Tag: Curiosità

  • Pareggia subito mentre gli avversari ancora festeggiano

    Pareggia subito mentre gli avversari ancora festeggiano

    Allo stadio Al-Nahyan di Abu Dhabi, si gioca un match di Coppa Emirati Arabi fra Al Ain e Al Wasl. Ismail Ahmed, difensore dell’Al Ain, ha appena portato la sua squadra in vantaggio 2-1. I festeggiamenti per il gol si dilungano troppo. Ne approfitta il centrocampista avversario Francisco Yeste. Il calciatore spagnolo riposiziona subito il pallone a centrocampo: tira direttamente dal dischetto e pareggia 2-2, scavalcando il portiere avversario ancora distratto dai festeggiamenti. Gol corretto secondo il regolamento e rete infatti convalidata dall’arbitro. L’Al Ain riuscirà comunque a vincere la partita 3-2.

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    Fonte: Repubblica.it

  • Dramma Abidal, ha un tumore al fegato

    Dramma Abidal, ha un tumore al fegato

    Un comunicato ufficiale da parte del Barcellona lascia tutti i tifosi sbigottiti, Eric Abidal ha un tumore al fegato e venerdì prossimo si sottoporrà ad un intervento chirurugico dal dottor Jopep Fuster Obregon. “Su richiesta del giocatore si richiede di rispettare il diritto alla privacy”.

    La notizia sconvolgente ha comunque partorito un tam tam mediatico che ha coinvolto giocatori, colleghi e tifosi che con messaggi e preghiere si sono immedesimati nel dramma di Eric ma il pensiero comune è quello che il francese supererà anche questa battaglia, quella più difficile. In bocca al lupo!

  • Nucini e Facchetti, doppio autogol di Narducci. Calciopoli non esiste

    Nucini e Facchetti, doppio autogol di Narducci. Calciopoli non esiste

    E’ da tempo che ne sono convinto e con i miei post cerco di sensibilizzare chi crede ancora alla farsa di Calciopoli. Il colonnello Auricchio insieme ai pm Narducci e Capuano hanno costruito un castello di sabbia che d’udienza in udienza si sta sgretolando come neve al sole.

    Ieri, al Tribunale di Napoli è stata definitivamente compromessa la credibilità dei pm Narducci e Capuano e a farla crollare sono stati proprio i supertest Nucini e Facchetti Jr chiamati a dar nuova credibilità alla tesi dell’accusa, portando finalmente prove certe e inconfutabili di una rete occulta che mirava a condizionare l’andamento del campionato.

    Il memoriale portato da Facchetti, invece, non è stato considerato attendibile e pertanto non potrà esser usato come prova “non è sufficientemente garantita la veridicità degli appunti, del resto – ha detto ancora la Casoria – hanno un valore probatorio molto scarso”. Lo stesso Facchetti ha però “incastrato” “Nucini confessando una confidenza del padre ucini segnalò a mio padre che aveva arbitrato una gara, Avellino-Messina, commettendo errori intenzionalmente per danneggiare l’Avellino”.

    L’arbitro amico di Giacinto Facchetti ha poi dato il colpo di grazia contraddicendosi in molte occasioni e costringendo spesso la giudice Casoria al richiamo ufficiale. L’ex arbitro ha poi confermato di aver ricevuto una sim dal ds del Messina Mariano Fabiani, ritenuto vicino all’ex dg della Juve Luciano Moggi, una scheda telefonica ma ancora una volta cambia la versione dicendo questa volta di non averla mai utilizzata, mentre in altre occasioni diceva di aver ricevuto qualche telefonata.

    Di seguito vi riportiamo la cronistoria dell’udienza del 15/3/11 (via juvemania.com)
    CONTROESAME DI FACCHETTI

    Avv. Prioreschi: Lei ha detto che De Canio era della GEA?
    Facchetti: Sì.
    Avv. Prioreschi: Sa che gli allenatori non potevano essere sotto procura?
    Facchetti: No.

    Avv. Gallinelli: Questo processo si riferisce a quale campionato?
    Facchetti: 2003-2004 e 2004-2005.
    Avv. Gallinelli: Questo processo?
    Facchetti: No, 2004-2005 e 2003-2004…
    Avv. Gallinelli: Lei ha fatto riferimento a fatti del 2004-2005?
    Facchetti: No, ad anni precedenti.
    Avv. Gallinelli: Le contesto allora che Lei ai pm riferisce: ‘Prendo atto che dovrò riferire sulla struttura che condizionava il campionato fino all’anno 2006”: può riferire quali erano questi fatti?

