Tag: Curiosità

  • Parma – Inter, probabili formazioni. Maicon e Thiago Motta in punizione!

    Parma – Inter, probabili formazioni. Maicon e Thiago Motta in punizione!

    Pesa ancora l’eliminazione della Champions League in casa Inter. I nerazzurri dovranno lasciarsi alle spalle le scorie di una sconfitta che obiettivamente lascia ancora l’amaro in bocca.

    Via l’Europa bisogna provare a non abbandonare il sogno scudetto nella sfida di stasera, contro un Parma che lotta per salvarsi, buttando al tempo stesso un occhio al Milan impegnato con la Sampdoria. Un anticipo di campionato che vede parallelismi in entrambe le sfide, dove Milan e Inter lottano per la conquista del titolo e Parma e Sampdoria (inaspettatamente) per staccarsi dalla zona retrocessione.

    La squadra che rischia di più in questo momento è proprio l’Inter, perché stanca e sulle gambe, e come si è visto contro lo Schalke anche con problemi in attacco. Il digiuno di Eto’o è l’elemento più preoccupante insieme alle falle difensive lasciate aperte in ogni partita. C’è da lavorare ma il tempo sta finendo e una sconfitta oggi vorrebbe dire chiudere un altro sogno di rimonta.

     

    INTER- Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia della sfida al Tardini di Parma smentisce cali di tensione psicologica e parla di maggiore attenzione nel gestire le energie per lo sprint finale delle ultime sei partite. Poi avverte i suoi uomini sulle insidie presenti nella sfida odierna: “Il Parma ha tanto interesse nel vincere questa gara e giocatori esperti, ma la nostra squadra sa gestire i momenti difficili, cercando il giusto equilibrio, anche mentale. La squadra contro lo Schalke c’era, anche se è stata una gara normale quando invece doveva essere straordinaria. Tornando al Parma, sicuramente l’attenzione deve essere massima”.

    Riguardo l’undici che scenderà in campo, le novità che arrivano dalla Pinetina sono le esclusioni di Maicon e Thiago Motta, colpevoli di non essersi allenati bene giovedì, quindi il tecnico brasiliano li avrebbe puniti, e in conferenza stampa avrebbe chiuso il caso parlando di esclusione per scelta tecnica. Modulo classico con il rombo, dove in difesa ci saranno Ranocchia, Lucio, Nagatomo e Zanetti al posto appunto di Maicon. A centrocampo dopo la strana esclusione in Champions torna Cambiasso, supportato da Stankovic e Kharja, con Sneijder avanzato Terminale offensivo composto Eto’o per rompere il digiuno del gol e Pazzini rientrante.

    PARMA- Franco Colomba nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Inter non fa distinzioni tra le due squadre, considerando come i tre punti siano fondamentali per entrambi: “Loro hanno problematiche, ambizioni e obiettivi che valgono comunque come i nostri. Cercheremo di fare una gara degna dell’avversario, ma anche del nostro prestigio e della nostra voglia di fare bene. Una grande squadra come l’Inter può stimolare e stuzzicare, però noi non dobbiamo dimostrare nulla agli altri, ma prima di tutto a noi stessi che abbiamo carattere e volontà. Il nostro assetto tattico sarà prudente, però non saremo impegnati solo a difendere ma anche a ripartire sapendo che è difficile andare lontano senza una prestazione di carattere”.

    Le buone notizie per il tecnico dei ducali Colomba arrivano dall’infermeria dove Hernan Crespo è recuperato e si candida per un posto in panchina pronto a dare il suo contributo a partita in corso. La scelta di un modulo più prudente dovrebbe impedire le avanzate della squadra nerazzurra, infatti il Parma dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 così composto: retroguardia difensiva con  Paletta, Lucarelli, Modesto e Zaccardo.  Centrocampo solido e robusto con Morrone  Dzemaili al  centro e Valiani e Gobbi sugli esterni. La variante potrebbe essere l’inserimento di Candreva a supporto delle due punte Amauri Giovinco.

