Tag: Curiosità

  • Galliani come Mourinho “Prandelli tifa Napoli? Sono dispiaciuto e sorpreso”

    Galliani come Mourinho “Prandelli tifa Napoli? Sono dispiaciuto e sorpreso”

    Non è andata giù ad Adriano Galliani l’intervista di Cesare Prandelli concessa ieri in cui dichiarava il suo tifo per il Napoli nella lotta per lo scudetto. L’ad rossonero ha infatti telefonato al presidente Abete per manifestare il suo disappunto definendosi “dispiaciuto e sorpreso” dal fatto che il ct della Nazionale si sia sbilanciato a favore di una squadra del massimo campionato italiano.

    Ieri, nel riportare la notizia avevamo ricordato la protesta di Mourinho nei confronti dell’allora ct Lippi per una dichiarazione simile che vedeva in quel caso favorito la Juventus, restando quasi stupiti della maturarità raggiunta dai nostri dirigenti. Oggi ci dobbiamo ricredere anche se Prandelli ha subito precisato all’Ansa la sua imparzialità dichiarando che le sue dichiarazioni sono state strumentalizzate per destabilizzare l’ambiente

    “Non tifo per nessuna squadra, ovviamente mi fa molto piacere che una società come il Napoli si stia organizzando per vincere lo scudetto: è un fenomeno che fa bene al calcio italiano.”– e continua – Mi dispiace se Galliani e i milanisti si sono arrabbiati, ma è una cosa che non esiste. Un equivoco creato da chi vuole mettere zizzania. Io ho detto chiaramente che il Milan è in testa da 24 giornate e merita il primato, certo ho aggiunto che con tre punti di vantaggio deve stare attento. E ho sottolineato come l’inserimento nella lotta per il titolo di società come il Napoli, o come lo fu la mia Fiorentina, è solo positivo per il movimento generale del calcio. Ma per quanto riguarda lo scudetto ribadisco il concetto che ispira da sempre la mia attività: vinca il migliore”.

  • Sprangate alla Maserati di Balotelli, ecco il perchè

    Sprangate alla Maserati di Balotelli, ecco il perchè

    Fino a qualche ora fa era un mistero, in Inghilerra, cosi come in Italia si domandavano il perchè la Maserati di Balotelli fosse stata distrutta a sprangate da ignoti. Le indagini del Sun arrivano però a svelare il mistero e da quanto scrive l’atto vandalico è la conseguenza di una rissa nata in un locale di lap dance tra Balotelli e i suoi amici contro i cinque buttafuori del locale.

    Pare, infatti, che SuperMario e i suoi amici importunassero le ragazze del locale e più volte richiamati avrebbero provocato i buttafuori ridendogli in faccia. Dopo aver lasciato il locale però Balotelli ha deciso di rientrare continuando la rissa con i buttafuori che a quel punto si sono scagliati sulla Maserati.

  • L’arbitro bestemmia, il Foggia protesta. Interviene Palazzi

    L’arbitro bestemmia, il Foggia protesta. Interviene Palazzi

    ” La legge deve essere uguale per tutti” : questo il significato, in linea di massima, delle proteste del Foggia di Zeman, dopo la scorsa giornata di campionato, in cui è uscito sconfitto per 1 a 0 dalla partita contro il Siracusa in trasferta.

    La squadra del tecnico boemo, che milita in lega Pro prima divisione girone B, infatti, ha duramente contestato l’operato dell’arbitro Barbiero di Vicenza, non tanto per le decisioni prese, (anche se il Foggia ha protestato per un rigore netto non assegnato dall’arbitro veneto), quanto più per l’atteggiamento ingiurioso ed intimidatorio nei confronti dell’11 pugliese in campo, rivolgendogli ingiurie, parolacce e bestemmie gratuite.

    “La legge deve essere uguale per tutti”, dunque: se i calciatori bestemmiano o adottano atteggiamenti poco consoni in campo, la regola prevede l’allontanamento dal terreno di gioco; perciò, sottolineano all’unisono la dirigenza del Foggia e Zeman, lo stesso metro di valutazione dev’essere adottato anche nei confronti degli arbitri: ‘ La regola vuole che, se un calciatore bestemmia in campo, deve essere immediatamente allontanato dal terreno di gioco; allora è giusto che lo stesso metro di giudizio venga utilizzato nei confronti di chi è incaricato a far sì che ciò non avvenga’.