    Avv. Gallinelli: Sa se Suo padre registrava le conversazioni con Nucini?
    Facchetti: No.
    Avv. Gallinelli: Questo non l’ha letto sui gionali?
    Facchetti: No.
    Avv. Gallinelli: Posso esibire un articolo de La Repubblica.
    Facchetti: Ah sì, quello di Mensurati.
    Avv. Gallinelli: Quindi lo sapeva?

    LO SHOW DI NUCINI: LE CHICCHE
    Avv. Prioreschi: Sulla scheda data da Fabiani: Lei prima ha indicato il numero, ma poi ha detto di non averla usata e che Le sono arrivate solo un paio di telefonate. Lei il 23 settembre 2007 ai carabinieri ha detto di avere avuto la scheda ancora imballata e che l’aveva buttata via.
    Opposizione del PM Narducci.
    L’avv. Prioreschi si arrabbia: Avrebbe dovuto farle Lei queste domande, lo sa bene quante versioni ha dato sul fatto!
    Avv. Prioreschi: Ha detto prima che l’aveva usata, poi che non lo aveva fatto, che non ricordava il numero, poi dice che non l’ha buttata… mi dice dopo 7 anni come ha fatto a ricordare il numero nel 2010?
    Nucini (a Prioreschi che incalza): STA CALMO!
    Presidente Casoria: Non si permetta!
    Nucini: A Borrelli dico che l’ho annotata, poi a Lei, che mi ha posto la stessa domanda dopo un controesame di 6 ore, ho dato la stessa risposta, ho sempre detto che l’avevo annotata.
    Presidente Casoria: Ma nei verbali c’è scritto il contrario.

    Avv. Morescanti: Sono state fatte 25 domande sul punto e Lei mi ha detto: ‘Magari me lo ricordassi’.
    Nucini urla.
    Avv. Morescanti: Presidente, lo faccia stare zitto!
    Nucini: Allora, facciamo così: la scheda me l’ha data Marconi e a Torino c’era Garibaldi.
    Presidente Casoria: Nucini, Lei si sta squalificando come teste, tutto ciò verrà registrato.

    Avv. Prioreschi: Le leggo il verbale della scorsa udienza in cui veniva chiesto se Lei aveva conservato il numero dopo averlo dato a facchetti, Lei rispondeva di no.
    Nucini: Non avevo capito la domanda, intendevo una copia.
    Avv. Prioreschi: Le chiedo di interrompere l’interrogatorio e nominare un difensore.

    Presidente Casoria: Cinque minuti fa il figlio di Facchetti ha detto che lei avrebbe arbitrato con dolo la gare e che era un arbitro pentito, lo ha detto o no?
    Nucini: Assolutamente no. È impensabile, bisogna vedere se davvero Facchetti lo ha detto al figlio, i fatti oggettivi corrispondono a quello che io e Facchetti abbiamo vissuto insieme.
    Avv. Prioreschi: Il posto di lavoro offerto da Facchetti. Mi fa la cronistoria dei colloqui procurati da Facchetti?
    Nucini: Dott Paolillo (attuale AD dell’Inter ndr) presso la Banca Popolare di Milano
    Avv. Prioreschi: L’attuale dirigente dell’Inter?

    Avv. Prioreschi: Bene. Rispondendo al PM ha detto che nei colloqui con Facchetti a volte faceva riferimento al fatto a vostre considerazioni. Io vorrei dividere le due cose. Quando ha riferito degli arbitri che facevano parte dell’associazione erano fatti o considerazioni?
    Nucini: Le dinamiche che ci interessavano ce le siamo andate a prendere, sul resto erano percezioni.
    Avv. Prioreschi: Quindi quando dice che gli arbitri facavano parte dell’associazione erano sue impressioni?
    Nucini: Si aveva la percezione.
    Presidente Casoria: Non impressioni ma percezioni.
    Nucini: Che alcuni arbitri rispondessero in maniera diretta altri indiretta.
    Avv. Prioreschi: Lei ai cc ha detto che era probabile che alcuni arbitri facevano parte del sistema Moggi. Preciso che questo era un nostro commento perché non avevamo prove di questa affermazioni.
    Nucini: Si è così era un commento su nostre percezioni.
    Avv. Prioreschi: Lei ai cc riferisce la storia che nel corso del 2001/2002 venivano mandati alla juve arbitri giovani se la ricorda?
    Nucini: Sì.
    Avv. Prioreschi: Risparmio la lettura. Questa cosa la riferisce prima di Lei Gianfelice e Lei la ripete. Lo fa perché lo aveva detto Facchetti o perché ne era a conoscenza?
    Nucini: Per noi quelli erano arbitri che rispondevano alle dinamiche, che poi fossero giovani…
    Avv. Prioreschi: No, così sta modificando. Le leggo la sua testimonianza in cui parla prpprio di arbitri giovani.
    Nucini: Avevamo fatto anche la considerazione che anche tra gli arbitro giovani potevano avere la possibilità di far conoscere l’associazione. In generale si parlava anche dei giovani che era molto facile riuscire ad influenzare.
    Presidente Casoria: Lei ha detto che nominavano i giovani perché erano influenzabili.
    Nucini: È così
    Presidente Casoria: E l’avv. ha fatto un elenco…
    Nucini: Anche quella era una percezione.
    Avv. Prioreschi: Ha mai arbitrato l’Inter dopo la nomina di Facchetti a Presidente?
    Nucini: Ho fatto il quarto uomo.
    Avv. Prioreschi: Ed era corretto visti i suoi rapporti?
    Nucini: Il quarto uomo è assolutamente ininfluente…
    Bergamo si inalbera e Nucini: “Dai Paolo, lo sai…”.
    L’avvocato Morescanti si arrabbia.
    Nucini: E poi io non posso ricordare quante volte ho fatto il quarto e anche ammesso e concesso che avessi fatto il quarto uomo …
    Presidente Casoria: Perché non ha detto a Facchetti, visto che stavate facendo questa indagine, che non era il caso?
    Nucini: Perchè l’indagine era già terminata, e poi io avendo la coscienza a posto potevo fare anche l’arbitro.
    Avv. Prioreschi: Mi arrendo!! Nessuna altra domanda.

