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  • Beckham ha deciso: sì al Psg di Ancelotti

    Beckham ha deciso: sì al Psg di Ancelotti

    David Beckham non tramonta mai. Nonostante l’inglese non sia più un ragazzino ma un uomo ormai maturo di 37 anni, moltissime squadre europee e non avevano messo gli occhi su di lui. Dopo essersi svincolato e aver lasciato i Los Angeles Galaxy, lo Spice Boy si è rituffato a 360 gradi nel calcio europeo, nettamente più visibile e in primo piano rispetto a quello statunitense. Nei giorni scorsi Beckham si era allenato con l’Arsenal di Wenger, tecnico che, come tutti, pensava di poter contare su Becks per il proseguo della stagione. Invece no. Colpo di scena e fermi tutti. David Beckham si è accordato con il Paris Saint-Germain di Carlo Ancelotti, tecnico con il quale l’inglese ebbe già a che fare nei suoi trascorsi milanisti. Nella giornata di oggi, oltre che la firma e le ultime formalità utili al trasferimento, è attesa la presentazione ufficiale preparata dal Psg più o meno intorno alle 17, l’ora del tè. Analizziamo comunque nel dettaglio la carriera di uno dei più grandi calciatori inglesi e proviamo a prevedere la sua utilità nella squadra degli sceicchi.

    David Beckham, il nuovo acquisto del Psg | © ROBYN BECK/Staff / Getty Images
    David Beckham, il nuovo acquisto del Psg | © ROBYN BECK/Staff / Getty Images

    CAMPIONE FRA TANTI? – Il Paris Saint Germain è diventato in breve tempo uno dei club più prestigiosi del mondo. Possiamo essere d’accordo o meno con la politica che ha permesso alla squadra di diventare quello che è, ma una cosa è certa: se ci sono i soldi, si può far tutto. Il Psg non ha puntato sul vivaio o suoi propri giovani: ha preferito prelevare agli altri a son di milioni i pezzi più pregiati. Sia chiaro, non c’è niente di male nel fare questo, solo che bisogna sottolineare in quali circostanze David Beckham si è trasferito a Parigi. Con l’arrivo di Ibrahimovic, Thiago Silva, Pastore, Menez e tantissimi altri, le stelle all’ombra della Torre Eiffel non si contano più: a queste si aggiungerà presto lo Spice Boys. La domanda più sensata da porsi è la seguente: quanto spazio troverà Beckham nello squadrone di Carlo Ancelotti? A prima vista, poco o nulla. C’è però da dire che Carletto stravede per l’inglese e potrebbe creare una nuova soluzione dove poterlo inserire. Fra Verratti, Motta,  Lucas e Pastore è difficile scegliere chi sacrificare per far inserire Beckham. L’ex Galaxy potrebbe comunque ricoprire più di un ruolo: possibile il suo utilizzo come playmaker alla Pirlo in mezzo al campo, o, più difficilmente, come ala vista la sua abilità nell’offrire dei cross al bacio per gli attaccanti. Quando si ha poi uno come Ibra in squadra, la goduria è doppia. L’unico problema nel vedere Becks sull’ala è dettato dalla carta d’identità: 37 primavere possono limitare il rendimento dell’inglese? Anche in passato si pensava che l’età potesse influire ma abbiamo avuto la prova che non è stato così.

    NUMERI – I numeri di David Beckham sono di tutto rispetto così come le divise dei club che ha indossato: Manchester United, Real Madrid e Milan i principali oltre all’ultima esperienza coi Galaxy. Per la nazionale inglese è un vero e proprio mito grazie alle sue 115 presenze condite da 17 reti. L’importanza di Beckham in una squadra è duplice: da un lato l’abilità nel gioco del calcio, dall’altra l’esperienza di un uomo di mondo e di grandi virtù, utile come esempio per i ragazzi più giovani. Verratti, per esempio, potrà crescere a contatto con uno dei giocatori tecnicamente più forti d’Europa.

  • Milan nostalgico, Beckham torna in Italia?

    Milan nostalgico, Beckham torna in Italia?

