Tag: Cronaca

  • Calciopoli 2, Bergamo a Facchetti dopo Juve – Inter: “De Sanctis mi ha accontentato”

    Tra le 75 nuove intercettazioni portate dai legali di Moggi e depositate agli atti dal tribunale di Napoli nel processo in corso all’ex direttore generale della Juventus per Calciopoli, ce n’è una che vede nuovamente protagonisti l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. Si discute dell’arbitraggio del direttore di gara De Santis in un Juventus – Inter terminata 1-0 per i nerazzurri del 20 aprile 2005 (gol decisivo di Cruz), quella, per intenderci, in cui Ibrahimovic venne squalificato dalla prova tv per tre giornate per un fallo a gioco fermo su Cordoba che gli costò la sfida scudetto contro il Milan.

    Di seguito la trascrizione di alcuni passi dell’intercettazione:

    • Bergamo e Facchetti, 20 aprile 2005 dopo Juventus – Inter 0-1

    Bergamo: “Sto preparando le partite di domani e ci ho tenuto molto alla partita con la Juventus, la partita era stata preparata bene… De Santis d’altra parte… lui deve pensare al mondiale… non può pensare ad altre storie… quindi mi ha accontentato in quella partita…”
    Facchetti: ”Noi adesso dobbiamo riprenderci subito”.
    Bergamo : ”Io poi avevo voglia di fare un salto a Milano… di farti vedere delle cose per il prossimo anno, è di interesse vostro… vorrei lasciare le cose sistemate bene… magari ti do una telefonata”.
    Facchetti: ”Quando vuoi… e auguri per il tuo compleanno anche se in ritardo”.
    Bergamo: ”Ma figurati ciao…”.
    Facchetti: ”Ciao…ciao”.

  • Calciopoli 2: anche Galliani nelle intercettazioni portate in tribunale da Moggi

    Non solo Moratti, Facchetti e l’Inter tra le intercettazioni portate in tribunale dalla difesa da Moggi e messe agli atti nel processo di Calciopoli a Napoli ma anche telefonate dell’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani e l’allora addetto agli arbitri della società rossonera Leonardo Meani che discutono con i designatori arbitrali. In particolare tra le 75 intercettazioni depositate, sono 9 quelle che riguardano la dirigenza rossonera: interlocutori Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, con l’arbitro Massimo De Santis e i guardalinee Copelli e Puglisi.

    Di seguito vi proponiamo l’audio dell’intercattazione in cui Bergamo palesava a Galliani di essere filomilanista, e proseguendo nell’ascolto, di particolare interesse la confidenza che il designatore arbitrale fa a Galliani di aver parlato con Trefoloni per cambiare il referto arbitrale dopo un Lecce – Milan del 2005 in merito ad un brutto fallo di Konan nei confronti di Kakà.

  • [video] Moggi a Mattino 5: “la Federcalcio guardi il controesame di Auricchio”

    Luciano Moggi rinvigorito dalle nuove intercettazioni continua la sua arringa difensiva intervistato al telefono dal direttore Belpietro durante Mattino 5 questa mattina su canale 5. Big Luciano è sicuro che dalle intercettazioni usciranno fuori altri scoop rilevanti e alla fine si dimostrerà la sua innocenza, guarda il video:

  • Calciopoli 2, Aigner: “Noi non abbiamo deciso di dare il titolo all’Inter”

    Le intercettazioni proposte dai legali di Luciano Moggi hanno scatenato una nuova indignazione negli sportivi e sopratutto in chi all’epoca della prima inchiesta si è trovato a prender decisioni importanti per il futuro del calcio italiano. Sembra che Palazzi sia a lavoro per trovare un espediente in grado di evitare la prescrizione e riaprire il fascicolo di indagini.

    Ma anche Gerhard Aigner, ex segretario genarale dell’Uefa e capo della Commissione dei tre saggi che nel 2006 collaborarono con l’allora Commissario straordinario Guido Rossi nell’assegnazione dello scudetto 2005-06, ci vede qualcosa di poco chiaro.

    Aigner intervistato durante la trasmissione Qui studio a Voi stadio su Telelombardia, confessa che il nome dell’Inter non sono stati loro a farlo e in quel clima dove era difficile definire chi era colpevole da chi non lo era sarebbe stato meglio non assegnarlo:

    “Il nome dell’Inter – ha detto – non ci era stato proposto. Dovevamo per forza fare una classifica di quel campionato per via delle Coppe europee, ma non era necessario dare il titolo a qualche squadra. Per me sembrava normale non assegnare il titolo in quelle circostanze perché c’erano dubbi sulla regolarità del campionato”.C’era un malessere generale in quel campionato, c’erano molte componenti implicate. Non sono sorpreso da ciò che è uscito in questi giorni. Allora la situazione in Lega Calcio era molto grave, ma tutti erano responsabili. Gli arbitri erano troppo esposti alla situazione della Lega Calcio e sono stati anche vittime. Tutti hanno contribuito a crearla e trovare chi è stato il più o meno colpevole è difficile”.

