Tag: Curiosità

  • Aquilani: fra passato e futuro

    Aquilani: fra passato e futuro

    A volte ritornano, si potrebbe dire. Nell’ Ottobre 2008, dopo la doppietta contro il Montenegro, nell’Italia del Lippi – bis, che disputava le qualificazioni ai Mondiali 2010, Alberto Aquilani segnò una doppietta, facendo accendere su di sè i riflettori della Nazionale, balzando all’attenzione come nuovo leader del centrocampo Azzurro,oltre che romanista. Quel Mondiale Sudafricano, però, non lo ha mai disputato. Così come ha dismesso la maglia giallorossa.

    Per lui, romano e romanista, cresciuto a Trigoria ed esploso nel suo stadio Olimpico, la vita  ha scelto un percorso differente rispetto a quello degli amici Totti e De Rossi. Gli infortuni hanno fatto vacillare le sue certezze, ne hanno rallentato la definitiva consacrazione, lo hanno portato a compiere scelte difficili, a sentirsi – forse – trascurato da quell’ambiente ovattato nel quale era cresciuto. Le difficoltà, però, lo hanno portato a crescere più in fretta, anche come uomo: “La mia evoluzione? La testa rispetto al passato è cambiata”.

    Nel 2009 arriva il trasferimento al Liverpool di Benitez, dove la sfortuna e gli acciacchi sono ancora suoi fedeli e non graditi accompagnatori.

    Quest’anno, il trasferimento alla Juventus (in prestito con diritto di riscatto fissato a 16 milioni di euro).  Sempre quest’anno, anche la paternità in arrivo, dalla compagna – attrice Michela Quattrociocche. Ed ecco, in un cerchio che vuol necessariamente chiudersi, la partita di Venerdì contro la Slovenia, valida per le qualificazioni ad Euro 2012, disputata da migliore in campo, da ritrovato leader del centrocampo, con piglio autoritario, con determinazione e lucidità.

    Aquilani, ora, vuol solo riscuotere il credito accumulato con la fortuna, vuol raccogliere per quanto seminato. Vuole disputare il prossimo Europeo, magari al fianco di Pirlo e De Rossi a centrocampo, vuole che la nuova Italia mantenga la sua mentalità, “perchè è più forte”, provando a cogliere gli aspetti positivi del gioco delle avversarie migliori, come la Spagna. Imparare dagli altri, come del resto – finora – ha fatto lui stesso, crescendo al fianco di Francesco Totti.

    Ma la sua mente, ora, è proiettata già al match di domenica prossima, all’Olimpico contro la sua Roma, che teme, valutando positivamente la gestione di Montella:  “Sta facendo bene, e non è un caso”. Si troverà di fronte al suo ex pubblico, dal quale non si aspetta applausi, almeno per ora. In caso di gol, però, promette di non esultare, per rispetto.

    Intanto, però, lo incuriosisce il progetto Roma per il futuro: “Immagino che rivoluzioneranno un po’ la squadra, faranno nuovi acquisti”, non chiudendo la porta ad un eventuale ritorno, fra qualche anno: “Se tornerei alla Roma? In futuro chissà, però se guardiamo i fatti penso sia difficile. Se non mi chiamano…”

    Ma il presente immediato si chiama Juventus e, nonostante le difficoltà della stagione in corso, Aquilani valuta positivamente l’ambiente, i compagni ed il lavoro dell’allenatore, puntando a concludere il campionato “salvando il salvabile ed onorando la maglia”. Per il prossimo anno, ed il riscatto dal Liverpool, le certezze – per ora – sono poche.  Il suo procuratore continua a dichiarare che il tutto è ormai definito. Lui, invece, sembra essere molto più cauto: “Non so ancora cosa succederà a maggio. L’eventuale riscatto della Juve non è mai stato un’ossessione. Finisco il campionato, poi vediamo. Non dipende da me, valuterò quello che mi verrà proposto. Non ho avuto contatti nè con il Liverpool nè con la dirigenza della Juve in merito ai progetti futuri. Se dovessi tornare in Inghilterra non avrei problemi, perchè il campionato inglese è il migliore in assoluto”.