    PROBABILI FORMAZIONI:

     

    PARMA(4-4-2): Mirante; Zaccardo Lucarelli Paletta Modesto; Valiani Morrone Dzemaili Gobbi; Giovinco Amauri.

    A disposizione: Pavarini, Angelo, Paci, Galloppa, Candreva, Bojinov, Crespo.

    Allenatore: Franco Colomba.

    Indisponibili: Palladino, Marques.

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Angelo, Dzemail

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti Ranocchia Lucio Nagatomo; Stankovic Cambiasso Kharja; Sneijder; Pazzini Eto’o.

    A disposizione: Castellazzi, Chivu, Materazzi, Coutinho, Obi, Pandev, Milito.

    Allenatore: Leonardo Araujo.

    Indisponibili: Cordoba

    Squalificati: nessuno.

    Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti, Kharja.

  • La Roma a DiBenedetto, adesso è ufficiale

    La Roma a DiBenedetto, adesso è ufficiale

    Dopo 18 anni la famiglia Sensi dice addio alla AS Roma Calcio con lo storico passaggio firmato quest’oggi a Boston tra Unicredit e DiBenedetto. Dopo una estenuante trattativa le parti hanno limato tutti i dettagli e apponendo le firme al contratto che porterà il 60% delle quote azionarie del club alla cordata statunitense.

    In una breve conferenza stampa Fiorentino e DiBenedetto annunciano la fumata bianca in una sala gremita e davanti ad una torta con su scritto Forza Roma e una sciarpa giallorossa.

    Queste le parole di DIBenedetto “Grazie a tutti per essere venuti. Sì, l’affare è concluso”. ma le parole più importanti e che fanno sognare il popolo giallorosso sono di James Pallotta è il vero protagonista:“Trasformeremo la Roma in un marchio mondiale”.

    Nel corso della conferenza stampa è stato annunciato che sin dai prossimi giorni verrà ufficializzato il nuovo organigramma societario con l’inserimento nella dirigenza degli uomini del nuovo corso. Rumors vogliono Sabatini nel ruolo di ds, Ancelotti come allenatore e Buffon e Pastore i primi acquisti.

  • Video, Mourinho fa scena muta. I giornalisti disertano

    Video, Mourinho fa scena muta. I giornalisti disertano

    I silenzi di Mourinho valgono spesso più di tante parole, il tecnico portoghese decide di non parlare alla vigilia del “Clasico” ufficialmente per non alzare ancor di più la tensione in duello che si preannuncia infuocato e che verà Real Madrid e Barcellona incontrarsi quattro volte nei prossimi 18 giorni.

    Come era prevedibile la decisione di Mourinho ha scatenato però l’ira dei giornalisti spagnoli che appresa la notizia hanno disertato la conferenza stampa del suo vice. Guarda il video.

    [jwplayer mediaid=”106816″]

  • Mourinho e il calcio portoghese alla conquista dell’Europa

    Mourinho e il calcio portoghese alla conquista dell’Europa

    L’Italia e il catenaccio, il Brasile terra d’attaccanti più che di portieri, il Portogallo patria europea di estro e fantasia ma senza disciplina tattica. Sono questi i luoghi comuni che per decenni ho sentito ribadire a chi si intende di calcio ma poi… l’Italia di Lippi vince il Mondiale con un centrocampo di qualità e due terzini capaci di offendere, il Brasile ha scoperto prima Dida e poi Julio Sergio e adesso è il turno del calcio portoghese.

    All’ombra di Mourinho il calcio lusitano è cresciuto tantissimo aggiungendo alla qualità che da sempre lo ha contraddistinto gli accorgimenti tattici in grado da poter primeggiare in Europa. LO Special One maestro nel preparare gli incontri diede il “la” alla risalita con la vittoria della Champions League nel 2004 e nello stesso anno i club grazie alla possibilità di ospitare gli europei ebbero la grande chance di rinnovare gli stadi.