  • Ciao Raimondo, ci mancherà la tua ironia e sobrietà

    Il mondo dello sport perde Raimondo Vianello, attore e presentatore, ma sopratutto una faccia pulita che regalava un sorriso a chiunque. Per anni alla guida di Pressing ha raccontato le domeniche di serie A con la giusta ironia e sobrietà che lo ha sempre contraddistinto e che forse oggi servirebbero a placare i veleni del calcio italiano.

    E’ così che noi de Il Pallonaro lo vogliamo ricordare stringendosi al dolore di sua moglie Sandra Mondaini e di tutte le persone che oggi piangono per lui. CIAO RAIMONDO

  • Riquelme imita Terry: a letto con Luli, la fidanzata di Mouche

    Riquelme imita Terry: a letto con Luli, la fidanzata di Mouche

    Caos in casa Boca Juniors. Pare che Riquelme sia arrivato alle mani con il compagno di squadra Mouche dopo che quest’ultimo ha scoperto la relazione clandestina con la sua fidanzata Luli Fernandez.

    Riquelme in perfetto stile Terry, pare andasse a letto con la bellissima Luli, ex del madrinista Gago e  del tennista Gaudio. L’episodio anche se ancora non confermato dai diretti interessati pare abbia scosso l’ambiente del Boca e nello spogliatoio sono volati calci e pugni.

    La notizia si sarebbe sparsa attraverso Twitter grazie a una conversazione, sul caso, tra due giornalisti argentini e sarebbe esplosa sui media tradizionali di lì a poco. Certo che rispetto alla diatriba Terry Bridge questa è più difficile da digerire per Mouche visto che dovrà vedere Riquelme ogni giorno agli allenamenti.

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  • Calciopoli 2, Bergamo: “Fu Facchetti a nominare Collina”

    A fare, in parte, chiarezza sull’intercettazione portata in Tribunale dai legali di Moggi nell’udienza di ieri del processo di Calciopoli a Napoli in cui l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti propone Collina come arbitro da inserire nelle griglie, è l’ex designatore arbitrale e diretto interessato Paolo Bergamo che, con decisione, afferma: “Fu Facchetti a fare il nome di Collina e non viceversa“.

    La risposta di Bergamo arriva dopo il comunicato del figlio del defunto presidente nerazzurro Gianfelice Facchetti che aveva espresso tutta la sua rabbia sostenendo che fosse Bergamo a fare il nome di Collina e non suo padre: “In tale conversazione a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula” e di alcuni organi di stampa che ne aveva messo in discussione il significato sostenendo la tesi di Gianfelice.

    Infine l’ex designatore spiega, in merito ad un’altra intercettazione non ancora portata alla luce, di non aver mai ricevuto regali da Moratti: “Non ricordo di essere mai andato nella sede a ritirare nessun regalo. Era Natale e in quel periodo era normale ricevere dalle società il classico regalo per le feste e insomma anche nel valutare questi audio ci vorrebbe un po’ di buon senso. Le cene con i dirigenti? Non mi sembra una cosa vergognosa. Era il mio ultimo anno da designatore e così, d’accordo con mia moglie, organizzai delle serate a casa con vecchi amici, tra i quali Giraudo e Moggi. Moratti non venne mai, fu lui a invitarmi negli anni precedenti a Forte dei Marmi“.

  • Calciopoli 2: ecco le 74 telefonate proposte dalla difesa

    Le 75 intercettazioni “inedite” proposte dal collegio difensivo di Luciano Moggi per dimostrare quanto era diffusa tra la maggior parte delle società di intrattenere rapporti telefonici e non con i designatori. La difesa è sicura che attraverso la trascrizione di queste telefonate in quadro accusatorio non sarà più cosi netto e mistificativo nei confronti di Luciano Moggi bensì verrà fuori un modus operandi squallido si, ma comune a tutte le società italiane.

    La Gazzetta dello Sport, grimaldello dell’accusa quattro anni addietro adesso è più cauta nelle sue riflessione, in un articolo di questa mattina riporta il modo in cui sarebbero ripartite le telefonate tra i principali indiziati:

    • Facchetti: 41 telefonate

    17 con Paolo Bergamo
    10 con Pierluigi Pairetto
    5 con Antonio Ghirelli a quei tempi segretario della Federcalcio
    4 con Gennaro Mazzei designatore degli assistenti
    3 con Massimo De Santis
    1 con Innocenzo Mazzini,
    1 con Tullio Lanese

    • Moratti: 3 telefonate

    3 con Paolo Bergamo

    • Galliani: 8 telefonate

    3 con Paolo Bergamo
    3 con Pierluigi Pairetto
    2 con Innocenzo Mazzini

    • Meani: 1 telefonata

    1 con Massimo De Santis

    • Rino Foschi: 9 telefonate

    9 con Pierluigi Pairetto

    • Massimo Cellino: 3 telefonate

    2 con Paolo Bergamo
    1 con Pierluigi Paieretto

    • Lillo Foti: 4 telefonate

    4 con Paolo Bergamo

    • Renato Cipollini: 2 telefonate (pres Bologna)

    2 con Paolo Bergamo

    • Luciano Spalletti: 1 telefonata (all’epoca allenatore dell’Undinese)

