Tag: dani pedrosa

  • Lorenzo in pole a Laguna Seca

    Lorenzo in pole a Laguna Seca

    E’ stata una battaglia sul filo dei millesimi ma alla fine a spuntarla è stato Jorge Lorenzo. Sul circuito di Laguna Seca dove nella sera italiana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, decimo appuntamneto del Mondiale MotoGP, lo spagnolo della Yamaha si è aggiudicato la pole position numero 3 del 2012, che in stagione mancava dal 28 aprile scorso dal Gran Premio di Jerez, e la 21esima nella classe regina, ai danni di Casey Stoner che è uno dei migliori interpreti della pista situata nel deserto californiano avendoci vinto due volte (al pari di Nicky Hayden). Il crono di Lorenzo di 1:20.554, con il quale ha preceduto di soli 74 millesimi l’australiano della Honda nonchè campione in carica, è anche il tempo record del circuito che apparteneva proprio a Stoner (1:21.376) stabilito nel 2010 in sella alla Ducati.

    La gara, che come da tradizione è riservata alla classe regina, sembra sia questione tra loro due poichè anche se a completare la prima fila c’è Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda è staccato di 3 decimi e mezzo dal miglior crono. Il vincitore del Sachsenring cercherà di rimanere il più possibile nella scia di Lorenzo e Stoner per approfittare del loro primo errore e inserirsi nella lotta per la vittoria finale. In quarta posizione ad aprire la seconda fila Ben Spies che nei giorni antecedenti il Gran Premio ha dato il suo addio ufficiale alla Yamaha al termine della stagione; mezzo secondo il ritardo dell’americano dal compagno di team Lorenzo con l’auspicio di poter battagliare per il podio. Quinto tempo per Cal Crutchlow e sesto per Andrea Dovizioso per una seconda fila tutta Yamaha, 7 decimi il gap del britannico, quasi un secondo per il forlivese che forse non si trova del tutto a suo agio sul magnifico circuito di Laguna Seca. Il pilota italiano precede la Honda Gresini di Alvaro Bautista ma sarà arduo per lui centrare il quarto podio consecutivo.

    Jorge Lorenzo © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Passiamo alla nota dolente: Valentino Rossi, che con il tempo di 1:22.544 non è riuscito a fare meglio della decima posizione. Pesantissimo anche il distacco del campione di Tavullia dal miglior tempo assoluto, quasi due secondi che non fanno ben sperare in vista della gara, ma soprattutto per un possibile prolungamento anche per il prossimo anno del rapporto tra Valentino e la casa bolognese che sembra ormai agli sgoccioli. Il pesarese ha chiuso alle spalle della Honda LCR di Stefan Bradl ed è staccato inoltre di ben otto decimi dalla prima delle Ducati, che è quella dell’idolo indiscudsso di casa Nicky Hayden in ottava posizione, che sul circuito Californiano ha già vinto le prime due edizioni. Il Dottore quindi di fatti è l’ultimo tra i piloti ufficiali e ha preceduto di soli tre decimi la ART di Randy De Puniet, che come al solito è il primo pilota ad aprire la colonia delle tantissime CRT, seguito da Aleix Espargaro e Colin Edwards.

    Peggio di Rossi ha fatto Karel Abraham che con la moto prototipo si è piazzato in 14esima posizione alle spalle delle tre CRT ed è staccato do oltre tre secondi dalla vetta. Staccatissimi tutti gli altri; Michele Pirro ha chiuso in 16esima posizione davanti a Toni Elias, mentre Mattia Pasini non è riuscito a fare meglio della 18esima posizione davanti a Danilo Petrucci, autore anche di una caduta durante lo svolgimento del turno. La wild-card Steve Rapp ha chiuso il gruppo a 6 secondi e tre decimi di distacco dalla vetta.

    Appuntamento alla gara come di consueto alle ore 23 italiane in virtù del fuso-orario di nove ore in meno della California rispetto al nostro paese. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche invece non dovrebbero variare rispetto alle qualifiche quindi tutti i piloti potranno avere un quadro molto chiaro delle proprie potenzaialità sul passo di gara.

  • Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    E’ stato Daniel Pedrosa il pilota più veloce nelle prime due sessioni di prove libere sul circuito di Laguna Seca, teatro del GP degli Stati Uniti dove domenica come di consueto soltanto le MotoGP prenderanno parte al decimo appuntamento del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo si è aggiudicato entrambi i turni di prove staccando il miglior tempo nella seconda sessione, conclusasi da pochi minuti, grazie al tempo di 1:21.088, inferiore soltanto al record della pista fatto segnare da Casey Stoner nel 2008 sulla Ducati  (1:20.700). Il centauro della Honda si è inoltre concentrato nella messa a apunto delle due versioni della RC213V, la nuova, quella portata nei test del Mugello, e quella utilizzata finora.