    Avv. Gallinelli: Tra febbraio 2001 e l’estate del 2002 ha incontrato Facchetti?
    Nucini: Sì, ma in maniera molto superficiale.
    Avv. Gallinelli: E il sospetto sul malessere già c’era?
    Nucini: Io lo avevo già, non lo confidai a Facchetti.
    Avv. Gallinelli: Si sentiva anche telefonicamente?
    Nucini: Dopo l’estate 2002 sì.

    Avv. Gallinelli: Lei ha parlato con Facchetti dell’articolo o della convocazione della Boccassini?
    Nucini: No.
    Avv. Gallinelli: Ed è vero che ha fatto scena muta?
    Nucini: Abbiamo parlato di calcio, punto.
    Avv. Gallinelli: In che senso?
    Nucini: Abbiamo parlato di calcio.
    Avv. Gallinelli: Quali erani gli argomenti?
    Nucini: Abbiamo parlato di calcio.
    Avv. Gallinelli: Ammonisca il teste!
    Presidente Casoria: Specifichi.
    Nucini: Io portai un articolo di giornale in cui Casarin aveva confidato che un arbitro gli aveva detto che un designatore gli aveva chiesto di ammonire un determinato giocatore che era diffidato.

    Avv. Gallinelli: Nel 2004 aveva già degli appunti? Li consegnò alla Boccasini?
    Nucini: No.
    Avv. Gallinelli: Perché?
    Nucini: Perché non me la sono sentita di affrontare da solo il problema che c’era nel mondo del calcio.
    Avv. Gallinelli: Quindi non parlò di Fabiani, delle schede, di niente?
    Nucini: No delle confidenze con Giacinto no.
    Avv. Gallinelli: Scusi ma non collaborava con Facchetti? Perché parla di solitudine?
    Nucini: In quel momento ero da solo, se andava fatta una denuncia dovevamo farla insieme.
    Avv. Gallinelli: Si è chiesto perché la Boccasini l’ha chiamata?
    Nucini: No.
    Avv. Gallinelli: Non sa se c’è stata una segnalazione di qualcuno dell’Inter?
    Nucini: No sono andato con nessuna indicazione di nessuno.
    Presidente Casoria: Cioè l’hanno chiamata e Lei è andato?
    Nucini: Sì.
    Presidente Casoria: E avete parlato del più e del meno.
    Nucini: Sì.
    Avv. Gallinelli: Io ho chiesto da un anno e mezzo la copia di questi fascicolo archiviato e non ho mai avuto risposta.
    Avv. Prioreschi: Lei ha firmato un verbale?
    Nucini: no.
    Presidente Casoria: Se hanno fatto una chiacchierata perché doveva firmare un verbale.

    Presidente Casoria: Perché quando è andato dalla Boccassini non ha parlato di tutto?
    Nucini: Per pudore della morte di Facchetti.
    Avv. Morescanti: Ma la Boccassini è del 2003! (Facchetti muore nel 2006, ndr)

    Difesa Racalbuto, avv. Mungiello: Nella cena del natale 2002 lei chiede chi era Fabiani vero?
    Nucini: Sì.
    Avv. Mungiello: Di che stavate parlando?
    Nucini: Di nulla.
    Avv. Mungiello: Eravate muti tra un’insalata di rinforzo e un capitone

