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  • NBA: dalla caduta degli dei all’esplosione di Antetokounmpo. I Risultati del 21/10/2017

    NBA: dalla caduta degli dei all’esplosione di Antetokounmpo. I Risultati del 21/10/2017

    Sono 11 le partite giocate in NBA questa notte, che ha visto tra gli altri in campo Danilo Gallinari con i Los Angeles Clippers, segnata dalla prestazione al top di Antetokounmpo e dalla sconfitta di tre tra le squadre favorite per la vittoria finale: Oklahoma City Thunder, Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors.

    Los Angeles Clippers – Phoenix Suns 130-88

    Che i Phoenix Suns non siano la squadra dell’anno lo avevamo detto sin dalla loro prima partita e ribadito ieri nella vittoria dei Los Angeles Lakers, ma che continuino a registrare record negativi con scarti così alti non è un bel vedere per nulla. Per gli ospiti a questo giro non si salva nemmeno Eric Bledsoe, costretto a predicare nel deserto, si ferma a 4 punti e 4 assist. A fare qualcosa di buono è praticamente solo Tyson Chandler che recupera 14 rimbalzi e leggermente Alex Len con 15 punti.
    Per i padroni di casa Blake Griffin, autore di 29 punti e 8 rimbalzi, continua ad essere dominante, così come lo è sotto i ferri DeAndre Jordan collezionando 13 rimbalzi. Molto utile alla causa Danilo Gallinari che segna a referto 12 punti ed 8 rimbalzi. Continua nelle sue ottime prestazioni difensive Patrick Beverly, a referto con 6 palle rubate, mentre resta solo 10 minuti in campo Milos Teodosic costretto alla panchina a causa di un infortunio e probabilmente fuori dai campi per un periodo lungo.

    Toronto Raptors – Philadelphia 76ers 128-94

    C’è molto da fare perchè i Philadelphia 76ers abbiano peso nella NBA, intanto lo hanno in negativo consentendo ai Toronto Raptors di stabilire il loro record di punti di differenza in una vittoria.
    Torna a fare il realizzatore DeMar Rozan, 30 i suoi punti, vince la battaglia dei ferri Serge Ibaka (21 punti)complice anche l’assenza per tutto il secondo tempo, a causa di un infortunio, del compagno Jonas Valanciunas e dell’avversario fermo per riposo Joel Embiid, ma lo fa con percentuali dall’arco ormai da specialista (5/9 da 3 punti).
    Per gli ospiti ancora una volta ottima partita di Ben Simmons che con 18 punti, 10 rimbalzi e 8 assist sfiora la tripla doppia.

    Cleveland Cavaliers – Orlando Magic 93-114

    Non riescono a convincere i Cleveland Cavaliers, nonostante il solito LeBron James, facendo notare che serve concretezza in campo, non solo nomi.
    Gli Orlando Magic vincono la partita praticamente al primo quarto, chiuso a +18, gestendo il resto della partita in tranquillità. A nulla valgono i 22 punti di LeBron James, 14 dei quali segnati nella prima frazione di gioco, ne i 21 punti di Iman Shumpert che arrivano dalla panchina, e nemmeno i 19 punti e 9 rimbalzi di Kevin Love.
    A guidare gli Orlando Magic è stato Nikola Vucevic con 23 punti, 7 rimbalzi e 5 assist, ben accompagnato da D.J. Augustin in doppia doppia con 12 punti e 10 assist, e da Jonathon Simmons realizzatore di 19 punti.

    Miami Heat – Indiana Pacers 112-108

    La sfida tra due squadre che quest’anno hanno poco di pretendere si risolve negli ultimi secondi dopo che nel corso della partita i padroni di casa avevano guidato anche con un vantaggio di 21 punti.
    Fermo Hassan Whiteside, a prendere per mano i Miami Heat è Goran Dragic, top scorer dei suoi con 23 punti, con la mano forte di Dion Waters (19 punti) e la sfiorata doppia doppia di Kelly Olynyk con 13 punti e 9 rimbalzi.
    Di contro per gli Indiana Pacers a portare pensieri agli avversari è Victor Oladipo, 28 punti, autore della tripla della rimonta nel finale, che però non è bastata a dare poi la vittoria ai suoi. Ancora una buona prova di Domantas Sabonis, 18 punti e 12 rimbalzi.

    New York Knicks – Detroit Pistons 107-111

    I Knicks hanno problemi di continuità e non riescono a crede nemmeno alle loro vittorie più certe, riuscendo a perdere una partita che li ha visti avanti anche di 21 punti. Così non basta un Kristaps Porzingis da 33 punti, nè un Enes Kanter che realizza 17 punti e prende 10 rimbalzi. Non bastano sopratutto se a guidare i Detroit Pistons c’è un solido Tobias Harris che segna 31 punti, o un Andre Drummond da 21 punti e 12 rimbalzi. Inesorabilmente gli espoti recuperano punto dopo punto, dopo due quarti di sofferenza e nella frazione finale vincono in volata.

    Chicago Bulls – San Antonio Spurs 77-87

    E’ LaMarcus Aldridge (28 punti e 10 rimbalzi) a prendersi sulle spalle i San Antonio Spurs in assenza di Kawhi Leonard. In una partita dal punteggio basso non riescono i padroni di casa a farsi sentire, basti pensare che il miglior realizzatore per i Chicago Bulls è Robin Lopez con 16 punti. Continua invece per gli Spurs ad effettuare una buona regia Dejounte Murray, 10 i suoi assist a compendio di 8 punti e 6 rimbalzi.

