Tag: Cronaca

  • Roma 2020, Mario Monti dice no alle Olimpiadi in Italia

    Roma 2020, Mario Monti dice no alle Olimpiadi in Italia

    Le Olimpiadi di Roma 2020 non si faranno. Questa la decisione presa dal Presidente del Consiglio Mario Monti nel primo pomeriggio. A nulla è servita la lettera firmata da 60 campioni italiani che spingevano per il sì. Confermata la previsione grigia dello stesso presidente del Comitato promotore, Mario Pescante, il quale aveva già profetizzato la risposta negativa di Monti in relazione alla candidatura della città eterna per le Olimpiadi. L’Italia quindi esce definitivamente di scena dalla corsa per i Giochi che si terranno fra 8 anni.

    LE MOTIVAZIONI – Durante la conferenza stampa tenutasi a margine del Consiglio dei ministri che ha decretato il rifiuto alla proposta della candidatura di Roma, Monti ha spiegato i motivi che hanno portato il governo alla scelta “sofferta” ma arrivata a coro unanime. Il Presidente ha giudicato irresponsabile il fatto che l’Italia, in un periodo storico difficilissimo per il Paese nostrano e l’Europa, si assumesse un impegno finanziario (oltre 5 miliardi di euro) che in futuro avrebbe potuto rivelarsi un clamoroso flop.
    Le ragioni del no possono essere individuate anche in un pericoloso parallelo con la Grecia. Nel 2004 la nazione ellenica aveva ospitato i Giochi Olimpici, millantati con estrema euforia dai media locali e internazionali. La spesa pubblica per l’organizzazione dei Giochi fu però una delle cause che hanno portato i greci verso il default finanziario, e tutto ciò che quest’ultimo sta comportando a livello sociale nel Paese e che potrà avere conseguenze inenarrabili in tutta la zona Euro qualora la Grecia fallisse, trascinandosi dietro di sé l’intera Europa ed il suo sistema economico.

    mario monti | © Spencer Platt/Getty Images

    LETTERA AL VENTO – Saranno rimasti delusi i 60 campioni dello sport italiano che hanno presentato nella giornata di ieri una lettera dove si invocava il sì da parte dello stesso Monti per la candidatura di Roma 2020. Valentino Rossi, Gigi Buffon, Yuri Chechi, Valentina Vizzali e tante altre icone sportive vedono infrangersi il proprio sogno di avere la città eterna come capitale dei Giochi in programma fra meno di dieci anni.

    LE ALTRE PRETENDENTI – Dopo la defezione di Roma sono rimaste soltanto in 4 a rimanere in lizza per l’assegnazione delle Olimpiadi. Al Cio (Comitato olimpico internazionali) nella giornata di domani, termine ultimo di presentazione delle domande, giungeranno le candidature delle città di Doha, Madrid, Tokyo e Istanbul.
    L’amarezza che regna fra gli sportivi italiani è palese, e la decisione di Monti presumibilmente accenderà un vespaio di polemiche che tarderà a spegnersi.

     

  • Calcioscommesse, Iacovelli contro Andrea Masiello

    Calcioscommesse, Iacovelli contro Andrea Masiello

    Nella giornata di ieri si è svolto l’interrogatorio di Angelo Iacovelli, assistente-infermiere vicino all’ambiente del Bari calcio, da domenica scorsa in carcere dopo l’arresto scattato in concomitanza con quello di Mario Cassano, il portiere del Piacenza che fin qui ha negato ogni accusa rivoltagli da Cristiano Doni e l’ex compagno di squadra Carlo Gervasoni. Iacovelli avrebbe ammesso il suo ruolo di “tuttofare”, ed inoltre con le sue dichiarazioni avrebbe aggravato pesantemente la posizione di Andrea Masiello, l’ex difensore del Bari ora in forza all’Atalanta già ascoltato dagli inquirenti alcune settimana fa.

    L’assistente-infermiere ha ribaltato le affermazioni di Masiello rilasciate a gennaio, secondo le quali era lui stesso a fare pressioni sui giocatori della squadra pugliese per truccare le partite. Iacovelli ha dichiarato come in realtà fossero gli stessi calciatori del Bari, tra i quali la figura di spicco sembrerebbe essere proprio quella di Andrea Masiello, reputato da Iacovelli come il “direttore dell’orchestra” (a conferma fra l’altro delle motivazioni espresse dal gip Guido Salvini al momento dell’ordinanza cautelare, secondo le quali il ruolo del difensore bergamasco fosse molto più importante rispetto a quanto dichiarato da Masiello durante l’interrogatorio).