    Il sogno più grande, però, ora che i riflettori azzurri si sono riaccesi su di lui, resta quello di vincere un Mondiale, o – almeno – di parteciparvi da vero protagonista. L’obiettivo, quindi, è fissato per Brasile 2014.

    Ma, prima, c’è l’Europeo 2012 in Polonia – Ucraina, ed anche in tal caso, Aquilani ha le idee chiare: “Vogliamo vincere l’Europeo, perchè è questo il nostro obiettivo”.

  • Blatter apre alla tecnologia: innovazione o campagna elettorale?

    Blatter apre alla tecnologia: innovazione o campagna elettorale?

    Saranno gli anni che passano o la presenza di uno sfidante credibile per la poltrona di presidente della FIFA, ma sta di fatto che Joseph Blatter ha deciso di cambiare un pò il suo punto di vista su diversi aspetti del calcio, a cominciare dalla tecnologia sui gol fantasma. Dopo anni di incertezze, proposte e ripensamenti si dovrebbe finalmente arrivare all’introduzione di un sistema che permetta di capire se il pallone ha oltrepassato o meno la linea di porta, con tanti ringraziamenti ai giudici di linea piazzati vicino alle porte che non hanno mai convinto veramente, forse anche perchè in fondo le polemiche arbitrali sono il condimento naturale di questo sport.

    L’introduzione del nuovo metodo dovrebbe avvenire già l’anno prossimo: “Nel 2012 credo che avremo un sistema che ci consenta di dire se la palla ha superato o meno la linea di porta e lo porteremo ai Mondiali del 2014” spiega Blatter. Ufficialmente il l’argomento gol fantasma dovrebbe essere tornato d’attualità in seguito alla clamoroso svista dei Mondiali del 2010 che ha visto penalizzata l’Inghilterra di Fabio Capello: “Per evitare quella che gli inglesi hanno definito un’ingiustizia evidente, c’era da riaprire il dibattito e lo abbiamo fatto”, ma tutto lascia intendere che in un periodo di campagna elettorale il buon “Sepp” stia cercando di raccogliere i consensi delle federazioni più importanti.

    E dulcis in fundo il “padrone” del calcio lancia la volata a Platini come suo possibile sostituto: “Platini desidera candidarsi alla presidenza della Fifa nel 2015. Sente di avere la capacità di fare un passo avanti“. Le “Roi” è stato da poco rieletto presidente del UEFA e il suo appoggio in quella che sarà l’ultima candidatura di Blatter è estremamente rilevante per lo svizzero. E proprio la proposta di Platini relativa alla possibilità di giocare d’inverno il Mondiale in Qatar del 2022 viene magicamente rivalutata: “Credo che si debba giocare in condizioni climatiche ottimali. In occasione dell’ultimo Comitato esecutivo abbiamo deciso di adottare un nuovo calendario internazionale. È una cosa che stiamo studiando e a cui stiamo lavorando ma non abbiamo ancora finito“. Insomma un “do ut des” che dimostra quanto il calcio diventi sempre più un ambiente vicinissimo alla politica, con lobby capaci di influenzare pesantemente gli aspetti più delicati di questo sport. Verrebbe in mente un “Se vogliamo che tutto resti com’è, bisogna che tutto cambi” di tomasiana memoria.

  • L’ultima di “Badotelli”: freccette contro i giocatori delle giovanili

    L’ultima di “Badotelli”: freccette contro i giocatori delle giovanili

    Il soprannome, Badotelli, ormai gli spetta di diritto. In Inghilterra le sue performance dentro e fuori dal campo sono monitorate costantemente dai tabloid, notoriamente non molto discreti nei confronti dei Vip, ed in particolare nei confronti della vita privata dei calciatori.

