori riuscendo a dare una buona copertura alla porta difesa da Julio Sergio che nella prima frazione di gioco non compie una sola parata. Ottime le partite di Vucinic, uscito dal terreno di gioco per Totti letteralmente sfiancato, costantemente una spina nel fianco della difesa nerazzurra e di Pizarro e De Rossi nella zona nevralgica del campo; ed è proprio quest’ultimo che porta in vantaggio la Roma al 17′: sugli sviluppi di un calcio piazzato Julio Cesar e Samuel combinano un pasticcio nell’area piccola con il capitan futuro che ne approfitta appoggiando comodamente in rete.
    L’Inter accusa il colpo e non riesce a creare pericoli verso la porta avversaria se non per un bolide su calcio di punizione di Sneijder che sibila il palo alla sinistra di Julio Sergio.
    I nerazzurri con il passare dei minuti si innervosiscono sempre di più con il direttore di gara che deve intervenire ed estrarre cartellini gialli (alla fine saranno 7 gli ammoniti) per placare lo stato d’animo della squadra di Mourinho. Si va al riposo sull’1-0.

    La ripresa vede l’Inter crescere nella costruzione del gioco e creare più grattacapi alla difesa giallorossa. Quando la pressione si fa maggiore Milito ha l’occasione per pareggiare ma la conclusione dell’attaccante interista deviata da un difensore quel tanto che basta coglie la traversa. E’ il preludio al gol del pareggio (66′) viziato però da una netta posizione di offside di Milito e Pandev (a dir la verità erano 3 i giocatori dell’Inter in fuorigioco chilometrico) con Sneijder che sugli sviluppi dell’azione serve per la zampata vincente dell’attaccante argentino. Pareggio agguantato e distanze in classifica ristabilite. Ma passano solo 7 minuti quando Taddei “sballa” il tiro da fuori area pescando involontariamente Toni al centro dell’area di rigore e libero di piazzare la sfera nell’angolino basso più lontano alle spalle di Julio Cesar. Olimpico che, prima di esplodere di gioia, deve tremare quando al 95′ Milito prende il secondo legno della serata da ottima posizione. Poi è solo festa sugli spalti con Ranieri che si prende una bella rivincita sul suo “acerrimo rivale” Mourinho.

    Il tabellino
    ROMA – INTER 2-1
    17′ De Rossi (R), 66′ Milito (I), 73′ Toni (R)
    ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio; Cassetti, Burdisso, Juan, Riise; Perrotta, Pizarro, De Rossi (74′ Brighi); Menez (67′ Taddei); Vucinic (86′ Totti), Toni.
    A disposizione: Doni, Mexes, Tonetto, Baptista.
    Allenatore: Ranieri
    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, J. Zanetti; Stankovic (69′ Pandev), Cambiasso (76′ Quaresma), T. Motta (76′ Chivu); Sneijder; Eto’o, Milito.
    A disposizione: Toldo, Materazzi, Cordoba, Muntari.
    Allenatore: Mourinho
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Menez, Perrotta, Brighi (R), Samuel, J. Zanetti, T. Motta, Lucio, Maicon, Eto’o, Chivu (I)

  • Liscio & Sbalascio: Super Catania demolisce l’Inter, inspiegabile il suicidio Juve

    Liscio & Sbalascio: Super Catania demolisce l’Inter, inspiegabile il suicidio Juve

