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  • NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    I Suns battono i Warriors grazie alla buona prova di Steve Nash tornato sui suoi livelli standard. Per il playmaker canadese 21 punti e 9 assist, continua la crescita costante del rookie Morris autore di 16 punti e 9 rimbalzi. Decisivo il parziale di 11-3 nel quarto periodo che porta Phoenix a +11 a 2 minuti dal termine del match. Inutili i 18 punti ed 11 assist di Monta Ellis per gli ospiti.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Seconda partita in 2 giorni tra Washington e Boston e seconda vittoria per i Celtics, questa volta sul parquet amico del Garden. Decisivi ai fini del risultato Ray Allen (27 punti di cui 11 nell’ultimo quarto con 6/7 da 3) e Paul Pierce che chiude a quota 21 punti. I Wizards, ancora a secco di vittorie in 5 gare giocate (unica squadra in NBA a non aver ancora ottenuto un successo) hanno 28 punti da Blatche ma non sono sufficienti.

    Un incredibile Paul George (21 punti con 5/5 da 3 punti) è il protagonista della vittoria dei Pacers sui Nets. Grande prova balistica di Indiana che infila 13 delle 21 triple tentate. Deron Williams segna 22 punti con 8 assist, il rookie Brooks ne aggiunge 21 (ottimo inizio di stagione per lui) ma non serve per portare a casa la vittoria.

    Andrea Bargnani con 21 punti, di cui 4 negli ultimi secondi di gioco, espugna il Madison Square Garden di New York. Ad aiutare l’italiano ci pensa DeMar DeRozan che infila 21 punti mentre i Knicks, sempre costretti ad inseguire i canadesi, trovano 35 punti di Carmelo Anthony ma pagano le defezioni di Stoudemire e Davis.

    Detroit ottiene la seconda vittoria di fila battendo a sorpresa i Magic. I Pistons tengono a soli 32 punti segnati nella ripresa gli avversari e trionfano grazie alla buona prova di Ben Gordon, autore di 26 punti e 6 assist. Per gli ospiti 19 punti e 7 rimbalzi di Dwight Howard.

    Dopo 5 vittorie consecutive termina l’imbattibilità dei Miami Heat che si arrendono sul parquet amico al grande quarto periodo degli Atlanta Hawks. Decisivo Tracy McGrady che segna 11 dei suoi 16 punti nell’ultimo quarto, ottima performance anche per Joe Johnson con 21 punti. Miami ha 28 punti da LeBron James ma deve fare i conti con la brutta serata al tiro di Wade che chiude con 4/17 al tiro per 12 punti totali anche se aggiunge 10 assist.

    Continua il buon periodo di forma di Minnesota che dopo aver messo paura a Miami ed Oklahoma City perdendo di misura nel finale, miete un’altra vittima illustre dopo aver battuto ieri Dallas. A cadere a Minneapolis è un’altra squadra texana, gli Spurs che si inchinano al duo Beasley Love che insieme combinano per 43 punti e 20 rimbalzi sotto l’attenta regia di Ridnour. Decisivo l’infortunio di Ginobili per i neroargento che nel secondo quarto si frattura il quinto metacarpo della mano sinistra. Senza di lui nelle prossime gare si farà dura per San Antonio.

    Oltre agli Heat cadono anche i Thunder ed ora nella Lega non ci sono più squadre imbattute. A Dallas il protagonista è Dirk Nowitzki con i suoi 26 punti e 6 rimbalzi. Inutili i 27 punti di Durant mentre Westbrook continua a fare più danni della grandine segnando 18 punti ma con 20 tiri presi di cui alcuni veramente scriteriati nel finale di gara con Oklahoma City in grande rimonta, utili solo a stroncare il tentativo di raggiungere nel punteggio gli avversari.

    La doppia doppia di Danilo Gallinari, da 21 punti e 10 rimbalzi, guida i Nuggets al successo sui Bucks. Ottimo Harrington uscendo dalla panchina con 17 punti ed 8 rimbalzi, mentre a Milwaukee non bastano i 17 punti di Stephen Jackson.

    Infine terzo KO di fila per gli Hornets di Marco Belinelli (deludente con soli 6 punti in 37 minuti di gioco). Pesa l’assenza di Eric Gordon, non bastano quindi i 27 punti ed 11 assist di Jarrett Jack. Utah si impone nel finale grazie a Millsap ed Harris (per lui 19 punti) mentre Al Jefferson si dimostra dominante in area con 22 punti.

    Risultati NBA 2 gennaio 2012

    Phoenix Suns-Golden State Warriors 102-91
    Pho: Nash 21, Morris 16, Dudley 15
    G.S.: Ellis 18, McGuire 14, Rush 13

    Boston Celtics-Washington Wizards 100-92
    Bos: Allen 28, Pierce 21, Bass 14
    Was: Blatche 28, McGee 17, Wall 11

    New Jersey Nets-Indiana Pacers 94-108
    N.J.: Williams 22,Brooks 21, Gaines 12
    Ind: George 21, Granger 15, West 13

    New York Knicks-Toronto Raptors 85-90
    N.Y.: Anthony 35, Douglas 22, Chandler 11
    Tor: Bargnani 21, DeRozan 21, Butler 13

    Miami Heat-Atlanta Hawks 92-100
    Mia: James 28, Bosh 19, Wade 12
    Atl: Johnson 21, McGrady 16, Horford 16

    Detroit Pistons-Orlando Magic 89-78
    Det: Gordon 26, Prince 14, Stuckey 14
    Orl: Howard 19, Turkoglu 13, Anderson 13

    Minnesota Timberwolves-San Antonio Spurs 106-96
    Min: Love 24, Beasley 19, Ridnour 19
    S.A.: Jefferson 16, Duncan 16, Splitter 12

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 100-87
    Dal: Nowitzki 26, Marion 17, Terry 15
    Okl: Durant 27, Westbrook 18, Harden 16

    Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 91-86
    Den: Gallinari 21, Harrington 17, Lawson 16
    Mil: Jackson 17, Delfino 14, Jennings 12, Bogut 12

    Utah Jazz-New Orleans Hornets 94-90
    Uta: Jefferson 22, Harris 19, Howard 13
    N.O.: Jack 27, Smith 16, Kaman 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    11 le partite giocate nella notte NBA.

