TotalsportDaniele De Rossi e la Roma stanno per chiudere il contratto che legherà il biondo di Ostia ai giallorossi per i prossimi cinque anni, praticamente per sempre dato che nel 2016 avrà 33 anni. Domani è previsto l’incontro ufficiale tra il ds Walter Sabatini e il centrocampista, sotto la supervisione del procuratore Sergio Berti. De Rossi vuole fermamente continuare a vestire i colori della sua città. Questo già lo aveva manifestato all’interno dello spogliatoio prima che la gomitata rifilata durante la partita col Bari facesse terminare anzitempo la sua stagione. La vecchia società, e Rosella Sensi in particolare, lo hanno sempre sostenuto. Il nodo da sciogliere era se il nuovo management statunitense potesse confermargli la fiducia. Anche in questo caso sembra non esserci alcun problema. Thomas Di Benedetto & Co. infatti intendono puntare sull’esperienza e il carsima del Nazionale per rilanciare il brand romanista e far tornare la squadra a livelli competitivi. In questo senso la fama internazionale di De Rossi gioca un ruolo importante. A corroborare la tesi del De Rossi in giallorosso a vita, la sensazione che il centrocampista abbia trovato nell’ambiente romanista il giusto appoggio per affrontare la vicenda infamante che lo vorrebbe coinvolto nel caso calcioscommesse. Ci sono dunque tutte le premesse per apporre la firma. Sabatini tratterà per conto degli americani sulla base di 4 milioni di euro a stagione con la possibilità di inserire dei premi ad obiettivi, cioè l’ingaggio che percepisce attualmente. La politica del fair play finanziario non permette, infatti, alla società aumenti vertiginosi e comunque per chiudere farebbe uno sforzo considerevole data la cifra di cui si parla. D’altro canto il giocatore è ambito da diversi club europei di alta fascia e sarà necessario un compromesso. La voglia del giocatore in questi casi fa la differenza. De Rossi vuole rimanere nella sua città. La sua società è disponibile. E anche se nell’ambiente romano si affollano i contestatori a causa delle ultime stagioni disputate nettamente al di sotto delle proprie qualità, il numero 16 giallorosso a breve firmerà.
Lo scandalo scommesse rischia di stravolgere anche gli equilibri in serie A, dopo la partita tra Inter-Lecce infatti tra le intercettazioni raccolte dagli inquirenti gli indagati nominano altre partite “sicure” abbiamo già detto di Brescia-Bologna tolta dalle agenzie di scommesse per eccesso di puntate sulla vittoria dei lombardi e sopratutto sul risultato esatto, nella stessa giornata poi fece discutere il pari tra Sampdoria-Chievo.
Lo stesso Chievo è protagonista di un altra intercettazione per un’altra combina con una non precisata squadra di Milano (Inter o Milan ovviamente).
Come vi abbiamo anticipato questa notte nel polverone compare anche il nome di Daniele De Rossi anche se il centrocampista giallorosso non è indagato nella partita tra Genoa e Roma.
Un stagione tormentata, la mancata convocazione in nazionale ed un futuro incerto non bastano a Daniele De Rossi per chiudere la tormentata stagione, il centrocampista infatti entra ancora nell’occhio del ciclone per lo scandalo legato al calcio scommesse.
Da quanto riferisce l’Ansa Capitan futuro sarebbe stato chiamato in causa da Marco Paoloni, il portiere di Cremonese e Benevento adesso in carcere per aver cercato di taroccare il risultato di diverse partite.
Precisiamo subito che l’intercettazione, pur facendo parte dell’immenso faldone consegnato in procura dagli inquirenti è ritenuta irrilevante in quanto De Rossi nella partita incriminata, Genoa-Roma finita 4 a 3 con i giallorossi in vantaggio per 3-0 era assente in quanto squalificato.
La società comunque non ha voluto prender una posizione ufficiale in attesa di nuovi riscontri.
Attraverso il sito ufficiale dell’Inter è possibile leggere una prima parte della lunga intervista (in onda questa sera alle ore 21 su Sky sul canale 232) rilasciata al canale tematico Inter Channel, che vedrà protagonista il presidente nerazzurro Massimo Moratti. Il patron interista guidato dal direttore Edoardo Caldara, nella trasmissione “Prima Serata”, risponderà alle diverse domande che arriveranno direttamente dai tifosi nerazzurri.
ETO’O BEST PLAYER Una delle prime domande arriva da un tifoso di Trento che chiede al presidente di indicare un nome, tra quelli dei protagonisti della stagione nerazzurra, che abbia davvero fatto la differenza. “È una domanda difficile – ammette Moratti -, ma credo che gli altri possano non offendersi se dico Samuel Eto’o. Ha avuto un rendimento talmente alto che sarebbe come togliere Messi dal Barcellona, che forse senza di lui non avrebbe raggiunto i traguardi che ha raggiunto”.