     

    Iacovelli ha confermato di essere lui la persona che passava il denaro degli “zingari” ai giocatori del Bari e che oltre alle combine tentate in Milan-Bari, Roma-Bari, Palermo-Bari, ci fossero anche quelle relative alle gare Bologna-Bari e Bari-Chievo, sostenendo di non aver ricevuto alcun premio extra dal gruppo degli “zingari” per i tentativi di combine che andavano in porto, eccetto nell’occasione di Palermo-Bari.

    La procura di Bari come quella di Cremona considerano Iacovelli un uomo-chiave per l’intero scandalo del calcioscommesse, e da ieri il nome dell’infermiere vedrà crescere la propria notorietà tra i mass media e gli appassionati di calcio, mentre è probabile che su Andrea Masiello si scatenerà la stampa locale e nazionale dopo le dichiarazioni di Iacovelli nella giornata appena trascorsa.

  • Calcioscommesse, Mario Cassano interrogato nega tutto

    Calcioscommesse, Mario Cassano interrogato nega tutto

    Durante l’interrogatorio di ieri, Mario Cassano ha smentito categoricamente il suo coinvolgimento nello scandalo scommesse.  Il portiere del Piacenza si tira indietro dopo le accuse rivoltegli da Cristiano Doni e Carlo Gervasoni. Il giudice Guido Salvini non “incassa” alcuna confessione circa la combine di Atalanta-Piacenza, Siena-Piacenza e Mantova-Piacenza.  Con tutta probabilità Cassano verrà ascoltato insieme a Doni e Gervasoni per un confronto davanti al magistrato che potrebbe rivelarsi decisivo ai fini delle indagini, prima con l’ex capitano della squadra bergamasca e successivamente con l’ex difensore di Bari e Mantova.

    Il portiere del Piacenza ha affermato di non conoscere il centrocampista dell’Atalanta, che invece lo accusa per l’incontro di Serie B Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011. Nel precedente interrogatorio Doni aveva dichiarato che Cassano, in occasione del calcio di rigore poi trasformato dallo stesso calciatore  nerazzurro, gli avesse detto di calciare al centro e lui si sarebbe tuffato sulla sua destra (affermazione poi corrispondente all’esatta dinamica del rigore). Il portiere si difende dicendo che inizialmente non si mosse dalla posizione centrale e aveva cercato in ogni modo di parare il tiro, replicando la parata di cui si era reso protagonista un mese prima in un altro match del campionato cadetto.

     

    Rigettate anche le accuse di Carlo Gervasoni. L’ex difensore biancorosso ed ex compagno di squadra di Cassano, dichiarò di aver ricevuto un compenso di 20 mila euro come il portiere per la combine di Siena-Piacenza del 19 febbraio scorso e anche per il match Mantova-Piacenza, nel quale lo stesso portiere non era in campo perché squalificato.

    Una delle accuse più gravi che vengono mosse all’estremo difensore del Piacenza è quella di un presunto accordo con i bolognesi per ricevere 10 mila euro in cambio di ciascun gol subito volontariamente.

    Nel frattempo anche il centrocampista dell’Ascoli Alex Pederzoli nega le accuse che gravano sul proprio conto, dopo essere finito sul registro degli indagati.

  • Ciclismo, Contador squalificato, tolti Tour 2010 e Giro 2011

    Ciclismo, Contador squalificato, tolti Tour 2010 e Giro 2011

    È arrivata oggi la tanta attesa decisione del Tas sul caso Alberto Contador e la tanto incriminata bistecca mangiata dallo spagnolo durante il Tour del 2010 che gli avrebbe procurato la presunta positività al clenbuterolo. Ebbene, la giustificazione culinaria presentata da Contador non viene accolta dal Tas che prende una decisione che farà molto discutere: squalifica di due anni per il corridore spagnolo con la consequenziale perdita delle vittorie ottenute nel periodo incriminato.

    Infatti al ciclista iberico vengono tolti sia il Tour De France del 2010, che viene assegnato al lussemburghese Andy Schleck ed il Giro d’Italia 2011 che premia il secondo classificato e cioè l’italiano Michele Scarponi.

