Tag: Curiosità

  • Mourinho vince la Panchina d’Oro 2009-2010

    Mourinho vince la Panchina d’Oro 2009-2010

    A Coverciano è stato assegnato il premio per il miglior allenatore nella stagione 2009/2010. Il tecnico portoghese Josè Mourinho si è aggiudicato a sorpresa la Panchina d’Oro, battendo il tecnico juventino Del Neri autore nella scorsa stagione di un’annata splendida con la Samp con la conquista del 4° posto, e Claudio Ranieri tecnico della Roma, arrivato terzo con lo scudetto perso all’ultima giornata di campionato dello scorso torneo.

    Questa vittoria serve anche a cancellare le polemiche dello scorso anno, quando il portoghese fu battuto da Massimiliano Allegri tecnico del Cagliari, nonostante il portoghese avesse vinto Campionato e Coppa Italia.

    Per l’occasione sono stati premiati anche altri allenatori. Pierpaolo Bisoli (per la promozione con il Cesena) viene votato come miglior tecnico della serie B vincendo la “Panchina d’Argento”.

    La Panchina d’Oro per la Prima Divisione è andata a Giuseppe Sannino (Varese), e la Panchina d’Argento per la Seconda Divisione a Giancarlo Favarin (Lucchese). La Figc ha inoltre consegnato un premio speciale ad Alberto Zaccheroni per i suoi successi nella coppa d’Asia alla guida del Giappone.

    Josè non era presente alla premiazione ma comunque l’Inter lo ringrazia attraverso il suo sito ufficiale:

    “È motivo di grande orgoglio e di felicità l’assegnazione della Panchina d’Oro 2009-2010 a José Mourinho. Il premio, istituito al termine della stagione 1990-1991, è stato assegnato stamane al tecnico portoghese che, in due stagioni alla guida dell’Inter, ha vinto 5 titoli: 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Uefa Champions League.”

    Per la storia della Panchina d’Oro, Mourinho è il secondo tecnico straniero a vincere il principale riconoscimento del Settore Tecnico dopo Raymond Goethals, tecnico dell’Olympique Marsiglia, premiato proprio in occasione della prima edizione (allora la Panchina d’Oro era a livello internazionale; quella d’Argento per l’Italia e venne assegnata a Vujadin Boskov).

    Volendo stilare una classifica dei club invece, l’Inter sale al secondo posto, con 3 allenatori premiati: il portoghese, come Roberto Mancini (’07-’08), riceve il premio dopo aver concluso la sua esperienza sulla panchina nerazzurra.

    Conclusione del sito nerazzurro: “A Josè Mourinho i complimenti di tutta l’Inter e di tutti gli interisti”.

  • Serie B, chi è la vera favorita per il primo posto?

    Serie B, chi è la vera favorita per il primo posto?

    Quale sarà la regina della Serie B targata 2010/11, il Super Novara dei Miracoli, lo spumeggiante Siena di Antonio Conte o l’armata atalantina capitanata dal discusso Colantuono? Classifica, responso del campo e mille altre valutazioni sembrano far propendere l’ago della bilancia in favore della ‘Dea Bendata’ lombarda. Se il Novara possiede il miglior attacco della categoria con 45 marcature totalizzate in appena 25 partite ed il Siena sembra avere mille soluzioni tutte di livello eccellente, la squadra più ‘quadrata’ e pronta al salto sembra essere proprio quella che era partita meno bene, forse, ma che cammin facendo è riuscita a trovare una sua precisa identità.
    Un organico strepitoso, qualitativamente e quantitativamente eccellente, corroborato a gennaio dagli arrivi di Bjelanovic, Marilungo (quotato circa 5 milioni di euro!) e Delvecchio nonostante la partenza di Ardemagni (il cui rendimento non è stato pari alle aspettative): l’Atalanta di Colantuono è la vera corazzata della Serie Bwin e punta con estrema decisione al salto diretto nella massima serie. Conseguentemente, non stupiscono il primo posto in graduatoria solitario (50 punti), il record di vittorie totali (15) e il titolo di seconda miglior difesa del torneo dietro il Varese (18 reti incassate contro le 16 subite dalla Sannino’s Band; un solo gol incassato nel 2011).

