Tag: cuadrado

  • Fabrizio Failla, quando la fantasia supera la realtà

    Fabrizio Failla, quando la fantasia supera la realtà

    Nella gara dei quarti di Coppa Italia disputata ieri allo Stadio Franchi tra Fiorentina e Roma, oltre alle cronache sportive legate all’impresa dei giallorossi di Zeman che hanno conquistato l’accesso alla semifinale, c’è un altro particolare di rilievo inerente alla cronaca del match, ma che trascende gli aspetti del campo. Parliamo della telecronaca dell’inviato da bordo campo per la Rai Fabrizio Failla che, dopo l’episodio della doppia espulsione diretta a Dodò e Cuadrado a seguito di uno scontro in campo tra i due, con tanto di spintoni dopo un fallo di gioco nel finale di gara. Ebbene, dopo l’espulsione, mentre i due guadagnavano la via che conduceva al tunnel degli spogliatoi, si è letteralmente “infuocato” il racconto di Failla.

    Primariamente è bene, però, distinguere la realtà dal racconto: le telecamere hanno inquadrato l’uscita dal campo dei due espulsi, mentre continuavano a litigare verbalmente, con Dodò che inciampa su un cartellone pubblicitario ma non cade in terra, mentre uno degli steward presenti dietro ai tabelloni, avvicinatosi per cercare di placare gli animi, cade all’indietro, ma si rialza senza problemi.

    Fabrizio Failla enfatizza cronaca in Fiorentina-Roma | foto dal web
    Fabrizio Failla enfatizza cronaca in Fiorentina-Roma | foto dal web

    Alla vista di ciò, il giornalista Rai, alzando non poco il tono della voce in senso enfatico ha iniziato a raccontare cosa stesse accadendo, adoperando termini quali “vergognoso, vergognoso” , sillabando l’aggettivo per sottolinearlo ancora di più, in riferimento al fatto che si fosse creato un parapiglia tra i giocatori delle due squadre, chiamando in causa il “tutti contro tutti”. In un primo momento, considerando che le telecamere Rai indugiassero con le riprese del campo di gioco senza inquadrare il “fuori campo” sembrava che la gravità dell’accaduto fosse corrispondente al racconto di Fabrizio Failla, che ha prontamente snocciolato anche un sermone sulla violenza in campo, sul messaggio negativo che trapelava dal comportamento dei due calciatori e sulle ripercussioni di ciò sulla violenza negli stadi.

    Parole senza dubbio giuste e corrette in assoluto ma, probabilmente, non appropriate alla descrizione di un episodio di campo che Failla ha volutamente enfatizzato rispetto alla reale portata, “rimproverando” perfino il collega-telecronista Alberto Rimedio che, invece, aveva cercato di ridimensionare l’accaduto, adoperando la parola “scintille” per descrivere il litigio tra Dodò e Cuadrado all’entrata nel tunnel degli spogliatoi. A quel punto, dunque, rivolgendosi al collega Rimedio, Fabrizio Failla ha voluto ribadire: “Alberto, non chiamarle scintille, non chiamarle scintille, chiamiamole come è giusto che ci sia il termine, violenza pura”, precisando di “non aver mai visto in vita mia una cosa del genere, con i calciatori che devono scendere negli spogliatoi per evitare le botte fra due atleti”.

    Il punto focale della questione, però, oltre alla decisa reprimenda dell’accaduto da parte di Fabrizio Failla è il fatto che, oltre ad esprimere “a caldo” e in diretta il suo giudizio personale sulla vicenda con le connesse implicazioni, agli occhi dello spettatore sarebbe stato preferibile e più efficace una cronaca “neutra” e dettagliata di cosa stava accadendo nello specifico, ancor di più perchè le telecamere – pochi secondi dopo – hanno letteralmente smentito il racconto di Failla, mostrando una situazione piuttosto “tranquilla”, con tanto di gesto d’intesa tra De Rossi e gli steward come a voler confermare che tutto era tornato alla normalità.