    Le analisi effettuate dal laboratorio di Colonia avevano scovato una quantità infinitesimale (0,00000000005) di clenbuterolo nelle urine di Contador. “E’ un giorno triste”, ha detto Pat McQuaid, presidente dell’Uci.

    Durissima la decisione del Tribunale di Losanna che ha comunque condannato Contador anche se non risulta alcuna positività provata dello spagnolo nel Tour 2010. Squalifica fino al 6 agosto 2012 per Contador che non potrà quindi partecipare neppure al Tour 2012 (che comincia il 30 giugno, partenza da Liegi) e ai Giochi Olimpici di Londra. A causa di questa decisione Contador sarà costretto a restituire tutti i premi percepiti in questi anni oltre che a subire una pesante richiesta di risarcimento danni da parte delle autorità preposte.

    Dalla ricostruzione dei fatti Contador sarebbe risultato positivo il 21 luglio 2010, viene informato dall’Uci il 24 agosto e la notizia si diffonde il 30 settembre. Lo spagnolo, ora alla Saxo Bank, spiega la positività con l’assunzione di carne contaminata. La federciclo spagnola prima propone un anno di squalifica, poi lo assolve il 15 febbraio 2011. Ma Uci e Wada non ci stanno e presentano fanno al Tas, che si riunisce (dopo due rinvii) dal 21 al 24 novembre 2011. Oggi la sentenza, che toglie a Contador un terzo dei 6 grandi giri che aveva conquistato. Adesso sarà molto attesa la conferenza stampa dello spagnolo che si terrà domani nel tardo pomeriggio dove, con molta probabilità, verranno già poste le basi per una difesa da presentare anche davanti alla Giustizia Ordinaria.

  • De Rossi firma per 5 anni, Capitan Futuro resta a Roma

    De Rossi firma per 5 anni, Capitan Futuro resta a Roma

    Ieri è arrivato l’annuncio tanto atteso dai tifosi della Roma. De Rossi ha firmato il prolungamento del contratto che aveva in scadenza a giugno, legandosi ai giallorossi per i prossimi 5 anni. La comunicazione ufficiale è stata data da Franco Baldini, il quale ha avuto un ruolo determinante nella vicenda del rinnovo.

    Il centrocampista percepirà 5,5 milioni di euro a  stagione più relativi bonus, fra cui presenze nelle varie competizioni e gli obiettivi che verranno raggiunti dalla squadra nei prossimi anni. Il contratto non prevede alcuna clausola rescissoria. Possono tirare un sospiro di sollievo i tifosi della Magica, i quali temevano l’eventualità di un’offerta importante da parte di un club straniero (vedi Manchester City), che avrebbe permesso di scavalcare la società capitolina e parlare direttamente con il giocatore.

     

    Nella conferenza stampa di oggi De Rossi ha spiegato i motivi che l’hanno fatto rimanere a Roma. Ciò che più ha convinto il calciatore alla firma è stata l’innata passione verso i colori giallorossi, dichiarando apertamente di “avere bisogno” della squadra, della città e della gente che fa da cornice all’intero ambiente. Parole di elogio anche per il tecnico Luis Enrique, considerato da De Rossi come l’allenatore più forte mai avuto nella sua carriera. Affermazione importante ed impegnativa, anche perché sia Capello che Lippi hanno allenato entrambi il centrocampista.

    Il giocatore ha anche rivelato come l’anno scorso avesse pensato di lasciare Roma, dopo che una parte della tifoseria si era schierata contro di lui in un determinato momento del campionato giallorosso. De Rossi non ha nascosto di aver parlato con altri club nell’ultimo anno, avendo sentito il bisogno di “vedersi in altri palcoscenici e confrontarsi con i più forti e per i trofei più importanti”. 

    La telenovela De Rossi ha quindi conosciuto il suo atto decisivo, un happy end che farà felice i fan della Roma e lo stesso Luis Enrique, che considera il calciatore la pedina fondamentale della sua idea di gioco. Se il progetto spagnolo si rivelerà vincente, Capitan Futuro avrà concrete possibilità di sollevare trofei importanti con la fascia di capitano della sua squadra del cuore.

