Tag: Cronaca

  • Intercettazioni: Abete Mazzini e “l’operazione salvataggio”

    Il “physique du rôle” di Giancarlo Abete è messo a dura prova in questi ultimi giorni. La figura del presidente federale, sulla gogna mediatica per l’insuccesso azzurro ai mondiali in Sudafrica e per la lentezza della giustizia sportiva, dalle nuove intercettazioni tirate fuori da Nicola Penta, consulente tecnico della difesa di Luciano Moggi nel processo a Calciopoli, ne esce ancor più deviata.

    La nuova intercettazione tra Giancarlo Abete e Innocenzo Mazzini, risale al 22 maggio 2005, giorno dopo dell’incredibile errore di Rosetti nella partita tra Lazio e Fiorentina per il fallo di mani di Zauri e riporta in auge “l’operazione salvataggio Fiorentina”.

    Mazzini: “Questo imbecille di Rosetti”

    Abete: “Con quello che ha fatto adesso siamo nei casini…”

    Mazzini: “Ma si va a chiedere a Giannichedda?”

    Abete: “Vai dal giocatore (Zauri, ndr) e prendilo a brutto muso, e se mi fai fesso ti rovino per i prossimi trent’anni…”

    Mazzini: “Datti una regolata tra il primo e il secondo tem­po… Bergamo era distrutto, mi hanno te­lefonato Carraro, Lippi, il sindaco di Fi­renze”

    Abete: “E’ un problema per i motivi che possiamo facil­mente comprendere. Io non sono andato allo stadio per oppor­tunità. Adesso è difficile spiegarlo e con­vincere le persone”.

    E’ misterioso come Abete sia diventato presidente ma speriamo almeno che alla luce degli errori di gestione possa esser sollevato dall’incarico.

  • Forattini fa arrabbiare gli azzurri. Tensioni sul volo

    Il mondiale azzurro è ufficialmente finito. Il volo charter che riaccompagnava Marcello Lippi e i giocatori in Italia è atterrato a Fiumicino alle 8 in punto per poi proseguire il suo ultimo volo in direzione Milano.

    Gli azzurri sono stati accolti con indifferenza e il tanto agognato rischio di lancio di ortaggi e insulti non si è verificato. Solo qualche coro dai pochi presenti e “vergogna vergogna” è stato quello più gettonato.

    Da quanto è trapelato dagli inviati di Sky Tg 24 ci sarebbe stata tensione a bordo e qualche screzio verbale tra giocatori e giornalisti. L’oggetto della diatriba dovrebbe esser una vignetta pubblicata ieri sul giornale da Forattini e che ritraeva undici bare azzurre in un campo di calcio. Il più agitato è Simone Pepe che senza giri di parole ha accusato il vignettista: “chi ha fatto una vignette del genere è un becchino, spero che presto la facciano a lui e noi azzurra”

  • L’Inter non dimentica: in arrivo una maxi multa per Balotelli

    L’Inter non dimentica: in arrivo una maxi multa per Balotelli

    La gioia e i festeggiamenti in casa Inter non hanno annebbiato la memoria della società che a bocce ferme e dopo qualche tempo per riflettere sembra in dirittura d’arrivo una maxi multa per Mario Balotelli. Il comportamento di SuperMario durante la stagione non è stato irreprensibile e dopo aver rotto con Josè Mourinho e alcuni compagni di squadra ha deluso anche i tifosi lanciando la maglia nella magica serata di Champions League contro il Barcellona.

    Se il popolo, deluso dell’avventura in Sudafrica della nazionale, ha dimenticato richiamandolo a gran voce come salvator di patria l’Inter pare voglia combinargli una decuratazione del 30% dell’ingaggio. Alla società nerazzurra oltre quel gesto non è andata giù l’uscita pubblica a Striscia la Notizia indossando la maglia del Milan.

  • Moggi attacca la Figc: “Puniti i Menarini, ma Moratti e Preziosi?”

