Tag: Curiosità

  • Pippa Middleton, il fenomeno diventa hot. Le wags tremano

    Pippa Middleton, il fenomeno diventa hot. Le wags tremano

    L’Inghilterra la settimana scorsa ha celebrato le nozze reali tra William e Kate Middleton ma a rubare la scena è stata Philippa Middleton, sorella della nuova principessa ribattezzata dalla stampa in Pippa. Il viso acqua e sapone e delle curve niente male l’hanno portata in poco tempo a spopolare in rete tanto da oscurare la sorella e i tanti vip presenti alla cerimonia.

    Come è consutudine gli inglesi hanno iniziato a scommettere su di lei e in molti credono allo scandolo come il flirt con il ribelle Harry. Al momento Pippa sarebbe legata a Alex Loudon, ex giocatore di cricket e compagno di college di William ma nel suo passato pare ci siano tanti flirt e in rete è iniziata la caccia alla foto scandalo. UsMagazine è stato il primo a pubblicare una foto che ritrae Philippa ballare in reggiseno con un ragazzo in boxer.

    Da Victoria Adams a Lucy Pinder e Chanel Hayes il mondo delle wags inglesi adesso è in subbuglio, il Fenomeno Pippa si espande a macchia d’olio.

     

    LA FOTOGALLERY DI PHILIPPA “PIPPA” MIDDLETON

  • Barcellona – Manchester United, nel 2009 finì così. Video

    Barcellona – Manchester United, nel 2009 finì così. Video

    Il 27 maggio 2009 l’Olimpico di Roma ospitò la finalissima tra il Barcellona di Eto’o, Henry e di Messi contro il Manchester United di Cristiano Ronaldo, Tevez, Rooney. I catalani soffrirono solo i primi nove minuti per poi imporre il proprio gioco che portarono al gol di Samuel Eto’o e Lionel Messi e alla conseguente vittoria finale.

    Il 28 maggio prossimo lo United un pò come avvenne al Milan con il Liverpool ha la possibilità di prendersi la rivincita. Gli organici rispetto ad allora sono fortemente cambiati ma l’ossatura e lo spirito delle due squadre resta identico, cosi come i loro condottieri.

    In questi giorni pre finalissima cercheremo di documentarvi con indiscrezioni, curiosità e aneddoti per arrivare preparatissimi all’evento. Partiamo quest’oggi facendovi rivedere le immagini del 2009.

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  • Petralito, il nuovo Raiola? Milan, patto d’acciaio con il Werder

    Petralito, il nuovo Raiola? Milan, patto d’acciaio con il Werder

    Nell’era del fairplay finanziario le strade per far sopravvivere i club e renderli competitivi sono due: o hai la fortuna di attirare le simpatie di sceicchi o petroldollari russi oppure cerchi di far un mercato alternativo cercando di sfruttare le occasioni che vengon fuori intessendo rapporti d’allenza con procuratori che oramai vestono il ruolo di burattinai.

    Nella scorsa stagione dall’alleanza e dagli incontri misteriosi con Mino Raiola nacque il Milan d’Allegri con l’arrivo di Ibrahimovic e Robinho. Il potente procuratore, incubo di Inter e Barcellona in una intervista poco tempo fà raccontò che il rapporto esclusivo con Galliani nacque per caso parlando per l’acquisto del promettente difensore brasiliano Rodrigo Ely.

    In queste settimane per le stanze di via Turati si sempre più spesso Giacomo Petralito, agente esperto di Bundesliga che annovera tra i suoi “protetti” Farfan, Dzeko e l’ex bianconero Diego. Al momento i colloqui tra il Milan e Petralito sono informali ma leggendo tra le righe potrebbe esser decisivo per la campagna di rafforzamento estiva promessa dal patron Berlusconi per l’assalto alla Champions League.

