Tag: Curiosità

  • Repetitant “Juvent”: da Ibra a Krasic, non stimolar l’orgoglio bianconero

    Repetitant “Juvent”: da Ibra a Krasic, non stimolar l’orgoglio bianconero

    Sarà il fato o realmente la potenza mediatica rossonera tra Milan e Juve spesso negli ultimi anni ci si mette di mezzo la tv. Cinque anni fa la prova tv privò la Vecchia Signora dell’allora Triade di Zlatan Ibrahimovic per la famosa cravatta a Cordoba nel match scudetto di San Siro, a distanza di cinque anni è Krasic a riportare la prova tv alla ribalta per il tuffo contro il Bologna riaccendendo una gogna mediatica spesso ipocrita e ignobile.

    Il serbo come lo svedese hanno disertato l’appuntamento contro i rossoneri ma in entrambi i casi hanno dato qualcosa in più ai compagni riuscendo inaspettatamente e da sfavoriti a violare San Siro. La Juve di Moggi era una squadra forte e già matura, quella di Del Neri e Marotta è ancora giovane e da plasmare ma l’ingrediente dell’orgoglio bianconero è già ben presente.

  • Artest mette all’asta l’anello di campione NBA

    Artest mette all’asta l’anello di campione NBA

    Ron Artest ha messo all’asta il suo anello del titolo NBA conquistato a giugno con i Lakers a partire dalla modica cifra di 10 dollari. Il giocatore gialloviola con questa iniziativa vuol rendere felici i bambini americani: infatti i soldi ricavati dall’anello di Tiffany, in oro 15 carati e con 15 diamanti, saranno devoluti per un nobile desiderio del campione: mettere uno psichiatra in ogni scuola degli Stati Uniti.

    L’anello è stato messo all’asta sul suo sito ufficiale (www.ronartest.com per chi volesse andare a dare un’occhiata) e tutti possono fare un’offerta.
    Artest ha anche dichiarato:

    • Alcune celebrità mi hanno già offerto 50.000 a 100.000 dollari, ma io ho rifiutato. Voglio che sia un’asta pubblica. Sono fortemente convinto che si supererà quella cifra“.

    Gli esperti infatti sono convinti che il prezioso potrebbe arrivare ad un valore di ben 1,4 milioni di euro.
    La decisione nasce dall’aiuto che Ron ha avuto dal suo psichiatra nel tempo:

    • “Le consultazioni di psichiatri sono costose. Non tutti se le possono permettere”.

    Ecco perchè l’ala dei Lakers ha avuto l’idea, per fare in modo che qualsiasi ragazzino che abbia qualche problema possa tranquillamente parlarne e, debitamente aiutato da persone professionali e competenti, riuscire ad uscirne nel modo migliore.

  • Diego Armando Maradona, 50 anni di magie

    5 Luglio 1984 ore 18.31. Al prezzo simbolico di 1000 lire, settantamila spettatori riempirono il San Paolo per dare il benvenuto a chi avrebbe dato loro una speranza, un sorriso, un’occasione di riscatto. Diego Armando Maradona entrò in punta di piedi, palleggiando con l’amico pallone e a tutti fu chiaro che da quel momento la storia di Napoli e del Napoli sarebbe cambiata, la geografia del calcio avrebbe ridisegnato i suoi confini, l’azzurro del cielo e del mare si sarebbero fusi con i colori italiani più nobili. E’ a Napoli che inizia la sua storia. L’Argentina, la povertà, il Barcellona, sono solo riflessi di un passato che aveva ancora tutto da immaginare e da costruire. L’arrivo a Napoli è stata una tappa obbligata di un percorso che non avrebbe potuto avere altre destinazioni.

    La scintilla con la gente, con la sua gente, fu immediata, la vicinanza sociale era troppo forte ed innata per non esplodere in un abbraccio collettivo e in una solidarietà speciale, espressa in favore di un popolo molto simile a lui, alle sue origini, al suo modo di intendere la vita e di lottare contro i potenti e i soprusi. In breve tempo Napoli divenne la sua patria, la sua tana, il suo rifugio di vita, anche se non sempre le esperienze furono delle migliori e col tempo Maradona imparò ad “amare” anche i lati oscuri della città, i suoi vizi e le sue trappole, sempre più presenti, sempre più evidenti, sempre più irrinunciabili. Un campione controverso, ma generoso e guascone, un Masaniello reincarnato nelle sembianze di un giocoliere del calcio, di un genio mai vissuto prima e mai esistito più poi. Solo la pulce Messi, a volte sembra ricordarne la genialità e la stravaganza, ma Diego era ben altro. Il pensiero prima dell’azione, l’azione prima dell’istinto, l’istinto prima di tutto.

