Tag: Curiosità

  • Ucraina: Romko, l’eroe della Donbass Arena

    Originalissima coreografia ideata in Ucraina per l’inaugurazione della Donbass Arena, nuovo stadio dello Shaktar Donetsk. 452 volontari hanno dato vita a Romko un calciatore di 40 metri che dopo alcuni virtuosismi con il pallone “umano anche quello”, è andato in gol. Il video anche se di questa estate è ritornato alla ribalta grazie a Striscia lo Striscione di Militello.

  • Balotelli attapirato, da Striscia la notizia Tapiro d’Oro e maglia del Milan

    E’ Mario Balotelli la vittima di questa sera di Valerio Staffelli. L’inviato per eccellenza di Striscia la Notizia ha consegnato infatti il Tapiro d’Oro all’attaccante nerazzurro, “attapirato” per non essere stato convocato ne per la trasferta londinese contro il Chelsea che ha regalato all’Inter l’accesso ai quarti di finale di Champions League, ne sabato a Palermo per il match di campionato.

    Alla domanda di Staffelli se la motivazione della sua esclusione ad opera di Mourinho fosse stata per colpa della sua fede rossonera, Mario, visibilmente divertito, ha risposto “Dovete chiedere a chi sta più in alto di me. Non lo so, saranno più forti gli altri” e ha respinto le accuse che lo avrebbero visto cantare l’inno del Milan negli spogliatoi dopo che la settimana scorsa i rossoneri si sono avvicinati a -1 in classifica.

    Poi l’inviato del tg satirico ha consegnato a Mario anche una maglia del Milan con tanto di Balotelli scritto sul retro che l’attaccante ha indossato volentieri, ammirandosi compiaciuto davanti allo specchio.

    Infine Staffelli ha stuzzicato Balotelli: alla domanda di come la sua esclusione contro il Chelsea abbia rappresentato una vittoria per Mourinho, l’attaccante ha risposto: “Chi è che ha vinto??? Macchè Mourinho! Ha vinto la squadra!“.

  • Balotelli in rossonero grazie a Striscia la Notizia

    Balotelli in rossonero grazie a Striscia la Notizia

    Nell’ambiente interista continua a far discutere l’esclusione di Mario Balotelli da parte di Jose Mourinho nel momento topico della stagione e mentre il patron Moratti auspica una riappacificazione tra il giocatore e il tecnico, i due super orgogliosi sembrano ancora voler percorrere strade differenti.

    Super Mario avvicinato dall’inviato di Striscia la Notizia Valerio Staffelli per la consegna del famoso tapiro per la non convocazione contro il Chelsea, ha indossato “volentieri” una maglia del Milan. Gesto questo che sicuramente non farà piacere all’irritabile Materazzi ma sopratutto a tutti i tifosi.

    Il giocatore ha però smentito di aver cantato l’inno del Milan e sul motivo per cui non gioca, ha detto “Dovete chiedere a chi sta più in alto di me. Non lo so, saranno più forti gli altri”, e alla domanda sul Chelsea, contro i Blue è la vittoria di Mourinho “Chi è che ha vinto? Macché Mourinho, ha vinto la squadra!”

    Ecco il video:

  • Boxe: Klitschko conferma il titolo Mondiale, Ko da paura a Chambers

    L’ucraino Vladimir Klitschko si impone sul ring della Esprit Arena di Dusseldorf a spese dello statunitense ventiduenne Eddie Chambers. Mancavano solo 12” alla fine di un match ampiamente dominato, quando klitschko ha inflitto allo statunitense un tremendo ko, mantenendo il titolo Mondiale nelle versioni IBF e WBO. Un violento sinistro alla tempia che ha steso a terra l’avversario ripresosi solo dopo alcuni minuti.
    Questi gli highlights dei momenti salienti del match

  • Le 10 migliori monoposto di F1 della storia

    Le 10 migliori monoposto di F1 della storia

    Ferrari F2004 (2004)

    Non si esagerare se si pensa alla F2004 come alla migliore monoposto di F1 fin’ora costruita. La scalata al successo di questa vettura è stata aiutata dalla fortuna di godere dei servigi di Michael Schumacher, ma il modo e la facilità con cui vinse entrambi i titoli furono eccezionali. Dall’affidabilità quasi perfetta; dalla facilità di guida; dall’aerodinamica ineguagliabile; dalle ottime performance del suo propulsore alla perfetta sinergia delle sospensioni… non c’è crepa sulla F2004. Una monoposto tremendamente efficace sotto ogni aspetto.