    Mario Balotelli, però, dal canto suo, non fa nulla per evitare tale morbosa attenzione su di se. Infatti, dopo la rissa sfiorata al ristorante – anche se smentita dal suo procuratore Mino Raiola –  innescata dai suoitutt’altro che galanti insulti nei confronti della escort Jenny Thompson, protagonista delle passate scappatelle di Rooney, e dalle più che aggressive provocazioni da “spaccone” nei confronti dei suoi accompagnatori, ed, in particolare, di tale Sam Birch, ora è il momento del lancio delle “freccette”.

    Il tabloid domenicale “People”, infatti, ha riportato che Balotelli, dalla finestra del primo piano del centro di allenamento di Carrington, sarebbe stato protagonista di un assurdo lancio di freccette nei confronti dei giocatori delle giovanili del Manchester City, impegnati nell’allenamento. Perchè? “Mi annoiavo”.

    Nessun ferito, pare, ma il club ha aperto un’inchiesta interna, con il benestare del tecnico Roberto Mancini, ormai esasperato dalle continue bravate del suo ex pupillo. Inoltre, Mancini – insieme ai dirigenti del City e su richiesta dello stesso Balotelli – ha autorizzato il giocatore a praticare Kick Boxing, così come faceva ai tempi dell’Inter, per tentare di scaricare in tal modo la sua irrefrenabile aggressività, cercando di evitare il ripetersi di episodi incresciosi dentro e fuori dal campo.

    Le critiche nei confronti di Mario, Oltremanica, sono ormai trasversali. L’ex stella del City, Rodney Marsch, inizialmente paragonato dalla stampa Inglese a Balotelli, anche per l’elevata cifra del suo trasferimento al City negli anni ’70, prende pubblicamente le distanze da tale similitudine con quello che lui stesso definisce “un petulante attaccante”.  “Non voglio essere associato a Mario Balotelli: io ho amato il calcio fin da quando ero grande abbastanza per dare calci ad un pallone e ho sempre giocato con il sorriso. Guardate invece Balotelli: non sorride mai e non dà l’impressione di divertirsi a fare quello che fa e poi è sempre lì a questionare con i compagni di squadra e con l’allenatore, sembra un bulldog che mastica una vespa”.

    Inoltre, il tecnico del Tottenham, Harry Redknapp, rincara la dose, osservando che Balotelli appare sempre arrogante, triste e cupo in viso, mai sorridente, come “se odiasse quello che fa”, non rendendosi conto di essere un privilegiato, : “E’ triste vedere un ragazzo che guadagna tutti quei soldi e che fa un lavoro che dovrebbe adorare, comportarsi come se stesse facendo un lavoro di routine. “Segna un gol e ha quell’espressione arrogante in faccia: il ragazzo dovrebbe rendersi conto di quanto fortunato sia ad essere nella posizione in cui è”.

    La pazienza degli inglesi nei confronti delle sue bravate, dunque, sembra ormai giunta al capolinea. Anche il club pare intenzionato ad intraprendere la strada della linea dura, per prevenire conseguenze ben più gravi, memore della condanna ad otto mesi di reclusione appena inflitta a Etuhu, attaccante nigeriano del City, resosi protagonista – il 28 Febbraio scorso – di un’aggressione ai danni di Owen Fitzpatrick, immortalata dalle telecamere a circuito chiuso del Manchester Casinò, che hanno filmato l’attaccante mentre – ubriaco – colpiva ripetutamente con calci l’uomo, già steso in terra, fratturandogli la mandibola.

    Solo Prandelli sembra riporre ancora fiducia nei confronti di Mario, sperando in una sua maturazione, e tendendogli la mano: “Per Mario, l’importante è che sui suoi errori ci sia una riflessione: lui ha avvertito questo disagio e si è pentito, ha chiesto aiuto e noi gli saremo vicino per aiutarlo nella sua crescita”. Per ora, la redenzione di Mario Balotelli appare ben lontana, ed il c.t. non ha ancora deciso se convocarlo per la prossima amichevole contro l’Ucraina.