MAI CONTENTI- Il discorso continua e il presidente Moratti spiega il perché si sia parlato di ‘annata storta’ nonostante l’Inter sia arrivata ad insidiare il Milan e abbia comunque portato a casa tre trofei come nella scorsa annata: “Noi interisti, e mi metto anche io tra i tifosi – spiega Moratti – non siamo mai contenti perché c’è di mezzo la rivalità con gli altri e perché vorremmo essere felici sempre.”
BILANCIO E VOTO FINALE– Continuando il discorso il presidente interista aggiunge come: “La stagione è andata bene, nonostante tutto quello che è accaduto all’inizio, una partenza in fin dei conti non fortunata e che è durata parecchi mesi. Ad esempio, prendiamo novembre, l’ho rivisto l’altro giorno in uno nei vostri servizi, mi sembra sia stato un periodo spaventoso, ci ha ammazzato. Fortunatamente, c’è stato il campionato del Mondo che ci ha ridato forza e, soprattutto, l’arrivo di Leonardo che ha alleggerito l’ambiente da un punto di vista mentale da tutti quelli che potevano essere i complessi che ci stavamo creando. Questo è servito per fare molto meglio nel semestre successivo, anche se sfortunatamente abbiamo avuto 7 o 8 giorni negativi, per i quali bisogna studiare il perché e come si è arrivati a quel punto. Forse perché eravamo tutti fin troppo convinti che fosse abbastanza normale – non facile, ma normale – essendo abituati a vincere il campionato, essere lì e avere agguantato l’avversario. Invece la sconfitta subìta dal Milan ci ha rimesso in una condizione antipatica, ma è stato ancora bravo Leonardo, pur avendo avuto l’intervallo della coppa dei campioni, a riprendersi e bravissimi i giocatori a fare altrettanto perché, molte volte, una squadra piena di allori magari non trova più le motivazioni per fare un buon finale di campionato. Noi, invece, l’abbiamo chiuso con molto orgoglio, molto bene, con un partita vincente seguita da tutti, anche all’estero, perché lì nessuno molla il calcio, sono come noi. Quindi, trovo che questo sia stata un’ottima cosa. L’anno, di per sé, è un anno da 7, quindi un ottimo anno”.
MERCATO– Inevitabile , una domanda sul prossimo mercato estivo nerazzurro con la richiesta specifica di dare delle percentuali sugli arrivi alla Pinetina di giocatori del calibro di Sanchez, De Rossi o Pastore: “Difficile fare una percentuale– ammette Moratti– nel momento nel quale si sta cercando di capire se le società vendono, come vendono, a che prezzo vendono e quanto vogliono guadagnarci o come si riesce a fare certi scambi. Però, diciamo che il giocatore con il quale stiamo parlando, non so con che percentuale poi di successo, è certamente Sanchez perché è tanto tempo che se ne parla, perché è un giocatore che ha molte qualità e poi perché abbiamo intavolato un certo tipo di discorso con l’Udinese. Diciamo, un 60% non che venga, ma tra gli altri gli diamo un po’ di possibilità.
De Rossi – continua il presidente -, a mio parere, non è affatto una cattiva idea, ma non credo che noi abbiamo iniziato nessun tipo di trattativa con la Roma anche perché il club si sta riorganizzando come società, leggevo che c’era ancora un rimando di un mese. Non credo ci siano contatti tali da poter studiare che cosa si possa fare, poi il giocatore è legato al suo club e soprattutto a Roma, ma anch’io lo considero un giocatore di grande qualità e di carattere, quindi non gli farebbe male fare un’esperienza…(ndr.:sorride).
Pastore sappiamo tutti che è bravissimo, ha fatto bene anche con noi nella finale, ma non credo sia trattabile”.
L’intervista rilasciata ieri da Massimo Moratti ai microfoni di Sky ha se non altro aiutato a delineare le idee dell’Inter per il prossimo calciomercato. Il grande sogno è Alexis Sanchez considerato l’uomo giusto per completare l’attacco attuale e sopratutto un colpo di prospettiva vista la giovane età del ragazzo, di contro però ci sono le richieste dell’Udinese disposta si a cedere il cileno ma solo per una offerta “irrinunciabile”.
I friulani pare non vogliano scendere sotto i 40 milioni di euro e il patron nerazzurro quella cifra vorrebbe investirla per un campione già affermato è per questo che prende consistenza il nome di Juan Manuel Mata, l’assistman della Liga è un pallino del ds Branca da diversi anni e vista la necessità del Valencia di vendere e far cassa potrebbe un “colpo in linea con i parametri del club”.
Solo qualche mese fa Mata ha rinnovato il contratto legandosi al Valencia fino al 2014 ma dalla Spagna son sicuri che con l’offerta giusta (10-12 milioni di euro) può liberarsi. Se non dovesse arrivare a Sanchez l’Inter si tufferebbe su Mata riservando un maggior budget per il colpo a centrocampo, il nome che da sempre stuzzica il presidente è quello di Cesc Fabregas anche se si è iniziato a monitorare la situazione di Daniele De Rossi al centro di un vero giallo a Roma.