    Inoltre, il presidente Casillo e l’allenatore boemo hanno voluto precisare che l’episodio, a loro parere, non appare del tutto casuale, ritenendo che vi sia un preciso disegno per ostacolare il Foggia: ‘Non sembra casuale che la ‘diade’ Casillo-Zeman, che ha già pagato duramente in passato (chi in un modo, chi in un altro…), venga sistematicamente danneggiata ogni qual volta intenda fare calcio proprio come successo in occasione di Avellino-Messina (Fabiani d.s. peloritano, arbitro Danilo Nucini, campionato di Serie B 2003-04) ed in altre occasioni (con prove…), con Zdenek Zeman allenatore e Pasquale Casillo presidente del club irpino’.

    Le decisioni del giuduce sportivo sono andate, però, in ben altra direzione non raccogliendo le proteste della squadra pugliese.

    Infatti, è stato squalificato per due giornate il centrocampista del Foggia Salvatore Burrai, solo ammonito nel corso della partita, per “aver tenuto nei confronti dell’arbitro un comportamento minaccioso ed irriguardoso al termine della gara”. Inoltre, è stato squalificato per un turno Karim Laribi, diffidato ed ammonito nel match con il Siracusa. C’è da scommetterci, dopo questo provvedimento l’umore di Zeman e di Casillo non può che essere peggiorato e, probabilmente, non hanno tutti i torti.

    Il polverone alzatosi dopo le tante proteste ha però convinto il procuratore federale Palazzi ad aprire un fascicolo ed indagare sul caso. Il presidente del Foggia, Matteo Biancofiore, ha chiesto che l’arbitro venga radiato.

  • Mou “sono triste per l’Inter. Ronaldo al Milan? Missione impossibile”

    Mou “sono triste per l’Inter. Ronaldo al Milan? Missione impossibile”

    Il Real Madrid ha fatto un sol boccone del Tottenham ipotecando le semifinale ma Josè Mourinho intervistato dopo il match confessa di non esser totalmente felice per la debacle dei nerazzurri “Sono triste come tutti gli interisti, sembra una missione impossibile in Germania ma se usciamo dalla Champions, ci sono ancora lo scudetto e la Coppa Italia da giocarsi fino alla fine”

    La partita contro il Tottenham?“Stasera abbiamo giocato bene, riuscendo a non far giocare il Tottenham pressando alti e senza mai farli avvicinare alla nostra area – ha detto a Mediaset Premium – Poi sono rimasti in dieci per l’espulsione di Crouch e a questi livelli non è possibile giocare per tanto tempo in inferiorità numerica. Così nel secondo tempo abbiamo potuto dilagare

    Berlusconi vuole Ronaldo? “Berlusconi vuole Cristiano Ronaldo? Penso che per il Milan sia una missione impossibile, anche se il calcio è un’industria e tutto può succedere. Se va via Cristiano vado via anche io, ma non al Milan”

  • Pagelle Schalke-Inter: Milito Principe? Raul Re!

    Pagelle Schalke-Inter: Milito Principe? Raul Re!

    Pagelle Inter

    Stankovic 6,5 27 secondi e segna un gol capolavoro, come già aveva fatto a Genoa nello scorso campionato calciando al volo da 50 metri e beffando il portiere. Non ha specifiche colpe nella disfatta nerazzurra perché la sua partita non dura nemmeno un tempo. Costretto ad uscire al 25’ del primo tempo per una botta rimediata in un contrasto di gioco. Unico neo, sul primo gol tedesco quando in area lascia libero di colpire di testa il centrale dello Schalke Papadopoulos.