    I nerazzurri sbriciolano record giornata dopo giornata. Il 4-4-2 di mister Colantuono, non spettacolare ma sicuramente redditizio, permette varie soluzioni e sembra essere il modulo perfetto per esaltare le doti dei numerosi funamboli della rosa: quale altra squadra può disporre di elementi del calibro di Ruopolo, Tiribocchi (già 9 gol), Marilungo, Pettinari, Ferreira Pinto, Doni, Ceravolo e Bjelanovic? A centrocampo, accanto al baby esterno Bonaventura, il duo Carmona-Barreto e Padoin rappresentano assolute garanzie (con l’esperto Delvecchio pronto all’uso) mentre in difesa, tra Troest, Talamonti, Peluso, Bellini, Capelli e Manfredini, il tecnico ex Samb ha solo l’imbarazzo della scelta per disegnare il pacchetto arretrato a protezione di Consigli. Il rendimento tra le mura amiche, infine, parla di 9 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta in 13 gare disputate con 20 gol fatti e 7 subiti. A conferma di quanto detto, il massimo conoscitore delle vicende nerazzurre vale a dire il Direttore di TuttoAtalanta.com, Lorenzo Casalino, ha dichiarato a ForzaPescara.tv in collegamento telefonico: “L’arrivo di Marilungo ha dato maggior qualità e soluzione offensiva all’Atalanta, addirittura è arrivato Bjelanovic, un giocatore che mastica bene la categoria e il campionato italiano. Una “Ferrari” che è competitiva in ogni reparto“.

  • Kubica operato, mano salva ma la prognosi resta riservata

    Kubica operato, mano salva ma la prognosi resta riservata

    E’ durata 7 ore l’operazione per ricostruire la mano destra e per ridurre diverse fratture compresa quella alla gamba sinistra a cui è stato sottoposto Robert Kubica rimasto vittima di un gravissimo incidente stamattina mentre stava percorrendo la prima prova speciale del Rally Ronde di Andora in località San Lorenzo di Testico nel savonese.
    Il pilota polacco della Lotus Renault ha perso il controllo della Skoda Fabia che stava guidando forse per del ghiaccio sull’asfalto al km 4.6 del percorso andando a sbattere contro un guardrail e poi schiantandosi contro il muro di una chiesetta. Nell’impatto Robert ha perso immediatamente conoscenza mentre è rimasto illeso il suo navigatore, nonchè amico, Jacub Gerber a bordo della stessa vettura.

    Trasportato all’ospedale di Pietra Ligure in gravi condizioni, Kubica è stato operato d’urgenza per tamponare l’emorragia interna, ridurre le fratture riportate e rivascolarizzare l’arto danneggiato. L’intervento è stato eseguito dall’equipe del professor Igor Rossello che al termine ha spiegato come l’operazione di ricostruzione pare abbia scongiuarto l’amputazione della mano ma che ci vorranno diversi giorni, una settimana circa, per sapere se Robert potrà riacquisire la funzionalità della stessa. Se così fosse ci vorrà un anno di riabilitazione prima che il pilota di Formula 1 possa recuperare la completa funzionalità dell’arto.
    Kubica, che era già scampato alla morte in passato uscito miracolosamente indenne dopo il terribile impatto con la sua Bmw a 280 km/h contro un muretto di cemento a Montreal durante il Gran Premio del Canada del 2007, si trova attualmente nel reparto di rianimazione del nosocomio ligure ancora in prognosi riservata.

  • Sampdoria nel caos, class action dei tifosi contro Garrone

    Sampdoria nel caos, class action dei tifosi contro Garrone

    Si è rotto il giocattolo Sampdoria. Se la cessione di Cassano aveva visto i tifosi schierarsi, seppur a malincuore, nei confronti della società chiedendo rispetto per il presidente Garrone le cessioni di Marilungo e Pazzini hanno cambiato la situazione.

    I tifosi sono scontenti del ridimensionamento della società e con modi più o meno leciti stanno protestando verso le scelte della dirigenza. Di Carlo è sempre più in bilico anche se obiettivamente è difficile allenare in questo caos e i tifosi hanno dato mandato ad un gruppo di avvocati di studiare la possibilità di una class action nei confronti della dirigenza.