  • Serie A, la 22 giornata si gioca alle 15

    Serie A, la 22 giornata si gioca alle 15

    Nelle ultime ore si sta discutendo circa la possibilità di far giocare in contemporanea tutte le squadre alle 15 durante la prossima giornata di campionato, compresi anche gli anticipi del sabato. Decisione che sta prendendo forma dopo le accese polemiche divampate in seguito al rinvio di 4 partite nel turno infrasettimanale appena trascorso. Forse la partita che ha più di tutti fatto scoppiare la discussione è stato il match al Tardini fra Parma e Juventus. L’allenatore della squadra bianconera è sbottato, prendendosela con gli organi competenti per il fatto che la situazione fosse già chiara abbondantemente prima dell’inizio del match e che la scelta più ovvia sarebbe stata quella di rinviare la partita prima che il pullman dei bianconeri fosse partito, evitando così un viaggio di ritorno stile “Odissea”, fra neve e ingorghi autostradali.

    Il presidente del Siena Mezzaroma ha denunciato la condizione degli stadi, la maggior parte dei quali è assolutamente impotente difronte ad eventi meteorologici “eccezionali” come quello che sta interessando l’Italia in questi giorni, prospettando una soluzione che riesca a stravolgere l’attuale situazione. Un riferimento neanche troppo celato verso gli impianti inglesi, i quali eccellono per la struttura organizzativa e capaci di ospitare partite di calcio in giorni ben più “difficili” rispetto a giornate con temperature inferiori ai -5 o -8 gradi fatte registrare durante il turno infrasettimanale.

    Stadio Atleti Azzurri d'Italia | © Marco Luzzani/Getty Images

    Se la decisione venisse accettata (il calcio è “schiavo” delle pay per view che grazie ai loro soldi mandano avanti il giocattolo, come ricordato dal presidente del Palermo Maurizio Zamparini in un’intervista rilasciata questa mattina, e non c’è la certezza che la proposta di azzerare i match serali venga accettata automaticamente), sarebbe accolto parzialmente l’appello lanciato nella giornata di ieri dall’ad rossonero Adriano Galliani, di rinviare da subito il posticipo domenicale fra Milan Napoli a data da destinarsi, a causa delle avverse previsioni meteo che parlano di abbondanti nevicate nel capoluogo lombardo nel weekend con il forte rischio di gelate (proposta avvallata dallo stesso presidente del Napoli De Laurentiis).

    Si tornerebbe così ad una domenica di Serie A vintage, dove ancora i tifosi avevano gli occhi rivolti al campo e le orecchie sintonizzate alla radiolina per ascoltare l’andamento di tutte le altre partite. Una giornata “normale”, dopo che l’ingresso delle pay per view ha stravolto di fatto le abitudini di migliaia di tifosi del calcio.

  • Strage in Egitto, 74 morti per scontri tra tifosi

    Strage in Egitto, 74 morti per scontri tra tifosi

    Una brutta pagina di cronaca nera è stata scritta ieri in Egitto, la follia e l’assurdità della mente umana hanno trovato terreno fertile a Port Said dove al termine della partita Al Masry – Al Ahly, valida per la 15esima giornata del campionato egiziano, si sono verificati degli scontri tra le tifoserie opposte, in campo e sugli spalti, provocando la morte di 74 persone e il ferimento di un migliaio.

    La situazione è degenerata al fischio finale del direttore di gara, i tifosi di casa festeggiano la vittoria per 3-1 appena conquistata sulla squadra del Cairo campione uscente e si cimentano in un’invasione di campo, ad alcuni di loro dà di volta il cervello e cominciano ad inseguire inspiegabilmente i giocatori ospiti avvicinandosi al settore riservato ai supporters rivali con i quali non scorre buon sangue innescando così una reazione a catena. Il tutto sotto lo sguardo delle forze dell’ordine, in numero non sufficiente, che sono stati fatti oggetti di lanci di pietre e di bottiglie dagli spalti.

    Si assiste a vere e proprie scene di guerriglia, il campo di gioco si trasforma in un campo di battaglia, i giocatori e i tifosi dell’Al Ahly cercano riparo negli spogliatoi ma la furia omicida dei tifosi di casa non conosce ostacoli, e proprio lì si consuma la tragedia. Il bilancio, come riporta il Ministero della Salute egiziano, al momento è di 74 morti (tra tifosi ospiti e forze dell’ordine) e oltre mille feriti tra cui una ventina gravi. I numeri delle vittime accertate e feriti è destinato però salire con il passare delle ore. Tra i decessi, le cui cause sono da ricondurre tutte per colpi alla testa o per soffocamento, non risulta nessun giocatore della squadra ospite tratti poi in salvo da elicotteri militari giunti allo stadio per ripristinare l’ordine e catturare i folli (al momento sono 47 le persone arrestate). “Lo spogliatoio era diventato un obitorio” la testimonianza agghiacciante di alcuni calciatori dell’Al Ahly.