    Chivu 3 Dopo una buona prestazione da centrale per sostituire Lucio contro il Lecce si spegne prima nel derby e stasera contro lo Schalke. Colpevole senza giustificazioni. Nel secondo gol subito invece di chiudere con una diagonale difensiva su Edu, si avvicina a Ranocchia lasciando tutto lo spazio possibile all’attaccante brasiliano per avanzare e tirare. Dormita generale insieme a Ranocchia sul gol di Raul e follia agonistica al 17’ del secondo tempo quando già ammonito si fa espellere per un fallo tattico lasciando la squadra in 10. Blackout totale

    Ranocchia 4 Era stato definito il nuovo Nesta, il futuro dell’Inter nel reparto difensivo. Ma senza il tutor Lucio va completamente in bambola in una serataccia per lui.  Non bastassero i gol di Raul e Edu da una mano ai tedeschi con un autogol evitabile con una scivolata in area per evitare un cross dalla fascia. Accusa il contraccolpo e si spegne sull’azione del gol di Raul. Nel finale dovrebbe fermare Edu e invece spalle alla porta gli concede senza troppa difficoltà il tiro che mette fine alla corsa in Champions nerazzurra. Notte fonda.

    Eto’o 5 Dopo l’errore contro il Milan ci saremmo aspettati il riscatto del Re Leone, perché lui in queste partite da il meglio di se e si esalta. La voglia e la corsa non sono sicuramente mancati. La precisione e il guizzo vincente si invece. Non riesce mai ad essere decisivo, e quando ha l’occasione per riportare l’Inter in vantaggio Neuer gli dice di no. Milito gli ruba la scena, lo Schalke la Champions.

    Milito 6,5 Il principe è sicuramente tornato ai suoi livelli. Dribbling corsa e gol. Ma stasera serviva una goleada per passare il turno. Dopo aver riportato l’Inter in vantaggio nel primo tempo si divora l’occasione utile a rimettere i nerazzurri in corsa nella ripresa. Stop impossibile e tiro facile, con palla che finisce a lato di un soffio. Non gli si poteva chiedere di più dopo due mesi di assenza. Un appunto: se Milito è il principe d’Europa il re stasera è Raul.

    Pagelle Schalke 04

    Neuer 7 Il suo allenatore l’aveva definito uno dei migliori portieri al mondo. Passano 27 secondi e con l’uscita a valanga su Milito e il gol subito iniziano a venire i dubbi su un’affermazione tale. Ma nella ripresa con la splendida parata su Eto’o blocca il risultato sul 2 a 2 in un momento cruciale. Poche parate ma comunque decisivo.

    Jurado7,5 Stasera lo spagnolo fa il bello e cattivo tempo a centrocampo. Fa saltare tutti gli schemi tattici predisposti da Leonardo e serve assist splendidi ai compagni. È sempre lui a creare la superiorità numerica e a mettere in evidente difficoltà la retroguardia interista. Sua la paternità dell’autogol di Ranocchia, nato appunto da un suo traversone al centro dell’area.

    Edu 8 Due gol all’Inter a San Siro nemmeno se li sognava. E invece esce da Milano come un eroe, con una prestazione perfetta. Caparbio e testardo nel primo gol, dove mette in mostra la sua velocità e al tempo stesso la forza fisica anticipando Chivu sulla ribattuta di Julio Cesar. Non bastasse concede il bis ridicolizzando Ranocchia e spegnendo ogni sogno interista realizzando il gol del 5 a 2 spalle alla porta con un gran tiro a giro. Devastante

    Raul 7 71 gol nelle coppe europee, + 1 su Pippo Inzaghi proprio nello stadio del nemico. C’è da aggiungere altro? Gli capita l’occasione giusta e lui non sbaglia come un cecchino. Lascia il Real, e arriva allo Schalke per dimostrare che ha ancora tanto da dimostrare. Lascia il segno!

    IL COMMENTO DELLA PARTITA

  • Berlusconi “voglio Cristiano Ronaldo al Milan”. Campagna elettorale?

    Berlusconi “voglio Cristiano Ronaldo al Milan”. Campagna elettorale?

    Il Milan su Cristiano Ronaldo. Il primo aprile è passato oramai da 4 giorni eppure le indiscrezioni lanciate da Italpress e riportate poi sui maggiori quotidiani online ha tutti i contorni di un pesce d’aprile.