    Quasi due mesi fa, David Beckham a Los Angeles vinceva per il secondo anno consecutivo sia il titolo di conference che quello nazionale, dichiarando a tutta la stampa americana di voler chiudere con i Galaxy e quasi sicuramente anche con il calcio giocato. A distanza di due mesi l’ex stella di Manchester prima e Los Angeles poi, sembra deciso più che mai a non voler proprio appendere gli scarpini al chiodo, anzi secondo le agenzie di scommesse inglesi, l’ex Galaxy potrebbe approdare per la terza volta in carriera al Milan. Infatti già precedentemente l’ex capitano della Nazionale inglese in prestito dai Galaxy e con l’obiettivo di centrare la convocazione per i Mondiali del Sud Africa, volò alla corte rossonera, totalizzando 18 presenze e due reti nella parentesi del 2009, ed 11 presenze nel prestito del 2010. Sfumato il Mondiale per via di un infortunio rimediato proprio con il Milan, il biondo ex Manchester ha rivolto tutte le sue attenzioni verso la MLS ed i Galaxy con cui negli ultimi due anni a livello nazionale ha vinto ben due titoli, salvo però fallire nella Coppa Nazionale ed in Concacaf Champions League.

    David Beckham torna a Milano? | ©Harry How/Getty Images
    David Beckham torna a Milano? | ©Harry How/Getty Images

    Pur avendo toccato le 37  primavere, Beckham fisicamente sembra essere in perfetta forma e ciò stuzzica e non poco la dirigenza rossonera, che a parametro zero avrebbe l’opportunità di riportare in casa un campione sia in campo che fuori. Infatti Beckham è tra i pochi giocatori capace di muovere milioni di euro in pubblicità e marketing, questo porterebbe denaro fresco nelle casse del Milan. 

    Il solo nodo da sciogliere riguarda l’attuale tecnico dei rossoneri. Infatti sembra che al momento le perplessità maggiori giunga proprio da Allegri, il quale avendo sposato il progetto di un Milan più giovane e senza dubbio meno stellare, si ritroverebbe in rosa un’autentica star, capace solo con il nome di catalizzare l’interesse non solo dell’intera tifoseria rossonera (che riabbraccerebbe volentieri Beckham), ma anche di tutta la stampa nazionale ed internazionale.

    Ciò senza dubbio accenderebbe  più di quanto non lo siano i riflettori sul club di Via Turati e sulla sua guida tecnica, rendendo cosi più difficile il già faticoso lavoro di Allegri.

    In attesa che da Milano giungano notizie sul nuovo arrivo di Beckham, i tifosi che maggiormente hanno amato l’ex stella dei Galaxy potranno consolarsi con il sapere che in Inghilterra per il popolo dei bookmakers Beckham è ad un passo dal vestire nuovamente la maglia rossonera.

  • Matt Jarvis appello al coming out nel calcio

    Matt Jarvis appello al coming out nel calcio

    Un appello così forte e diretto non poteva giungere dall’Italia, tradizionalmente bigotta e chiusa a tali argomenti, in particolare in un mondo chiuso come quello del calcio “allergico” ad affrontare in maniera sincera e trasparente queste tematiche. Il messaggio in questione, dunque, giunge dall’Inghilterra e consiste in un invito al coming out da parte del calciatore del West Ham Matt Jarvis che si rivolge ai propri colleghi trovando spazio nel numero di Febbraio di Attitude, la più popolare rivista gay del Regno Unito.

    Il discorso non sembra riguardarlo in prima persona, considerando che la ventiseienne ala degli Hammers è sposato, ma la rivista gli ha concesso questo spazio in copertina – dopo quelle dedicate in passato a David Beckham ed allo svedese ex Arsenal Ljungberg – per amplificare la diffusione del suo messaggio, che mira ad abbattere un tabù che appare ancora, nel 2013, tanto spinoso nella maggior parte degli ambienti ed, in particolare, nel mondo del calcio.