    Allo stato dei fatti, dunque, per Fabrizio Failla la sua fantasia ha superato la realtà…

    Video della cronaca di Fabrizio Failla in Fiorentina-Roma:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”167020″]

  • Lecce – Siena 4-1, le pagelle. Muriel e Cuadrado super

    Lecce – Siena 4-1, le pagelle. Muriel e Cuadrado super

    Il Lecce di mister Serse Cosmi conquista tre punti importantissimi in ottica salvezza grazie alla vittoria netta e convincente nei confronti di un Siena letteralmente tramortito dai due colombiani Muriel e Cuadrado, veri mattatori della partita. Brutta, e per certi versi inattesa battuta d’arresto per il Siena di Sannino che si è sciolto dopo il rigore di Di Micheledel 2-1.

    Cuadrado ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lecce

    Muriel 7,5 ennesimo gioiello scoperto dall’Udinese, il colombiano fa impazzire tutta le retroguardia senese con continue discese e dribbling da paura. Realizza l’importantissimo gol del pareggio da vero opportunista e si procura il rigore del vantaggio leccese grazie ad una serpentina fantastica che ubriaca tutta la difesa bianconera.

    Cuadrado 7 diciamo la verità, difendere non è il suo forte e si vede nell’occasione del vantaggio senese dove si dimentica di mancare Del Grosso ma in attacco è una vera  e propria furia. I suoi cambi di passo spezzano in due la difesa bianconera con la ciliegina del gol del 3-1, vera e propria perla della 23esima giornata.

    Benassi 6,5 le continue voci sul suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta sul calcio scommesse non intaccato la concentrazione del portiere giallorosso che è decisivo in almeno due occasioni dove si dimostra reattivo prima su Calaiò e poi su Brienza.

    Siena

    Rossettini – Contin 5 il duo bianconera non ci capisce nulla per quasi tutti i 90’ grazie soprattutto alle scorribande di Muriel ed alle discese di Cuadrado.

    Calaiò 5,5 questa volta l’ex giocatore del pronto non è stato cinico nelle poche occasioni avute, non molto reattivo quando si è trovato tutto solo davanti a Benussi.

    Le Pagelle

    LECCE (3-5-2): Benassi 7; Oddo 6,5, Carrozzieri 6,5, Esposito s.v. (11′ pt Di Matteo 6); Cuadrado 7, Giacomazzi 6,5, Blasi 6, Obodo 6 (14′ st Bertolacci 6), Brivio 6,5; Muriel 7,5 (46′ st Delvecchio s.v.), Di Michele 6,5. (Julio Sergio, Giandonato, Bojinov, Corvia). Allenatore: Cosmi.

    SIENA (3-4-2-1): Pegolo 5,5; Terzi 5,5, Rossettini 5, Contin 5 (25′ st Giorgi 5); Angelo 6,5, Parravicini 5,5 (7′ st Gazzi 5), Vergassola 6, Grossi 5,5; Brienza 6, Reginaldo 6 (13′ st Destro 5,5); Calaiò 5,5. (Farelli, Belmonte, D’Agostino, Mannino). All. Sannino.

  • Lecce  Siena 4-1, Muriel e Cuadrado due fenomeni

    Lecce Siena 4-1, Muriel e Cuadrado due fenomeni

    Grande Lecce al “Via del Mare” con la squadra di Serse Cosmi che supera un ottimo Siena per 4-1 grazie alle prodezze di Muriel e Cuadrado. Bellissima prestazione della compagine giallorossa che ha saputo reagire alla grande al vantaggio iniziale del Siena firmato Del Grosso.

    L’inizio del match è targato Muriel che con continue scorribande mette in serie difficoltà la difesa senese. Ma è il Siena che approfitta di una discesa sulla fascia destra di Angelo che serve magistralmente Del Grosso che, approfittando della troppa libertà lasciatagli da Cuadrado, mette in gol alle spalle di Benussi. La reazione del Lecce è prontissima con il suo uomo migliore, Muriel che da fuori area impegna severamente Pegolo che è costretto a rifugiarsi in angolo. Nell’angolo successivo proprio il giovane  colombiano mette in gol approfittando di una respinta sotto misura di Pegolo, miracoloso su Di Michele. Finisce 1-1 un primo tempo molto vivace con il Lecce a farsi preferire dopo lo svantaggio senese di inizio match.

