Tag: Curiosità

  • As Roma: i debiti nascosti della gestione Sensi

    As Roma: i debiti nascosti della gestione Sensi

    Nei giorni scorsi, nel clima di costante attenzione sull’ operazione di cessione dell’ As Roma alla cordata di imprenditori statunitensi guidati da Thomas Di Benedetto, e composta da James Pallotta, Richard D’Amore e Michael Ruane,  ci si è soffermati soprattutto sul lato delle vicende presenti, sull’immediata attualità legata alla firma del contratto ed alle prospettive future della società, in termini di organizzazione aziendale e di strategie tecnico – calcistiche e di mercato, trascurando quale sia la reale situazione dell’As Roma gestita dalla “generosa” famiglia Sensi per 18 anni, non sempre, però, all’insegna della totale trasparenza e, soprattutto negli ultimi anni, all’insegna di una lunghissima serie di debiti, una vera e propria voragine nei conti.

    Un buco che ha costretto gli acquirenti a stelle e strisce ad un immediato esborso di circa settanta milioni di euro, nell’acquisto del 67 % delle azioni e nell’ effettuare un aumento di capitale, per far fronte alle perdite di oltre 36 milioni di euro.

    Sulla pagina web del quotidiano “La Repubblica”, si è approfondito il contenuto del ” Legal due diligence report”, il documento redatto dall’advisor dei venditori di “As Roma” il 23 novembre del 2010, che consente di comprendere le profonde ragioni di una trattativa tanto complessa ed articolata che, nei giorni in cui la firma definitiva non arrivava a suggelare l’accordo, appariva alla stregua di una soap opera a puntate: una fotografia ben poco edificante della gestione passata della società, fra “pagherò”, contenziosi e debiti di ogni genere nei confronti di dipendenti, enti terzi ed ex calciatori.

    Dal report, in primis emerge che sulla società “As Roma” grava attualmente un contenzioso giudiziario di ammontare compreso fra i 50 e i 60 milioni di euro, che riguarda direttamente gli ex giocatori giallorossi, Gabriel Omar Batistuta, il quale chiede 9 milioni, Gustavo Bartelt, che chiede anche 9 milioni, Ivan Helguera, al quale un tribunale Spagnolo ha già riconosciuto un indennizzo di 185 mila euro, Mauro Esposito, per una cifra di circa 475 mila euro, Sebastiano Siviglia, che pretende la differenza di stipendio che  deve ricevere a distanza di dieci anni.

    Ma non sono soli gli excalciatori a vantare pagamenti dovuti ma non effettuati nei confronti della ex società della famiglia Sensi.

    La Due diligence, infatti, riassume anche tutte le altre posizioni per le cause di valore superiore ai 100 mila euro, ed in esse è ricompresa anche la posizione dell’avvocato Filippo Lubrano, ex componente del cda della società giallorossa, in causa a Milano per una cifra di 2,5 milioni di euro. Inoltre, vengono annoverate anche le posizioni dell’ex medico sociale ed attuale consigliere regionale Mario Brozzi, della società di marketing “Dls”, per una cifra di 2 milioni e mezzo di euro, la casa di cura “Villa Stuart”, dove si recano solitamente i calciatori giallorossi infortunati, nei confronti della quale le fatture non saldate giungono ad 1 milione e 300 mila euro.

    Ma non basta: il 18 Ottobre scorso, come riporta l’articolo di Repubblica, i sindacati hanno recapitato una lettera di messa in mora della società, denunciando i vari e continui ritardi nel pagamento degli stipendi, l’uso frequente di lavoro straordinario, il mancato rispetto dei piani di ferie, delle norme sulla privacy e degli accordi sui bonus.

    Una conduzione della società ben al di là della definizione di sana amministrazione, dunque, così come testimoniano anche i 402 contratti a tempo determinato firmati dalla società negli ultimi cinque anni nei confronti di professionisti, a volte anche pensionati, per mandati difficilmente comprensibili, che si aggiungono alla questione del rinnovo dei contratti da 15 mila euro al mese dei giardinieri dei campi di Trigoria, scaduti e rinnovati tacitamente da tempo.  Così come appare a dir poco insolito che una società che fatichi a pagare gli stipendi ai dipendenti possa concedere un prestito di circa 200 mila euro, in scadenza nel 2012, nei confronti di Bruno Conti, ad oggi restituito per metà.