    Avv. Morescanti: Lei ha riferito che l’Inter Le aveva promesso un posto di lavoro, se Lei fosse stato allontanato dal mondo del calcio
    Nucini: Ha formulato male, non è l’Inter.
    Avv. Morescanti: Volevo dire Facchetti.
    Nucini: Lei formula la domanda sbagliata…
    Avv. Morescanti: Io non formulo la domanda sbagliata, troppa confidenza! Quindi è stato Facchetti.
    Nucini: Sì.
    Avv. Morescanti: Lei ha detto anche che avrebbe subito rifiutato.
    Nucini: Sì.
    Avv. Morescanti: Invece qui, oggi, ha fatto un elenco di banche. Perché la volta precedente ha detto che aveva rifiutato?
    Nucini: Io ho detto che lui si è prodigato…
    Avv. Morescanti: No, non è vero, nel verbale c’è scritto che si è proposto…
    Nucini: Vada a rileggersi tutto.
    Avv. Morescanti: Io non mi rileggo tutto e Lei non si permette! Perché va nelle banche?
    Presidente Casoria: Facchetti l’ha obbligata ad andare nelle banche? E’ andato con i suoi piedi?
    Nucini: Ma certo, Lui sapeva che quello che stavamo facendo era imbarazzante.

    Avv. Morescanti: La Boccassini non le ha fatto domande specifiche?
    Nucini: No.
    Avv. Morescanti: Le contesto che la volta precedente ha dichiarato che Ella Le aveva fatto domande specifiche sulle confidenze. Quando ha mentito oggi, o la volta precedente?

    ZAMPARINI E IL SORTEGGIO DI RIZZOLI

    PM Narducci: Nel 2004 ha trattato con la Juve per Maresca e Miccoli?
    Zamparini: Sì, andai a Torino ad incontrare l’amico Moggi.
    PM Narducci: E parlaste solo di questi due giocatori o anche del Palermo?
    Zamparini: Moggi mi chiese come andava il campionato, io gli dissi “Bene, gli arbitri sono un po’ scarsi”. Mi chiese quali erano gli arbitrri migliori della B ed io dissi Rizzoli, e Moggi telefonò e disse: “Vediamo se si può avere Rizzoli per il Palermo la prossima gara con il Verona che è importante”. Effettivamente arrivò Rizzoli ed io mi meravigliai. Moggi seppe subito che io ne avevo parlato con gli altri presidenti e mi disse: “Bella riconoscenza”; ed io gli dissi “Se mi hai voluto fare un piacere non me ne fare più altrimenti dovrò informare le autorità”.

    Avv. Prioreschi: Questa gara era un anticipo?
    Zamparini: Sì, del venerdì.
    Avv. Prioreschi: Quindi anche il sorteggio si fa in anticipo?
    Zamparini: Non lo so, credo che non si faccia.
    Avv. Prioreschi: Si c’è, anche per l’anticipo, Lei non ha collocato temporalmente questa telefonata di Moggi?
    Zamparini: Sicuramente prima della gara.
    Avv. Prioreschi: È in grado di escludere che quando Moggi fa la telefonata il sorteggio era già stato fatto?
    Zamparini: Non lo so, non so in che giornata era la telefonata né quando si fa il sorteggio dell’anticipo.
    Avv. Prioreschi: Quale era stata la sua valutazione della telefonata, se era finta o vera?
    Zamparini: Non penso mai che Moggi faccia le telefonate finte davanti a me, eravamo nel suo ufficio, non ricordo se col fisso o il portatile, non ci credevo nemmeno, mi sono preoccupato quando ho saputo che Rizzoli era effettivamente l’arbitro.
    Avv. Prioreschi: Può riferire le parole di Moggi?
    Zamparini: No assoltamente, io dissi che tra i più bravi c’era Rizzoli e lui alzò il telefono.

    Presidente Casoria: Lei ha detto che questo fatto avvenne allo studio di Moggi: non riesce proprio a ricordare e a risalire in che data avvenne?
    Zamparini: Bisognerebbe controllare, ma non so.
    Presidente Casoria: Quanti incontri ha fatto del genere?
    Zamparini: Uno solo.
    Presidente Casoria: E non sa collocarlo?
    Zamparini: No.
    Presidente Casoria: Può andare.

    Dichiarazione spontanea di Pairetto: In questa occasione il sorteggio è avvenuto il giovedì, quindi, né io né Paolo Bergamo eravamo presenti, in quanto è stato fatto a Roma nella nostra segreteria.

    L’avvocato Prioreschi deposita il verbale del sorteggio, nel quale è riportato chi lo ha effettuato, ovvero Manfredi Martino davanti al notaio Ioli.

    Dichiarazione spontanea di Luciano Moggi:
    “Il Concord è l’albergo dove si riunisce la Juventus, dove ci sono cento tifosi. Lei si immagina che io faccio venire Nucini in quell’albergo quando a cento metri c’è casa mia, dove si arriva dal garage direttamente in casa?”