    Tanta generosità, in campo e fuori, ma anche tanti crucci e capricci. Un figlio non riconosciuto, amici interessati ai suoi guadagni, una dama bianca affamata e senza scrupoli con cui convivere, con cui lottare, con cui farci all’amore. Ma chi ama si sa può tradire e Diego alla fine si è ritrovato solo e sconfitto, destinato a partire come un clandestino, a lasciare la sua città dalla più angusta e meschina porta secondaria. Non una via d’uscita, non un’ancora di salvezza, ma un desiderio di ritrovare un respiro nuovo, un’isola di serenità. L’inizio di un declino. Quello fisico del calciatore, quello morale e spirituale di un uomo sempre in bilico e più volte giunto faccia a faccia con la morte, ma mai arresosi alle avversità, alle accuse infamanti, alle malattie sue e della società, una società deviata, che a volte lo ha esageratamente osannato e altre volte spudoratamente pugnalato alle spalle.

    Nei sette anni passati e giocati a Napoli, Maradona ha segnato 84 gol in 188 partite. Il primo sorriso regalato a tutti i tifosi è datato 10 maggio 1987. Il Napoli vince il suo primo scudetto. Lui mantiene la promessa fatta e il legame con i napoletani diventa eterno, l’amore nei suoi confronti infinito.

    L’anno prima, il Pibe de Oro si era concesso il lusso di vincere praticamente da solo la Coppa del Mondo in Messico, una coppa vinta dribblando tutta l’Inghilterra e spingendo in rete un pallone con la mano di Dio. Poi le altre gioie con il Napoli, la Coppa Uefa, il secondo tricolore e le lacrime di Italia 90, quando i napoletani furono al suo fianco nella semifinale contro l’Italia e il resto del paese lo volle poi punire e veder piangere per aver eliminato gli azzurri, spingendo la Germania verso la vittoria finale.

    Infine, il controllo antidoping che lo inchioda il 17 marzo del 1991. A Napoli si sa il 17 non porta bene, ma la scaramanzia purtroppo era stata già annientata dalla triste realtà. Maradona fugge e lo fa prima di tutto da se stesso. Poi però, dopo altri travagli e sofferenze ritorna alla grande e negli USA guida l’Argentina con la forza e il coraggio di un Dio del calcio, ma fa di nuovo paura e quindi viene nuovamente annientato dai potenti, da sempre i suoi nemici, da sempre i suoi primi detrattori. Pochi mesi fa, lo abbiamo rivisto serio e felice sulla panchina della sua Nazionale. Non è andata bene, ma il segnale al mondo c’è stato. Diego è lì, c’è ancora, e i suoi 50 anni rappresentano mezzo secolo di vita di un uomo totale, che ha regalato carezze al pallone e spiazzato tutti sempre con finte incredibili. A Napoli è già festa. Noi possiamo solo ringraziarlo e fargli tanti auguri.

  • Ranieri mette la corazza, duro attacco al “signorino” Blanc

    Ranieri mette la corazza, duro attacco al “signorino” Blanc

    La stagione deludente della Roma lo ha rimesso nell’occhio del ciclone ma Claudio Ranieri, rompe il silenzio stampa, e dimostra di esser pronto a lottare per tenersi stretta la panchina giallorossa allontanando i detrattori o chi come l’ex presidente della Juve Blanc approfitta del momento per buttargli addosso colpe nela sua gestione bianconera.

    Il francese, nei giorni scorsi aveva addebitato a Ranieri la scelta di prendere Poulsen e non Xabi Alonso, il tecnico non ha perso tempo a replicargli per le rime “Ha parlato quando ero in silenzio stampa. Eppoi via con il pepe. Blanc ha detto che Ranieri ha preferito acquistare Poulsen anzichè Xabi Alonso. La storia di Poulsen prima o poi ve la racconterò, perchè ora mi sono stancato. Non mi è piaciuto che il signorino abbia parlato quando la controparte era in silenzio stampa e non poteva rispondere: prima o poi parlerò io con gli azionisti della Juventus, così sapranno cosa gli ho detto a quattr’occhi.

    Liquidato il caso Blanc, Ranieri si è dedicato a un altro fronte, mettendo in guardia tutti sul destino che tocca a chi lo sostituisce sulla panchina “Occhio a chi spinge per cambiare Ranieri, chi è venuto dopo ha sempre fatto peggio di me. Non mi sento sotto giudizio. Dico attenzione a chi spinge per cacciarmi. Io, invece, quando sono subentrato in corsa ho fatto sempre bene”

  • Italia – Serbia 3-0 a tavolino ma il ritorno a porte “aperte”

    Italia – Serbia 3-0 a tavolino ma il ritorno a porte “aperte”

    L’Uefa ha punito la Serbia per le intemperanza dei suoi tifosi nel match di Marassi contro l’Italia del 12 ottobre scorso con la perdita della partita per tre a zero a tavolino, due giornate a porte chiuse più una con la condizionale e 120 mila euro di multa.