    Dopo l’iniziale sconfitta ad Oklahoma City arriva il terzo successo di fila per gli Orlando Magic che ringraziano i 23 punti (con 5 triple) di Ryan Anderson e la sontuosa doppia doppia di Dwight Howard da 20 punti e ben 24 rimbalzi. Per Charlotte ci sono i 20 punti di Corey Maggette.

    Derrick Rose, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Fatica più del necessario Indiana per avere la meglio dei Cavaliers ma alla fine arriva la vittoria in overtime (il primo della nuova stagione NBA): Granger è il top scorer con 22 punti ma sono importanti le doppie doppie di Hibbert (17 punti e 13 rimbalzi), di West (14 punti e 10 rimbalzi) e di Hansbrough (11 punti e 12 rimbalzi). Iutili i 20 punti della prima scelta assoluta Irving per Cleveland che sbaglia il comodo canestro del successo sulla sirena finale dei tempi regolamentari.

    Prima affermazione stagionale per i Boston Celtics che non hanno problemi nel prevalere su Detroit: Paul Pierce torna in campo e per lui ci sono 12 punti, 19 sono di Jermaine O’Neal e 17 di Allen e Bass. I Pistons trovano la grande serata di Greg Monroe autore di 22 punti e 9 rimbalzi ma poco altro dai rimanenti giocatori.

    Atlanta conquista il terzo successo stagionale battendo per la seconda volta in pochi giorni i Nets: protagonisti della sfida la guardia Joe Johnson con 22 punti ed il playmaker Teague con 21.Per gli ospiti 23 punti della stella Deron Williams, doppia doppia per Humphries da 10 punti e 13 rimbalzi e 21 punti dalla sorpresa di questo inizio di campionato MarShon Brooks.

    I Grizzlies massacrano i Rockets: nel +20 finale da sottolineare la grande performance della coppia di lunghi di Memphis con Randolph che è autore di 23 punti e 9 rimbalzi e Gasol che ne aggiunge 20 con 8 rimbalzi e 5 stoppate. Serve a poco quindi la discreta serata di Kevin Martin per Houston che infila 21 punti sbagliando solo 4 tiri.

    I Phoenix Suns beffano gli Hornets di Marco Belinelli: serata negativa al tiro per New Orleans che alla fine non va oltre al misero 26/90 che equivale ad un orrendo 28% pagando oltremodo l’assenza di Eric Gordon. Phoenix ne approfitta con Warrick e Dudley autori rispettivamente di 18 e 16 punti. Doppia doppia per Frye da 10 punti e 16 rimbalzi e 7 punti conditi da 12 assist per Nash. Belinelli acchiappa 10 rimbalzi ma si ferma a soli 8 punti con un brutto 3/13 al tiro.

    Ancora una volta è Dwyane Wade a salvare i Miami Heat, precisamente sul campo di Minnesota: l’asso del team della Florida segna i punti decisivi a 4 secondi dalla fine del match come già successo qualche giorno fa a Charlotte.Per lui 19 punti alla fine ma il merito del canestro vincente è tutto di LeBron James che alza sopra il ferro una palla comoda comoda da schiacciare dentro. Per James serata monstre da 34 punti, 10 assist, 8 rimbalzi e 4 recuperi. Bene anche Bosh che mette a referto 20 punti (complessivamente i Big Three mettono assieme 73 punti sui 103 totali di squadra). Per i generosi Timberwolves non basta la solita doppia doppia di Kevin Love (25 punti e 12 rimbalzi) e la convincente prova di Ricky Rubio con 12 punti, 12 assist (prima doppia doppia in NBA) e 6 rimbalzi.

    Altra pesante sconfitta per Washington, questa volta a Milwaukee: Brandon Jennings segna 22 punti con 5 assist ed è coadiuvato da un buon Ilyasova (16 punti) e dalla doppia doppia di Bogut (13 punti e 15 rimbalzi). Washington ha in Jordan Crawford (24 punti) il top scorer ma poi poco altro dai suoi giocatori di spicco.

    Primo sorriso stagionale per i Dallas Mavericks che hanno la meglio sui Raptors di Andrea Bargnani (autore di 30 punti). Per i texani gran partita di Mahinmi con 19 punti mentre Nowitzki chiude a quota 18 e Terry ne aggiunge 17.

    Utah batte Philadelphia grazie ai canestri di Favors (20 punti ed 11 rimbalzi) ed Hayward (15 punti) nel finale. Buona prova anche per Millsap con 14 punti e 14 rimbalzi mentre Harris guida in cabina di regia la sua squadra mettendo a referto anche 19 punti. Philadelphia spreca la palla del possibile overtime con Louis Williams (per lui 20 punti), Holiday ne aggiunge 22 ed è inutile la doppia doppia di Spencer Hawes con 15 punti e 13 rimbalzi.

    Infine un maestoso Derrick Rose affonda i Los Angeles Clippers: i padroni di casa californiani danno spettacolo in ogni giocata grazie alla coppia Griffin (34 punti e 13 rimbalzi) e Paul (15 punti e 14 assist), ma devono fare i conti con la sostanza della point guard di Chicago autore di 29 punti, 16 assist ed 8 rimbalzi. Tutto il quintetto dei Bulls va in doppia cifra (Deng e Noah segnano 19 punti a testa, Boozer ne aggiunge 10 ed Hamilton 16) e per i Clips è notte fonda.