    Pedrosa ha preceduto il diretto rivale nella classifica mondiale Jorge Lorenzo, che si è piazzato alle sue spalle in entrambe le sessioni migliorando di poco il suo tempo nella seconda. Il maiorchino è staccato di oltre tre decimi dal connazionale ma ha preceduto, seppur di pochi millesimi, Casey Stoner, che al contrario del suo compagno di squadra ha preferito provare soltanto il nuovo motore sulla vecchia moto.

    Alle spalle dell’australiano l’altra Yamaha di Ben Spies, cha ha da pochi giorni annunciato il suo divorzio dalla casa dei tre diapason a fine stagione, seguito dalle due Yamaha clienti di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Da notare che le prime sei posizioni sono state pressochè identiche sia al mattino che al pomeriggio mentre in settima posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden, fresco di rinnovo contrattuale per un altro anno con la casa bolognese e da sempre idolo indiscusso dei tifosi della Laguna, che però paga un secondo e tre decimi di ritardo dalla vetta occupata dal suo ex compagno di team alla Honda Pedrosa.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty ImagesL’americano ha scalzato in settima posizione il suo attuale compagno di team Valentino Rossi, che dalla settima piazza della mattinata è sceso alla nona del pomeriggio, a tre decimi da Hayden. Tra le due Ducati ufficiali si è classificata la Honda LCR di Stefan Bradl. Decima posizione a chiudere la top ten per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, tornata a “vestire” di bianco già dal GP d’Italia al Mugello la scorsa settimana in memoria di Marco Simoncelli.

    Più in difficoltà Toni Elias che dopo essere stato appiedato dal suo teamin Moto 2 è stato chiamato dalla Ducati Pramac per sostituire fino a settembre Hector Barbera, infortunatosi a tibia e perone nei test del Mugello. Il primo campione del mondo della Moto 2 si è classificato in 14esima posizione, alle spalle anche delle tre CRT di Aleix Espargaro, Randy De Puniet e Colin Edwards. Peggio di lui Karel Abraham che con la Ducati Cardion ha chiuso in 16esima posizione. Per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere fino alla 17esima posizione dove troviamo Mattia Pasini precedere Michele Pirro. Ultima posizione invece per Danilo Petrucci.

    Tante le cadute nella seconda sessione. Ne hanno fatto le spese prima Crutchlow con una brutta scivolata, seguito successivamente da Bautista e sul finire del turno anche da Rossi, al quale ancora una volta viene meno l’aiuto della ruota anteriore che perde aderenza scaraventandolo per l’ennesima volta contro le barriere di protezione, che a causa dei danni ricevuti, hanno causato anche la prima e unica bandiera rossa del turno per far si che venissero riparate. Gli ultimi minuti di prove dunque hanno visto quasi tutti i piloti scesi in pista nel tentativo di migliorare i tempi, senza successo visto che il traffico ha impedito loro di abbassare i tempi.

    Domani si terranno le terze e ultime libere in attesa delle qualifiche che decreteranno la griglia di partenza per il GP di domenica che con il fuso orario in Italia andrà in onda alle ore 23:00.

  • Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Dani Pedrosa in pole al Mugello, Rossi 10°

    Con un tempo stratosferico Dani Pedrosa si assicura la pole position del Gran Premio d’Italia, nono appuntamento del Mondiale MotoGP 2013, la prima in stagione e la 19esima in totale nella classe regina. Al Mugello il pilota spagnolo, rivitalizzato dal rinnovo del contratto con Honda per le prossime due stagioni, ferma il cronometro sull’ 1:47.284 che gli vale anche il giro record del circuito toscano battendo il precedente stabilito lo scorso anno da Jorge Lorenzo di oltre un secondo.