    Alla luce di tutto questo, dunque, ai Paperoni statunitensi spetterà il compito – tutt’altro che agevole – di reindirizzare la gestione della società sui binari della regolarità.

  • Napoli, il vademecum di Jacqueline De Laurentiis: “Niente tensioni in famiglia”

    Napoli, il vademecum di Jacqueline De Laurentiis: “Niente tensioni in famiglia”

    A volte si dice che “dietro un grande uomo c’è una grande donna”. Una frase, questa, dal profilo tendenzialmente maschilista nel significato immediato, poichè pone l’uomo in una posizione di primo piano rispetto alla sua compagna, ma che, se considerata in senso più ampio e profondo, può celare un significato ben più importante.

    Nel caso dei calciatori, soprattutto, dato lo stile di vita frenetico e sotto pressione, l’equilibrio familiare è un aspetto essenziale ed imprescindibile e, spesso, non è casuale che i calciatori che si mostrano più irrequieti nella vita loro privata, associati ad uno stile di vita patinato e costantemente sotto ai riflettori, subiscano evidenti cali di rendimento in campo, soprattutto legati ad un calo nelle motivazioni e nella concentrazione, offuscate da una vita frenetica, sregolata e priva di equilibri.

    Tutto ciò pare proprio confermare l’ equazione “serenità nella vita privata, migliore rendimento in campo” e, per questo, in un momento di particolare importanza nella stagione calcistica, in casa Napoli le “signore Azzurre” (mogli, fidanzate e compagne dei calciatori del Napoli)  guidate da Jacqueline De Laurentiis, vicepresidente del Napoli oltre che moglie del vulcanico produttore e presidente Aurelio De Laurentiis, hanno deciso di serrare i ranghi, facendo fronte comune, trascorrendo una piacevole giornata insieme nella meravigliosa cornice di Palazzo Donn’Anna, con tanto di foto di gruppo, in stile formazione calcistica, per sugellare il ricordo di questo pomeriggio primaverile, baciato dal sole che fa risplendere ancor di più l’azzurro del mare di Posillipo, che richiama alla mente l’azzurro dei colori sociali della squadra.

    La “first lady partenopea” ha deciso di  promuovere l’ originale iniziativa proprio per spingere tutte le signore Azzurre, senza eccezione alcuna, a conoscersi meglio, a scambiarsi opinioni relative ai rapporti con i più celebri partner, in un pomeriggio di cordialità all’insegna di un sontuoso aperitivo a base di bresaola, gamberi e carciofi, ed di un raffinato risotto ai fiori di zucca, che hanno ancor più conciliato le conversazioni fra le signore: si è parlato di calcio, di campionato, della qualificazione in Champions League ma, soprattutto, di come sostenere nel migliore dei modi il piacevole, ma al contempo arduo, impegno di sostenere e supportare i compagni calciatori, sempre al centro delle cronache e dell’attenzione dei tifosi, in particolare in una città tanto calda come Napoli.

    A questo proposito, Jacqueline De Laurentiis ha voluto redigere una sorta di decalogo, stampato su pergamena bianca e azzurra ( i colori, naturalmente, non sono stati scelti a caso) e poi tradotto nella lingua madre di ciascuna delle signore, da tener presente e ricordare, nei bei momenti così come nelle difficoltà di coppia legate alle questioni calcistiche.

    “Avete sposato un calciatore: le regole d’oro per farne un campione”: questo il titolo del decalogo di consigli e preziosi suggerimenti redatto dalla vice presidente Azzurra per le sue giovani ospiti. Otto i concetti principali del decalogo – vademecum, basati sulla necessità di far sentire sereni i propri compagni fra le mura dometiche, sull’importanza del supporto morale: “il vostro compagno è un uomo in casa, un campione in campo”,“dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”, ” si è davvero dei campioni quando si è tali soprattutto nella testa“.