    La lotta tra Luciano Moggi e la Figc continua ad animare l’estate mondiale. L’ex dg bianconero dalle pagine del quotidiano Libero, attacca, senza mezzi termini il comportamento della Figc rea a suo dire di aver punito i Menarini, ormai ex proprietari del Bologna, per aver intrattenuto rapporti con lui, mentre è inspiegabilmente sorda e muta sulla vicenda dei trasferimenti di Motta e Milito

    “La condanna della Figc nei confronti dei Menarini per essersi intrattenuti a cena con il sottoscritto è una vicenda che meriterebbe una rassegna estiva di teatro dell’assurdo. Poiché non faccio più parte dell’ordinamento federale dal maggio 2006, mentre la mia infondata condanna sportiva è del luglio 2006, sono da tempo un privato cittadino che, evidentemente, la giustizia sportiva non cessa di perseguitare esponendosi, ora, a gravi responsabilità per illegittima ingerenza in dimensioni private, come quella cena.

    Sorprende rilevare come, pur di trovare un appiglio, si siano inventati una falsità, manipolando maldestramente la successione dei fatti, documentabili, poiché affermano nella sentenza che le mie dimissioni sarebbero successive all’irrogazione della squalifica; non considerano che maggio vien prima di luglio, almeno nel calendario occidentale, anche se ammetto la mia ignoranza su quello Maya, forse appeso alle pareti federali.

    L’intento è evidente e la famiglia Menarini, come altri in passato, sono stati condannati perché strumentalizzati dalla Federazione, nel senso che il vero obiettivo di questa farsesca iniziativa sono io. Ho immaginato i tentativi elaborati in notturne riunioni tenutesi in via Po, nel corso delle quali si è cercato un appiglio per riportarmi dinanzi ai giudici sportivi, ma non essendoci riusciti, si sono accaniti su coloro che hanno avuto il solo torto di avermi invitato a cena. In quell’occasione erano presenti decine di persone, eravamo in un locale pubblico, pensate che segretezza e quanto fosse illecito un accordo che non è mai esistito, nel senso che mi indicavano quale deus ex machina di un contratto, quello tra Ceravolo ed il Bologna Calcio, che non è mai avvenuto: come condannare qualcuno per omicidio senza che ci sia alcun morto. Un noto conduttore tv diceva «la domanda sorge spontanea»: ma sei i Menarini, per una semplice cena, sono stati condannati a 3 mesi di squalifica, Moratti e Preziosi, considerate le pubbliche ammissioni di Preziosi ed i contratti effettivamente firmati da Thiago Motta e Milito, a quale pena dovrebbero condannarli?

    Pensate come s’è mossa la Procura federale: poiché non c’erano prove, e nulla di illecito è stato mai commesso, allora si è affidata alle “impressioni” (avete letto bene) di soltanto due dei tanti convitati, senza essersi premurata di ascoltare anche le “impressioni” di tutti gli altri. Invece nulla, anzi, nel timore di non avere nemmeno sensazioni favorevoli in mano, hanno ascoltato il tecnico del Bologna, Papadopulo, ma non nell’immediatezza dei fatti, come gli altri, bensì dopo 6 mesi, dopo essere stato esonerato.”

  • Intercettazione Bergamo Palombo: anche la Gazzetta consigliava la griglia

    Si infittisce ulteriormente il mistero intorno alle intercettazioni “sfuggite” ai pm durante il processo sportivo a Calciopoli e recuperate grazie al lavoro certosino dei consulenti tecnici della difesa di Luciano Moggi. Oggi salta fuori un intercettazione tra il designatore arbitrale Paolo Bergamo e Ruggero Palombo, vicedirettore della Gazzetta dello Sport e principale accusatore del sistema Moggi.

    L’intercettazione non è scabrosa e non ha nessuna rilevanza processuale ma serve a capire ulteriomente il modo in cui venivano fatti i sorteggi e sopratutto la fitta rete di scambi telefonici tra tutti i personaggi che ruotavano intorno al calcio. L’intercettazione risale al 7 marzo 2005 e Palombo protesta per la mancanza di Collina nella griglia di Juve Roma.

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  • Boninsegna:”L’Italia gioca male, il modulo è da cambiare”

    «La nazionale sta giocando male, è forse il modulo di gioco che non paga e che Lippi continua ad adottare, si deve cambiare. Su Gilardino si sono concentrate tutte le colpe ma è la squadra che non sta giocando bene e ci manca qualche giocatore di personalità».