    Pedrosa beffa proprio il connazionale della Yamaha che ha visto svanire la pole all’ultimo tentativo imboccando la corsia dei box sul rettilineo finale anzichè andare a tagliare il traguardo dopo aver fatto registrare i tre migliori intermedi a causa di un problema di elettronica accusato sulla sua M1. Nonostante l’inconveniente però Lorenzo rimane il favorito numero uno per domani in gara come dimostra il passo gara di oggi e il dominio nelle prove libere odierne e di ieri. Completa la prima fila uno straordinario Hector Barbera con la Ducati clienti del team Pramac relegando in seconda fila un altro ducatista, ufficiale però, che risponde al nome di Nicky Hayden i quali domani hanno tutte le carte in regola per salire sul podio e autori di tempi interessantissimi: solo 281 i millesimi di ritardo da Pedrosa per lo spagnolo, 387 quelli dell’americano. A stridere con la prestazione di Barbera e Hayden quella di Valentino Rossi, ancora in ritardo e che non è riuscito a fare meglio del decimo tempo ad un secondo e due decimi dalla pole, lui che del Mugello è il maestro per eccellenza avendo vinto sul circuito toscano per ben sette volte. Nonostante il nuovo casco con su scritto il famoso motto di Gianni Morandi “Stiamo Uniti” con tanto di foto del cantante bolognese in bella vista, quasi a voler caricare l’ambiente in un periodo molto difficile, Rossi e Ducati continuano a non prendersi. Per il Dottore domani si prospetta un’altra, l’ennesima, gara tutta in salita.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Sottotono anche Casey Stoner che da quando ha annunciato il suo ritiro non è riuscito più ad essere incisivo come lo è stato negli ultimi anni. Per il campione del mondo in carica solo il quinto tempo con dei tempi quasi fotocopia con le due Yamaha clienti del team Tech3 di Hervè Poncharal, Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso che domani scatteranno rispettivamente dalla sesta e settima piazzola della griglia. La terza fila è completata da Stefan Bradl e da Ben Spies sulla Yamaha ufficiale. Per quanto riguarda le “mille” peggio di Valentino Rossi ha fatto solo Alvaro Bautista con la Honda che fu di Simoncelli (oggi i genitori di Marco erano all’autodromo per ricevere a nome della Fondazione Marco Simoncelli dalla Honda due moto che il Sic ha utilizzato e che verranno esposte all’interno del museo a lui dedicato).

    A guidare il gruppo delle CRT, le 800 cc, Aleix Espargaro (12esimo) che ha preceduto il compagno di team Randy De Puniet. Poi il nostro Michele Pirro con Mattia Pasini in 17esima posizione mentre per trovare Danilo Petrucci dobbiamo scorrere tutta la griglia, il ternano è in ultima posizione. Domani partenza alle 14:00 preceduta come di consueto dalle gare della Moto3 alle 11:00, pole a Maverick Vinales, e della Moto2 alle 12:20 con Pol Espargaro che scatterà davanti a tutti.

  • Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Jorge Lorenzo domina le libere al Mugello

    Nelle prove libere del venerdì al Mugello, teatro domenica del Gran Premio d’Italia, dominio assoluto di Jorge Lorenzo che fa sua sia la prima sessione che la seconda. Sul circuito toscano il pilota spagnolo ha portato la sua Yamaha davanti a tutti ipotecando la pole position di domani. Al mattino Por Fuera ha fermato il cronometro sull’1:48.141 mettendosi davanti le due Honda Hrc di Casey Stoner e Dani Pedrosa, fresco di rinnovo contrattuale con la casa giapponese, staccati rispettivamente di mezzo secondo e 7 decimi.

    Quarto tempo per Nicky Hayden con la prima delle Ducati, il pilota statunitense, che ha pagato 8 decimi, è sì lontano dal leader ma molto vicino alle due Honda ufficiali. Seguono le due Yamaha clienti Tech3 di Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, il forlivese ha preceduto di soli 36 millesimi Valentino Rossi che ha chiuso a sua volta con un 1:49.074 che gli è valso il settimo miglior tempo della mattinata. In difficoltà invece Ben Spies e Stefan Bradl: il secondo pilota ufficiale Yamaha non è andato oltre il nono tempo mentre il tedesco campione in carica della Moto2 della Honda del team LCR va a chiudere la top ten.

    Jorge Lorenzo © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Nelle libere del pomeriggio Jorge Lorenzo si è ripetuto stampando in pratica lo stesso tempo ottenuto la mattina migliorandolo di un niente, 1:48.076 contro 1:48.141. Ma se nella prima sessione il distacco dal suo più immediato inseguitore era abissale, in questa lo spagnolo campione del mondo 2010 ha preceduto di soli 31 millesimi Pedrosa e di 81 un Hayden in palla e che potrebbe inserirsi nella lotta al podio. Gran tempo anche quello di Hector Barbera a poco meno di due decimi dal leader e che ha fatto meglio di Dovizioso e Stoner a testimonianza che la Ducati al Mugello può dire la sua. Il pilota di punta di casa Borgo Panigale, Valentino Rossi, però non è riuscito a replicare il tempo fatto registrare dai compagni di marca terminando la sessione con il nono tempo alle spalle del duo Yamaha Spies e Crutchlow. Il Dottore deve sobbarcarsi quasi un secondo di ritardo da Lorenzo. Decimo e undicesimo tempo per la Honda LCR di Bradl e quella Gresini di Alvaro Bautista, mentre a guidare il plotone delle CRT è Aleix Espargaro con la ART del team Aspar.