    Petralito ai microfoni di Calciomercato.it ha ovviamente smentito ogni trattativa di mercato “Sono discorsi prematuri, si tratta di un giocatore extracomunitario e molto dipenderà dalle decisioni che verranno prese sulla questione dai dirigenti del calcio italiano in estate. Roma? Ripeto, è presto per parlare di queste cose. La visita al Milan? Non sono andato lì per proporre Farfan o Dzeko – conclude Petralito – ma per parlare di tante altre cose come si fa spesso con i club. Una visita di cortesia, niente di particolare”.

    Ma due giorni fa ha fatto da mediatore alla visita milanese di Klaus Allofs, ds del Werder Brema, ufficialmente per chidere il prestito dell’ogetto misterioso Didac Vilà (a quanto pare richiesto anche dal Manchester United) e per prender informazioni su Sokratis già trattato in inverno. Braida però potrebbe sfruttare l’occasione per far nascere una sorta di patto d’acciaio e magari aver un diritto di prelazione sul promettente Marco Marin, fantasista classe 89′ esploso nell’ultimo Mondiale in Sudafrica.

  • Juve, Mazzarri con Pirlo? Ma è la scelta giusta?

    Juve, Mazzarri con Pirlo? Ma è la scelta giusta?

    La Juventus con una ritrovata vena positiva cerca di porre le basi per la prossima stagione. Dopo anni di programmi e rivoluzioni il prossimo per i tifosi deve esser quello della svolta che vede la Vecchia Signora pronta a lottare per le posizione che più le competono piuttosto che annaspare alla ricerca di un piazzamento importante per limitare i danni della stagione.

    Oltre ai gemelli Applet Pires e Bastos il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Andrea Pirlo, come ampiamente documentato ieri Marotta ha incontrato il suo procuratore Tullio Tinti e posto le basi per un ingaggio qualora la storia con il Milan dovesse davvero terminare alla fine di questo campionato. Affidare le chiavi del centrocampo al metronomo che ha fatto le fortune del Milan ancellottiano e della nazionale campione del mondo è una scelta coraggiosa e che mira finalmente alla tanto agognata qualità.

    Avere Pirlo in squadra impone però un modulo tattico ben preciso che cozza con la visione di gioco schematica ed elementare del teorico Del Neri e ancor più con le idee e l’aggressività del 3-5-2 di Mazzarri che radiomercato vuole come suo possibile successore.

    Il calcio è bello perchè riesce a stravolgere ogni previsione e pronostico ma a sensazione la Juve rischia ancora una volta di far una semi rivoluzione senza un filo conduttore, e voi che ne pensate?

  • Radiazione Moggi, il grottesco ping pong tra Alta Corte e Disciplinare

    Radiazione Moggi, il grottesco ping pong tra Alta Corte e Disciplinare

    Come se non bastasse la giustizia sommaria fatta cinque anni orsono la Figc rischia anche questa estate di creare un altro spiacevole precedente che questa volta potrebbe davvero affossare il sistema calcio italiano. In molti nostri post abbiamo affrontato l’argomento criticando la decisione della Figc di voler nuovamente senteziare su chi cinque anni fu emesso un giudizio e una pena.

    Lo scudo contro Moggi, Giraudo e Mazzini e altri quaranti soggetti coinvolti nello scandalo Calciopoli non ha fatto storcere il naso solo ai diretti interessati e all’opinione pubblica ma anche all’Alta Corte del Coni che (con un pò di ritardo a dire il vero) ha deciso di vederci chiaro sul nuovo dibattimento chiedendo alla Figc tutta la documentazione.

    La riunione è stata fissata per il 23 maggio, il 19 si riunisce invece la Disciplinare della Figc per esaminare, appunto, la situazione di Moggi e soci ma a questo punto è probabile uno slittamento dell’udienza. La Figc però è costretta a far presto, questa estate infatti scadrà la squalifica e gli interessati potrebbero tornare a far calcio.

  • Polemiche in Francia per le quote etniche. Il ct Blanc verso la Roma?

    Polemiche in Francia per le quote etniche. Il ct Blanc verso la Roma?