    Houston Rockets – Dallas Mavericks 107-91

    Sono sempre tra le squadre più temibili i Houston Rockets, che infilano la terza vittoria consecutiva su tre partite giocate, e James Harden è ancora una volta il giocatore che più fa paura alle difese avversarie. D’altronde quella dei Mavericks, come abbiamo già detto, è una squadra che arranca e fa fatica a restare in partita.
    La vittoria dei Rockets, che riescono ad arrivare anche a +36, arriva nonostante l’assenza ancora di Chris Paul, con James Harden che segna 29 punti e serve 7 assist, dall’altro lato Dirk Nowitzki, solo 2 punti per lui, accusa ancora la stanchezza, restando in campo soltanto 17 minuti.

    Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 111-101

    Perdono la testa i Warriors, con l’espulsione finale di Curry e Durant, ma soprattutto perdono la partita. La perdono con Stephen Curry che segna 37 punti e Kevin Durant che ne segna 29 prendendo 13 rimbalzi. Perdono contro l’ingombrante presenza di Marc Gasol, che mette a referto 34 punti e 14 rimbalzi.
    I Warriors tirano male, e stanno sempre sotto agli avversari, riuscendo solo nell’ultima frazione di gioco a ridurre le distanze che nel corso della partita erano anche di 19 punti, ma i Grizzilies sono troppo ostici e procurano così la seconda sconfitta per i campioni in carica.

    Milwaukee Bucks – Portland Trail Blazers 113-110

    Lo abbiamo detto, lo abbiamo ribadito, lo diciamo ancora, è l’anno di Giannis Antetokounmpo, al di la di ogni cosa, ed è l’anno in cui può far vedere la luce ai Milwaukee Bucks.
    In una bella gara, decisa solo allo scadere, Giannis Antetokounmpo firma 44 punti, nuovo massimo in carriera, 8 rimbalzi, 4 assist, 2 palle recuperate, ma soprattutto la stoppata finale che chiude la partita. Stoppata subita da Jusuf Nurkic, forte di una buona prova con 17 punti ed 11 rimbalzi, ma che perde l’ultimo possesso della partita. Per i Trailblazers non sono bastati Damian Lillard e C.J. Collum, entrambi 26 punti, mentre i Bucks sono riusciti a colorare la vittoria con i 18 di Khris Middleton e i 17 di Tony Snell.

    Antetokounmpo | Ph. Twitter

    Denver Nugget – Sacramento Kings 96-79

    Arriva in casa la prima vittoria dei Nuggets, in una gara in cui se non nell’ultimo quarto si è segnato poco. Gli ospiti provano a reggere ma non ce la fanno proprio, traditi questa volta dal reparto dei lunghi, ma in una gara utile a mostrare le potenzialità del rookie De’Aaron Fox (18 punti). Corale la vittoria dei Denver Nuggets, con Paul Millsap, Kenneth Faried relizzatori di 18 punti ciascuno, con 9 rimbalzi il primo e 8 il secondo, anche se sotto i ferri la differenza la fa Wilson Chandler con 12 rimbalzi.

    Utah Jazz – Oklahoma City Thunder 96-87

    Primi problemi per gli Oklahoma City Thunder, in una serata in cui, diversamente dalle abitudini, segnano poco e soprattutto segna poco e tira male Russel Westbrook, con 2/11 al tiro dal campo, a prova che serve ancora un poco di rodaggio con i nuovi arrivi.
    Seppur con soli 6 punti Russel Westbrook prende comunque 13 rimbalzi e serve 9 assist, dei suoi compagni il miglior realizzatore è ancora una volta Carmelo Anthony, 26 punti, seguito da Paul George, 22 punti e 5 recuperate. Non bastano però a decretare la vittoria, non bastano quando la regia di Ricky Rubio (19 punti) va in cattedra e favorisce Joe Ingles (19 punti), ma soprattutto Rudy Gobert che realizza 16 punti e prende 13 rimbalzi. Sicuramente OKC dovrà alzare subito la testa e dimostrare che è stata solo una distrazione.

     

     

     

     

     

     

  • Buona la prima di Gallinari in maglia Clippers. Le partite del 19/10/2017

    Buona la prima di Gallinari in maglia Clippers. Le partite del 19/10/2017

    Nella notte NBA si sono giocate tre gare, tra cui quella dell’esordio di Danilo Gallinari nelle file dei Los Angeles Clippers che battono facilmente i cugini Lakers nel derby di Los Angeles.

    Los Angeles Lakers-Los Angeles Clippers 92-108

    Los Angeles Lakers a dir poco disastrosi, o se si preferisce, ma ci viene difficile crederlo, i Los Angeles Clippers sono terribilmente forti. Fatto sta che l’esordio di Danilo Gallinari nelle file dei Clippers porta il segno della vittoria, viceversa delude il tanto atteso rookie dei Lakers Lonzo Ball.

    Chiusa la parentesi Chris Paul, ormai Rockets,  i Los angeles Clippers giocano all’insegna dello strapotere dei due lunghi Blake Griffin e DeAndre Jordan, mentre i Los Angeles Lakers a tratti sembrano una squadra del CSI. Infatti i Lakers, che figuravano come padroni di casa sono riusciti a restare a contatto a stento per il primo quarto, poi i Clippers hanno sempre dominato, arrivando anche ad un vantaggio di 30 punti.