  • La Honda conferma Pedrosa e ingaggia Marquez

    La Honda conferma Pedrosa e ingaggia Marquez

    Le voci circolanti nel paddock da qualche settimana hanno trovato conferma oggi 12 luglio: saranno Dani Pedrosa e Marc Marquez i piloti ufficiali Honda per le prossime due stagioni, la 2013 e la 2014. Se per il primo si tratta di una riconferma che fa seguito al trionfo del Sachsenring il quale ha rilanciato le ambizioni mondiali di Camomillo, per il secondo invece si tratta di una “promozione” dal momento che il 19enne pilota di Cervera farà il salto di categoria dalla Moto2 alla MotoGP. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla stessa casa giapponese alla vigilia del week-end del Gran Premio d’Italia che si correrà al Mugello.

    La Honda dunque opta per una coppia di piloti tutta spagnola decidendo di scommettere sulla maggiore freschezza del giovane talento Marquez, campione del mondo 2010 nella classe 125 e attuale leader della classifica iridata in Moto2, per sostituire il campione del mondo Casey Stoner che si ritirerà a fine stagione anzichè affidare una delle due moto factory ad un pilota più esperto, affidabile e conoscitore della categoria come Valentino Rossi. A questo punto le porte della Honda al Dottore si chiudono definitivamente.

    Dani Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Pedrosa, 27 anni a settembre, è alla sua settima stagione in sella alla moto di Tokyo. Nonostante in Honda abbiano puntato tanto su di lui, ad oggi non è ancora riuscito ad affermarsi nella classe regina guadagnandosi, per tale motivo, l’appellativo di eterna promessa. Il due volte campione del mondo nel quarto di litro è stato però condizionato anche da una serie di infortuni, specialmente alle clavicole, che lo hanno tenuto lontano dalle gare per diverso tempo condizionandone il rendimento. Con il ritiro di Stoner toccherà a lui essere il nuovo pilota di punta della Honda e allo stesso tempo fare da chioccia al giovane Marquez che la Honda dovrà far maturare con il tempo per non rischiare di bruciarlo presto affidandogli un compito troppo grande considerata la sua giovane età così come successo con Pedrosa che si era trasferito in Hrc all’età di 20 anni.

  • MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    MotoGP, Bautista in pole a sorpresa a Silverstone. Rossi è 10°

    Alvaro Bautista conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone, che domani ospiterà la sesta gara del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo del team di Fausto Gresini ottiene la sua prima pole position nella classe regina capitalizzando al massimo le prestazioni delle gomme morbide montate sulla sua Honda RC213V facendo segnare il tempo di 2:03.303 a circa venti minuti dalla fine, prima che la pioggia prendesse il sopravvento. La sessione di qualifica infatti, iniziata su pista asciutta ma con cielo carico di nuvoloni neri, alla fine si è svolta sotto una leggera pioggia che comunque ha impedito ai piloti in pista di migliorare i propri tempi, congelando tutte le posizioni.

    Una qualifica inedita visto che al secondo si piazza Ben Spies, con la prima delle Yamaha. Il tempo di Bautista è migliore di circa un decimo rispetto a quello fatto segnare dal texano, che dopo i progressi mostrati a Barcellona nello scorso Gran Premio di Catalunya due settimane fa, dimostra di essere in ottima forma anche in condizioni difficili come queste di Silverstone, in cui tutti hanno più o meno guidato sulle uova. In terza posizione troviamo Casey Stoner, che chiude la prima fila alle spalle del pilota americano nonostante nelle terze libere della mattina era risultato il pilota più veloce in pista.

    Quarta posizione per Jorge Lorenzo che al contrario del compagno di squadra non riesce a trovare il giro buono per portarsi almeno in prima fila, forse anche sorpreso dall’arrivo della pioggia che comunque un pò tutti si aspettavano. Lo spagnolo è in compagnia del connazionale Dani Pedrosa, anche lui staccato di circa mezzo secondo dalla vetta ma decisamente non tagliati fuori per la lotta alla vittoria. Completa una seconda fila tutta spagnola Hector Barbera, di fatto prima delle Ducati, che porta il team Pramac a partire dalla sesta casella della griglia.