    Risultati NBA 30 dicembre 2011

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 79-100
    Cha: Maggette 20, Augustin 14, Mullens 12
    Orl: Anderson 23, Howard 20, Jason Richardson 16

    Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 98-91 (overtime)
    Ind: Granger 22, Hibbert 17, Hill 15
    Cle: Irving 20, Varejao 14, Jamison 12, Parker 12

    Boston Celtics-Detroit Pistons 96-85
    Bos: O’Neal 19, Bass 17, Allen 17
    Det: Monroe 22, Daye 11, Prince 10, Jerebko 10, Knight 10

    Atlanta Hawks-New Jersey Nets 105-98
    Atl: Johnson 22, Teague 21, Horford 12
    N.J.: Williams 23, Brooks 21, Okur 15

    Memphis Grizzlies-Houston Rockets 113-93
    Mem: Randolph 23, Gasol 20, Pargo 14
    Hou: Martin 21, Lowry 15, Budinger 11

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 78-93
    N.O.: Landry 17,Jack 12, Okafor 10
    Pho: Warrick 18, Dudley 16,Gortat 12

    Minnesota Timberwolves-Miami Heat 101-103
    Min: Love 25, Randolph 14, Rubio 12
    Mia: James 34, Bosh 20, Wade 19

    Milwaukee Bucks-Washington Wizards 102-81
    Mil: Jennings 22, Ilyasova 16, Delfino 15
    Was: Crawford 24, Lewis 14, McGee 10

    Dallas Mavericks-Toronto Raptors 99-86
    Dal: Mahinmi 19, Nowitzki 18, Terry 17
    Tor Bargnani 30, Barbosa 20, DeRozan 11, Calderon 11

    Utah Jazz-Philadelphia 76ers 102-99
    Uta: Favors 20, Harris 19, Hayward 15
    Phi: Holiday 22, Williams 20, Iguodala 16

    Los Angeles Clippers-Chicago Bulls 101-114
    Cli: Griffin 34, Butler 16, Paul 15
    Chi: Rose 29, Noah 19, Deng 19

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    Prima giornata entusiasmante in NBA, con le vittorie sul filo di lana per i New York Knicks ed i Chicago Bulls rispettivamente contro Boston Celtics e Los Angeles Lakers. Miami domina la rivincita delle ultime Finals infliggendo una dura lezione ai campioni dei Dallas Mavericks, i Thunder guidati dal solito Kevin Durant si impongono facilmente sugli Orlando Magic mentre nel derby californiano i nuovi Clippers vincono agevolmente contro i Golden State Warriors.

    Carmelo Anthony, New York Knicks | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    Gara molto emozionante a New York dove i Knicks battono di misura i Boston Celtics: l’assenza di capitan Paul Pierce pesa nel primo tempo per i “Verdi” che non riescono a trovare contromisure adeguate all’attacco dei padroni di casa e faticano più del dovuto in attacco. Knicks anche a +17 nel secondo quarto. La musica cambia nettamente nella ripresa, al ritorno in campo c’è un primo parziale di 16-2 per Boston che ribalta il punteggio, Rondo e compagni continuano a spingere (approfittando anche dell’assenza di Carmelo Anthony sul parquet) e trovano in Brandon Bass la chiave per scardinare la difesa di New York volando anche a +8. Nell’ultimo quarto però il fenomeno dei Knicks torna in campo e cambia il volto della partita, segnando un canestro dopo l’altro. Il neo acquisto Chandler blocca le giocate a centro area e ad 1 minuto dalla fine il match è in parità. A decidere tutto sono i tiri liberi di Anthony e gli errori nei secondi conclusivi prima di Daniels e poi di Garnett. 37 punti per Anthony, 21 per Stoudemire e 19 sono di Douglas per i Knicks. Ai Celtics non basta la super prova di Rondo con 31 punti, 13 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi, bene anche Bass con 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Il match forse più atteso tra tutti dura solo pochi minuti, il tempo per i Miami Heat di prendere il largo e non voltarsi più indietro. Dallas viene nettamente battuta nella rivincita delle scorse Finals. Non basta il tentativo di Terry di riportare in partita i texani nel quarto periodo (da -35 a -11), Miami controlla la situazione e si prende la vittoria. Grande James che chiude con 37 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, ben coadiuvato da Wade (26 punti). Per i Mavs si salvano Terry (23 punti) e Nowitzki (21 punti ma autore di un brutto primo tempo).

    Partita dai 2 volti a Los Angeles dove i Bulls hanno la meglio nel finale sui Lakers. Primo tempo marcato Chicago, secondo tutto per i Lakers che raggiungono anche la doppia cifra di vantaggio a 4 minuti dalla fine. La difesa gialloviola però si addormenta sul più bello e permette a Rose e Deng di ribaltare il risultato: Deng ruba palla e la consegna al suo playmaker per il vantaggio (88-87) a 5 secondi dalla fine, poi stoppa Bryant sull’ultima azione ed i Bulls espugnano lo Staples Center. Kobe Bryant chiude alla fine con 28 punti ma nulla può contro la coppia dei “Tori” con Rose che ne infila 22 e Deng 21.

    Poche difficoltà per i Thunder contro i Magic: l’inizio è però tutto di Dwight Howard e compagni (a segno ripetutamente in avvio di match) ma i padroni di casa prendono le misure, ed alla fine Orlando viene tenuta al 30%dal campo. In attacco ci pensano invece Durant (30 punti e 6 assist) ed Harden (19 punti) a scavare il divario che permette di annientare la squadra della Florida. Male Howard per i Magic (11 punti e nervoso nei confronti del rivale Perkins), Nelson infila 18 punti ma è Anderson il top scorer di Orlando con 25 punti (6 triple a referto) a cui aggiunge anche 10 rimbalzi.

    Partita senza storia anche ad Oakland dove i nuovi Clippers della coppia Paul-Griffin sbancano la Oracle Arena, campo di casa dei Warriors. Alla fine 20 punti per il playmaker con 9 assist, Griffin ne aggiunge 22 con 7 rimbalzi. Per Golden State doppia doppia inutile per David Lee (21 punti e 12 rimbalzi), in difesa si erge protagonista assoluto il centro DeAndre Jordan dei Clippers autore di ben 8 stoppate in 30 minuti di utilizzo.

    Risultati NBA 25 dicembre 2011

    New York Knicks-Boston Celtics 106-104
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 21, Douglas 19
    Bos: Rondo 31, Bass 20, Allen 20

    Dallas Mavericks-Miami Heat 105-94
    Dal: Terry 23, Nowitzki 21, Marion 12
    Mia: James 37, Wade 26, Haslem 9, Jones 9

    Los Angeles Lakers-Chicago Bulls 87-88
    Lak: Bryant 28, Gasol 14, Blake 12
    Chi: Rose 22. Deng 21, Boozer 15

    Oklahoma City Thunder-Orlando Magic 97-89
    Okl: Durant 30, Harden 19, Westbrrok 14
    Orl: Anderson 25, Nelson 18, Howard 11

    Golden State Warriors-Los Angeles Clippers 86-105
    G.S.: Lee 21, Ellis 15. Rush 12
    Cli: Griffin 22, Billups 21, Paul 20

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    Tra poco più di 24 ore prenderà il via la stagione NBA 2011/2012. Dopo mesi e mesi di lockout, che ha bloccato la Lega di basket più seguita al Mondo, finalmente si torna a giocare, e tutte le frizioni tra Lega, proprietari e giocatori, tutti i dubbi susseguitisi incessantemente da luglio in poi, tutto ciò che si è detto negli ultimi tempi, lasceranno spazio all’unica cosa che alla fine veramente conta, ovvero la parola del campo!