    Ad aprire le porte del Milan al portoghese è Silvio Berlusconi tornato a seguire da vicino il Milan grazie alla nuova guida tecnica “Da grande innamorato del Milan sin da bambino non mi tirerò indietro se ci sarà da comprare un grande campione che ci fa fare il salto di qualità: allora gli italiani capirebbero. Un grande campione, in grado di fare la differenza, uno come Ronaldo. Galliani ha carta bianca”

    CR7 potrebbe venire presto a Milano ma nelle vesti di testimone nel caso Ruby in quanto chiamato come testimone dalla difesa di Berlusconi per raccontare la sua presunta liason la ragazza.

  • Prandelli tifa Napoli, senza Mourinho nessuno si indigna

    Prandelli tifa Napoli, senza Mourinho nessuno si indigna

    Che il nuovo corso azzurro sia nato sotto i migliori auspici lo si intuisce dall’entusiasmo dei giocatori di rivestire l’azzurro, dai risultati sempre positivi e sopratutto dalla grande disponibilità dimostrata da Prandelli nei confronti della stampa e delle società.

    Il calcio però ha leggi tutte sue che valgono per alcuni e non per altri. Ricordo il grande caos intorno a delle dichiarazioni dell’allora ct Lippi che pronosticava la Juventus di Ferrara come vincitrice del campionato. Lo Special One tuonò trovando l’appoggio del popolo interista e della stampa “è inopportuno che un ct faccia dichiarazioni di questo tipo” diceva Mourinho.

    Prandelli, oggi, ha esternato il suo tifo per il Napoli “Lo scudetto a Napoli? Tifo Napoli per tanti motivi: per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la programmazione. Rivedo la Fiorentina degli anni passati”. Ma la dichiarazione è passata normalmente così come l’elogio a Mazzarri paragonato a Maradona “Grande è il merito di Mazzarri di valorizzare tutti i giocatori senza snaturare il modulo. Quando hai un impianto di gioco condiviso dai giocatori si hanno questi risultati”

    Pungolato dalla stampa il ct risponde anche alla domanda su un suo possibile arrivo sulla panchina partenopea “Io al Napoli un giorno? Un passo alla volta, ora sono in Nazionale e mi concentro su questo. Sogniamo azzurro in questo momento. Col Napoli non ci sono mai stati contatti in passato”.

  • Una Copa America in “rosso”: arrivano gli spagnoli?

    Una Copa America in “rosso”: arrivano gli spagnoli?

    Dopo Mondiali ed Europei la Spagna potrebbe diventare anche campione del Sud America. E di oggi infatti la notizia che la federazione spagnola potrebbe sostituire quella giapponese nella Copa America, vista la gravissima situazione che sta vivendo il Paese del “Sol Levante”. Il presidente Villar ha incontrato Grondona per parlare appunto di una possibile partecipazione della “Furie Rosse” alla manifestazione sudamericana che si svolgerà quest’estate in Argentina e si è detto favorevole: “Io vorrei che la Spagna partecipasse alla Copa America. Ci è stato proposto molte volte e il calcio spagnolo lo deve al Sud America per tutti i grandi calciatori che son venuti a giocare qui. E’ una cosa da valutare con attenzione e che proporrò alla giunta direttiva“.Il vero problema sarebbe convincere i giocatori spagnoli a rinunciare alle vacanze estive per il secondo anno di seguito e con la prospettiva di saltarle anche l’anno prossimo in occasione degli Europei.

    La prospettiva di vedere la nazionale campione del Mondo cimentarsi nuovamente contro nazionali di cosi alto livello (la Spagna sarebbe inserita proprio nel girone dell’Argentina) è sicuramente suggestiva, ma bisogna vedere quanto i club di appartenenza siano favorevoli a concedere i giocatori per un evento fuori programma che sicuramente comprometterebbe la preparazione estiva per la stagione 2011/2012.

