Tag: Curiosità

  • Ficcadenti salva la panchina, Di Carlo no. Arriva De Biasi?

    Ficcadenti salva la panchina, Di Carlo no. Arriva De Biasi?

    Match all’ora di pranzo indigesto per la parte di Genova doriana. La Sampdoria cade sotto i colpi di Parolo e Giaccherini e viene adesso risucchiata nelle sabbie mobili della lotta salvezza. I blucerchiati in crisi di gioco ma sopratutto d’indentità dopo il mercato invenale hanno ceduto di schianto alla rabbia agonistica e alla voglia di salvezza del Cesena.

    Ficcadenti sapeva che un passo falso sarebbe valso l’esonero ma i suoi ragazzi hanno confezionato la partita perfetta. La Samp, invece, ormai in aperta contestazione con i tifosi è crollata e adesso la panchina di Di Carlo è seriamente a rischio.

    Pare infatti che il ds Tosi abbia già allertato Gianni De Biasi che da domani dovrebbe esser il nuovo tecnico doriano fino al termine della stagione. Qualora rifiutasse il lavoro di “traghettatore” in preallarme figurerebbero Colomba e Cagni.

  • Karlovic, che fucilata. Servizio a 251 km/h, il video

    Karlovic, che fucilata. Servizio a 251 km/h, il video

    Il croato Ivo Karlovic abbatte il muro dei 250 km/h servendo nel match di doppio del World Group di coppa Davis fra Croazia e Germania un prima da 251 km/h una autentica fucilata che lo proietta di diritto nel guinness dei primati superando Roddick detentore del precedente record con 249,4 km/h.

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  • Moggi diserta, i tifosi lo acclamano

    Moggi diserta, i tifosi lo acclamano

    La sua possibile presenza allo stadio aveva acceso ancor di più la vigilia di Juventus – Milan, ma Luciano Moggi alla fine ha disertato pare su invito di Andrea Agnelli.

    Il presidente, temendo forse per l’ennesima sconfitta aveva paura che la presenza di Big Luciano potesse creare ancor più disagi alla società. I tifosi però, in aperta contestazione al gol di Gattuso hanno iniziato ad innegiare il suo nome insieme a quello di Marcello Lippi e Pavel Nedved.

    Cori contro Del Neri invitato a più riprese a dimettersi. Particolarmente fischiata la sostituzione tra Matri e Del Piero, in inferiorità numerica forse i tifosi si aspettavano l’uscita dell’abulico Martinez.

  • La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La puntata di ieri sera del Chiambretti Night aveva come tema centrale la crisi della Juventus e per analizzarla non poteva che esserci Luciano Moggi. L’ex direttore generale bianconero sviscera i problemi della Vecchia Signora incalzato dal “perfido” Chiambretti e con l’aiuto dei juventini doc Briatore e Fassino.

    Moggi che stasera sarà all’Olimpico per vedere Juventus-Milan addossa i mali della Juventus a Jean Claude Blanc “Gran parte delle sventure della Juve sono legate a lui. Adesso si è anche fatto crescere la barba, ma gli juventini lo riconoscono lo stesso”. Imputando alla mancanza di fuoriclasse il principale problema della crisi bianconera: “Ci sono troppi giocatori agonistici e pochi fuoriclasse. Manca gente di qualità in grado di farti vincere le partite anche quando giochi male. Tipo Pato o Ibrahimovic del Milan o Eto’o dell’Inter”.

    Big Luciano critica Marotta ma per l’inesperienza nel dover condurre la campagna acquisti per una big “Si deve abituare ad una grande squadra come la Juve, anche perchè finora si è occupato solo di formazioni minori. Se entra nel giro giusto può anche darsi che faccia buoni acquisti”. Severo invece con Del Neri “Non è stato in grado di far costruire una squadra adatta al suo modulo. A mio avviso comunque non dovrebbe perdere il posto ance se dovesse perdere contro il Milan”.