    Infine, una raccomandazione in prospettiva delle ultime delicatissime giornate di campionato, una volata che sarà decisiva per sognare ancora in grande, o, almeno, per raccogliere quento di buono seminato nel corso di una stagione brillante come quella presente, in cui la squadra si è espressa al di là di ogni più rosea aspettativa iniziale:  “Conto su di voi per queste ultime cinque giornate, evitate tensioni inutili in famiglia”.

    Chissà se, con il supporto delle compagne, sarà possibile risollevare più facilmente il morale alla squadra dopo la cocente sconfitta contro l’Udinese di domenica scorsa, che ha rallentato proprio sul più bello l’entusiasmante rincorsa del Napoli al Milan Capolista.

  • Scandalo a Bologna, i giocatori usano pass disabili: la Procura indaga

    Scandalo a Bologna, i giocatori usano pass disabili: la Procura indaga

    A Bologna è scoppiato un caso che di calcistico ha ben poco, a parte il fatto che coinvolge alcuni calciatori della formazione rossublu, e che ha ben poco di edificante per i soggetti coinvolti.

    Molte delle targhe della auto di giocatori della formazione felsinea, infatti, sono state associate a soggetti portatori di handicap e, pertanto, hanno beneficiato di trattamenti riservati alle persone diversamente abili senza averne alcin titolo, come, ad esempio, l’accesso alle zone a traffico limitato, la circolazione nei giorni di divieto, la sosta gratis nelle zone di parcheggio a pagamento e sulle strisce blu.  

    L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini, che ha inviato nella giornata di ieri, martedì, gli uomini della polizia municipale nel centro sportivo di Casteldebole per sentire le persone coinvolte, mentre Viviano e Di Vaio sono stati ascoltati in procura come persone informate sui fatti, ma non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione in proposito nei confronti della stampa.

    Il permesso disabile sarebbe appartenuto a Marilena Molinari, una donna disabile che si occupa di aiutare i giocatori appena arrivati nella città bolognese a svolgere alcuni servizi, una sorta di “guida” in città, per pagare bollette, trovare casa, muoversi in città. La donna, dunque, avrebbe associato il suo permesso alle targhe delle vetture: da qui il coinvolgimento dei calciatori del Bologna, anche se Marilena Molinari non è dipendente della società Bologna ma opera mediante un’agenzia.

    Il centrocampista congolese Gaby Mudingayi nelle sue  dichiarazioni rese alla Polizia Municipale ha voluto spendere parole di difesa nei suoi confronti e nei confronti della donna coinvolta, confermando quanto dichiarato agli agenti anche in conferenza stampa: “Non vedo tutto questo casino, e comunque c’è un’indagine in corso. Io non ho sbagliato e neanche Marilena. Io vorrei ringraziare Marilena. Quando sono arrivato è stata la prima ad aiutarmi, a trovare a casa e per tante altre cose. Tutte le volte lei ci aiuta: Tante volte io ho portato Marilena in città per fare delle commissioni per me, e lei mi ha inserito”.

    L’obiettivo delle indagini sarà, ora, quello di verificare se, dopo aver svolto le commissioni in cui Marilena Molinari li ha coadiuvati, i calciatori coinvolti abbiano continuato ad usufruire dei benefit handicap, oppure abbiano correttamente provveduto a far rimuovere la loro targa dalla lista dei disabili autorizzati.

  • Barbara Berlusconi nel cda del Milan, primo passo verso la presidenza?

    Barbara Berlusconi nel cda del Milan, primo passo verso la presidenza?

    Oggi pomeriggio nell’assemblea di apporvazione del bilancio il Milan dovrebbe ratificare l’ingresso nell’organigramma societario di Barbara Berlusconi. La figlia del presidente dovrebbe aver al momento un ruolo marginale che l’aiuti a crescere e a capire la gestione societaria per una ipotetica successione del padre alla presidenze.