    La notizia dei giorni scorsi, circa l’introduzione delle quote sul numero dei giocatori arabi ed africani nei vivai delle squadre Francesi finalizzate ad evitare che i giocatori con doppio passaporto, cresciuti in Francia, decidano di giocare con una Nazionale diversa dai Blues, ha suscitato non poche polemiche in terra transalpina coinvolgendo soprattutto coloro che, nonostante l’origine non europea, hanno giocato e giocano nella Nazionale Francese portandola ai massimi livelli del calcio mondiale, soprattutto con la vittoria del Mondiale del 1998, e degli Europei del 2000.

    Quella Nazionale vincente, multietnica e multicolore era il simbolo di una Nazione aperta, all’insegna dell’integrazione. Oggi, però, è solo un lontano ricordo alla luce delle polemiche furibonde che hanno coinvolto i suoi più illustri componenti. L’orginine delle frecciatine fa riferimento ad un intervento del commissario tecnico Laurent Blanc, ex capitano della Nazionale oltre che difensore dell’Inter, che nell’assemblea di federazione dell’ 8 Novembre scorso, era intervenuto proprio in favore dell’introduzione delle quote etniche per risolvere sia la problematice del “pericolo di tradimento” dei giocatori con doppio passaporto, sia la questione della maggiore prestanza fisica dei calciatori di colore che andrebbe a discapito dei bianchi.

    Dopo questa presa di posizione, dunque, era inevitabile la reazione dei diretti interessati, come Lilian Thuram. L’ex difensore di Parma e Juventus, oltre che pilastro della difesa della Nazionale francese proprio nei gloriosi anni, ha voluto prendere pubblicamente le distanze dalla proposta dell quote etniche, ritenendo giusto che tutti i membri della Federazione che hanno avanzato tale proposta, compreso l’ex compagno Laurent Blanc, si dimettano. Le dichiarazioni iniziali di Thuram, caratterizzate da toni più accesi, sono state poi ridimensionate, in parte, nella giornata di ieri, quando ha precisato di non ritenere che Blanc sia razzista, ma ribadendo come sia ingiusto discriminare ragazzini di dodici anni per la loro origine etnica. Anche Patrick Viera, centrocampista di quella Nazionale, fa eco all’ex compagno, dichiarandosi scandalizzato per l’iniziativa e per le parole di Laurent Blanc.

    In appoggio al c.t. Blanc, invece, sono intervenuti altri ex giocatori della Nazionale Francese. Christophe Dugarry si è schierato con Blanc attaccando Lilian Thuram, ricordando un episodio avvenuto nel post trionfo Mondiale 1998 all’interno dello spogliatoio, quando Thuram chiamò solo i giocatori di colore per una foto ricordo con la coppa: secondo Dugarry, dunque, Thuram – autore in quella circostanza di una discriminazione “inversa” – non dovrebbe adottare atteggiamenti da “Corte Suprema” nei confronti dell’iniziativa della Federazione francese.

    Una polemica che fa da seguito alle dichiarazioni pepate, risalenti allo scorso anno, di Emmanuel Petit, che attaccò direttamente Zinedine Zidane, in riferimento al riconoscimento ottenuto dal franco algerino come migliore giocatore dell’edizione dei Mondiali ’98 che, secondo Petit, sarebbe stato assegnato non per meriti calcistici bensì come messaggio politico strategico, rivolto agli abitanti delle banlieu disagiate per incentivarne l’integrazione nella società francese sull’esempio di un campione come Zizou.

    L’aspetto più rilevante di questa vicenda, comunque, è il risvolto politico che vi si può leggere. In Francia, infatti, i sondaggi vedono in crescita i consensi per il partito di estrema destra del Fronte Nazionale di Marine Le Pen che spinge per un uscita dall’euro e per la chiusura delle frontiere, tematiche riprese, in parte ed in maniera più moderata, dal partito di maggioranza di Sarkozy per cercare di catturare la fetta di elettori più estremista.

