Tag: Curiosità

  • L’Inter si rialza, la Roma no. Le voci del post partita

    L’Inter si rialza, la Roma no. Le voci del post partita

    Soddisfazione in casa nerazzurra dopo aver strappato un 1 a 0 pesante all’Olimpico in vista della gara di ritorno delle semifinali di Coppa. Analizziamo le parole dei due tecnici e di due giocatori per parte: Stankovic e De Rossi.

    Il tecnico nerazzurro Leonardo, intervistato dai microfoni Rai, può finalmente tornare al sorriso dopo un periodo storto: “Era importante fermare questo flusso di risultati negativi, non è mai facile come sembra, tanti fattori ti fanno perdere tranquillità quando hai un momento complesso. La vittoria qui all’Olimpico non era per niente scontata, i ragazzi sono stati molto bravi. La gara era tra due squadre reduci da sconfitte, non era un match facile da affrontare per questa situazione, bisognava dare un’impronta alla partita e l’abbiamo fatto con un’ottima gestione dei 90 minuti. Ritorno di Mourinho? Io non ho alcuna preoccupazione, non ho mai pensato al futuro. Io vivo oggi, ma non perché questo cambi quello che succederà con me, io vivo il presente, ora penso a sabato, penso alle partite.”

    Sulla partita e sulla prodezza di Dejan il tecnico interista commenta con queste parole: “Stankovic ha fatto un gol straordinario ma anche una grandissima gara, lui si diverte a giocare così, è un gol alla Dejan a condire una superba prestazione. Pandev? La nostra mossa era quella di farlo giocare in mezzo, ha fatto un lavoro straordinario a livello di intensità e presenza, è stato bravissimo a fare questo lavoro, ma anche Sneijder ha fatto una gran partita cercando gli spazi. Per quanto riguarda Milito, non credo proprio sia giù di morale. Lui ha fatto benissimo, veniva da un momento di infortunio ma ha fatto un ottimo lavoro. Ora in campionato dovremo cercare di mantenere una costanza, ci sono state queste ultime sconfitte che ci hanno tolto il ritmo ma adesso possiamo riprenderlo con lucidità in questo finale”.

    Montella invece senza peli sulla lingua non da meriti all’Inter e commenta in questo modo la sconfitta maturata in casa giallorossa: “Non credo che l’Inter abbia meritato la vittoria, siamo arrivati più volte vicini al gol, per loro è un tiro che fa la differenza. E’ difficile commentare un errore come quello di Vucinic sottoporta, l’allenatore può lavorare sull’aspetto psicologico di questi momenti non sull’aspetto tecnico, ma si vede che in questo momento non è tranquillissimo. Un calo? Noi abbiamo finito in crescendo rispetto all’Inter, con un pizzico di disordine abbiamo concluso la gara meglio dei nerazzurri. Spesso ci si sofferma sul risultato ma non sono d’accordo, a mio avviso non siamo sulle gambe e si è visto contro questa Inter”.

    Nel finale conclude con un pronostico: “Al ritorno con un pizzico di fortuna possiamo ribaltare la situazione, basterebbe un 1-2 che per quanto ho visto oggi è possibile”.

    Stankovic scherza sulla splendida rete che ha deciso l’incontro: “Un gol semplice, a porta vuota su respinta del portiere,non capita mai eh? (sorride, ndr). Avete visto una risposta della squadra impressionante, ora abbassiamo la tensione e pensiamo allo scontro quasi diretto contro la Lazio. Questa prova ci fa stare più tranquilli, tanto impegno e tanto gioco, siamo più sereni. Il gol è bellissimo, avevo notato Juan davanti a me, ma quando ho calciato ho visto immediatamente dove stava parcheggiandosi il pallone ed ho esultato un po’ prima”.