    Blake Griffin oltre ad essere l’uomo partita è ormai l’uomo franchigia per i Los Angeles Clippers, DeAndre Jordan è una degna spalla, nonchè ancora della difesa, in tutto ciò Danilo Gallinari sembra poter essere l’uomo in più, quello della concretezza, completa il tutto Patrick Beverly che se difende come ieri darà del filo da torcere a molti. Nel corso della partita Blake Griffin, autore di 29 punti, 12 rimbalzi , 3 assist e soprattutto di un 3/6 al tiro da 3 punti, cosa molto importante da sottolineare dato che diventa sempre più un giocatore completo e lo fa in tranquillità, guida come detto i suoi, DeAndre Jordan colleziona 24 rimbalzi e 14 punti e coaudiava bene il compagno, Danilo Gallinari impreciso al tiro (3/13) segna 11 punti e raccoglie 5 rimbalzi, non esalta ma non delude. Buono l’esordio di Milos Teodosic con 6 punti e 6 assist.

    I Los Angeles Lakers sono puniti per il gioco svogliato, per i tanti tiri sbagliati, per le tante palle perse. Lonzo Ball , che dovrà presto dimostrare di poter prendere per mano la propria squadra, fa una pessima partita, ed in generale della sua squadra forse si salva solo Brooke Lopez. Ad ogni modo a fine partita per Lonzo Ball saranno solo 3 i punti, con un raccapricciante 1/6 al tiro, 4 miseri assist, ed almeno la rivalsa di 9 rimbalzi. Leader in attacco dei Lakers è stato Brooke Lopez con 20 punti e 6 rimbalzi, seguito dal panchinaro Jordan Clarkson che realizza 18 punti. Sempre solido Larry Nance Jr. che con 14 punti e 12 rimbalzi è l’unico in doppia doppia tra le file dei gialloviola. Infine si fa ancora attendere Brandono Ingram, 12 punti, 5 rimbalzi e 4 assist per lui, che dovrà dimostrare quest’anno di essere ormai giocatore da NBA.

    Si prospettano due strade diverse per le squadre di Los Angeles, facile ed in discesa per i Clippers, tortuosa e in salita per i Lakers.

    Oklahoma City Thunder – New York Knicks 105-84

    L’esordio degli Oklahoma City Thunder era tra i più attesi della stagione, vedere i nuovi Big Three di OKC era molto importante per gli addetti ai lavori per capire cosa possono fare insieme Russel Westbrook, Paul George e Carmelo Anthony. Alla luce della prima partita sembra che possano puntare molto in alto.

    Gli Oklahoma City Thunder hanno dominato una partita chiudendola con un +21, guidati dal solito uomo della tripla doppia, come ci ha abituato, Russel Westbrook con 21 punti, 10 rimbalzi e 16 assist, e con la scoperta fondamentale che è tornato ad essere il playmaker della squadra distribuendo gioco ai propri compagni ed essendo soltanto il terzo realizzatore della squadra, tutto questo però perdendo 7 palle. Leader nelle realizzazioni è Paul George che realizza 28 punti e colleziona 6 rimbalzi, seguito dall’altro nuovo arrivo Carmelo Anthony, autore i 22 punti, alla prima partita contro la sua ex squadra. Insomma due esordi oltremodo positivi. Il trio si completa con un Steven Adams da 5 palle recuperate e 3 stoppate.

    I New York Knicks, in piena ricostruzione, hanno ormai un nuovo giovane leader, Kristaps Porzingis realizzatore di 31 punti e 12 rimbalzi. Il vero problema dei Knicks è che oltre al suddetto cestista lettone non hanno praticamente alcun giocatore che sembra poter dare vitalità alla squadra, si salva il nuovo arrivo Enes Kanter autore di 10 punti e 7 rimbalzi, anche lui alla prima contro i suoi ex compagni. Delude Tim Hardaway Jr. che segna solo otto punti.

    Alla prima partita possiamo dire che gli Oklahoma City Thunder si affacciano tra le pretendenti al titolo, mentre i New York Knicks possono già pensare al Draft 2018.

    Toronto Raptors – Chicago Bulls 117-101

    I Chicago Bulls hanno uno spogliatoio a dir poco sfasciato, ne è la prova la violenta rissa di qualche giorno fa tra Bobby Portis e Nikola Mirotic, i Toronto Raptors ne approfittano ed in tranquillità vincono la prima partita della stagione.

    Un Jonas Valanciunas sopra le righe, 23 punti e 15 rimbalzi per lui, guida i suoi Toronto Raptors alla vittoria, coadiuvato da C.J. Miles che realizza 22 punti con un 6/9 al tiro da 3 punti partendo dalla panchina. Si limitano a fare i gregari Serge Ibaka (8 punti, 4 assist, 2 stoppate), Kyle Lowry, che sfiora la doppia doppia con 12 punti e 9 assist, e DeMar Rozan. Tutto questo in funzione della squadra e di una vittoria di 17 punti, in una partita che ha fatto registrare per i padroni di casa candesi anche un +27.

    Per i Chicago Bulls buono l’esordio del rookie Lauri Markkanen che segna 17 punti e prende 8 rimbalzi, cifre simili al compagno Robin Lopez che invece fa 18 punti e prende 8 rimbalzi, infine Justin Holiday segna a referto 15 punti. Insomma niente di esaltante nè nelle cifre delle statistiche nè nel gioco sul campo.

    Per i Toronto Raptors può essere una buona stagione, per i Chicago Bulls possiamo dire solo non pervenuti.

