Tag: damiano tommasi

  • Malagò e il nuovo Coni: “Non deve appiattirsi sul calcio”

    Malagò e il nuovo Coni: “Non deve appiattirsi sul calcio”

    La sua elezione a presidente del Coni è giunta di sorpresa, ribaltando ogni pronostico della vigilia considerando che il suo competitor, Raffaele Pagnozzi, era l’uomo di fiducia del presidente uscente Gianni Petrucci, che fino all’ultimo ha spinto per la vittoria di Pagnozzi, suo braccio destro per vent’anni. Invece, i numeri hanno dato ragione a Giovanni Malagò, imprenditore molto noto e frequentatore dei salotti romani che contano, presidente del prestigioso Circolo Canottieri Aniene oltre che del Comitato Organizzatore dei Mondiali di Nuoto del 2009, ma anche ex calciatore agonista di calcio a cinque. Un uomo che, dunque, nel mondo sportivo si trova perfettamente a suo agio e che lo conosce a 360 gradi, con intenti innovatori, almeno stando alle dichiarazioni post-vittoria. Ma nel cercare di comprendere le  ragioni alla base della sua elezione, ed in particolar modo il “ribaltone” clamoroso che lo ha portato a superare per 40-35 il suo rivale Pagnozzi, secondo i bene informati ci sarebbe l’appoggio di uomini di potere molto influenti, che occupano sponde politiche trasversali. Tra questi, Gianni Letta che non ha mai fatto mistero della sua vicinanza, così come Mario Pescante, già parlamentare e sottosegretario con delega allo sport nel Governo Berlusconi dal 2001 al 2006. Ma anche la canoista italo-tedesca Josefa Idem, attualmente impegnata come testimonial e supporter della campagna elettorale di Pierluigi Bersani, e che in molti prevedono possa divenire il prossimo Ministro dello Sport nel caso in cui la coalizione di centrosinistra vincesse le prossime elezioni.

    Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web
    Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web

    Il neo presidente del Coni Giovanni Malagò, però, chiamato a rispondere su tali aspetti preferisce mettere da parte gli orientamenti politici per considerare in primo piano i rapporti personali con Josefa Idem e Gianni Letta, che lui stesso definisce “all’insegna dell’affetto profondo, che prescindono dalle implicazioni politiche”, precisando poi che “quando si parla di sport non contano le casacche di appartenenza”. L’intento del presidente Giovanni Malagò sarà, dunque, quello di porre al centro dell’attenzione il processo riformatore ed innovatore che dovrà riguardare l’intero mondo sportivo italiano, cercando di ascoltare le esigenze dell’intero movimento e non soltanto dei suoi dirigenti.

    In tal senso, pare che la sua elezione sia stata fortemente voluta proprio dai vertici degli sport cosiddetti “piccoli” – anche se in tal senso il neo presidente smentisce di essere stato appoggiato solo dalle federazioni minori – ma è innegabile il fatto che nella sua intenzione c’è la volontà di rendere maggiore giustizia a quegli sport che solitamente non riescono ad accedere alla grande utenza e che sono costretti a vivere di “briciole”.

    In tal senso è molto chiara la dichiarazione di Giovanni Malagò a proposito del fatto che “il Coni non dovrà più essere appiattito sul mondo del calcio”, un messaggio che giunge ben chiaro al movimento calcistico, abituato a “fagocitare” la maggior parte della torta del panorama sportivo italiano. Tuttavia, non è corretto ipotizzare un’esclusione del calcio dalla Giunta del Coni – anche se lo stesso Malagò aveva avanzato tale proposta – ed anche il presidente dell’ Assocalciatori Damiano Tommasi, che ricopre anche il ruolo di membro del Consiglio Nazionale del Coni, sembra essere concorde con la volontà di creare una sinergia tra Coni e mondo calcistico, in modo che la forza mediatica della disciplina sportiva più seguita e popolare possa essere al servizio del Coni e, dunque, degli altri sport.

  • Album Calciatori Panini c’è pure la Primavera

    Album Calciatori Panini c’è pure la Primavera

    Come ogni anno torna l’album di figurine più amato dagli appassionati di calcio. La  serie Calciatori, inaugurata nel lontano 1960 dai fratelli Panini, torna con la cinquantaduesima edizione in tutte le edicole d’Italia con più di 700 figurine rappresentanti i giocatori delle maggiori squadre italiane. Attenzione bene perchè dall’edizione 2013 si cambia. Non ci saranno più soltanto le facce dei calciatori dei tornei che vanno dalla Serie A alla Serie D, ma anche quelle dei militanti nel campionato Primavera. Come sempre poi spazio anche alla Serie A femminile. Scopriamo meglio cosa ci aspetta con il nuovo album di figurine.