    Parole d’elogio di stima per Andrea Agnelli assolto sia da Moggi che da Briatore e defenito juventino vero ribadendo il concetto che il presidente senza l’avallo della società può fare poco. “E’ uno che di calcio ne capisce, ma gli devono dargli una mano. Quest’anno è salito su un treno in corsa dopo che avevano già comprato 15 nuovi giocatori, ma con questi non si va da nessuna Parte. Non ci sono campioni nella Juve di oggi, a parte Del Piero e Buffon, i quali però sono un po’ avanti con l’età e di certo non si può contare su di loro per aprire un ciclo” conclude Moggi.

    Riserva solo un sorriso, invece, alla domanda di Chiambretti su Bettega e sulla sua paternità negli acquisti di Zidane e di altri campioni bianconeri. Le dichiarazioni sono estrapolate da Erosport. Di seguito vi lasciamo ai video di alcuni spezzoni della trasmissione:

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  • Un bodyguard sventa un attentato a Mourinho

    Un bodyguard sventa un attentato a Mourinho

    Secondo le indiscrezioni riportate dalla radio madrilena Cadena Ser venerdi scorso Josè Mourinho sarebbe sfuggito ad un attentato a La Coruna grazie all’intervento di una guardia del corpo. L’ex tecnico nerazzurro insieme ai giocatori del Real Madrid era intento a firmare autografi all’interno dell’aereoporto di La Coruna quando una persona non identificata si è avvicinato tentando di aggredirlo con una lama da 4 centimetri.

    La guardia del corpo nel tentativo di scongiurare l’aggressione è rimasto ferito venendo medicato in un secondo momento. La società avrebbe deciso di tenere la squadra e lo stesso tecnico all’oscuro in modo da non far salire la tensione fino ad oggi. Si spera che le telecamere a circuito chiuso dell’areoporto riescano ad aiutare gli investigatori a caccia dell’attentatore: per ora si sa solo che è un uomo di statura molto alta

  • La strana coppia: Andrè Villas Boa e Jürgen Klopp

    La strana coppia: Andrè Villas Boa e Jürgen Klopp

    Sono probabilmente i due allenatori emergenti più in vista del momento, e stanno ottenendo ottimi risultati alla guida di Porto e Borussia Dortmund: si tratta di André Villas Boa e Jürgen Klopp. Entrambi giovani (44 anni per il tedesco, appena 34 per il portoghese), stanno conducendo le rispettive formazioni alla vittoria del campionato. E se per le i lusitani non è una novità, forti dei loro 24 titoli nazionali, si tratta invece di una sorpresa per i tedeschi, che hanno vinto la loro sesta e ultima Bundesliga nella stagione 2001/2002.

    IL NUOVO MOURINHO – Scontatissima l’etichetta di “nuovo Mourinho” per Villas Boa, dato che la storia del tecnico di Oporto ricalca per ampi tratti quella dello “Special One”. Inizia la carriera nel mondo del calcio giovanissimo, a soli 16 anni, come osservatore, ed a 22 è già allenatore delle Isole Vergini. Ma probabilmente la vera svolta arriva nel 2003/2004, quando diventa assistente proprio di Mou, nella sua esperienza al Chelsea, con un rapporto che si protrarrà sino al 2008/2009, quando Villas Boa decide di spiccare il volo e diventare allenatore dell’Académica, squadra portoghese invischiata nella lotta salvezza, e portata all’11° posto finale. Il Porto allora, decide di riprovarci, e consegna la panchina al discepolo di Mourinho. E i risultati non tardano ad arrivare: 19 vittorie e 2 pareggi nelle prime 21 giornate di campionato, miglior attacco e miglior difesa del torneo (appena 7 gol subiti), con 8 punti di vantaggio sul Benfica.

    Villas Boa schiera il suo Porto con un 4-3-3 che ha saputo valorizzare le doti offensive di tutta la rosa, e che mette in risalto le qualità del bomber brasiliano Hulk (all’anagrafe Givanildo Vieira de Souza), pezzo pregiato della squadra e oggetto del desiderio si numerosi club spagnoli, Siviglia e Altletico Madrid su tutti. Altro perno del’undici titolare è Joao Moutinho, centrocampista 23enne sbarcato quest’anno nella città portoghese, diventato ormai titolare inamovibile, grazie alla sue abilità tecniche e alla sua duttilità, visto che oltre ad essere impiegato come centrocampista centrale avanzato, può giocare anche più defilato sul fronte offensivo.