    I tifosi contestano l’eccessiva smobilitazione dell’organico con la conseguente perdita di valore degli abbonamenti pagati e chiedono pertanto tutela. La cosa certa è che la bella Sampdoria dello scorso anno non esiste più.

  • Nagatomo, il samurai è pronto per la Roma

    Nagatomo, il samurai è pronto per la Roma

    L’Inter ha svoltato e i nuovi acquisti hanno subito trovato l’occasione per esser decisivi. Ranocchia ha dato qualità, alternative e centimetri alla difesa, il Pazzo è subito decisivo con tre gol in due partite e il marocchino Kharja ha dimostrato di poter esser utile sia per qualità tecniche che in interdizione e per non farsi mancare nulla è stato lui a dare il la alla vittoria sul Bari.

    Il folle gesto di Chivu consente al fresco campione d’Asia Yuto Nagatomo di far il suo debutto nel big match di domani sera contro la Roma a San Siro. Il “piccolo” giapponese ha stregato tutto sia per la grande disciplina negli allenamenti che per la grande forza esplosiva e per non farsi mancare nulla un fisico di corazziere.

    Nagatomo è stata una scommessa vinta dal presidente Ficcadenti e se per il Cesena sarà una bella plusvalenza in casa nerazzurra oltre a trovare la chiave per aprire al mercato asiatico da più parti “dicono” di aver trovato il clone di Maicon per la fascia sinistra.

    Pur se la partita è importante Ngatomo si dice pronto a debuttare e a farsi apprezzare dai nuovi tifosi “Sono molto felice e orgoglioso di essere qui nel club campione del mondo. Per me è il coronamento di un sogno, darò sempre il massimo. Ringrazio lo staff e tutti i compagni, che mi hanno accolto benissimo. Mi sento già pronto per giocare e voglio rendermi utile fin da subito. Sul campo sono un gran lavoratore, la mia principale caratteristica è la velocità. Nella vita di tutti i giorni sono gentile e mi piace scherzare. Quando ho detto a mia mamma che andavo all’Inter, si è messa a piangere dalla felicità”.

  • Yanina Screpante, la musa di Lavezzi

    Yanina Screpante, la musa di Lavezzi

    Colpaccio del Pocho Lavezzi, l’idolo di Napoli è riuscito a far breccia nel cuore della bellissima Yanina Screpante considerate una delle più grandi bellezze del Sudamerica. Yanina di professione modella nello scorso anno era balzata alle cronache per la sua liason con il tennista Del Potro.

    Il colpo di fulmine tra l’argentino e la ventiseienne ci sarebbe stato durante le vacanze natalizie tanto che Yanina è volata in Italia per seguirlo a Napoli. La coppia non passa certo inosservata e sul web spopola un video che li ritrae mentre scelgono dei piccoli elettrodomestici naturalmente sotto gli occhi indiscreti dei tifosi.

    La fotogallery di Yanina Screpante

  • Materazzi al Chiambretti Night: “Ridatemi lo scudetto del 2002”!

    Materazzi al Chiambretti Night: “Ridatemi lo scudetto del 2002”!

    Non si placano le polemiche tra Inter e Juventus in quest’ultimo periodo. A riaccendere l’eterna polemica questa volta è il difensore interista Marco Materazzi ospite d’eccezione nella trasmissione dei numeri uno, il Chiambretti Night di ieri sera. “La Juve rivuole gli scudetti? – ha risposto il campione del mondo alla domanda sullo scudetto assegnato a tavolino all’Inter del 2006 – Non devono chiederlo a noi. Io mi riprenderei quello perso il 5 maggio 2002. Comunque in quattro o cinque partite precedenti alla sfida contro la Lazio c’è stato qualcosa di poco chiaro”. Non bastavano le continue punzecchiature tra i due presidenti nelle settimane passate dove Agnelli si era detto stufo di sentire ancora le dichiarazioni relative a Calciopoli, indirizzando la sua frustrazione verso la giustizia sportiva e sulla lentezza delle indagini, chiedendo risposte chiare alle loro richieste. Moratti messo a conoscenza della risposta aveva così risposto: “È un giovin signore, mi dispiace annoiarlo”. Non bastasse la continua schermaglia si è sviluppata anche sul mercato, dove i nerazzurri hanno messo a segno il colpo Pazzini, pupillo di Del Neri e su cui la Juve aveva già provato l’assalto in estate, ma ricevendo solo risposte negative. La querelle infinita tra le due squadre sembra non esaurirsi mai, soprattutto in vista del big match tra una settimana, (Juventus-Inter del 13 Febbraio) che vedrà le due società affrontarsi sul campo, unico terreno che non ammette repliche!