    Punita anche l’Italia con una partita da disputare a porte chiuse con la condizionale e 100 mila euro di multa. nessun colpo di scena dunque ma lascia perplessi la scelta dell’Uefa di far disputare la partita di ritorno a porte aperte in Serbia dove non è da escludere un remake dei fatti che hanno sconvolto Marassi.

  • Tra sport e solidarietà, asta di beneficienza con le casacche del Pescara

    Tra sport e solidarietà, asta di beneficienza con le casacche del Pescara

    Bella iniziativa di Andrea Gessa e del Pescara Calcio in favore dei meno fortunati: mediante nota sul sito web ufficiale (che riportiamo integralmente) l’Ufficio Stampa del sodalizio pescarese rende nota un’asta di beneficienza con in palio le casacche biancazzurre della promozione in B.

    “I biancazzurri per la ricerca: dal 25 ottobre e fino al 1 novembre su Ebay ci sarà l’asta di Andrea Gessa, centrocampista del Pescara e testimonial dal 2009 della Federazione Nazionale Diabete Giovanile – Onlus.
    In asta ci saranno 5 maglie autografate dalla squadra indossate in occasione della finale promozione 2009/2010 contro l’Hellas Verona. Le maglie da contendersi sono la numero 5 del difensore Andrea Mengoni, il 16 di Soddimo, il 12 di Lorenzo Prisco, il 6 di capitan Olivi e l’11 del bomber Ganci che ha siglato il gol della vittoria.

    Il ricavato andrà al Progetto di Ricerca denominato “Nuove strategie terapeutiche sul trattamento del diabete mellito di tipo 1”, progetto elaborato per la Federazione nazionale Diabete Giovanile e arrivato alla terza fase grazie al professor Casa con l’aiuto dei Laboratori Rita Levi Montalcini dell’Università di Tor Vergata sotto la direzione del professor Bottazzo, direttore scientifico dell’ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma”.
    Per partecipare all’asta e per ulteriori info consultate il sito pescara calcio.com

  • Euro 2012: Uefa corrotta, così Polonia e Ucraina ci avrebbero rubato l’Europeo

    Euro 2012: Uefa corrotta, così Polonia e Ucraina ci avrebbero rubato l’Europeo

    Ci sarebbe stata corruzione tra alcuni membri della Uefa chiamati a votare per l’assegnazione dell’Europeo del 2012 andato a Polonia e Ucraina che hanno superato la concorrenza dell’Italia. L’accusa la lancia l’ex tesoriere della Federcalcio cipriota Spyros Marangos che in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, che segue quella rilasciata al quotidiano tesesco Sueddeutsche Zeitung, rivela particolari retroscena della “compravendita” dei voti:

    • Prima del 18 aprile 2007 ho notato strani movimenti. Sapevo che Surkis (il presidente della Federcalcio ucraina ndr) aveva un obiettivo: prendere l’Euro 2012 a tutti i costi. Uno ha preso 3.15 milioni di euro, gli altri tre hanno ricevuto due milioni a testa per un totale di 9.15 milioni. So che in Germania si parla anche di una quinta persona coinvolta ma per quest’ultima non ho le prove“.

    Marangos afferma inoltre di aver cercato di contattare in tutti i modi il presidente della Uefa Michel Platini e di avere tre testimoni a sostegno della sua tesi “uno seguiva i movimenti dei membri corrotti, gli altri due possono confermare le somme pagate dopo il voto di Cardiff” che dimostrano quanto siano inconfutabili le prove in suo possesso della corruzione.
    La Uefa aveva dato tempo all’ex dirigente cipriota fino a lunedì per consegnare queste prove; prove che non sono state inviate. Marangos si è rifiutato perchè, dice, le prove in suo possesso potrebbero cadere in mani sbagliate ma, allo stesso tempo, ha dato la sua piena disponibilità a dare tutte le informazioni necessarie. Ad una sola condizione: che l’incontro con chi di dovere avvenga a Cipro e in presenza di un’autorità pubblica cipriota.

    In quella votazione Polonia e Ucraina si erano assicurati gli Europei con 8 voti a favore mentre solo 4 ne aveva ricevuto l’Italia. La nostra delegazione, e anche tutto il popolo italiano, rimasero estremamente sorpresi dalla sconfitta secondo molti inspiegabile perchè forti di un dossier migliore e apprezzato rispetto alle rivali dell’est. Ora si attendono reazioni anche dalla nostra Federazione.
    Resta comunque il fatto che bisognerà andarci con i piedi di piombo fino a quando non verrà accertata la realtà dei fatti.