    L’OPERA – Come si presenta il nuovo album di figurine Calciatori Panini? Intanto nelle prime pagine ci sarà una sezione dedicata ai simboli della Serie A, con 7 figurine riguardanti loghi, trofei e palloni della massima serie. Poi ogni squadra della massima serie avrà 20 giocatori, l’allenatore, la squadra schierata in figurina “doppia” con i trofei vinti, e lo scudetto in versione metallizzata. Per la Serie B, le figurine per ogni squadra saranno invece ridotte a 18, con squadra schierata e scudetto. Per la Prima e Seconda divisione le cose cambiano: saranno presenti solo le squadre schierate e gli scudetti con il pallone utilizzato nelle rispettive categorie. Sezione molto interessante è quella denominata “Il calcio che cambia”, che ripercorre con 12 figurine le maggiori invenzioni e novità sul regolamento riguardanti il calcio.  Antonio Allegra, Direttore Mercato Italia della Panini, ha dichiarato come riportato da Agi.it le seguenti parole: “Questa nuova collezione rappresenta per noi un punto di partenza, nonostante la sua storia oltre cinquantennale. Per la prima volta, tutti gli enti legati al mondo del calcio italiano sanciscono l’ufficialita’ della raccolta e la ricchezza del prodotto e le iniziative ad esso collegate ne sono la testimonianza”. La collezione, disponibile presso tutte le edicole, vede i seguenti prezzi: bustine ( di sei figurine ciascuna) al costo di 0.70 euro e album al costo di 2.50. Sarà presente anche uno special pack con album e 36 figurine al prezzo di 3.50 euro.

    PRIMAVERA – Non era mai successo nelle edizioni precedenti. Dall’edizione 2012-2013, l’album di figurine Calciatori Panini darà spazio ai giocatori delle 42 squadre del campionato Primavera Tim. Questo per dare maggiore risalto ai giovani, spesso e volentieri trascurati nel passato. Riguardo a questa scelta, sempre Antonio Allegra ha dichiarato, come riporta il sito Repubblica.it: “Ci siamo voluti adeguare al campionato, che sta lanciando tanti giovani talenti. Non potevamo fare diversamente. E’ un anno particolare. Finora sono state stampate 25 miliardi di figurine di calciatori. Diamo un segnale di continuità nel tempo, di tradizione ma al contempo di innovazione: quest’anno in copertina, oltre al simbolo storico della rovesciata di Parola, abbiamo inserito i simboli di tutte le associazioni calcistiche. Su ogni figurina troverete sempre più informazioni. Sarà praticamente una carta d’identità. Tra le novità spazio ai Presidenti, con una scheda dedicata, e il focus su un giovane: è un anno di cambiamento, le squadre si stanno rinnovando dando ampio spazio alla linea verde. Diamo spazio anche alla tifoseria, al tifo pro, quello positivo“. Alla presentazione ufficiale era presente anche Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, che ha voluto dire la sua a riguardo: “Fa molto piacere vedere che la copertina esalta i calciatori. Abbiamo pertanto una grande responsabilità: le figurine Panini hanno un valore sociale, sono trasversali“.

  • Serie A si parte il 26 agosto, bocciata l’idea Tommasi

    Serie A si parte il 26 agosto, bocciata l’idea Tommasi

    La Serie A 2012-2013 avrà inizio il prossimo 26 agosto. Questa la decisione presa durante l’assemblea di Lega tenutasi a Milano in mattinata, che ha visto la partecipazione dei dirigenti di Milan, Juve, Inter, Napoli, Parma, Catania, Udinese, Palermo, Lazio, Cagliari e Genoa. Tra le “grandi”, assenti Roma e Fiorentina.

    Il Consiglio è stato presieduto da Maurizio Beretta, il cui incarico scade al termine di questa stagione.

    All’uscita i presidenti delle società presenti hanno definito l’assemblea odierna come fra le più costruttive degli ultimi tempi, dove hanno prevalso educazione e rispetto.