    Il Colombiano Muriel ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Il secondo tempo si apre con il Siena deciso a giocare con più ritmo rispetto al primo tempo ed al 55’ ci vuole un super Benussi a fermare Calaiò completamente solo in area. Cosmi si fa sentire in panchina e proprio Muriel è ancora il giocatore del Lecce che cambia completamente le sorti del match. Il colombiano se ne beve quattro in dribbling prima di essere steso in area da Gazzi con il rigore trasformato da Di Michele. Benussi è ancora bravo in uscita su Brienza, ma dopo pochi mimuti è Cuadrado che regala un autentica perla ai pochi intimi del “Via Del Mare” facendosi mezzo campo con la palla al piede prima di trafiggere Pegolo con uno scavetto da vero fuoriclasse. Il Siena è alle corde ed il colpo di grazia viene inflitto da Davide Brivio che su punizione segna il quarto gol per il Lecce che fino a questo partita aveva segnato con il contagocce.

    Grande spettacolo al “Via Del Mare” con i due colombiani, Cuadrado e Muriel che hanno spaccato letteralmente in due la partita per la gioia immensa di Serse Cosmi che risolleva le speranze salvezza per la sua squadra e con il Siena che paga, forse, le fatiche contro Napoli e Roma degli ultimi tempi.

  • Fiorentina Lecce 0-1, le pagelle. Cuadrado asfalta Vargas

    Fiorentina Lecce 0-1, le pagelle. Cuadrado asfalta Vargas

    Lecce cinico e spietato all’insegna della filosofia di gioco del suo tecnico Serse Cosmi, un calcio pratico che dopo una serie infinita di risultati negativi porta i primi 3 punti stagionali in una trasferta difficile come quella di Firenze.

    Cuadrado e Vargas | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    La partita contro i viola dal punto di vista dello spettacolo ha poco da regalare, con poche azioni degne di nota e un lungo possesso palla sterile da parte di entrambe le squadre, dove nei salentini a fare la differenza è spesso l’esterno di centrocampo Cuadrado, eccelso sia in fase propositiva contro un cliente scomodo come Vargas, sia in fase di contenimento chiudendo ogni varco.
    Fiorentina completamente “spuntata”, quando i pochi cross che arrivano dalle fasce cadono nel vuoto, e soprattutto quando nelle due chiarissime occasioni da gol capitate su Ljajic vengono sprecate malamente viene da chiedersi se la storia sarebbe stata diversa con un bomber di razza e d’esperienza in area. Rossi ha le sue colpe, ma le soluzioni difficilmente sono rintracciabili nella rosa viola, quindi l’attesa per cercare il giusto sostituto di Gilardino non deve prolungarsi troppo a lungo.

    PAGELLE FIORENTINA

    Nastasic 6,5 Nonostante la giovanissima età, fa il suo mestiere con l’esperienza di un veterano. Ottimo colpo di mercato di Corvino che ha scovato un centrale davvero di personalità. Nella partita non sbaglia praticamente nulla o quasi, evitando il due a zero fermando in extremis Di Michele lanciato a rete. L’unico errore è sottoporta quando nelle vesti dell’attaccante calcia in malo modo mancando la rete del pari.

    Natali 5,5 Partita di ordinaria amministrazione fino al pasticciaccio del contatto in area con Muriel che regalerà il rigore ai salentini. Ha l’occasione del riscatto subito dopo con un colpo di testa, ma manca il gol di pochissimo.

    Jovetic 5,5 Non brilla come al solito intestardendosi in qualche dribbling di troppo. La squadra gira tutta intorno a lui e quando si inceppa tutti ne risentono. Meglio nella ripresa quando serve un assist perfetto al compagno Ljajic, con quest’ultimo che spreca un’ottima occasione. Mai come oggi gli sarebbe servito il supporto di una punta d’area con cui scambiare.

    Ljajic 5 Fin troppo acerbo e poco lucido sottoporta. Mostra numeri e giocate dall’alto tasso tecnico con cui delizia il pubblico in mediana, ma riesce a divorarsi due palle gol impossibili da sbagliare. La prima saltando il portiere e non trovando più il pallone, la seconda calciando male e facendosi murare da Benassi. Rimandato.