    Matt Jarvis invita a fare coming out | © Jamie McDonald/Getty Images
    Matt Jarvis invita a fare coming out | © Jamie McDonald/Getty Images

    Per questo motivo, Matt Jarvis analizza la questione in profondità, sottolineando anche quelli che potrebbero essere i benefici sportivi di un’ammissione del proprio orientamento per i calciatori omosessuali: “Se lasciandosi andare potessero concentrarsi sul loro unico scopo, impegnarsi al massimo delle proprie capacità nello sport che stanno praticando, il coming out aiuterebbe”.  In tal senso, dunque, il coming out secondo Matt Jarvis assumerebbe una sorta di significato catartico, di liberazione dal peso di nascondere le proprie reali inclinazioni per potersi, così, concentrare esclusivamente sulla propria carriera sportiva e sugli obiettivi da raggiungere in tale direzione.

     

    Di contro, però, affinchè la decisione di outing possa essere seriamente presa in considerazione, è assolutamente necessario che – di fronte ad un coming out pubblico – non si verifichino i tanto temuti episodi discriminatori da parte dei tifosi e del pubblico che frequenta gli stadi che, soprattutto in Italia, spesso dimostra di non essere affatto maturo per affrontare con civiltà alcune tematiche delicate ed, in tal senso, basti pensare ai beceri cori razzisti durante l’amichevole tra Pro Patria e Milan con la successiva reazione sdegnata di Kevin Prince Boateng.

    Sul tema coming out, inoltre, non è da trascurare neppure l’intervista ad un calciatore tedesco sulla rivista Fluter, in cui spiegava di essere omosessuale ma dichiarava la sua paura ad ammetterlo per timore delle reazioni dell’ambiente e dei tifosi, ma definendosi tristemente come “un uomo che non esiste davvero” poichè costretto a mascherare la sua reale essenza, a soffocare il suo Io, ammettendo di essere ormai rassegnato al fatto che nel mondo del calcio non ci siano speranze di un cambiamento che potrebbe indurre ad “uscire allo scoperto”.

    Il problema, dunque, potrebbe essere risolto se gradualmente si creassero le condizioni per indurre a non temere la reazione dei tifosi ed, in tal senso, un importante contributo alla causa potrebbe venire dall’eventuale coming out di un grande campione amato da tutti “che potrebbe fare la differenza”, così come sostenuto da Alessandro Costacurta che, nello scorso mese di Settembre, aveva posato sulla rivista femminile Amica indossando tacchi a spillo per lanciare la campagna contro l’omofobia e contro la violenza sulle donne.

  • Mls, i Galaxy di Beckham di nuovo campioni

    Mls, i Galaxy di Beckham di nuovo campioni

    Un anno dopo i Galaxy di Beckham, Keane e Donovan, sono nuovamente sul tetto degli USA e del Canada, conquistando il secondo e consecutivo titolo di campioni della MLS, preceduto dal titolo di campioni della Western Conference conquistato due settimane fa.  Cosi in California ad un anno di distanza il copione non è cambiato, ed in Home Depot  Center pieno in ogni ordine di posto i Galaxy hanno alzato al cielo il secondo titolo consecutivo, ma soprattutto hanno visto calcare per l’ultima volta il campo da gioco da parte di Beckham. Certo ormai che il biondo centrocampista, lascerà la California ma se con essa anche il calcio giocato non è ancora dato saperlo, le proposte sia dall’Australia che dall’Europa non gli mancano.

    Dunque  prevalente e vincente la voglia di tornare sul tetto continentale da parte dei Galaxy, che ha permesso al team hollywoodiano di centrare la seconda e consecutiva vittoria, discorso diverso in casa Houston dove la voglia di vincere per prendersi cosi una bella e sonora rivincita è servita a poco.

    Però sono proprio gli arancioni di Houston che partono bene, infatti dopo un minuto di gioco cercano con una conclusione dal settore di destra, la via della rete ma attenta e pronta è la reazione dell’estremo difensore dei Los Angeles, al 12’ sono i padroni di casa che potrebbero passare in vantaggio, Keane scatta e dalla propria trequarti gli viene pennellato un delizioso assist, il giocatore irlandese stoppa, corre palla al piede ed in area serve ad un Donovan tutto solo, ma il capitano dei Galaxy a due passi dalla rete, spedisce clamorosamente fuori la sfera.

    Cosi i ragazzi di Houston  si rifanno ad un celebre proverbio calcistico: gol sbagliato gol subito ed a fine primo tempo, arriva per Los Angeles la doccia fredda, Carr scatta sul filo del fuorigioco e servito al bacio fissa il risultato sul momentaneo 1-0 per il team di Houston, che spedisce cosi agli archivi la prima frazione di gioco.

