La nona giornata di serie A ha propiziato due cambi di panchina, dopo il benservito dato dal focoso Spinelli a Gennaro Ruotolo anche se manca ancora l’ufficialità sembra che anche la Menarini abbia sollevato dall’incarico Papadopulo. Fatale ormai all’ex tecnico del Bologna è stata la sconfitta subita tra l’altro a tempo scaduto al San Paolo contro il Napoli del neo tecnico Mazzarri.
La decisione è arrivata dopo un summit della proprietà con gli altri soci del club, il posto di Papadopulo dovrebbe esser preso da Franco Colomba
Tag: Cronaca
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Bologna: esonerato Papadopulo al suo posto Franco Colomba
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[Video] Maradona fuori di senno. Altri gesti osceni del Pibe de Oro
Maradona non riesce a contenersi dopo la vittoria in Uruguay che ha regalato la qualificazione diretta all’Argentina per i mondiali in Sud Africa. E dopo le parole impronunciabili con cui ha apostrofato la stampa argentina si è lasciato andare a gesti osceni che lasciano pochi dubbi di interpretazione.
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Brasile: nove gol in nove minuti. Viana da guinness ma la partita è truccata [video]
Sarebbe stato uno dei record più interessanti della storia se non si trattasse di uno squallido tentativo di combine che ha prodotto uno scandalo globale per il calcio brasiliano. La partita in questione era un match valido per la seconda divisione del campionato brasiliano tra Chapadinha e Viana, quest’ultimi si sono resi protagonisti di una goleada negli ultimi nove minuti di partita necessaria per superare in classifica il Moto Club ed accedere direttamente alla prima divisione
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Nasce In Abruzzo il Museo dell’automobile e del Trofeo Matteotti
E’ nato in Abruzzo a San Giovanni Teatino (provincia di Chieti) per iniziativa dell’imprenditore Renato
Ricci il Museo dell’automobile e del Trofeo Matteotti che prevede inoltre un’ampia sezione dedicata al calcio. La struttura,ubicata in località Sambuceto in via Cavour 77, ha un’ampiezza di circa 3000 metri quadrati di cui quasi la matà dedicata all’esposizione dei cimeli storici e la restante parte utilizzata per
ospitare la sala conferenza intitolata a Fulvio Perna,personaggio legato a doppio filo alla famosa corsa ciclistica pescarese. Tra i cimeli più preziosi legati al mondo del ciclismo è presente non solo la celebre ‘Bianchi’ del Campionissimo Fausto Coppi del 1946 ma anche le maglie di numerosi campioni che hanno dato vita alle più importanti edizioni del Trofeo Matteotti da Bugno a Di Luca,da Bettini a Bartali oltre a reperti appartenuti ad autentici fuoriclasse come Hinault, Saronni, Nencini e Poulidor. E’ presente inoltre la maglia rosa indossata dall’abruzzese Fantini.Molto ricca anche la sezione dedicata ai motori dove gli appassionati del genere potranno ammirare da vicino oggetti davvero unici.Infine è da segnalare che una sezione del museo è dedicata alla squadra calcistica pescarese della Renato Curi che ha lanciato,tra i tanti, il campione del mondo Fabio Grosso (attuale terzino mancino della Juve ed ex di Inter e Lione) che gli appassionati della ‘pelota’ ricordano per il rigore decisivo realizzato nella finalissima del Mondiale 2006 contro la Francia di Zidane oltre che per il gol in semifinale contro i padroni di casa ai tempi supplementari che ha spianato a Lippi e soci la strada verso la conquista di Berlino. L’ingresso è gratuito.
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Ancelotti si confessa al Chiambretti Night
Dopo Ferrara e Mourinho è toccato a Carlo Ancelotti sedersi sulla poltrona bollente del “Chiambretti Night”: l’allenatore del Chelsea si è divincoltato egregiamente alle domande poste dal padrone di casa Piero Chiambretti. Da Mourinho alla situazione del Milan, da Calciopoli a Berlusconi, passando dal passato alla Juve e il futuro in cui spera di poter allenare la Roma.
Di seguito vi proponiamo alcuni stralci dell’intervista che andrà in onda stanotte:
- Sul Milan…
“La barca del Milan non è affondata e non affonderà mai“. - Su Mourinho…
“Se Mourinho è Gesù, io non sono il suo apostolo”. - Sulla Juve…
“Ero un maiale per una piccola frangia avere vinto a Manchester è stata la più forte rivalsa verso questa gente“. - Su Berlusconi...