    Quest’anno Benfica, Porto e Sporting Braga hanno portato il calcio lusitano ai vertici dell’Europa League e con il solo Villareal a far da guastafeste la possibilità di un derby in finale è tutt’altro che remoto conquistando punti importanti nel ranking che potrebbero portarli a ridosso dell’Italia.

    Nel Porto si è affermato lo Special Two Villas Boa considerato l’alternativa a Mourinho e per questo nel mirino di molti club italiani. I biancoblu praticano un gioco interessante che esalta le caratteristiche dei singoli. Il Benfica invece ha puntato sugli “scarti” delle big dando nuovo splendore ai vari Saviola e Aimar.

    Nello Sporting Braga è invece ancor più chiara la maturazione del calcio portoghese. Mister Paciencia infatti non può contare su grosse individualità ma punta tutto sul collettivo e sull’organizzazione tattica.

  • AAA Totti vende casa: “astenersi Laziali”

    AAA Totti vende casa: “astenersi Laziali”

    Un Romanista non può vendere casa ad un Laziale. Nella capitale del “Derby tutto l’anno”, ecco aggiungersi un nuovo comandamento alle regole scritte e non scritte che riguardano i rapporti fra le due tifoserie, all’insegna di continui goliardici sfottò reciproci.

    L’aspetto di maggiore curiosità riguarda, in questo caso, l’autore dell’iniziativa stessa, ossia Francesco Totti.

    Il capitano giallorosso, infatti,  ha deciso di mettere in vendita il suo attico ed il superattico di oltre 500 mq, dotato di Jacuzzi e di piscina sul terrazzo, situato nella tranquilla zona Torrino, per trasferire la famiglia composta dalla moglie Ilary Blasi e dai due “pupi” Cristian e Chanel, in zona Eur, acquistando un appartamento ( o anche più di uno ) nel nuovissimo grattacielo supertecnologico di 28 piani, l’ Eurosky Tower.

    Nell’annuncio immobiliare riportato dal settimanale Panorama, si evidenzia il prezzo dell’immobile, di 5.300.000 trattabili. C’è un aspetto sul quale, però, capitan Totti non intende trattare, ossia la fede calcistica della futura controparte contrattuale, precisando sempre nell’annuncio: “astenersi perditempo e Laziali”.

    Una nuova frontiera della rivalità giallorossa-biancoceleste è stata, così, definitivamente abbattuta; e c’è da scommettere che la goliardica provocazione verrà ben presto raccolta dai giocatori Laziali, ma anche dai semplici tifosi, con la collaborazione delle agenzia immobiliari capitoline.

  • Cessione As Roma: è attesa la firma da Boston

    Cessione As Roma: è attesa la firma da Boston

    Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. Nel tardo pomeriggio o nella serata di oggi (ora italiana) è atteso l’annuncio della firma del contratto che sancisce il passaggio di proprietà della As Roma, dopo 84 anni, ad una presidenza straniera.

    Il passaggio coinvolge, com’è noto anche il principale gruppo bancario italiano, ossia Unicredit, ma la proprietà farà capo alla cordata di imprenditori americani guidata da Thomas Di Benedetto, presidente del Boston International Group, oltre che già socio del New England Sport Ventures, società che detiene la proprietà dei Boston Red Sox, ponendo dopo 18 anni la parola fine alla presidenza della famiglia Sensi che, comunque, ha regalato alla società giallorossa molti anni da protagonista del calcio italiano ed Europeo, coronati con la “ciliegina sulla torta”, la vittoria del terzo scudetto della sua storia, nel campionato 2000/2001.

    L’ottimismo circa la conclusione dell’operazione per la data odierna è alimentato soprattutto dalla partenza di Attilio Zimatore, presidente del Cda Roma 2000, autorizzato a firmare l’accordo per il passaggio di proprietà. Inoltre, nella giornata di ieri, da Linate sono volati alla volta di Boston anche gli uomini Unicredit, guidati da Paolo Fiorentino.