    De Rossi invece a differenza del suo tecnico riconosce i meriti all’Inter, cercando però di pensare con positività alla gara di ritorno. Più difficile il discorso Champions League: “La prestazione è stata buona contro una squadra veramente forte, questi giocatori sono eccezionali, quando fanno possesso palla è sempre dura e ti fanno sembrare in difficoltà fisica. Poi Stankovic ha fatto un gran gol e gli va dato merito, queste giocate fanno parte del calcio. Ora vediamo allontanarsi tutti gli obiettivi rimasti, però c’è una speranza: in Coppa Italia è un po’ più concreta, possiamo vincere a Milano come fatto già altre volte, per la Champions la speranza invece è un po’ più debole, ma dobbiamo vincere qualche partita. Un rigore per l’Inter? L’ho toccata sicuramente, ma era molto vicino al corpo: non faccio l’arbitro, non sta a me valutare”.

    (Fonte: Fc Inter News)

  • Real – Barcellona: il Clasico delle polemiche, Iniesta, Messi e l’erba

    Real – Barcellona: il Clasico delle polemiche, Iniesta, Messi e l’erba

    La finale di Coppa del Re di questa sera al Mestalla non sarà immune dalle polemiche, come è giusto che sia per un Real Madrid – Barcellona. Dopo la conferenza stampa “muta” di Mou alla vigilia del match di campionato di sabato scorso, le polemiche di questi giorni riguardano l’ammonizione del blaugrana Iniesta (che era diffidato) rimediata nel match valido per l’andata dei quarti di Champions League contro lo Shaktar, finalizzata a scontare la squalifica nella gara di ritorno (dato il rassicurante 5 a 1 dell’andata che assicurava al Barca una facile partita di ritorno) ed essere disponibile, poi, per la semifinale, che si disputerà il 27 Aprile ed il 3 Maggio contro il Real Madrid.

    L’episodio dell’ammonizione ottenuta da Iniesta è stato contestato dall’Uefa, tacciando il centrocampista di aver adottato una condotta non regolamentare e non appropriata, poichè avrebbe volontariamente cercato l’ammonizione, non rispettando una distanza su un calcio di punizione durante il secondo tempo della gara di andata con gli ucraini di Lucescu.

    Iniesta, ora, rischierebbe una giornata di squalifica ulteriore, che potrebbe essere ufficializzata domani dalla commissione disciplinare dell’Uefa, ed il provvedimento gli farebbe saltare la semifinale di andata con il Real Madrid. Il Barcellona, però, ha già annunciato di voler presentare ricorso, puntando sulla buona fede del giocatore, e contestando la natura sproporzionata della sanzione.

    Un altro episodio, accaduto nella partita di Liga di sabato scorso, sarebbe al centro dell’attenzione dei due club, in una guerra continua di nervi tesi che avrebbe coinvolto anche un calciatore dall’animo placido come Leo Messi:  nel finale di gara al Bernabeu, la Pulce non riesce a controllare un pallone sulla fascia sinistra e, deluso, scaraventa il pallone in fallo laterale colpendo uno spettatore in prima fila. L’ arbitro Muñiz Fernández, però, comemttendo un errore di valutazione non ammonisce l’argentino, suscitando l’ira delle merengues ed, in particolare, di Pepe, che si avvicina a Messi con aria minacciosa “dandogli del matto”.

    Ma le polemiche non finiscono qui: il protagonista dell’ultima “questione” pre Clasico è, come spesso accade, Josè Mourinho, accusato di aver ordinato agli addetti del Bernabeu di non tagliare l’erba del Santiago Bernabeu prima della sfida di sabato, e di non bagnare il campo fino a due ore prima della gara, per provare a contrastare con l’abile trucchetto il palleggio rapido del Barcellona. Molti calciatori del Barca hanno ravvisato l’anormalità del manto erboso poichè i ciuffi d’erba risultavano di tre o quattro centimentri più alti del normale, ma, nonostante l’accortezza il Barca ha ottenuto ugualmente l’ 80% del possesso palla.

    La stregoneria di Mou, dunque, non ha avuto riscontri positivi, così come accadde quando allo Stamford Bridge – negli ottavi di finale della Champions 2006 – il Barcellona sfidò il suo Chelsea: anche in quel caso non servì aver ordinato di irrigare il campo fino al limite del normale perchè i blaugrana si imposero ugualmente per 2 a 1.