    Alvaro Bautista © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    Subito dopo troviamo la prima Ducati ufficiale, quella di Nicky Hayden, che sembra essere a suo agio su questa pista e aprirà la terza fila in settima posizione. Ma per lo statunitense pesa l’errore alla “Vale Curve” che lo ha portato ad una brutta quanto strana caduta proprio mentre stava realizzando il giro buono, che probabilmente avrebbe potuto portarlo quanto meno in prima fila. La stessa modalità di caduta in cui poco prima è incappato il compagno di team Valentino Rossi, uscito di pista sempre nello stesso punto ad inizio sessione. Il campione di Tavullia ha poi ripreso a girare anche se con la moto di riserva ma non è riuscito ad andare oltre la decima posizione che gli vale la prima piazza della quarta fila, ma, dato ancora più preoccupante, sono i due secondi di ritardo accusati dalla vetta della classifica, che in caso di pista asciutta domani in gara, sembrano a dir poco incolmabili. Ma le condizioni del tempo potrebbero giocare un ruolo importante e dare una mano al Dottore.

    Davanti a Rossi troviamo la Yamaha di Andrea Dovizioso, il primo degli italiani in ottava posizione, e la Honda LCR di Stefan Bradl, nono, e di fatto il nove volte campione del mondo chiude la top-ten con l’ultimo dei prototipi. Dopodichè troviamo la ricca colonia di CRT aperta da Aleix Espargaro e chiusa da Ivan Silva. In mezzo troviamo Michele Pirro in 14esima posizione, Mattia Pasini in 16esima, e Danilo Petrucci in 18esima posizione.

    Non hanno invece preso parte alle qualifiche il pilota della Yamaha Monster del team Tech 3 Cal Crutchlow, che a causa di una caduta nelle libere del mattino si è procurato un problema ai legamenti della caviglia, e Karel Abraham, che nei recenti test si è infortunato ad una mano. Mentre per il secondo la presenza nel Gran Premio di domani sarà sicuramente da scartare, per il primo non è da escludere che potrebbe provare a correre, anche se comunque non nelle migliori condizioni fisiche.

  • MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    MotoGP, pagelle GP Catalunya. Lorenzo impeccabile, Rossi migliora

    Il quinto appuntamento della stagione se lo aggiudica Jorge Lorenzo, che nel Gran Premio di casa sul circuito di Barcellona, piazza il sorpasso nel numero di vittorie stagionali rispetto al rivale numero uno nel mondiale, Casey Stoner (3-2 il parziale momentaneo) con conseguente allungo sull’australiano, che ora insegue con 20 punti di distacco.

    Il campione del mondo in carica pare aver perso quella brillantezza che per lungo tempo gli ha permesso di dominare le gare e ora si trova in difficoltà. Piccoli segni di ripresa per Valentino Rossi, che anche sull’asciutto riesce a compiere una gara più che accettabile. Bravo anche Andrea Dovizioso, al suo primo podio stagionale. Diamo i voti ai protagonisti del GP.

    Lorenzo 9,5: non gli diamo il massimo dei voti solo perchè ha avuto qualche difficoltà in più a ripetere la gara diLe Mans, pur avendone tutto il potenziale. Questo però non significa che la vittoria conquistata sia sta meno importante, anzi sicuramente più bella per come è avvenuta visto che ha dovuto lottare per tutta la gara con un osso duro come Pedrosa, che giocava anche lui in casa. Ma in questo periodo battere il binomio Yamaha-Lorenzo sembra quasi un’utopia, e pur commettendo qualche errore di troppo recupera e vince la gara, aumentando il vantaggio in classifica su Stoner. Comunque perfetto.

    Pedrosa 9: viene battuto per l’ennesima volta in qualifica da Stoner, che proprio in casa sua gli fa fare l’ennesima figuraccia. Poi in gara le cose si capovolgono vincendo nettamente il duello in famiglia tra HRC avendo anche la stessa configurazione di moto. Lui va forte ma questa volta (e non solo questa volta) ha trovato in Lorenzo un avversario più forte di lui.

    Dovizioso 8,5: parte bene e pare tenere alla grande il passo dei primi due che giravano fortissimo. Ad un certo punto però sparisce dalle telecamere e da che lottava per la prima posizione a causa di un lungo lo ritroviamo indietro a cercare di difendere il terzo posto da Stoner. Lui ci riesce senza nemmeno troppa difficoltà dimostrando di essere un pilota all’altezza, conquistando il primo podio stagionale, unico a riuscirci con un team satellite, il che non è poco.