    Oltre alla data inaugurale della prossima Serie A, si è discusso anche in merito allo stadio che ospiterà la finale di Coppa Italia fra Juventus e Napoli, in programma il prossimo 20 maggio. Stavolta però nessun accordo fra i club, decisione rinviata al prossimo Consiglio.

    Adesso è ufficiale. I nastri di partenza del prossimo campionato di Serie A verranno tagliati a fine agosto, quando si giocheranno i primi due anticipi. Cade così l’ipotesi che voleva un inizio anticipato di una o due settimane, come era stato ventilato dallo stesso Damiano Tommasi, attuale presidente dell’Aic (Associazione Italiana Calciatori).

    maurizio beretta | © Vittorio Zunino/Getty Images

    La proposta di far iniziare la Serie A a ferragosto aveva preso piede in questi ultimi giorni, un desiderio rimasto inascoltato. L’intenzione era quella di omologarsi agli altri campionati esteri, Premier, Bundesliga e Ligue 1, affinché le squadre italiane impegnate in Europa non fossero svantaggiate rispetto alle avversarie straniere.

    Rimane tutto come prima quindi, sebbene si corra il rischio di subire cocenti eliminazioni da parte di squadre nettamente inferiori a livello tecnico ma più reattive a livello fisico, come insegna la storia recente di Palermo e Roma, entrambe eliminate dall’Europa League all’inizio di questa stagione fin dai preliminari.

    Sconfitte che magari a livello di club non comportano traumi significativi (a parte il precoce esonero di Pioli), ma pesano come un macigno nel ranking europeo. In fondo a noi italiani i grandi stravolgimenti non sono mai piaciuti, meglio adagiarsi nel passato. Un pizzico di lungimiranza in più non guasterebbe però.

  • Tommasi ai giocatori gay: “Non fate outing, sarebbe un boomerang”

    Tommasi ai giocatori gay: “Non fate outing, sarebbe un boomerang”

    Dichiarazioni schiette, senza peli sulla lingua, nè paura del peso delle parole e delle critiche che possono comportare, soprattutto perchè riguardano una tematica sempre spinosa e delicata: il calcio e l’omosessualità.

    Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e della Nazionale Azzurra, noto per il suo equilibrio, la sua onestà intellettuale ed il suo essere moderato, affronta la tematica di petto, interpretando la questione sulla base del “buon senso”, in chiave quasi paternalista, orientando le sue parole a mò di consiglio nei confronti dei calciatori omosessuali.

    Damiano Tommasi, presidente Aic | © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    Tale interpretazione è già innovativa, però, se si pensa che – dalla maggior parte degli addetti ai lavori – tale tematica viene sempre e comunque negata, quasi a voler far credere che non esista, nè sia mai esistita.

    Il Presidente dell’Assocalciatori, infatti, non nega l’esistenza del fenomeno, ma sostiene come sia preferibile per i calciatori non fare outing, “perchè potrebbe rivelarsi come un boomerang“, soprattutto dovendo convivere nell’ambiente dello spogliatoio con colleghi, giornalisti, spesso poco sensibili.

    Una sorta di consiglio, dunque, per evitare che possano crearsi situazioni spiacevoli, anche se – andando a fondo alla questione – non è concepibile che, alle soglie del 2012, si debbano nascondere le proprie inclinazioni per paura dei giudizi altrui, spesso impregnati da un’eccessiva chiusura mentale e di ipocrisia politically correct.

    Ecco perchè le parole di Damiano Tommasi, che in apparenza possono sembrare un modo di nascondere il “problema”, sono in realtà modo per tutelare i calciatori, con grande umanità, in attesa che avvenga un non semplice cambio culturale, nel mondo del calcio ma, soprattutto, nella società civile italiana.

  • Serie A, senza la tassa arriva l’accordo. Si parte

    Serie A, senza la tassa arriva l’accordo. Si parte

    La notizia è che questo week partirà il campionato di serie A, il come e sopratutto il perchè sono come spesso accade nel nostro paese contraddittori e opinabili. La trattativa fiume che da un anno mette a confronto un agguerrito Damiano Tommasi, a capo dell’assocalciatori, e Maurizio Beretta presidente protempore della Lega Calcio e quindi intermediario per i club ha partorito “un topolino”.

    La serie A riparte con un accordo ponte che altro non fa di spostare tra 12 mesi la questione rendendo ancor più assurdo lo sciopero di quindici giorni fa e demandando al futuro decisioni che il sistema calcio non ha voglia di prendere.