  • L’Italia spinge il Gallo verso l’All Star Game 2016

    L’Italia spinge il Gallo verso l’All Star Game 2016

    Canta il Gallo in quel di Denver, tra le alte montagne della città americana oramai le giornate cestistiche sono scandite da un solo numero l’8.
    L’8/8/1988 nasceva in quel di Sant’Angelo Lodigiano Danilo Gallinari, figlio di Vittorio ottimo giocatore che ha passato gran parte della sua carriera a Milano.
    L’8, un numero nel suo destino che Danilo ha portato con se anche quando nel 2008 si è trasferito oltre oceano per misurarsi con i mostri dell’Nba, prima i Knicks con il suo padre adottivo Mike D’Antoni (tuttora i tifosi newyorkesi lo rimpiangono) e poi Denver dove il ragazzone italiano ha compiuto una crescita costante che lo ha portato ad essere uomo simbolo della franchigia.

    Danilo Gallinari
    Danilo Gallinari

    Gli ultimi anni non sono stati fortunati e facili per lui, un serio infortuno al legamento del ginocchio sinistro lo ha tenuto fermo per una stagione intera, nella quale la sua Denver ha rivoluzionato parecchio ricostruendo un gruppo che è passato dal secondo turno dei playoff, nel roster trovavamo giocatori del calibro di Andre Iguodala, Ty Lawson e Afflalo, ad essere una squadra da zone basse della classifica.

    Il Gallo non si è dato per vinto e dopo molti mesi di sofferenza è tornato ad essere quel giocatore che tutti i tifosi americani si erano abituati ad applaudire, il giocatore del “lo famo strano” (grazie al suo talento di segnare anche i canestri più difficili), quel giocatore che agli Europei di quest’estate in Germania ha dato dimostrazione di essere di un altro pianeta rispetto a molti dei suoi avversari.

    In nazionale oramai veste i panni del leader in campo, l’uomo dell’ultimo tiro che dopo la sconfitta con la Serbia ha espresso al mondo tutta la sua frustrazione: “mi sono rotto le palle di perdere sempre”. Una rabbia agonistica che ha riversato in questa stagione Nba, dove Denver probabilmente non riuscirà a raggiungere le posizione necessarie per accedere ai playoff ma il prodotto dell’Olimpia Milano sta portando avanti una stagione che lo vede a 18.9 punti di media punti che annichiliscono di fronte a quelli delle ultime 5 partite nella quali Danilo ha chiuso con 26.6 di media, un periodo magico coronato con l’ultima vittoria contro i campioni in carica di Golden State dove oltre a 28 punti il nostro portacolori è stato decisivo con l’ultima difesa sull’Mvp della passata stagione Steph Curry.

    Numeri da grande giocatore, numeri e giocate da All Star Game per questo è partita una campagna mediatica (alla quale anche noi aderiamo): Mandiamo il Gallo all’All Star Game. La partita delle stelle dove i più grandi giocatori del più grande campionato professionistico al mondo si sfidano in tre giorni di autentico spettacolo. Un occasione unica nella vita che Danilo ha dimostrato di meritarsi, ma per raggiungerla ha bisogno dell’aiuto di tutti i tifosi italiani e non solo, ha bisogno di voti che attraverso il sito dell’Nba lo possono mandare dritto dritto a Toronto. Le votazioni per i quintetti di Est e Ovest sono aperte fino alle 6 italiane di martedì 19 gennaio. Si vota online oppure via social, indicando nome e cognome del giocatore seguito dall’hashtag #NBAVOTE su Twitter, Facebook e Instagram (sui social c’è un limite di 10 voti al giorno). I quintetti verranno annunciati giovedì 21 gennaio, una settimana prima di quando verranno rese note le riserve, scelte dai voti dei coach di ciascuna conference.
    Tutti insieme ce la possiamo fare….

  • Italians do it better: Sacramento Kings

    Italians do it better: Sacramento Kings

    Cominciamo il nostro racconto della squadre Nba che vedono coinvolti i nostri portabandiera della palla a spicchi, analizzando la campagna acquisti e il roster di una formazione che saprà essere assoluta protagonista della lotta playoff: i Sacramento Kings.

    La squadra di Vlade Divac, il quale dopo le grandi stagione da giocatori si sta ritagliando un ruolo di assoluto valore come Gm nella lega, ha svolto un ruolo da assoluta protagonista portando in California molti pezzi pregiati della free agency 2015, uno di questi è senza dubbio Marco Belinelli.

    Quello che spesso è stato considerato il “meno dotato” dei tre fenomeni italiani, sicuramente al suo arrivo in Nba gli occhi erano puntati sulla prima scelta Bargnani e sull’impatto che stava già avendo a livello europeo Gallinari, si presenta alla corte di Coach George Karl con un esperienza da campione Nba vissuta in una franchigia come i che lo hanno fatto crescere diventando un autentica sentenza dall’arco dei 3 punti.

    Il contratto strappato in estate lo porterà ad essere uno dei punti fondamentali delle rotazioni Kings, sia partendo negli starting five sia uscendo dalla panchina; starà al nativo di San Giovanni Persiceto dimostrare che la crescita sotto la tutela degli speroni lo ha fatto diventare finalmente un elemento di spicco in questa franchigia.

    Il bombardiere italiano però non è la sola faccia nuova di una formazione che per ritornare ai fasti dei primi anni del millennio, quando il pubblico di Sacramento si emozionava per le giocata di Webber, Christie e Bibby. Si perché intorno al confermatissimo Cousin, il quale dovrà dimostrare di essere a pieno diritto uno dei migliori centri della lega tralasciando quei limiti caratteriali che troppo spesso  lo hanno coinvolto nei suoi anni in Nba, e il poliedrico e talentuoso Rudy Gay autentica stelle della squadra è arrivato un altro ex campione Nba Rajon Rondo.