    Nella lunga intervista Marco Materazzi  in fase di apertura parla anche del caso Chivu: Ha commesso una sciocchezza, guardandolo ho capito cosa era successo, lo conosco da tanti anni. È difficile ammettere gli errori, lui però lo ha fatto subito”. Raccontando anche, come sia subito andato a calmare Marco Rossi, spiegandogli che se avesse continuato a protestare sarebbe stato espulso e passato lui dalla parte del torto.

    E sul rapporto con l’ormai ex allenatore Benitez, Marco ha cercato di evitare ulteriori polemiche, non lesinando una piccola frecciatina: “Non voglio parlare di lui, è acqua passata, ora c’è un altro allenatore. Non ho il dente avvelenato con lui, anche con Mourinho giocavo poco. Dico solo che in un gruppo solido bisogna dare più attenzione a chi non gioca rispetto agli undici che scendono in campo”.

    Si attendono repliche!

  • Rivaldo firma con una magia il ritorno in Brasile. Video

    Rivaldo firma con una magia il ritorno in Brasile. Video

    Il campionato brasiliano è ormai diventato il paradiso dei fuoriclasse, le stelle dell’ultimo ventennio carioca dopo aver conquistato l’Europa hanno deciso di ritornare in patria per vivere le ultime gioie da calciatori. Da Ronaldo a Roberto Carlos e adesso anche Ronaldiho e Rivaldo si sono rimessi in gioco infiammando la torcida.

    Se per Dinho i tifosi del Flamengo hanno preparato una coregorafia super con tanto di cerimonia per la consegna della fascia di capitano. il quarantaduenne Rivaldo ha festeggiato il debutto con la maglia del San Paolo con un gol pazzesco: stop volante, sombrero e tiro a spiazzare il portiere.

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  • Maicon premiato miglior brasiliano d’Europa

    Maicon premiato miglior brasiliano d’Europa

    Oggi al centro sportivo Angelo Moratti di Appiano Gentile, è stato consegnato al terzino nerazzurro Maicon il “Samba d’Or”, premio come miglior giocatore brasiliano in Europa per il 2010. Questo premio è stato creato nel 2008 dall’associazione Sambafoot con vincitori del calibro di Kaka nella prima edizione e Luis Fabiano per l’anno passato. Come si legge sul sito ufficiale dell’Inter, all’allenatore nerazzurro Leonardo, è spettata la consegna del premio.

    Assolutamente giusto premiare un giocatore come Maicon, che lo scorso anno ha praticamente vinto tutto, concludendo un’annata irripetibile.

    Ricordando anche il premio di miglior difensore della passata edizione della Champions League vinto nella giornata dei sorteggi europei.

    Dopo un periodo di calo fisico, e problemi al ginocchio che l’hanno tenuto lontano dai campi, si sta rivedendo nelle ultime partite il vero terzino destro più forte del mondo (come l’aveva definito Roberto Mancini allora tecnico nerazzurro), le sue avanzate devastanti e l’apporto fondamentale alla fase offensiva.

    “È un onore incredibile – ha dichiarato il giocatore dell’Inter – poter ricevere questo premio, a simboleggiare anche il connubio tra Brasile ed Europa. Per questo premio devo però anche e soprattutto ringraziare i miei compagni: senza il loro aiuto non avrei potuto vincere nulla di quanto ho vinto. Da soli non si vince nulla. E insieme noi vogliamo continuare a vincere tanto, perché non ci sentiamo affatto appagati. Personalmente, è un buon momento per me: mi sento bene, l’infortunio è alle spalle, spero quindi di poter continuare a fare del mio meglio e ad ottenere grandi soddisfazioni con l’Inter. E anche con il Brasile. Le motivazioni certo non mancano, anzi, sono ancor più di prima. Più si vince e più si vuole continuare a vincere”.