    L’udienza è tolta. Si torna il aula il 19 aprile.

  • Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Il difensore del Bari Marco Rossi è salito agli onori delle cronache più che come giocatore, come incassatore di colpi dalle squadre milanesi. Esatto, prima un pugno in viso preso dal difensore nerazzurro Chivu, e poi la manata al fianco in Milan Bari assestatagli da Ibrahimovic. Stesso trattamento per due squadre diverse, osservando ai massimi livelli il dettame della par condicio come lui stesso ammette sorridendo. Come si legge sulle pagine della Gazzetta dello Sport (firma di Giuseppe Calvi), il difensore ha ricevuto ieri da Striscia la Notizia un tapiro d’oro per i due casi sopra citati.

    La spiegazione di certi comportamenti?: “Non c’è una spiegazione,- ammette Rossi- sono vuoti  che si creano nel cervello perché sono atti che non dovrebbero succedere, perdite di lucidità”.

    Poi ridendo  e scherzando ammette: “Forse mi ha colpito perché stava perdendo (riferito a Ibra), e perchè stavamo facendo il colpaccio a San Siro”

     

    “Mi sento travolto da un insolito destino– ha spiegato ai microfoni il giovane difensore, citando un titolo di un film di Lina Wertmüller del 1974-  Sono stato colpito all’improvviso sia da Chivu che da Ibra, senza che ci fossimo incrociati in precedenti azioni di gioco. Chivu mi chiese scusa, con una telefonata il giorno dopo, mentre da Zlatan nessun cenno. La squalifica di 3 giornate? Quasi scontata per un gesto violento”.

    Non ci sta per niente il difensore del Bari a passare per il fesso della situazione, e la precisazione che segue serve proprio a rimarcare il suo pensiero su queste vicende: “Non dipingetemi come un punching ball! In campo parlo poco e lotto, non sono un tipo timido, pur essendo leale metto sempre la gamba.”

    Rossi aggiunge un particolare del suo passato da ‘lottatore’- Tre anni fa avevo perso anche un dente, per una gomitata di Simone Inzaghi nella partita tra Parma e Atalanta. Il giorno dopo un giardiniere del Tardini ritrovò il dente tra l’erba, e mi fu riattaccato.”

    Nel finale le dichiarazioni sui suoi buoni intenti per il futuro: “Spero di non arrivare mai a colpire un avversario, perché comunque sono sempre scene poco educative.Ma se un giorno dovessi sbagliare, mi meriterò almeno le attenunanti, visti i precedenti ai miei danni!” e come dargli torto?

    Fonte (Gazzetta dello Sport)

  • Neymar tacco e passaggio no look: guarda il video!

    Neymar tacco e passaggio no look: guarda il video!

    Praticamente è sulla lista dei desideri di tutti i più grandi club d’Europa. Neymar da Silva Santos Júnior classe 1992, talento brasiliano del Santos, ormai è una realta concreta. I suoi numeri e le sue giocate fanno impazzire il pubblico, e soprattutto dopo la doppietta nella finale del campionato sudamericano under-20 (con l’oro ottenuto dal Brasile) le sue quotazioni sono praticamente lievitate alle stelle. Non bastasse ci ha pensato Pelè a incoronarlo suo degno erede, con delle parole speciali:  “Neymar può diventare più forte di me”.

    Nel video si possono vedere due sue giocate nel campionato brasiliano nella partita contro la Portuguesa. Prima un doppio passo a disorientare l’avversario, per portarsi avanti il pallone con un mezza ‘veronica’. Non bastasse lo spettacolo continua,  quando serve un assist ‘no-look’ mettendo il compagno davanti al portiere avversario.

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  • Panucci e Agnese Junkure, un flirt “sotto le stelle”

    Panucci e Agnese Junkure, un flirt “sotto le stelle”

    Il fascino della danza e il richiamo da latin lover avrebbero fatto capitolare ancora una volta il tenebroso Cristian Panucci che appesi gli scarpini al chiodo ha deciso di cimentarsi come ballerino nella fortunata trasmissione di Milly Carlucci “Ballando sotto le stelle”.

    Il programma di punta del sabato sera di Rai Uno dopo aver contribuito all’amore tra la Chiabotto e Fabio Fulco e Rosolino e la Titova pare abbia agito come Cupito per Panucci e Agnese Junkure. L’ex calciatore chiusa la lunga storia con Rosaria Cannavò è stato immortalato da Leggo insieme ad Agnese lontano dallo studio di registrazione e in atteggiamenti dolci.

    Agnese ballerina lettone sexy e seducente ha ammesso che il fascino di Panucci non la lascia indifferente e lui da vecchio “marpione” la ricopre di attenzioni.