    Nel ripresa i Galaxy crescono d’intensità ed il team ospite non sapendo gestire al meglio il vantaggio crolla come un castello di carte, al 47’ Beckham calcia una punizione dalla sinistra, la palla carambola in area ad arriva a Keane il quale fissa il pari, ma annullato dal guardalinee, la verve dei Galaxy non si spegne anzi al 60’ arriva il pari, Juninho dalla sinistra pennella in area e Gonzales di tesa fissa il momentaneo 1-1.

    Los Angeles Galaxy
    Los Angeles Galaxy © ROBYN BECK/AFP/Getty Images

    Dopo il pari i Galaxy continuano nella propria crescita ed al 65’ usufruiscono di un calcio di rigore, sul dischetto va il capitano Donovan, il quale questa volta a differenza di quanto fatto nel primo tempo, trova l’angolo giusto fissando cosi il risultato sul 2-1.  Dopo il sorpasso le redini del match vengono definitivamente prese dai Galaxy che al 93’ trovano il secondo ed ultimo rigore  di giornata, ma questa volta dagli undici metri va Keane il quale fissa il risultato definitivo 3-1 che consegna il secondo e consecutivo titolo di campioni al team di Los Angeles.

    Ora però sarà curioso vedere cosa accadrà fino al prossimo marzo, mese in cui  prenderà il via il campionato 2013, diversi saranno i cambiamenti in casa Galaxy infatti Beckham e Donovan potrebbero non far più parte del roster, anche se il capitano prima di prendere una decisione definitiva vuole pensarci, stesso discorso per Juninho, il quale potrebbe rientrare in Brasile al San Paolo, essendo a Los Angeles in prestito.

    Insomma archiviato nuovamente da vincenti il campionato, ora la palla passa alla dirigenza che se vorrà mantenere il titolo conquistato da due anni a questa parte e conquistare la tanto sognata Concacaf Champions League, dovrà per forza di cose inserire tasselli di valore, ed un nome nei pressi di Hollywood ormai circola con insistenza ed è quello di: Kaka.

  • Finale MLS, sarà ancora una volta Los Angeles Galaxy-Houston Dynamo

    Finale MLS, sarà ancora una volta Los Angeles Galaxy-Houston Dynamo

    Pochi giorni e gli USA ed il Mondo intero sapranno chi tra Los Angeles Galaxy ed Houston Dynamo sarà la vincitrice del campionato 2012; il match si preannuncia decisamente combattuto e spettacolare. Infatti, proprio un anno fa di questi tempi, le due protagoniste della prossima finale playoff si sfidarono proprio nella finale 2011, gara che vide conquistare il titolo di campioni i Galaxy, grazie ad una rete della storica bandiera sia del club che della Nazionale a stelle e strisce, Landon Donovan.

    Ad un anno di distanza in casa Los Angeles si spera il finale possa essere lo stesso del passato campionato, in casa Houston sperano invece che il remake questa volta possa avere un finale diverso, pur dovendo affrontare il team hollywoodiano, che in materia di remake se ne intende. Quindi già provando ad immaginare il match sulla carta, è facile capire che sarà una partita decisamente spettacolare, vietata ai deboli di cuore in cui il minimo comune denominatore per entrambe le formazioni sarà la voglia di vincere.

    In casa Galaxy dopo una regular season decisamente difficile in cui Beckham e compagni hanno raggiunto la qualificazione alla fase playoff soffrendo non poco, hanno saputo far leva sulla voglia di continuare sulla stessa lunghezza d’onda della passata stagione, in cui centrarono la doppietta stagionale conquistando prima il titolo nella western conference come già fatto nell’attuale campionato, per poi alzare al cielo il titolo nazionale. Stessa cosa compiuta da Houston che  al pari della passata stagione ha conquistato il secondo e consecutivo titolo nella eastern conference, mettendosi alle spalle club come Kansas e New York, ed il prossimo primo dicembre potrà mettere in campo ed utilizzare a proprio vantaggio la voglia di rivincita.