    Se la passione per il Milan è uscita allo scoperto grazie all’amore per Pato o viceversa non è dato saperlo ma lady B è sempre più spesso sugli spalti al fianco a Galliani del quale sembra aver preso l’entusiasmo e la gioia nel festeggiare i gol.

    Conferme dell’imminente ingresso societario si hanno dalle parole di PierSilvio Berlusconi ”Se mia sorella Barbara ha trovato un lavoro che le piace e l’appassiona, non posso che esser felice per lei che mette molto impegno in tutto quello che fa”

  • Balotelli da bad a generous, 1000 sterline ad un senzatetto

    Balotelli da bad a generous, 1000 sterline ad un senzatetto

    L’altra faccia di SuperMario Balotelli conquista l’Inghilterra. Balotelli soprannominato dai tabloid come Bad Boy per la gran mole di disavventure in cui si è tolto in questi mesi al Manchester City si è reso protagonista questa volta di un gesto bello apprezzato oltremanica anche dal Sun, sin dall’inizio duro nei confronti del ragazzo.

    Il quotidiano infatti ha riportato la notizia, che risale alla settimana scorsa, che SuperMario vittorioso al casino con in compagnia della stella del Blackburn Rovers Chris Samba ha voluto condividere la vincita con un senzatetto già incontrato altre volte e senza pensarci troppo gli ha donato 1000 sterline.

    Un gesto di generosità raccontato da un testimone al Sun, tabloid in passato tra i più critici nello stigmatizzare le esuberanze di Balotelli. “Mario è un ragazzo davvero generoso. Regala sempre banconote da 20 sterline ai ragazzi che distribuiscono “Big Issue” (storico magazine venduto “per strada” proprio dai senzatetto, ndr), senza neppure acquistare la rivista. Quella sera ha visto il solito homeless con capelli tipo rasta rossi e barba. Si trovava proprio fuori dal club, Mario ha preso un fascio di banconote e gliel’ha donato. Il senzatetto non poteva crederci, ci può campare per mesi”.

  • Adizero Crazy Light, Adidas lancia la scarpa da basket più leggera mai realizzata

    Adizero Crazy Light, Adidas lancia la scarpa da basket più leggera mai realizzata

    Adidas ha presentato la nuova adiZero Crazy Light, la scarpa da basket più leggera mai realizzata fino ad ora. Con un peso pari a poco più di 270 grammi, la rivoluzionaria adiZero Crazy Light stabilisce un nuovo traguardo in fatto di leggerezza: infatti con queste calzature da basket, i giocatori potranno essere più veloci e migliorare le prestazioni sul campo. Con la scarpa da basket adiZero Crazy Light, adidas ha raggiunto il primato della leggerezza per le calzature in 3 diversi sport, ovvero il basket, il football americano e il calcio.

    • Una scarpa più leggera permette di essere più veloci e la velocità è la padrona incontrastata del campo da basket

    Queste le parole di Derrick Rose, giocatore dei Chicago Bulls e 2 volte All-Star NBA.

    • AdiZero Crazy Light è la scarpa da basket più leggera che abbia mai indossato e mi renderà senza dubbio più veloce sul campo durante la nostra corsa nei playoff“.
    • La nuova adiZero Crazy Light non ha confronti con nessun’altra scarpa da basket: comporterà una vera e propria rivoluzione nel gioco

    Ha affermato Lawrence Norman, Vicepresidente Adidas della Global Basketball.

    • Il design ultraleggero è stato pensato per giocatori che vogliono essere più veloci, saltare più in alto e giocare meglio sul campo. Dai giocatori dell’NBA ai dilettanti, tutti chiedono una scarpa più leggera, capace di dar loro quel tocco di velocità in più; adiZero Crazy Light ci è riuscita come nessun’altra scarpa nella storia.

    Adidas Innovation Team (AIT) e Adidas Basketball Design hanno impiegato più di 2 anni nella realizzazione di adiZero Crazy Light, prendendo ispirazione dal piede nudo, per essere certi che ogni parte della scarpa svolgesse una funzione essenziale ai fini delle prestazioni. Sono stati selezionati solo materiali leggeri, altamente flessibili e duraturi per creare la scarpa più leggera nel mondo del basket.