    OUTSIDER – Se tutto sommato il tecnico portoghese “non ha fatto altro” che riportare il Porto ai fasti degli anni passati, si può dire che il lavoro compiuto da Jürgen Klopp a Dortmund ha davvero i crismi dell’impresa. Sbarca sulla panchina dei gialloneri nel 2008, dopo 8 anni al Mainz, squadra che aveva condotto alla sua prima, storica, promozione in Bundesliga.

    Il Borussia, nel recente passato, aveva rischiato prima il fallimento e poi la retrocessione, con il solo fiore all’occhiello della finale, persa, di Coppa di Germania. Ed è proprio da qui che riparte Klopp, vincendo la Supercoppa tedesca ai danni della corazzata Bayern, e concludendo la stagione al 6° posto (miglior piazzamento delle ultime 4 stagioni), e bissa lo stesso risultato nella stagione successiva. La stagione 2010/2011 però, è quella della svolta: il suo Borussia uccide letteralmente il campionato, accumulando, dopo 24 giornate, 12 punti di vantaggio sulla seconda, e ben 16 sul Bayern Monaco campione uscente, divario legittimato anche dalla splendida vittoria ottenuta per 3-1 sul campo dei bavaresi nell’ultima giornata di campionato.

    Le fortune del Borussia di Klopp si basano sulla prolificità dei suoi centrocampisti, che contribuiscono non poco alla fase realizzativa della squadra. I vari Şahin, Großkreutz, Götze e il nipponico Kagawa, hanno segnato insieme 24 reti, poco meno della metà delle reti complessive messe a segno in campionato. Il resto lo fa Barrios, centravanti paraguaiano, che può vantare uno score personale di 11 gol in 21 partite. Dopo i Mondiali, il 26enne attaccante giallo-nero era stato accostato a numerosi clubs, tra cui il Milan, ma è rimasto un altro anno in Germania, e i risultati gli stanno dando ragione.

    Insomma si tratta di due formazioni giovani, che praticano un bel calcio e che sono guidate da due tecnici diversi tra loro, ma che stanno dimostrando di avere capacità per ambire alla guida di grandi squadre. E chissà se nella prossima stagione, la vetrina della Champions, non li consacrerà definitivamente.

  • Moggi all’Olimpico per Juve – Milan. Sarà la svolta?

    Moggi all’Olimpico per Juve – Milan. Sarà la svolta?

    I risultati deludenti della Juventus di Marotta e Del Neri ha fatto riaffiorire nel popolo bianconero la nostalgia nel mai dimenticato Luciano Moggi. Big Luciano, riabilitato in parte dal nuovo filone di Calciopoli, pur non lo scagionandolo totalmente dalle accuse dimostra che telefonare ad arbitri e designatori alla ricerca di favori era una prassi comune e consolidata, a fine stagione potrebbe rientrare nel mondo del calcio a meno l’ennesima farsa ad personam con la proposta di radiazione.

    In queste settimane il nome il suo nome è stato spesso accostato a quello della Juventus per il rapporto di stima con Andrea Agnelli e per la volontà di dar un impulso forte al progetto coniato in estate. Al momento non arrivano conferme anche se si vocifera che Moggi domani sera sarà dopo cinque anni all’Olimpico a seguire la Juventus da vicino nel big match contro il Milan.
    L’ex dirigente bianconero avrebbe affittato un palchetto dello stadio torinese e sicuramente la sua presenza domani non passerà inosservata. Chi sa se la svolta paventata da Agnelli in settimana sia proprio quella di avvalersi della consulenza di Luciano Moggi maestro nel motivare la squadra.