    Dallas Mavericks-Miami Heat, Finals NBA 2011 | © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Il programma del giorno di Natale è ricco ed interessante in quanto scenderanno sul parquet alcune tra le squadre più forti del campionato: la prima palla a 2 della nuova stagione (ore 18 in Italia, diretta su Sportitalia) vedrà come team protagonisti i rinnovati ed ambiziosi New York Knicks delle Star Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire (ai quali la dirigenza bluarancio ha aggiunto il centro Tyson Chandler ed il fortissimo playmaker Baron Davis) che riceveranno la visita dei Boston Celtics di Kevin Garnett, Ray Allen, Rajon Rondo e Paul Pierce (in dubbio però per un infortunio dell’ultima ora), per la prima sfida divisionale tra le 2 maggiori pretendenti alla conquista dell’Atlantic Division. Niente male come inizio, ma il prosieguo della serata non sarà da meno!

    Infatti alle ore 20.30 si sfideranno a Dallas i campioni in carica dei Mavericks di Dirk Nowitzki (in cerca della riconferma sul gradino più alto del podio) ed i vicecampioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh, che cercheranno la vendetta nei confronti dei texani in una riedizione delle ultime Finals. Gli Heat si presentano ai nastri di partenza come i veri favoriti nella corsa al titolo, staremo a vedere se manterranno le promesse. Una partita comunque da non perdere!

    Le emozioni proseguiranno nella notte italiana: a partire dalle 23, tre sfide che si preannunciano combattute e tiratissime fino alla fine. Innanzitutto a Los Angeles andranno in scena i Chicago Bulls di Derrick Rose, squadra dal grande potenziale ed in grado di arrivare fino alla Finale di Conference nello scorso torneo (battuta solo dagli Heat dei “Big Three”) nonostante le straordinarie performance proprio dell’ultimo vincitore del premio di M.V.P. della regular season. A fare gli onori di casa gli ex campioni NBA dei Los Angeles Lakers dell’asso Kobe Bryant, in dubbio però per un infortunio al polso. I gialloviola pur non essendosi rinforzati molto puntano a riscattare i brutti playoff 2011, dove sono stati umiliati e sbattuti fuori dai Mavericks con un inequivocabile 4-0.

    Subito dopo (alle ore 2) i talentuosi e giovani Oklahoma City Thunder riceveranno la visita degli Orlando Magic dello scontento Dwight Howard, alla ricerca di una squadra ambiziosa e da titolo. Kevin Durant, astro nascente del firmamento NBA, secondo alcuni il futuro dominatore della Lega per i prossimi anni, dovrà dimostrare di poter portare la sua squadra verso i traguardi più ambiziosi e prestigiosi. Il vincitore delle ultime 2 classifiche marcatori possiede infatti un talento offensivo che raramente si può vedere in un giocatore di basket, un repertorio così vario e completo che risulta difficile da arginare per chiunque. Vedremo cosa saprà fare, per iniziare, contro il miglior difensore del campionato, proprio il centro Howard, sperando che quest’ultimo non sia demotivato dalla mancata cessione (ai Lakers o ai Nets) nella finestra di mercato.

    Infine alle 4.30 i nuovi Los Angeles Clippers del neo acquisto Chris Paul (probabilmente il miglior playmaker in circolazione) e del sensazionale e spettacolare rookie of the year 2011 Blake Griffin (ala grande dalle giocate esplosive) faranno visita ai Golden State Warriors, per il primo derby californiano della stagione. La franchigia di Oakland quest’anno dovrà dimostrare di essere pronta ad entrare nell’Olimpo delle migliori squadre e staccare così il pass per la post season. Gli occhi saranno tutti puntati su Paul e Griffin, ma attenzione ai Warriors che potrebbero essere la sorpresa di giornata!

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  • NBA, analisi Southwest Division. Dallas cerca la riconferma

    NBA, analisi Southwest Division. Dallas cerca la riconferma

    L’analisi della stagione NBA 2011/2012 prosegue nella Western Conference, più precisamente partiamo dalla Southwest Division, raggruppamento dove sono inseriti i campioni in carica dei Dallas Mavericks. I texani avranno nei Memphis Grizzlies, squadra giovane, atletica e talentuosa, il principale avversario. San Antonio dovrebbe invece accusare una piccola flessione dato che gli uomini di punta sono ormai ultratrentenni. A spartirsi le briciole invece Houston Rockets e New Orleans Hornets che non sembrano apparentemente attrezzate per battagliare nei piani alti.

    Dirk Nowitzki | © DON EMMERT/AFP/Getty Images

    DALLAS MAVERICKS: E’ ovvio che Dallas riparta per la nuova stagione con la nomea di favorita. Tuttavia la perdita di Tyson Chandle, andato a New York, potrebbe pesare molto più di quanto si possa pensare: il lungo ex Hornets, Bulls e Bobcats era l’unico elemento del quintetto che poteva assicurare rimbalzi, difesa e tanto agonismo, i texani ne sentiranno la mancanza benchè siano arrivati come rinforzi l’ex All Star Vince Carter ed il tuttofare dei Lakers Lamar Odom, chissà per quale motivo svenduto dai gialloviola. A completare un roster di tutto rispetto il leader Dirk Nowitzki, sul quale potremmo sprecare fiumi di inchiostro, tale è la bravura di questo tedesco che ha trascinato la sua squadra al titolo lo scorso anno contro un team di fenomeni, il saggio Jason Kidd che dispenserà ancora assist in cabina di regia, il sesto uomo di lusso Jason Terry, terribile tiratore da 3 punti e l’atletico Shawn Marion. Da valutare il rendimento di Haywood in sostituzione di Chandler sotto canestro e l’inserimento di una ex promessa come Brandan Wright che a soli 24 anni ha passato più giorni in infermeria che sul campo da gioco. L’obiettivo dei Mavs è ripetersi, probabile che, in una Western Conference un pò indebolita negli ultimi anni dalle partenze di top player verso i team della Eastern, Nowitzki e compagni possano ambire ad una Finale bis contro gli Heat.