    Scontri Egitto | © STR/AFP/Getty Images

    In seguito al dramma di Port Said la federazione calcistica egiziana ha sospeso a tempo indeterminato il campionato, inoltre le autorità egiziane hanno proclamato tre giorni di lutto nazionale.

    Ora tutti si domandano del perchè di questa assurdità, possibile che la follia sia stata innescata da motivazioni calcistiche? Diversi media insinuano che la strage sia stata pianificata per motivi politici da parte dei sostenitori del vecchio regime di Mubarak per minare il nuovo governo dei Fratelli Musulmani con l’intento di gettare deliberatamente nel caos il Paese e ostacolare il processo pacifico di transizione dei poteri passato nelle mani del movimento politico con elezioni democratiche in seguito alla Primavera egiziana che ha sancito la fine del regime di Mubarak in Egitto.

    IL VIDEO DEGLI SCONTRI

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  • Serie A, non si gioca a Siena e Bologna. Rinvio anche a San Siro?

    Serie A, non si gioca a Siena e Bologna. Rinvio anche a San Siro?

    Il maltempo che ha investito in queste ultime ore l’Italia sta mettendo in ansia migliaia di tifosi, con il rischio del rinvio che aleggia su numerose partite della 21^ giornata di Serie A. Ancora non si sono spente le polemiche che hanno visto protagonista il Tardini di Parma ieri sera, con un Antonio Conte imbufalito a causa della mancata organizzazione che ha di fatto causato notevoli problemi all’intero clan juventino, il quale ha dovuto affrontare oltre 10 ore di pullman per fare ritorno a Torino.

    Nella mattinata di oggi sono state annullate altre due gare previste per questa sera, Siena-Catania e Bologna-Fiorentina. A rischio anche il match di San Siro fra Inter-Palermo, l’incontro di Bergamo fra Atalanta-Genoa e la partita che vede l’Udinese in casa contro il Lecce. Inoltre è probabile il rinvio del posticipo di domani fra Novara-Chievo.
    Mezza Serie A in tilt quindi, per la delusione degli appassionati di calcio che già si pregustavano un ricco turno infrasettimanale, con ben 8 incontri in contemporanea. La mannaia del rinvio che incombe su 3 incontri, e la sentenza definitiva già pervenuta su altri due match.

    stadio tardini | &; GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Da poco infatti è arrivata l’ufficialità del rinvio della sfida all’Artemio Franchi Siena-Catania (dove non ci sono le condizioni di sicurezza all’interno dello stadio) e quella del Dall’Ara Bologna-Fiorentina, con il campo emiliano reso impraticabile. Le abbondanti nevicate al Nord Italia stanno rendendo critiche le condizioni anche sui campi di Milano, Udine e Bergamo, oltre che il Silvio Piola di Novara dove è in programma il posticipo di giovedì fra i padroni di casa e il Chievo del tecnico Di Carlo.

    Si attende una decisione ufficiale nelle prossime ore, sebbene gli ultimi aggiornamenti stanno dando riscontri confortanti. La situazione sembra stia migliorando e le altre partite a rischio segnalate questa mattina dovrebbero disputarsi regolarmente, come riportano i siti della Gazzetta dello Sport e Sportmediaset. 

  • Cristiano Doni alla Gazzetta dello Sport “sono uno stupido”

    Cristiano Doni alla Gazzetta dello Sport “sono uno stupido”

    Cristiano Doni si sfoga durante l’intervista alla Gazzetta dello Sport e ammette le sue colpe nello scandalo calcioscommesse, rivolgendosi a chi ancora non ha il coraggio di parlare e rivelare ciò che è realmente accaduto. Un Doni a 360° gradi quello che si racconta alle pagine della Rosea, e le sue dichiarazioni raggiungeranno gran parte della penisola.

    “SONO UNO STUPIDO” – Si definisce così Doni, auto-condannandosi per i suoi errori che l’hanno trascinato davanti alla gogna mediatica e portato dietro le sbarre di un carcere. Proprio quest’ultima esperienza ha segnato profondamente lo stato d’animo dell’ormai ex capitano dell’Atalanta. Il calciatore si ripeteva più volte durante la giornata di quanto fosse stato stupido e non si capacitava di come avesse potuto tradire la fiducia di migliaia di fan bergamaschi.