    Nell’attesa che si sigli nero su bianco l’accordo tanto atteso, il titolo della società giallorossa in borsa a Piazza Affari è balzato del 2,07%: sui mercati, dunque, c’è fiducia e curiosità nell’operazione.

    Così come sono queste le sensazioni principali che campeggiano nell’ambiente dello spogliatoio, almeno secondo quanto riferisce l’allenatore Vincenzo Montella: i giocatori sono “curiosi ma non ansiosi”, e stanno preparando con concentrazione la partita contro il Palermo di sabato sera, non distraendosi dall’obiettivo della corsa al quarto posto in classifica, valido per la qualificazione in Champions League. Precisa Montella”L’imperativo e’ pensare alla partita di domani cosi’ come sta accadendo. E poi vedremo cosa succederà”.

    In un clima di grande attesa, dunque, si attende la conferenza stampa da Boston che comunichi ufficialmente l’avvenuto accordo.

  • “Doblete” Perugia, dopo la Promozione arriva la Coppa Italia

    “Doblete” Perugia, dopo la Promozione arriva la Coppa Italia

    Il Perugia è la squadra vincitrice della Coppa Italia di Serie D, dopo aver battuto nella giornata di ieri, la Turris per 1 a 0, nella finale disputata a Lanciano, in provincia di Chieti.

    I Perugini di Pierfrancesco Battistini hanno segnato il gol partita al 41′ del primo tempo, con Corallo su punizione, complice una leggera deviazione di un difensore della squadra campana. Il successo di Coppa Italia segue la vittoria del campionato di categoria, già celebrata domenica scorsa con tre giornate d’anticipo, che consentirà alla squadra Umbra di giocare nella Seconda divisione di Lega Pro nella prossima stagione, ritornando, così, fra i professionisti.

    La vittoria e la promozione, però, assumono un ruolo ben più importante date le tribolate vicende societarie che hanno coinvolto e stravolto la società negli ultimi anni. In ordine cronologico, l’ultimo episodio negativo risale alla mancata iscrizione dello scorso anno della squadra alla Prima Divisione di Lega Pro, a causa del fallimento della società, con la conseguente iscrizione in serie D.

    Precedentemente, però, le vicende societarie sono spesso balzate agli onori delle cronache, altalenando successi sportivi a disastri gestionali.

    Dagli anni ’90 in poi, la squadra presieduta da Luciano Gaucci assume un ruolo da protagonista, anche in serie A.

    Nel campionato 99/2000, guidata da Carlo Mazzone, è “responsabile” dello scudetto Laziale, sconfiggendo nell’ormai celeberrimo diluvio la Juventus di Carlo Ancelotti all’ultima giornata. L’anno seguente, Gaucci ingaccia Serse Cosmi, allenatore emergente che, insieme al presidente Gaucci, permette alla squadra di arricchirsi di giovani talenti ancora sconosciuti, scoperti in provincia e nei campionati di serie C, ma che avranno un futuro importantissimo negli anni successivi: il campione del Mondo Fabio Grossi, Marco Materazzi, Fabrizio Miccoli, Fabio Liverani, Davide Baiocco, così come gli stranieri Ze Maria e Vryzas.

    Nel primo campionato della gestione Cosmi la squadra ottiene un sorprendente decimo posto, ma negli anni successivi riesce ancora a migliorarsi, conquistando un ottavo posto nel 2001-’02, mentre l’anno successivo, sfiora la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato la Juventus, ma venendo eliminata dal Milan. Con Serse Cosmi la compagine perugina assapora anche la dimensione europea, qualificandosi per la Coppa Intertoto classificandosi per l’Intertoto e vincendo la competizione sui tedeschi del Wolfsburg, qualificandosi in Coppa UEFA. Nonostante questa parentesi europea, però, arriva l’esonero di Cosmi dopo la retrocessione in B ed iniziano i seri problemi economici, che costringeranno la squadra a non poter iscriversi al campionato di serie B, iscrivendosi, invece, al campionato di C1, ma sotto la guida di una nuova amministrazione societaria, con a capo Vincenzo Silvestrini.