    ROSTER DALLAS MAVERICKS

    HOUSTON ROCKETS: La perdita più grave per i Rockets non sarà forse il ritiro del centro cinese Yao Ming, quanto l’aver lasciato andare via un tecnico preparato ed intelligente come Rick Adelman che negli ultimi 3 anni, pur avendo una squadra da lottery (per via di infortuni ai giocatori e lacune tecniche dell’organico) è riuscito a portare Houston ai playoff o quanto meno a sfiorarli, facendo rendere al massimo atleti che nella Lega non avrebbero nessun ruolo di rilievo. Le fortune dei Rockets passeranno per le mani della guardia Kevin Martin e per quelle dell’ala grande Luis Scola, poi tanti comprimari come Courtney Lee, Chase Budinger, il play sloveno Goran Dragic, Jonny Flinn, Jordan Hill, Kyle Lowry e Terrence Williams, alcuni di questi fatti rendere da Adelman al 1000%. Difficile che il nuovo head coach Kevin McHale possa ripetere le gesta del suo predecessore. Sarà interessante vedere all’opera Donatas Motiejunas, lungo ex Benetton Treviso, prima scelta dei Minnesota Timberwolves all’ultimo Draft ma acquistato immediatamente dai Rockets. Perso sul mercato Chuck Hayes, centro che ha sostituito Yao Ming abbastanza degnamente negli ultimi campionati pur essendo alto solo 196 centimetri (firmato dai Sacramento Kings ma si vocifera di un annullamento del contratto con i californiani per via di una anomalia fisica) potrebbe trovare spazio la seconda scelta assoluta più sbagliata della storia della NBA ovvero Hasheem Thabeet, atleta che ai tempi dell’Università veniva paragonato ad Hakeem Olajuwon (indimenticato centro dei Rockets con cui vinse 2 titoli). L’obiettivo per Houston sarebbero i playoff ma con il materiale a disposizione nel roster è molto più probabile una stagione da lottery.

    ROSTER HOUSTON ROCKETS

    MEMPHIS GRIZZLIES: Se il processo di crescita dei Grizzlies continuerà per il verso giusto, Dallas dovrà stare molto attenta perchè Memphis ha già dimostrato la sua forza negli scorsi playoff quando riuscì ad eliminare nel primo turno la squadra numero 1 della Western Conference, i San Antonio Spurs che avevano dominato la stagione assieme ai Chicago Bulls. Squadra giovane, completa, talentuosa, atletica e fisica, ai Grizzlies non manca nulla per essere la sorpresa della stagione. Conley guiderà ancora la squadra come playmaker, Mayo potrebbe riprendersi il posto di guardia perso nella parte finale del torneo 2010/2011, Gay sarà l’arma in più visto che per infortunio ha saltato la scorsa post season. E poi il punto forte di Memphis, una front line devastante per talento, forza e completezza con Zach Randolph e Marc Gasol. Perso Shane Battier, volato a Miami, la panca degli “Orsi” è comunque di livello con Tony Allen pronto a mordere le caviglie di qualsiasi avversario, Xavier Henry pronto a migliorare le sue performance e Sam Young in rampa di lancio. Peccato per l’infortunio del lungo Darrell Arthur che avrebbe dato minuti di riposo a Randolph e Gasol. Se tutto andrà per il verso giusto i Grizzlies hanno le Semifinali di Conference a portata di mano. E magari anche qualcosa in più…

    ROSTER MEMPHIS GRIZZLIES

    NEW ORLEANS HORNETS: Il team di Marco Belinelli è atteso da un anno di transizione dopo le gravi perdite dell’ala grande David West e del fenomeno Chris Paul, che non hanno gradito la gestione societaria in questi anni ed hanno optato per l’addio alla Louisiana. Sebbene gli Hornets abbiano ricavato dalla cessione del proprio play un pacchetto di giocatori interessanti (Gordon, Kaman ed Aminu) tuttavia c’è da dire che sono scoperti proprio nel ruolo di regista ed in quello di ala grande lasciato vuota da West. Jack dovrà cercare di fare del suo meglio per non far rimpiangere il suo illustre predecessore partito per Los Angeles sponda Clippers, Belinelli si troverà un concorrente in più nel ruolo di guardia visto l’arrivo del talentuoso Eric Gordon. Sotto canestro si divideranno i minuti Okafor e Kaman, mentre in ala piccola Ariza sarà il titolare con Aminu pronto a farlo rifiatare. Per ovviare alla partenza di West è stato invece rifirmato Carl Landry, onesto lavoratore ma che nulla ha a che fare con il talento del giocatore ex Xavier University. Coach Monty Williams è chiamato al miracolo di condurre questa squadra nuovamente ai playoff, ma non sarà facile. Più verosimilmente New Orleans dovrà accontentarsi di una scelta alta al prossimo Draft (oltre a quella che gli verrà da Minnesota, via Clippers, ottenuta nella trade Paul) per costruire una squadra importante per il futuro.

    ROSTER NEW ORLEANS HORNETS

    SAN ANTONIO SPURS: La stagione degli Spurs dipenderà molto dalle condizioni fisiche del duo Duncan (35 anni)-Ginobili (34): i 2 grandi vecchi di San Antonio sono ancora l’asse portante della squadra assieme al solito Tony Parker (anche lui ormai sulla trentina). Una squadra esperta dunque, che ha dominato la scorsa stagione ma che ha pagato a caro prezzo lo sforzo venendo poi sbattuta fuori dai Memphis Grizzlies, testa di serie numero 8, ed ultima qualificata alla post aseaon, nel primo turno dei playoff. Il pericolo per i texani è che tutto ciò possa ripetersi, magari disputando una grande regular season per poi pagare tutto a maggio quando ci saranno le partite che contano. Importante dunque sarà il contributo dei pochi giovani nel roster come Tiago Splitter, DaJuan Blair ed il rookie Kawhi Leonard di cui si dice un gran bene. Non dovrebbe essere difficile per i neroargento arrivare ai playoff, ma sarà importante vedere in che condizioni arriveranno all’appuntamento gli “anziani” della squadra.