    Vargas 4,5 Nonostante salvi su Oliveira un gol già fatto, soccombe in maniera indecorosa nel duello personale contro Cuadrado, trasformando la sua fascia in terra di conquista per le incursioni del Lecce.

    PAGELLE LECCE

    Benassi 6,5 Pronto e reattivo su una forte e pericolosa conclusione di Montolivo nel primo tempo, si supera nella ripresa chiudendo lo specchio della porta a Ljajic lanciato a rete. Nell’uscita improvvisata però sfortunatamente s’infortuna dovendo abbandonare il campo: prognosi frattura del setto nasale.

    Cuadrado 7 Stravince la sfida personale contro Vargas sulla fascia, demolendo in tutti i sensi il laterale peruviano. Assolutamente devastante sia in fase offensiva con continui assist per i compagni di reparto, e altrettanto fondamentale nelle chiusure in difesa. Cosmi si coccola il migliore dei suoi. Uomo partita Sky.

    Di Michele 6 si vede poco nel corso della partita, ma quando c’è da assumersi la responsabilità di calciare il rigore decisivo lui non si tira indietro realizzandolo con la freddezza di un killer.

    Muriel 6 Partita di alti e bassi. Mezzo voto in più per il rigore procuratosi in maniera furba. Nella ripresa cala vistosamente e inizia a sbagliare giocate che normalmente gli sarebbero riuscite con facilità. Cosmi è attento e lo sostituisce con Corvia.

  • Inter Lecce, Ranieri cerca il Poker. Cosmi lancia Petrachi

    Inter Lecce, Ranieri cerca il Poker. Cosmi lancia Petrachi

    Approfittando del clima festivo, i nerazzurri guidati Claudio Ranieri cercano in Inter Lecce partita pre natalizia in programma stasera a San Siro, di trovare il ‘poker’, centrando la quarta vittoria consecutiva che manca dall’epoca Leonardo. La rincorsa alla zona Champions è ufficialmente iniziata con la vittoria contro la Fiorentina, seguita da altri tre punti a Genova e una vittoria sudatissima contro il Cesena di Arrigoni che hanno rilanciato in maniera decisa i nerazzurri verso i piani alti della classifica. Discorso opposto per il Lecce, che nonostante l’addio di Eusebio Di Francesco e il subentro di Cosmi, non riesce a staccarsi dalla zona retrocessione occupando l’ultima casella della classifica. Ai tanti gol segnati corrispondono ad altrettante reti subite, palesando in questo modo limiti evidentissimi a livello difensivo. Una curiosità è rintracciabile sempre nelle statistiche, con la squadra di Cosmi che si esalta in trasferta: dei nove punti conquistati 7 sono arrivati fuori casa. L’Inter e Ranieri sono avvertiti.

    Inter Lecce, le ultime dai ritiri

    Ranieri obiettivo Poker in Inter Lecce | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    INTER- Claudio Ranieri ha espressamente spiegato nella consueta conferenza stampa alla vigilia del match, come stasera l’Inter, nonostante la classifica parli chiaro (il Lecce è ultimo in classifica), troverà di fronte a se un avversario duro da battere. Scongiuri scaramantici o eccesso di diplomazia avranno pensato i più maligni, ma la realtà parla chiaro: il Lecce in trasferta diventa squadra rognosa da affrontare, con un attacco devastante (5 gol in due gare) e un paio di giovani talenti da tenere sott’occhio, come Muriel e Cuadrado. Rinunciando fino al nuovo anno ancora una volta a Sneijder, Ranieri dovrebbe scegliere il classico 4-4-2 con i due esterni larghi. In difesa il ballottaggio è tra Samuel e Ranocchia, autore del gol partita a Cesena, per un posto con Lucio al centro. Parte in vantaggio l’argentino che nell’ultimo turno ha riposato. Corsie esterne occupate da Maicon a destra e Nagatomo a sinistra. In mediana pochi dubbi con il recupero di Thiago Motta e il solito Cambiasso a schermo della difesa. Ai lati solito ballottaggio, Zanetti inamovibile e un posto per tre quattro nomi e Coutinho in leggero vantaggio su Alvarez, Faraoni o Poli. Davanti nonostante gli ottimi progressi di Forlan, Ranieri sembra voler confermare il duo offensivo Pazzini Milito, concedendo all’argentino l’opportunità di ritrovare quel gol che manca da troppo tempo, chiudendo in modo dignitoso un’annata assolutamente storta.