    Come ho già avuto modo di scrivere lo sciopero è stato l’ultimo tentativo per le nostre società per salvare gli errori di programmazione di campagne acquisti nate in fretta e furia e senza un minimo di programmazione. La cosa che però mi lascia ancor più perplesso è la soddisfazione usata nelle parole di Beretta e Tommasi per annunciare l’accordo. Accordo, scusate la ripetizione, che per il presidente di Lega è addirittura innovativo mentre per l’ex giallorosso identico a quello attuale. Di seguito vi riporto entrambe le dichiarazione tratte da Eurosport

    Il presidente di Lega Beretta
    “E’ un accordo profondamente innovativo – così ha commentato l’accordo il presidente di Lega Beretta -. Valeva la pena fare una vertenza così dura perché le società hanno ottenuto molto di quello che volevano. Non è un accordo ponte, è un contratto con una durata precisa la ragione vera è che oltre a questo contratto si apra una stagione di vere riforme per il calcio. Se arriveranno, come auspichiamo, delle riforme si potrà raccordare un nuovo contratto collettivo con il quadro collettivo di nuove riforme. Adesso bisognerà mettere in piedi un tavolo di discussione”.

    Il presidente dell’Aic Tommasi
    “Dispiace essere arrivati così in ritardo alla firma del contratto collettivo. Speriamo sia di buone auspicio per il prossimo. È importante giocare con un accordo collettivo firmato. Sostanzialmente è lo stesso di un anno fa, ma con un cambio di scadenza che ci obbliga ad andare d’accordo. Non è un contratto ponte, ma un punto di partenza“.

  • Sciopero serie A: si torna a trattare. Abete accusa la Lega Calcio

    Sciopero serie A: si torna a trattare. Abete accusa la Lega Calcio

    Il post primo weekend di serie A mancato, è un susseguirsi di commenti e dichiarazioni a proposito dello sciopero, e della situazione in corso, con le eventuali evoluzioni nei prossimi giorni.

    In primis, il presidente del Coni Gianni Petrucci mostra un cauto ottimismo in merito alla situazione in corso, auspicando che presto tutto potrà risolversi, non lesinando, però, alcune frecciatine a coloro che egli ritiene i principali artefici di tale situazione di caos e difficoltà, ossia i presidenti che – pur rappresentando secondo Petrucci una minoranza – condizionano gli eventi, impedendo che si trovi un accordo: fra questi, però, Petrucci “salva” l’ operato di De Laurentiis, che egli definisce “illuminato” e di “buon senso”.

    In tal senso, dunque, la seconda giornata di astensione per Petrucci è assolutamente un’ eventualità da scongiurare, anche per gli incommensurabili danni che potrebbe arrecare all’ immagine della Serie A al cospetto delle televisioni che investono cospicuamente nel nostro calcio.

    Al presidente Petrucci fa eco Giancarlo Abete, adoperando toni ancor più decisi in merito alle responsabilità della Lega Calcio circa la situazione di stallo creatasi. Abete, infati, sottolinea come la principale questione del contendere ruoti attorno ad un eccessivo irrigidimento nell’interpretazione del famigerato articolo 7, sul quale – precisa Abete – un accordo era già stato trovato il 7 Dicembre scorso, anche se poi la Lega ha cambiato idea non rispettando gli impegni presi. Anche da Abete, poi, giunge un monito ai presidenti di A ad essere “meno provinciali”, e ad evitare che le posizioni dei singoli possano ostacolare un intero movimento, oltre che creare disagi – dal punto di vista prettamente calcistico – anche ai giocatori della Nazionale, che dovranno disputare due gare di qualificazione ai prossimi Europei senza aver alle spalle neppure una gara di campionato, ma soltanto amichevoli estive.

    Sulla stessa lunghezza d’onda, anche il presidente dell’ Aic Damiano Tommasi, che si mostra ottimista sulla partenza del campionato nel weekend del 10 ed 11 Settembre, anche se si dichiara ancora una volta amareggiato per lo sciopero attuato e per la “mancata volontà di firmare l’accordo collettivo da parte della Lega”, sottolineando come il confronto con il presidente Beretta risulti essere “zoppo”, poichè il suo potere decisionale non è, in realtà,  effettivo. Inoltre, per quanto concerne la questione dell’ articolo 7, Damiano Tomamsi si dichiata fiducioso circa una risoluzione positiva della questione allenamenti separati, sempre se i presidenti di A si mostreranno più responsabili e più interessati a trovare una risoluzione positiva, piuttosto che occuparsi solo di mercato nel corso dei loro colloqui.