    Cristiano Doni | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    LA FERITA PIU’ GRANDE –  Proprio il male inferto alla sua squadra e ai tifosi della Dea rappresenta uno degli incubi rincorrenti del giocatore. Doni parla di una ferita che difficilmente verrà ricomposta, non cerca il perdono, ma si augura soltanto che i fan possano ricordare le tante gioie che in campo il giocatore Doni gli aveva regalato. Ha spiegato inoltre che non è intenzionato a lasciare la propria città, e nonostante tutte le difficoltà che potrà incontrare da qui in avanti, rimarrà a Bergamo, alla quale con tutta probabilità restituirà il premio di cittadino onorario conferitogli in passato.

    BASTA OMERTA’ – E’ il messaggio che Cristiano Doni lancia a coloro che ancora non hanno rilasciato dichiarazioni spontanee agli investigatori riguardo lo scandalo scommesse, giocatori e persone che sanno ma hanno paura di parlare per eventuali ripercussioni successive. Esalta Masiello come simbolo da seguire, e si dice ancora shoccato dopo aver appreso che il suo ex allenatore ai tempi dell’avventura in Spagna, Hector Cuper, il quale è indagato da Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) avendo ricevuto 200 mila euro in maniera sospetta, con gli investigatori che accusano l’ex allenatore dell’Inter di aver venduto 4 partite (due del campionato spagnolo e le altre due di quello argentino).

  • Masiello “minacciato dalla mafia”. Anche Almiron nello scandalo scommesse

    Masiello “minacciato dalla mafia”. Anche Almiron nello scandalo scommesse

    Andrea Masiello nella giornata di ieri è stato ascoltato dal procuratore di Bari Laudati nell’ambito dell’inchiesta del calcioscommesse. L’ex difensore del Bari ha rivelato come lui e altri suoi compagni di squadra abbiano subito pressioni da parte della criminilità organizzata locale per truccare alcune partite di Serie A della scorsa stagione, durante la quale i “Galletti” retrocessero nel campionato cadetto.

    Il calciatore ha ammesso di aver ricevuto 80 mila euro da parte di alcuni personaggi legati al clan Parisi, e anche al gruppo degli Zingari, per convincerlo a vendere la partita Palermo-Bari. Gli stessi uomini si recavano personalmente presso il campo di allenamento della squadra oppure avvicinavano i giocatori sotto i loro appartamenti, offrendo una montagna di soldi per truccare determinate partite. Andrea Masiello avrebbe dichiarato di non aver mai accettato il ricatto, sebbene altri suoi compagni di squadra abbiano invece accettato il denaro e di conseguenza agito affinché venisse ottenuto il risultato concordato in precedenza.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Oltre al match del Barbera, il terzino ora in forza all’Atalanta ha affermato la combine di altri tre incontri, Chievo Bari, Bari Roma, Bari Sampdoria, entrambi persi dalla formazione biancorossa quando ormai la stagione aveva decretato la retrocessione in Serie B. Inoltre ha anche riconosciuto in una foto Ilievsky. Lo slavo è un elemento importante dell’inchiesta in quanto è stato avvistato a Formello in occasione della vigilia di Lazio Genoa, gara che attualmente è finita all’interno dell’inchiesta. Sempre Masiello ha fatto il nome di Sergio Almiron, il centrocampista centrale che nella scorsa stagione militava tra le fila della squadra pugliese. Il difensore avrebbe raccontato agli inquirenti di come il calciatore argentino fosse stato tra i più attivi riguardo la combine di un’altra partita, il derby Bari Lecce, l’ultima partita dello scorso anno, che vide i “Galletti” battere i rivali per 1-0.

    Il Bari si conferma la squadra centrale dell’intero filone d’indagine, in quanto sono già quattro calciatori ormai, compreso Andrea Masiello, ad aver confessato l’avvenuta combine, tra cui Carlo Gervasoni, forse una delle persone più importante di tutta la vicenda.
    La prossima settimana è previsto l’incontro fra Masiello e il procuratore federale Stefano Palazzi, al quale spetterà il compito di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti dei giocatori coinvolti, con la concreta possibilità di pene esemplari anche verso le società, qualora venisse riconosciuta la colpa oggettiva di quest’ultime.