    2) Lotus 49 (1967-70’)

    La Lotus 49 è una delle poche monoposto ad aver vinto al suo GP d’esordio, a Zandvoort nel 1967. Tale vittoria, conquistata da Clark dopo il ritiro del compagno di squadra Hill, valse anche la prima vittoria per il Cosworth.
    Questa monoposto fu la prima con motore posteriore a incorporare il propulsore come elemento portante della vettura stessa, comportando una maggiore rigidità e un notevole guadagno di spazio.
    Il titolo non arrivò subito a causa delle difficoltà iniziali ma nel 1968 Hill riuscì a vincere il mondiale. Grazie all’incredibile flessibilità di questa monoposto, non vi furono inoltre problemi ad adattarla all’introduzione degli alettoni e solo verso la fine degli anni ’70 si registrò un calo prestazionale che la mandarono in pensione. La Lotus 49 fu anche la prima vettura ad avere degli sponsor.

    Lotus 49

    3) Ferrari F2002

    Un altro capolavoro della casa di Maranello, solo di poco inferiore alla successiva F2004. Nelle mani di Schumacher regalò al pilota tedesco il quinto titolo mondiale (ad agosto) permettendogli di eguagliare il record di Fangio. Affidabile, permise inoltre alla Ferrari di vincere il quarto titolo costruttori di fila.

    4) McLaren MP4-13 (1998)

    E’ la vettura meglio riuscita della seconda metà degli anni ’90. La McLaren MP4-13 si adattò molto bene al nuovo regolamento introdotto nel 1998 che imponevano carreggiate strette e gomme scanalate divenendo il capolavoro di Newey e Mercedes. Regalò il titolo costruttori alla casa inglese e il primo titolo piloti a Mika Hakkinen, battendo su tutti i fronti i rivali di Maranello.

    5) Williams FW14B (1992)

    Tale monoposto era così avanti rispetto alle avversarie che solo nel 2002 Schumacher riuscì a ripeterne i risultati. Mansell vinse il titolo in agosto e poco più tardi la Williams si aggiudicò anche il costruttori. I rivali dovettero accontentarsi quell’anno delle briciole.
    Aerodinamica di Newey, motore Renault, sospensioni computerizzate e cambio semi-automatico fecero in sostanza di questa monoposto la migliore della prima metà degli anni ’90.

    6) McLaren MP4/2 (1984-’86)

    In tre stagioni la MP4/2 raccolse 22 vittorie e ben 5 titoli sui 6 disponibili. La forza di tale monoposto nasceva dall’ottima coesione tra telaio e motore che la rese una delle vetture più competitive dell’epoca. Non sempre si rivelò la più veloce in pista, ma il suo V6 Porsche, affidabile e dai consumi ridotti, le permetteva di arrivare sempre in zona punti. Diede a Lauda il suo terzo e ultimo titolo e a Prost il primo dei suoi quattro mondiali.

    McLaren MP4/2

    7) Maserati 250F (1954-’60)

    La Maserati 250F era adorata dai piloti per bilanciamento e guidabilità. Diede a Fangio il quinto e ultimo mondiale nel 1957, anno in cui conquistò la sua più grande e famosa vittoria sul vecchio circuito del Nürburgring, nel Gp di Germania.

    Maserati 250F

    8) Renault R25 (2005)

    La Renault R25 diede alla casa francese sia il titolo costruttori sia il titolo piloti, conquistato per il primo anno da Fernando Alonso. Era indubbiamente la vettura meglio riuscita dell’anno e seppe ben sfruttare il cambio di regolamento imposto dalla Federazione (cambio gomme vietato e nuove regole sull’aerodinamica). Fece dell’affidabilità il suo punto di forza: stracciò la Ferrari, mal riuscita, e non si fece intimorire nemmeno dalla McLaren, veloce ma poco affidabile.

    renault R25

    9) Lotus 72 (1970-’75)

    Capolavoro di Chapman, vinse entrambi i titoli alla stagione d’esordio. La Lotus 72, a differenza di altre monoposto, nacque partendo dall’aerodinamica e non da un corpo già esistente. Il muso affilato fu reso possibile dallo spostamento del radiatore sulle fiancate mentre un’ulteriore innovazione furono i freni anteriore on-board. Con 20 GP vinti e le imprese di Peterson e Fittipaldi, tale vettura è entrata di merito nella storia della F1.
    Purtroppo però, diede tragicamente la morte a Rindt, a Monza nel 1970.

