Tag: Curiosità

  • Nazionale: 5 le maglie da assegnare. Cruciale il ballottaggio tra Pepe e Camoranesi

    Marcello Lippi ha convocato 30 giocatori ma tra una settimana il numero dovrà esser ridotto a 27 ed entro il primo giugno dovranno esser altri 4 gli elementi a lasciare il gruppo e abbandonare dunque il sogno Mondiale.

    Proviamo a ragionare con la testa di Lippi e cercare i possibili elementi che faranno propendere la scelta in una direzione o nell’altra. Partiamo da presupposto che almeno 18 azzurri hanno già staccato il biglietto per il Sud Africa e sono:

    Portieri: Buffon e Marchetti
    Difensori: Bocchetti, Bonucci, Cannavaro F., Chiellini, Criscito, Grosso, Zambrotta
    Centrocampisti: De Rossi, Gattuso, Marchisio, Montolivo, Palombo, Pirlo
    Attaccanti: Di Natale, Gilardino, Iaquinta

    Resterebbero in 12 a contendersi le 5 maglie restanti:
    Per il ruolo di terzo portiere De Sanctis sembra in netto vantaggio sul giovane Sirigu. In difesa il ballottaggio è tra Maggio e Cassani con quest’ultimo in vantaggio perchè più congeniale alla difesa a 4 di Lippi. Maggiori problemi di scelta a centrocampo: sembrano non nutrire speranze Candreva e Cossu è piena lotta invece tra Pepe e Camoranesi.

    L’esterno dell’Udinese è un pupillo di Lippi e la sua convocazione consentirebbe al tecnico campione del mondo di aver un jolly in organico capace di adattarsi a differenti ruoli. Dalla convocazione di Pepe rischia di dipendere anche la sorte degli attaccanti, sarebbe lui insieme a Iaquinta a fungere da seconda punta e da vice Di Natale nelle gerarchie tattiche di Lippi e di conseguenza si aprirebbe la porta ad una prima punta con il ballottaggio ristretto a Borriello e Pazzini, di contro la convocazione di Camoranesi obbligherebbe Lippi a scegliere tra Giuseppe Rossi e Quagliarella.

    I possibili ballottaggi:

    • De Santis – Sirigu
    • Cassani – Maggio
    • Pepe – Camoranesi
      • con Pepe: Borriello – Pazzini
      • con Camoranesi: Giuseppe Rossi – Quagliarella
  • Ancora guai per Mourinho: denunciato per istigazione alla violenza

    Si chiama Paolo Bocedi ed è il presidente dell’associazione “Sos Italia Libera’-Associazione nazionale antiracket e antiusura” il cittadino che ha presentato presso la procura di Saronno un esposto contro José Mourinho. Bocedi definitosi “sconcertato” per le dichiarazioni dopo la finale Coppa Italia del portoghese ha deciso di denunciarlo per istigazione alla violenza. Ecco come quanto dice Bocedi alla Provincia di Como:

    “Sono juventino ma la fede calcistica non c’entra. Ho deciso di presentare un esposto contro Mourinho perchè credo che le sue dichiarazioni mettano a rischio la sicurezza e l’ordine pubblico. Quelle frasi mi hanno lasciato davvero sconcertato. Le successive dichiarazioni del presidente del Siena confermano che le affermazioni di Mourinho sono esagerate e tendenziose e, cosa ancor più grave, minano l’ordine pubblico in vista dell’ultima giornata di campionato”.

  • Calciopoli: Bergamo al tel con Collina, spunta una nuova intercettazione

    Dal lavoro dei legali di Luciano Moggi salta fuori una nuova intercettazione che vede protagonisti l’ex designatore Paolo Bergamo e il designatore attuale Pierluigi Collina. E’ il 20 aprile 2005 e i due commentano le eccessive polemiche sorte nelle varie trasmissioni sportive per un gol annullato a Gilardino in Parma Fiorentina finita sull’1-1 per un fuorigioco dubbio di Vignaroli.