“Il presidente partecipò alla riunione tecnica prima della partita, consegnai anche a lui una copia degli appunti preparati per i giocatori. Poi lui andò da Vespa dicendo che li aveva preparati lui“. - Sulla sua nuova squadra il Chelsea…
“Come vivo sulla nuova panchina? Le panchine sono uguali in tutto il mondo, sei vinci sei bravo, se perdi sei un coglione“. - Su Inzaghi…
“Non l’ ho portato con me al Chelsea perché non è il mio cocco, anche se lo stimo tantissimo e anche perché ha 36 anni“. - Su Calciopoli…
“Calciopoli? Diciamo solo che dal 2006 in Italia si respira un clima più sereno, più pulito“. - Sulla Roma…
“Diciamo che tra un po’ di anni mi piacerebbe tornare e la squadra che mi piacarebbe allenare è la Roma“.
- Sul Milan…
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Ciclismo shock: Frank Vandenbrouke trovato morto in una camera d’albergo
Una notizia sconvolgente ha scosso il mondo del ciclismo questa sera: l’ex baby fenomeno belga Frank Vandenbroucke è stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo in Senegal. Notizia che riporta immediatamente alla mente quel 14 febbraio 2004, quando nella stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini fu ritrovato il corpo senza vita di un’eroe tragico della storia di questo sport: Marco Pantani, morto solo.
FRANK Doveva essere l’anno della rinascita, l’anno del ritorno al ciclismo, perfino del ritorno alla vittoria, invece il 2009 è stato per Frank l’anno della fine, la fine di tutto. Come il suo alter ego italiano Marco Pantani, Frank Vandenbroucke è stato trovato senza vita in una camera d’albergo. Le vicende di questi due campioni sono per molti aspetti simili, e rappresentano la pericolosità di uno sport e di una società che sembrano sempre più impazziti e senza regole. Forti, fortissimi in gara, ma fragili ed indifesi una volta spenti i riflettori. Il doping è senza dubbio il regista malefico di queste storie, ma c’è anche dell’altro. Le luci della ribalta, soprattutto in uno sport come il ciclismo, sono un’arma a doppio taglio. Più vinci, più sei idolatrato, più c’è il rischio che se commetti un errore la gente ti attacchi un’etichetta indelebile. Loro due l’errore l’hanno commesso, e purtroppo ne hanno pagato le conseguenze con la vita. Proprio pochi giorni fa Vandenbroucke aveva dichiarato di volersi affidare al centro Mapei Sport per tornare ad essere veramente credibile, e togliersi di dosso l’etichetta di corridore dopato. Il prof.Aldo Sassi aveva accettato la sfida, ma purtroppo la notizia di quest’oggi spegne tutti i sogni. Per l’ex baby prodigio belga non ci sarà la possibilità di rivincita.
Vandenbroucke si trovava in Senegal per un periodo di vacanza dopo le fatiche di una stagione che l’aveva addirittura visto vittorioso a La Boucle de l’Artois, rompendo così un digiuno che durava dal 1999. E’ stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo, sembra a causa di una embolia polmonare. Aveva soli 34 anni, proprio come Pantani!TENTATIVO DI SUICIDIO La vita di Frank Vandenbroucke era già stata sull’orlo della fuga qualche anno fa, quando il corridore belga tentò il suicidio. ”Ero depresso come non mai – ha dichiarato lo stesso Vandenbroucke –. Ho deciso di farla finita io…Sono andato a prendere la bottiglia di vino più caro della mia cantina, un Château Petrus del 1961. Ho fatto un brindisi. Ho scritto una lettera d’addio “Non c’è bisogno di un’autopsia, ho iniettato 10cc di Atractapid. Per favore non lasciate che apra gli occhi”. Ero solo – continua Vandenbroucke -. Ho messo su la maglia di campione del mondo, mi sono iniettato la sostanza e poi sono andato sul mio letto e ho aspettato di morire. Ero così felice. Non avrei più dovuto preoccuparmi. E’ stata mia madre che mi ha trovato il giorno dopo”. Il 6 Giugno 2007 il belga fu stato ricoverato in gravissime condizioni, ma Frank riuscì a ristabilirsi, a tornare alle corse, fino a desiderare una nuova vita. Ora però la tragica notizia, il belga se n’è andato per sempre, portandosi dietro le sue vittorie e la sua leggenda. A noi però rimane il solito sconforto di fronte all’ennesima, tragica, morte nel ciclismo!