    1 con Paolo Bergamo

    • 1 colloquio fra Bergamo e Pairetto
    • 1 fra il direttore sportivo della Roma Pradè e Mazzini
  • Intercettazioni: Facchetti, Bergamo e il “regalino” da Moratti

    E’ stata sbobinata l’intercettazione che il consulente di Moggi, Nicola Penta, aveva annunciato e definito scottante per la sorte del processo. E’ il 23 dicembre 2004 e Giacinto Facchetti invita Paolo Bergamo a mettersi in contatto con Moratti per ricevere “un regalino”. Vista la data è chiaro che il regalino sia un presente per Natale, quel che è strano è perchè debba esser il designatore ad andare da Moratti e non la società a spedire il cesto natalizio? La conversazione continua e Bergamo si propone in aiuto nerazzurro per far superare la “pareggite”.

    Facchetti: “Se tu chiami Moratti…son stato l… anche ieri da lui …abbiamo parlato”.
    Bergamo: “Io non ho più il suo numero, se tu me lo dai… infatti ricordi…ne avevamo parlato”.
    Facchetti: “Sì dai perchè voleva…se passi di qui un giorno…”.
    Bergamo: “Ma dov’è è a Forte?”
    Facchetti: “In ufficio, no no a Milano se ti capita di venire giù perchè aveva là un regalino da darti”.
    Bergamo: “Volevo sentirlo anche così anzi avevo piacere anche di incontrarlo, di incontrarvi, insomma per fare così qualche riflessione insieme”.
    Facchetti: “E va bene”.
    Bergamo: “È una situazione che vorrei proprio anch’io aiutarvi a raddrizzare…perchè insomma la squadra non merita la posizione che ha…”.
    Facchetti: “Sono stati dodici pareggi incredibili…”.

  • Calciopoli 2: i commenti post udienza. Moggi contento, Narducci sicuro, adirato Facchetti Jr

    Calciopoli 2: i commenti post udienza. Moggi contento, Narducci sicuro, adirato Facchetti Jr

    Era tanta l’attesa per l’udienza di oggi. I legali di Moggi dopo aver sbobinato centinaia di intercettazioni fremevano per far inserire il nuovo materiale tra l’incartamento del processo sicuri da poter scardinare la teoria della cupola e altresì dimostrare che la pratica era notevolmente diffusa.

    Le intercettazioni sono state accolte e dalla procura e Moggi a fin udienza si dimostra soddisfatto “Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza – ha detto l’ex dg – E non finisce qui nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan”. Il riferimento è ad un regalo promesso telefonicamente da Facchetti a Bergamo e ad un colloquio tra Meani e Galliani su alcuni assistenti arbitrali.

    Di tutt’altro avviso è il commento del pm Narducci “Le nuove intercettazioni non spostano alcunché. A chi le dovesse ritenere inopportune e disdicevoli sul piano morale e dei comportamenti, diciamo che noi ragioniamo sui reati. E se c’è un’operazione in corso di mistificazione che vuole cancellare i fatti reato con altre finalità, la procura della Repubblica sta qui a lavorare…. L’ipotesi è che una parte di queste persone ha costituito un’associazione per delinquere finalizzata all’alterazione del campionato di calcio di seria A 2004-5. Altre persone non hanno fatto parte di questa organizzazione ma ne hanno beneficiato soprattutto nella seconda fase di quel campionato”

    E sulle nuove intercettazioni proposte dalla difesa “la procura di Napoli, contestualmente alla richiesta di rinvio a giudizio, ha preso atto per tantissime situazioni del fatto che gli elementi erano scarsi, insufficienti, si prestavano a equivoci. La questione – aggiunge – era e resta un’altra: riesce questa attività di indagine attraverso intercettazioni telefoniche, dichiarazioni di persone informate sui fatti, ricostruzione del traffico riservato, a fornire un dato probatorio sicuro, ovvero che è stata organizzata una alterazione complessiva del campionato? Noi crediamo di sì”.

    Scoppia anche la rabbia della famiglia di Giacinto Facchetti, il figlio Gianfelice in un comunicato lasciato alla stampa accusa i legali di Moggi e gli organi di stampa di aver fatto passare un messaggio diverso atto a ledere l’onorabilità del padre. Facchetti jr si riferisce alla telefonata prodotta dalla difesa e che vorrebbe il padre a suggerire la griglia a Bergamo mentre dall’audio non è cosi certo.

    ”In tale conversazione – scrive Gianfelice Facchetti – a mio padre viene attribuito l’aver pronunciato il nome del Sig. Collina, cosa che invece dialogando faceva il Dott. Bergamo; di conseguenza, ne è risultata un’interpretazione totalmente differente dalla realtà delle cose, utilizzata peraltro dai legali stessi del Sig. Moggi in aula e diffusa con irresponsabile complicità da alcuni organi di informazione”.

    “Pur riponendo la massima fiducia nella giustizia la famiglia di Giacinto Facchetti chiede a tutti gli organi competenti, sportivi e non, di prendere una posizione decisa e definitiva a riguardo di questa vicenda indegna”.