    I due commentano l’inopportunità di commentare gli episodi da parte di ex arbitri durante gli approfondimenti della domenica:
    Bergamo: Pierluigi, allora abbiamo un altro gol in fuorigioco?
    Collina: Devo essere io che non porto fortuna. Eho, Evidentemente porto sfiga agli assistenti che arbitrano con me.
    B: E’ difficile perché quando tocca la palla, ma quando la palla parte sono allineati
    C: Dal campo sembrava proprio di quelli belli.
    B: Fanno il movimento contrario. Però, lì quando stacchi l’occhio è tutto cambiato.
    C. : La partita è stata brutta, il Parma ha il gioco che cerca sempre Gilardino, è uno scomodo da marcare. Poi la Samp salivano in fretta in attacco (…) Non è stata una partita dura anche come provvedimenti disciplinari, tanti falli, tanti falletti perché giocano male. Alla fine quelli del Parma erano un po’ incazzati. Sono venuti negli spogliatoio Carmignani con Cinquini, Cinquini ha provato a fare l’arrogante, gli ho detto anche se abbiamo un buon rapporto, lui è di Viareggio, qui dentro te non ci stai e l’ho proprio preso e fatto uscire dalla porta. Non può venire dentro e fai l’arrogante. Gedeone mi ha detto: siamo messi male, abbiamo problemi, ci dobbiamo salvare. Noi più di finire così stanchi come ci vede. Vediamo di fare tutto e ci prepariamo per una settimana. Se lei ci vede finire stanchi come siamo, se poi le nostre prestazioni vanno valutate da 24 telecamere, mettevi d’accordo e dateci una telecamera anche a noi è finita. Mi hanno detto che in conferenza stampa Carmignani ha detto che si poteva alzare e non alzare, che era difficilissima… E’ Baraldi… E’ Baraldi che è così…
    B: E’ quello dei 6 miliardi presi alla Lazio in quattro mesi, lasciamo perdere Baraldi…
    C: Ho cercato di spiegargli. E Gedeone mi ha detto: Anche io ho smesso di arbitrare le partitelle, è difficilissimo… E’ venuto a sfogarsi, lo capisco, è una brava persona Carmignani.
    B: Anche in tv ha detto le cose giuste in tv. E’ Baraldi, sempre lui: loro hanno il problema che se retrocedono non hanno acquirenti, ma questo non è mica un problema nostro. La Fiorentina ha pareggiato all’ultimo minuto, ha preso gol alla fine e fatto 1-1 in casa. Noi non facciamo mica i risultati, noi cerchiamo di sbagliare il meno possibile.
    C: Se ti dico: ho detto a Carmignani, mi giravano i maroni, ce l’avevo in gola. Gli ex arbitri che oggi sono dietro le tv a fare i commenti, e le faccio anche il nome di Paolo Casarin quando arbitrava lui faceva cose che noi non facciamo. E la domenica era facile arbitrare. Lei giocava e lei sapeva come andava, stavano a centrocampo: facile con una telecamera sola. Facile stare dietro una telecamera: allora vedevi e non vedevi quel che succedeva. A me non frega un cazzo, glielo dico anche in faccia a Casarin, se non gli va bene. E’ facile sulla poltrona
    B: E’ facile sulla poltrona, con sei- sette angolazioni. Poi alla Ds dicevano che non sapevano il regolamento, dicevano che era fuorigioco Vignaroli che fa gol: Agnolin ci ha difeso, lui sempre. L’altro cretino Zazzaroni non conosce il regolamento dicevano che Vignaroli era in fuorigioco. Quando riceve era dietro…
    C: Niccolai (l’assistente di gara, ndr) è qua che dice che era fuorigioco netto… Giorgio. Sono io che porto sfiga ai guardalinee: mandatemi da solo, così prendo due guardalinee di parte (ridono)
    B: Bene, l’importante è che non ti manchi lo spirito. Pensiamo ora che c’è Milan-Juve, che si annuncia come un bombardone. La Juve è sulle gambe, mamma mia, l’Inter ha fatto una buona partita, ma niente di che.
    C: Episodi niente?
    B: Non sono… No niente: reclama la Juve ma non sono niente. Semmai Ibra fa un altro gesto con la testa Ibrahimovic, una mezza manata (Ibra prenderà la prova tv per la cravatta a Cordoba, ndr). Massimo (De Santis, ndr) ha fatto una bella partita. Può recriminare la Juve, televisivamente parlando, non assolutamente vedendo la partita a velocità normale. Assolutamente. Il Milan ha giocato male anche il Milan, ha vinto 1-0 a fatica: è il momento che chi ha più gambe e testa vince. Sia Milan che Juve ce ne hanno poche di gambe e testa.
    C: Farà una rimonta l’Inter, torna fuori l’Inter (ridono)…
    B: Ho sentito dire che l’Inter al girone di ritorno è a pari punti del Milan.
    C: Non sembrerebbe… Pensa te.
    B. Va bou’ Per il resto un rigorino forse al Lecce, ma niente La Roma in caduta libera, proprio.
    C: Totti espulso, ho sentito.
    B: Totti espulso: sono nervosi, meno male che la Roma ha 39 punti, se no la Roma si faceva coinvolgere in zona retrocessione. La Fiorentina è malmessa, il Siena ha fatto 6 punti d’oro, c’è il Parma lì davanti.
    C: Male male la fiorentina. Messa male. C’era il pubblico che assediava i giocatori all’uscita, mi dicono.
    B: Mi ha chiamato Luci: col Messina tranquillo e non vinci la gara e…
    C: Roba da matti. Domani sei, a Coverciano? A me ha chiamato Manfredi, vado il pomeriggio, rifaccio la lezione nel pomeriggio, lo rifaccio in italiano tanto non penso parlino inglese. Manfredi lo sa, te lo ricordo solo: io il 1 maggio ho chiesto di stare fermo, Milan-Juve è l’8. Ti ricordi: ho la comunione della bimba più piccola. Torna bene per la copertura, vedete voi se per non stare fermo due domeniche.
    B: Sì, meglio…
    C: Meglio?
    B: Meglio uscire!
    C: Non il contrario!
    B: No, no: e che stai fermo due giornate, dopo questo gol di Parma? Poi viene fuori sui giornali e ci uccidono.