    Attenendosi alle questioni calcistiche, però, alla luce di tale intricata vicenda, sembrano probabili le dimissioni di Laurent Blanc da commissario tecnico della Nazionale Blues  almeno secondo quanto riporta il principale quotidiano sportivo Francese L’Equipe. In tal caso Blanc potrebbe cercare di rilanciare la sua posizione offuscata da queste roventi polemiche andando ad allenare proprio una big del nostro campionato. In prima fila ci potrebbe essere la Roma di Thomas Di Benedetto.

  • Del Piero: “E’ un giorno speciale”. Oggi la firma

    Del Piero: “E’ un giorno speciale”. Oggi la firma

    A conferma delle primissime indiscrezioni di ieri sul rinnovo di Alessandro Del Piero che sarà il capitano della Juve almeno per un altro anno, oggi è lo stesso numero 10 a fugare ogni dubbio annunciando sulla sua pagina Facebook l’imminente firma sul prolungamento del contratto scrivendo sul suo profilo “Oggi è una giornata speciale“.

    Anche sul profilo ufficiale della società bianconera è apparso stamattina un annuncio che non tocca direttamente il capitolo rinnovo ma che omaggia Del Piero lanciando una iniziativa: “Alessandro Del Piero in questi 18 anni con la Juventus ha ricevuto innumerevoli attestati di stima. Adesso tocca a voi trovare 3 parole per descriverlo“.

    Oggi quindi è il grande giorno, l’attaccante guiderà i bianconeri con la fascia di capitano sul braccio anche per la prossima stagione, importantissima dal punto di vista commerciale considerato che a breve verrà inaugurata la nuova casa della Juventus, uno stadio all’avanguardia e interamente di proprietà del club che sarà teatro delle partite casalinghe di Madama, ma anche dal punto di vista dei risultati sportivi visto che c’è ancora una qualificazione in Champions da conquistare, difficile ma non impossibile. E chissà che non sia proprio Del Piero l’artefice di questa impresa.

  • Berlusconi: lo scudetto del Milan come strumento elettorale

    Berlusconi: lo scudetto del Milan come strumento elettorale

    Silvio Berlusconi, ospite nel salotto di “Porta a Porta” di Bruno Vespa, che andrà in onda questa sera in versione integrale, oltre ad altre tematiche prettamente politiche e legate all’attualità, alle prossime elezioni amministrative considerate un vero e proprio “test politico”, ed al suo più probabile successore in caso di sua mancata ricandidatura alle prossime elezioni politiche, che sarà l’attuale Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha avuto modo di parlare anche del suo Milan, sfruttando l’onda lunga dei successi calcistici della squadra di Massimiliano Allegri anche se con una punta di scaramanzia affermando che “si parla di scudetto solo quando sarà cucito sulla maglia”.

    Per i rossoneri è un momento assolutamente roseo, avendo conquistato quasi matematicamente il tricolore e coronando, così, un percorso lungo una stagione, quasi sempre in testa alla classifica. Ecco, dunque, che il Premier trova il modo di sottolineare come per la squadra rossonera si tratti del 27 esimo trofeo vinto sotto la sua Presidenza, dal 1986, precisando come ciò lo renda il presidente più titolato al mondo nell’intera storia del calcio. In linea con la sua abilità comunicativa, ancor più considerevole nel momento di sciorinare successi ed aspetti positivi, Silvio Berlusconi azzarda un paragone importante: dopo di lui, il presidente che ha vinto più trofei nella storia del calcio è Santiago Bernabeu, del Real Madrid, al quale è stato intitolato uno stadio, uno dei templi del calcio mondiale.

    Ecco, dunque, che il Premier non vuole essere da meno, lanciando – fra le righe – la richiesta di ottenere il medesimo riconoscimento: nel caso dello Stadio Giuseppe Meazza, però, la procedura potrebbe essere impossibile da attuare. Il Bernabeu, infatti, – come noto – è di proprietà del club delle merengues, mentre lo stadio di San Siro viene adoperato anche dall’altra squadra di Milano, ossia l’ Inter: in tal caso, i nerazzuri non accetterebbero sicuramente di buon grado tale iniziativa.