    10) Cooper T51/T53 (1969-’62)

    Sono gli anni della rivoluzione in F1. John Cooper costruì questa vettura senza minimamente sapere che avrebbe cambiato per sempre il volto della F1. Egli mostrò come, mettendo il propulsore dietro al pilota, si potesse guadagnare molto in guidabilità, frenata e grip. I due titoli vinti con Jack Brabham nel 1959 e nel 1960 aprirono gli occhi agli altri costruttori e ben presto tutte le monoposto furono costruite con motore posteriore.

  • Times: la scalata di Don Fabio. Capello l’uomo più potente dello sport

    Fabio Capello continua far incetta di premi e riconoscimenti, ultimo e forse più importante è quello assegnatogli dal quotidiano britannico Times inserendolo in prima posizione nella “The Times Sport Power 100”. Riconoscimento eccezionale e inaspettato non tanto per i meriti dell’ex tecnico di Milan, Roma e Juve bensì per la difficoltà inglese nell’accettare un italiano.

    Don Fabio, ha ridato all’Inghilterra una nazionale competitiva e mai come quest’anno in lizza per la vittoria al mondiale sudafricano. Capello precede in classifica plenipotenziari del calibro di Joseph Blatter e l’ex mezzofondista medaglia d’oro a Mosca e Los Angeles, Sebastian Coe. Nella top ten l’incubo milanista Wayne Rooney, lo sceicco Mansour e Bernye Ecclestone.

    La top ten:

    • 1: Fabio Capello
    • 2: Sepp Blatter
    • 3: Lord Coe
    • 4: Jeremy Darroch
    • 5: Wayne Rooney
    • 6: lo sceicco Mansour
    • 7: Sir Alex Ferguson
    • 8: Richard Scudamore
    • 9: Lord Triesman
    • 10: Bernie Ecclestone
  • Cska Mosca: Krasic la stella, Schennikov e Dzagoev le promesse

    Cska Mosca: Krasic la stella, Schennikov e Dzagoev le promesse

    Da più fronti il Cska Mosca veniva visto come il miglio avversario possibile per l’Inter nella ricorsa alla finalissima di Champions League. Il calcio russo, pur essendo in ascesa avendo a disposizione ingenti capitali non può esser ancora considerato a livello dei principali campionati europei ma sarebbe un errore sottovalutarli.

    I russi arrivano ai quarti dopo esser riusciti nell’impresa di batter il Siviglia sul loro terreno di gioco nel return match degli ottavi, possono contare su una buona condizione atletica frutto di una preparazione appena ultimata e sulla voglia di continuare a stupire. I quarti per il Cska sono infatti il maggior traguardo mai raggiunto.

    Il giocatore di maggior talento e autentico pezzo pregiato della squadra è la mezzala Milos Krasic, il venticinquenne serbo è stato vicino al Milan in passato ma adesso su di lui sembra esserci tutta Europa compresi i nerazzurri. Elementi interessanti sono il portiere Akinfeev, capitano e leader della squadra e i veterani difensori Ignasevich e Berezurskij entrambi nazionali russi.

    Elementi interessanti sono i giovanissimi Alan Dzagoev, attaccante 19enne che ha segnato 3 gol in sei partite giocate ed è considerato il nuovo Arshavin, e Georgy Schennikov, 19enne difensore lanciato da Zico e considerato come uno dei migliori giovani del calcio russo. L’ultimo colpo è il giapponese Keisuke Honda, 23enne centrocampista giapponese acquistato per 6 milioni di euro dalla squadra olandese del VVV Venlo, e autore del gol qualificazione contro il Siviglia.