    Stoner 5,5: è da due gare che sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori, proprio dal suo annuncio del suo ritiro alle corse a fine stagione. In qualifica pare voglia far ricredere tutti anche se in gara si scioglie clamorosamente sbagliando anche la scelta della gomma per cercare di ridurre al minimo i problemi di chattering. Risultato disastroso, mai protagonista in gara e lui che aveva intenzione di lasciare le corse da campione del mondo deve darsi una mossa perchè Lorenzo è in condizione strepitosa. Per la prima volta dopo un anno buono scende giù dal podio. Non è un caso

    Jorge Lorenzo © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Bautista 7,5: era anche per lui il GP di casa e l’aria di casa pare aver fatto bene allo spagnolo che mette in atto la sua solita gara consistente pur avendo una Honda leggermente inferiore rispetto alle HRC Repsol. Sempre in costante crescita.

    Rossi 7,5: l’obiettivo era arrivare alle spalle delle Honda e delle Yamaha. Detto fatto Valentino è stato buon profeta, arrivando settimo e praticamente primo tra i piloti della sua scuderia. Qualche segno di miglioramente, almeno da parte sua lo si è visto, ora deve continuare a spingere per arrivare almeno a livello dei primi, che hanno almeno ancora 8 decimi di vantaggio al giro.

    Honda 7: pur avendo evidenti problemi tecnici è ancora li davanti, quando con Stoner, quando con Pedrosa a lttare per la vittoria. Ma non è più la moto perfetta dell’anno scorso e questo è almeno un punto a sfavore.

    Yamaha 9: la moto è ben equilibrata e soprattutto quella che tratta meglio e consuma meno le gomme che in GP infuocati come quello di ieri fa davvero la differenza. Ne sono la dimostrazione le prestazioni delle moto satelliti che viaggiano al passo delle Honda ufficiali. Sicuramente la migliore del lotto.

    Spies 6,5: veniva da un inizio di stagione disastroso e in un GP dove è stato finalmente competitivo ha provato ha cercato di essere il più aggressivo possibile tentando il sorpasso a Pedrosa, con scarsi risultati visto che la sua gara in pratica è finita là per una caduta. Ha fatto bene comunque a provarci ma per la riconferma deve fare di più.

    Iannone 10: è il protagonista assoluto del week-end spagnolo, e ha dimostrato che pur avendo una moto inferiore, quando è in giornata non ce n’è per nessuno. Per compiere un ulteriore salto di qualità dovrebbe correrle tutte cosi ma intanto è l’unico portabandiera italiano che in questo momento può aspirare veramente al titolo. E noi glielo auguriamo.

  • MotoGP, Stoner domina all’Estoril. Meglio Rossi 7°

    MotoGP, Stoner domina all’Estoril. Meglio Rossi 7°

    Casey Stoner bissa il successo ottenuto la settimana scorsa a Jerez nel Gran Premio di Spagna vincendo anche all’Estoril, terzo appuntamento stagionale del Motomondiale. L’australiano centra la sua seconda vittoria consecutiva dominando dall’inizio alla fine replicando tutto ciò che aveva fatto lo scorso week-end, scattando bene in partenza e tenendo con autorità la testa della classifica per tutta la gara.

    Cosi come accaduto a Jerez, fondamentale è stato il gap acquisito ad inizio gara dai suoi principali rivali, che poi non hanno avuto più il guizzo giusto per riportatrsi sotto e sferrargli l’attacco decisivo, lasciando il via libera ad uno Stoner che con l’ennesima vittoria, oltre a conquistare la vetta solitaria della classifica, allontana le voci di un suo possibile ritiro a fine stagione.

    Neanche i presunti problemi al braccio del campione del mondo hanno permesso a Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa di insidiarlo, nonostante il distacco stazionasse quasi sempre sul secondo. Il maiorchino, dopo prove non all’altezza del suo potenziale, può dirsi comunque soddisfatto per aver conquistato una seconda posizione insperata alla vigilia, ma ora è costretto a rincorrere il rivale che gli è balzato davanti in vetta alla classifica mondiale di un punto.Per Pedrosa invece soltanto la consolazione di aver conquistato con il terzo posto il suo 100esimo podio in carriera e la consapevolezza di essere attualmente un gradino sotto il suo team-mate.

    Casey Stoner | © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Ai piedi del podio un positivo Andrea Dovizioso, primo al traguardo degli italiano, che si prende la soddisfazione di aver battuto per la prima volta in stagione il suo compagno di team Cal Crutchlow. Le due Yamaha Monster del team Tech 3, come del resto da inizio stagione, chiudono staccati di un abisso dai magnifici tre ma per il momento devono accontentarsi di fare gara a sè occupando stabilmente la quarta e la quinta posizione il che è comunque un ottimo risultato per un team satellite.