    LECCE- Cosmi deve a far a meno di una lista numerosissima di indisponibili e infortunati, rinunciando anche a Carrozzieri che sconta un turno di squalifica rimediato nell’ultimo match contro il Parma. Formazione rimaneggiata dunque, con le assenze più pesanti tra i pali, dove con Benassi in infermeria si è fermato anche Julio Sergio, alle prese con un problema muscolare alla coscia destra . Largo dunque al terzo portiere Davide Petrachi che non poteva sognare un debutto migliore nello stadio denominato la Scala del calcio. Per quanto riguarda il modulo, Serse Cosmi conferma quanto visto nel secondo tempo contro il Parma riconfermando il 3-5-2, costringendo al rientro affrettato Tomovic, fermo da una settimana, che dovrà stringere i denti, vista la squalifica di Carrozzieri e l’infortunio di Esposito a decimare la difesa salentina. Centrale destro agirà Oddo, mentre sull’altra corsia ci sarà Ferrario. In mediana Brivio dovrebbe prendere il posto di Mesbah largo a sinistra, mentre al centro ci saranno Obodo, Giacomazzi e uno tra Oliveira e Strasser. Largo a destra Cuadrado, a supporto del duo offensivo Di Michele, Muriel.

    Inter Lecce le probabili formazioni

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Poli; Pazzini, Milito.
    A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Muntari, Alvarez, Obi, Forlan, Zarate.All. Ranieri.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Sneijder, Chivu, Stankovic, Viviano, Jonathan.

    Lecce (4-3-3): Petrachi; Oddo, Tomovic, Ferrario, Brivio; Strasser, Obodo, Giacomazzi; Cuadrado, Muriel, Di Michele.
    A disp.: Gabrieli, Legittimo, Grossmuller, Pasquato, Olivera, Piatti, Corvia.All. Cosmi.

    Squalificati: Carrozzieri.
    Indisponibile: Mesbah, Bertolacci, Benassi, Julio Sergio, Esposito, Ofere, Giandonato.

  • Lecce Lazio 2-3, le pagelle. Magic Klose, che bravi Muriel e Cuadrado

    Lecce Lazio 2-3, le pagelle. Magic Klose, che bravi Muriel e Cuadrado

    Vittoria di carattere ed esperienza quella ottenuta dall’undici di Reja al Via del Mare. A far la differenza in Lecce Lazio è stato Miroslav Klose che ancora una volta si dimostra di esser di altra categoria spezzando un sostanziale equilibrio con la sua grande personalità. Il Lecce per la prima volta affidato a Serse Cosmi gioca sulla falsa riga delle altre partite denotando grandissime qualità di prospettiva ma poca concretezza e lucidità nei momenti caldi della partita. Bene il gioiellino Muriel che insieme all’esterno Cuadrado presto faranno le fortune dell’Udinese. Nella Lazio male la difesa questa volta distratta forse dalle troppe assenze. Analizziamo adesso le prestazioni individuali di Lecce Lazio:

    Klose Lecce Lazio | ©Maurizio Lagana/Getty Images
    Oddo: 6 cerca con la sua esperienza di dar supporto alla manovra d’attacco e ai difensori centrali

    Tomovic: 5 Marcare Klose è difficile per chiunque, lui però sembra troppo attratto dal pallone.

    Obodo: 5 E’ chiamato a sostituire Strasser davanti alla difesa, parte bene però cala alla distanza.

    Cuadrado: 6,5 Grande prova dell’esterno di proprietà dell’Udinese. Qualità, corsa e dinamismo è un prospetto da tenere d’occhio.

    Muriel: 7 Rivelazione del Sudamericano Sub20 pescato dall’Udinese ha già attirato a se l’interesse di molte big d’Italia e d’Europa.