    David Beckham
    David Beckham © FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images

    BECKHAM – Discorso diverso per i Galaxy che non solo scenderanno in campo con voglia di riconfermarsi campioni per il secondo anno consecutivo, evitando cosi di scendere dal trono dei vincitori, ma al tempo stesso potranno utilizzare a proprio vantaggio la voglia di vincere del “principe” Beckham, che potrebbe contribuire alla non abdicazione dal trono. Infatti sembra ormai certo che il biondo ex capitano della Nazionale inglese, sia vicino al suo addio non solo ai Galaxy ma anche al calcio giocato, anche se fonti vincine all’ex Manchester United, affermano che Beckham una volta conclusa la finale contro Houston potrebbe volare in Australia e giocare al fianco di Del Piero. Pronta però è giunta la smentita dallo stesso Beckham, il quale ha affermato che il suo unico obiettivo è vincere nuovamente il titolo con i Galaxy.

    Tirando le somme è facile capire, che tra un Los Angeles desideroso di  mantenere il titolo conquistato un anno fa, un Beckham deciso a voler chiudere la propria carriera o quanto meno l’esperienza americana nel migliore dei modi, ed un Houston pronto nel far suo il titolo con tanto di rivincita, la gara del prossimo primo dicembre si preannuncia altamente spettacolare e divertente, che ogni appassionato di calcio soprattutto americano, non può in alcun modo perdersi, essendo per tutti gli amanti un autentico regalo di Natale giunto con qualche giorno d’anticipo.

  • Beckham lascia i Galaxy: nel futuro l’Australia di Del Piero?

    Beckham lascia i Galaxy: nel futuro l’Australia di Del Piero?

    Non è ancora chiaro se abbia deciso di appendere gli scarpini al chiodo ma, per ora, David Beckham dirà addio ai Los Angeles Galaxy, dove ha militato per ben sei stagioni, compiendo un passo importante nella direzione di rendere il soccer uno sport più popolare negli States. Lo ha annunciato lo stesso Spice-Boy tramite il sito ufficiale del club, affermando che la finale della Mis Cup contro la Huston Dynamo, match in programma il prossimo 1 Dicembre, sarà l’ultimo atto della sua esperienza a Los Angeles.

    In tal senso, il club ha voluto tributargli un saluto ed un sentito ringraziamento per le stagioni trascorse fianco al fianco, in cui Beckham ha fornito un essenziale contributo per ottenere ben tre vittorie nella Major League Soccer: “per noi è stato un grande privilegio ed onore averlo in squadra, David ha portato il nostro sport ad un altro livello”. Un “altro livello” che può essere sintetizzato da due fattori in particolare: prima del 2007 – anno di approdo di Beckham negli States – la maggior parte delle squadre del principale campionato Usa non possedeva un proprio impianto e giocava in stadi “prestati” da altri sport. Ora, invece, non è più così e, di conseguenza, si è registrato anche una forte incremento della presenza di pubblico negli stadi anche se, ovviamente, si è ancora lontani dai numeri record di altri sport quali il baseball.

    Beckham dice addio ai Galaxy
    Beckham dice addio ai Galaxy | ©Kevork Djansezian/Getty Images

    Ma, dal comunicato che lo stesso Beckham ha rilasciato non è possibile desumere con certezza cosa lo attenderà nell’immediato futuro: leggendo letteralmente le sue parole “ho voluto provare un’ultima sfida prima della fine della mia carriera da giocatore” sembrerebbe un addio al calcio giocato ma, stando a quanto trapela sempre più insistentemente, pare anche possibile un suo approdo  dall’altra parte dell’Oceano Pacifico, in Australia, raggiungendo nell’A-League Alessandro Del Piero. La fonte dell’indiscrezione è proprio un comunicato della Federazione Australiana che in comunicato ha ammesso un contatto con un agente di Beckham, precisando però che la “trattativa è ancora nelle fasi preliminari”. Potrebbe trattarsi di un’esperienza part-time, ossia non per un intero campionato ma per uno scampolo di match – pare dieci gare di “prova” – per poi valutare cosa fare nella prossima stagione.