    Roberto Boninsegna commenta così il Mondiale dell’Italia in Sudafrica dopo i due pareggi per
    1-1 contro Paraguay e Nuova Zelanda, in vista della gara decisiva contro la Slovacchia per il passaggio del turno. «All’Italia manca un uomo che salta l’avversario, Montolivo e De Rossi stanno giocando bene ma hanno altre caratteristiche rispetto ad esempio ad uno come Kakà -aggiunge Bonimba a Radio Anch’Io Lo Sport-. Ai miei tempi se incontravo una squadra non blasonata potevo sperare di fare qualche gol in più, è vero che ora squadre non preparate tatticamente non ci sono più ma si vede che fanno comunque fatica, come la Nuova Zelanda. Giocano solo sul fisico e non bisogna andare su questo piano di scontro altrimenti si avvantaggiano loro».

    L’ex attaccante della nazionale non si spiega le molte difficoltà incontrate dalle nazionali europee. «Squadre come la Spagna fanno fatica, come l’Italia, l’Inghilterra e la Germania è una cosa inspiegabile. Certo giocano in altura, il pallone da fastidio, ma c’è per tutti. Forse -conclude- l’ambientamento in Africa le nazionali europee lo sentono più di altre. Speriamo che l’Italia torni dove gli compete».

  • Maturità 2010: nelle tracce i mondiali di calcio?

    Mancano pochi giorni agli esami di stato per i ragazzi del quinto superiore e come ogni anno in rete è iniziato il toto traccia. Tra il “toto” tema tanti argomenti di attualità e scadensando un pò tra le pagine del web prende sempre più corpo l’ipotesi di un tema sul campionato del mondo in corso in Sudafrica.

    Il Mondiale e il Sudafrica appunto potrebbero esser gli argomenti centrali dell’elaborato da svolgere da parte degli studenti. Il connubio di un evento cosi importante e mediatico con la scelta del continente africano potrebbe esser visto come una speranza di rivalsa di un popolo spesso assoggettato e vituperato dal mondo occidentale.

  • Maradona show. Il ct della Selecion in tackle su Pelè, Platini e Jabulani

    Maradona show. Il ct della Selecion in tackle su Pelè, Platini e Jabulani

    In un mondiale in cui le stelle stentano a diventar protagonisti in campo è Diego Armando Maradona a predersi come suo solito lo scettro oltre che le prime pagine. Le sue conferenze stampa sono gremitissime e lui non disdegna le stoccate ad effeto che fanno la gioia dei giornalisti.

    Il Pibe de Oro se la prende con “il nemico” storico Pelè, con il “francese” Platini e con Jabulani, il pallone del mondiale, odiato da portieri e giocatori. Maradona replica alla stella brasiliana che nei giorni scorsi lo aveva accusato di aver accettato la guida tecnica dell’Argentina solo per soldi “Pelè torni al museo – dice Maradona -. E Platini non mi sorprende perchè io e lui siamo sempre stati molto distanti”.

    Platini aveva criticato l’argentino come tecnico definendolo “Un grande giocatore del passato”. E rincara “Sappiamo come sono i francesi. Platini è francese e pensa di essere meglio del resto del mondo. Io non gli ho mai dato peso. Io chiedo a Pelè e Platini di andare a rivedere il pallone con cui giocavano loro e poi dare un giudizio sullo Jabulani. Magari la smettono di dire cose stupide su di me…”.

    E poi la difesa di Messi “Ho notato Podolski, Elano, Maicon, ma nessuno mi ha impressionato in modo particolare. Nessuno è riuscito a fare neppure il 40% di ciò che ha fatto Messi contro la Nigeria. Leo deve solo stare tranquillo e giocare il suo calcio. Sono molto fiducioso riguardo alla partita di domani contro la Corea del Sud: vinceremo noi”

  • Malcontento dei tifosi camerunensi: Eto’o sulla graticola

    C’è clima di delusione in Camerun per la partita persa per 1-0 contro il Giappone. I tifosi camerunesi, hanno sperato fino all’ultimo di poter almeno agguantare un punto, contro una delle formazioni tecnicamente più scarse del mondiale.