    Nella finale dell Mestalla di Valencia, inoltre, Mou non potrà ricorrere allo stratagemma del campo poichè l’erba del Mestalla sarà tagliata per sette volte fino al giorno della finale,per non avere fili d’erba che superino è i 25 mm di lunghezza. Pertanto, bisogna attendersi che Mou studierà qualche altro diversivo: tattico, grottesco o altro?

    Bisognerà attendere domani per scoprirlo.

  • Boxe, Clemente Russo sospeso dalla Polizia. A rischio Londra 2012

    Boxe, Clemente Russo sospeso dalla Polizia. A rischio Londra 2012

    Clamorosa decisione della Polizia di Stato che ha deciso di sospendere Clemente Russo, uno dei pugili dilettanti più forti al mondo, iridato nel 2007 e medaglia d’ argento agli giochi olimpici di Pechino 2008.

    La decisione è stata presa in seguito alla partecipazione del pugile al film “Tatanka” tratto dalle pagine del romanzo di Roberto Saviano “Bellezza e l’Inferno” nelle sale dal 6 maggio in cui Russo interpreta il personaggio principale, Tatanka appunto. Il film narra la storia di un ragazzo di Marcianise a cui lo sport, la boxe, ha permesso di scappare dalle terre di Gomorra, di affrancarsi da una realtà pericolosa e di prendere le distanze da un futuro  che sembrava già scritto.

    La richiesta della Polizia è stata chiara, cambiare alcune scene del film, nella convinzione che avrebbero offerto un’immagine distorta di quella che è la realtà di Gomorra, della vita di coloro che contro Gomorra lottano ogni giorno. Ma il pugile di Marcianise si è rifiutato andando avanti per la sua strada senza cambiare la sceneggiatura iniziale, scatenando l’ inevitabile reazione dei suoi capi.

    Al rifiuto del pugile, la Polizia di Stato ha risposto quindi con la sospensione di 6 mesi, una decisione che si è resa necessaria, per ricordare che “Lui, come ogni poliziotto – spiega il Dipartimento di pubblica sicurezza- è tenuto al rispetto delle regole. Se non lo fa, da esempio positivo si trasforma in negativo”.

    Con la sospensione Clemente Russo è fuori dalla Fiamme Gialle e quindi corre seriamente il rischio di compromettere le qualificazioni alle Olimpiadi di Londra 2012, come si suol dire, oltre al danno la beffa per chi cerca di trasmettere segnali positivi senza nessun tipo di compromessi e andando diritto per la propria strada.

  • Roma – Inter, Tim Cup 2011: Sfida tra Deluse

    Roma – Inter, Tim Cup 2011: Sfida tra Deluse

    Stasera all’Olimpico scenderanno in campo le due squadre che negli ultimi 5 anni hanno dominato la Serie A e monopolizzato le ultime finali di Coppa Italia. Roma e Inter è da considerarsi una classica in Coppa Italia: addirittura 10 volte si sono affrontate le due squadre dal 2005 ad oggi. Stavolta la partita avrà un sapore diverso, dove l’elemento principale che caratterizzerà entrambe le squadre sarà la voglia di rivalsa. La Roma con la sconfitta di Palermo vede allontanarsi il treno della Champions League a discapito dei rivali casalinghi biancocelesti,e l’Inter anch’essa sconfitta nell’ultimo turno di campionato a Parma, ha abdicato definitivamente al ruolo di Anti-Milan, per ridisegnare gli obiettivi stagionali, cercando di difendere il terzo posto insidiato appunto dalla Lazio.  Al tempo stesso una sfida per cercare la riconferma sulla panchina per entrambi i tecnici. A Roma Montella non sta facendo male, ma l’attuale situazione societaria, con i cambi al vertice potrebbero voler puntare un allenatore pronto per portare l’A.S. Roma subito in alto come nei proclami di DiBenedetto. Moratti in casa Inter ha riconfermato la fiducia a Leonardo smentendo trattative o contatti con Mourinho, ma un’eventuale sconfitta stasera e contro la Lazio in campionato potrebbero essere fatali per il tecnico brasiliano.