    Ma, dopo la “fuga di notizie”, l’entourage del giocatore ha voluto smentire l’ipotesi di un trasferimento Australiano, forse anche per preservare il calciatore da domande insistenti della stampa in tal senso e lasciarlo sereno per preparare i play off della Major Soccer League con i Galaxy: dopo il primo dicembre, però, potrebbero esservi importanti sviluppi.

    Su quest’ultimo aspetto, però, è chiaro che dovrà esservi prima il benestare della consorte Victoria Adams che, nella dimensione californiana sembra trovarsi perfettamente fra feste mondane e frequentazioni Hollywoodiane. Tuttavia, se dovesse arrivare un’offerta allettante sia dal punto di vista economico che professionale, all’età di 37 anni, David Beckham potrebbe valutare di intraprendere una nuova esperienza in una differente realtà calcistica, provando – proprio insieme a grandi campioni come Alessandro Del Piero e l’ex compagno di nazionale inglese Emile Heskey  – a rafforzare anche in Australia la popolarità del calcio e lanciare l’immagine dell’ A-League. 

  • Cerimonia Londra 2012, che show. Da Muhammad Ali alla Regina

    Cerimonia Londra 2012, che show. Da Muhammad Ali alla Regina

    Apertura in grande stile per le Olimpiadi di Londra 2012, il regista premio Oscar Danny Boyle ha ricostruito la storia dell’Inghilterra in un viaggio scenografico che ha conquistato gli 80mila presenti all’Olympic Park tra cui anche molti capi di Stato come Napolitano, Michelle Obama in rappresentanza del marito Barack, Medvedev, Il Principe di Monaco e tanti altri.

    Al campione del Tour de France, Bradley Wiggins, il compito di aprire le danze suonando un rintocco della campana più grande d’Europa e poi tutti a viaggiare con Boyle attraverso una lettura di un passaggio di “La Tempesta” di Shakespeare passando dall’Inghilterra bucolica alla rivoluzione industriale, la nascita delle acciaierie e grandi industrie fino all’Inghilterra dei nostri giorni.

    Grande protagonista dello show anche la musica e non poteva essere altrimenti visto che l’Inghilterra è la patria di mostri sacri come Beatles, Rolling Stones, Sex Pistols, Queen, Clash, Who, giusto per nominarne alcuni, i loro brani hanno fatto da colonna sonora della lunga celebrazione d’apertura. Nel viaggio della cultura inglese non potevano mancare Mary Poppins, Harry Potter accompagnato dalla sua creatrice J. K. Rowling che per l’occasione ha eseguito una lettura da Peter Pan e Mister Beancon la sua esilarante comicità ha suonato “Momenti di Gloria” insieme alla Lodon Symphony Orchestra.

    Regina Elisabetta © Getty Images

    La cerimonia ha visto anche partecipare la Regina Elisabetta nelle vesti singolari di attrice nell’ interpretazione di sé stessa, accompagnata dalla bodyguard più famosa al mondo: l’agente 007, Craig David. Alla Regina il compito di dichiarare ufficialemente aperta la XXX° edizione dei Giochi Olimpici Odierni dopo l’ingresso allo Stadio dei veri protagonisti dell’evento, gli atleti. Apre la parata la Grecia come patria delle Olimpiadi e poi un’emozionata Arabia Saudita che per la prima volta è presente ai Giochi con due donne atlete, l’Italia, guidata da Valentina Vezzali, nel corteo vince la medaglia d’oro dell’eleganza, l’Israele che in risposta al no ricevuto dal CIO di ricordare le vittime di Monaco ’72 sfila con un fazzoletto nero nel taschino e, in chiusura, la Gran Bretagna, Nazione ospitante dei Giochi che sfila in completo bianco con rifiniture d’orate disegnato da Stella McCartney, figlia del famoso beatle a cui è stato affidato il compito di chiudere la cerimonia.