    Nel palmares della squadra russa ci sono 3 campionati russi, 7 sovietici, 5 coppe russe, 5 sovietiche, 4 supercoppe russe e una Coppa Uefa nel 2005. Curiosità, il Cska Mosca non parteciperà alla prossima Champions League avendo chiuso l’ultima stagione al quinto posto dopo ben tre cambi in panchina, avevano fallito infatti sia Zico che Juande Ramos prima che Leonid Slutskjy si imponesse.

  • Udinese: i friulani istituiscono il Di Natale Day

    Udinese: i friulani istituiscono il Di Natale Day

    L’Udinese ha deciso di dedicare una giornata al suo più grande bomber di sempre: Antonio Di Natale. L’attaccante sarà celebrato il prossimo 22 marzo in una cornice che ricorderà il grande Lorenzo Bettini appena superato da Totò per numero di gol segnati. L’evento sarà ricordato come Di Natale-Day e registrerà la presenza di moltissimi ex bianconeri, tra cui l’ex ct della nazionale Roberto Donadoni, grande ammiratore del numero 10 bianconero.

    Per rendere unica questa giornata l’Udinese ha reso noto che verrà presentata ufficialmente la maglietta celebrativa per l’impresa di Totò, l’uomo della storia friulana.

    La maglietta sul davanti reca il simbolo della squadra friulana sormontato dall’immagine di Totò Di Natale a braccia aperte, nel suo celebre aeroplano noto in tutto il mondo. Sul retro invece comparirà il numero 10 e la scritta “Capocannoniere”. Le prime magliette saranno autografate da Di Natale in persona.

    Un omaggio a questo grande giocatore che con le sue capacità, la sua bravura, la sua umiltà e la sua tenacia ha saputo conquistare il cuore di tutti i tifosi. Esaltato dai compagni, ammirato e rispettato dagli avversari, Di Natale è indubbiamente uno dei migliori giocatori italiani dell’ultimo decennio. Simbolo dell’Udinese degli ultimi anni, Totò sarà per sempre nella storia del calcio friulano e italiano.

  • Calcio, lutto al braccio per il boss: 18 giocatori squalificati

    Mano pesantissima della commissione disciplinare verso il San Luca Calcio, squadra militante nel girone D di Prima Categoria calabrese. Diciotto giocatori squalificati 16 dei quali per due turni, un turno in più per il capitano e ben sei per uno giocatore in stato di svincolo, per i dirigenti è stata inflitta la sanzione dell’inibizione per cinque mesi a Giuseppe Trimboli, di due mesi per Giuseppe Strangio e di un mese e cinque giorni a Giuseppe Nirta.

    La motivazione? Perché, nel novembre scorso, scesero in campo, nella gara contro il Bianco, con il lutto al braccio per la morte del boss della ‘ndrangheta Antonio Pelle, imparentato con uno dei giocatori.

  • Raiola: “Ibra sta molto male, è molto triste e deluso”. Sarà un nuovo mal di pancia?

    Ibra sta molto male, è molto triste e deluso. E’ un giocatore che vuole giocare sempre, che vuole giocare sempre le partite importanti. Quando sta male, è uno che dà molti assist, quando sta bene, fornisce assist e segna. Dall’altro lato, invece, ci sono giocatori che segnano soltanto e non danno assist. In questo momento dovrebbero dargli più palloni utili per farlo segnare”

    Se Massimo Moratti ha ascoltato le parole di Mino Raiola, intervenuto telefonicamente al Chiambretti Night avrà sicuramente tirato un sospiro di sollievo. La cessione estiva dello svedese a conti fatti è stata una vittoria per la società, tecnico e sopratutto per la squadra che senza Ibra ha acquisito in compattezza e brillantezza nella manovra.

    L’impatto nel Barcellona è stato travolgente, subito in rete e sempre titolare per Guardiola nelle ultime settimane sta pagando un periodo di scarsa brillantezza ma sopratutto deve sopportare i confronti con le altre stelle blaugrana che gioco forza lo mettono spesso in ombra. Le parole di Raiola, sembrano il trailer di un film già visto, ma difficilmente il Barcellona asseconderà i “mal di pancia” dello svedese avendo dimostrato di esser forte anche senza.