    ROSTER SAN ANTONIO SPURS 

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  • NBA, Odom va a Dallas e Bryant si infuria

    NBA, Odom va a Dallas e Bryant si infuria

    La cessione di Lamar Odom ai Dallas Mavericks ha lasciato il segno nello spogliatoio dei Los Angeles Lakers, ancora di più pensando che furono proprio i Mavs di Dirk Nowitzki ad eliminare con un secco 4-0 qualche mese fa i gialloviola nei playoff NBA tappa cruciale per la squadra texana vista la vittoria in Finale contro i Miami Heat.

    Kobe Bryant | © Ronald Martinez/Getty Images

    Kobe Bryant, stella indiscussa della franchigia californiana, è letteralmente furioso per l’ultima operazione di mercato condotta dalla dirigenza losangelina. Il numero 24 non le ha mandate di certo a dire:

    A essere sinceri questa cosa non mi piace, non mi piace per niente. E’ difficile perdere Lamar. Si pensava che dovessimo ritornare competitivi per rifarci della sconfitta con i Mavs nei playoff dell’ultimo campionato, ma così è dura. Non credo proprio che Mark Cuban (proprietario dei Mavericks e primo indiziato a far saltare l’approdo di Paul nella “città degli angeli”) si lamenti di questo affare. Odom ha giocato alla grande nell’ultimo campionato. L’ultima stagione è stata la migliore per lui, non era affatto distratto e ha dato tutto in campo. Conosco Lamar da tanti anni, la sua versatilità e la sua personalità hanno significato tanto per la squadra. La sua presenza è importante nello spogliatoio, anche solo se pensiamo alla chimica. Lui è speciale quando si tratta di fare gruppo

    L’umore è molto basso nello spogliatoio dei Lakers dopo lo stop al trasferimento del playmaker Chris Paul dai New Orleans Hornets imposto dallo stesso commissioner Stern, pare su sollecitazione di alcuni proprietari NBA (il regista ora è vicinissimo ai cugini dei Los Angeles Clippers), a cui ora si aggiunge la grave perdita di Odom (oggi Dallas ha annunciato la firma dell’accordo con l’ala). Il 32enne giocatore, premiato quest’anno come miglior sesto uomo della Lega, la scorsa stagione ha avuto una media di 14,4 punti e 8,7 rimbalzi nelle 82 partite giocate con Los Angeles. Ora l’obiettivo per rinforzare la squadra è un certo Dwight Howard, centro degli Orlando Magic, universalmente riconosciuto come il più forte al momento in NBA. Howard ha anche facilitato il compito al General Manager dei Lakers chiedendo ufficialmente nelle ultime ore la cessione al team della Florida. I gialloviola dovranno cercare in tutti modi di accaparrarsi il giocatore battendo la pericolosa concorrenza di New Jersey Nets e Chicago Bulls (che si sono inseriti prepotentemente nelle ultime ore), anche perchè la perdita di Odom indebolisce sostanzialmente la squadra e non di poco.

    Situazione critica anche per lo spagnolo Pau Gasol, che in questi giorni si è allenato con la squadra ma è di umore nero dato che ha capito che la dirigenza vuole scaricarlo sul mercato per un eventuale affare.

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  • NBA, i Lakers cedono Lamar Odom ai Mavericks

    NBA, i Lakers cedono Lamar Odom ai Mavericks

    Mossa a sorpresa nel mercato NBA dei Los Angeles Lakers che cedono l’ala Lamar Odom ai campioni in carica dei Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki. Odom, nei giorni scorsi inserito nella trade con New Orleans Hornets e Houston Rockets per avere Chris Paul, scambio poi saltato per volere del Commissioner David Stern, avrebbe dovuto essere inserito in un nuovo accordo commerciale che i gialloviola stavano instaurando nuovamente con Hornets e Rockets per ottenere le prestazioni sportive di Paul.

    Deve essere però successo qualcosa che ha fatto storcere il naso alla dirigenza californiana che ha così cambiato obiettivo, abbandonando il fortissimo playmaker per buttarsi nella corsa a Dwight Howard, altro giocatore molto ambito sul mercato, che andrebbe a rinforzare notevolmente la squadra losangelina.

    Lamar Odom | © Kevork Djansezian/Getty Images

    Odom quindi è stato ceduto a Dallas ed in cambio ha ottenuto una prima scelta al Draft del 2012 ed in più altre scelte future che saranno importanti nella trattativa con Orlando per ottenere Howard. Pare infatti che in Florida possano finire il centro Andrew Bynum, l’ala grande di nazionalità spagnola Pau Gasol e molte scelte future a favore dei Magic ed in cambio i Lakers avrebbero il via libera per portare in squadra Dwight Howard abbinato al pesante contratto di Hedo Turkoglu di cui il General Manager Otis Smith vuole ormai disfarsi.

    Un cambio di rotta radicale che ha sorpreso un pò tutti anche perchè la ripresa delle trattative tra New Orleans, Houston e gialloviola erano a buon punto per essere concluse. Evidentemente i timori che Stern potesse in qualche modo rifiutare una seconda volta lo scambio erano più che fondati ed hanno portato il team di Mike Brown ed Ettore Messina a cambiare decisamente i propri obiettivi sul mercato.

    Chi potrebbe risultare beffato da questo dietrofront dei californiani sono proprio gli Hornets che a questo punto sicuramente non potranno ricevere una migliore offerta per cedere il loro regista che vedranno andare via a fine campionato gratis essendo Paul un free agent a giugno 2012. Uno schiaffo morale proprio per Stern che vedrà la sua franchigia (visto che New Orleans è di proprietà della NBA) svalutata dagli addìi di David West e Paul e che si ritroverà per l’ennesima volta in fase di ricostruzione e poco appetibile per eventuali nuovi proprietari che volessero acquisire le quote societarie.

    I New Jersey Nets avrebbero invece una concorrente in più (e che avversaria!) nella corsa a Dwight Howard, dato che fino a qualche ora fa erano gli unici pretendenti al giocatore di Orlando. Per quel che riguarda i Magic c’è da registrare la firma di Jason Richardson che resta quindi in Florida con un quadriennale da 25 milioni di dollari.