    Schiarite all’orizzonte? Probabile, ma non è da escludere che la tempesta in corso possa avere qualche colpo di coda: ci si augura, però, che non sia così, quantomeno per salvaguardare la credibilità del movimento e non sopire definitivamente la passione dei tifosi, già molto delusi.

  • Serie A: è ufficialmente sciopero

    Serie A: è ufficialmente sciopero

    Sciopero si, sciopero no. Il tira e molla si è avviato definitivamente verso una soluzione, quella della rottura: non si gioca.

    La proposta del presidente dell’Aic Damiano Tommasi di mediare le due posizioni con un contratto temporaneo fino al 30 Giugno 2012 non è stata accolta positivamente dalla Lega, e dunque sarà sciopero, con un rinvio dell’ inizio del campionato di una settimana, al weekend del 10 ed 11 Settembre.

    Il presidente dell’Assocalciatori aveva mostrato l’intenzione di “tendere la mano”, ma il tentativo in extremis è parso come una soluzione tardiva, destinata a non essere accolta positivamente, in particolare dai presidenti di serie A. Una soluzione, quella proposta da Tommasi, che però non era da considerarsi totalmente irragionevole, poichè avrebbe dato la possibilità di discutere – con un anno di tempo – la definizione dell’ accordo collettivo.

    La delusione per il rinvio del fischio d’ inizio inizia ad essere crescente, ma il presidente dell’Aic, nonostante il grande rammarico e l’imbarazzo per la situazione in atto, spiega come, a suo avviso, sia meglio una partenza “con il piede giusto” piuttosto che una falsa partenza, che ignori le profonde problematiche in atto.

    Per ora, però, la decisione di scioperare ufficialmente sembra perlomeno “anomala” agli occhi del Paese, alle prese con difficoltà di diversa natura e senz’ altro più gravi, come ha precisato lo stesso Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport.

    Anomala, quindi, ma probabilmente necessaria, per dare un forte segnale finalizzato a sgombrare il campo dalla grande incertezza e dal clima di tensione di questi giorni.

    Ora, dunque, ci sarà molto da lavorare per dare un senso a questo stop, che con tutta probabilità verrà recuperato il 21 Dicembre, e per ricomporre le posizioni, in particolare sulla discussa questione del contributo di solidarietà.

     

  • Serie A verso lo sciopero. Tommasi allibito, Ulivieri si incatena

    Serie A verso lo sciopero. Tommasi allibito, Ulivieri si incatena

    ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    La serie A non partirà. E’ troppo netta, per esser recuperata in poco tempo, la differenza tra l’Associazione calciatori e la Lega Calcio anche se nel primo pomeriggio sembrava si fosse giunto ad un compromesso di un testo più morbido e condiviso. I presidenti della serie A, invece, hanno votato quasi all’unanimità la bocciatura del testo proposto dall’Aic per la mancanza di due esplicitazioni fondamentali per i presidenta al punto 4 e al punto 7. “E’ allucinante: il campionato rischia di non partire perche’ l’Assocalciatori non vuole mettere in forma scritta che i giocatori dovranno pagare il contributo di solidarietà e non accetta che gli allenamenti siano organizzati sulla base delle esigenze dei tecnici” – dice il presidente Beretta“La posizione dell’Aic sul punto 4 del contratto si commenta da sè. Il rifiuto a scrivere che il contributo di solidarietà è a carico dei calciatori autorizza a pensare che con qualche artifizio i calciatori sperano di non pagare” Istintiva e repentina la risposta di Damiano Tommasi “Ero certo che avrebbe detto così: e allora ribadisco, nessun giocatore ha mai detto che non pagherà il contributo di solidarietà della manovra. I calciatori pagheranno nei tempi e nei modi previsti dalla legge”. Singolare protesta poi di Renzo Ulivieri. Il presidente degli allenatori si è incatenato davanti alla Lega Calcio per la decisione di togliere l’obbligatorietà del patentino per allenare per prima e seconda categoria e juniores annunciando poi lo sciopero della fame.