    Di Michele: 6,5 Il suo peso specifico si vede in attacco pecca però in eccessivi virtuosismi sprecando due ghiotte palle gol.

    Diakité: 5 Dato in grande condizione fisica è in giornata decisamente no costantemente superato dagli avanti giallorossi. L’assist per Klose è comunque un dato a suo favore.

    Gonzalez: 6,5 Non fa rimpiangere Rocchi in termini di agonismo e dinamismo. Prezioso in mezzo al campo.

    Hernanes: 5 COntinua nel suo momento no.Sbaglia tutto dai tiri verso la porta al più semplice dei passaggi.

    Klose: 8 Bomber di razza che meriterebbe di giocare la Champions League.

    TABELLINO LECCE LAZIO 2-3
    11′ rig. Di Michele (Le), 28′ Klose (La), 2′ st Cana (La), 14′ st Ferrario (Le), 42′ st Klose (La)
    Lecce (4-1-4-1): Benassi 6; Oddo 6, Tomovic 5 (1′ st Giandonato sv (11′ st Grossmuller 6,5)), Ferrario 6,5, Mesbah 6; Obodo 5; Cuadrado 6,5, Giacomazzi 5, Olivera 6, Di Michele 6,5; Muriel 7 (36′ st Piatti sv). A disp.: Julio Sergio, Brivio, Piatti, Pasquato, Corvia. All.: Cosmi
    Lazio (4-3-1-2): Marchetti 6 (16′ st Carrizo 6); Stankevicius 6, Diakité 5, Biava 5,5 (1′ st Cana 6,5), Radu 6; Gonzalez 6,5, Ledesma 5,5, Lulic 5; Hernanes 5; Rocchi 5 (1′ st Cissé 6,5), Klose 8. A disp.: Scaloni, Cavanda, Kozak, Sculli. All.: Reja 6
    Arbitro: Russo
    Ammoniti: Olivera, Giacomazzi (Le); Marchetti, Cana, Hernanes (La)
    Espulsi: nessuno

  • Lecce Lazio, nel segno di Klose. La carica di Cosmi non basta

    Lecce Lazio, nel segno di Klose. La carica di Cosmi non basta

    Non è bastato un cambio di panchina a modificare le sorti di una stagione già nata sotto una cattiva stella e con tanti lacune in organico che difficilmente potevano far sperare in una salvezza tranquilla. Lecce Lazio ha rispecchiato l’andamento della stagione delle due squadre, i padroni di casa brillanti e a tratti spettacolari mettono spesso in luce i tanti giovani interessanti in organico ma poi peccano di esperienza venendo sistematicamente puniti. La Lazio di Reja invece è squadra cinica ed esperta capace di sfruttare ogni minima occasione pur non disputando una grandissima partita. Cosmi varia un pò il modulo rispetto a Di Francesco schierando Obodo a schermo dei quattro difensori e ritrova in attacco l’esperienza e il peso specifico di Di Michele schierato a supporto della stellina Muriel. Reja ripropone Stankevicius esterno di destra per sopperire all’assenza di Konko e boccia ancora una volta Cissè in attacco dando nuova fiducia al tandem Klose Rocchi.

    Klose super Lecce Lazio | ©Maurizio Lagana/Getty Images
    Il Lecce gioca meglio e crea tantissime palle gol grazie alla vivacità di Muriel e Cuadrado (entrambi di proprietà dell’Udinese) e al peso specifico di DI Michele capace di procurarsi il rigore e trasformarlo dopo appena 12′. La Lazio stordita sbanda in difesa ma trova il pari con il solito immenso Klose autentico mattatore dell’area di rigore. I padroni di casa si fanno preferire per proprietà di palleggio e profondità ma sprecano troppo davanti a Marchetti. Ad inizio ripresa Reja stravolge la partita indovinando il cambio tattico con la rinuncia ad un difensore Biava per rinforzare il centrocampo con l’ingresso di Cana. L’albanese dopo appena due minuti sfrutta un assist di Klose per portare le aquile in vantaggio. Il Lecce ferito prova una reazione di rabbia e crea e spreca tantissimo con Muriel, il talento colombiano si rifà con gli interessi però servendo un assist d’oro a Ferrario per il primo gol in serie A che vale il pareggio.