    Emozione sul finale per la presenza di Cassius Clay, più noto come Muhammad Ali che a 70 anni con grande dignità e onore ha simbolicamente portato la bandiera coi cinque cerchi poi posta a sventolare sulla montagna che già aveva accolto le bandiere delle nazioni partecipanti. Gran finale a sorpresa per l’accensione del braciere olimpico: l’ultimo tedoforo, fino all’ultimo dall’identità celata, si è fatto in sette. Dopo aver ricevuto la fiaccola da un elengantissimo David Beckam, che a bordo di un motoscafo ha tagliato in due il Tamigi, la leggenda del canottaggio britannico Sir Steve Redgrave, ha consegnato la fiaccola a sette giovani promesse dello sport britannico scelti da altrettanti campioni nazionali; ognuno di loro con una fiaccola hanno acceso il tripode a forma di fiore che ha dato il via ai Giochi Olimpici.

    Chiusura tutta per Sir Paul McCartney che dopo aver intonato “The End” ha coinvolto gli 80 mila presenti con “Hey Jude“, per lui è standing ovation e per Londra 2012 è davvero l’inizio.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Londra 2012, cresce l’attesa per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi

    Londra 2012, cresce l’attesa per la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi

    E’ tutto pronto per le Olimpiadi di Londra 2012, oggi, 27 Luglio, prenderà il via ufficialmente la XXX Edizione Dei Giochi Olimpici Moderni a partire dalle ore 20.45 in diretta su Sky, che per la prima volta trasmetterà l’evento in 3D, e in Rai per gli oltre 4 miliardi di telespettatori in mondovisione.

    Intitolata “Le isole della Meraviglia” la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi sarà diretta da Danny Boyle, regista di The Millionaire, Trainspotting e Slumdog, e, assicura, non mancheranno le sorprese. Apertura affidata al suono della campana più grande d’Europa (27 tonnellate), costruita dalla Fonderia Whitechapel e a seguire con il discorso del Presidente del Cio Jacques Rogge che avrà anche l’onore di introdurre l’Alta Carica d’Inghilterra, la Regina Elisabetta. Alla Monarca il ruolo ufficiale di dichiarare aperti i Giochi Olimpici.

    Gli atleti delle squadre nazionali sfileranno in corteo in ordine alfabetico (solo la Grecia entrerà per prima in quanto patria dei giochi olimpici antichi, mentre la Gran Bretagna sfilerà per ultima in quanto Paese ospitante). L’Italia, che con i suoi 290 atleti sfilerà per 93°(dopo Israele e prima della Giamaica), ha affidato il ruolo di portabandiera a alla pluri campionessa Olimpica Valentina Vezzali. L’ultimo tedoforo che farà l’ingresso allo Stadio di Stratford avrà il compito di accendere Braciere olimpico, decretando l’effettivo inizio delle Olimpiadi.

    Torcia Olimpica © Pascal Le Segretain/Getty Images

    Oltre 10.000 tra ballerini e giocolieri animeranno la Cerimonia ufficiale trasformata per l’occasione in un paesaggio bucolico con tanto di ingresso di mucche, capre e contandini con quattro grandi fiori finali a rappresentanza delle quattro nazioni britanniche: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda Del Nord.

    In conclusione grande e atteso live per una delle icone della musica inglese, Sir Paul McCartney, invitato ad esibirsi con il celebre brano “Hey Jude”. L’ex Beatles non ha digerito la scelta dal selezionatore britannico Stuart Pearce di non includere David Beckham tra i fuori quota nella Nazionale olimpica di calcio. Tuttavia per uno dei simboli del calcio inglese ci sarà spazio per un ruolo durante la cerimonia. Secondo indiscrezioni lo Space Boy potrebbe fare l’ingresso allo Stadio con la Fiamma Olimpica ma non sarà lui l’ultimo tedoforo.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Paperoni del calcio: il più ricco è Messi

    Paperoni del calcio: il più ricco è Messi

    Con cadenza ormai periodica il mondo del calcio si prepara ad accogliere le notizie inerenti le classifiche dei paperoni e le relative classifiche che, con dovizia di precisione e particolari, riportano informazioni circa i guadagni degli “dei del pallone”.  L’ indagine, questa volta, è ad opera del francese France Footbal, e tende a confermare informazioni che anche negli anni scorsi erano emerse.

    Pertanto, al vertice della classifica dei più ricchi, si conferma per il terzo anno consecutivo il più forte calciatore in attività, il pluripallone d’oro, la stella del Barcellona Lionel Messi,con un guadagno annuo di 33 milioni di euro annui, e con uno stipendio stagionale di 10,5 milioni di euro, cui si aggiungono gli emolumenti provenienti dalle numerose campagne pubblicitarie di cui è testimonial.