  • Robinho imita Beyonce. Ecco il balletto Mondiale

    Robinho al pari di tanti altri brasiliani ha ritrovato gioie e motivazioni tornando a giocare in patria e convincendo Dunga ad affidargli una delle 23 maglie per il Sud Africa. Il talento del Santos insieme alle stelline Neymar e Ganso si è divertito ad imitare Beyonce nel video di “Single Ladies” per uno spot pubblicitario. Chi sa se lo userà anche in Sud Africa.

  • Brasile: la stampa attacca Dunga e spunta la ripicca per Dinho

    Le scelte di Carlos Dunga hanno mandato su tutte le furie i media brasiliani e il selezionatore verdeoro adesso ancor di più dovrà dimostrare in Sud Africa di aver fatto le scelte giuste altrimenti le assenze tra i convocati di Ronaldinho, Pato, Adriano, Neymar e Ganso si riveleranno macigni insormontabili.

    La stampa questa mattina è andata giù pesante “Grazie a Dio, Dunga non era il ct nel 1958. Altrimenti Pelè non avrebbe giocato i Mondiali”. Per Dunga tantissime gatte da pelare dunque e le scelte impopolari di convocare Grafite e Julio Baptista al momento son mal digerite. La Federazione brasiliana ha comunque comunicato la presenze di fantasista rossonero tra le “riserve” insieme a Alex (Chelsea) e Marcelo (Real Madrid); i centrocampisti Carlos Eduardo (Hoffenheim), Sandro (Internacional de Porto Alegre) e Paulo Ganso (Santos) e l’attaccante Diego Tardelli (Atletico Mineiro).

    I rotocalchi non hanno comunque perso l’occasione per riportar alla luce uno scontro agonistico tra Dunga e Ronaldinho quando il selezionatore, a fine carriera, militava nell’International fu umiliato dal giovane Ronaldinho.