    Lazio adesso più rinunciataria e forse con la testa al match di Europa League, Lecce bello ma troppo lezioso. Di Michele spreca il pallone del vantaggio per troppi virtuosismi mentre Klose vola in cielo su assist di Cissè a depositare in rete il pallone dei tre punti.

    Lecce Lazio può esser sintetizzata proprio nel valore specifico dei suoi giocatori simbolo. Esperta spietata e navigata la squadra di Reja, giovane e spesso leziosa l’undici di Cosmi il cui lavoro sembra davvero arduo senza un massiccio intervento sul calciomercato.

    Lecce Lazio 2-3 video highlights
    [jwplayer config=”180s” mediaid=”114031″]

  • Roma Lecce 2-1 senza Totti nel segno di Pjanic e Gago

    Roma Lecce 2-1 senza Totti nel segno di Pjanic e Gago

    Una Roma spumeggiante abbatte un Lecce dimesso che comunque con uno sforzo minimo riesce a rimanere attaccato al match per tutti i 90 minuti. I giallorossi dominano in lungo e in largo, ma alla prima minima difficoltà prendono gol e concedono almeno un paio di occasioni che potevano valere il pari.

    PRIMO TEMPO. La compagine capitolina comincia la partita con un grande possesso palla e si riversa totalmente nella metà campo del Lecce che si difende con undici uomini e chiude tutti gli spazi. La Roma comincia a creare pericoli con azioni manovrate. Il giropalla romanista  aumenta i giri e così al 24′ un filtrante di De Rossi premia l’inserimento di Taddei sulla sinistra che mette in mezzo per l’accorrente Pjanic che sigla l’1-0. Al 30′ sempre dalla sinistra lamela si libera di Oddo con un numero e serve Bojan al centro che a due passi e senza opposizione calcia al lato. Tre minuti dopo altra grande occasione in contropiede per Osvaldo che a tu per tu calcia addosso a Julio Sergio in uscita. I giallorossi continuano a creare pericoli e la risposta del Lecce è fatta di un paio di tiri fuori misura.

    La gioia di Pjanic | © Paolo Bruno/Getty Images

    SECONDO TEMPO. La ripresa parte con lo stesso trend del primo tempo: Roma all’attacco e Lecce che non riesce a ripartire. Solo al 5′ Oddo impensierisce Stekelenburg con una bordata da fuori che sibila vicino all’incrocio dei pali. All’ 8′ arriva il 2-0 di Gago con un tiro potente da fuori area sul quale Julio Sergio ha qualche responsabilità. Al 10′ splendida manovra giallorossa che porta Lamela solo davanti al portiere ma l’argentino calcia incredibilmente al lato. Quattro minuti più tardi altra chance per Osvaldo che tira da buona posizione nell’area di rigore, ma l’estremo difensore leccese stavolta si comporta molto bene. Al 15′ il Lecce accorcia clamorosamente le distanze con Bertolacci che beneficia di un passaggio filtrante dopo una serie di rimpalli al limite dell’area e beffa Stekelenburg con un pregevole pallonetto a mezza altezza. La Roma sbanda in difesa e concede un tiro pericoloso a Cuadrado. Poi Bojan nel giro di due minuti fallisce due gol fatti: prima calcia alto solo davanti a Julio Sergio e poi, dopo una respinta su un tiro di Taddei del portiere brasiliano, non riesce a batterlo con la porta spalancata e tutta la tranquillità per battere a rete  con un facile tiro nei pressi del dischetto. Al 23′ gran conclusione di Taddei salvata dal portiere e al 24′ diagonale velenoso di Cuadrado per il Lecce. Ventinove minuti sul cronometro: Osvaldo delizia il pubblico con uno strepitoso gol in rovesciata, ma la terna annulla ingiustamente. La Roma tira ancora pericolosamente, ma al 39′ Taddei deve chiudere in extremis su Cuadrado. Qualche brivido nel finale per la Roma che comunque chiude in attacco.