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    Sul podio anche David Beckham, l’ex spice boy, con un guadagno di 31,5 milioni di euro all’anno. Al terzo posto si colloca Cristiano Ronaldo, con “solo” 29,2 milioni di euro all’anno. Il quarto in graduatoria è Samuel Eto’o con 23,4 milioni di euro, di cui 20 milioni di stipendio stagionale.

    Oltre alla top three, poi, è interessante considerare chi occupa le prime venti posizioni: fra gli italiani il più ricco è il portierone della Juventus Gianluigi Buffon, diciannovesimo con undici milioni e settecentomila euro e con 5,5 milioni di introiti pubblicitari, che confermano l’appeal del portierone juventino da parte degli sponsor; il milanista Zlatan Ibrahimovic, invece, giunge in undicesima posizione con 14 milioni di euro. In ligue 1, la serie francese, il più ricco in assoluto è, invece, il belga Eden Hazard con all’attivo 5,5 milioni di euro.

    Tra gli allenatori, il più ricco di tutti è ancora Josè Mourinho, con 14,8 milioni di euro, mentre al secondo posto sale Carlo Ancelotti – grazie allo stipendio percepito dal Psg che si somma alla buonuscita del Chelsea, pari a circa 7,2 milioni di euro – che, così, sopravanza Pep Guardiola, che guadagna 9,5 milioni di euro al Barcellona.

     

     

  • Ancelotti nuovo allenatore del Psg: bonjour Paris

    Ancelotti nuovo allenatore del Psg: bonjour Paris

    Ancelotti è pronto a sbarcare in Francia dal suo amico Leonardo. Infatti l’attuale direttore sportivo del Paris Saint Germain ha deciso di affidare la squadra all’ex tecnico di Chelsea e Milan, dopo aver esonerato Antoine Kombuarè nella giornata di ieri.

    RIVOLUZIONE FRANCESE: Leonardo fa rivivere alla sua nuova città la rivoluzione del 1789. Questa volta però lo scenario è capovolto. A farne le spese è un tranquillo cittadino francese, Kombuaré, la cui colpa è quella di non possedere il sex appeal internazionale richiesto dal brasiliano. Protagonista assoluto del moto rivoluzionario è Re Carlo. Ancelotti rientra nel mondo del calcio due giorni prima di Natale, e lo fa in grande stile.

    Ancelotti |© GERARD JULIEN/AFP/Getty Images

    PRIMO POSTO? NON IMPORTA:  tutti pensavano di conoscere bene Leonardo: persona razionale, tranquilla, affabile. Ma da ora in molti si dovranno ricredere. Il solo Moratti era stato capace di un gesto simile nei confronti di Mancini, quando lo cacciò senza troppi complimenti dopo aver vinto il secondo scudetto consecutivo in Serie A. Nonostante il primo posto in classifica nella Ligue One, 40 punti in 19 partite e tre sole sconfitte, Kombuarè ha dovuto cedere il passo a Carletto Ancelotti. I parigini capiranno?

    LA NOTIZIA: stamattina sul Parisien campeggia l’ingrandimento del tecnico di Reggiolo con la mano alzata e un sorriso radioso. Sullo sfondo un triste Kombuarè nelle sue ultime partite da allenatore del Psg. Si parla di un accordo raggiunto sulla durata di due anni e mezzo, fino a giugno del 2014. Le cifre del contratto ancora non sono trapelate e per l’annuncio ufficiale si dovrà attendere l’inizio della prossima settimana.

    OBIETTIVI: il primo obiettivo per Ancelotti sarà quello di vincere il campionato francese.  Tra le varie squadre che possono creare difficoltà alla passerella trionfale di Re Carlo ci sono Lione, Montpellier, Lille e un ritrovato Marsiglia. Nelle ultime ore si rincorrono le voci di un possibile arrivo alla corte parigina di David Beckham, e dell’attaccante Soldado, ora in forza al Valencia. Leonardo spera di non doversi pentire nei prossimi mesi per questa scelta da molti giudicata sconsiderata. Comunque vada, evviva la Rivoluzione!