    Vediamo nel dettaglio le probabili formazioni in campo questa sera all’Olimpico:

    ROMA- Montella vista l’indisponibilità del capitano Francesco Totti che sconta ancora la squalifica per il calcione inflitto a Balotelli nella scorsa edizione della Tim Cup, non ha intenzione di rivoluzionare il modulo come ha ammesso nella conferenza stampa alla vigilia della partita: “Difficile possa succedere, se non per necessità assoluta. Ogni modulo ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Non credo che basti un giorno o una settimana per insegnarlo o per capirne gli automatismi”. Quindi, in attacco ci sarà spazio a Borriello come unica punta. Altra assenza pesante, sarà quella di Mexes (per infortunio) per il reparto difensivo giallorosso. Montella quindi dovrebbe schierare un 4-2-3-1 con Doni tra i pali, Juan e Burdisso al centro della difesa, supportati sulle fasce da Cassetti e Riise. Centrocampo folto con Pizzarro e DeRossi più arretrati a schermo della difesa, Perrotta Taddei e Vucinic avanzati. Il montenegrino dovrebbe prendere il posto di Menez, autore di una prestazione opaca contro il Palermo. Unica punta Marco Borriello ancora a secco nella gestione Montella che ha usato queste parole in conferenza stampa: “Marco è un grande giocatore ed un super professionista, ma da centravanti gli preferisco Totti” . Ricordando però come l’attaccante partenopeo nella gestione Ranieri avesse segnato 15 reti.

    INTER- Leonardo perde il suo giocatore più importante in termini di rendimento. Samuel Eto’o ha lasciato ieri la Pinetina per una distorsione alla caviglia e quindi non è stato considerato arruolabile per il big match di stasera. Nonostante il digiuno dal gol, la punta nerazzurra in termini di corsa movimento e impegno per la squadra non si può considerare secondo a nessuno, quindi sarà un’assenza che si farà sentire. Tornano gli epurati di Parma, Maicon e Thiago Motta, con Leonardo che dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 classico con il rombo di centrocampo. Tra i pali Julio Cesar, difesa a quattro con Lucio Ranocchia coppia centrale, e Maicon Nagatomo sugli esterni. A centrocampo Cambiasso Stankovic e Zanetti dovrebbero essere i titolari a meno di eventuali colpi di scena. Ritorno dal primo minuto di Sneijder a supporto del nuovo tandem offensivo Milito- Pazzini, con la possibilità di una staffetta con Pandev.

     

    Probabili Formazioni :

    Roma (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Juan, Burdisso, Riise; Pizarro, De Rossi; Taddei, Perrotta, Vucinic; Borriello.

    A disposizione:(Lobont, Loria, Castellini, Brighi, Simplicio, Rosi, Menez).

    Allenatore: Montella

    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; J. Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Milito, Pazzini.

    A disposizione:(Castellazzi, Materazzi, Chivu, Mariga, Motta Coutinho, Pandev).

    Allenatore: Leonardo

  • Brasile, Valdivia fa pipì a bordo campo. Video

    Brasile, Valdivia fa pipì a bordo campo. Video

    Un bisogno fisiologico impossibile da rimandare, il cileno Jorge Valdivia è divenuto uno dei calciatori più ricercati del web per aver chiesto ed ottenuto uno stop della partita per far pipì a bordo campo. L’episodio è accaduto durante la partita tra Palmeiras e Santo Andrè valido per la Coppa del Brasile.

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  • Napoli, oltre la delusione per un anno record

    Napoli, oltre la delusione per un anno record

    Dopo una cavalcata trionfale durata un’intera stagione, pare inevitabile tirare il fiato, pare inevitabile anche se doveva essere evitato. In casa Napoli la delusione per la sconfitta subita domenica sera contro l’ Udinese, fra le mura amiche del San Paolo, è ancora cocente, perchè ha significato la fine di un sogno ad occhi aperti, di un’illusione che pareva tanto lontana e difficile da raggiungere quanto emozionante e significativa, per la città, per i tifosi, per il Sud.