    Alle loro spalle la Honda Gresini di Alvaro Bautista che piano piano, gara dopo gara, si sta avvicinando alle prestazioni delle Yamaha clienti. Lo spagnolo precede al traguardo di 5 secondi Valentino Rossi, finalmente primo tra le Ducati, e che può dirsi cautamente soddisfatto dei piccoli miglioramenti della GP12 che gli hanno permesso di battere per la prima volta in stagione il suo compagno di squadra Nicky Hayden, 11esimo al traguardo e ultimo delle moto di cilindrata 1000, mai cosi in difficoltà in questa stagione come oggi.

    Ancora più in difficoltà Ben Spies, in ottava posizione e parecchio in difficoltà seppur con la Yamaha ufficiale. Lo statunitense per il momento deve accontentarsi di lottare con la Honda clienti di Stefan Bradl, battuto soltanto al fotofonish, troppo poco se comparato ai risultati del suo compagno di squadra Lorenzo che con la stessa moto sembra volare e che probabilmente, continuando cosi, gli costeranno la sella della M1.

    A chiudere la top-ten la Ducati di Hector Barbera davanti ad Hayden mentre le uniche CRT arrivate al traguardo sono quelle di Aleix Espargaro e Randy De Puniet, dolorante al traguardo a causa della caduta che ha coinvolto nelle qualifiche anche Edwards, oggi assente, e che gli ha procurato un trauma al torace. Ritirati tutti gli altri.

  • MotoGP, Stoner vince in casa di Lorenzo. Rossi 9°

    MotoGP, Stoner vince in casa di Lorenzo. Rossi 9°

    Casey Stoner si aggiudica il secondo appuntamento stagionale del Mondiale 2012 vincendo meritatamente il Gran Premio di Spagna. Il campione del mondo australiano conquista la sua prima vittoria sul circuito di Jerez de la Frontera, tana del nemico numero uno Jorge Lorenzo, anche un pò a sorpresa vista la non brillantissima prestazione delle qualifiche che lo hanno classificato soltanto in quinta posizione, oltretutto il tracciato spagnolo non è da sempre uno dei preferiti dall’australiano.

    Ma oggi il pilota della Honda ha dimostrato di saper difendersi alla grande anche su un circuito a lui ostico soprattutto quando nel finale le gomme hanno cominciato a calare di prestazione. A differenza del Qatar, dove perse di consistenza cedendo la prima e la seconda posizione a Lorenzo e a Pedrosa, l’australiano trova l’accelerazione definitiva negli ultimi giri della gara rendendo vani gli attacchi di Lorenzo che si era riportato prepotentemente su di lui e andando a conquistare il suo 40esimo successo in carriera.

    Allo spagnolo della Yamaha invece non riesce la stessa rimonta di Doha e deve accontentarsi della seconda posizione in casa sua, laddove gli anni scorsi aveva quasi sempre lasciato soltanto le briciole agli avversari. Il maiorchino è stato bravo a ridurre il gap da Stoner nella parte centrale della corsa ma lo sforzo notevole fatto fare alle gomme lo costringe nel finale a qualche lungo di troppo che gli impedisce di giocarsi la vittoria fino alla fine, ma che comunque non gli compromette la vetta della classifica con i suoi 45 punti.

    Casey Stoner © CRISTINA QUICLER AFP/Getty Images

    Stesso podio del Qatar, solo con protagonisti invertiti, con Dani Pedrosa, terzo, che nel finale ha il suo bel da fare per difendersi dagli attacchi di un arrembante Cal Crutchlow, in crescita con la Yamaha del team Tech 3. Alla fine saranno pochi i millesimi che divideranno i due piloti al traguardo. Più staccato invece, ma stabilmente per tutta la gara in quinta posizione, Andrea Dovizioso, ancora una volta battuto dal suo compagno di squadra e in attesa di tempi migliori per ritornare a lottare con i primi.

    Sesto posto per la Honda Gresini di Alvaro Bautista davanti all’altra Honda del team LCR di Stefan Bradl. Il campione del mondo della classe Moto 2 riesce a beffare nel finale Nicky Hayden, ancora primo delle Ducati al traguardo. Lo statunitense è protagonista di una prima parte di gara strepitosa e coraggiosa al limite della guida che aveva fatto presagire ad un risultato diverso per la casa bolognese. E invece con il passare dei giri il ritmo del campione del mondo 2006  perde di consistenza, e complice anche un contatto con Crutchlow, finisce con il lottare nelle retrovie.