[via: sport.periodicoitaliano.info] -
Lega Pro Prima Divisione 8 Giornata: Cosenza – Foggia 4-0. I rossoblu annientano i pugliesi
Non era Coppa Italia e di fronte non c’era la primavera del Sorrento ma il Foggia: il Cosenza cala il poker e torna alla vittoria in campionato annientando la squadra pugliese arrivata al San Vito per portare a casa un risultato positivo. E invece niente di tutto questo perchè gli uomini di mister Toscano sono scesi in campo determinati come non mai macinando gioco sin dai primi minuti di gara. Le reti sono state messe a segno da Scotto, autore di una doppietta ed indiscutibilmente il migliore in campo, da capitan Porchia e da Biancolino che realizza la sua seconda rete in campionato con la maglia rossoblu.
Prima del fischio d’inizio, tutto lo stadio osserva in rigoroso silenzio un minuto di raccoglimento per le vittime di Messina.
Il Cosenza parte forte e al 5′ si fa subito pericoloso: calcio di punizione affidato ai piedi di Caccavallo ma Milan è attento e devia in corner. Il portiere ospite capisce che sarà una giornata difficile e si presta ad un volo miracoloso ancora su punizione, questa volta calciato da Porchia. Il gol è nell’aria e giunge dopo pochi minuti: è il 17′ quando Scotto viene lanciato in profondità e a tu per tu con Milan non sbaglia portando in vantaggio il Cosenza facendo esplodere di gioia il San Vito.
Il raddoppio silano arriva al 28′: Maggiolini e Scotto si intendono alla perfezione sulla corsia di sinistra e quest’ultimo costringe Torta al fallo: calcio di punizione magistrale di Porchia e palla in fondo al sacco.
La terza rete porta la firma di Biancolino: percussione in area di Caccavallo che fa fuori due uomini e conclude a rete ma Milan si fa trovare pronto e respinge; sulla ribattuta si fionda come un falco Biancolino che è più lesto di tutti a mettere dentro. Si va a riposo sul 3-0 con il Cosenza che disputa un primo tempo a dir poco spumeggiante.
Nella ripresa la prima azione degna di nota è del Foggia: il nuovo entrato Trezzi se ne va sulla corsia di destra e mette un pallone invitante per Di Roberto ma Musca si immola salvando la porta di Pinzan.
Al 54′ viene espulso per proteste il tecnico in seconda del Foggia Pecchia. Toscano cambia e manda in campo il ritrovato Mortelliti per Biancolino, ancora un pò appesantito ma voglioso di fare bene. I Lupi calano il poker ancora con Scotto, bravo a raccogliere un pallone vagante in area di rigore firmando così la sua personale doppietta (terza rete in campionato in sole 2 presenze). Poi Toscano gli regala la standing-ovation del San Vito inserendo al suo posto Danti.
Negli ultimi 10 minuti il Cosenza addormenta la partita e controlla il risultato che poteva essere anche più rotondo. Fischio finale e giocatori che vanno a prendersi il meritato e tradizionale “Lupi Lupi” sotto la Curva Sud.
Il Foggia è parso senza idee: è mancato il regista a centrocampo capace di dettare i tempi della squadra. Cosenza brillante in ogni reparto con Pinzan spettatore non pagante mai impegnato in tutta la partita; in mediana ottima la partita della coppia centrale Roselli, come al solito bravo a far legna a centrocampo, e Giardina, playmaker di tutto rispetto.
Il Cosenza doveva vincere assolutamente per riscattare il pesante 5-2 di Reggio Emilia. Bravo l’allenatore Toscano: ha preparato la partita nei minimi dettagli tornando al 3-4-3 di inizio stagione ma soprattutto intelligente nella gestione dei suoi giocatori.A breve il servizio fotografico dedicato alla partita Cosenza – Foggia.
Il tabellino
COSENZA – FOGGIA 4-0
17′ Scotto, 28′ Porchia, 44′ Biancolino, 71′ Scotto
COSENZA (3-4-3): Pinzan; Musca, Porchia, Di Bari; Bernardi, Giardina, Roselli, Maggiolini (75′ Chianello); Caccavallo, Biancolino (57′ Mortelliti), Scotto (68′ Danti).
