Daniele De Rossi dimostra di non trovarsi a proprio agio nei panni di “attore” e al cospetto di illustri colleghi come Messi, Rooney e Sneijder non tiene il confronto scoppiando a ridere in un spot Mondiale.
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Daniele De Rossi dimostra di non trovarsi a proprio agio nei panni di “attore” e al cospetto di illustri colleghi come Messi, Rooney e Sneijder non tiene il confronto scoppiando a ridere in un spot Mondiale.
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Il futuro della Costa D’Avorio in Sudafrica è appeso ad un filo dopo la debacle contro il quotato e temibile Brasile ma la crescita del movimento calcistico ivoriano è costante e fa ben sperare per il futuro.
In queste prime due apparizioni ha ben figurato Cheik Tiote, ventitreenne centrocampista del Twente che studia per diventare l’Essien della Costa d’Avorio.
Fisico da corazziere, Tiote si fa apprezzare per la sua grande dinamicità e senso della posizione. Abile nel pressing e sdradicare la palla agli avversari non disdegna nemmeno nell’impostazione del gioco. Non ancora pronto per un top club, per il costo contenuto potrebbe esser un giocatore su cui scommettere.
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«La nazionale sta giocando male, è forse il modulo di gioco che non paga e che Lippi continua ad adottare, si deve cambiare. Su Gilardino si sono concentrate tutte le colpe ma è la squadra che non sta giocando bene e ci manca qualche giocatore di personalità».
Roberto Boninsegna commenta così il Mondiale dell’Italia in Sudafrica dopo i due pareggi per
1-1 contro Paraguay e Nuova Zelanda, in vista della gara decisiva contro la Slovacchia per il passaggio del turno. «All’Italia manca un uomo che salta l’avversario, Montolivo e De Rossi stanno giocando bene ma hanno altre caratteristiche rispetto ad esempio ad uno come Kakà -aggiunge Bonimba a Radio Anch’Io Lo Sport-. Ai miei tempi se incontravo una squadra non blasonata potevo sperare di fare qualche gol in più, è vero che ora squadre non preparate tatticamente non ci sono più ma si vede che fanno comunque fatica, come la Nuova Zelanda. Giocano solo sul fisico e non bisogna andare su questo piano di scontro altrimenti si avvantaggiano loro».
L’ex attaccante della nazionale non si spiega le molte difficoltà incontrate dalle nazionali europee. «Squadre come la Spagna fanno fatica, come l’Italia, l’Inghilterra e la Germania è una cosa inspiegabile. Certo giocano in altura, il pallone da fastidio, ma c’è per tutti. Forse -conclude- l’ambientamento in Africa le nazionali europee lo sentono più di altre. Speriamo che l’Italia torni dove gli compete».
Mancano pochi giorni agli esami di stato per i ragazzi del quinto superiore e come ogni anno in rete è iniziato il toto traccia. Tra il “toto” tema tanti argomenti di attualità e scadensando un pò tra le pagine del web prende sempre più corpo l’ipotesi di un tema sul campionato del mondo in corso in Sudafrica.
Il Mondiale e il Sudafrica appunto potrebbero esser gli argomenti centrali dell’elaborato da svolgere da parte degli studenti. Il connubio di un evento cosi importante e mediatico con la scelta del continente africano potrebbe esser visto come una speranza di rivalsa di un popolo spesso assoggettato e vituperato dal mondo occidentale.
Nella sua prima apparizione Mondiale la Slovenia sta mettendo in luce tanti elementi interessanti e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo che li rendono appetibili anche per l’Italia.
Noi ci sentiamo di menzionare il playmaker della squadra Valter Birsa, numero dieci dell’Auxerre dai piedi fatati e dal tiro irresistibile. Talento precoce è il giocatore più giovane ad aver esordito nella nazionale slovena ed è anche il più giovane giocatore ad aver segnato 27 volte in una sola stagione nel campionato sloveno.
Il suo punto di forza sono sicuramente i calci da fermo dai quali riesce a creare sempre pericolo per le difese avversarie. E’ un classe ’86 e potrebbe esser un rincalzo interessante per tutte le squadre del nostro campionato.