    La gestione Silvestrini, però, nel 2007 termina, ed il Perugia viene rilevato da Leonardo Covarelli, militando nella Prima divisione di Lega Pro, girone A. Tuttavia,  al termine di un campionato in cui si classifica undicesima, il 20 maggio 2010 emergono gravissime problematiche finanziarie anche per la società di Covarelli, cosìche il Tribunale di Perugia accoglie l’istanza di fallimento della società.

    Al fallimento, nel Luglio del 2010, segue la nascita della società dilettantistica A.S.D. Perugia Calcio, guidata da Roberto Damaschi, con la presenza in veste di consulente e consigliere speciale l’ allenatore Walter Novellino. Ecco, così, che si ritorna al presente: è questo il Perugia che ha vinto matematicamente il campionato di serie D il 10 Aprile 2011 (appena cinque giorni fa) battendo per 3-2 il Castel Rigone, ed è questa la squadra che ha vinto la Coppa Italia di D, compiendo un “bis” storico, finora riuscito soltanto a poche altre squadre: il Como, il Sorrento e la Juve Stabia.

    L’attuale presidente Damaschi ha dichiarato così la sua soddisfazione per i traguardi appena raggiunti: “Volevamo questo traguardo ed oggi coroniamo un sogno inseguito per un’intera stagione che non è stata facile”.

    Nonostante la sua antica e gloriosa precedente storia, iniziata nel 1905, questa Coppa Italia Dilettanti è il primo trofeo Nazionale che il Peugia conquista: ecco perchè per i tifosi e per l’ambiente perugino ora è lecito sperare in una nuova rinascita che permetta di dimenticare le grandi difficoltà attraversate negli ultimi anni.

  • Ranking Uefa: Italia, ora attenta a Francia e Portogallo

    Ranking Uefa: Italia, ora attenta a Francia e Portogallo

    Con l’Inter, eliminata nei quarti di finale di Champions League dallo Schalke, se ne va l’ultima squadra italiana presente ancora nelle coppe europee. Che il terzo posto nel Ranking fosse perso da tempo lo si sapeva già ma la minaccia ora proviene dalla Francia e dal Portogallo che a partire dalla prossima stagione potrebbero impensierire seriamente la posizione italiana, soprattutto se le squadre nostrane continueranno a snobbare l’Europa League e dimostreranno l’inferiorità rispetto alle big europee.

    Questo sarà l’ultimo anno nel quale il quarto posto in Serie A darà il diritto a giocare i preliminari di Champions League e per riprendersi il terzo posto nel Ranking Uefa ci vorrà tempo, programmazione e soprattutto i risultati. Non sarà un’impresa ma poco ci manca perchè la Germania a partire dalla prossima stagione insidierà la seconda posizione occupata dalla Spagna.

    Questo il Ranking Uefa aggiornato al 14 aprile

    1. Inghilterra – 85.070 (1/7)
    2. Spagna – 81.043 (3/7)
    3. Germania – 69.436 (1/6)
    4. Italia – 60.552 (0/7)
    5. Francia – 53.678 (3/6)
    6. Portogallo – 49.596 (3/5)
    7. Russia – 44.707 (0/6)
    8. Ucraina – 43.883 (0/6)
    9. Olanda – 40.129 (0/6)
    10. Turchia – 35.050 (0/5)

    Tra parentesi le squadre ancora in corsa nelle due competizioni sul totale di squadre partecipanti di inzio stagione.

    Calcolo del coefficiente Uefa

    Si tiene conto di tutti i risultati delle squadre partecipanti alla Champions ed Europa League e si procede alla somma di punteggi così calcolati:

    • 2 punti per vittoria;
    • 1 punto per pareggio;
    • 1 punto per vittoria nei preliminari;
    • 0.5 punti per pareggio nei preliminari;
    • 0 punti per sconfitta;
    • 4 punti per l’ingresso alla fase a gruppi di Champions;
    • 5 punti da sommare ai 4 precedenti per la qualificazione agli ottavi di Champions;
    • 1 punto per il raggiungimento di quarti, semifinali e finale per ognuna delle due competizioni;
    • 0 punti per le finali vinte.