    • Ci siamo dati l’obiettivo di realizzare la miglior scarpa in assoluto per i fuoriclasse del basket, e la ricerca ha dimostrato che una scarpa più leggera migliora le prestazioni

    ha dichiarato Griff Wilson, senior developer di Adidas Innovation Team.

    • Il segreto è poter disporre del supporto e dell’imbottitura di una scarpa da basket tradizionale in una scarpa dalla struttura ultraleggera. Crazy Light, il prodotto finale di 2 anni di progettazione, ricerca e collaudo, è la scarpa più leggera (di quasi 60 grammi) sul mercato e garantirà ai giocatori di basket un vantaggio considerevole sulla concorrenza”.

    AdiZero Crazy Light è caratterizzata da un nuovo e rivoluzionario esoscheletro Sprintweb con uno spessore inferiore a 1mm e saldato senza soluzione di continuità a una base di nylon, in grado di ridurre sensibilmente il peso e di offrire maggiore sostegno e potenza. La struttura a rete dei materiali garantisce solidità verticale e orizzontale e fornisce un eccellente sostegno ai giocatori anche durante i movimenti più bruschi.

    Il rinforzo esterno del tallone Sprintframe e il Torsion System sono saldati per consentire la massima riduzione del peso, il ritorno elastico dell’avampiede e il controllo del movimento. Ogni occhiello è stato realizzato per sopportare il peso ed è dotato di un longherone a rete che sostiene i giocatori durante i colpi tagliati più impegnativi. La parte superiore è realizzata in nylon trasparente per ridurre ulteriormente il peso e offrire ai giocatori quasi 360 gradi di comfort e ventilazione.

    Il sistema di trazione di adiZero Crazy Light è caratterizzato da spessori diversi, che garantiscono la massima presa lungo le zone del perimetro della scarpa soggette a maggior usura, e da spessori e pesi inferiori nelle zone a minor usura, come a metà della pianta del piede. Presenta inoltre scanalature longitudinali nel tallone e nella parte anteriore del piede per garantire il sostegno durante i colpi tagliati sbilanciati in avanti.

  • Mou, sgarbo Real “Di Stefano? Sono io che alleno”

    Mou, sgarbo Real “Di Stefano? Sono io che alleno”

    Dicono che ogni uscita di Mourinho sia studiata a tavolino, che ogni sua parola segue un disegno ben preciso e lo aiuta ad arrivare sempre al traguardo che si è prefissato. Sicuramente ad inizio stagione il tecnico portoghese aveva come obiettivo quello di entrare nella storia del Real Madrid, di sbarrare la strada al dominio del Barcellona del rivale Guardiola ed esser il primo allenatore a vincer la Champions League con tre club differenti.

    Questi mesi nella Liga sono però stati difficilissimi per via dei diverbi interni con Valdano e il presidente Perez spesso contrario ad alcune esternazioni di Mou. Per poi continuare con i giornalisti e adesso con una leggenda del calcio madrileno come Alfredo Di Stefano. Se a questo aggiungiamo le indiscrezioni sulla scuola dei figli e il contatto con il personale che lavorara nella sua residenza milanese, lo schema dello Special One potrebbe aver una lettura… il divorzio dalla merengue e un ritorno in nerazzurro.

    Intanto non rinuncia alla polemica e nella conferenza stampa del secondo Clasico consecutivo ribatte a Di Stefano e ovviamente ai giornalisti “La partita di domani non c’entra niente con la gara di sabato e con le semifinali di Champions League – ha detto Mourinho alla vigilia – Non ci sono favoriti, le due squadre hanno le stesse possibilità e mi aspetto che tutto vada bene sugli spalti. Ho giocato molte finali contro squadre inferiori e le gare sono sempre state equilibrate. Lo stesso è accaduto quando ho giocato contro formazioni più forti”

    Il presidente onorario del Real Alfredo Di Stefano ha evidenziato la superiorità del Barcellona nel match di sabato. “Di Stefano è un pezzo di storia del Real Madrid, io non sono nulla. Bisogna solo rispettare le sue parole, non commentarle. Io sono l’allenatore e io decido”. Le critiche ricevute dalla stampa: “Domani giocheremo con 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti. Quando gli avversari avranno il pallone, ci difenderemo da squadra: vale a dire, in 11. Voi eravate abituati a una squadra che si difendeva in 6”.