Nonostante due pareggi striminziti e inaspettati l’Inghilterra di Fabio Capello ha tutte le carte in regola per puntare al passaggio del turno. Basterà infatti battere nell’ultimo turno la Slovenia, in questo momento in testa nel girone C per approdare agli ottavi.
L’Inghilterra andrà agli ottavi se:
La nostra rubrica oggi ci impone di parlare di Michael Bradley, centrocampista degli Stati Uniti classe 1987 considerato in patria un raccomandato di lusso per esser il figlio dell’allenatore che per le sue doti calcistiche.
Michael Bradley, merita di star nei 23 degli Stati Uniti e in questo momento meriterebbe anche un posto nel miglior 11 mondiale. Non bravissimo tecnicamente, fa dell’agonismo il cavallo di battaglia, forte nell’uno contro uno è abile ad eseguire la doppia fase di gioco ed è un autentico ruba palloni.
Dopo una prova maiuscola contro l’Inghilterra all’esordio, dove ha irretito centrocampisti del calibro di Gerrard, Lampard e Barry, ieri ha regalato il pari contro la Slovenia in una partita vibrante.
Cresciuto molto dopo il passaggio in Germania ai tedeschi del Borussia Mönchengladbach, ricorda il primo Gattuso per dinamismo e volontà. Il fattore negativo? Senza ombra di dubbio il temperamento. Michael Bradley è infatti un istintivo e spesso riceve ammonizioni gratuite che alla lunga pesano con giornate di squalifica.
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Strani i tifosi. La Spagna delude all’esordio perdendo contro la Svizzera e in patria invece di predersela con Villa o Torres apparsi troppo molli in avanti o Xavi e Alonso innamorati del pallone, si sono scagliati contro Sara Carbonero.
La giornalista di Telecinco e fidanzata di Iker Casillas è accusata di aver distratto il portierone delle Furie Rosse per la sua posizione a ridosso della porta. E non è un caso che la prima domanda post partita sia stata la sua…
La fotogallery di Sara Carbonero
Della straordinaria Svizzera che ieri ha compiuto l’impresa spegnendo i propositi bellici delle Furie Rosse di Vincente Del Bosque tutti i giocatori meriterebbero un encomio. Noi abbiamo deciso di “eleggere” Eren Derdiyok, spilungone ventiduenne di origini turche del Bayern Leverkusen.
Centravanti atipico perché riesce a combinare bene le sue doti da corazziere (è alto 1.91) ad una tecnica e agilità sorprendente. Il suo punto di forza è il tiro ma un pò alla Luca Toni è abile a regger l’intero peso dell’attacco.
Ieri al cospetto delle stelle del calibro di Villa, Torres non ha palesato nessun timore chiudendo la partita esausto ma da migliore in campo. In passato era stato accostato spesso al Napoli e alla Lazio, è ancora giovane e pur non segnando molto potrebbe far le fortune di molti allenatori.
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Pomeriggio la partita tra Argentina e Corea del Sud, valida per la seconda giornata del Gruppo B, segnerà l’incontro tra Maradona e Huh Jung-Moo che tornano ad incrociarsi a distanza di 24 anni, avversari oggi da commissari tecnici sulle rispettive panchine come lo erano allora da giocatori. Era il 2 giugno 1986, i Mondiali giocati in Messico, e si affrontavano Argentina e Corea del Sud nella prima gara del Gruppo A: l’attuale ct coreano riservò un “trattamento speciale” al Pibe de Oro per tutta la durata del match, falli voluti per intimorire il campione argentino che rischiò di rompersi, più di una volta, le preziosissime gambe, in particolar modo con un’entrataccia che è sembrata più una mossa di taekwondo che non un’intervento di gioco. Dopo il brutto fallo, Maradona rimase a terra dolorante per qualche minuto sebbene l’entrata in scivolata non sia stata sanzionata da nessun tipo di cartellino dall’arbitro.
Per la cronaca la partita finì poi 3-1 per l’Albiceleste e Maradona non segnò. Ora la storia potrebbe ripetersi con l’erede del Pibe de Oro, Lionel Messi, al quale potrebbe essere riservato lo stesso trattamento dai difensori coreani. Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, potrebbe essere di buon auspicio perchè quel Mondiale messicano l’Argentina lo vinse. E chissà che con ciò il fato non stia tentando di dirci qualcosa….
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