    Nonostante tutto, però, è essenziale non perdere la lucidità nell’analisi di questo campionato partenopeo, che al di là della classifica ancora aperta matematicamente, ha avuto dell’incredibile, ed ha superato i limiti delle più rosee aspettative. Un progetto serio, ideato e realizzato dal presidente De Laurentiis, reso operativo ed “esecutivo” dalla grinta, la determinazione e dal carattere di una guida tecnica fra le migliori in Italia, Walter Mazzarri. Una squadra costruita attornoalla solidità difensiva e di centrocampo che consente ai suoi geni d’attacco di esprimersi al meglio delle loro potenzialità, il Pocho Ezequiel Lavezzi, l’incisività di Marechiaro Hamsik, i gol di Edinson Cavani.

    Quest’ultimo, si è macchiato della colpa di sbagliare il rigore nella partita di domenica sera che, con un quarto d’ora di gioco da disputare, avrebbe permesso di accorciare le distanze per poi provare ad agguantare in extremis il pareggio. Il suo errore dal dischetto ha suscitato la delusione di molti, ma non può offuscare la sua straordinaria stagione.

    Lucidità d’analisi, appunto. Ed è questa che predica il presidente De Laurentiis in questi giorni. Non bisogna aver paura di perdere la Champions, bisogna continuare a guardare avanti, andando fieri di ciò che si è costruito finora, che non è stato un castello di sabbia ma un castello reale, aggiungendo la conferma di Mazzarri per il futuro e precisando quali erano, ai blocchi di partenza, gli obiettivi della stagione: ” Ho sempre detto che dovevamo migliorare il sesto posto, quindi tutto quello che verra’ in piu’ sara’ guadagnato, anche perche’ a me continua ad interessare il processo di crescita. Dovrebbe preoccuparsi chi ha speso tantissimo ed ha ingaggi enormi e rischia di non qualificarsi per niente. Mazzarri? Ha tre anni di contratto, certo che resta con noi”.

    La serenità e la grande soddisfazione con cui De Laurentiis può guardare alla sua creatura sta anche nella consapevolezza di averla costruita con raziocino, con progettualità di lungo periodo, senza esborsi folli e perseguendo l’obiettivo dell’utile di bilancio, in accordo con i principi del fair play finanziario voluti dall’ Uefa e da Platini. “Da cinque anni abbiamo i conti in utile, precorrendo il fair play finanziario. I tifosi hanno cominciato a capirlo ed apprezzarlo, mentre gli altri club faticheranno tanto per mettersi al passo, perche’ non sono abituati. E’ un aspetto importante, a meno che i potenti non vogliano metterci su un tappo. Siamo al 19esimo posto nel ranking mondiale, e forse questo vale piu’ degli scudetti e delle coppe”.

    Una squadra di cuore e del cuore, che ispira simpatia a molti al di là del tifo e della fede ccalcistica. Questa è già una vittoria importante, il resto verrà da sè. L’importante è mantenere la lucidità gestionale avuta finora, non lasciandosi influenzare dalla smania del vincere ad ogni costo. La stagione attuale, è certo, lascerà comunque un segno importante, e sarà un bagaglio di esperienza per il Napoli, che, se saprà raccoglierlo a dovere, il prossimo anno potrà realmente casndidarsi per un ruolo di primissimo piano, magari adottando qualche rinforzo mirato a rafforzare l’organico per consentirgli di sostenere al meglio due competizioni di alto livello.

    La speranza, però, per i tifosi partenopei è che anche quest’anno possa esserci qualche soddisfazione al foto finish. Nel calcio mai dire mai.

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  • Puzzle Sport. A Mazzarri e Di Natale il Premio Prisco

    Puzzle Sport. A Mazzarri e Di Natale il Premio Prisco

    Scelti i vincitori del celebre ‘Premio Prisco’ targato 2011, il riconoscimento intitolato alla memoria del compianto dirigente dell’Inter amato per la sua ironia e per la sua cultura decubertiana. Sono Igor Campedelli, presidente del Cesena, Walter Mazzarri, tecnico del Napoli dei Miracoli ed Antonio Di Natale,attaccante dell’Udinese spettacolo, i vincitori dell’edizione numero nove del ‘Premio Prisco’ alla lealtà, alla correttezza e alla simpatia sportiva.