    Per Rondo questa suona molto come l’ultima chiamata di rilancio di una carriera che dopo gli anni a Boston dove il play con il numero 9 aveva il compito di accendere le micce da fuoco di giocatori come Ray Allen, Paul Pierce e Kevin Garnett; ha visto un brusco ridimensionamento nella corta esperienza con i Mavs dove il talento di Rondo non è mai emerso e la squadra dal suo arrivo ha subito una crisi profondissima.

    rondo

    Rondo, Gay, Cousin, Belinelli e Maclemore sarebbe gia un quintetto ottimo in vista dei playoff ma Divac non ha finito qui e si è accaparrato le prestazioni di due ottimi comprimari come Caron Butler, capace di portare molti punti in uscita dalla panchina, e il greco Kosta Koufos lungo capace anche di giocare in posizione 4 e di creare una gran coppia sotto i canestri con il suddetto Cousin.

    Tanti giocatori d’esperienza e con tanti punti nelle mani ma probabilmente il più interessante nuovo arrivato in prospettiva è l’arrivo dal draft di Willie Cauley-Stein, un 4-5 con le mani dolci che potrà essere un ottimo alternativa nei giochi di Coach Karl.

    Un allenatore importante, un organico importante che mischia ardore giovanile ed esperienza con tanti punti nelle mani gli ingredienti per la lotta playoff ci sono tutti ora sta ai King riportare la postseason alla vecchia Arco Arena.

  • EuroBasket2015: un’Italia tutto cuore batte la Germania

    EuroBasket2015: un’Italia tutto cuore batte la Germania

    EuroBasket2015 per l’Italia prosegue.

    Dopo lo show contro la Spagna di ieri sera, oggi contro la Germania gli azzurri di Simone Pianigiani hanno avuto bisogno di tutto il cuore, di tutta la grinta e anche del talento, per rimontare e poi sconfiggere, dopo un tempo supplementare, la Germania, conquistando così il pass matematico per la fase ad eliminazione diretta.

    Una sfida diversa da quella vinta con gli iberici ma che ha esaltato il cuore di questo gruppo.

    Grande prestazione di Gallinari, ma anche di un Aradori deciso e decisivo a rimbalzo, senza dimenticare uno strepitoso Gentile, un Mago Bargnani in grande forma e il solito Belinelli decisivo nella seconda parte della gara.

    Alla Germania, di un Nowitzki ben limitato dagli azzurri, non è bastato un super Schroeder autore di 29 pt.

    Adesso, con la qualificazione ottenuta, la testa vola alla sfida di domani con la Serbia che, se vinta, permetterebbe all’Italia di conquistare la vetta del girone e garantirsi una sfida, sulla carta, più morbida negli ottavi.

    Danilo Gallinari | Foto Twitter
    Danilo Gallinari | Foto Twitter

    Veniamo al racconto di questa emozionante gara.

    Pianigiani decide di confermare il quintetto visto contro la Spagna: Cinciarini, Belinelli, Gallinari, Gentile e Bargnani.

    Fleming oltre al talentuoso Schroeder e al fenomeno Nowitzki, fa partire dall’inizio Benzing, Zipser e Karsten.

    La partenza è equilibrata con gli azzurri che se la giocano punto a punto ma nella Germania c’è uno Schroeder che pare in serata ed i padroni di casa allungano sul +8 prima che Bargnani, buon inizio per lui, e Gentile non riescano a ricucire un po’ lo strappo sino al 17-22 di fine quarto.

    Nel secondo quarto la Germania cerca ancora l’allungo ma Alessandro Gentile non ci sta e con una serie di canestri, sommati anche alle triple di Aradori e Gallinari, l’Italia rimane in scia ai tedeschi e anzi, sul finale del secondo quarto, Hackett trova il canestro che vale il sorpasso, sul 42-41, risultato con il quale si va all’intervallo lungo.

    Si torna in campo e Schroeder torna subito protagonista e insieme ai canestri di Zipser e Nowitzki, permette alla Germania di andare sul +9 al minuto 25. Belinelli ha iniziato a scaldarsi, Gallinari è sempre preciso dalla lunetta, ma questo non basta per chiudere il gap, alla sirena si arriva con i tedeschi avanti di 5 lunghezze.

    L’ultimo quarto è decisamente emozionante, Bargnani trova due canestri, Belinelli buca la retina dalla distanza e Alessandro Gentile, a 7 minuti dal termine, riporta la sfida in parità. La Germania reagisce e con il duo Schroeder-Nowitzki, tenta una nuova fuga, rintuzzata dal doppio tiro pesante di Marco Belinelli, che vale il sorpasso sul 69-68. Il finale è tutto un punto a punto, quando a 20 secondi dalla fine Schroeder dalla lunetta trova l’uno su due che porta la Germania sul 76-74, sembra che il sogno azzurro di far propria la posta, possa svanire. L’Italia però ha Gallinari che, a 4 secondi dal termine, s’inventa il canestro del pareggio, si va all’overtime.

    Nel supplementare si parte con tanti errori e tanta imprecisione. A Bargnani viene fischiato un quinto fallo inesistente, Nowitzki dalla lunetta impatta a quota 80, l’Italia sbaglia le conclusioni ma Pietro Aradori cattura dei rimbalzi fondamentali Gallinari segna i liberi, Zipser schiaccia, lo stesso Gallo trova un canestro impossibile per il +2. La Germania sbanda, non trova il canestro e Belinelli con una gran tripla chiude sostanzialmente i conti, l’Italia vince e vola a Lille.