     

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  • Spagna, il ciclone doping coinvolge Barcellona e Valencia

    Spagna, il ciclone doping coinvolge Barcellona e Valencia

    E’ una lotta senza esclusioni di colpi in Spagna dove alle accuse di favoritisimi pro Barcellona da parte di Josè Mourinho arrivano oggi pensati accuse verso il club catalano. Dopo le accuse di Fuentes che misero in dubbio i successi della Spagna agli Europei e ai Mondiali è Antonio Alcalà, giornalista di Cadena Cope a puntare l’indice contro i successi di Guardiola e del Valencia.

    Il Real Madrid ha preso subito la palla al balzo chiedendo controlli più severi, mentre le due società indignate hanno subito emesso comunicati ufficiali chiedendo la netta smentita. Alcalà accusa il Valencia di accettare la consulenza di Fuentes in persona mentre accusa i medici blaugrana di aver una dubbia reputazione.

    Questo il contenuto del comunicato del Barcellona: “Dopo le gravi insinuazioni diffuse ieri sera da ‘Cadena Cope’, il Barcellona vuole esprimere pubblicamente la propria indignazione assoluta per queste allusioni infondate che accomunerebbero il club a pratiche di doping, e vuole manifestare la propria condanna per azioni che non hanno niente a che vedere con il gioco limpido e che screditano gravemente l’immagine della competizione sportiva. Il Barcellona esige una rettifica immediata e annuncia che gli uffici giudiziari stanno già studiando azioni legale volte a difendere l’onore del Club, dei suoi tecnici, dei giocatori e dei proprio medici, obiettivo per cui è disposto ad arrivare fino in fondo. Le accuse hanno peraltro un effetto boomerang su tutto il calcio spagnolo, visto che i giocatori del Barça compongono lo scheletro della Nazionale iberica campione del Mondo in Sudafrica pochi mesi fa”.

    Fa seguito quello del Valencia: “Il Valencia vuole manifestare la propria indignazione di fronte alle notizie date da Cadena Cope e rilanciate da numerosi media. Il Valencia non ha mai lavorato, nè si è mai avvalso in forma diretta o indiretta del signor Eufemiano Fuentes e qualsiasi affermazione contraria può considerarsi una grave mancanza di sincerità da parte dei media che la supportano”.

    Le accuse sono tutte da provare e solo il tempo potrà dire chi ha ragione, ma tutto questo tam tam non fa altro che aumentare il tono dello scontro sopratutto adesso che la Liga è tornata in discussione con il passo falso del Barcellona a Siviglia.

  • Serie A, i numeri della 29 Giornata. Pari Milan, l’Udinese è da Champions

    Serie A, i numeri della 29 Giornata. Pari Milan, l’Udinese è da Champions

    Sono 22 le reti segnate nella 29esima giornata di Serie A che ha visto il Milan gettare alle ortiche una ghiotta occasione di allungare a +7 sui cugini dell’Inter, fermati sul pari a Brescia nell’anticipo di venerdì, in classifica impattando a San Siro dopo aver rischiato di perdere contro la cenerentola del campionato Bari. Andati sotto di una rete nel primo tempo, i rossoneri rimangono anche in 10 per l’espulsione di Ibrahimovic che molto probabilmente farà saltare all’attaccante svedese la sfida scudetto contro la sua ex squadra l’Inter tra due settimane e riacciuffano il pari soltanto nel finale grazie alla rete del barese Antonio Cassano che punisce la squadra della sua città.

    Ritorna al successo il Napoli dopo la sconfitta patita con il Milan e il pari scilabo con il Brescia. Gli uomini di Mazzarri battono il Parma 3-1 (a Palladino rispondono Hamsik, Lavezzi e Maggio) e salgono a quota 56 punti ad una lunghezza dai nerazzurri e a 6 dalla vetta occupata dai rossoneri. I partenopei rientrano così in corsa per lo scudetto considerato l’imminente derby milanese del 3 aprile che potrebbe consentire a Cavani e compagni di accorciare ulteriormente in classifica.

    Passiamo a parlare invece della squadra più bella della Serie A, l’Udinese. Gli uomini di Guidolin stanno compiendo un autentico miracolo dopo il disastroso avvio di campionato che aveva visto i friulani perdere le prime quattro gare di campionato risalendo di posizioni giornata dopo giornata. I bianconeri possono vantare un attacco esplosivo con le 54 reti messe a segno, secondi solo all’Inter che guida con una sola rete in più (55), trascinati dal capocannoniere del torneo Di Natale e da un super Sanchez. Le ultime 4 reti (2 di Di Natale e una di Sanchez) sono state realizzate in quel di Cagliari che hanno permesso all’Udinese di piazzarsi oggi al quarto posto che vuol dire Champions League.