    Fatta la somma dei punteggi per ogni nazione, si procede nel dividere il risultato ottenuto per il numero di squadre inizialmente ammesse per singola Federazione: sarà questo il coefficiente finale di stagione.
    Il Ranking Uefa tiene conto solo dei risultati ottenuti nelle ultime 5 stagioni (esempio quello di quest’anno tiene in considerazione la somma dei punteggi che vanno dalla stagione 2006-2007 fino al 2010-2011) e così via.

  • Il fair play finanziario la tomba del calcio italiano?

    Il fair play finanziario la tomba del calcio italiano?

    Qualche anno predicava attenzione al Ranking Uefa allertando del pericolo “Europa League” per il calcio italiano, e con colpevole ritardo se ne sono accorti tutti. Adriano Galliani, antipatico ai più perchè incarna il Milan, è riconosciuto però uno dei migliori dirigenti d’Europa ed uno dei più profondi conoscitori dei meccanismi economico-finanziari intorno a cui ruota tutto il sistema calcio.

    L’allarme che lancia oggi il factotum rossonero è sull’agognato fair play finanziario, per molti “la manna” dal cielo che servirà a regolamentare il calcio. Galliani di contro, lo vede come uno stratagemma che permetterà a Spagna ed Inghilterra di crescere grazie a regimi fiscali differenti dal nostro e sopratutto la possibilità di sfruttare gli introiti derivanti dagli stadi di prorpietà.

    “Il fair play finanziario fa male all’Italia -ha detto Galliani ai microfoni di Sky-, non ci potranno essere più i mecenati che intervengono con i loro capitali. Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà e non hanno agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall’Uefa. Il Real fattura 450 milioni, il Barca 430, il Manchester 360, il Milan 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile”

    Galliani plaude poi all’ingresso di capitali stranieri nel nostro calcio dando il benvenuto a DiBenedetto “Siamo in un mercato aperto, ormai in Inghilterra le big five (Manchester United, Chelsea, Liverpool, Arsenal e Manchester City, ndr) sono di investitori stranieri non inglesi, ben vengano anche in Italia. Desidererei, però, che ci fossero regole uguali per tutti, altrimenti si tratta di concorrenza sleale. Venti anni fa il Milan fatturava più del Real, oggi la metà. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero”

    Il campionato? “Vedo ottimi allenamenti, sono tre settimane che vengo a vederli -ha raccontato Galliani- e noto una squadra molto concentrata, che sta bene. Le gare si possono vincere o perdere, ma gli allenamenti li stiamo facendo bene. Lotta con il Napoli? Non mi piacciono le previsioni, qualunque cosa succede in questo week end rimarremo comunque in testa. Sono oltre 20 gare consecutive che siamo in testa, dobbiamo riuscire a reggere fino alla fine“.

    Ibra? “Anche lui l’ho visto bene in allenamento come l’avevo visto bene domenica sera. Abbiamo fatto il ricorso, adesso aspettiamo il giudizio. Se l’ho sgridato? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere

  • Il Napoli dei record sfiora un milione di presenze al San Paolo. Ma De Laurentiis guarda all’Asia

    Il Napoli dei record sfiora un milione di presenze al San Paolo. Ma De Laurentiis guarda all’Asia

    Il Napoli dei miracoli di quest’anno è stato, è, sarà un polo d’attrazione magnetica per i tifosi azzurri, che hanno letteralmente invaso lo stadio San Paolo per tutta la stagione, andando oltre il milione di presenze complessive: numeri da record, che andranno ad alimentarsi sempre più fino al termine del campionato, soprattutto se il sogno scudetto dovessee risultare più realizzabile.