    Mike Bibby è invece il nuovo playmaker dei New York Knicks: una scelta dettata dalle poche alternative nel ruolo per gli arancioblu. Per la squadra allenata da coach Mike D’Antoni resterà molto probabilmente solo un sogno l’ingaggio di Chris Paul (per lui restano in corsa solo i Los Angeles Clippers).

    Boston rifirma l’ambito Jeff Green, per lui contratto da un anno a 9 milioni di dollari, David West deciderà in giornata se accettare la proposta dei Celtics ma su di lui c’è il pressing degli Indiana Pacers che sono scoperti proprio nel ruolo di ala grande.

    DeAndre Jordan, centro dei Los Angeles Clippers ha ricevuto una ghiotta proposta dai Golden State Warriors: per lui la franchigia di Oakland ha preparato un contratto di 4 stagioni a 10 milioni di dollari l’una. Per i Clippers ora ci saranno 3 giorni di tempo per decidere se pareggiare l’offerta (essendo un free agent con restrizione) e trattenere l’atleta, esploso nell’ultimo torneo dove ha sostituito a centro area il titolare Kaman, oppure lasciarlo approdare ai rivali divisionali.

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  • NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    NBA, Tyson Chandler ai New York Knicks

    Colpo di mercato in NBA da parte dei New York Knicks: la squadra allenata da Mike D’antoni ha acquistato sul mercato dei free agent il centro Tyson Chandler, nell’ultima stagione ai Dallas Mavericks con cui ha vinto il titolo. Per lui un contratto da 56 milioni di dollari per 4 anni (14 milioni a stagione).

    Tyson Chandler | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Chandler va a rinforzare notevolmente il reparto lunghi dei newyorchesi che al momento contempla il solo Amar’è Stoudemire. Nelle prossime ore sono attese altre mosse sul mercato da parte dei Knicks e secondo molti esperti con la nuova clausola “Amnesty” verrà tagliato il playmaker Chauncey Billups. I Knicks però così facendo resterebbero scoperti in regia dato che resterebbe il solo Toney Douglas (che peraltro non è un play puro) a svolgere il ruolo. Alcuni analisti si sono sbilanciati dicendo che l’acquisto di Chandler dovrebbe fare da “apristrada” a Chris Paul (grande amico di Chandler dai tempi in cui giocavano assieme a New Orleans) che chiedeva a gran voce l’acquisto dell’ex Mavs alle squadre interessate a rilevare le sue prestazioni dagli Hornets. In realtà la situazione per New York è critica e l’acquisto di Paul sembra sfumato, sia da free agent (dato che ora i Knicks hanno il salary cap intasato) che in questa sezione di mercato (nel roster non ci sono contropartite valide da mandare in Louisiana visto che i 2 gioielli Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire sono stati considerati incedibili dalla dirigenza). Staremo a vedere l’evolversi della situazione ma le speranze di vedere il numero 3 degli Hornets in maglia bluarancio sono davvero minime per non dire inesistenti.

    A proposito di Paul, saltato lo scambio a 3 squadre di ieri per il veto del Commissioner David Stern, Lakers, Houston e New Orleans hanno ripreso a parlare per mettere in piedi una nuova trade che porterebbe “nuovamente” in maglia gialloviola l’ambito playmaker.

    L’altro pezzo pregiato del mercato, il centro degli Orlando Magic Dwight Howard, sta valutando le proposte dei New Jersey Nets, dei soliti Los Angeles Lakers  e dei Dallas Mavericks che proveranno a sorpresa ad inserirsi nelle trattative. Orlando sembra rassegnata a perderlo e per non lasciarlo andare via gratis a fine anno quando sarà free agent, ha deciso di ricavare quanto più possibile con uno scambio per rimanere comunque competitiva. I Magic hanno intanto tagliato avvalendosi dell’”Amnesty clause” la guardia Gilbert Arenas. Identico destino per Vince Carter, fatto fuori da Phoenix che con i soldi risparmiati regala un altro anno di contratto al veterano Grant Hill, che nei giorni scorsi sembrava in procinto di firmare con i Knicks. Per Carter invece è forte l’interesse dei Mavericks dell’ex compagno di squadra ai Nets Jason Kidd.

    Boston è vicinissima all’ingaggio del miglior free agent sulla piazza quest’anno, l’ala grande David West, svincolatosi dagli Hornets. I Celtics seguono con attenzione anche l’evolversi della “telenovela Paul” per inserirsi a sorpresa e soffiare il giocatore alla concorrenza. Ufficiale intanto l’acquisto da parte dei biancoverdi di Brandon Bass, ala grande dei Magic. Percorso inverso per Glen Davis che si accasa ad Orlando e firma un quadriennale da 4 anni.

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  • NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    La NBA ha ufficializzato per intero il calendario per la regular season 2011/2012. Finora era stato reso noto solo il primo turno che prevedeva (e tutt’ora prevede) 5 gare nella sera del 25 dicembre, giorno di Natale. Il primissimo match della nuova stagione metterà di fronte al Madison Square Garden di New York i padroni di casa dei Knicks contro gli eterni rivali dei Boston Celtics (squadra che tra l’altro ha eliminato la franchigia della “Grande Mela” negli ultimi playoff, precisamente al primo turno).

    Nba | foto tratta dal web

    Il via è fissato per le ore 12.30 negli Stati Uniti, le 18.30 in Italia quindi sarà una sfida che visto l’orario permetterà a molti appassionati di seguirla interamente in diretta. A seguire (ore 14.40 in America, le 20.30 in Italia) la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA tra i padroni di casa dei Dallas Mavericks campioni in carica ed i vice campioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che proverà anche quest’anno un nuovo attacco al titolo. Poi si passerà alle 3 gare notturne con i Los Angeles Lakers del pluricampione Kobe Bryant che ricevono i Chicago Bulls dell’ultimo M.V.P. stagione Derrick Rose alle ore 23.00 italiane, gli Oklahoma City Thunder dell’asso Kevin Durant che attendono la visita degli Orlando Magic dell’uomo mercato Dwight Howard (ore 2.00 in Italia) e per finire il derby californiano tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers (orario 4.30 di notte), 2 formazioni in rampa di lancia dopo aver “accumulato” tantissimo talento negli ultimi Draft. Una prima giornata dunque molto interessante e con tanti spunti tecnici, da seguire molto attentamente per capire i nuovi rapporti di forza all’interno della Lega.