    C’era anche grande attesa per il derby della capitale, andato in scena di pomeriggio per problemi di ordine pubblico. La Roma vince la stracittadina per merito della doppietta di Totti che fa secco Muslera su calcio di punizione e su penalty tornando a segnare in un derby a 5 anni di distanza dall’ultima marcatura. E’ lui l’uomo derby in un match giocato con i nervi a fior di pelle e che ha visto la Lazio terminare la sua gara in 9 contro 11 per le espulsioni di Radu e Ledesma.

    Momenti difficilissimi per Juventus e Palermo: i bianconeri nell’anticipo serale del sabato si fanno rimontare le due reti di vantaggio, siglate da Matri, dal Cesena e rinviano ancora di una settimana l’appuntamento con una vittoria che manca da un mese (1-0 all’Inter) abbandonando le ultime speranze di quarto posto, i siciliani cadono a Marassi (1-0 con il Genoa) non riuscendo a risollevarsi neanche con la nuova gestione Cosmi. Forse non era Delio Rossi il problema.

    Sorride invece la Fiorentina che sta ritrovando una buona continuità di risultati che mancava in riva all’Arno dal vecchio corso Prandelli. I viola espugnano il difficile campo del Bentegodi battendo il Chievo per 1-0 grazie alla rete del ritrovato Vargas.

    Infine chiudiamo con due importanti scontri salvezza: il Bologna di Malesani continua a stupire e torna da Lecce con 3 punti fondamentali targati Ramirez, attestandosi a centro classifica in acque tranquille nonostante la penalizzazione di 3 punti inflitta dalla Commissione Disciplinare per inadempienze Co.Vi.Soc.; tutt’altro che tranquille invece le acque sulle quali naviga la Sampdoria che perde a Catania 1-0 e viene inghiottita nella lotta salvezza. Un declino inaspettato ad inizio stagione ed alimentato dallo smantellameto del reparto avanzato blucerchiato che ha visto partire i gioielli Cassano e Pazzini verso Milano sponda rossonera per il primo e nerazzurra per il secondo.

    Risultati e marcatori 29 Giornata Serie A

    BRESCIA – INTER 1-1
    18′ Eto’o (I), 86′ Caracciolo (B)
    CAGLIARI – UDINESE 0-4
    43′ Benatia, 44′ Sanchez, 50 Di Natale, 56′ Di Natale
    CATANIA – SAMPDORIA 1-0
    76′ Llama
    CESENA – JUVENTUS 2-2
    19′ Matri (J), 34′ Matri (J), 40′ rig Jimenez (C), 81′ Parolo (C)
    CHIEVO – FIORENTINA 0-1
    48′ Vargas
    GENOA – PALERMO 1-0
    77′ Floro Flores
    LECCE – BOLOGNA 0-1
    33′ Ramirez
    MILAN – BARI 1-1
    39′ Rudolf (B), 83′ Cassano (M)
    PARMA – NAPOLI 1-3
    29′ Palladino (P), 53′ Hamsik (N), 58′ Lavezzi (N), 88′ Maggio (N)
    ROMA – LAZIO 2-0
    70′ Totti, 93′ rig Totti

    Classifica

    1. MILAN 62 29
    2. INTER 57 29
    3. NAPOLI 56 29
    4. UDINESE 53 29
    5. LAZIO 52 29
    6. ROMA 49 29
    7. JUVENTUS 42 29
    8. PALERMO 40 29
    9. FIORENTINA 40 29
    10. CAGLIARI 39 29
    11. BOLOGNA (-3) 39 29
    12. GENOA 38 29
    13. CHIEVO 32 29
    14. CATANIA 32 29
    15. SAMPDORIA 31 29
    16. PARMA 29 29
    17. CESENA 29 29
    18. LECCE 28 29
    19. BRESCIA 26 29
    20. BARI 17 29

    Prossimo turno 19-20 marzo 2011

    BARI – CHIEVO
    BOLOGNA – GENOA
    FIORENTINA – ROMA
    INTER – LECCE
    JUVENTUS – BRESCIA
    LAZIO – CESENA
    NAPOLI – CAGLIARI
    PALERMO – MILAN
    SAMPDORIA – PARMA
    UDINESE – CATANIA

    Classifica Marcatori

    24 Di Natale (Udinese)
    20 Cavani (Napoli)
    19 Eto’o (Inter)
    17 Di Vaio (Bologna)
    16 Matri (Juventus)
    14 Ibrahimovic (Milan)
    12 Sanchez (Udinese)
    11 Pato (Milan), Pazzini (Inter)
    10 Borriello (Roma), Gilardino (Fiorentina), Pastore (Palermo), Robinho (Milan)
    9 Crespo (Parma), Hamsik (Napoli), Pellissier (Chievo), Quagliarella (Juventus)
    8 Caracciolo (Brescia), Ilicic (Palermo), Vucinic (Roma)
    7 Hernanes (Lazio), Maxi Lopez (Catania), Miccoli (Palermo), Totti (Roma)