    Roma-Lecce 2-1 video highlights Youtube
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”107062″]

  • “Barbera” inespugnabile, Palermo – Lecce 2-0

    “Barbera” inespugnabile, Palermo – Lecce 2-0

    Un buon Palermo batte il Lecce per due reti a zero grazie al rigore realizzato da Pinilla nel primo tempo, ed al raddoppio di Abel Hernandez nella ripresa. Mangia schiera a sorpresa, ma forse neanche troppa, Pinilla al posto di Miccoli che risente sia per un fastidio al polpaccio che dal punto di visto emotivo troppo la partita contro la sua squadra del cuore. Di Francesco preferisce Cuadrado a Pasquato per affiancare l’unica punta, Corvia.

    Abel Hernandez ©Maurizio Lagana/Getty Images
    I primi minuti sono a ritmo molto basso ma è il Palermo che ha il comando del gioco, con il Lecce che agisce soprattutto in contropiede approfittando della velocità di Cuadrado. Il primo pericolo è targato rosanero con Balzaretti che spara da fuori area centrando Tomovic, ma il lecce non sta a guardare con Corvia che da fuori area impegna Tzorvas in calcio d’angolo. Ilicic è in palla ed è Hernandez che ne approfitta, l’uruguaiano viene lanciato in velocità, entra in area con Mesbah che lo stende procurano un rigore netto, Pinilla dal dischetto non sbaglia regalando il vantaggio ai rosanero ma subito dopo Corvia si mangia il pareggio non approfittando di una papera di torva che respinge goffamente un tiro di Obodo. Tuttavia è l’unico pericolo vero portato dal Lecce con il Palermo che legittima il vantaggio, prima con Hernandez da fuori area e poi con Acquah che colpisce da due passi a botta sicura colpendo Oddo che salva Benussi dal secondo gol. La ripresa si apre con la novità di Zahavi al posto di Pinilla infortunatosi alla fine del primo tempo con il Lecce che dimostra di essere più aggressivo soprattutto con Cuadrado che impegna la difesa rosanero in più occasioni. Mangia sente il pericolo ed inserisce Miccoli e Bacimovic, con lo sloveno che propizia il secondo gol del Palermo recuperando un bel pallone a centrocampo servendo Hernandez che chiude il triangolo con Zahavi chiudendo la partita. Il Lecce si sbilancia ma è Miccoli che si divora il terzo gol spedendo a lato da ottima posizione.

  • Bologna scatenato, 4 colpi per dimenticare Viviano

    Bologna scatenato, 4 colpi per dimenticare Viviano

    In casa Bologna è ancora cocente la delusione per come si è conclusa la vicenda Viviano, perso alle buste per un marchiano errore nella compilazione. Ma piangersi addosso, seppur il danno è stato ingente, non fa che peggiorare la situazione, per questo in casa rossoblu dopo il cda di ieri si cerca di voltare pagina e pensare al futuro.

    Jean Francois Gillet | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Il presidente Guaraldi ha rafforzato la sua posizione effettuando l’aumento di capitale e a chi gli domanda di un possibile favore da parte dei nerazzurri recuperando con una gentilezza all’errore nella presentazione delle buste risponde attraverso l’Ansa ”Viviano non l’abbiamo ceduto l’abbiamo perso alle buste. Ci e’ scappato. Non abbiamo assolutamente contattato l’Inter per riaverlo, era inutile. Per quanto riguarda gli altri giocatori, penso che cederemo solo Britos”. Il mercato però entusiasma e vive una settimana importante per i felsinei, sarà l’esperto Gillet a prender l’eredità del neo portiere nerazzurro tra i pali. Per la difesa arriveranno lo spilungone svedese Antonsson dal Copenaghen mentre dall’Udinese arriverà l’esterno Cuadrado e dal Chievo in comproprietà Cesare Rickler. E’ fatta anche per il centrocampiste del Livorno Pulzetti che nella trattativa avranno in cambio il giovane e promettente Regno classe ’92 e figlio dell’allenatore in seconda di Ballardini. Sul fronte partenze come confermato dallo stesso Guaraldi sembra oramai fatto il passaggio di Britos al Lione mentre dovrebbe restare ancora un anno il giovane Ramirez.