  • Serie A, I capitani sono uniti: “o si firma o sarà sciopero”

    Serie A, I capitani sono uniti: “o si firma o sarà sciopero”

    Si fa sempre più possibile lo sciopero dei calciatori per la prima giornata di Serie A prevista per il 27 Agosto in quanto ancora non è stato raggiunto l’accordo completo sul nuovo contratto collettivo dei calciatori professionisti. Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi non dava affatto per scontata la partenza del torneo 2011-2012: “Ai giocatori pesa non scendere in campo, ma è necessario mettere nero su bianco i nostri diritti e non è una questione economica: c’è unità di intenti tra i calciatori, sono stato nel 90 per cento dei ritiri delle squadre: il campionato parte quando si firma”. E la firma della Lega di serie A non ancora arrivata. A dire la verità l’accordo è molto più vicino di quello che sembra, ma manca la firma più importante, quella sull’articolo 7 del contratto, quello sui fuori rosa, per la quale i club chiedono maggiore flessibilità. “Niente firme, niente campionato”, hanno tuonato i capitani di tutte le 20 squadre.

    Damiano Tommasi presidente Aic | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    “Senza la firma dell’accordo collettivo, non è possibile cominciare un nuovo campionato». La lettera aperta è stata firmata da tutti i 20 capitani e dai vicecapitani della serie A. Ci sono tutti: da Gattuso a Javier Zanetti, da Del Piero a Totti chiedono in una lettera aperta dell’Aic all’opinione pubblica, invitando la Lega a firmare e a “tenere fede agli impegni assunti”. Il contratto collettivo dei giocatori professionisti è scaduto da oltre un anno. Si legge nella lettera: “In occasione dell’inizio della stagione agonistica con la partita della Supercoppa giocata ieri tra Milan ed Inter, i calciatori di serie A, come anticipato nei giorni scorsi dal presidente Aic Tommasi, vogliono portare a conoscenza dell’opinione pubblica la sconcertante situazione attualmente in atto per il rinnovo del contratto collettivo. Gli accordi conclusi tra la delegazione dell’Assocalciatori e la delegazione della Lega serie A e certificati dalla Figc nel mese di dicembre 2010 sono stati disattesi dall’Assemblea delle società con una scelta sorprendente ed inaccettabile. In conseguenza di ciò, permane oggi un inammissibile periodo di deregolamentazione che lede le nostre tutele non di carattere economico e che potrebbe, ai sensi della legge 91/81, mettere in dubbio la validità dei nostri contratti. Per quanto possa sembrare assurdo, l’Italia è oggi l’unico paese calcisticamente evoluto nel quale non esistono precise norme contrattuali in vigore per tutti i tesserati. Riteniamo, quindi, che senza la firma dell’accordo collettivo non sia possibile cominciare un nuovo campionato e, per questo motivo, siamo certi che la Lega serie A terrà fede agli impegni assunti sottoscrivendo il Contratto già siglato dall’Assocalciatori in data 30 maggio 2011. La Lega firmi il contratto o il 27 agosto il campionato non partirà”.

  • Senza firma non parte il campionato. La minaccia di Tommasi

    Senza firma non parte il campionato. La minaccia di Tommasi

    Le vacanze sono finite da un pezzo e tra poco più di venti giorni la Serie A riapre i battenti per dar il via alla nuova stagione ricca di buoni propositi e di un campionato ancora più livellato dove almeno sei squadre hanno le credenziali per lottare per il titolo. Ma a render incerta l’attesa è ancora l’annoso problema del rinnovo contrattuale, l’Assocalciatori, per bocca del suo presidente Tommasi, ha annunciato la linea dura sin dall’avvio promuovendo uno sciopero alla prima gionata se non arriverà la firma definitiva.

    “E’ necessario che venga firmato -dice Tommasi- l’accordo relativo al contratto collettivo prima dell’inizio dei campionati di serie A e serie B, altrimenti sono fortemente a rischio. Non si tratta di soldi, ma semplicemente della necessità che vengano messi nero su bianco i diritti dei giocatori. E’ un concetto che trova conforto anche nel pensiero del presidente della Figc ed in quello del 90% dei calciatori che sono stato a trovare in ritiro”. La serrata non può che provocare disagi alla Lega Calcio per un calendario già fitto d’impegni e con l’Europeo in prgramma l’estate prossimo non troppo suscettibile a cambiamenti.