    Passate le sirene madrilene estive, Maicon con queste parole sembra rimarcare una volta per tutte la volontà di voler restare ancora a lungo con i suoi compagni nerazzurri.

  • Mourinho ha nostalgia dell’Italia

    Mourinho ha nostalgia dell’Italia

    In una recente intervista rilasciata a Sky, il vate di Setubal, si racconta a 360 gradi, dalle motivazioni che l’hanno spinto a diventare uno dei migliori allenatori al mondo fino alla nostalgia del nostro paese.

    L’intervista condotta da Christian Panucci parte dagli esordi, ripercorrendo il percorso di studi del portoghese, laureato in Scienze Motorie e con alle spalle diversi anni di lavoro con ragazzi disabili:

    “Per me è stata un’esperienza incredibile perché tutto è psicologico là, tutto è affetto, tutto è emozione. Ti puoi preparare all’università per lavorare con loro, però poi quando arrivi lì, tutto è passione, cuore, è rapporto diretto, empatia”. Josè spiega quindi l’importanza fondamentale che questa esperienza ha dato alla sua vita: “Io ero molto giovane e nello stesso tempo in cui allenavo ragazzi di 14-15 anni, lavoravo nella scuola con questi bambini e bambine e per me questa è un’esperienza fantastica che dopo tu prendi per la vita e tante volte dico ai giocatori, quando loro non sono felici, che devono essere sempre felici e che ci sono tanti problemi nella vita e questi bambini ne sono un esempio”.

    Riferimenti anche al padre ex giocatore che gli ha fatto vedere il mondo del calcio in un’ottica diversa, con la consapevolezza di non essere un fenomeno con la palla al piede e la scoperta della vocazione nel saper dirigere al meglio una squadra: “Ho capito che non potevo essere un grandissimo giocatore: potevo essere un fenomeno quando giocavo con i miei amici vicino a casa mia, ma quando passavo al campionato organizzato diventavo un giocatore come tanti altri. Ho capito che anche da giovane ero più allenatore in campo che giocatore”.

    Si prosegue con i primi anni da assistente al Barcellona e gli splendidi rapporti con Robson e Van Gaal, l’uno l’opposto dell’altro ma entrambi capaci di insegnargli moltissimo. “Io dico sempre che Bobby mi ha dato un opportunità fantastica di andare a Barcellona, perché sono andato con lui, però poi Van Gaal mi ha dato un’autonomia e una fiducia che mi hanno preparato tanto”.

    L’intervista continua nei ricordi della prima panchina conquistata alla guida del Benfica, prima di arrivare a Leira a metà stagione e raggiungere un terzo posto che sa di miracolo sportivo.

    L’approdo al Porto è storia nota con la rifondazione della squadra con moltissimi giovani talenti portoghesi (tra cui ricordiamo Deco) e la conquista del campionato, una coppa Uefa  e addirittura una Champions League! La storia si ripete con il Chelsea dove il portoghese ha portato in bacheca due campionati consecutivi e sfiorato l’impresa in Europa, ponendo le basi per una squadra che ancora oggi mantiene quell’ossatura di giocatori.

    Le domande relative all’Italia arrivano sul finale di intervista, con una risposta che sicuramente gli affezionati apprezzeranno:

    “Dopo l’Inghilterra sono arrivato in Italia e ho trovato un mondo completamente diverso e molto più complesso. Però per me il peggio in Italia è il dopo partita. Non perché non mi piace, mi piaceva tanto parlare in tv, parlare con Gianluca Vialli, Arrigo Sacchi, gente con un’opinione sincera che ti fa pensare e che ti fa imparare. Però dopo una partita voi giocatori siete stanchi e anche noi allenatori lo siamo. Dopo la partita uno deve mangiare, andare a casa, riposare. Invece, dopo una partita, un’ora di tv era pesante ed era la cosa che meno mi piaceva in assoluto. Ma ricordo sempre quello che diceva Crespo quando io l’ho avuto al Chelsea. Hernan mi diceva tante volte, perché io gli facevo tante domande sull’Italia e lui mi diceva sempre : ‘Quando siamo in Italia siamo stanchi dell’Italia, quando non siamo in Italia, l’Italia manca’. . . ed è vero”.

    Il solito Mourinho, mai una risposta banale!