    Ma a nulla sono servite le speranze, vanificate all’ultimo minuto quando M”Bia, centrocampista dell’Olimpique Marsiglia, ha fatto tremare i pali della porta avversaria difesa dal giapponese Kawashima. Tutti puntano il dito sulla squadra, ma in particolare su Samuel Eto’o accusato di non aver mai fornito grandi prestazioni in nazionale come invece succede nelle squadre di club. Ora per il Camerun la situazione si fa davvero difficile, la qualificazione è fortemente a rischio, perchè gli uomini di Le Guen dovranno vedersela con squadre del calibro di Danimarca ed Olanda, che con tutto rispetto, sono altamente superiori ai giapponesi.

    A confermare il pessimo umore della gente camerunense ci ha pensato Jean-François Delibi, caposervizio della redazione “politica” del primo quotidiano indipendente camerunense intervistato da Viva.

    Che aria tira nella capitale camerunense?
    Jean-François Delibi: Pessima. Dopo aver visto la partita tra Olanda e Danimarca, due squadre molto forti e solide, la gente intuiva che il Giappone andava sconfitto. Oggi siamo nei guai. E i camerunensi sono molto delusi. Eppure come al solito il paese si è fermato per tifare i suoi Leoni (soprannome dei giocatori del Camerun, ndr). Il dopo partita è stato ben altra cosa. Rimpiango i festeggiamenti incredibili che accompagnavano i nostri trionfi durante i Mondiali in Italia nel 1990. A Yaoundé era impossibile circolare, un casino indescrivibile che andava avanti fino a notte fonde. Ieri oltre la sconfitta ci si è messo pure la pioggia. Non le dico il clima. Negativo a tutti i livelli.

    Le polemiche non mancheranno…
    Delibi: Guardi, abbiamo ottimi giocatori, ma non sono pronti per una manifestazione di questa importanza.

    Eto’o non è mica tanto giovane…
    Delibi: Agli occhi del nostro popolo, Eto’o rimane un mistero. Prima dei Mondiali, l’ex stella del Camerun Roger Milla se l’è presa con lui accusandolo di fare grandi prestazioni per il Barcellona e l’Inter, senza combinare nulla con la nazionale. E’ un po’ il sentimento che sta prevalendo tra i camerunensi. Le sue prestazioni lasciano perplesso. Secondo me Eto’o ha troppe pressioni sulle spalle, tutti i camerunensi si aspettano che faccia dimenticare Roger Milla. Ma non è facile. Del resto non è tutta colpa sua se le cose non sono girate per il verso giusto.

    Chi altro si deve assumere questa sconfitta?
    Delibi: C’è un problema evidente di impostazione tattica della squadra. Ieri il Camerun si è presentato sul terreno con tre centrocampisti, il Giappone ne proponeva cinque! La partita si è giocata a centrocampo, e lì i giapponesi ci hanno surclassato.

    Con l’Olanda e la Danimarca non ci sono alternative: bisogna vincere. Con quali speranze?
    Delibi: Sarò onesto, le nostre probabilità di passare il primo turno sono piuttosto magre. E già vedo le polemiche che scoppieranno dopo il rientro dei Leoni in Camerun. Purtroppo i camerunensi hanno un problema, non riescono a dimenticare l’impresa della nostra squadra ai Mondiali italiani. Mica possiamo arrivare sempre ai quarti di finale! E’ ora di farla finita con la generazione di Milla. Abbiamo grandi talenti, dobbiamo farli crescere in un clima di serenità. Ma qui intorno al pallone c’è una passione difficilmente controllabile. Tanto più che alla vigilia della loro partenza in Sudafrica, i giocatori hanno ricevuto 45 milioni di Franchi CFA (circa 65mila euro, ndr) come premio di partecipazione. Qui la crisi si fa sentire e i camerunensi sono diventati intransigenti.

  • Italia: ernia discale per Buffon, il recupero è un mistero

    Gli esami struementali a cui è stato sottoposto oggi a Pretoria Gigi Buffon hanno evidenziato una piccola ernia discale. Il portierone della Nazionale , già affetto dallo stesso problema in passato, potrebbe dover rinunciare al Mondiale in maniera definitiva anche se per da quanto appreso dall’Ansa, lo staff medico azzurro non si pronuncia sul recupero.

    Gigi Buffon comunque non può esser sostituito e quindi potrà continuare ad esser uno dei 23 azzurri in Sudafrica. I pali azzurri a questo punto saranno affidati al cagliaritano Marchetti in maniera quasi definitiva.