  • Argentina, gara finisce in rissa. L’arbitro espelle 36 giocatori. Video

    Argentina, gara finisce in rissa. L’arbitro espelle 36 giocatori. Video

    Da una partita di quinta divisione in Argentina arriva un nuovo record. L’arbitro Damian Rubin è costretto a dirigere l’ostica partita tra Claypole e Victoriano Arenas ricca di scorrettezze sin dai primi minuti, la scintilla però si innesca sul finire del primo tempo, quando i padroni di casa segnano la rete del 2-0 a due giocatori iniziano a beccarsi arrivando quasi alle mani venendo espulsi.

    Calma ristabilita? Decisamente no. A pochi minuti dalla fine scatta un mega rissa che coinvolge tutti, l’arbitro dopo aver sventolato il rosso è costretto a chiudere anticipatamente la partita chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per far tornare il sereno. La sorpresa però arriva dal referto, Rubin espelle 36 giocatori (i 22 in campo, 14 in panchina e i due allenatori).

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  • Le verità di Ranieri “i miei problemi Pizarro e Borriello”

    Le verità di Ranieri “i miei problemi Pizarro e Borriello”

    Claudio Ranieri così come il suo collega Delio Rossi dopo aver somatizzato il divorzio dalla sua Roma racconta le sue verità all’Espresso con la lealtà di chi può esser criticato sotto il profilo tecnico ma non come uomo.

    L’ormai ex tecnico giallorosso sviscera il caso Roma in ogni sua componente parlando degli argomenti più spinosi quali il rapporto con Totti, ai problemi con Pizarro fino alle incomprensioni con Borriello. “Con il capitano non ho mai litigato – dice Ranieri – Francesco è la bandiera della Roma e nello spogliatoio è probabilmente molto più solo di quanto non appaia.

    Sul cileno invece “David da tempo aveva problemi al ginocchio. Più lo di fendevo, dandogli il tempo di guarire, più trovavo insinuazioni continue sui giornali. Siccome non sono un’idiota l’ho preso molte volte da parte: hai dei problemi con me? Risposta: No mister, nessun problema. Non mi guardava mai negli occhi. Io sono diverso, per me la sincerità è fondamentale

    L’ex rossonero era l’ultima grana Borriello voleva giocare sempre, ma non è che nel Milan fosse costantemente titolare. Lo faccio partire dal 1′ con il Napoli e non vede un pallo ne, due giorni dopo analizziamo la gara, glielo faccio notare e mi risponde: Ero stanco mister, venivo da tre partite consecutive. Allora non capisco, forse sono tardo io: se sei stanco perché dovrei farti giocare anche la quarta e la quinta partita consecutiva?”.

    Difende con le unghie il suo lavoro e quello del preparatore atletico “Era semplicemente avveniristica, ma quando non conosci l’argomento, sproloqui per convenienza, malafede o pigrizia. Capanna è un luminare, gli hanno attribuito anche il premio di categoria. Penso che questa squadra non ha bisogno di altri alibi, deve vincere tirando fuori tutto meno le scuse, altrimenti non ne usciranno e il mio gesto si rivelerà del tutto inutile

    Parole d’elogio invece per Burdisso “E’ tra quelli che mi è rimasto nel cuore. Un giorno parlai con la squadra: ‘Ho una convinzione, si gioca bene in base a come ci si allena, e lui pronto: ‘o mister, si gioca come si vive. Burdisso non si nasconde, ti guarda negli occhi sempre

  • Kolo Toure positivo all’antidoping, altro guaio per Mancini

    Kolo Toure positivo all’antidoping, altro guaio per Mancini

    Roberto Mancini è sicuramente uno degli allenatori più invidiati al mondo per aver come presidente lo sceicco Mansour pronto a metter le mani al portafogli per arrivare a qualsiasi giocatore. Ma l’avventura inglese del Mancio è costellata anche da tanti problemi e difficoltà dovute ad uno spogliatoio difficile da gestire, con una lunga serie di infortuni e adesso con la tegola Kolo Tourè.

    Il difensore ivoriano è stato beccato ad un controllo antidoping venendo sospeso dal club fin quando non sarà fatta luce sul caso. A comunicare la notizia è lo stesso club suo proprio sito ufficiale comunicando di aver sospeso il giocatore non precisando però la sostanza a cui Tourè è risultato positivo.