  • Ciccio Graziani interrompe la trasmissione: un tir gli distrugge il suv

    Il vulcanico Ciccio Graziani è stato costretto ad interrompere una trasmissione sportiva a Rubano, in provincia di Padova, un camionista ha infatti sbagliato clamorosamente una manovra e distrutto letteralmente il suo Suv. Guarda il video:

  • L’alfabeto del Giro d’Italia

    A come ATALA, team vincitore del Giro dei pionieri targato 1912 (competizione a squadre).
    B come BINDA Alfredo, il primo vero fuoriclasse italiano vincitore di 5 edizioni della corsa rosa e frantumatore di record.
    C come CAMPIONISSIMO, vale a dire Fausto Coppi, il campione fatto leggenda e la leggenda fatta campione. Indimenticabili le sue sfide con Gino Bartali, altro ‘Divin Ciclista’.

    D come DOLOMITI, le montagne del Nord Italia spesso decisive ai fini delle gerarchie conclusive della corsa a tappe italiana.
    E come EDDY MERCKX, alias ‘Il Cannibale’, colui che lasciava solo le briciole agli avversari. Fame insaziabile di vittorie, la sua, che ha caratterizzato un’epoca sportiva.
    F come FANTINI Alessandro, capostipite dei ciclisti abruzzesi che, prima con Vito Taccone e poi con Danilo Di Luca, sono stati tra i protagonisti assoluti del Giro.

    G come GIMONDI, l’alter ego di Merckx, vincitore dei Giri del 1967, 1969 e 1976 e come GANNA, vincitore del primo Giro, quello del 1909.
    H come Hinault, grandissimo corridore francese padre putativo dello spagnolo Indurain che fu il suo successore come uomo da battere nelle grandi corse a tappe.
    I come INSEGUITORI, il manipolo di uomini che rincorrono i fuggitivi. Tantissime le storie da raccontare sulle imprese di quelli che il compianto Adriano De Zan definiva ‘cavalieri erranti del Giro’, fossero loro i corridori battistrada oppure più spesso proprio gli inseguitori: sempre generosi, quasi mai premiati.

    L come LAURENT FIGNON, funambolo francese delle due ruote capace di vincere tappe e corse impossibili e di perdere sul filo di lana contro ogni pronostico
    M come MOSER, il cui storico dualismo con Saronni ha spaccato l’Italia intera. Il ciclismo è storia di dualismi e rivalità, la loro ha caratterizzato moltissimi anni.
    N come NIBALI, il prospetto italiano più interessante per le grandi corse a tappe. Forse irrispettoso nei confronti di chi ha già scritto la storia del Giro, il suo inserimento nell’alfabeto è un segnale di speranza per il movimento italiano alle prese con i problemi del doping e del ricambio generazionale.

    O come OLANDA, sede di partenza dell’edizione 2010. Talvolta la corsa rosa fuoriesce dai confini patrii; quest’anno, come altre volte in passato, ha preso il via all’estero (3 tappe).
    P come PANTANI, il PIRATA, l’uomo che faceva sognare in salita e che manca a tutto il mondo del ciclismo dopo la sua tragica morte. Nel 1998 fece la storica accoppiata Giro-Tour.
    Q come QUADRICIPITE, il muscolo anteriore della coscia nel quale simbolicamente possiamo racchiudere la potenza che deve essere sprigionata per coronare il sogno vittoria, sia essa quella di tappa o quella finale.

    R come ROSA, il colore simbolo del primato e della casacca che, se indossata nell’ultima tappa, porta alla gloria imperitura. Prende il colore dalla Gazzetta dello Sport.
    S come SUPERMARIO, ossia Mario Cipollini, probabilmente il più grande velocista della storia del ciclismo e recorman assoluto di vittorie di tappa al Giro (42).
    T come TONKOV, vincitore del Giro 1996, emblema di quella categoria di ciclisti che pur non essendo campioni assoluti con dedizione e fatica hanno raggiunto il massimo livello.
    U come ULTIMO, la maglia nera. Tanti corridori sono passati alla storia in virtù dell’ultimo posto finale e si narrano di vere lotte per indossare questa maglia.

    V come VITTORIA, lo spartiacque tra gloria ed oblio. Nello sport come nella vita, ci si ricorda solo dei vincitori.
    Z come ZANDEGU’, personaggio istrionico che ha legato la sua vita alla Corsa Rosa, prima come corridore e poi come uomo dello staff organizzativo.
    Tanti altri personaggi e termini avrebbero potuto o dovuto trovare spazio in questo ‘Alfabeto del Giro’, ma abbiamo cercato di inserire chi e cosa più di altro possa rappresentare tutti e meglio nessuno escluso.