  • Polpo Paul, giallo sulla morte ma c’è già il sostituto

    Polpo Paul, giallo sulla morte ma c’è già il sostituto

    Il polpo Paul non è morto due giorni fa bensì lo scorso 9 luglio, due giorni prima della finale della Coppa del Mondo di Sudafrica 2010. A rivelarlo è la regista de Chi ha ucciso Paul il polpo Jiang Xiao: Per il film abbiamo fatto molte ricerche e sono al 60 o 70 per cento sicura che Paul sia morto il 9 luglio e che i tedeschi abbiano taciuto sulla sua morte e ci abbiano preso in giro per un bel po’ di tempo – dichiara Jiang al Guardian -. Siamo in contatto con l’acquario tedesco dagli inizi della produzione del film, ma mi è sembrato che avessero paura“.

    I responsabili dell’acquario smentiscono le accuse ma intanto annunciano la sostituazione del polpo con uno nuovo proveniente dalla Francia questa volta che sarà chiamato Paul come il suo erede, resterà da capire se avrà le stesse capacità da oracolo…

  • Adriano afflitto dalla saudagi, è rottura con la Roma

    Adriano afflitto dalla saudagi, è rottura con la Roma

    Tornato in Italia per dimostrare, finalmente, di esser degno di una squadra di alto rango è pian piano scivolato nel dimenticatoio complice una fisico non più da “Imperatore” e le scelte di Ranieri che lo hanno declassato fino a quarta scelta.

    L’umore di Adriano è notevolmente calato e adesso si inizia a parlare dell’ennesima fuga in Brasile dove il Flamengo è pronto a riaccoglierlo e coccolarlo come in Italia mai nessuno è stato capace di fare. A riposo per un acciacco alla caviglia l’Imperatore dovrebbe tornare disponibile per il derby ma difficilmente farà parte delle scelte di Ranieri orientato sempre e comunque a Vucinic come prima scelta degli intoccabili Totti e Borriello.

    Per tornare in Brasile Adriano però dovrà fare l’ennesima rinuncia decurtandosi il faraonico ingaggio ritrovato in giallorosso andando incontro alle possibilità del club brasiliano.

  • Fantacalcio, bonus e malus 8 giornata

    Fantacalcio, bonus e malus 8 giornata

    Lazio sempre prima, seguita a due punti dal Milan che supera in trasferta il Napoli e si candida come anti-aquile, mentre l’Inter frena in casa con la Sampdoria e la Juve non va oltre lo 0-0 a Bologna. Polemiche per la simulazione di Krasic e il rigore assegnato ai bianconeri e poi sbagliato da Iaquinta (parata di Viviano). Il serbo per la “furbata” è stato appiedato per due giornate dal giudice sportivo. Tornano alla vittoria Fiorentina e Chievo, mentre prosegue il momento negativo per Bari, Palermo, Brescia e Cesena. Respiri per Genoa e Udinese, mentre è ancora nel tunnel la Roma (0-0 a Parma). In difficoltà il Napoli, che nel Monday Night contro i rossoneri si sveglia troppo tardi e cede al San Paolo.

    21 le reti dell’ottava giornata con ben sei gare conclusesi sul risultato di 2-1. Ancora una giornata positiva per i difensori goleador. Marcano il tagliando Cesar, Parisi e Benatia, mentre assaporano la gioia della prima rete in Serie A Ofere e Thereau. Le conferme arrivano da Eto’o, Floccari, Mauri, Matri, Ibrahimovic e Pinilla. Steccano Pato, Totti e Cavani.

    Tre i tiri dagli undici metri. Di Iaquinta già si è detto, mentre di Michele colpisce la traversa. Il leccese, tuttavia, si fa perdonare poco dopo realizzando il gol della vittoria. Di Natale, invece, spiazza Sirigu.

    Rivas (da corner), Cordova, Cossu, Pellissier, Rafinha, Coutinho, Giacomazzi, Vives e Cassano sono gli autori dei passaggi vincenti dell’ottavo turno, insieme al milanista Oddo che addirittura ne fa due. L’unica autorete di giornata porta la firma del clivense Guana.

    Ben 51 le ammonizioni, con Inter e Lazio immacolate, al contrario di Palermo e Sampdoria. I biancocelesti, in particolare, non prendono cartellini gialli per la seconda giornata consecutiva. Tre le espulsioni, toccate a von Bergen, Coda e Pazienza.

    Il gol più bello è senz’altro di Lavezzi. Da applausi a scena aperta la sua magia da terra che beffa Abbiati. Una rete d’altri tempi.

    Le curiosità: rocambolesco il gol di Mauri su un passaggio di Floccari leggermente deviato. Il capitano della Lazio segna praticamente di petto.

    I casi: della simulazione di Krasic si è ampiamente discusso, ma anche Rafa Benitez si è lamentato perché in occasione del vantaggio blucerchiato, Cassano avrebbe commesso fallo su Chivu.