  • Quante giornate a Ibra? A rischio il derby scudetto con l’Inter

    Quante giornate a Ibra? A rischio il derby scudetto con l’Inter

    La follia di Ibrahimovic potrebbe costare caro al Milan. Lo svedese infatti rischia di beccare 2 giornate di squalifica dal giudice sportivo dopo il rosso diretto sventolatogli in faccia dall’arbitro Brighi per la manata rifilata al povero Marco Rossi, che tra l’altro aveva subìto qualche settimana addietro un pugno sul volto da Chivu che erano costate al rumeno tre giornate, nel pareggio con il Bari nell’anticipo di mezzogiorno della 29esima giornata di Serie A e di saltare così la sfida scudetto con l’Inter del prossimo 3 aprile.

    Una leggerezza, e un brutto gesto, quella dell’attaccante rossonero che sta attraversando un periodo negativo sintomo di una condizione psicofisica tutt’altro che accettabile e che potrebbe cambiare le sorti della stagione, fin qui dominata dal Milan, a solo 2 settimane dal derby della Madonnina con i cugini nerazzurri.

    Ma quante giornate rischia realmente Ibra? Dipenderà da cosa ha scritto sul referto il direttore di gara Brighi e su questo il giudice sportivo Tosel si baserà per decidere la pena secondo regolamento. L’articolo 19 del Codice di Giustizia sportiva infatti prevede una giornata di squalifica per condotta antisportiva, 2 giornate per condotta gravemente antisportiva e 3 per condotta violenta.
    Per far capire meglio i metri di giudizio di chi prende provvedimenti, in questa stagione è stato fermato per un turno Totti per la manata con la quale ha spintonato Olivera in un Roma – Lecce dello scorso 31 ottobre che lo costrinse a saltare il derby con la Lazio inquadrata come una condotta antisportiva mentre, come dicevamo sopra, sono state inflitte 3 giornate a Chivu per il pugno, scagliato alle spalle, in faccia allo stesso protagonista dell’episodio di oggi Marco Rossi in un Bari – Inter trattandosi di una condotta violenta. Forse la punizione giusta sta nel mezzo…

  • Incredibile, la Juve se la prende con Tuttosport

    Incredibile, la Juve se la prende con Tuttosport

    La Juventus è viva ma tremendamente in confusione. I dirigenti della Vecchia Signora ieri sul proprio sito ufficiale hanno esposto un comunicato nel quale si scagliano senza mezzi termini verso la linea editoriale di Tuttosport accusandola di diffondere notizie false con il chiaro intento di screditare il lavoro del tecnico, dei dirigenti e dei giocatori.

    Trovo assurdo che una società debba difendersi attaccando una testata giornalistica che sin dai tempi di Moggi e della Juve vincente ha sempre usato questa linea editoriale, attrbuendo spesso giocatori o trattative in cui la società bianconera non era mai entrata. Era l’occasione di stare zitti, di incassare le critiche e di far parlare il campo che al momento dà ragione al quotidiano per gestione e risultati. Di seguito vi riportiamo il comunicato:

    “Juventus Football Club ha mantenuto con tutti gli organi d’informazione un dialogo aperto nel corso di tutta la stagione sportiva. La società intende proseguire su questa linea, pur essendo i risultati sportivi non soddisfacenti a giudizio dei tifosi, dello staff tecnico, dei dirigenti e dei calciatori. Ogni componente è strenuamente impegnata nel miglioramento di una vicenda sportiva non all’altezza della tradizione, tuttavia si ritiene assolutamente irresponsabile il comportamento del quotidiano Tuttosport, che prosegue nel suo malinteso ruolo di quotidiano “di riferimento” a diffondere notizie inattendibili, con l’unico obiettivo di mettere in discussione la professionalità del tecnico, di alcuni calciatori e dirigenti. Formulare una rosa composta da sette nomi di possibili nuovi allenatori in otto giorni significa semplicemente stuzzicare gli animi più emotivi, non certo formulare resoconti credibili, tantomeno avere fonti credibili.
    La Juventus non ha quotidiani “preferiti” o di “riferimento” e la gran parte del popolo juventino neppure.
    I calciatori, i tecnici, i dipendenti e i dirigenti continueranno a lavorare, sapendo che questa stagione sportiva porrà le basi per un lavoro che dovrà essere completato con rapidità per riportare i colori bianconeri dove la storia, la tradizione e i milioni di tifosi li hanno collocati. Con passione, con coraggio e con determinazione”.