A disp: Ameltonis, Ungaro, De Rose, Ceccarelli.
Allenatore: Toscano
FOGGIA (4-2-3-1): Milan; Torta, D’Agostino, Burzigotti, Cuomo (46′ Goretti); Velardi, D’Amico; Di Roberto, Mancino (72′ Mattioli), Quadrini; Compierco (46′ Trezzi).
A disposizione: Bindi, Sgambato, Colomba, Tarantino, Mattioli.
Allenatore: Porta.
Note: Circa 3000 spettatori. Ammoniti: Torta, Maggiolini, Musca, Quadrini. Espulso l’allenatore in seconda del Foggia Pecchia per proteste. -
Champions League: la Juventus non va oltre il pari con il Bordeaux
Comincia con un pareggio casalingo l’avventura in Champions League di Ciro Ferrara sulla panchina della Juventus: all’Olimpico di Torino i bianconeri si portano in vantaggio con Iaquinta ma vengono ripresi sull’1-1 dai campioni di Francia del Bordeaux con la rete, in fuorigioco, di Plasil.
Sotto una pioggia torrenziale, le due squadre si studiano molto nella prima parte del primo tempo e la Juve non riesce a trovare gli spazi necessari per rendersi pericolosa.
Si nota invece un ottimo Bordeaux ben messo in campo dal tecnico Laurent Blanc, ordinato e pronto a ripartire in velocità sfruttando gli esterni Plasil e Wendel che mettono in difficoltà, e non poco, Grosso e Caceres.
Buffon capisce che non sarà una serata facile e scalda subito i guanti su una conclusione ravvicinata di Menegazzo mentre i bianconeri non riescono ad imbastire nulla di concreto nel primo tempo per la troppa prevedibilità della manovra.Il secondo tempo inizia in fotocopia al primo, con i francesi che si rendono ancora pericolosi con l’ex milanista Gourcuff me è sempre il Buffon a sventare la minaccia.
A questo punto la Juve cresce e si fa vedere dalle parti di Carrasso con una punizione velenosa calciata da Grosso, ma il portiere ospite devia in angolo. Poco più tardi arriva il vantaggio della Juventus: Cannavaro recupera un pallone a centrocampo e lancia Iaquinta in posizione regolare, l’attaccante punta il portiere, non esente da colpe, e lo trafigge con una rasoiata sul primo palo. Portiere che si rifà successivamente: calcio d’angolo battuto da Giovinco, Amauri stacca più in alto di tutti ma Ramè, con il guanto aperto, gli nega la gioia del gol.
La partita sembra mettersi nei binari giusti per la squadra di Ferrara ma a 15 minuti dal termine arriva la doccia fredda per la Juve: calcio di punizione dalla sinistra, prolunga di testa e Plasil, in netta posizione di fuorigioco, infila Buffon sul secondo palo.
Non è finita perchè i francesi hanno ancora energie in corpo e cercano il colpaccio mettendo spesso e volentieri in affanno la retroguardia bianconera. Ma alla fine la vera occasione di portare i tre punti a casa capita sui piedi di Marchisio che, servito da Caceres, solo a pochi passi dalla porta colpisce la traversa con un piattone di destro.
Finisce 1-1, risultato tutto sommato più giusto. La Juve non può assolutamente steccare la prossima partita contro il Maccabi Haifa.Il tabellino
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Caceres, Legrottaglie, Cannavaro (66′ Zebina), Grosso; Marchisio, Felipe Melo, Tiago (81′ Poulsen); Giovinco (73′ Camoranesi); Iaquinta, Amauri.
A disposizione: Manninger, De Ceglie, Molinaro, Trezeguet.
Allenatore: Ferrara
BORDEAUX (4-2-3-1): Carrasso (55′ Ramé); Chalmè, Planus, Ciani, Tremoulinas; Fernando, Alou Diarra; Plasil (77′ Gouffran), Gourcuff, Wendel; Chamack.
A disposizione: Henrique, Jurietti, Jussié, Cavenaghi, Bellion.
Allenatore: Blanc
Arbitro: Ovrebo (Nor)
Marcatori: 63′ Iaquinta (J), 75′ Plasil (B)
Ammoniti: Ciani (B), Giovinco (J)