    Per quanto riguarda i 3 italiani che giocano oltreoceano l’esordio in vista del nuovo campionato è fissato per il giorno seguente, il 26 dicembre: all’una di notte nel nostro Paese i Toronto Raptors di Andrea Bargnani sfideranno a Cleveland i rinnovati Cavaliers dei rookie Irving e Thompson (rispettivamente prima e quarta scelta assoluta all’ultimo Draft), poche ore più tardi (alle 2.30) Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets faranno visita ai campioni in carica dei Dallas Mavericks e del fenomenale Dirk Nowitzki. A mezz’ora di distanza poi il via alla gara tra i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (che dovrebbe essere riconfermato in queste ore dal team della Louisiana). Il primo “derby italiano” della stagione andrà in scena a New Orleans il giorno dell’Epifania, 6 gennaio 2012, con gli Hornets di Belinelli che ospiteranno i Nuggets di Gallinari. Il primo confronto invece tra Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani si terrà a Denver il 27 gennaio mentre Belinelli sfiderà Bargnani il 29 febbraio quando i Raptors giocheranno a New Orleans. In tutto i “derby Azzurri” programmati per la stagione 2011/2012 saranno 7 e saranno ovviamente tutti da seguire.

    Per completare il discorso sul calendario c’è da ricordare che ogni team deve disputare 48 incontri con squadre della propria Conference e solamente 18 con avversarie della Conference opposta. L’unico momento nel quale i giocatori potranno per così dire “tirare il fiato” sarà durante l’All Star week end, che quest’anno si giocherà ad Orlando (All Star Game il 26 di febbraio).

    QUI IL CALENDARIO NBA 2011/2012 

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  • NBA: Calendario pronto, poche modifiche nelle 66 partite in programma

    NBA: Calendario pronto, poche modifiche nelle 66 partite in programma

    Saranno pochissime le modifiche che verranno apportate al calendario NBA. Il programma resta così sostanzialmente invariato e chi sperava in una riformulazione per equilibrare, per ogni squadra, i match sulla carta più facili e quelli più difficili (a causa delle 16 gare cancellate) è rimasto un pò deluso. La stagione regolare sarà di 66 partite, prenderà il via il 25 dicembre, giorno di Natale, con 3 sfide stellari come New York Knicks-Boston Celtics, Los Angeles Lakers-Chicago Bulls e la rivincita dell’ultima Finale NBA Dallas Mavericks-Miami Heat. La fine è fissata invece per il 26 aprile, 2 giorni dopo si apriranno i playoff che termineranno al massimo il 26 giugno (giorno in cui è stata programmata gara 7 di finale).  L’All Star Game si disputerà ad Orlando (come nelle previsioni), ma la data è ancora incerta e potrebbe essere spostata, rispetto al già programmato 26 febbraio.

    Nba | foto tratta dal web

    Ogni squadra dovrà scendere in campo 2 volte in più al mese rispetto a quanto disposto precedentemente, si apre la possibilità di avere i “back to back to back” ovvero una serie di 3 partite in 3 giorni per ogni team, uno sforzo notevole per i giocatori che non avranno neanche il tempo per rifiatare e recuperare dagli sforzi delle gare precedenti. Ovviamente a causa delle sfide cancellate non tutte le squadre si affronteranno almeno una volta nell’arco della stagione (era questo il punto che spingeva alcuni addetti ai lavori ad una riformulazione del calendario per avere incontri tra tutte le 30 franchigie). Ogni formazione giocherà 48 partite contro avversarie della stessa Conference: 2 volte in casa e 2 in trasferta contro 6 squadre (sicuramente con le altre 4 della stessa Division di appartenenza), una volta in casa e 2 in trasferta contro 4 squadre e 2 in casa e una in trasferta contro altre 4. Le altre 18 partite saranno contro squadre della Conference opposta: contro 3 squadre è prevista doppia sfida con una gara in casa ed una in trasferta, contro altre 6 squadre ci sarà solo il match casalingo e contro altre 6 invece solo quello in trasferta. Si aspetta la ratifica dell’accordo raggiunto qualche giorno fa tra associazione dei giocatori e proprietari, poi il 9 dicembre si apriranno i training camp e ci sarà l’inizio del mercato (con almeno 2 gare di preseason per team).

    Intanto arrivano le prime indiscrezioni sui dettagli dell’intesa che ha portato come logica conseguenza la cancellazione del lockout: i giocatori nella prossima stagione riceveranno il 51,15% dei proventi ovvero i guadagni della Lega che nella scorsa annata hanno superato i 4 miliardi di dollari, e riceveranno i 66/82 dello stipendio fissato nei loro contratti. Ad esempio Kobe Bryant, il giocatore più pagato con 25,2 milioni di dollari, vedrà il suo salario ridursi a 20,3 milioni. Il salary cap, il tetto salariale, resterà invariato fino al 2013 sui livelli della passata stagione (58 milioni), ma i team saranno molto più scoraggiati ad entrare nella luxury tax (la tassa che obbliga qualsiasi squadra che sfori quota 70 milioni in stipendi ai giocatori di pagare un dollaro aggiuntivo alla NBA per ogni dollaro che superi quella cifra). Ma la clausola che potrebbe cambiare sin da subito il mercato si chiama “Amnesty”: i team potranno scaricare (nel vero senso della parola) un atleta a loro scelta (sotto contratto nella stagione 2010-11) senza far pesare il suo ingaggio nel monte salari e liberando quindi denaro per inseguire i free agent. Una scelta innovativa che permetterà alle franchigie enormi risparmi ed ai giocatori di non sedersi sugli allori una volta ottenuto il contratto della vita (come è spesso successo in questi ultimi anni): Washington ad esempio, che ha sotto contratto Rashard Lewis e i suoi oltre 22 milioni di dollari di stipendio (attualmente è il secondo atleta più pagato della Lega, una sproporzione abnorme tra rendimento e salario), potrebbe tranquillamente tagliare l’ala ex Seattle Sonics e risparmiare interamente tutta quella montagna di soldi senza gravare sul bilancio cosa che prima non era possibile.