    Per Silvio Berlusconi, comunque, ogni dichiarazione è sempre mirata alla politica del consenso, in particolar modo in un periodo di campagna elettorale in vista delle prossime elezioni Amministrative del 15 e 16 Maggio, che il Premier pronostica come molto favorevoli alla sua fazione politica. Ecco, dunque, che la probabile vincita dello scudetto viene vista anche come un incentivo per gli elettori di fede Milanista incerti sul voto per sostenere la fazione politica del Premier.

    Un binomio molto stretto, quello fra calcio e politica, che ha già mostrato in passato i suoi risvolti positivi o negativi a seconda delle circostanze e dei risultati sul campo della squadra: basti pensare alla cessione di Kakà al Real Madrid, idolo dei tifosi rossoneri, che lo stesso Berlusconi ha riconosciuto essere stata intempestiva e che, a suo tempo, portò una diminuzione di consensi per il Popolo della Libertà, strettamente connessa e causata proprio dall’operazione di calciomercato svoltasi nel Giugno del 2009.

    D’altronde è anche da considerare che la grande visibilità di Berlusconi sulla scena nazionale in termini imprenditoriali, oltre alle Televisioni Mediaset, fa riferimento proprio alla squadra rossonera ed in parte il suo successo politico della prima ora, nel 1994, è stato condizionato positivamente dalla grande stagione calcistica, italiana europea e mondiale, della squadra allora guidata da Arrigo Sacchi, scelto personalmente da Berlusconi.

    Oggi, quindi, l’operazione consenso elettorale connessa al calcio è legata alla vittoria del tricolore nell’immediato presente e nella stagione estiva al calciomercato, con il probabile acquisto del brasiliano Ganso del Santos, anche a costo di sborsare quasi 50 milioni di euro, il prezzo fissato dal club brasiliano per la cessione del calciatore sul mercato europeo.

    Gli assi nella manica del Premier, si sa, sono sempre moltepici, e vengono sempre sfruttati nel momento opportuno. Chissà se anche stavolta il binomio calcio – politica porterà buone notizie in termini di consenso elettorale o se, dopo le non onorevoli vicende legate all’ambiente di Arcore, dopo le note vicende di politica estera e di politica interna, l’elettorato preferirà basare la sua valutazione su altri aspetti.

  • Essien a Milano… lo manda Weah

    Essien a Milano… lo manda Weah

    Ieri mattina vi abbiamo parlato dell’interesse di Allegri e del Milan per il centrocampista ghanese del Chelsea Essien ma per il momento il giocatore difficilmente lascerà l’Inghilterra per l’ottimo rapporto con i tifosi e con Ancelotti, ma come ha insegnato Ibrahimovic la scorsa estate nel calcio nulla è impossibile.

    Essien ha passato gli ultimi due giorni a Milano ed è stato beccato a cena prima in compagnia di Maldini e poi del direttore organizzativo dei rossoneri Umberto Gandini. Al momento però non è il calciomercato il tema principale bensì la volontà del giocatore di organizzare un evento benefico per il suo Ghana e con l’aiuto di Weah è stato messo in contatto con Maldini per coinvolgere qualche giocatore italiano.

  • Abidal torna in campo dopo il tumore al fegato [video]

    Abidal torna in campo dopo il tumore al fegato [video]

    Nella partita più discussa del calcio spagnolo c’è un momento che ha messo d’accordo tutti i presenti allo stadio: l’ingresso in campo di Eric Abidal. Nel Marzo il Barça aveva comunicato che al giocatore era stato diagnosticato un tumore al fegato e il giocatore era stato operato nei giorni seguenti. Adesso dopo qualche mese ecco che Abidal torna al Camp Nou e riceve la standing ovation dello stadio intero in un match che di sportività sino a quel momento ne aveva vista ben poca.

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