  • La Disciplinare rimanda Mourinho. Ma che senso ha?

    Il campionato italiano di calcio volge al termine e mai come quest’anno c’è da esserne felici. A quattro anni di distanza dallo scandalo Calciopoli il campionato 2009/10 sarà ricordato per le furenti polemiche e i continui riferimenti da parte dei protaganosti ad ipotesi di complotti.

    Il primo dato da trarre è il fallimento della Lega Calcio e della sua pseudo campagna pro trasparenza. L’epilogo tragicomico lo lancia la Disciplinare lavandosi di fatto le mani rimandando una decisione importante come la possibile squalifica di Mourinho a campionato ultimato.

    A chi interesserà se il portoghese dovrà star in tribuna ad inizio della prossima stagione? E se lo Special One volerà a Madrid? A mio avviso Mourinho non meritava una squalifica, questa volta il deferimento è un atto voluto dai giornali che hanno creato ad arte un caso inesistente. Se solo i menbri della Commissione avessero avuto il buongusto di sentire l’audio dell’intervista avrebbero capito che si trattava solo di una semplice ed innocua battuta.

    Il presunto premio a vincere della Roma al Siena era l’epilogo alle parole del presidente Massimo Mezzaroma e alla presindete Sensi, episodio tra l’altro stigmatizzato dallo stesso Ranieri. Ritardare la decisione è però un disagio in primis per l’Inter e poi per tutto il movimento calcistico.

  • La Curva Nord: Mourinho a vita!

    La Cuva Nord nerazzurra ha già deciso, a prescindere da come andrà a finire questa entusiasmante stagione interista, una cosa è certa: Mourinho a vita!. Che l’allenatore Portoghese fosse già nelle grazie dei tifosi nerazzurri lo si era già capito, ma un segnale forte e chiaro alla società lo hanno dato ieri i tifosi interisti esponendo più di uno striscione in favore del tecnico lusitano.

    Due gli striscioni esposti in tal senso: “Pensi come noi, agisci come noi, ami l’Inter come noi. L’unica certezza di questa meravigliosa stagione infinita: comunque vada… Mourinho a vita!!!”. Non sono mancati anche gli striscionui di ringraziamento anche al presidente Moratti:  “Con voi due non ci sono sogni proibiti: Moratti-Mourinho, per sempre uniti”. Un ringraziamento da parte della Curva Nord a Mourinho, colui che è considerato il principale delle grandi imprese nerazzurre.

  • Un fisioterapista calabrese per guarire Kakà e andare con il Brasile ai Mondiali

    I preziosissimi muscoli di Kakà affidati ad un fisioterapista calabrese: sarà infatti il dottor Luigi Novello, nato a Cosenza e già fisioterapista del club silano in passato, ad avere in cura il campione del Real Madrid per le prossime settimane e rimetterlo così in sesto in vista del Mondiale in Sud Africa che prenderà il via tra un mese esatto. Kakà soffrirebbe di una pubalgia cronica che ne ha pregiudicato il rendimento in campo e non gli ha permesso di giocare con continuità dall’autunno scorso con le merengues.

    Il brasiliano, su consiglio del connazionale difensore della Roma Juan guarito perfettamente dopo le cure di Novello, è giunto ieri, per una visita di controllo, nella cittadina di San Lucido, a pochi km da Cosenza, dove il fisioterapista ha il suo centro riabilitativo e dove in passato sono stati curati diversi campioni del calcio e non solo (Filippo Inzaghi, Gattuso, Aquilani, Perrotta, Fiore, Rosina, Palladino, Rolando Bianchi, Gastaldello e Behrami solo per citarne alcuni).

    Il fisioterapista, già convocato dal Brasile in occasione dell’amichevole di Londra contro l’Irlanda dello scorso febbraio, potrebbe essere inserito nello staff sanitario della nazionale verdeoro per i prossimi Mondiali e continuare a seguire così sia Kakà che Juan.