     

    ITALIA – GERMANIA 89-82 d.1.t.s. (17-22; 42-41; 54-59; 76-76)

    Italia: Della Valle ne, Belinelli 17, Aradori 6, Gentile 15, Gallinari 25, Bargnani 17, Cusin, Datome ne, Melli 2, Cinciarini 4, Hackett 3, Polonara.

    Germania: Lo 2, Giffey, King 3, Schaffartzik 5, Tadda 4, Pleiss 10, Benzing 3, Nowitzki 14, Schroeder 29, Zipser 11, Gavel 1, Voigtmann ne.

     

    RISULTATI DELLE GARE DI OGGI

    BELGIO – REPUBBLICA CECA 64-66

    TURCHIA – SERBIA 72-91

    BOSNIA – FINLANDIA 59-88

    GRECIA – SLOVENIA 83-72

    LETTONIA – UCRAINA 74-75

    POLONIA  – ISRAELE 73-75

    ITALIA – GERMANIA 89-82 D.1.T.S.

    MACEDONIA – GEORGIA 75-90

    ESTONIA – LITUANIA 62-64

    ISLANDA – SPAGNA 73-99

    OLANDA – CROAZIA 72-78

    RUSSIA – FRANCIA 67-74

     

    CLASSIFICHE

    GRUPPO A

    Francia 4-0, Israele 3-1, Finlandia e Polonia 2-2, Bosnia 1-3, Russia 0-4

     

    GRUPPO B

    Serbia 4-0, Italia 3-1, Spagna e Turchia 2-2, Germania 1-3, Islanda 0-4

     

    GRUPPO C

    Grecia 4-0, Croazia 3-1, Slovenia 2-2, Georgia, Olanda e Macedonia 1-3

     

    GRUPPO D

    Repubblica Ceca e Lituania 3-1, Belgio e Lettonia 2-2, Ucraina e Estonia1-3

     

     

  • Belinelli-Gallinari è Italbasket show contro la Spagna

    Belinelli-Gallinari è Italbasket show contro la Spagna

    Un’Italbasket da sogno s’impone contro la Spagna per 105 a 98 con un secondo tempo semplicemente perfetto.

    Protagonisti assoluti i tre Nba, Belinelli, devastante da 3, Gallinari, decisivo grazie a giocate talvolta impossibili, e Bargnani, fantastico in difesa e decisamente preciso in attacco.

    Marco Belinelli in azione contro la Spagna | Foto Twitter
    Marco Belinelli in azione contro la Spagna | Foto Twitter

    Il trio sopracitato si è messo in luce ma certamente si può definire una vittoria di squadra con Cusin bravissimo a cercare di resistere agli attacchi di un Gasol stratosferico, Hackett abile nel giostrare il pallone, Gentile con la faccia tosta e tutto il talento in attacco, la grinta di Pietro Aradori, insomma tutti quelli che hanno giocato, hanno partecipato ad un grandissimo successo.

    Adesso testa alla Germania per una sfida che deve essere il proseguimento di una serata semplicemente magnifica.

    Veniamo al racconto della gara, Pianigiani conferma quattro dei cinque partenti visti nelle altre 2 gare con l’eccezione di Cusin che lascia il posto ad Andrea Bargnani.

    Scariolo risponde con Ribas, Rodriguez, Fernandez, Mirotic e Pau Gasol.

    Partenza veloce di entrambe le squadre con il primo canestro firmato da gentile dopo circa un minuto. Bargnani dimostra un buon impatto in attacco mentre la Spagna nei primi tre minuti segna solo dalla lunetta. Gli azzurri provano un primo allungo ma due triple di Ribas portano avanti gli spagnoli. Gli azzurri difendono bene, Gasol è comunque magico ma Bargnani non ci sta e l’equilibrio rimane. La stella spagnola Gasol è sempre brillante, Belinelli si accende con un canestro difficilissimo e con un rimbalzone prima di una tripla di Bargnani che vale il sorpasso. Il solito Gasol riporta avanti i suoi per un quarto che si chiude sul  20-19 Spagna.

    Il secondo quarto si apre con un paio di falli spagnoli ed un sorpasso azzurro e controsorpasso dei bianchi. Un equilibrio incredibile con Reyes dalla lunetta a cui rispondono la triple di Gentile e un gioco da tre punti di Gallinari che vale il +5 al 13°. Hernangomez non ci sta e con gran rapidità riporta sotto la Spagna. L’Italia però ha il talento, la fiducia e l’aggressività di Pietro Aradori che segna da due, subisce un fallo sulla tripla e ci riporta sul +4. Reyes però pare in serata e a poco meno di metà quarto si rimane sul filo dell’equilibrio con gli azzurri avanti di uno. Il Gallo alza la cresta e con un parziale personale di 4 punti ricaccia indietro la Spagna che si era riportata avanti. Hackett nel prendere un rimbalzo s’infortuna e rientra negli spogliatoi per farsi medicare, la Spagna poi con due transizioni rapidissime allunga sul più tre ma Gallinari non ci sta e con due liberi riporta  il -1. Qualche disattenzione difensiva e un attacco leggermente impreciso permette alla Spagna di allungare al +5. Gentile dalla lunetta riporta l’Italia sul -3 che è poi il finale del primo tempo.