     

  • Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    LUCIO – Il difensore nerazzurro brasiliano Lucio Ferreira da Silva meglio noto come Lucio, dopo aver manifestato la volontà e il desiderio di chiudere la sua carriera con un ritorno al Bayern Monaco mette chiarezza sul suo futuro, tranquillizzando i tifosi nerazzurri, poiché come riporta la Gazzetta dello Sport in mattinata sarebbe pronto per lui un rinnovo contrattuale. La trattativa condotta da Marco Branca prevede un rinnovo con firma del giocatore fino al 2013 con l’opzione per un altro anno. Il giocatore come riporta la Gazzetta avrebbe già accettato, e mancherebbe solo l’ufficialità che arriverà in settimana. La società di Massimo Moratti nonostante l’età (33 anni per Lucio) conta ancora molto sul difensore brasiliano, in grado di offrire ottime prestazioni e soprattutto di fare da tutor a una giovane promessa come Ranocchia. Buone notizie arrivano anche dal ritiro verdeoro dove il giocatore interista ha ritrovato il posto da titolare e farà coppia in difesa con il rossonero Thiago Silva, formando una difesa stellare. Il grande rimpianto sarà saltare il derby per la squalifica rimediata in un modo davvero poco intelligente. Curioso invece che l’altro difensore nerazzurro Maicon sempre titolare con Dunga, stia lottando per un posto in squadra, da quando la nazionale Verdeoro è guidata da Menezes, attuale tecnico brasiliano. Il nuovo allenatore gli preferisce Dani Alves e il terzino nerazzurro dovrà dimostrare sul campo se meriterà una maglia da titolare. Infatti contro la Scozia è previsto un subentro a partita in corsa, magari nel secondo tempo, con una staffetta tra i due terzini.

    PAZZINI – Buone notizie arrivano anche dal ritiro di Coverciano, dove dopo la partita tra Italia e Slovenia in casa interista c’era molta paura per l’infortunio rimediato da Giampaolo Pazzini. la punta nerazzurra si era fatto male praticamente da solo, cadendo sopra il polso destro. Il dolore si era acutizzato nel post partita, consigliando al giocatore un controllo accurato per escludere eventuali fratture. L’apprensione in casa Inter era salita e non poco nella giornata di ieri. Solo le visite alla clinica Fanfani e le parole dello stesso giocatore hanno tranquillizzato l’ambiente della Pinetina: “ Tutto ok, era solo un controllo, nessuna frattura è una contusione. Tranquillizzate anche il mister.”

    Ulteriori garanzie sono arrivate dalle parole di Enrico Castellacci, responsabile medico della Nazionale Italiana: “Tac e risonanza magnetica hanno escluso lesioni ossee allo scafoide: è un normale versamento, nulla di preoccupante. Per noi è già a disposizione, in teoria può giocare già a Kiev, e dunque anche il derby: dopodiché, non spetta a me stabilire se resta o meno qui con noi”.

    In questo caso le strade sono due, o il giocatore potrebbe seguire lo stesso percorso di Ranocchia, facendo la felicità di Leonardo, oppure sempre con la dovuta diplomazia con il club nerazzurro, Pazzini si aggregherà al gruppo in direzione Ucraina, ma in vista di un ampio turn-over potrebbe accomodarsi in panchina.

     

    CAMBIASSO – Un’altra voce nerazzurra arriva direttamente dal ritiro della nazionale argentina, dove Esteban Cambiasso in un’intervista al quotidiano Olè ribadisce il concetto di un’Inter che crede nello scudetto, e soprattutto di una squadra che ha voglia di rivincere tutto e bissare l’impresa dell’anno appena passato: “In Italia e nell’Inter non abbiamo mai la pancia piena. Abbiamo vinto cinque scudetti e desideriamo il sesto, abbiamo vinto la Champions e ne vogliamo un’altra. Vincendo non passa mai la fame di successi”.

    L’intervista continua e Cambiasso parla del suo futuro in maglia nerazzurra: “All’Inter mi diverto, mi sento a mio agio e felice: ho ancora tre anni di contratto e le vittorie ti danno costante voglia di continuare a vincere!”.