    I tre vincitori, individuati dalla giuria presieduta da Sergio Zavoli e composta da Italo Cucci, Gianni Mura, Giampaolo Ormezzano edal Generale di Corpo d’Armata Corinto Zocchi (Presidente del Comitato Giuseppe Prisco), hanno battuto una nutrita e qualificata concorrenza. Igor Campedelli, che nell’albo d’oro del premio succede, tra gli altri, a Massimo Moratti e ad Aurelio De Laurentiis, ha battuto Luigi Corioni (Brescia) e Tommaso Ghiradi (Parma) anche perché principale artefice della scalata del suo Cesena dalla Prima Divisione alla serie A in soli due campionati; Walter Mazzarri, che iscrive il suo nome dopo quelli di Mancini, Mazzone, Spalletti, Ancelotti, Ranieri ed Allegri, è stato scelto in una terna composta anche da Malesani del Bologna e Guidolin dell’Udinese.

    I supporters friulani, tuttavia, hanno di che consolarsi: nella categoria riservata ai calciatori, infatti, ha vinto il capocannoniere della scorsa Serie A con 29 reti e capitano bianconero Totò Di Natale che ha avuto la meglio sull’highlander Marco Di Vaio (Bologna) e sull’enfant prodige Andrea Ranocchia (Inter). Il bomber campano riporta il premio in Italia dopo che nella scorsa edizione ad aggiudicarselo era stato l’argentino Diego Milito dell’Inter (in passato, si erano meritati il riconoscimento autentici fuoriclasse come Roby Baggio, Alex Del Piero, Gianfranco Zola e Daniele De Rossi).

    Il premio speciale di giornalismo ‘Nando Martellini’, abbinato al ’Prisco’, è stato appannaggio di Roberto Beccantini de ‘La Stampa’ (Crosetti de ‘La Repubblica e Cerqueti di ‘Rai Sport erano gli altri papabili). Ai vincitori verrà consegnata una scultura appositamente realizzata dal Maestro Pietro Cascella e nella cerimonia di premiazione, che si terrà presso il Teatro Marrucino di Chieti in data 16 Maggio, sarà conferito un riconoscimento al giornalista originario di Silvi Marina Federico de Carolis.

  • La Premier incorona Bale: miglior giocatore dell’anno

    La Premier incorona Bale: miglior giocatore dell’anno

    Gareth Bale sarà il pezzo forte del prossimo mercato e a testimoniarlo è l’attestato dell’Associazione Calciatori Inglese che lo ha nominato miglior giocatore della Premier League dell’anno. Un attestato importante per l’esterno del Tottenham che raggiunge Giggs, Rush, Hughes portando a 4 i gallesi che si sono imposti nel calcio inglese. Gli altri candidati erano: Adam, Parker, Nasri, Tevez, Van der Vaart e Vidic.

    Il gioiellino dell’Arsenal Jack Wilshere è stato invece eletto miglior giovane coronando al meglio la sua prima stagione da professionista condita anche da ottime prestazioni in Champions League e da quattro convocazione nella nazionale maggiore allenata da Fabio Capello.

    Questo il miglior 11: Edwin van der Sar (Manchester United), Bacary Sagna (Arsenal), Ashley Cole (Chelsea), Nemanja Vidic (Manchester United), Vincent Kompany (Manchester City), Nani (Manchester United), Samir Nasri (Arsenal), Jack Wilshere (Arsenal), Gareth Bale (Tottenham), Carlos Tevez (Manchester City), Dimitar Berbatov (Manchester United).

  • Messi, pallonata sui tifosi del Real. Video

    Messi, pallonata sui tifosi del Real. Video

    E’ ancora scontro tra i tifosi del Real Madrid e quelli del Barcellona. Oltre alle accuse lanciate da Mourinho che vorrebbero i catalani maggiormente tutelati dagli arbitri sul web i tifosi madrileni protestano contro un brutto gesto di Lionel Messi durante il Clasico di sabato scorso.

    La Pulce non riesce a recuperare un pallone e sfoga tutta la sua rabbia calciando il pallone sugli spalti infiammando i tifosi che adesso invocano l’intervento della giustizia federale spagnola e la successiva squalifica per un gesto considerato antisportivo.