    Hayden riesce comunque a chiudere ancora una volta davanti al suo team-mate Valentino Rossi, mai nel vivo della gara e protagonista soltanto del duello con Barbera, che alla fine deve cedergli la posizione. Il Dottore è ancora alle prese con qualche problema di troppo sulla sua GP12 e alla fine sono tanti i 34 secondi di distacco dalla vetta ma probabilmente a pesare di più sono i 6 secondi di ritardo dal compagno di squadra.

    In difficoltà ancora una volta Ben Spies, che come in Qatar chiude con una prestazione deludente. L’americano, campione del mondo Superbike nel 2009, sembra un lontano parente del pilota ammirato in questi anni ma ha come attenuante il fatto di non essere in perfette condizioni fisiche. Alle sue spalle soltanto le CRT capitanate da Aleix Espargaro, fratello di Pol che ha vinto in Moto 2, seguito dai nostri Danilo Petrucci e Mattia Pasini.

    Penultimo, in 16esima posizione, Colin Edwards in mezzo a Ivan Silva e Karel Abraham. Ritiri soltanto per le CRT di Randy De Puniet, Michele Pirro, Yonny Hernandez e James Ellison.

     

  • Lorenzo in pole a Jerez, fiasco Rossi è 13°

    Lorenzo in pole a Jerez, fiasco Rossi è 13°

    In attesa di ripetersi e salire sul gradino più alto del podio anche domani, Jorge Lorenzo fa 2 su 2 e, dopo quella conquistata a Losail in Qatar, fa sua anche la pole position del Gran Premio di Spagna, la 20esima in carriera in MotoGP. Sul circuito di Jerez de la Frontera lo spagnolo vice campione del mondo ha ingaggiato un duello a distanza entusiasmante e infuocato con il connazionale Dani Pedrosa per ottenere la pole, l’uno togliendo all’altro il miglior tempo giro dopo giro. Alla fine a spuntarla è stato il pilota della Yamaha che ha staccato uno strepitoso 1:39.532 con il quale ha preceduto di soli 135 millesimi l’alfiere della Honda, unico in grado di tenere il ritmo di Por Fuera vedendo i distacchi dal terzo in poi.

    A completare la prima fila una vera e propria sorpresa, Nicky Hayden con la Ducati. Lo statunitense è riuscito a portare al limite la sua Desmosedici, cosa che invece non è riuscita a Valentino Rossi in evidente difficoltà con la GP12 concepita e realizzata in base alle sue necessità e direttive ma che ha fatto ancora peggio dell’esordio chiudendo la qualifica con il 13esimo tempo, addirittura peggio della CRT (che montano un motore 800 cc) di Randy De Puniet e delle due Ducati clienti di Karel Abraham ed Hector Barbera. La giornata viene resa ancora più amara e disastrosa se si da uno sguardo ai tempi del Dottore, circa 3 secondi e mezzo dal leader e un secondo netto dalla Ducati di Barbera che lo precede in griglia. A questo punto ci si chiede come sia possibile che con la stessa e identica moto Hayden abbia raccolto un ottimo risultato piazzando la Ducati in prima fila e Rossi stenti non solo a trovare la prestazione ma anche un minimo di feeling con la moto. Domani il sette volte campione del mondo farà la danza della pioggia (attesa tra l’altro nella mattinata) dal momento che ieri Valentino sull’asfalto umido è stato uno dei migliori chiudendo con il secondo miglior tempo, difficile infatti che con pista asciutta come sul finale di qualifica il pilota italiano riesca a trovare lo spunto giusto per fare una gara decorosa.

    Jorge Lorenzo © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Bene Cal Crutchlow che apre la seconda fila con la Yamaha Tech 3 privata di Poncharal perdendo l’opportunità di partire dalla prima di soli 7 millesimi. Attardato anche Casey Stoner: il campione del mondo in carica soffre ancora i nuovi pneumatici e non fa meglio del quinto tempo, staccato dalla vetta di 1 secondo e 45 millesimi. A seguire due Yamaha, quella “Factory” di Ben Spies e quella clienti di Andrea Dovizioso, rispettivamente in sesta e settima posizione. Ottavo tempo per Alvaro Bautista sulla Honda del team Gresini sulla soglia dei due secondio di ritardo da Lorenzo, poi Stefan Bradl (Honda LCR) e il primo delle moto CRT Randy De Puniet che, come riportato sopra, ha avuto il merito di portare la sua ART davanti a 3 Ducati 1000 cc.

    L’appuntamento è per domani alle 14:00 con il via al Gran Premio di Spagna, seconda prova del Motomondiale 2012.