    Chiusura nel finale con un commento sull’evergreen Zanetti: “Il capitano? Una bandiera!”

  • Scintille Biaggi – Melandri, sfiorata la rissa [video]

    Scintille Biaggi – Melandri, sfiorata la rissa [video]

    Brutto gesto, dettato forse da un nervosismo eccessivo, quello che ieri ha visto protagonista Max Biaggi. Il campione in carica Superbike al termine dell’ultima sessione di qualifiche valida per l’assegnazione della Superpole a Donington, ha avuto un diverbio nei box con Marco Melandri rifilandogli due “schiaffetti” non violenti ma neanche tanto amichevoli. Per fortuna la cosa non è sfociata in rissa anche grazie al comportamento composto di Melandri che non ha reagito al gesto.
    Al centro della diatriba una scorrettezza, secondo Melandri, di Biaggi che lo avrebbe ostacolato furbescamente negli ultimi secondi della seconda sessione di qualifiche ad eliminazione rallentandolo e facendogli perdere così l’opportunità di entrare nella top 8 per giocarsi la superpole. Il Corsaro, da parte sua, ha cercato di spiegare il perchè del suo comportamento motivando il gesto con questa dichiarazione: “Mi ha battutto le mani (Melandri ndr) in modo ironico dicendomiBravo, bravo… continua così‘. Si è comportato da bambino viziato. Pensa di essere ancora in MotoGP ma qui le cose funzionano in maniera diversa…“.

    Di seguito il video

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  • Zidane ridicolizza un giovane portiere. Video

    Zidane ridicolizza un giovane portiere. Video

    Solo qualche giorno fa è tornato in campo per derby Juventus – Torino per raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica nella ricerca contro la SLA ha confessato di sentirsi integro e ancora in buone condizioni per giocare. Da qualche giorno in rete impazza un suo video nel quale beffa un giovane portiere. Guarda il video

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  • Alessandro Del Piero tra presente, passato e futuro

    Alessandro Del Piero tra presente, passato e futuro

    Alessandro Del Piero, idolo dei tifosi bianconeri dopo essere tornato protagonista in campo con lo splendido gol realizzato contro il Brescia riportando i 3 punti fondamentali in casa Juve, dai microfoni di Juventus Channel parla delle sue aspettative per il futuro: “Il futuro? Spero di giocare e di essere come adesso, spero di dare il massimo sotto tutti gli aspetti e di sapere il momento dove e’ giusto fermarsi. Ora non so dirlo. Guardo al presente ed alla stagione successiva, non e’ giusto far programmi a lungo termine. Vedo oggi e il prossimo anno, poi si vedrà”.

    FUTURO – Il capitano bianconero continua l’intervista aggiungendo altri particolari sull’ipotesi di un prolungamento del contratto che lo leghi a vita con i colori juventini, non solo come calciatore ma come dirigente o come tecnico: “Cosa farò da grande? Non so, non ho mai pensato in questo momento ad una carriera da dirigente o da allenatore. Non che non voglia farlo ma sono dedicato alla mia professione di adesso, molto importante ma meravigliosa soprattutto. Quella per la quale sono nato. Questa passione per il calcio, fare il calciatore e’ la cosa primaria. Voglio dedicarmi a tutto”.  La voglia di dimostrare il suo valore è la stessa degli esordi, senza dubbio.

    PRESENTE – Chiuso il discorso sul futuro, ci si riaffaccia all’imminente presente con la prossima sfida in campionato che vedrà la Juventus affrontare la Roma di Montella per provare ancora a credere nel sogno, o miraggio Champions League, rimanendo comunque con i piedi per terra nella lotta per un posto nell’Europa League. Alex avverte i suoi, soprattutto nelle insidie che si possono incontrare in una partita del genere: “Roma-Juventus e’ sempre una gara speciale. – aggiunge Alex Del Piero – Per la tradizione per il momento che stiamo vivendo noi, ma anche quello che stanno vivendo loro. Dobbiamo avere l’ambizione e l’umiltà’ per arrivare a questo appuntamento nella giusta condizione. Come vorrei vedere la Juventus? Vincente. Che scende in campo in maniera lucida e mette le proprie qualità. Con queste due componenti sarà perfetto”. Parole che sembrano ricalcare la mentalità che fino a pochi anni fa questa società gloriosa incarnava nel suo dna e che in queste ultime stagioni sembra essere sparita o comunque essere presente solo nella ‘vecchia guardia’.