    28esima giornata che va in archivio facendo registrare il massimo numero di segnature (ben 39!). Molti i protagonisti, in positivo e in negativo, della domenica.
    Primo posto assoluto è per il super Catania di Sinisa Mihajlovic che dà una lezione di calcio all’Inter per buona parte della gara. La vittoria è frutto di un modulo e di una mentalità che permette agli etnei di attaccare e difendere in modo compatto, senza scomporsi, mostrando peraltro una identità di gioco molto gradevole. I 22 punti raccolti dall’allenatore serbo sono un bottino superbo, rendimento che sta portando i siciliani al sicuro dalle zone più calde della classifica.
    Tra i migliori, senza ombra di dubbio, il capitano del Livorno Cristiano Lucarelli che con una strepitosa tripletta blocca la Roma di Claudio Ranieri sul pari. Giornata da incorniciare per il livornese, servono i suoi gol se la squadra labronica vorrà ancora dire la sua nella corsa alla salvezza.
    Un gradino più sotto si piazza il Siena e il suo allenatore, Alberto Malesani, autori di una formidabile rimonta a Torino contro la Juventus: i primi 10 minuti da incubo (3-0 che avrebbe tagliato le gambe a molti) vengono cancellati con una superba prestazione nel resto della partita e dopo aver compiuto tutti gli sforzi possibili (con risorse tecniche peraltro limitate) escono dallo stadio Olimpico con un pari prezioso in vista del futuro. I complimenti oltre che alla squadra vanno al suo allenatore che non ha mai mollato la presa sulla partita, azzeccando le mosse giuste e infondendo ai suoi uomini lo spirito giusto per credere nella clamorosa rimonta.
    Un posto in graduatoria lo trova anche la coppia viola Jovetic-Gilardino che a Napoli dà spettacolo e fa meraviglie: doppietta per il bomber, gol e 2 assist per il fantasista montenegrino. Non era facile dopo la batosta dell’eliminazione in Champions (subita da parte del Bayern Monaco) ricompattarsi e cercare di andare avanti, ma la Fiorentina ha sfoderato una prestazione sostanziosa ed efficace, infliggendo tra l’altro al Napoli di De Laurentiis la prima sconfitta casalinga in notturna da quando è diventato Presidente dei partenopei (cosa che non era riuscita neanche alle big del nostro campionato).
    Citazione per Clarence Seedorf, non solo per la bellezza del suo gesto tecnico ma anche per la valenza del gol segnato al Chievo che porta il Milan ad un solo punto dai cugini interisti in classifica. Quando bisogna togliere le castagne dal fuoco l’olandese è sempre uno dei primi a farsi trovare pronto.

    E passiamo ai peggiori di giornata. Se al primo posto tra i migliori c’è il Catania, per una semplice equazione al primo posto dei peggiori troviamo l’inter ed il suo centrocampista Muntari. Il ghanese (catastrofico), mandato in campo da Mourinho al 79esimo, riesce a provocare la punizione da dove poi scaturirà il rigore per un fallo da dietro prendendosi anche il relativo cartellino giallo, in barriera sulla punizione di Mascara allarga il braccio in modo innaturale per bloccare la palla proprio davanti agli occhi dell’arbitro, prendendosi il secondo giallo con annessa obbligatoria espulsione (in soli 70 secondi in campo!) e dando agli etnei il rigore del sorpasso calciato da Mascara. Ma non può essere solo lui il capro espiatorio di una squadra che sta attrversando un periodo tutt’altro che brillante e che dovrà ora giocare per il resto della stagione con il coltello tra i denti, cosa che in passato non è mai successa.
    Trova posto anche il suicidio Juventus contro il Siena: 10 minuti di calcio-champagne, poi dopo il terzo gol, il buio che permette a Malesani e ai suoi giocatori di rientrare piano piano in partita fino a d acciuffare un prezioso pareggio. Il black-out che ha colpito i bianconeri è inspiegabile, tra l’altro lo è anche la stagione che va a concludersi visto che la Juve avrebbe dovuto essere, a detta di molti addetti ai lavori, l’anti Inter e invece ha solo portato delusioni ai suoi tifosi.
    Citazione per Pizarro: il romanista sbaglia un rigore fondamentale che avrebbe potuto chiudere la partita contro il Livorno e invece il suo errore permette ai toscani di restare a galla e di pareggiare. Alla fine 2 punti persi che potrebbero pesare sui giallorossi nella rincorsa alla capolista Inter.
    Infine da ricordare la difesa del Cagliari: nel solo primo tempo “becca” 4 gol e subisce 3 pali dal Genoa, alla fine della parita i legni saranno 4 e le reti subite ben 5. Un giorno di vacanza ci sta, ma non proprio la domenica durante la partita del campionato! ci sono altri 6 giorni durante la settimana da scegliere per riposarsi!