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  • Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Inter dal Paradiso all’Inferno. Terzo posto a rischio

    Adesso è allarme in casa nerazzurra. Dopo la sconfitta di Parma e l’addio definitivo alle possibilità di rincorsa scudetto, le notizie peggiori arrivano dalla parte bassa della classifica, con la vittoria della Lazio contro il Catania. La società di Lotito, adesso è a quota 60 punti, a soli 3 punti di distacco dai nerazzurri. Paradossale pensare che in due settimane siano totalmente cambiati gli obiettivi stagionali interisti, con un -2 dalla vetta i primi giorni del mese di Aprile, un quarto di finale più che abbordabile e la sfida in Coppa Italia contro la Roma come ciliegina sulla torta. Tutto cambiato una volta perso il derby, fuori dall’Europa contro lo Schalke 04, e oggi con la  paura-possibilità di perdere il terzo posto proprio ai danni della Lazio, finendo quarti in classifica con l’obbligo di un’estate breve in vista dei preliminari di Champions.

    Leonardo ha collezionato 4 sconfitte nelle ultime 5 gare ufficiali (sconfitta nel derby, contro lo Schalke, vittoria col Chievo, altre sconfitta in Germania e a Parma), un periodo nero che non capitava ai nerazzurri da addirittura 11 anni: durante la gestione Lippi nel 2000. Il tecnico che aveva saputo rimotivare e ricaricare i suoi condottieri dopo la gestione Benitez, adesso sta vivendo il suo peggior momento alla guida dell’Inter. La felicità e l’allegria che contraddistinguevano il suo modo di allenare sono apparse meno chiare nelle pesanti esclusioni di Maicon e Thiago Motta contro il Parma. Senza contare l’uso a metà di Sneijder a Parma privando una squadra stanchissima degli unici giocatori in grado di risolvere le partite anche da soli.

    Per la sfida di Roma in Coppa Italia si dovranno inoltre verificare le condizioni dei giocatori apparsi più stanchi e acciaccati fisicamente, quindi Lucio, Ranocchia per i suoi continui problemi al ginocchio e Chivu per una contusione rimediata a Parma.

    Centrocampo stanco, difesa vulnerabile e attacco sterile, queste sono i più grandi limiti apparsi in maniera evidente nelle ultime uscite stagionali della squadra guidato dal tecnico brasiliano. Poche soluzioni dalla panchina e poche cose da inventare nel modulo. C’è da stingere i denti e provare a gestire le forze per questo sprint finale.  Maicon e Thiago Motta dovrebbero comunque essere disponibili per la sfida di Coppa Italia contro la Roma. In campionato in quest’ottica la sfida contro la Lazio diventa una sfida spareggio, e la panchina di Leonardo in caso di sconfitta traballerebbe, con le prime indiscrezioni su un possibile affidamento della rosa in mano a Beppe Baresi, già vice ai tempi di Mourinho.  Preparando in questo modo la strada per un eventuale ritorno del vate di Setubal in terra nostrana, dopo le notizie giornalistiche sull’iscrizione dei suoi figli alla scuola di Lugano distante soltanto una ventina di minuti dalla Pinetina.

    L’amore di Mourinho per il nerazzurro è  sempre stato evidente agli occhi di tutti e ulteriori conferme di questo attaccamento arrivano dalle frasi riportate sulla Gazzetta dello Sport  durante la sfida tra Real Madrid e Barcellona, dove il portoghese avrebbe domandato cosa avesse fatto l’Inter a Parma, e alla notizia della sconfitta avrebbe risposto con un “vaffa”.

    Dallo spogliatoio arrivano comunque le parole del capitano Javier Zanetti (intervenuto nella trasmissione Staio Sprint) a voler dimostrare come la squadra sia unita e fortemente in sintonia con Leonardo: “Leo sta svolgendo un buon lavoro, non sarebbe corretto condannarlo per questo brutto momento”. Lanciando al tempo stesso parole al miele per un eventuale ritorno dello Special One sulla panchina nerazzurra: “ Mourinho? Per lui le porte saranno sempre aperte, dopo le straordinarie imprese compiute.”

    Il primo amore non si scorda mai, e Mourinho di certo non è stato solo una cotta per tutti i tifosi nerazzurri, giocatori compresi.