    Parlando delle possibili cause che hanno portato a questa stagione deludente dal punto di vista dei risultati, Del Piero dice la sua parlando degli innumerevoli infortuni che hanno falcidiato la rosa bianconera e hanno compromesso inevitabilmente il progetto di Agnelli: “L’infortunio di Quagliarella ha influito perché Fabio stava facendo bene. Tutti gli infortuni influiscono, soprattutto se lunghi, come successo a De Ceglie e Iaquinta. Tolgono energia e opportunità. Sono cose che purtroppo accadono, ma non sono positive”.

    PASSATO – Guardandosi alle spalle, ricordando i momenti più belli della sua carriera juventina, il capitano bianconero aggiunge: “Sono tanti i ricordi  da rivivere. Il primo Scudetto, la Champions League, la Coppa Intercontinentale, lo Scudetto del 5 maggio ( con una frecciatina inevitabile al popolo interista). Ma anche la partita di domenica con il Brescia, che mi ha dato una grande gioia”.

    Nel finale emerge una curiosità su Del Neri. Il capitano bianconero infatti spiega come il tecnico abbia allenato suo fratello prima di lui: “Stefano giocava nel Gorizia, squadra guidata dal nostro attuale mister. Le partite di mio fratello sono state le prime che sono andato a vedere allo stadio.” Aggiungendo nel finale un ricordo del suo primo incontro con Boniperti: “Poi ci sono state quelle del Padova, quando ero un giocatore delle giovanili. Della Juventus? Ne ricordo una a Udine, al termine della quale ho conosciuto Giampiero Boniperti”.

  • Balotelli, rissa per la Jennifer Thompson

    Balotelli, rissa per la Jennifer Thompson

    L’Inghilterra da sempre ci sguazza nel gossip enfatizzando e mettendo in prima pagina ogni marachella che riguarda la regina o tutti i suoi sudditi. Un personaggio come Balotelli non può far altro che aumentare la tiratura dei giornali tanto che un battibecco in allenamento, un calcione in campo o una bravata in giro per Manchester non passa inosservata.

    Ed è cosi, a distanza di qualche settimana mettono in prima pagina l’ennesima malefatta del Bad Boy. Pare che SuperMario dopo la tripletta contro l’Aston Villa si è reso protagonista di una semi rissa per Jennifer Thompson, l’escorto diventata famosa nello scandalo Rooney.

    L’ex nerazzurro a cena in un ristorante di Manchester con alcuni amici attirato dalla presenza della Thompson si sarebbe fatto scappare un coro “Rooney, Rooney” seguito da una grossa risata indispettendo Sam Birch, accompagnatore della ragazza. Balotelli sta per uscire dal locale, Birch lo riprende e Supermario gli sputa in faccia un lampone prima di invitarlo fuori per la resa dei conti.

    Pare che i due litiganti siano arrivati a sfidarsi testa contro testa prima che i camerieri del locale riportassero la calma riportando dentro il locale Birch che ha poi confessato “Inizialmente avevamo deciso di non farci caso e continuare a mangiare. Poi ha provato a prendermi per un braccio prima di prepararsi a combattere Le nostre fronti erano una contro l’altra e io non mi sarei ritirato. Poi mi ha insultato in italiano. I camerieri mi hanno riportato dentro. Penso che quello sia uno sconvolto e un po’ svitato. Si è comportato da pazzo”

  • Di Benedetto Jr. “Roma stiamo arrivando. Totti number one”