  • Samp nel caos, quasi rissa tra Cavasin e i tifosi. Video

    Samp nel caos, quasi rissa tra Cavasin e i tifosi. Video

    La posizione in classifica ed una squadra all’apparenza rassegnata al limbo della serie B fa salire la contestazione in casa Doria. I tifosi blucerchiati ieri hanno dato vita ad un acceso chiarimento con mister Cavasin che per poco non è degenerato in rissa, la squadra adesso è in ritiro ma senza la vittoria sabato prossimo sarà difficile tenerla sotto controllo.

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  • Calciopoli, a sentenza entro luglio nonostante tutto

    Calciopoli, a sentenza entro luglio nonostante tutto

    Con l’udienza di ieri si è conclusa la fase dibattimentale nelle stanze del Tribunale di Napoli dal prossimo tre maggio inizierà la fase requisitoria e se non dovessero esserci ulteriori intoppi e l’istanza di ricusazione per il giudice Casoria dovesse esser respinta, il processo civile a Calciopoli potrebbe produrre una prima sentenza per il mese di luglio.

    I pm, però, usciti anche ieri frastornati e con il chiaro intento oramai di prender ulteriore tempo chiedendo l’integrazione di nuovi testimoni (il presidente del Genoa Preziosi) e l’inserimento di stralci recuperati dai forum dei tifosi oltre che da Repubblica e la Gazzetta dello Sport per avallare la propria tesi per rifugiarsi nella prescrizione.

    Luciano Moggi
    intanto ha confermato di voler rinunciare alla prescrizione “Prescrizione al Processo di Napoli? Non l’accetterò mai. Hanno voluto il processo e ora è giusto che si vada fino in fondo!”. e poi afferma di voler prender parte anche al secondo processo sportivo nonostante il rischio radiazione ma solo ad alcune condizioni “Radiazione Figc? Io ancora – dice a Gold tv – non ho ricevuto nulla. Comunque se riceverò la comunicazione di un’eventuale doppio processo sportivo, come quella già recapitata a Mazzini e Giraudo, siccome non fui presente al grande circo 2006 dove in pochi giorni fu distrutta la Juventus e colpiti i suo dirigenti. Questa volta – continua sicuro Big Luciano – non esiterei a partecipare di persona a questi ulteriori processi purchè però la Federazione dia la possibilità a televisioni, giornali e Radio (in primis Radio Radicale) di presenziare all’evento perchè tutti gli sportivi e non devono conoscere quello di cui siamo stati veramente imputati. Parteciperò solo a queste condizioni, d’altronde non credo di chiedere molto”

  • Murdoch vuol comprare la Formula 1

    Murdoch vuol comprare la Formula 1

    Il magnate del media Rupert Murdoch e l’uomo più ricco al mondo Carlos Slim pare siano pronti a soffiare il circus della Formula 1 a Bernie Ecclestone. I due, secondo la britannica Sky News, sarebbero a lavoro per creare un consorzio tra News Corporation e JPmorgan come advisor per prepare poi l’offerta e rilevare la Formula 1 da Cvc Capital Partner.

    Da Cvc pur non volendo commentare le indiscrezioni è arrivata una netta smentita e pur non essendo a conoscenza delle intezioni di News Corporation precisa di non aver intenzione di lasciare la F1. Anche Ecclestone è stato categorico confermando di voler continuare ad amministrare il business per altre 3-4 anni.

    Murdoch già nel 2002 aveva provato ad entrare nella Formula 1 e adesso la passione e sopratutto l’alleanza con il facoltoso messicano Slim potrebbero lanciarlo in questa nuova avventura.