    Domenica prossima, nel posticipo contro l’Udnese di Guidolin, si preannunica il tutto esaurito, con una prevendita che ad oggi, a quattro giorni di distanza dal match, ha già superato quota 40.000 tagliandi venduti.

    Basti pensare che la media di presenze al San Paolo in tutta la stagione è rimasta comunque altissima, con oltre 39.000 spettatori nelle 24 gare casalinghe, media che, di certo, verrà incrementata nella gara casalinga contro l’Inter, che potrebbe essere decisiva per la volata finale. Non è un caso che la squadra di Mazzarri si esalti proprio fra le mura amiche di Fuorigrotta, sospinto dal tifo della caldissima marea azzurra, conquistando proprio al San Paolo una fetta importantissima degli straordinari risultati della presente stagione.

    Ma la febbre Napoli va al di là dei confini Vesuviani: domenica scorsa al Dall’Ara di Bologna, a 600 km da Napoli, i tifosi partenopei presenti erano oltre 15 mila, ed hanno incitato incessantemente gli Azzurri alla vittoria conquistata per 2-o, ed erano oltre mille i tifosi pronti ad aspettare il ritorno della squadra in serata, in un clima di festa continua in terra Vesuviana: il confine nazionale, però, potrebbe non bastare alle “mire espansionistiche” di Aurelio De Laurentiis, il presidente produttore, uno dei principali artefici e “regista” – è proprio il caso di dirlo – di questo capolavoro calcistico, gestionale, spettacolare, emozionale.

    In vista della prossima – ormai certa – qualificazione alla Champions League, il presidente ha intenzione di rafforzare l’immagine internazionale della squadra, permettendole di acquisire una visibilità maggiore oltreconfine e, di conseguenza, di ottenere maggiori ritorni anche in termini di fatturato, connesso al merchandiser, agli abbonamenti, alle visite in città, ed a tutte le iniziative ad esso collegate.

    Proprio in questa direzione bisogna leggere l’interessamento del Napoli nei confronti di giocatori asiatici, giapponesi e coreani in primis. Nello specifico, secondo fonti di mercato, si tratterebbe del giapponese Ryo Miyaichi, ala tecnica e veloce del Feyenoord, in forza agli olandesi in prestito ma di proprietà dell’Arsenal, ed anche di Ki Sung Yong, 22enne centrocampista del Celtic, definito in patria il “Gerrard Coreano”.

    Inoltre, uno dei principali obiettivi di De Laurentiis sarebbe anche il fantasista giapponese del Cska Mosca, Keisuke Honda, da portare a Napoli nella prossima sessione di mercato estiva, come naturale alternativa ad Hamsik dal punto di vista tecnico, e come magnetico attrattore commerciale dal punto di vista delle strategie di marketing, e soprattutto dal punto di vista dello sfruttamento dei diritti d’immagine del giocatore giapponese, ripercorrendo la strada dell’intuizione che, anni orsono, indusse l’ex presidente del Perugia Gaucci a portare il giapponese Nakata in Umbria, con un conseguente notevole beneficio in termini commerciali ed in termini di abbonati dagli “occhi a mandorla”.

    Per rilevare il cartellino del giapponese Honda dal Cska Mosca, però, sarebbe necessario un esborso di circa 20 milioni di euro, una cifra importante e probabilmente giudicata eccessiva dalla dirigenza partenopea. Tuttavia, pur di concludere l’ operazione, fermamente convinto dei suoi positivi riscontri futuri in termini di immagine sia per la squadra che per la città, il presidente Aurelio De Laurentiis potrebbe accordarsi con una società Italiana con sede a Londra che acquista i diritti della serie A e li rivende in Giappone, poichè entrambi avrebbero tutto l’interesse economico a che il trasferimento del 25enne fantasista giapponese al Napoli possa avvenire.

    Trattandosi di un’intuizione del presidente stesso, c’è da scommettere sulla certa riuscita dell’operazione “Colonizzazione Napoletana del Sol Levante”.