    Si esce dagli spogliatoi con gli azzurri ancor più aggressivi e con un Belinelli che cerca di prender fiducia trasformando due liberi e due triple di fila, al quale si sommano Bargnani e ancora una tripla del Beli per un parziale di 15-0 dell’Italia. Sul +10 azzurro Gentile commette il fallo e prende un tecnico con 3 liberi trasformati dalla Spagna, Gentile lascia il campo per 4 falli. L’Italia però ha grande grinta e non si fa spaventare e Belinelli è caldissimo, altra tripla per lui. La Spagna non molla e con Fernandez ritorna sotto di 5 punti. Di là però c’è il Gallo che s’inventa un canestro più fallo che vale 3 punti. L’Italia pare un poco stanca, la Spagna ad un minuto dalla fine prova a riportarsi sotto raggiungendo il -4 coi liberi di Llull. Sul lato opposto Gallinari s’inventa assistman per la schiacciata di Cusin che subisce il fallo concretizzando il gioco da 3 punti. La tripla di Belinelli sulla sirena rispedisce la Spagna sul -10.

    L’ultimo quarto si apre con un gran canestro di Bargnani replicato da San Emeterio che si ripete segnando anche il canestro con fallo di Cusin. In campo però c’è un’Italia scatenata, Belinelli e Gallinari continuano a bombardare da 3. Il talento di Gasol tiene a galla la Spagna, che riesce a tornare sotto la doppia cifra di distacco. Belinelli sembra trovare canestro da ogni posizione, Gasol non vuol mollare e costringe Cusin al 5° fallo a circa metà quarto. L’attacco azzurro è in forma, la difesa tiene forte e la Spagna a meno di 3 minuti dalla fine è sempre sotto di 10. Bargnani lascia il campo per falli, in campo entra Melli. Un Gasol da 34 punti non vuol mollare ma un meraviglioso Gentile segna, prende rimbalzi e tiene distante i bianchi di Scariolo. Gli ultimi secondi vedono la Spagna andare al fallo sistematico, Aradori non è freddissimo realizzandone solo 4 su 6, ma basta così, è trionfo azzurro in quel di Berlino. 

     

    ITALIA – SPAGNA 105-98  (19-20; 42-45, 73-63)

    Italia: Della Valle ne, Belinelli 27, Aradori 11, Gentile 13, Gallinari 29, Bargnani 18, Cusin 3, Datome ne, Melli 4, Cinciarini 0, Hackett 0, Polonara ne.

    Spagna: Gasol 34, Fernandez 7, Rodriguez 4, Hernangomez 6, Ribas 8, Reyes 9, Claver ne, San Emeterio 8, Llull 9, Aguilar ne, Mirotic 13, Vives ne.

     

    RISULTATI DELLE GARE DI OGGI

    GRUPPO B

    SERBIA – ISLANDA 93-64

    GERMANIA – TURCHIA 75-80

    ITALIA – SPAGNA 105-98

     

    GRUPPO C

    SLOVENIA – OLANDA 81-74

    GEORGIA – GRECIA 68-79

    CROAZIA – MACEDONIA 73-55

     

    CLASSIFICHE 

    GRUPPO A

    Francia 3-0, Israele e Polonia 2-1, Finalndia e Bosnia 1-2, Russia 0-3

     

    GRUPPO B

    Serbia 3-0, Turchia e Italia 2-1, Germania e Spagna 1-2, Islanda 0-3

     

    GRUPPO C

    Grecia 3-0, Croazia e Slovenia 2-1, Olanda e Macedonia 1-2, Georgia 0-3

     

    GRUPPO D

    Repubblica Ceca, Belgio, Lituania e Lettonia 2-1, Estonia 1-2, Ucraina 0-3

  • Nba, Gigi Datome nuovo giocatore dei Detroit Pistons

    Nba, Gigi Datome nuovo giocatore dei Detroit Pistons

    Dopo Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari il basket professionistico americano accoglie il quarto italiano con Gigi Datome  che diventa un nuovo giocatore dei Detroit Pistons. (altro…)

  • Nba, Andrea Bargnani ai Knicks. La scelta di Howard

    Nba, Andrea Bargnani ai Knicks. La scelta di Howard

    Mercato letteralmente impazzito nella massima lega mondiale di basket professionistico e protagonisti sono anche gli italiani con Andrea Bargnani e Marco Belinelli in cerca di sistemazione per la prossima stagione. Il giocatore romano dei Toronto Raptors è vicinissimo ad un clamoroso approdo a New York sponda Knicks con Carmelo Anthony che ha pubblicamente espresso il desiderio di aver a fianco per la prossima stagione un giocatore con le caratteristihe precise di Bargnani. Per Marco Belinelli è invece una questione di scelta su dove il 27enne di S.Giovanni in Persiceto vuole trascorrere i prossimi due o tre anni in America, tramontata la pista Bulls con quest’ultimi decisi a non garantire all’azzurro un contratto triennale nonostante la splendida ultima stagione ed un ruolo di protagonista agli ultimi Playoffs, si apre la possibilità di un approdo di Marco alla corte di Jason Kidd nei fortissimi Nets.

    Andrea Bargnani possibile nuovo giocatore dei Knicks ©Chris Chambers/Getty Images
    Andrea Bargnani possibile nuovo giocatore dei Knicks ©Chris Chambers/Getty Images

    Sicuramente sarebbe una grande notizia per i tanti tifosi italiani se queste trattive dovessero tramutarsi in realtà con finalmente tre giocatori azzurri, non dimentichiamoci Danilo Gallinari infortunatosi al ginocchio, capaci di ritagliarsi un ruolo di assoluti protagonisti sia in Regular Season che soprattutto ai Playoffs.