    Di Benedetto Jr. “Roma stiamo arrivando. Totti number one”

    In attesa dell’arrivo di Di Benedetto Senior a scaldare l’ambiente e i tifosi giallorossi ci pensa Thomas Di Benedetto Jr. figlio del facoltoso imprenditore italo americano a capo della cordata che la prossima settimana dovrebbe rilevare la Roma calcio da Unicredit. Thomas giocherà per la squadra di baseball di Reggio Emilia, ma vanta un passato da calciatore ma sa tutto sulla Roma e su Totti anche se per scaramanzia forse è un taciturno sugli obiettivi della sua famiglia una volta in sella alla Roma.

    Di seguito vi riportiamo l’intervista concessa in esclusiva al Corriere dello Sport:
    Thomas, che sensazioni hai ora che sei in Italia?
    «E’ una grande esperienza, sono molto emozionato».

    E’ la tua prima volta in Italia?
    «Ero già venuto quando avevo 13 anni. Sono venuto per un viaggio. Più precisamente per un viaggio “calcistico”».

    Quindi a 13 anni giocavi a calcio?
    «Sì, siamo venuti per circa una settimana con la squadra per un torneo»

    E sei già stato a Roma?
    «Il torneo si svolgeva proprio a Roma»

    E ora hai in programma di tornare a Roma, magari quando verrà anche tuo padre?
    «Non lo so, al momento non ho fatto programmi, ma sicuramente mi piacerebbe vedere Roma mentre mi trovo in Italia»

    Sai già quando tuo padre verrà a Roma la prossima volta?
    «No, non lo so»

    Ti va se parliamo un po’ della Roma?
    «Certo. Conosco un po’ di cose sulla squadra»

    Che ne pensi di Totti?
    «Penso che sia uno di quei giocatori che meritano grande rispetto , indipendentemente dalla maglia che indossano».

    Hai potuto vedere il derby Roma-Lazio?
    «No, non ho avuto modo di vederlo»

    Sai che è un po’ come tra Celtics e Lakers nel basket?
    «Sì so di questa cosa»

    Magari avrai modo di vedere il derby la prossima stagione…
    «Sì, può darsi. Sarebbe emozionante»

    Cosa ti aspetti da questa nuova avventura di tuo padre con la Roma?

    «Beh, al momento non è ancora ufficiale, stanno ancora trattando, quindi non so cosa sta succedendo realmente riguardo a questa situazione»

    Pensi che presto sarà ufficiale?
    «Non ne so abbastanza per poter fare una dichiarazione precisa al riguardo»

    Possiamo dire, però, che sei un tifoso di calcio?

    «Sì, lo sono»

    E diventerai un tifoso della Roma?

    «Questa è una bella domanda… (ride, ndr), ma “No comment”

  • Abidal torna a casa, tra un mese in campo

    Abidal torna a casa, tra un mese in campo

    Eric Abidal
    Eric Abidal è tornato a casa. Ad una settimana dall’intervento cui si era sottoposto per l’asportazione del tumore al fegato che gli era stato diagnosticato tempo, il difensore francese del Barcellona ha lasciato questa notte l’ospedale, secondo quanto reso noto dal club catalano che, sul proprio sito Internet, parla di un “decorso post-operatorio soddisfacente da tutti i punti di vista e senza alcuna complicazione”. Per quanto riguarda i tempi di recupero, lo staff medico del Barcellona ha fatto sapere che Abidal in quattro settimane comincera’ a fare un lavoro fisico. “Il giocatore e’ stato dimesso ieri sera e si trova ora a riposo a casa sua. Il processo postoperatorio e’ stato soddisfacente sotto tutti gli aspetti e non ha presentato nessuna complicazione. Il giocatore proseguirà il recupero a casa sua e si prevede che possa cominciare a svolgere degli esercizi fisici in quattro settimane per poi tornare, in un secondo momento, a lavorare con il gruppo”. Nella nota, ancora una volta, il Barcellona ribadisce che il giocatore francese ha chiesto il massimo rispetto per la sua privacy.