Cesare Prandelli conferma fermezza nell’applicazione del tanto famigerato codice etico lasciando per l’ennesima volta a casa Daniele De Rossi per le sue intemperanze degli ultimi tempi che lo hanno costretto alla tribuna nell’ultimo mese di campionato.
Il centrocampista giallorosso con domenica scorsa aveva l’scontato le tre giornate di squalifica ma l’ex tecnico viola ha preferito lasciarlo a casa preferendogli il neo bianconero Pirlo pur senza minuti nelle gambe, conferma per Thiago Motta mentre resta a riposo Mauri. In avanti si rivede Mario Balotelli dopo la punizione e con lui Antonio Cassano.
Inevitabile la convocazione di Giuseppe Rossi mentre fa rumore la bocciatura di Bonucci, fino al momento sempre convocato da Prandelli, e sopratutto di Abate . Il biondo rossonero è senza dubbio il migliore di stagione nel suo ruolo e forse avrebbe meritato una chance viste le non perfette condizioni di Cassani e Maggio.
Più tempo passa e più Daniele De Rossi si allontana da Roma. Il centrocampista giallorosso, che di recente si è reso protagonista di prestazioni in campo non all’altezza della sua fama e manifestato un nervosismo sfociato in reazioni violente che lo hanno portato a lunghe squalifiche, sia in Champions che in campionato, potrebbe lasciare la capitale nella prossima e imminente finestra di calciomercato.
Capitan futuro è sempre molto apprezzato in Premier League, in particolar modo a Manchester dove si profila un derby di mercato tra lo United e il City.
De Rossi infatti è entrato prepotentemente nel mirino sia di Sir Alex Ferguson sia di Roberto Mancini che farebbero carte false per averlo alle proprie dipendenze. I due manager potrebbero approfittare dell’incertezza in quale competizione europea giocherà il prossimo anno la Roma, se riuscirà a centrare il quarto posto Champions o doversi accontentare dell’Europa League, ma anche della strategia della nuova proprietà, con a capo l’americano Thomas DiBenedetto, di fare cassa con qualche pezzo pregiato della rosa per fare un mercato di primo piano.
A conferma di tutto ciò la presenza del futuro ds giallorosso Walter Sabatini, che sta già lavorando al progetto della nuova Roma, avvistato a Manchester probabilmente per porre le prime basi di una cessione di De Rossi. I siti inglesi scrivono che Red Devils e Citizens sono pronti a sborsare 14 milioni di sterline, circa 16 milioni di euro, mentre la Roma spera che si scateni una vera e propria asta intorno a lui per cercare di arrivare almeno fino a 20 milioni, prezzo fissato dal club capitolino per lasciare partire il forte centrocampista giallorosso e della Nazionale italiana che è seguito anche con estrema attenzione dal Real Madrid di Josè Mourinho che non ha fatto mai mistero di volerlo con sè nella capitale spagnola.
Le decisioni del giudice sportivo hanno colto di sorpresa l’ambiente giallorosso che ha subito annunciato ricorso contro la stangata nei confronti di De Rossi e Perrotta. Se per Capitan Futuro le tre giornata sembrano accettabili per il gesto gratuito e sopratutto la condotta violenta, quelle a Perrotta sembrano onestamente eccessive per una piccola pacca sulla schiena. La Roma porta ad esempio la manata di Ibra proprio al barese Rossi che costò al rossonero solo due giornate.
Sul web però oltre a protestare per il primato a favore dei giallorossi con i 13 rigore a favore, spopolano le immagini di Francesco Totti (leggi l’importanza di chiamarsi Francesco) mentre impreca contro l’arbitro e si critica la disparità di trattamento ancora con Ibrahimovic.
Anche Galliani ieri pur non tirando in ballo Totti ha criticato l’accanimento contro lo svedese e il buonismo nei confronti di altri calciatori.
Mano pesante del giudice sportivo Tosel che ha inflitto 3 giornate di squalifica ai due centrocampisti della Roma Daniele De Rossi e Simone Perrotta, espulsi entrambi durante l’ultima giornata a Bari per comportamenti violenti, il primo per aver rifilato una gomitata in faccia a Bentivoglio e il secondo per aver dato un pugno sulla schiena a Masiello. Una brutta notizia per il club giallorosso che non potrà più contare su De Rossi, non nuovo a questo tipo di atteggiamenti e di squalifiche, e Perrotta per rincorrere il quarto posto in classifica che da l’accesso ai preliminari di Champions League visto che per loro il campionato è finito mancando proprio 3 giornate al termine della stagione e le cui eventualità di ricorso sono molto remote.
Oltre ai due giallorossi sono stati sanzionati con tre turni anche l’attaccante del Lecce David Di Michele, per mezzo della prova tv e reo di aver colpito con uno schiaffo il difensore del Chievo Cesar, e il difensore del Bari Kamil Glik per comportamenti scorretti nei confronti di un avversario e per aver insultato l’arbitro e i suoi assistenti.
Una giornata invece per Alvarez e Ledesma del Catania, Della Rocca, Mutarelli e Mudingayi del Bologna, Ledesma della Lazio, Cossu del Cagliari, Mariga dell’Inter.