  • Arrestato Tonellotto, ex presidente della Triestina

    Arrestato Tonellotto, ex presidente della Triestina

    Flaviano Tonellotto, ex presidente della Triestina Calcio dal 2005 al 2006, è stato arrestato nella giornata di domenica e si trova ora rinchiuso nel carcere di Bollate con l’accusa diappropriazione indebita dei beni della società Triestina Calcio, per un ammontare totale di 4 milioni di euro e di truffa ai danni della Triestina”. L’ex presidente, immobiliarista sessantenne, infatti, aveva prelevato tale cifra con la finalità di rimpinguare le casse di una delle sue società immobiliari, e dovrà scontare nel carcere Lombardo la pena di un anno ed otto mesi di reclusione.

    L’ordine di carcerazione è stato emesso dal pm Pietrro Montrone, in esecuzione della condanna definitiva emessa dalla Corte d’Appello di Trieste, ed il ricorso alla Corte di Cassazione dell’ex presidente il 22 Febbraio è stato dichiarato inammissibile.

    Tonellotto era ricercato dal 23 Marzo, data in cui il pm Montrone aveva emesso l’ordine di carcerazione, inserendo i dati dell’ex presidente nel sistema Sdi delle forze dell’ordine. La cattura è avvenuta a Segrate, dove Tonellotto è stato portato in caserma per essere interrogato in merito alla sua posizione, come la prassi prevede. L’ex presidente ha nominato come suo difensore l’avvocato Luigi Colaleo di Milano che ha dichiarato: “Farò tutti i passi necessari per ottenere la libertà o quanto meno i domiciliari”.

    I fatti in questione, che hanno portato dapprima all’inchiesta e poi alla condanna dei mesi scorsi, sono legati al crac della Triestina Calcio ed all’attività dellalla Future S.A., ossia la cassaforte di Flaviano Tonellotto. Ma riguardano anche la Ipg di Milano, ossia l’immobiliare collegata alla vicenda dell’hotel “Il Carso” di Malchina, alla quale sarebbero stati versati 3 milioni di euro, prelevati proprio dalle casse della Triestina. Ed, in un intricato incrocio di società collegate fra loro, emerge anche il coinvolgimento dell’hotel “Il Carso”, ipotecato da Flaviano Tonellotto per la somma di 850 mila euro a garanzia di un mutuo concesso dalla Banca Popolare Friuladria, i cui soldi, anche in questo caso, erano spariti.

    Nel Maggio del 2008, poco prima della condanna in primo grado, Tonnellotto si dichiarava ottimista sulla vicenda: «Quando tutto sarà definito a livello di Tribunali, riprenderò i lavori…Trieste è una bella città e mi piace. I suoi abitanti molto meno. Qui non c’è la cultura del lavoro. Adesso che abbiamo vinto le elezioni metteremo a posto l’Italia. Bisogna lavorare, avere idee, non tenere i soldi in banca. Io ero venuto a Trieste per portare la squadra in serie A e un vicesindaco mi ha messo la città contro. Da quel momento sono iniziati i miei guai».

    Annunciando, inoltre, l’intento di riprendere in futuro in mano la società: “Prima o poi a Trieste ci torno con dieci milioni e mi compro di nuovo la Triestina. Ora ho capito come vanno le cose in questa città”. Ma non solo: il suo intento – fino a pochi mesi fa – infatti, era di effettuare un ritorno in grande stile a Trieste, sia nel mondo del calcio che in politica, candidandosi a sindaco per le prossime elezioni amministrative del 2011, annunciando nello scorso mese di Settembre sulla sua pagina web: “Per molti motivi  dopo aver conosciuto la realta’ politica, economica, giudiziaria e finanziaria, mi presento come Sindaco di Trieste”.

    Per ovvi motivi, la candidatura per ora è sfumata e, con tutta probabilità, sarà molto difficile anche il suo ritorno nella Triestina Calcio.

  • Doping: lotta o liberalizzazione?

    Doping: lotta o liberalizzazione?

    Negli ultimi anni l’accostamento sport-doping è stata una triste consuetudine, alla quale si è finiti per abituarsi, soprattutto nel mondo del ciclismo. Gli inasprimenti dei controlli non sembrano avere apportato l’effetto desiderato, ed, al contrario, pare che le sostanze adoperate si evolvano sempre di più, incrementando la difficoltà di rilevazione così come la pericolosità sia nel breve che nel lungo periodo.