    Intanto tutto il mercato Nba è incentrato sulla scelta di Dwight Howard per la prossima stagione con “Superman” che ha ricevuto le delegazioni di tantissime squadre compresi anche i Lakers di mister Kobe Bryant e Steve Nash. Howard non sembra però convinto di trascorrere un altra stagione sotto il sole californiano e le piste caldissime per il prossimo anno sono essenzialmente due: tornare nella sua Atlanta per un ruolo di assoluto re della franchigia oppure giocarsi le possibilità di titolo ai Rockets con il “barba” James Harden al suo fianco. Per quanto riguarda le trattative concluse registriamo l’arrivo ai Clippers di un tiratore affidabile e formidabile come JJ Redick insieme a Jared Dudley. Phoenix riceve Caron Butler ed Eric Bledsoe mentre a Milwaukee finiscono due future seconde scelte. Redick ha firmato un quadriennale da 27 milioni di dollari con la franchigia californiana.

  • Tegola Lakers, Kobe Bryant si è rotto il tendine d’achille

    Tegola Lakers, Kobe Bryant si è rotto il tendine d’achille

    Brutta tegola per i Los Angeles Lakers che nonostante la vittoria contro i Golden State Warriors hanno ben poco da festeggiare visto che a 3 minuti dal termine della partita Kobe Bryant ha riportato un brutto infortunio che potrebbe tenerlo lontano dai campi per un bel po’. Per lui il sospetto è di rottura del tendine d’achille e qualora la diagnosi venisse confermata Bryant sarà costretto a stare fermo per almeno 8-12 mesi. Bryant è caduto durante un’azione offensiva mentre cercava di superare in palleggio Harrison Barnes, rialzatosi il campione ha subito sospettato si trattasse del tallone d’Achille nonostante ciò dopo aver ricevuto le prime cure dalla panchina è rientrato ha effettuato i due tiri liberi per poi chiedere di uscire definitivamente. Così la stella dei Lakers racconta il suo dramma:

    Ho fatto un movimento che ho ripetuto un milione di volte ma il mio tendine d’Achille ha fatto crac. Ho capito subito fosse il tendine ma speravo che i dottori mi dicessero altro. Non posso neanche camminare, forse starò fuori per un anno“.

    Infortunio a Kobe Bryant | © Jeff Gross / Getty Images
    Infortunio a Kobe Bryant | © Jeff Gross / Getty Images

    Non vuole sentire parlare di fine carriera anzi, solo dopo aver sostenuto nel tardo pomeriggio (ora italiana) una risonanza magnetica che rivelerà la gravità dell’infortunio, il 34enne simbolo dell’NBA inizierà il percorso di recupero:

    Cosa mi aspetta adesso? Risonanza magnetica, operazione e poi convalescenza. Sarà un processo lungo, ma lavorerò duro. E’ la sfida più difficile della mia carriera ma mi sta già caricando anche grazie alla forza che mi da la mia famiglia. Nello spogliatoio ero davvero stanco e scoraggiato. Poi sono entrati i miei figli e mi sono detto “Devo dare un esempio”. Papà starà bene, posso farcela“.

    Numerosi sono anche i messaggi giunti via Twitter dagli amici, colleghi e sportivi di tutto il mondo che augurano una pronta guarigione al Campione. Dopo il brutto infortunio dei scorsi giorni a Danilo Gallinari l’NBA perde ancora un altro campione.

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  • Sfortuna Gallinari, crac al ginocchio sinistro

    Sfortuna Gallinari, crac al ginocchio sinistro

    Brutta, bruttissima notizia per Danilo Gallinari ed i suoi tanti tifosi in Italia e non, l’ala azzurra si è infortunato, pare seriamente al ginocchio sinistro durante l’ultima partita giocata nella notte contro i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki. Il numero otto dei Denver Nuggets a 4’27” dal riposo durante un entrata in area ha messo malamente a terra il ginocchio sinistro che ha effettuato un movimento innaturale cedendo di schianto sotto le urla di dolore del “Gallo”. Gallinari è stato trasportato con la sedia a rotelle fuori dal Pepsi Center di Denver per gli accertamenti del caso ma la prima diagnosi, a caldo, sembra essere devastante per il più forte giocatore del basket italiano al momento in circolazione: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, una diagnosi che se confermata, farà dire addio alla stagione in corso in Nba ed agli Europei in Slovenia con la nazionale azzurra.

    L'urlo di dolore di Gallinari ©Doug Pensinger/Getty Images
    L’urlo di dolore di Gallinari ©Doug Pensinger/Getty Images

    Danilo stava disputando la sua solita fantastica partita contro i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki che sono praticamente fuori dai Playoff, post season che invece è stata conquistata da Denver con ampio margine grazie anche alla striscia di quindici vittorie consecutive in stagione e di un’ imbattibilità fra le mura amiche garantita anche dalle stupende prestazioni del Gallo in questa stagione.

    Denver ha vinto la partita contro Dallas 95-94 rischiando nel finale anche a causa dell’infortunio di Gallinari che ha scosso tutti i Nuggets ed il Pepsi Center letteralmente ammutolito al momento del crac. I pensieri dei compagni e di coach George Karl sono tutti per il giovane azzurro il quale verrà sottoposto ad una risonanza magnetica per rilevare con certezza l’entità di un infortunio che sicuramente non ci voleva per Danilo e per tutto il basket italiano che può perdere oltre ad Andrea Bargnani, anche l’ex Armani Jeans per gli Europei in Slovenia della prossima Estate.

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