    Il mercato parallelo delle sostanze illecite è più che mai in una fase di florida espansione poichè la domanda non accenna a decrescere.

    In accordo con il principio che afferma “quando il nemico non si può combattere conviene allearsi a lui”, il celeberrimo oncologo Umberto Veronesi, sulla scia del procuratore antidoping Ettore Torri, giunge ad una proposta provocatoria, che permetterebbe di risolvere la problematica nei suoi aspetti più pericolosi. “Non converrebbe liberalizzare il doping mettendo al bando solo ciò che fa male. Prendete l’Epo: chi assicura che faccia male? Chi va in montagna per 15 giorni ottiene gli stessi effetti. Se il problema è etico e vogliamo mettere tutti sullo stesso piano, si può pensare di liberalizzare. Da liberale convinto, ho un approccio meno latino e più pragmatico: noi abbiamo il diritto, non il dovere, alla salute”.

    Un’impostazione rivoluzionaria, soprattutto poichè proviene dal pensiero di un medico tanto autorevole, oltre che ex Ministro della Salute. Andando al nocciolo della questione, i punti salienti sono due: affrontare la vicenda con atteggiamento paternalista, a tutela della salute degli atleti oltre che della trasparenza del gioco, portando avanti i valori della correttezza e della trasparenza; oppure, arrendersi all’impossibilità di sradicare un fenomeno tanto diffuso, all’impossibilità di combattere la mentalità della “corsa alla vittoria a tutti i costi”, alla difficoltà di adeguare i controlli all’evoluzione della ricerca farmaceutica ed ai fortissimi interessi economici in ballo, limitandosi a costatare l’esistenza del fenomeno ed evitandone gli aspetti più degenerativi.

    La prima strada implica il prevalere della morale, ed in apparenza è la più giusta, ma finora tale impostazione non è stata in grado di arginare il fenomeno. Principalmente, è un problema di mentalità e, dunque, è difficile estirparlo quando è già esploso, quando le soluzioni possono essere solo dei rimedi parziali e temporanei, ed occorrerebbe agire “alla radice”, sulla cultura dello sport pulito a “monte”, nelle squadre giovanili e nelle palestre, coltivando la mentalità del “divertimento”, in contrasto all’ossessione del risultato con ogni mezzo.

    L’attuale dichiarazione di Veronesi andrebbe ben contestualizzata. E’ una provocazione che vuol fare emergere l’impossibilità di arginare il fenomeno con i mezzi che si adoperano adesso: o si agisce diversamente, oppure si finisce per sprecare risorse destinabili ad altro. Non a caso, molti sportivi si sono espressi in modo concorde allo scienziato.

    Francesco Moser, celebre ex ciclista italiano, dichiara: “Se non riusciamo ad utilizzare un sistema efficace che permetta il controllo per tutti, allora è bene liberalizzarlo per aggirare il problema”. Così come afferma lo sciatore statunitense quattro volte campione del mondo, Bode Miller: “Penso che sia una cosa giusta perché vuol dire dare le stesse possibilità a tutti e questo non ha niente a che vedere con ciò che è bene e ciò che è male. Se tutto viene autorizzato è giusto, se tutto viene proibito è giusto ugualmente. Il problema – ha concluso il quattro volte campione del mondo – è che i controlli antidoping non hanno niente a che fare con l’equità, coloro che vogliono doparsi arrivano ai test senza alcun problema e i controlli non servono a niente se non a perdere denaro e tempo”.

    Il mondo dello sport italiano, però, non ha colto – o ha preferito non farlo – il reale senso delle affermazioni dell’autorevole Umberto Veronesi. Il presidente del Coni Gianni Petrucci, a tal proposito, ha dichiarato: “Rispetto uno scienziato come il professor Veronesi ma non condivido quanto ha detto. Io ho la responsabilità ed il dovere di tutelare i giovani e rispettare le leggi”.